«Ho cercato di sintetizzare in tre parole il mio pensiero,
paragonando Gottfredson al Big Bang, l'esplosione primordiale che
ha dato origine all'universo: nel nostro caso, a quello
disneyano.» |
(Marco Rota parlando di Floyd Gottfredson) |
Floyd Gottfredson
(Kaysville, 5 maggio 1905 –
Montrose, 22 luglio 1986) è stato un fumettista statunitense. È
noto soprattutto come disegnatore delle strisce quotidiane che hanno
contribuito a decretare il successo di Topolino come personaggio dei
fumetti. Dopo che i disegnatori Ub Iwerks e Win Smith ebbero
completato la prima storia a fumetti del personaggio, Le audaci
imprese di Topolino nell'isola misteriosa, abbandonarono l'impegno
per occuparsi di altri progetti e Gottfredson venne incaricato da
Walt Disney di continuarne la realizzazione, occupandosi non solo dei
disegni ma anche dei soggetti, dando avvio a una lunga evoluzione sia
del personaggio che della relativa ambientazione, rendendo le storie
più realistiche e il personaggio più sfaccettato e complesso
rispetto alla versione cinematografica, creando inoltre molti
comprimari di successo come il commissario Basettoni, Eta Beta e
Macchia Nera. Realizzò le strisce quotidiane del personaggio
ininterrottamente per oltre quarantacinque anni, dal maggio 1930
all'ottobre 1975.
La sua opera è stata tale da
poterlo ritenere uno dei maestri dell'arte del fumetto riuscendo a
combinare la sua abilità come disegnatore con il talento di
narratore divenendo esempio per generazioni di altri autori che si
sono cimentati col personaggio di Topolino dopo di lui.
Floyd Gottfredson nasce il 5 maggio
1905 a Kaysville, nello Utah (USA), in una piccola stazione
ferroviaria, il cui capostazione è il nonno.[senza fonte] Nel 1916
si trasferisce a Siggurd, a circa 180 miglia da Salt Lake City: è
qui che perde parte della sensibilità alla mano destra a seguito di
un incidente di caccia che lo costringe a un lungo periodo di riposo
chiuso in casa dove, per riabilitare l'uso del braccio e della mano
si applica nel disegno finendo per appassionarvisici. Nel 1916 il
giovane Floyd vede su un giornale l'immagine del principe ereditario
di Germania e la ricopia. Lo zio, notando la sua abilità, lo spinge
ad iscriversi alla London School of Cartooning, una scuola di disegno
per corrispondenza. Floyd, quindi, per pagarsi gli studi, vende porta
a porta il libro scritto dal nonno paterno che narra le sue peripezie
come pioniere mormone tra gli indiani Blackhawk. Completerà la sua
formazione seguendo i corsi, sempre per corrispondenza, delle Federal
Schools of Illustrating and Cartooning di Minneapolis.
Col tempo riesce a vendere vignette ad
alcuni quotidiani e riviste locali. Nel 1924 sposa Mattie Mason e si
trasferisce a Richfield, sempre nello Utah, dove lavora come
proiezionista e disegnatore di locandine e manifesti per una piccola
catena di cinema. Subito dopo la nascita del suo primo figlio,
Norman, inizia a collaborare con il Salt Lake City Telegraph, per il
quale realizza una serie di vignette umoristiche, intitolata Local
Stuff - And So Is Salt Lake, che commentano gli eventi più
importanti tra quelli riportati sul quotidiano. Sin da queste prime
uscite si nota l'influenza di artisti quali Thomas Sullivan e Jay
Norwood Darling. Nel 1927, poi, dopo la nascita della figlia Colleen,
inizia ad allargare le sue collaborazioni con The Utah Farmer, The
Blow Out - A Magazine of Good Will e Desert News, mentre l'anno
successivo partecipa ad un concorso di cartooning indetto dalla
American Tree Association, ottenendo il secondo posto con la tavola
contro la deforestazione dal titolo Weakening (Indebolimento). Questo
premio gli consentì di iniziare una collaborazione con The Battery
Man, rivista automobilistica per la quale realizza una serie di
vignette, Sparks of Fun, anche a tutta pagina, con divertenti gag
automobilistiche. Questi primi successi lo convincono a spostarsi a
Los Angeles, dove cerca di iniziare a collaborare con i principali
quotidiani della città, senza però il successo sperato. La sua
carriera di vignettista continua, comunque, fino al 1930, quando
inizia la pubblicazione della sua prima storia Disney, Topolino nella
Valle della Morte (5 maggio): ha venticinque anni e questo esordio è
solo l'inizio di una carriera che durerà 45 anni e mezzo.
Floyd Gottfredson entra nello studio
Disney il 19 dicembre del 1929 assunto, con uno stipendio di 18
dollari alla settimana, come intercalatore e assistente animatore,
per poi passare alle strisce quotidiane di Topolino l'anno
successivo, per richiesta dello stesso Walt Disney che gli assicurò
che l'incarico sarebbe stato temporaneo. Dal 17 gennaio 1932 diventa
anche il titolare della tavola domenicale per la quale ha l'aiuto di
Al Taliaferro e Ted Thwaites; di questa se ne occuperà fino al 1938.
Sempre nel 1932 Floyd diventa il responsabile del reparto fumetti che
contava poco meno di una decina di persone; qui affidò la
sceneggiatura delle storie inizialmente a Webb Smith e poi a Ted
Osborne, Merrill de Maris, Bob Karp, Dick Shaw, mentre Floyd
continuerà a realizzare i soggetti e i disegni, oltre a creare nuovi
personaggi come Musone e il capitano Setter nel 1933, Eli Squick nel
1934, il professor Enigm nel 1936, Giuseppe Tubi nel 1938, Macchia
Nera nel 1939, le cui fattezze sono simile a quelle di Walt Disney.
Il suo Topolino è un personaggio che
riprende molto da vicino la versione dei cartoni animati: vive in una
città in uno stadio di preurbanizzazione e la sua attività
principale sembra quella di litigare, bighellonare e attaccar briga,
come in Topolino contro il gatto Nipp (strisce dal 19 gennaio al 25
febbraio 1931), in cui Gottfredson viene aiutato alle matite e alle
chine da Earl Duvall, o come in Topolino e Felice, detto Il Bel Gagà
(strisce dal 22 settembre al 26 dicembre 1930).
La maturazione del personaggio avverrà
lentamente con l'affinamento delle qualità di scrittore di
Gottfredson e, soprattutto, con la ricerca della spalla ideale per
Topolino. In questa ricerca, si contano alcuni incontri con Paperino
(Topolino e il mistero dei cappotti), con Orazio (Topolino e il
tesoro di Clarabella o Topolino e Orazio nel castello incantato) ma
il successo arriva con Pippo, che diventa così il migliore amico di
Topolino. Il loro rapporto inizia con Topolino poliziotto e Pippo suo
aiutante, che ispirerà, 25 anni più tardi, Paperino e le teste a
zero di G. B. Carpi. Coadiuvato da Merrill de Maris ai testi e da Ted
Thwaites alle chine, Gottfredson costruisce una storia di
investigazione in cui due vicende sono intrecciate fra loro: da un
lato dei falsari che stanno inondando la città (ancora chiamata, in
originale, Homeville), dall'altro dei ladri che si accontentano di
capelli e mutandoni.
Nella serie di strisce che compongono
le storeTopolino nella casa dei fantasmi, Topolino, Pippo e Paperino
si alleano per risolvere un intricato mistero di fantasmi che verrà
risolto da Topolino mentre le due spalle interpretano gli intermezzi
comici. Gottfredson qui venne coadiuvato ai testi da Ted Osborne
insieme a Bill Walsh. La produzione di Gottfredson con Topolino
protagonista è molto vasta. Nel 1943 arriva Bill Walsh a occuparsi
dei testi delle strisce inaugurando uno dei periodi più felici del
personaggio sotto la gestione Walsh-Gottfredson, aiutata alle chine
da Dick Moores, Bill Wright, Manuel Gonzales e altri. Tra i
personaggi che Gottfredson affiancò a Topolino si ricorda poi il
prof. Enigm. Gottfredson realizzò anche storie di vita quotidiana,
come Topolino e l'elefante o Topolino e lo struzzo Oscar.
Nel 1947 Frank Reilly gli succede come
direttore del reparto fumetti e così poté dedicare completamente
alla realizzazione delle storie di Topolino: generalmente si pensava
alla strip successiva subito dopo averne realizzata una, mentre a
fine settimana lo staff tecnico si riuniva per discutere della storia
fino a quel punto e quindi decidere come sarebbe proseguita. Il 26
settembre fa il suo esordio Eta Beta in Topolino e l'uomo del 2000,
che diventerà spalla fissa di Topolino per una lunga serie di storie
fino al luglio 1950.
Con Walsh, Gottfredson realizza storie
di Topolino di ampio respiro di genere noir alternate a storie di
vita quotidiana nelle quali il tratto di Gottfredson migliora
ulteriormente portando la figura di Topolino a un aspetto molto più
grintoso e adatto alle nuove atmosfere già in parte introdotte da un
po' di tempo dallo stesso Gottfredson, come in Topolino e il corvo
misterioso. Esempi di questo periodo sono Topolino e gli orfani di
guerra, Topolino e la banda della morte, Topolino e l'anello di Re
Mida e la Topolino contro Topolino. Questo periodo si conclude nel
1955 quando il King Features Syndicate chiede esplicitamente che le
strisce quotidiane diventino autoconclusive: la prima di questo
genere è datata 5 ottobre 1955.
Oltre alle strisce a fumetti di
Topolino realizza i disegni per Zirlino, leone pecorino, adattamento,
su testi di Frank Reilly, dell'omonimo cortometraggio dell'8 febbraio
1952, una serie di tavole settimanali su Walt Disney's Treasury of
Classical Tales dal luglio 1952 che proponeva la riduzione a fumetti
di film e che vede la collaborazione di Gottfredson anche per il
lettering della riduzioni della bella addormentata nel bosco (dal 3
agosto al 28 dicembre 1958, disegni di Julius Svendsen). Per la
riduzione della carica dei 101 (dal 1º gennaio al 16 marzo 1961)
realizza le matite di base.
Il 26 novembre 1960 fa il suo esordio
Peter Pan's Christmas Story, una storia natalizia la cui striscia
introduttiva è opera proprio di Gottfredson. Su testi di Reilly,
poi, realizza The Three Little Pigs' Christmas Story (25 novembre-24
dicembre 1963), per passare l'anno successivo a Cinderella's
Christmas Party (23 novembre-24 dicembre) e finire nel 1965 con
Bambi's Christmas Adventure (29 novembre-24 dicembre), per la quale
realizza il lettering oltre a numerose correzioni dei disegni di
Guillermo Cardoso.
Gottfredson lascia la Disney il 1º
ottobre 1975, dopo 45 anni e mezzo; la sua ultima striscia esce il 15
novembre. Come già Carl Barks, anche Floyd realizza su richiesta del
collezionista Malcolm Willits, degli acquerelli e inizia a riproporre
alcune scene ispirate alle sue storie più famose realizzando
ventiquattro quadri fino al 1983. In questi anni, tra l'altro,
riprende i rapporti con il disegnatore italiano Luciano Bottaro e con
il gruppo di appassionati disneyani di Rapallo, che gli invia un
premio in occasione dei cinquant'anni di Topolino.
Il 22 luglio del 1986, dopo una lunga
malattia, Gottfredson muore.
Alla sua opera si ispirano quelle
realizzate in Italia da Romano Scarpa e poi da Casty per il
settimanale Topolino.
L'editore Sergio Bonelli a proposito di
Floyd Gottfredson disse: «Ma all'interno [dei miei fumetti
preferiti] le storie - che, non a caso, portano l'inconfondibile
marchio di Floyd Gottfredson - sono davvero eccezionali: si possono
leggere come vicende comiche, ma anche come romanzi d'avventura o,
meglio ancora, come film. Così, di volta in volta, il piccolo eroe
disneyano sembra diventare Humphrey Bogart in Topolino giornalista e
in Topolino nella casa dei fantasmi, Gary Cooper in Topolino agente
della polizia segreta e in Topolino nel Paese dei califfi, Harrison
Ford in Topolino e il pirata Orango e in Topolino e il mistero
dell'uomo nuvola... E, se proprio volete farmelo dire, sembra
diventare il mio Tex Willer in Topolino e il tesoro di Clarabella e
in Topolino e il bandito Pipistrello.»
Con queste parole Marco Rota sintetizza
l'importanza di Gottfredson nel panorama Disney internazionale:
«Posso dire che, personalmente, lo considero il più grande artista
Disney di tutti i tempi! Ho cercato di sintetizzare in tre parole il
mio pensiero, paragonando Floyd Gottfredson al big Bang, l'esplosione
primordiale che ha dato origine all'universo: nel nostro caso, a...
quello disneyano. Dobbiamo tutti riconoscenza a questo impareggiabile
disegnatore: i lettori, per le splendide storie che ha realizzato, e
i disegnatori, anche per gli insegnamenti che hanno potuto trarre dal
suo lavoro».
Nel 1966 lo sceneggiatore Alfredo
Castelli scrisse una guida dedicata a Topolino su una rivista in cui,
non riuscendo ad avere risposta dalla Disney, affermò che il
disegnatore delle strisce giornaliere del personaggio dal 1940 al
1954 fosse stato un certo Al Lewin, nome inventato allo scopo di
coprire il periodo del quale non si avevano informazioni. Molti
credettero a Castelli tanto che in molti testi Al Lewin venne
presentato come uno dei più importanti autori delle storie di
Topolino. Dagli Stati uniti scrissero a Castelli che il nome che
stava cercando era quello di Floyd Gottfredson. Castelli allora poté
completare la sua ricerca e la rettifica avvenne in un articolo sulla
rivista di fumetti Eureka nel 1968. Ma intanto il nome di Al Lewin
era stato registrato e ricomparve su altre pubblicazioni e lo stesso
Mario Gentilini, direttore del settimanale Topolino, lo indica come
uno degli autori del personaggio trasformandolo però in Al Levin e
inoltre conferma a Levin la paternità del personaggio di Eta Beta in
un volume omonimo dedicato al personaggio. Negli anni settanta la
stessa Disney disse di non poter escludere che Al Levin avesse
veramente lavorato a Topolino. Anche molti decenni dopo, sul
settimanale Topolino (n° 2468), la redazione attribuì la creazione
del personaggio di Eta Beta ad Al Lewin e non a Gottfredson.
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