Sakurambo
(錯乱坊
Sakuranbō) è uno dei personaggi dell'anime e del manga Lamù
dell'autrice Rumiko Takahashi.
Sakurambo è un monaco buddista, basso
di statura (è poco più alto di Ten), pelato e dall'aspetto poco
piacevole e inquietante. Una gag caratteristica della serie è la sua
improvvisa entrata in scena, in situazioni nelle quali non si aspetta
di vederlo, che causa un forte spavento negli altri personaggi
presenti. L'effetto di terrore viene amplificato dalla sequenza
dell'apparizione di Sakurambo, caratterizzata da stretti primi piani
sul monaco e che si conclude spesso con una potente
esplosione.
Sakurambo è lo zio di Sakura. La ragazza non sembra avere ereditato da lui i geni responsabili dell'aspetto fisico; ha invece appreso dallo zio le pratiche esorcistiche e l'interesse per la religione (è una sacerdotessa shintoista). La residenza abituale di Sakurambo è costituita da una tenda, piantata in un parco vicino alla casa di Ataru Moroboshi, nella quale vive in compagnia di moltissimi gatti tra i quali il gatto Kotatsu. I suoi poteri di esorcista sono molto potenti, ma a causa del suo atteggiamento scroccone perde gran parte della credibilità.
Sakurambo è lo zio di Sakura. La ragazza non sembra avere ereditato da lui i geni responsabili dell'aspetto fisico; ha invece appreso dallo zio le pratiche esorcistiche e l'interesse per la religione (è una sacerdotessa shintoista). La residenza abituale di Sakurambo è costituita da una tenda, piantata in un parco vicino alla casa di Ataru Moroboshi, nella quale vive in compagnia di moltissimi gatti tra i quali il gatto Kotatsu. I suoi poteri di esorcista sono molto potenti, ma a causa del suo atteggiamento scroccone perde gran parte della credibilità.
Sakurambo è convinto che Ataru sia
l'uomo più sfortunato dell'universo e tenta spesso di sottrarre il
ragazzo al destino che gli è stato riservato. I suoi interventi, non
richiesti, seguono un copione ben preciso. Sakurambo appare
improvvisamente in scena — come è solito fare — per risolvere
dei problemi che, secondo lui, sono riconducibili alla presenza di
spiriti maligni o altre entità sovrannaturali che si accaniscono
contro Ataru. Casualmente questi interventi sono sempre previsti
all'ora del pranzo o della cena: dopo aver approfittato
abbondantemente del pasto che scrocca (raramente gli viene offerto)
Sakurambo inizia i rituali magici che dovrebbero risolvere la
situazione. Di solito, però, i suoi interventi non portano a niente
— nel migliore dei casi — o peggiorano la situazione, ottenendo
l'esatto contrario del risultato voluto.
La sua età è sconosciuta, ma si
presume che sia piuttosto avanzata. In un episodio della serie Ataru
compie un viaggio nel tempo e torna all'età della sua infanzia (10
anni prima). Durante il suo girovagare incontra anche il Sakurambo
dell'epoca, che riconosce immediatamente perché è assolutamente
identico a quello attuale.
Sakuranbō in giapponese significa
ciliegia. Nel primo capitolo del manga sostiene di averlo scelto come
nome perché, secondo lui, riflette l'essenza della vita monastica:
dolce e delicata all'esterno, ma tutta nocciolo all'interno.
Il suo nome può essere tradotto anche come monaco degenerato o monaco pazzo, termini particolarmente adatti al personaggio rappresentato nel manga e nell'anime.
Il suo nome può essere tradotto anche come monaco degenerato o monaco pazzo, termini particolarmente adatti al personaggio rappresentato nel manga e nell'anime.
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