domenica 3 maggio 2020

Quale software viene usato per creare i fumetti di Topolino?

5 parodie Disney a fumetti che hanno fatto la storia


Il fumettista Marco Gervasio, che disegna su Topolino, da una intervista rilasciata nel 2014, disegna principalmente ancora con matita e pennello. Come lui fanno anche molti suoi colleghi.
Esistono anche le tavolette grafiche, utili per disegnare i fumetti al computer, ma non esistono programmi specializzati solo per fare i fumetti, tranne forse Mangastudio, utile per lo stile manga e non per lo stile Topolino.
Per realizzare lo stile Topolino ci sono programmi più universali, come Photoshop, Gimp, ecc., come alternativa a matita e pennello.
E’ ormai diffuso l’uso del computer per i colori e le chine, mentre la matita viene ancora spesso usata inizialmente, poi i disegni vengono passati allo scanner, per poi essere elaborati al computer.



sabato 2 maggio 2020

Topolino nell'isola misteriosa

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"Topolino nell'isola misteriosa" (Lost on a Desert Island) è un arco narrativo formato dalle strisce a fumetti con protagonista Topolino pubblicate sui quotidiani statunitensi tra il 13 gennaio ed il 31 marzo 1930, ed è considerata la prima storia a fumetti creata dalla Disney. Le strisce (che si fondano più su singole gag che su una trama vera e propria) furono scritte dallo stesso Walt Disney ispirandosi parzialmente ai corti L'aereo impazzito (1928) e Topolino nella jungla (1929), e disegnate da Ub Iwerks fino all'8 febbraio e successivamente da Win Smith a causa dell'abbandono della Disney da parte di Iwerks. Il fumetto è stato pubblicato anche coi titoli "Le audaci imprese di Topolino nell'isola misteriosa" e "Topolino emulo di Lindbergh".

Trama
Topolino, ispirato da una lettura, decide di diventare un aviatore. Prendendo pezzi da una vecchia automobile e sfruttando vari animali, costruisce un aereo, con cui, insieme a Minni, fa una breve quanto catastrofica prova di volo. A causa del fatto che Topolino non sa manovrare un aereo, si perde e, superata una tempesta, va a finire in un'isola deserta (Minni, intanto, era già scesa utilizzando la propria mutanda come un paracadute). Nell'isola si susseguono gag una dopo l'altra, con scene ai limiti dell'inverosimile. Alla fine, dopo aver provato invano a cacciare per sfamarsi e dopo essere riuscito a salvarsi da una tribù di nativi, si finge uno dei pulcini di un uccello molto più grande di lui che, dopo un'altra serie di gag, lo riporta inaspettatamente a casa.


venerdì 1 maggio 2020

Zuvembie

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Uno zuvembie è una creatura usata da Robert E. Howard per il suo racconto I colombi dell'inferno (Pigeons from Hell), pubblicato postumo in Weird Tales nel 1938 per il ciclo di Kirby Buckner. Nel 1970 il termine venne usato dalla Marvel Comics al posto della parola "zombie", bandita al suo tempo dalla Comics Code Authority.

Riviste pulp
Come detto prima, Robert E. Howard usò lo zuvembie per ilr acconto I piccioni dell'inferno.
In questo racconto, una donna può diventare uno zuvembie bevendo una Miscela Nera. La creatura risulterà essere non più umana, non riconosce amici o parenti. Non parla o non pensa come un essere umano. non ha bisogno di mangiare e vivrà per sempre, stando in una grotta o in una vecchia casa. Ha alcuni poteri come comandare i gufi, i pipistrelli, i piccioni e i lupi mannari. Può anche ipnotizzare una persona con la sua voce e ordinargli di uccidere o uccidersi finché il corpo non è freddo. Può essere uccisa solo da piombo o ferro.

Televisione
Quando I piccioni dell'inferno venne adattato in un episodio della prima stagione serie televisiva Thriller, lo "zuvembie" è stato adattato anch'esso, interpretato da Ottola Nesmith.

Fumetti
Sotto il Comics Code Authority, ai fumetti del XX secolo vennero apportati numerose restrizioni, finalizzate soprattutto per prevenire l'uso di elementi horror. Questo codice divenne più indulgente nel 1971, ma impediva ancora l'uso di termini come "zombie" perché legate allo sfondo letterario di creature come vampiri e lupi mannari, anche se non l'uso di zombie e creature simili a questi. Per aggirare il problema la Marvel Comics usò il termine "zuvembie" come sostituto per "zombie" nei suoi fumetti. Nel 1989 il codice cambiò e venne permesso l'uso del termine "zombie", e la Marvel prontamente abbandonò il termine "zuvembie". Nel 1997 John Byrne citò questo termine brevemente in Wonder Woman n.6, pubblicato dalla DC Comics, suggerendo che, fin dalla sua prima apparizione in Weird Tales, il termine "zuvembie" è un termine riconosciuto da entrambe le maggiori case editrici dei fumetti.



giovedì 30 aprile 2020

Crossover

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Un crossover (dall'inglese to cross over, ovvero "passare dall'altra parte") consiste nell'unire due o più ambientazioni diverse in un'unica narrazione. Questa operazione viene effettuata in vari media: nei fumetti, nelle fiction televisive, nei videogiochi, nelle opere cinematografiche. La traduzione italiana più comune nell'ambito dei fumetti è "incrocio narrativo", ma abitualmente viene usato il termine in inglese, ormai entrato nell'uso comune dei giornalisti e redattori del settore.

Crossover nei fumetti
Nell'editoria a fumetti, il termine crossover si riferisce a una storia in più parti, distribuite su collane diverse, che vede agire insieme personaggi che normalmente agiscono separati. L'espressione è tipica del mondo dei supereroi, ma non ne è esclusiva. Esiste, inoltre, un termine simile, team-up, che indica gli incontri tra supereroi (Wolverine e Spider-Man per esempio) o gruppi di supereroi come Vendicatori e Fantastici Quattro, o come JLA e JSA, però su un unico albo o, semmai, su più albi della stessa collana.
Nella maggior parte dei casi, comunque, un crossover è una storia con un inizio ed una fine, anche se è capitato che alcuni crossover abbiano dato origine a nuove serie regolari, come nel caso di Onslaught, alla cui conclusione la Marvel Comics varò nuove serie sui suoi personaggi classici che ricominciarono dal numero 1. Le storie di questo tipo si incrociano su varie testate, generalmente appartenenti alle stesso gruppo o strettamente collegate fra loro (gli X-Men sono stati protagonisti di molti crossover), anche se non è una regola ferrea. Ad esempio uno dei più importanti crossover, Vendicatori divisi (2004), ha coinvolto non solo le collane dedicate al gruppo ma anche quelle di Spider-Man. Il più classico e famoso esempio di crossover resta ancora Crisi sulle Terre infinite, di Marv Wolfman e George Pérez, che provò a mettere ordine alla confusione generata da decenni di continuity all'interno dell'universo narrativo della DC Comics.
Il crossover è un metodo utilizzato anche nei manga da alcuni autori. Il caso più eclatante è rappresentato dalle CLAMP, che hanno prodotto decine di fumetti, la maggior parte dei quali realizzati all'incirca nello stesso spazio (Tokyo) e nello stesso tempo (la contemporaneità). Per esempio, i protagonisti del fumetto Tokyo Babylon, dopo la sua conclusione, confluiscono in X; i tre titoli Il ladro dalle mille facce, Polizia scolastica Duklyon e CLAMP Detective presentano gli stessi protagonisti visti da punti di vista diversi. Tra le varie opere delle CLAMP risalta il rapporto fra i due manga xxxHOLiC e Tsubasa RESERVoir CHRoNiCLE: sono ambientati in universi differenti (il primo sulla Terra ed il secondo in molteplici mondi fantasy), ma i personaggi, tramite distorsioni dimensionali, passano da un mondo all'altro e da un fumetto all'altro, così che i personaggi di un titolo possono fisicamente ritrovarsi nell'altro e viceversa. Inoltre, i personaggi di Tsubasa RESERVoir CHRoNiCLE sono tutti provenienti da precedenti opere delle stesse autrici, così che in quest'opera convivono contemporaneamente molti personaggi che le CLAMP hanno sviluppato in molti anni di carriera.
In Italia i crossover tra personaggi sono rari: uno dei più noti è quello tra Martin Mystère e Dylan Dog, entrambi editi dalla Sergio Bonelli Editore, che si sono incontrati negli albi speciali fuori serie "Ultima fermata: l'incubo" e "La fine del mondo".

Crossover nella televisione e nel cinema
Nel contesto delle fiction televisive si tratta solitamente di un episodio in cui appaiono due o più personaggi facenti parte di mondi immaginari (quindi serie televisive) diverse. I crossover sono comuni tra serie che condividono la stessa casa di produzione, o vengono trasmessi dalla stessa rete televisiva. Nel 1986, ad esempio, la protagonista de La signora in giallo apparve in un episodio di Magnum P.I.; entrambi gli show erano trasmessi dal network CBS.
Più raramente, le due serie televisive condividono un personaggio o un'ambientazione. Vi furono ad esempio alcuni crossover tra la serie Innamorati pazzi e la sitcom Friends, accomunati dal personaggio di Ursula Buffay e dall'essere ambientati a New York. Il detective John Munch, protagonista della serie Homicide, apparve in un episodio di X-Files e in uno di Law & Order - I due volti della giustizia; in seguito alla cancellazione dello show, il personaggio di Munch si trasferì permanentemente a New York, entrando a far parte del cast di Law & Order - Unità vittime speciali.
Frequenti sono i crossover tra una serie e il suo spin-off; nel 2009, ad esempio, il personaggio di Raymond Langston (originario della serie CSI - Scena del crimine) apparve in breve tempo sia in CSI: Miami che in CSI: NY. Inoltre, un backdoor pilot consiste sostanzialmente in un crossover tra la serie originaria e lo spin-off in fase di creazione, che sono appunto ambientati nello stesso mondo immaginario. Anche nelle serie televisive ambientate a Chicago (Chicago Fire e i suoi spin-off Chicago P.D., Chicago Med e Chicago Justice) sono presenti diversi crossover in cui i personaggi principali appaiono in più serie.
Crossover nei cartoni animati non sono rari, e la maggior parte di essi presenteranno spesso personaggi di altre serie ma di proprietà dello stesso studio o rete. Questo comprende ad esempio le serie della Cartoon Network come lo special Le tenebrose avventure del KND, che comprende cinque crossover tra Ed, Edd & Eddy, Nome in codice: Kommando Nuovi Diavoli, Le tenebrose avventure di Billy e Mandy, e un riferimento a Le Superchicche e Scooby-Doo. In modo simile, la serie animata Lilo & Stitch ha avuto crossover con vari altri cartoni Disney, tra cui La famiglia Proud, Kim Possible, Ricreazione e American Dragon: Jake Long. Le serie animate per adulti I Simpson, I Griffin e Drawn Together hanno avuto crossover tra loro e molti altri personaggi dell'animazione (in particolare Drawn Together, avendo un'ambientazione come la Cartoonia di Chi ha incastrato Roger Rabbit resa ancora più chiara dai numerosi camei di personaggi di cartoni, fumetti e videogiochi).
Ultimamente sia le serie televisive Marvel che quelle DC Comics sono ambientate nei loro rispettivi universi: per la Marvel, le serie TV Daredevil e Jessica Jones sono ambientate nello stesso universo insieme alle le serie TV Iron Fist e Luke Cage. Inoltre quest'ultimo appare anche in diverse puntate di Jessica Jones. Sempre nell'universo Marvel, la serie TV Agents of S.H.I.E.L.D è collegata con l'universo cinematografico Marvel anche se i personaggi principali dei film Marvel non appaiono mai nella serie. Anche alcune serie DC Comics sono ambientate nello stesso universo, come The Flash, Arrow, Constantine, Vixen, Legends of Tomorrow: infatti i protagonisti interagiscono tra loro in diverse puntate; in più la Warner Bros. ha dichiarato che anche la serie Supergirl è ambientata nello stesso universo e che Barry Allen/Flash apparirà in più di una puntata.
Altri esempi sono Operazione terrore, film in cui compaiono celebri mostri appartenenti a serie cinematografiche distinte, così come Mortal Kombat vs DC Universe, che è un esempio di crossover applicato nel settore dei videogiochi (vi compaiono infatti personaggi del mondo di Mortal Kombat che combattono contro quelli delle serie a fumetti DC Comics) come ed esempio anche Super Smash Bros e LEGO Dimensions. Tuttavia, anche nel contesto cinematografico è stato addottato questo "incrocio narrativo", come per esempio in The Avengers e Avengers: Age of Ultron, entrambi diretti da Joss Whedon, Captain America: Civil War dei fratelli Russo; Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League entrambi diretti da Zack Snyder; e Godzilla vs. Kong diretto da Adam Wingard.


mercoledì 29 aprile 2020

Che fine ha fatto la mamma di Qui, Quo e Qua? Perché vivono con Paperino?

Non esiste nessuna risposta "ufficiale", ma alcuni disegnatori hanno provato a dare una spiegazione.
In una primissima versione del 1937, scritta da Ted Osborne e disegnata da Al Taliaferro, Qui, Quo e Qua sono i figli della cugina di Peperino, Della (nome tradotto in italiano come Anitra), che decide di affidare i suoi figli a Peperino perché troppo pestiferi


Ben presto però Della Duck verrà identificata come la sorella gemella di Paperino, come mostra l'albero genealogico dei paperi realizzato da Don Rosa (in collaborazione con Carl Barks):


Intanto anche i nipoti di Paperino non vengono più rappresentati come tre ragazzini pestiferi, anzi: dimostrano sempre più saggezza, bontà d'animo e attenzione per l'ambiente. Quindi la questione rimane aperta: perché sono stati affidati a Paperino?
Probabilmente la risposta migliore è stata data nel 2014 da Evert Geradts e Maximino Tortajada Aguilar, con una storia (credo tutt'ora inedita in Italia) che tratta approfonditamente il problema. Sono proprio i tre fratelli a chiedere a Paperino chi fosse la loro madre…


…e Paperino continua ad aggiungere dettagli, fino a dare una spiegazione al fatto che sono stati affidati proprio a lui



Fortunatamente, questa non è la fine della storia. Infatti, grazie ad alcune ricerche di Archimede, si scopre un risvolto interessante



E così la storia si conclude e il mondo papero continua ad essere quello di sempre.
Quest'ultima versione che vede Della come astronauta viene ripresa anche nella serie tv del 2017 DuckTales, in cui Qui, Quo e Qua devono indagare personalmente riguardo alla sorte della loro madre.