Sì, Batman ha lasciato la Justice League — ed è stato
anche cacciato.
La vicenda più celebre in cui questo
accade è narrata in "Tower of Babel", una delle
storie più iconiche e controverse del Cavaliere Oscuro all’interno
del gruppo.
In JLA #43–46, scritto da Mark Waid, viene rivelato che Batman aveva ideato piani segreti per neutralizzare ogni membro della Justice League, nel caso in cui uno di loro diventasse una minaccia. Questi piani venivano tenuti nascosti nella Bat-computer. Tuttavia, Ra's al Ghul riesce a rubarli e li utilizza per mettere fuori gioco l’intera Lega, uno per uno, sfruttando proprio le debolezze scoperte da Batman.
Il tradimento, seppur involontario, scatena una crisi interna senza precedenti.
Dopo aver affrontato le conseguenze del piano finito in mani
sbagliate, la League si riunisce per votare se Batman debba
rimanere tra loro.
Le posizioni si dividono:
A favore dell’espulsione: Wonder Woman, Aquaman e Plastic Man
Contrari: Flash, Martian Manhunter e Green Lantern
Il voto decisivo spetta a Superman, ma prima che
venga espresso, Batman abbandona la riunione,
sapendo esattamente quale sarebbe stato il risultato.
Come
sottolinea il Flash rivolgendosi a Superman: "How well does
he know you?", chiedendosi se Bruce conosca Kal-El
abbastanza da prevedere la sua decisione finale. Superman risponde
semplicemente: "Yes."
Questo dialogo cristallizza una verità fondamentale su Batman: è sempre tre passi avanti a tutti, anche quando si tratta di sé stesso.
Batman non appare nei successivi tre numeri della testata JLA, confermando la sua uscita dal team. In JLA #50, c’è un confronto tra Superman e Batman, che affrontano apertamente la rottura della fiducia all’interno del gruppo.
Il dibattito sollevato da questa storia è ancora oggi oggetto di discussione tra i fan:
È giusto prepararsi al tradimento degli amici?
La paranoia può convivere con la fiducia in un team?
Batman aveva torto o, al contrario, aveva ragione ma ha sbagliato nei metodi?
Non è la prima (né l’ultima) volta che Batman lascia la Justice League. Essendo un personaggio estremamente indipendente e con un’etica personale rigida, Bruce Wayne ha sempre avuto un rapporto ambivalente con le dinamiche di squadra. È un membro fondatore, sì, ma anche una figura che spesso si pone ai margini.
Ha lasciato la Lega anche in altre versioni e linee temporali (come in Infinite Crisis, Justice League: Doom, Final Crisis, The New 52, ecc.), ma Tower of Babel resta l’episodio più emblematico, perché mette in luce una verità scomoda: Batman non si fida di nessuno. E a volte, ha ragione.
Sì, Batman ha lasciato la Justice League — e lo ha fatto nel
momento in cui la sua intelligenza strategica ha superato la sua
capacità di fidarsi.
La sua espulsione (o dimissione anticipata)
dopo Tower of Babel rappresenta non solo un momento cardine
della narrazione, ma una lezione sulla sottile linea tra
paranoia e preparazione, tra leadership e isolamento.
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