domenica 24 aprile 2022

Archimede Pitagorico


 Il personaggio è rappresentato come un grosso pollo antropomorfo, alto, smilzo (per quanto nella seconda, terza e quarta storia fosse stato raffigurato decisamente sovrappeso) e con capigliatura bionda o castana a seconda delle edizioni, inventore pressoché a tutto campo (cioè di tutto e di più). Barks gli dona delle fattezze molto simili a quelle che aveva pensato molti anni prima per Ciccio, aiutante di Nonna Papera, ai tempi in cui lavorava per l'animazione Disney (1937). Inizialmente il personaggio viene utilizzato come lo strambo di turno in una gag di poche vignette nella storia d'esordio, Paperino e l'amuleto del cugino Gastone, in cui è un semplice conoscente di Gastone Paperone; Barks però deciderà di riutilizzarlo come comprimario, iniziando ad approfondirne la personalità. Innumerevoli sono le sue invenzioni, a volte assurde, a volte inutili, a volte avveniristiche, ma spesso con risvolti finali catastrofici; esse sono comunque molto ricercate dagli abitanti di Paperopoli e soprattutto da Paperon de' Paperoni, che cerca sempre di sfruttare il "geniaccio", rifiutandosi poi di pagarlo. Razzi spaziali, nasi elettronici per cercare tesori, dischi volanti personali, innovativi materiali da costruzione: questi e molti altri ancora sono i geniali prodotti che Archimede realizza e vende nel suo laboratorio, anche se per anni lo si è visto andare in giro per le strade della città a proporre invenzioni di tutti i tipi su un carretto da venditore ambulante.

Se inizialmente Archimede resta per Barks un inventore un po' picchiatello dai risultati mediocri, nelle storie in cui lo usa da protagonista lo arricchisce di una certa ragionevolezza, pur mantenendone, per via della grande purezza d'animo, una certa ingenuità di fondo. Infatti è vero che Archimede spesso si ritrova incompreso di fronte all'ottusità della gente, ma altrettanto spesso risulta poco furbo, e dunque inerme di fronte alle scaltrezze degli altri individui: per questo il minuscolo aiutante Edi, inizialmente solo una comparsa, acquisirà il ruolo dell'incarnazione della saggia coscienza del personaggio, riuscendo a salvare la situazione tante volte. La prima invenzione di Archimede di cui si abbia menzione è alquanto particolare: i "pop-corn al burro senza burro" della storia d'esordio. Il passato di Archimede viene approfondito in occasione dei 50 anni del personaggio (2002) con la storia di Don Rosa La prima invenzione di Archimede, che oltre a raccontare la nascita di Edi, ci rivela che Archimede ha ereditato il laboratorio dal padre Fulton; il personaggio afferma inoltre che Edi (chiamato semplicemente Helper, cioè aiutante, nella versione originale), un piccolo robot che emette semplicemente dei rumori elettrici ("bzzz... bzzz" che solo il "papà" è in grado di interpretare) è la sua prima vera invenzione, cioè la prima utile e valida. Peraltro, nella storia non è esattamente Archimede a inventarlo, in quanto Edi nasce nel momento in cui una vecchia lampada da comodino di Paperino finisce dentro le "scatole pensanti" che Archimede usava in una delle sue prime apparizioni, nella storia Paperino e la macchina soffiapensieri (1952), un marchingegno capace di fornire l'elaborazione del pensiero agli animali, rendendoli in grado di parlare e agire come esseri umani.

Archimede conduce una vita tranquilla e spartana nella sua casa/laboratorio, dove regna un disordine generale; non è interessato al denaro, ma è solo e unicamente alla ricerca e alle scoperte scientifiche, che rappresentano la sua più grande passione, oltre ad essere animato da un forte sentimento morale, arrivando talvolta a rifiutarsi di accondiscendere a qualche richiesta spregiudicata di vari magnati senza scrupoli o dello stesso Paperon de' Paperoni, il quale, benché sia debitore ad Archimede degli innumerevoli e fantascientifici antifurti che presidiano il suo deposito, riesce sempre a evitare di pagarlo. I cittadini di Paperopoli generalmente lo sfruttano come un semplice aggiusta-tutto, dato che spesso ripara e migliora gli elettrodomestici che gli vengono consegnati. Vive da solo e non ha una fidanzata, tranne in qualche storia in cui lo si vede alle prese con problemi amorosi.

Nel tempo la caratterizzazione del personaggio è stata modificata dai vari autori a seconda delle esigenze narrative: alcuni rappresentano Archimede come un inventore un po' pasticcione, in linea con la versione di Barks e Don Rosa, mentre altri come uno scienziato geniale, sentendo il bisogno di un "cervellone" infallibile che aiuti i paperi nelle imprese più disparate. Non sempre ogni autore mantiene la stessa caratterizzazione, passando dall'una all'altra, alternando il genio al pasticcione in storie diverse. Altri artisti contemporanei di Barks si cimentarono col personaggio modificandone l'aspetto fisico (becco più lungo e capelli ispidi), in particolare Phil de Lara nel 1954, Al Hubbard, Giovan Battista Carpi (1955), Pier Lorenzo De Vita (1957). Peculiarità delle storie italiane è quella che vuole Archimede occupato a mettere a punto armi sempre nuove per Paperinik, per il quale ha creato la maggior parte dei dispositivi e costruito il rifugio segreto sotto la casa di Paperino. Egli è a conoscenza del segreto di Paperino, ma in alcune storie fa in modo di dimenticarlo inghiottendo di sua spontanea volontà le caramelle Car-Can, ovvero "caramelle Cancellin" (che esordiscono in Paperinik alla riscossa di Martina-Scarpa), che servono a cancellare la memoria recente di chi le ingerisce.

Nella storia Superpippo e la sfida al Sultano, apparsa su Albo d'Oro n. 7 del luglio 1969, Archimede è raffigurato molto ricco, fumatore di pregiati sigari e addirittura in possesso di un aeroporto personale.






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