Pippo
(Goofy, in precedenza Dippy Dawg e
Dippy the Goof) è un personaggio immaginario dei cartoni animati e
dei fumetti della Disney, ideato nel 1932 da Pinto Colvig e
dall'animatore Johnny Cannon come comprimario di Topolino in un
cortometraggio, ma viene caratterizzato definitivamente
dall'animatore Art Babbitt nel 1935 e successivamente esordisce nei
fumetti realizzati da Floyd Gottfredson che definisce ulteriormente
il personaggio dandogli spessore come spalla di Topolino. È apparso
in centinaia di cartoni animati come protagonista o comprimario e in
migliaia di albi a fumetti realizzati in vari paesi del mondo.
Pippo abita nella città di Topolinia
ed è il migliore amico di Topolino. È un cane antropomorfo, alto,
dinoccolato e vestito da contadino; è goffo, sbadato, smemorato,
disordinato e dotato di una disarmante irrazionalità, e quindi
rappresenta la controparte ideale del razionale ed efficiente
Topolino. A differenza di altri personaggi disneyani come Topolino o
Paperino, ai quali si fa riferimento spesso alla specie animale a cui
appartengono mediante i dialoghi (cfr la parola "papero" o
"topo" e derivati vari come i dispregiativi "topastro"
o "paperastro", pronunciati spec. dai nemici), di solito
nessuna frase attribuita a questo personaggio fa riferimento alla sua
specie animale e cioè il cane, perché chi lo vede lo definisce
spesso "lungo" o "spilungone" negli stessi
episodi in cui ad esempio Topolino viene definito "topo".
In una storia italiana, Topolino e la
controcometa Astritel, si afferma che il compleanno di Pippo è il 29
febbraio.
In alcuni cortometraggi ha una moglie
(Penny o Mrs. Geef) apparsa sempre con il volto nascosto come a es.
nei cortometraggi "Cold War" (1951), "Fathers are
People" (1951), "Father's Day Off" (1953),
contribuendo a raffigurarlo come "uomo di casa". Solo
successivamente (già in Goof Troop) Pippo appare come vedovo e padre
single, impegnato a far crescere suo nipote Gilberto. La famiglia di
Pippo è molto vasta e numerosa, fatta di molteplici cugini e bis-bis
(ovvero gli antenati). Questi saranno protagonisti di una saga
pubblicata nel 2006 su Topolino chiamata I bis-bis di Pippo.
Una prima
versione del personaggio chiamata Dippy Dawg comparve nel corto La
rivista di Topolino
("Mickey’s Revue", 12
maggio 1932) dotato di barbetta e un paio di occhiali a pince-nez
e[1] rispetto al Pippo moderno era visibilmente più anziano, una
coda paffuta e non indossava calzoni. Nel corto Topolino, Clarabella
e Orazio si esibiscono in uno spettacolo musicale e Dippy, in prima
linea nel pubblico, disturba con interminabili e sguaiate risate. Il
personaggio riapparve in un altro cartone animato dello stesso anno,
Una festa scatenata (The Whoopee Party) nel quale compare più
giovane e promosso al rango di amico di Topolino. Questa versione
comparve in altre sei corti animati realizzati fra il 1932 e il 1933.
Nel corto animato Una serata di beneficenza (Orphan's Benefit, 1934),
viene chiamato per la prima volta Goofy e da quel momento divenne un
membro fisso dei comprimari nei corti animati di Topolino, alla quale
si unì nello stesso periodo anche Paperino.
Alla metà degli anni trenta la Disney
iniziò a realizzare una serie di cartoni che vedevano protagonisti
Topolino, Paperino e Pippo. In ogni episodio, ai tre veniva assegnato
un determinato compito, che ognuno cercava di portare a termine
individualmente. La scena si spostava dall'uno all'altro personaggio,
fino alla sequenza conclusiva in cui i tre eroi confrontavano i
successi (o più probabilmente gli insuccessi) ottenuti. La serie si
aprì con Topolino meccanico e fra gli episodi più memorabili si
ricordano L'orologio del campanile e Topolino e i fantasmi (in cui i
tre formano l'agenzia "Ajax Ghost Exterminators",
precorrendo così i celebri Ghostbusters).
Con il proseguire della serie, il ruolo
di Topolino divenne sempre minore; Paperino e Pippo (il primo con la
sua implacabile sfortuna, il secondo con la sua sbadataggine)
risultavano più comici e per questo motivo divennero i preferiti
degli sceneggiatori Disney. Caccia al polo (Polar Trappers, 1938) fu
il primo cartone animato dedicato esclusivamente a questo duo.
Nel 1939 Pippo fu protagonista unico
del cartone animato Pippo e Wilbur (Goofy and Wilbur), che lo vedeva
alle prese con una canna da pesca e in compagnia di Wilbur, sua
"cavalletta domestica".
Negli anni quaranta a Pippo fu dedicata
un'intera serie How to... ("Come si fa a..."), in cui Pippo
era incaricato di dare dimostrazioni di football, sci e altre
attività con le prevedibili, catastrofiche conseguenze e l'imbarazzo
della voce fuori campo chiamata a commentare le sue prodezze. Questa
serie ebbe un enorme successo e fu rimontata in una versione per il
cinema nel 1972 dal titolo Pippo Olimpionico; la formula venne
utilizzata in successive produzioni Disney.
Nello stesso periodo la Disney realizzò
una nuova serie di cartoni animati con Pippo protagonista in versioni
leggermente modificate (solitamente solo con abiti diversi), di cui
la più famosa è Mr. George Geef, alter ego borghese di Pippo,
esordito nel corto Cold War del 1951, che si ritrova ad affrontare i
problemi dell'uomo moderno come la famiglia e il lavoro. Di questa
serie è interessante ricordare No smoking, un episodio in cui George
lotta contro la dipendenza da nicotina.
Dopo il 1963, quando comparve
nell'episodio Tiger Trouble
della serie Le avventure di caccia
del Professor Pico De Paperis, Pippo scomparve per lungo tempo dagli
schermi riapparendo nel cortometraggio del 1983 Canto di Natale di
Topolino e in seguito nel cortometraggio animato televisivo del 1987
Pippo e lo sport in Calciomania oltre che in una brevissima
apparizione insieme a tante altre star dei cartoni animati, nelle
scene finali di Chi ha incastrato Roger Rabbit del 1988.
Tornò in maniera più frequente sulle
scene negli anni novanta con il corto Il principe e il povero e nella
serie di cartoni animati per la televisione Ecco Pippo (Goof Troop,
1992-93) in cui vengono introdotti suo figlio Max e il suo gatto
Cialda (Waffles) vicini di casa della famiglia di Gambadilegno. Pippo
e Max sono stati anche protagonisti di lungometraggi come In viaggio
con Pippo (A Goofy Movie, 1995) e Estremamente Pippo (An Extremely
Goofy Movie, 2000). Lo ritrovaiamo come personaggio secondario in
diverse trasmissioni realizzate per Disney Channel come House of
Mouse - Il Topoclub (House of Mouse, 2001/02) mentre è protagonista
insieme a Topolino e Paperino del film Direct-to-video Topolino,
Paperino, Pippo: I tre moschettieri del 2004 (Mickey, Donald, Goofy:
The Three Musketeers).
Il personaggio esordì nei fumetti come
Dippy Dawg nel 1933 nella tavola domenicale dell'8 gennaio in una
tavola settimanale di Mickey Mouse disegnata da Floyd Gottfredson in
cui suona uno scacciapensieri. Dippy era ingenuo, candido e svitato,
e per questo i lettori lo trovavano simpatico. Fu proprio grazie a
queste doti che Dippy divenne la spalla privilegiata di Topolino. La
prima storia in cui Dippy aiutò Topolino nelle sue indagini fu
Topolino poliziotto e Pippo suo aiutante pubblicata come strisce
giornaliere dal 20 aprile 1933 al 9 gennaio 1934. Nella storia
Topolino e lo struzzo Oscar (1936), il nome divenne Goofy come già
modificato nei cortometraggi; oltre al nome cambiò anche aspetto e
look. Pippo è la spalla di Topolino nella maggior parte delle storie
ma talvolta ne diventa protagonista (con Topolino in secondo piano)
o, più raramente e in genere in storie brevi, protagonista unico. È
stato soprattutto Floyd Gottfredson a definire il personaggio di
Pippo nei fumetti e assegnargli un ruolo efficace nelle storie. Dopo
il periodo delle strisce, negli albi a fumetti gli vengono spesso
dedicati dei numeri unici disegnati soprattutto da Bill Wright, Paul
Murry, Jack Bradbury e Tony Strobl.
Nel 1965 Del Connell e Paul Murry
creano un alter ego mascherato del personaggio, Super Goof (Super
Pippo) che riscosse successo in tutto il mondo, parodia del supereroe
del quale assume le sembianze mangiando speciali noccioline americane
(chiamate spagnolette nella versione italiana). Grazie ai poteri
conferiti dalle noccioline riesce a volare e camuffa la propria
identità indossando una calzamaglia di flanella rossa con mantello
blu annodato intorno al collo. È al corrente del suo segreto solo il
nipote Gilberto, il cui personaggio, serio, studioso e
intelligentissimo (rappresentato con il "tocco"
universitario sulla testa), è agli antipodi rispetto a quello dello
zio. Gilberto ha a sua volta acquisito superpoteri ingerendo le
noccioline e diventando Super Gilberto, elemento di prestigio del
Club dei Supereroi.
A seguito del divieto di pubblicazione
di materiale di provenienza americana durante la fase finale del
regime fascista, venne inventata nel 1942-1943, una versione
umanizzata del personaggio con lo stesso nome pubblicata nella
collana Tuffolino.
Negli anni sessanta, a partire dalla
storia Pippo e la fattucchiera (disegnata da Luciano Bottaro e
pubblicata per la prima volta su Topolino n. 236 nel 1960) è
protagonista di storie con la strega Nocciola della cui doti magiche
dubita con un disarmante scetticismo. Nello stesso periodo gli viene
affiancata una fidanzata di nome Gloria comparsa in diverse storie
fino agli anni settanta. Successivamente, in diverse storie
realizzate da Romano Scarpa negli anni ottanta e novanta è invece
fidanzato con Zenobia.
Fra i disegnatori italiani che
maggiormente hanno saputo sfruttare le peculiari doti del personaggio
Pippo, si devono citare Giovan Battista Carpi, Romano Scarpa, Massimo
De Vita, Sergio Asteriti e Luciano Bottaro.
Lo sceneggiatore Bruno Sarda crea nel
1988 Indiana Pipps, cugino-sosia di Pippo.
Nel 1993 gli è stata dedicata una
serie di storie tutta sua, I mercoledì di Pippo (scritta e ideata da
Lino Gorlero e Rudy Salvagnini), che lo vedeva, in ogni episodio,
intento a leggere a Topolino il suo ultimo racconto basato sempre su
fatti privi di spiegazione logica (infatti si chiama "Ai confini
dell'irrealtà" la serie di romanzi di fantascienza che vorrebbe
inaugurare) che destano il disappunto del razionalissimo Topolino,
che lo interrompe di continuo, pretendendo che l'amico sia un po' più
aderente alla realtà nei suoi racconti, senza riuscirci. Nei suoi
racconti i personaggi "interpretati" da Topolino e Pippo
hanno i ruoli invertiti rispetto al solito: Topolino è la spalla
imbranata mentre Pippo è l'eroe. L'episodio "zero" di
questa serie venne pubblicato su Topolino n. 1947 col titolo Pippo e
il giallo a premi. La serie in senso stretto parte dal n. 1982.
In Francia gli sceneggiatori Gasc,
Clément e Lelièvre iniziano nel 1987 la serie parodistica "James
Ding Triple Zéro" con un Pippo nelle vesti di agente segreto e
disegnata da Miquel Pujol.
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