Allora, per rispondere in modo
completo, è necessaria una premessa un po' lunga. Cominciamo a dire
che i Simpson sono stati fondamentali e i primi a inventare un tipo
di sit-com animata anomala.
Matt Groening è un autentico genio: ha
inventato nel 1987 la prima famiglia politicamente scorretta
d'America, nella quale erano ammesse parolacce, comportamenti
scurrili e fuori dagli schemi, nei quali i personaggi
(apparentemente) non trasmettevano i classici sani valori dello
"spirito americano", ma tutt'altro.
Non era la prima volta in assoluto che
nelle sit-com (animate o meno) venissero messi in ridicolo alcuni
aspetti della società contemporanea (e statunitense in particolare).
A modo loro, anche "I Flinstones"
(in italiano: "Gli Antenati") e "I Jetson" ("I
Pronipoti") pur ambientando le rispettive serie nel lontano
futuro o nel passato preistorico, mostravano tutte le contraddizioni
della realtà odierna.
Lo facevano però con un sottile
umorismo, che non sfociava mai nella volgarità o nel sarcasmo più
pungente di cui invece erano straimbevuti i Simpson delle primissime
edizioni.
A dire il vero un precedente animato
c'era: l'ungherese famiglia Mezil (foto da 7 cose che forse non
sapevate sulla Famiglia Mezil) che ottenne un ottimo successo anche
all'estero, ma che terminò la programmazione nel 1980 (l'ultima
serie era del 1978)
Ovvio che fin dall'inizio della loro
uscita destarono polemiche a non finire.
Non c'era un solo aspetto
della società americana che non veniva criticato o messo in
ridicolo: dalla politica al lavoro, dalla scuola alla religione,
dalla Sanità alla TV stessa.
Persino i protagonisti erano molto
ben lontani da rappresentare i classici personaggi positivi che,
solitamente, erano il punto di riferimento per lo spettatore, portato
a identificarsi in loro.
Qui abbiamo invece il capofamiglia che
assomma in sé tutte le caratteristiche negative che un marito e
padre possa avere.
Oltre a non essere attraente fisicamente (è
calvo e obeso), è ingenuo, immaturo, poco intelligente. Sul lavoro è
svogliato e compie disastri a non finire. Politicamente sembra
comportarsi come l'americano medio che vota Trump: ha posizioni a
volte razziste, xenofobe, misogine. In chiesa ci va solo per
abitudine, ma non conosce nulla né della sua né delle altre
religioni (e per questo è sempre in perenne conflitto con il vicino,
Ned Flanders, che al contrario è lo stereotipo del perfetto
cristiano casa-e-chiesa). Inoltre è possessivo, invadente e poco
incline a crescere i figli.
Bart, il figlio primogenito, assomma
molti difetti del padre: non ama andare a scuola, compie monellerie
tutto il giorno assieme all'amico Milhouse, prende in giro il padre
(chiamandolo con il nome proprio) e irride tutti coloro che vengono
posti come esempio da seguire, a partire dalla sorella Lisa.
Ad
affiancarsi ai protagonisti troviamo tutta una serie di personaggi di
contorno, molti dei quali rappresentano gli autentici stereotipi
delle categorie americane: abbiamo gli indiani che parlano con il
classico accento "asiatico" di Bollywood, gli
italo-americani (pizzaioli o gangster), i messicani che parlano solo
spagnolo, ecc.
Nonostante le proteste proveniente da
più parti, sia negli stessi USA che nei Paesi di esportazioni, i
Simpson ebbero fin da subito un grandissimo successo che non è mai
venuto meno, tant'è che ora ci troviamo alla 32^ edizione: un
autentico record.
Il fatto che personaggi così sopra le
righe, irriverenti e scorretti, siano piaciuti così tanto, ha fatto
sì che moltissime altre serie vennero create basandosi proprio sui
punti di forza di questa serie.
Abbiamo avuto così, nel corso degli
anni, Family Guy (I Griffin), American Dad, Daria, South Park, Bob's
Burger, Fis for Family, Paradise PD ecc. tutti basati, più o meno,
sugli stessi punti di forza dei Simpson.
Dal lato nostro, in
Italia, abbiamo avuto la serie "Famiglia Spaghetti", curata
da Bruno Bozzetto, che, a mio avviso, avrebbe meritato di più.
Mi concentro ora nell'analizzare il
principale concorrente dei Simpson, i Griffin appunto.
Come già anticipato, i Griffin, ideati
da Seth MacFarlane nel 1999, riprendono molte tematiche dei Simpson.
Il protagonista, Peter Griffin, è una versione ancora più rozza e
ignorante di Homer, mentre Stewe (l'ultimogenito) è un Bart più
perfido e intelligente.
Un tocco di novità è rappresentato dal
cane parlante Brian che, colto e snob, interagisce coi personaggi
umani alla pari.
La differenza tra le due serie sta
nella costituzione degli episodi.
Mentre nei Simpson esiste una
vera e propria trama di ognuno (anche se si gioca spesso con il Mc
Guffin ossia la puntata prende una piega diversissima dall'inizio),
nei Griffin non esiste un vero e proprio filo logico.
Nella
maggior parte di episodi ci sono due o tre sottotrame (a volte
neppure collegate tra loro) più una serie di flashback surreali e
assolutamente fuori continuity.
Nei Griffin vengono portati
all'esasperazione alcuni tratti tipici dei Simpson, come la mancanza
di ideali (spesso e volentieri i due coniugi si tradiscono
vicendevolmente, cosa che non capita mai nei Simpsons), l'aspetto
sessuale (molto più marcato e presente nei Griffin) e, appunto,
quello surreale (ci sono delle puntate nelle quali Stewie e Brian
viaggiano nel tempo).
Se l'aspetto soprannaturale è presente
anche nei Simpson, nei Griffin si può dire che è la norma, così
come la società dei Griffin è molto più cupa e pessimistica di
quella dei Simpson.
Nei Simpson non è così accentuato il
nonsense, sia delle battute che nelle scene, mentre nei Griffin si
può dire che questo sia il loro principale punto di forza.
In
entrambe le serie abbondano citazioni e riferimenti alla cultura pop
americana, anche se, a mio parere, quelle dei Simpson sono un po' più
colte e universali, mentre alcune battute e gag dei Griffin solo un
americano le può capire.
Trattandosi di due serie longeve, nel
corso degli anni molte cose sono cambiate.
A mio avviso i Simpson hanno perso un
po' di smalto: un po' è normale, visto che sono in programmazione da
così tanto tempo. I personaggi principali sono diventati meno
sfaccettati rispetto a prima e il tono della serie è diventato quasi
politically correct. Mi ricordo che qualche anno fa persino Famiglia
Cristiana (che li aveva sempre bocciati) li promosse!
I Griffin
bene o male sono rimasti gli stessi, la verve comica, paradossale e
irriverente non è calata cogli anni.
Io personalmente preferisco i Simpson
anche perché le storie sono molto più lineari e trovo i personaggi
del loro mondo meglio caratterizzati, però è una questione di
gusti. Ultimamente però i loro episodi sono scaduti moltissimo,
pertanto il mio giudizio è più generale.