domenica 1 maggio 2022

Tex Willer

 


Tex Willer è un ranger del Texas non inquadrato formalmente e come tale si qualifica frequentemente, esibendo, se occorre, la stella simbolo del corpo, anche se la sua attività di rappresentante della legge non è a tempo pieno, svolgendo missioni sia su richiesta del Comando che spontaneamente. Tex è anche il capo supremo di tutte le tribù Navajos, con il nome di Aquila della Notte. Lo scenario di Tex è ispirato alla Sardegna, dove l'autore è cresciuto durante la sua infanzia. Inoltre assume su di sé anche l'incarico governativo di agente indiano della stessa nazione pellerossa.

Fisicamente Tex viene descritto come uomo ben piantato, dell'apparente età di 40-45 anni, forte e muscoloso, con un'elevata resistenza ed un fisico eccezionale, anche se va detto che si mostra di corporatura più o meno massiccia a seconda dell'interpretazione dei singoli disegnatori. Tex si presenta quasi sempre con gli stessi capi d'abbigliamento: un cappello tipo Stetson, una camicia di colore giallo (nelle copertine e negli albi a colori), fazzoletto nero annodato al collo, pantaloni stile jeans, un paio di stivali con annessi speroni ed, alla vita, il cinturone. Solo quando si trova presso la riserva o nelle avventure che hanno per protagonisti i nativi americani indossa abiti differenti: casacca indiana (che riporta su lato anteriore l'immagine di un'aquila nera), pantaloni a frange, mocassini indiani e una fascia Wampum alla testa decorata con simboli indiani che lo identifica come Sakem dei Navajo. In alcune occasioni indossa una camicia rossa (si nota soprattutto nelle copertine dei primi numeri). Nelle storie ambientate sui monti o in zone particolarmente fredde, indossa un pesante giaccone o un impermeabile.

Nelle sue avventure è di solito accompagnato dai suoi tre pards: Kit Carson (probabilmente ispirato all'omonimo personaggio del Far West, ma non alla sua biografia, i cui episodi non sono mai citati nel fumetto), anch'esso ranger; Kit Willer, figlio di Tex e di Lilyth, una squaw navajo; Tiger Jack, guerriero navajo e fratello di sangue dell'eroe.

Insieme percorrono deserti e praterie a protezione degli onesti cittadini, qualsiasi sia il colore della loro pelle, contro gli assalti dei fuorilegge. I criminali in compenso li considerano puro veleno, dei veri satanassi e dei tizzoni d'inferno con la morte che li accompagna.

A proposito dell'assenza di ogni pregiudizio, l'autore affermava che Tex:

«...quando vede un torto, il povero cristo che soffre ingiustamente, lui si ribella e prende le sue parti. Che poi sia negro, che sia bianco, che sia indiano, che sia un contadino, che sia una persona colta, non gliene frega niente»

(Gianluigi Bonelli)



Classico esempio di eroe positivo senza macchia e senza paura, pur di far trionfare la giustizia è disposto anche a violare la legge, cosa molto frequente, specie nei racconti del cosiddetto periodo d'oro (all'incirca fino al n. 200 della serie regolare). Anche i suoi rapporti con i tutori dell'ordine (es: sceriffi) e le autorità costituite sono tutt'altro che idilliaci. Tex ha dalla sua una caratteristica precipua: nervi d'acciaio che gli consentono in ogni circostanza e in ogni pericolo di valutare la situazione e trovare una via di uscita. Questa particolare capacità gli permette di mettere in inferiorità psicologica l'avversario di turno, tanto da indurlo a sbagliare mira o, a volte, ad abbandonare la partita. Memorabile la roulette russa da lui ingaggiata in un saloon con il cattivo di turno Oswald Brenton.

Il rapporto del personaggio con le donne evolve nel tempo: nei primi albi compaiono diversi avvenenti personaggi femminili verso i quali mostra un certo interesse ma dopo il matrimonio con Lilyth e la successiva morte di lei, scompare qualsiasi coinvolgimento emotivo verso altre donne che assumono il ruolo della persona da proteggere oppure della nemica. Sia Tex che i suoi pards sono rigidamente fedeli a una regola morale: non si spara alle donne, e infatti nessuna avversaria, per quanto pericolosa, è stata mai uccisa personalmente da Tex.

Il passato del personaggio viene narrato in forma di flashback, quando il gruppo dei pards si ferma a parlare seduto di fronte a un fuoco. Tex era un semplice cowboy e gestiva un ranch insieme al padre Ken e al fratello Sam nel sud del Texas, presso Rock Springs e le sorgenti del Nueces. Inizialmente ha anche un mentore: il pistolero Gunny Bill, anziano ma ancora molto svelto a maneggiare la Colt, che insegna a Tex molti trucchi per estrarla velocemente e migliorare la mira. Durante una razzia, il padre di Tex viene ucciso dai banditi e Tex giura di vendicarlo, pur sapendo di andare contro la legge, sconfinando in Messico. Il fratello Sam non condivide il proposito. Dopo una lunga caccia ai banditi, guidati da John Coffin, uno scontro fatale con i Rurales causa la morte di Gunny. Tex uccide la maggior parte dei Rurales e seppellisce Gunny in Texas, vicino al suo ranch. Al ritorno, la morte di Gunny mette temporaneamente in conflitto Tex e Sam, tanto che Tex decide di lasciare il ranch al fratello per cercare miglior fortuna altrove. Trova lavoro al ranch dei Corlis come cavaliere per i rodei, guadagnandosi anche il fedele quanto prodigioso cavallo Dinamite. In seguito viene a sapere che Sam, che ha acquistato un ranch più grande nei pressi di Culver City, è stato ucciso da un certo Tom Rebo per il possesso del ranch. Per vendicarne la morte, Tex dà la caccia al bandito, che ha termine solo con la sua uccisione. Tex diviene dunque un ricercato, accusato di omicidio. Dopo aver distrutto la banda chiamata Mano Rossa e aver vendicato la sua famiglia, incontra Jeff Weber, un agente del Servizio Segreto, che lo convince a mettersi al servizio della legge come ranger presentandolo al capo del West Department, il maggiore Herbert Marshall, e al futuro pard Kit Carson. Rimarrà nei Rangers, nonostante alcuni dissapori iniziali con il maggiore.

Tex sposò Lilyth, figlia del Sakem dei Navajos Freccia Rossa, entrando a far parte della tribù con l'appellativo di Aquila della Notte (nome che discende dal travestimento usato in quel periodo da Tex). Dalla loro unione nasce il suo unico figlio, Kit, che i Navajos chiamano Piccolo Falco. Lilyth morì prematuramente a causa di un'epidemia di vaiolo fatta scoppiare per vendetta da due loschi affaristi di Denver, Fred Brennan e Jim Teller, che Tex aveva fatto arrestare, distruggendo la loro organizzazione che smerciava armi ai nativi americani allo scopo di provocare una guerra. Tex e Kit Willer, ancora infante, scamparono al flagello perché, per puro caso, il bambino si era ammalato appena prima dello scoppio dell'epidemia, e Tex l'aveva portato alla missione di Taos, al fine di sottoporlo alle cure necessarie. Anni dopo, Tex ritroverà le tracce di Brennan (Teller era morto in una sparatoria poco dopo l'epidemia) e scatenerà su di lui la sua vendetta. Alla morte di Freccia Rossa, Tex eredita il comando del popolo Navajo. Tale carica gli impone anche di sorvegliare il tesoro dei monti Navajos, ossia i ricchissimi giacimenti auriferi custoditi da quelle montagne e che fanno gola a molti. Rimasto vedovo, Tex non si risposerà mai più, vivendo nel rispetto del ricordo di Lylith e punendo senza la minima pietà chiunque ne infanghi la memoria.

Tex partecipò in gioventù, in qualità di esploratore, alla guerra che contrappose l'Unione agli Stati Confederati d'America; malgrado le origini texane e quindi la provenienza da uno Stato Confederato, sia Tex che il suo amico "Damned" Dick Drayton decisero di schierarsi a favore dell'Unione. Al termine della battaglia di Shiloh, da lui definita "un inutile macello" e durante la quale morì un loro caro amico che combatteva sul fronte opposto (Rod Vergil), Tex decise assieme a Dick di abbandonare il servizio attivo per ricoprire il ruolo di porta-ordini o partecipare ad azioni di sabotaggio, evitando ove possibile conflitti armati con i soldati nemici.

Se il creatore sviluppò la personalità e la storia del personaggio strada facendo e narrando pochi episodi ambientati nel passato (es. la partecipazione alla Guerra di Secessione) o che comunque affrontassero punti rimasti irrisolti (es. la morte della moglie), con il progressivo suo allontanamento dalla scrittura, subentrano altri autori. Di questi Nolitta si disinteressa della biografia di Tex, Ruju e Nizzi se ne occupano solo in parte, invece Boselli interviene con pervasività e puntualità in modo sistematico riscrivendo buona parte della storia del character.

L'introduzione della figura materna, il cui nome era Mae, solo accennata in precedenza viene presentata nell'albo Nueces Valley. Sempre nello stesso albo apprendiamo che Tex sarebbe nato attorno al mese di maggio del 1838. Dal racconto si viene a sapere che l'anno in cui si svolge la vicenda narrata dai flashbacks è il 1838, ma non il mese. Mae Willer dice che il figlio di cui è in attesa, cioè il futuro Tex Willer, "nascerà in maggio", mentre si apprende che rimase orfano di madre a cinque anni a causa di una febbre e che suo fratello Sam era di un anno più giovane. In questi anni, durante un'esplorazione nella prateria in compagnia di Clarence Hutchenrider, Rod Vergil e Damned Dick, conosce il sakem dei Pawnee Lupo Grigio e la di lui giovane figlia Tesah, eredi e custodi del sacro tesoro della tribù. L'onere di vegliare sul tesoro sarà poi ereditato da Tex stesso, che nasconderà i preziosi manufatti in una caverna a cui si può accedere solo nuotando sul fondo di un fiume.

In questi anni passati vivendo alla macchia e braccato dalla legge, Tex conosce Cochise, il capo degli Apaches Chiricahua, la cui nipote Nita salva dal terribile Verdugo (Comanchero, rapitore, trafficante e scalpatore di donne), e ne diviene fratello di sangue.

Altro particolare introdotto negli anni della guerra (in un periodo non precisamente identificato dopo l'aprile 1862) è lo scontro, assieme a Damned Dick, con i Jayhawkers del capitano Jude West e i Bushwackers di Rhett Corrigan, guerriglieri rispettivamente appartenenti all'esercito nordista e alleati dei sudisti, che avevano cinto d'assedio la città di Glendale, nel Missouri. Le vicissitudini della guerra lo portarono, nel 1864, all'interno del campo di prigionia sudista di Anderville.

Nel giugno 1876 seguì, assieme a Kit Carson e su ordine del Generale Davis loro amico, la colonna militare guidata da George Custer attraverso le Black Hills. Sopravvissuto per miracolo alla battaglia del Little Bighorn, Tex può dire (in realtà è Carson a dirlo) di essere l'ultimo uomo bianco che vide Custer vivo. Già un paio di anni prima i due si erano aggregati, come scout, alla colonna militare guidata da Custer stesso, che aveva la missione di esplorare le Colline Nere per scoprire se veramente vi era l'oro lassù. In quest'occasione Tex e Carson salvarono la vita al colonnello. Altri celebri personaggi dell'epopea del West americano conosciuti o affrontati da Tex sono Butch Cassidy, Sundance Kid e l'esercito di fuorilegge noto come "il mucchio selvaggio", Buffalo Bill, il giudice Roy Bean, Geronimo, Toro Seduto e Cavallo Pazzo, Buffalo Chief, Tonkawa e Quanah Parker, Calamity Jane, Hoodoo Brown, Dave Mather e la Dodge City Gang (tra cui "Dirty" Dave Rudabaugh e Joshua Webb), che ha contribuito a sgominare, il colonnello Ranald Slidell MacKenzie, detto "Mano Cattiva", Ned Buntline, Doc Holliday e Big Nose Kate, Bat Masterson. Ha aiutato a svelare la congiura che portò all'assassinio di Abraham Lincoln e assieme a Carson ha scoperto la verità sulla leggendaria miniera perduta dell'olandese.

Ulteriori dettagli sono aggiunti dalla serie in formato ridotto Tex Willer, varata nel 2018 e incentrata sulle gesta mai narrate del giovane cowboy negli anni da fuorilegge che in alcuni casi si trasforma in una vera e propria riscrittura delle prime avventure bonelliane. Ad esempio, come si giunse all'ormai celeberrima striscia di apertura de Il totem misterioso e come mai John Coffin dava la caccia a Tex; le avventure in Messico del giovane fuorilegge; il suo rapporto altalenante coi rappresentanti della legge e specialmente con l'agenzia Pinkerton e i Rangers; l'entrata in scena della sua nemesi, Mefisto.

Tex Willer non è dotato di alcun super potere, in compenso ha grandi abilità fisiche come un'eccezionale resistenza e capacità di recupero dalle ferite. Eroe dalle spiccate abilità nel combattimento corpo a corpo, è anche dotato di una mira infallibile, sia con le pistole Colt 45 (le sue armi preferite) che coi fucili Winchester.

È dotato di una tempra eccezionale che gli permette fra l'altro di sopportare la tortura senza lamentarsi; è stato colpito innumerevoli volte, principalmente ferite di striscio alla testa e agli arti superiori ma senza riportare gravi conseguenze e ristabilendosi di solito in brevissimo tempo.

Abile nella lotta e nel pugilato, riesce ad affrontare anche avversari più dotati fisicamente di lui nelle frequenti risse. È inoltre un vero campione nei duelli indiani col coltello o con la scure (che tuttavia tende a concludere, se possibile, senza spargimenti di sangue, ma atterrando a pugni l'avversario) ed è abilissimo ad imparare nuove tecniche di combattimento.

Pur non avendo superpoteri, è un pistolero imbattibile e le armi che impiega abitualmente sono le seguenti:  

  • due Colt 45, maneggiate con ugual destrezza in quanto ambidestro, che utilizza nei duelli e negli scontri a fuoco ravvicinati. Pur essendo praticamente invincibile, anche contro più avversari, è stato battuto una volta in un duello, da Ruby Scott; tuttavia l'avversario ricorreva a un trucco, avendo la fondina in grado di ruotare (lo "swivel") ed essendo dunque in grado di sparare senza dover estrarre la pistola. Ripresosi dalle ferite, Tex affrontò di nuovo Ruby Scott e lo sconfisse.

  • carabina Winchester, che adopera per colpire bersagli anche a grande distanza, sempre con una mira eccezionale.

  • coltello, inserito in una fondina dietro la cintura oppure sulla schiena, nascosto sotto la camicia, utilizzato nei combattimenti corpo a corpo e spesso scagliato, con notevole precisione; per ogni evenienza, come recidere le corde che legano i polsi, custodisce una lama nel tacco degli stivali.

  • arco e frecce, nel cui uso, seppur sporadico, dimostra abilità ben prima del suo incontro con i Navajos, da cui ha appreso anche a lanciare il tomahawk.

Meno frequentemente, in caso di necessità, Tex ha usato cannoni Howitzer, mitragliatrici Gatling, e soprattutto candelotti di dinamite.

Abile stratega, pur non avendo frequentato accademie militari, in diverse situazioni mostra una notevole competenza nel predisporre piani strategici, nell'organizzare trappole o agguati, anche se più che alle tattiche militari tende ad affidarsi alle tecniche di guerriglia che ha assimilato sul campo dai pellerossa, dai quali ha appreso altre abilità come il riconoscimento delle tracce e dei versi degli animali. In più occasioni dimostra di disporre di notevoli capacità analitiche, basate sulla deduzione logica.

Il personaggio è un eccezionale cavallerizzo grazie anche all'apprendimento delle tecniche dei Navajo: riesce a cavalcare e sparare contemporaneamente e sa domare qualsiasi cavallo; uno di questi, Dinamite, diverrà il suo fedele destriero per parecchi anni.

È inoltre un abile giocatore di poker.





sabato 30 aprile 2022

LA SPADA DI KING HARTUR


 

(円卓の騎士物語 燃えろアーサー Entaku no Kishi monogatari - Moero Āsā - Storia dei Cavalieri della Tavola Rotonda - Artù il bruciante)

SINOSSI
Ci troviamo all'incirca in quello che è l'odierno Galles, in un periodo imprecisato a cavallo tra il V secolo e il VI secolo.
Il giorno del terzo compleanno del piccolo Artù, (futuro sovrano del Regno) figlio di Re Uther, il malvagio Re Lavik (che è appoggiato da una strega di nome Medessa) con i suoi soldati attacca il castello di Camelot dandolo alle fiamme.
Re Uther pur combattendo coraggiosamente non riesce a sfuggire ad un colpo di spada infertogli da Lavik alle spalle rimanendo ucciso.
Il principe riesce a salvarsi perché il Mago profeta Merlino lo porta via da un passaggio segreto, e lo affida al cavaliere Hecthor che lo crescerà come suo figlio.
Passano dodici anni, Artù ormai è un giovane uomo coraggioso e leale.
Un giorno assiste con la sua famiglia ad un rito Sacro a cui devono partecipare tutti i sovrani: chiunque di loro riesca ad estrarre una spada sacra infilzata in una roccia, sarà il futuro Re di Wrogless; non ci riesce nessuno, allora Lavik prova a far compiere il gesto al più forte dei suoi uomini ma ancora una volta senza successo, Artù si mette a ridere per la goffaggine del soldato facendo innervosire il già contrariato Lavik, che, a questo punto ordina a lui di estrarre la spada, altrimenti verrà decapitato.
Con la sorpresa di tutti i presenti, il ragazzo estrae facilmente ed incredulo l'arma dalla pietra, a questo punto il padre adottivo rivela a tutti presenti la vera identità di Artù.
Qui iniziano le avventure di Artù ed i suoi amici Cavalieri della Tavola Rotonda: Lancillotto, il cavaliere del lago, Tristano, il cavaliere dell'arpa, il piccolo Guerreth (invenzione giapponese), il coraggioso Parsifal, una ragazza cavaliere, Fiene, allieva di Merlino, con un falco ammaestrato (altra invenzione nipponica).
Dopo aver liberato la giovane principessa Ginevra, sua futura moglie, rapita da Lavik, Artù torna a Camelot e inizia la lotta contro il malvagio Lavik e la strega Medessa, che si concluderà con la vittoria dei cavalieri, grazie alla spada Excalibur e a uno scudo magico che protegge dalla magia della strega (invenzione giapponese). Artù quindi si appresta a iniziare un lungo e illuminato regno.
Fu prodotta anche una seconda serie, molto più fantasiosa e staccata dal modello inglese originale, in cui il giovane Artù gira su una carretta con due compagni, del tutto ignari di chi sia veramente, per il regno in incognito.
Quando individua un essere malvagio, Artù scompare, per trasformarsi in cavaliere a raddrizzare i torti nei vari villaggi.
La serie segue lo schema di una saga giapponese, trasformata anch'essa in anime: L'invincibile shogun.
I suoi cavalieri e una più sportiva Ginevra appaiono, ma di rado, nella seconda serie e con mezzi improbabili, come una nave pirata volante.
Anche i nemici si diversificano: vampiri, spiriti, sirene e altri esseri magici abbondano.
Si scopre che Lavik non era morto alla fine della prima serie, ma ha riorganizzato le proprie fila e regna sotto il nome di Re del Nord, seguendo ancora i consigli di Medessa, divenuta ora spirito maligno.
Artù sconfigge nuovamente la strega e Lavik, che stavolta sembra morire definitivamente, mentre i cavalieri tornano a Camelot sulla nave volante.
La sigla "La spada di King Hartur", è stata composta, orchestrata ed incisa dal Maestro Riccardo Zara ed eseguita da I Cavalieri Del Re



venerdì 29 aprile 2022

MIMÌ E LA NAZIONALE DI PALLAVOLO

 


(Atakku Nanbā Wan - アタックNo.1)

SINOSSI DELLA SERIE TV


I fatti narrati avvengono all'inizio degli anni settanta.
Kozue Ayuhara (Mimì Ayuhara nell'adattamento italiano), è una studentessa del ginnasio appassionata di pallavolo, sport che l'ha aiutata a guarire quand'era una bambina dalla tubercolosi.
A causa dell'aggravamento improvviso delle sue condizioni di salute, si trasferisce da Tokyo in una cittadina di mare dall'aria salubre, per cercare di ristabilirsi completamente.
In un primo momento, vive con lo zio e la moglie, sino a che suo padre viene trasferito per motivi di lavoro.
Superata l'ostilità iniziale da parte di alcune compagne, il suo notevole talento impressiona l'allenatore.
Mimì scoprirà presto che la strada verso il successo è irta di ostacoli, incompatibilità personali ed altri dilemmi.
Mimì dovrà percorrere un difficoltoso cammino ed allenamenti durissimi, ma riuscirà comunque a farcela, per merito soprattutto della sua positiva ambizione, anche quando a volte le complicazioni causate dalle varie situazioni sembrano davvero essere senza speranza.
Spesso affonda addirittura nell'autocommiserazione, ma nonostante tutto non si arrende mai.
Entra a far parte della squadra della sua scuola, il Fujimi, in cui si impone grazie alle sue doti e capacità, ed è subito scelta come capitano.
Assieme alla sua amica Midori porterà per due volte la sua squadra in finale nel torneo nazionale scolastico. Assieme a Midori, è scelta per far parte della squadra nazionale juniores, con cui disputa un campionato mondiale negli Stati Uniti, in cui il Giappone si classifica secondo dietro all'Unione Sovietica.
Ritornata in patria, Mimì riprende a giocare con la squadra del Fujimi, ora al Liceo, vincendo il campionato nazionale per due volte consecutive.
Scelta quindi per far parte della nazionale maggiore, Mimì si reca in Bulgaria per disputare il campionato mondiale femminile (nel 1970), nel quale il Giappone, dopo una finale che lo vede nuovamente opposto all'Unione Sovietica, risulterà questa volta vincitore e Mimì sarà proclamata la miglior giocatrice ("Attack Number 1", per l'appunto).
La serie si conclude con Mimì che, già, guarda alle Olimpiadi di Monaco di Baviera del 1972.



giovedì 28 aprile 2022

REGINA HIMIKA

 


(Himika - Himiko - 卑弥呼)
Sovrana dell'arcaico e antichissimo popolo degli Haniwa ed ora regina del vasto regno sotterraneo; dopo il risveglio dal suo sonno millenario (episodio #01 della serie Jeeg Robot d'Acciaio, intitolato: "Il risveglio dei mostri"), vuole ottenere nuovamente il dominio del Giappone a favore del proprio impero e contro gli uomini della superficie terrestre, rovesciandone il potere costituito.
Utilizza a tal scopo gli Spiriti Haniwa trasformati in "mostri di roccia": ha difatti la straordinaria capacità di creare temibili mostri a partire dalla pietra fossile.
È coadiuvata da tre sottoposti; i suoi fedelissimi Ministri Ikima, Amaso e Mimashi.
Eseguirà il rituale occulto Vocare Pulvere recitando la formula magica "Neghini, neghini, nasanucolò", con cui riuscirà ad evocare lo spirito del Signore del Drago chiamato anche Grande Imperatore (episodio #29 della serie TV Jeeg Robot d'Acciaio, intitolato "L'Imperatore delle Tenebre"), quest'ultimo, però non si rivelerà un riconoscente alleato della Regina, anzi, appena tornato in vita, la ringrazierà assassinandola barbaramente davanti agli occhi di Mimashi ed usurpandone il regno.
Nell'episodio #41 della serie di Jeeg Robot d'Acciaio, intitolato "Il ritorno di Himika", i due ministri Amaso e Ikima invocano Himika davanti alla statua della sovrana: lo spirito della regina finalmente risponde alle loro preghiere, si impossessa del corpo del Mostro Haniwa Raigon, che si ribella al Generale Flora.
Amaso e Ikima salgono sull'Astronave di Himika pronti a combattere, soddisfatti di essere nuovamente condotti in battaglia dalla loro sovrana.
Con il suo nuovo corpo i suoi misteriosi e potenti poteri occulti, Himika trascina Jeeg in un'altra dimensione: il Regno dei Morti, qui evoca gli Spiriti dei Mostri di Roccia uccisi dal Robot D'Acciaio, appaiono i defunti Haniwa e unitamente alla loro sovrana, attaccano in massa Jeeg.
Quando Hiroshi sta per soccombere, ecco arrivare Hantares insieme al modulo Jeeg riesce a colpire la diabolica regina, esce quindi dalla dimensione dei trapassati e torna nella realtà dove i suoi poteri tornano al pieno della potenza combattiva, qui colpisce a morte la Regina Himika riescendo a vincere la terribile nemica e a rimandarla nel regno dei morti da cui non riuscirà mai più a fare ritorno.
La Regina Himika è doppiata dall'attrice Anna Teresa Eugeni

mercoledì 27 aprile 2022

Chi ha battuto Superman senza usare la Criptonite?

Ognuno dei seguenti personaggi ha battuto Superman senza usare la criptonite


Wonder Woman…La ragazza infuocata!







Vengo in pace

Non sei la stessa persona che ho combattuto negli anni, sei oscuro, disinibito, la morte di tua moglie ti ha cambiato


Il pentagono pensa che io possa prenderti Superman. Sai perché non l'ho fatto prima di ora?

Perché io servo. Io lotto per il mio paese non per me stesso. Perché non mi era stato ordinato



Muhammad Ali gli ha fatto questo


martedì 26 aprile 2022

Chi è stato all’interno della Marvel a lanciare l’idea dei supereroi ? Quando? L’idea è stata subito condivisa all’interno della azienda ?

Fu il capo di Stan Lee, l'editore Martin Goodman ad avere l'idea lasciando prima ai disegnatori Joe Simon, Bill Everett e Jack Kirby e poi negli anni successivi a Stan Lee il compito di realizzarli.



Giá prima del 1961, anno di nascita della Marvel, Goodman nel 1939 sfruttò la crescente popolarità dei supereroi DC e la diffusione del fumetto tra i ragazzi e poi tra i soldati al fronte per lanciare una linea di supereroi targati Timely (l'antesignana della Marvel). I primi supereroi della Timely furono: Namor the Sub-Mariner,


la Torcia Umana androide, ossia Jim Hammond da non confondere con quella dei Fantastici Quattro,



l'Angelo (Thomas Halloway), un detective con la capacità di volare,


Ka-Zar il grande, un tarzanide che vive in una giungla primitiva tra tigri dai denti a sciabola, mammut e dinosauri,


Capitan America,



e altri personaggi come: Corvo Rosso (quello a sinistra nella foto),


Visione ossia l'alieno Aarkus,



Monako il principe della magia,



Fiery Mask ed altri.


Quando negli anni '50 l'entusiasmo per i supereroi cominciò a scemare Goodman cominciò a pubblicare storie western, horror, fantasy e adolescenziali. Fu negli anni '60 che ricominciò a pubblicare albi di supereroi, stavolta sfruttando il talento di Stan Lee di inventare personaggi piú attuali e di attirare i lettori nelle edicole. Secondo quanto raccontato Goodman era solito giocare a golf col capo della DC Comics, Irwin Donenfield. Durante questi incontri Donenfield rivelò a Goodman che col loro nuovo fumetto (Justice League) facevano soldi a palate. Tornato al lavoro Goodman disse a Stan Lee di inventarsi un gruppo di personaggi come la Justice League e Lee cominciò creando prima i Fantastici Quattro poi Hulk, Spider-Man, gli Inumani, gli Avengers e ripescando eroi dimenticati come Capitan America, Namor e la Torcia Umana androide, attualizzandoli e inventando il mondo Marvel cosí come lo conosciamo.


lunedì 25 aprile 2022

Abelard Snazz


Si tratta di un mutante superintelligente, dotato di quattro occhi disposti su due livelli (a suggerire che anche il cervello sia composto da più strati). Abile inventore, ama applicare la sua intelligenza alla soluzione dei problemi altrui, ma finisce sempre per causare più danni che benefici. In alcune storie è accompagnato dal robot Edwin, suo fanatico ammiratore, che ha il compito di servirlo ed esclamare "Voi siete un genio, padrone!".