(円卓の騎士物語
燃えろアーサー Entaku no Kishi monogatari - Moero Āsā
- Storia dei Cavalieri della Tavola Rotonda - Artù il
bruciante)
SINOSSI
Ci troviamo all'incirca in quello
che è l'odierno Galles, in un periodo imprecisato a cavallo tra il V
secolo e il VI secolo.
Il giorno del terzo compleanno del piccolo
Artù, (futuro sovrano del Regno) figlio di Re Uther, il malvagio Re
Lavik (che è appoggiato da una strega di nome Medessa) con i suoi
soldati attacca il castello di Camelot dandolo alle fiamme.
Re
Uther pur combattendo coraggiosamente non riesce a sfuggire ad un
colpo di spada infertogli da Lavik alle spalle rimanendo ucciso.
Il
principe riesce a salvarsi perché il Mago profeta Merlino lo porta
via da un passaggio segreto, e lo affida al cavaliere Hecthor che lo
crescerà come suo figlio.
Passano dodici anni, Artù ormai è un
giovane uomo coraggioso e leale.
Un giorno assiste con la sua
famiglia ad un rito Sacro a cui devono partecipare tutti i sovrani:
chiunque di loro riesca ad estrarre una spada sacra infilzata in una
roccia, sarà il futuro Re di Wrogless; non ci riesce nessuno, allora
Lavik prova a far compiere il gesto al più forte dei suoi uomini ma
ancora una volta senza successo, Artù si mette a ridere per la
goffaggine del soldato facendo innervosire il già contrariato Lavik,
che, a questo punto ordina a lui di estrarre la spada, altrimenti
verrà decapitato.
Con la sorpresa di tutti i presenti, il
ragazzo estrae facilmente ed incredulo l'arma dalla pietra, a questo
punto il padre adottivo rivela a tutti presenti la vera identità di
Artù.
Qui iniziano le avventure di Artù ed i suoi amici
Cavalieri della Tavola Rotonda: Lancillotto, il cavaliere del lago,
Tristano, il cavaliere dell'arpa, il piccolo Guerreth (invenzione
giapponese), il coraggioso Parsifal, una ragazza cavaliere, Fiene,
allieva di Merlino, con un falco ammaestrato (altra invenzione
nipponica).
Dopo aver liberato la giovane principessa Ginevra, sua
futura moglie, rapita da Lavik, Artù torna a Camelot e inizia la
lotta contro il malvagio Lavik e la strega Medessa, che si concluderà
con la vittoria dei cavalieri, grazie alla spada Excalibur e a uno
scudo magico che protegge dalla magia della strega (invenzione
giapponese). Artù quindi si appresta a iniziare un lungo e
illuminato regno.
Fu prodotta anche una seconda serie, molto più
fantasiosa e staccata dal modello inglese originale, in cui il
giovane Artù gira su una carretta con due compagni, del tutto ignari
di chi sia veramente, per il regno in incognito.
Quando
individua un essere malvagio, Artù scompare, per trasformarsi in
cavaliere a raddrizzare i torti nei vari villaggi.
La serie
segue lo schema di una saga giapponese, trasformata anch'essa in
anime: L'invincibile shogun.
I suoi cavalieri e una più sportiva
Ginevra appaiono, ma di rado, nella seconda serie e con mezzi
improbabili, come una nave pirata volante.
Anche i nemici si
diversificano: vampiri, spiriti, sirene e altri esseri magici
abbondano.
Si scopre che Lavik non era morto alla fine della prima
serie, ma ha riorganizzato le proprie fila e regna sotto il nome di
Re del Nord, seguendo ancora i consigli di Medessa, divenuta ora
spirito maligno.
Artù sconfigge nuovamente la strega e Lavik, che
stavolta sembra morire definitivamente, mentre i cavalieri tornano a
Camelot sulla nave volante.
La sigla "La spada di King
Hartur", è stata composta, orchestrata ed incisa dal Maestro
Riccardo Zara ed eseguita da I Cavalieri Del Re
sabato 30 aprile 2022
LA SPADA DI KING HARTUR
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