sabato 12 luglio 2025

“Il Joker di Freccia Verde? L’Arciere solitario e i suoi nemici dimenticati”

Green Arrow – o Freccia Verde, per il pubblico italiano – non ha mai avuto un nemico iconico alla stregua del Joker di Batman, del Lex Luthor di Superman o del Sinestro di Lanterna Verde. Non perché manchino gli avversari, ma perché la natura del personaggio stesso – e delle storie che lo circondano – ha sempre privilegiato il dramma umano, le questioni sociali, la politica e i dilemmi morali, piuttosto che l’epica binaria dell’eroe contro il suo perfetto opposto.

Tuttavia, se un nome può essere accostato a quello di un arcinemico per Freccia Verde, è Merlyn. Apparso per la prima volta in Justice League of America #94 nei primi anni ’70, Merlyn è l’arciere oscuro: un rivale tecnico, un’ombra in grado di eguagliare (e in alcuni casi superare) le abilità di Oliver Queen. In origine era solo un uomo ossessionato dalla sconfitta subita in un torneo di tiro con l’arco, ma nel tempo la sua storia si è arricchita di nuove sfumature, specialmente in seguito alla popolarità della serie televisiva della CW, Arrow. Qui Merlyn – Malcolm Merlyn, alias il Cavaliere Oscuro – è diventato una figura centrale, legata anche a Ra’s al Ghul e alla Lega degli Assassini, guadagnando una mitologia personale che nella versione cartacea era solo abbozzata.

Uno dei suoi momenti più intensi risale a Green Arrow #59, durante l’arco narrativo scritto da Judd Winick. In questa storyline, Merlyn si allea con il Dottor Light e orchestra un piano devastante: colpire non tanto Freccia Verde, quanto tutto ciò che ama. Non riescono a distruggere la “famiglia Arrow”, ma riescono a seminare il caos a Star City, lasciando cicatrici profonde. È un attacco personale, chirurgico, che ricorda – in tono minore – l’intensità con cui il Joker si insinua nella vita di Batman. Ma Merlyn non appare con la frequenza ossessiva del clown di Gotham, e forse è un bene: ogni sua apparizione, così, conserva una gravitas narrativa più marcata.

Accanto a lui, altri villain si contendono un posto nel pantheon dei nemici storici di Freccia Verde. Il Conte Vertigo è un avversario classico, nato come antagonista di Black Canary e poi diventato una costante minaccia per Ollie. Ma la sua presenza è irregolare, e spesso ridimensionata nel corso degli anni. Un tempo figura tragica e disturbata, oggi è più un personaggio di contorno che un motore della narrazione.

Più concreto, nel mondo criminale di Star City, è Brick. Creato da Judd Winick, Brick è un boss della malavita dalla pelle impenetrabile e dalla mente astuta: una sorta di Kingpin per Freccia Verde, più orientato al controllo territoriale e alla supremazia sociale che non alla vendetta personale. È il simbolo del crimine organizzato contro cui Ollie lotta non solo con arco e frecce, ma anche con la sua attività politica e sociale.

E poi c’è Deathstroke. Nato come nemico dei Teen Titans, Slade Wilson è un mercenario spietato, e uno dei personaggi moralmente più ambigui dell’universo DC. Ha incrociato più volte la strada di Freccia Verde, soprattutto nella serie di Mike Grell e poi in quella di Judd Winick. Alleati riluttanti in alcune occasioni, rivali mortali in altre, i due hanno sviluppato una dinamica tesa e credibile, ulteriormente rafforzata dall’adattamento televisivo. In Arrow, Slade è tra gli antagonisti più letali, un riflesso oscuro delle debolezze e degli errori del protagonista.

Tuttavia, la critica spesso muove un’obiezione ricorrente: Freccia Verde non ha una galleria di villain all’altezza. Una galleria che, per quantità e qualità, possa essere paragonata a quella di altri “big” DC. Ma questo è anche uno dei punti di forza del personaggio. L’assenza di un nemico iconico permette alla narrativa di concentrarsi su ciò che rende Freccia Verde davvero interessante: la sua dimensione politica, il suo spirito ribelle, il suo essere eroe per scelta e non per destino.

Oliver Queen è un uomo che ha fatto molti errori, che spesso si mette in discussione, che lotta per cause più grandi di sé – e che non ha bisogno di uno specchio deformante come il Joker per rendere le sue storie potenti. In effetti, il suo peggior nemico è spesso se stesso. E quando una freccia manca il bersaglio, non è sempre per colpa del vento.



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