giovedì 3 luglio 2025

Perché Anakin ha perso contro Obi-Wan: il mito della superiorità e la realtà del duello su Mustafar

Nel cuore incandescente di Mustafar, tra fiumi di lava e cieli in fiamme, si è consumato uno dei duelli più drammatici e controversi della saga di Star Wars: Anakin Skywalker contro Obi-Wan Kenobi. A quasi vent’anni dall’uscita di La Vendetta dei Sith, la discussione su quel combattimento rimane accesa. Per alcuni, è il trionfo dell’equilibrio sulla furia. Per altri, la dimostrazione che Anakin era, tecnicamente e fisicamente, superiore, ma sconfitto da circostanze emotive e ambientali. Ma qual è la verità? È davvero corretto affermare che Anakin “stava vincendo”? O il duello ha rivelato limiti strutturali nella sua trasformazione in Darth Vader?

Un’analisi attenta delle fonti ufficiali – film, romanzi e dichiarazioni dei creatori – suggerisce che il duello è molto più complesso di quanto sembri a prima vista. Anakin Skywalker, al momento dello scontro, era senza dubbio uno dei Jedi più potenti della sua generazione. Aveva sconfitto il Conte Dooku, un maestro del Makashi, con una brutalità spaventosa. Aveva annientato Cin Drallig, maestro della spada, e il suo Padawan in un combattimento fulmineo al Tempio Jedi. Il suo stile, una combinazione personalizzata del Djem So (Forma V) e della sua naturale predisposizione al combattimento aggressivo, lo rendeva un avversario temibile, capace di travolgere la maggior parte dei duellanti.

Eppure, su Mustafar, contro il suo ex maestro e mentore, Anakin ha perso.

La narrazione diffusa tra alcuni fan sostiene che Anakin dominava il combattimento. È vero che fin dall’inizio ha preso l’iniziativa. Ha costretto Obi-Wan a retrocedere, ha attaccato con furia, colpo su colpo, come un treno in corsa. Il suo Djem So metteva pressione continua su Kenobi, che si affidava alla Forma III, il Soresu: uno stile difensivo, concepito per resistere e neutralizzare l’aggressione attraverso la pazienza, la precisione e il risparmio energetico. Ed è qui che il duello si trasforma in una danza tragica tra due visioni opposte della Forza e del combattimento.

Anakin non combatteva solo contro Obi-Wan: combatteva contro se stesso. Annebbiato dalla rabbia, dalla delusione, dalla disperazione per Padmé e dal fascino oscuro del potere, commise l’errore più fatale per un Jedi: sottovalutare l’avversario e sopravvalutare se stesso. Il suo slancio lo rese meno preciso, meno lucido. Estendeva troppo gli attacchi, apriva varchi. Obi-Wan, maestro dell’equilibrio e della disciplina, sfruttò ogni minimo errore per riequilibrare il combattimento.

Non si trattò, dunque, di una vittoria della potenza contro la debolezza, ma di una lezione crudele sulla superiorità del controllo rispetto alla furia. Anakin era più forte, ma Obi-Wan era più intelligente. Kenobi conosceva ogni movimento del suo allievo, ogni impulso, ogni punto cieco. Non cercò mai di sopraffarlo: si limitò a resistere. E alla fine, lo fece crollare. Fisicamente, psicologicamente, moralmente.

Il colpo decisivo – l’ormai celebre salto sulla “high ground” – non fu solo una scelta tattica. Fu il culmine simbolico di un percorso: Obi-Wan aveva mantenuto la sua posizione, Anakin aveva cercato di oltrepassarla, violando le leggi stesse della cautela e della ragione. In quel momento, la sua disfatta era inevitabile. Non perché Obi-Wan fosse più potente, ma perché era più lucido.

Il mito che Anakin avrebbe potuto vincere “se fosse stato più calmo” è, in un certo senso, corretto. Ma è anche il cuore della tragedia: se Anakin fosse stato calmo, non sarebbe stato Darth Vader. L’essenza stessa della sua sconfitta risiede in ciò che era diventato.

Non possiamo ridurre quel duello a una semplice comparazione di forze. Fu un confronto tra ciò che era e ciò che avrebbe potuto essere. Una lotta interna che si manifestava nella forma più violenta possibile. Ed è per questo che rimane impresso nella memoria collettiva non come la vittoria di Obi-Wan, ma come la caduta di Anakin.

Una caduta che aveva radici profonde, ben oltre Mustafar. E che nessuna spada laser avrebbe potuto fermare.



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