Amelia
(Magica De Spell) è un
personaggio immaginario dei fumetti e cartoni animati Disney
inventato da Carl Barks nel 1961. Appare per la prima volta nella
storia The Midas Touch, pubblicata per la prima volta su Uncle
Scrooge n. 36 (e pubblicata in Italia con il titolo Zio Paperone e la
fattucchiera).
Soprannominata la fattucchiera che
ammalia (o anche la strega che ammalia), è una papera maliarda dai
folti e lunghi capelli neri, le ciglia lunghe ed il vestito nero:
Barks la volle attraente, all'opposto del classico stereotipo della
vecchia megera, e si ispirò per le sue fattezze a Sophia Loren
e Morticia Addams.
Altri indicano come possibile
fonte di ispirazione anche Gina Lollobrigida (difatti nella prima
storia in cui appare Amelia si finge l'attrice Gina Luluduckita).
Vive in una casetta alle pendici del
Vesuvio, che nella serie TV DuckTales - Avventure di paperi viene
rappresentato come una sperduta isola vulcanica su cui è scolpito il
volto della fattucchiera, e viene caratterizzata con un marcato
accento napoletano. A proposito di questo, Barks ha dichiarato:
«Adoro l'Italia e la pizza! Quando ho creato Amelia, mi è sembrata una cosa carina presentarla come una ragazza italiana che vivesse alle pendici del Vesuvio» |
(Carl Barks) |
Le origini napoletane della sua stirpe,
così come l'origine della convivenza con il corvo Gennarino e
l'ossessione per la Numero Uno di Paperon de' Paperoni, sono state
anche narrate nella storia Amelia e l'antenata strega per forza
(1998).
Già dal primo racconto, ha come punto
debole l'aglio, che la indebolisce costringendola a fuggire (ad
esempio, nella storia Amelia in: Papera per un giorno del numero 2656
di Topolino perde tutti i suoi poteri e la memoria dopo un'eccessiva
esposizione all'aglio e diventa assistente di Paperon de' Paperoni).
Nella storia Amelia e le magie azzurre
di Bruno Sarda e Silvia Ziche, la strega si mostra grande tifosa
della nazionale italiana di calcio.
In Zio Paperone e la fattucchiera,
Amelia entra in possesso del misterioso incantesimo noto come tocco
di Mida, il re che, nella mitologia greca, era in grado di tramutare
qualsiasi oggetto in oro con il semplice tocco della mano. Grazie a
questo incantesimo, la strega napoletana è in grado di realizzare un
potente amuleto che la renderà la più ricca del mondo: per
ottenerlo, però, deve fondere il metallo delle monete degli uomini
più ricchi della Terra in un crogiolo da calare nella bocca del
Vesuvio.
Poiché tra queste monete rientra la
Numero Uno di Paperon de' Paperoni (l'unica che le manca per poter
realizzare l'amuleto), Amelia viaggia periodicamente a Paperopoli per
tentare di sottrarla al papero più ricco del mondo. In molte
occasioni la strega sembra riuscire nel suo intento, ma Paperone alla
fine recupera sempre la moneta, spesso con l'aiuto di Paperino, Qui,
Quo e Qua o Archimede Pitagorico. È bene precisare che nella prima
storia Amelia chiede a Paperone una qualsiasi moneta del miliardario
(che essendo state toccate da lui hanno in sé la sua energia) e
Paperone per sbaglio le dà la Numero Uno. Rintracciata la strega
prova a convincerla a ridargli la moneta e prenderne un'altra al suo
posto, ma Amelia rifiuta poiché essendo la Numero Uno la prima
moneta guadagnata è quella più tenuta in mano, di conseguenza
quella con più energia.
Amelia attacca Paperone con ogni tipo
di magia, spesso anche in combinazione con la tecnica (soprattutto la
Amelia degli esordi barksiani): bombe contenenti svariate sostanze,
ognuna delle quali ottiene un effetto differente; bacchette magiche
acquistate sui banchi dei mercatini della magia (utilizzate per vari
scopi quali ipnotizzare, invertire l'inerzia o la gravità ); candele
per viaggiare indietro nel tempo, sdoppiamenti e altri trucchi
analoghi.
Spesso capita che le altre streghe la
critichino e mettano in discussione il suo valore, a causa
dell'ossessione verso la Numero Uno, che dopo molti tentativi non è
ancora stata conquistata. Tuttavia, in alcune storie a fumetti, la
conquista della Numero Uno è un incarico che le è stato affidato
dal concilio delle streghe (Topolino numero 3035, "Zio Paperone,
Amelia & il patto della Luna"), perciò, anche se volesse,
non potrebbe rifiutarlo.
Per conquistare il prezioso decino
Amelia non esita ad allearsi con altre streghe disneyane, ad esempio
Maga Magò (soprattutto in storie di produzione brasiliana), Nocciola
(ad esempio in Zio Paperone e Tre streghe per la Numero 1) e Roberta.
A partire dagli anni novanta, sempre
più spesso Amelia è la vera e propria protagonista di diverse
storie e non più semplice antagonista di Paperone (in queste
avventure il papero più ricco del mondo ha un ruolo marginale o non
appare affatto). Si va da Amelia e le magie azzurre, in cui la
fattucchiera tenta di "stregare" la Nazionale di calcio
italiana per favorirla ai Mondiali 1994 (in questa storia Amelia avrÃ
a che fare con le parodie-caricature di Arrigo Sacchi e Alba
Parietti), a Amelia fatina per un giorno, in cui compie una buona
azione per aiutare i bambini di Paperopoli contro degli speculatori
edilizi, passando per storie bizzarre come Amelia, Magò e il mistero
al pomodoro e Amelia, Magò e il cristallo dei sogni che la vedono
nel ruolo di strega-detective insieme a Magò.
Nel corso degli anni gli autori hanno
creato per Amelia vari parenti, alleati e spasimanti.
Questi personaggi (come le alleanze del
personaggio) variano a seconda delle continuity (quella di Carl
Barks, quella degli autori italiani - non sempre coerente - quella
delle storie americane di Jim Fletcher, e quelle di altri autori).
Gennarino
(Ratface), personaggio che appare
per la prima volta nel gennaio 1963, è il corvo domestico di Amelia.
Nelle storie precedenti, nel "covo"
della strega erano già presenti, come da tradizione, numerosi
animali di colore nero (gatti, topi, pipistrelli, corvi), ma soltanto
Gennarino diventerà un personaggio fisso. È un vero e proprio
corvo, non antropomorfo, ma capace di comunicare con la sua padrona e
di assisterla nelle sue magie. Nelle prime storie era capace di
parlare, caratteristica persa nel tempo e del tutto assente oggi,
perlomeno nelle storie di produzione italiana (al massimo nei balloon
vengono scritti i suoi pensieri). Fedelissimo ad Amelia, la aiuta in
tutti i modi nella caccia alla Numero Uno, anche se spesso riesce
solo a combinare guai.
In alcune storie italiane, i corvi sono
due, mentre nella serie DuckTales - Avventure di paperi è sostituito
da un altro corvo, Poe, che è in realtà il fratello di
Amelia, trasformato per errore in corvo.
Il personaggio di Gennarino ha ispirato
il disegno dello stemma del 50º Gruppo Volo della 46ª Brigata
aerea, raffigurante in realtà la cornacchia "Checca".
Ad Amelia e Maga Magò (che Jim
Fletcher fa convivere in un tetro castello) vengono ogni tanto
affidati in custodia
Nocina (Witch Child) e
Nespolo
(Warlock), i figli della Perfida
Strega dell'Ovest (Wicked Witch of the West). Nocina, che
successivamente verrà chiamata Maghetta, appare per la prima volta
nella storia Witch Child Comes to Tea, che ebbe la sua prima
pubblicazione mondiale in Italia col titolo Amelia e il mancato
debutto (Topolino n. 587 del 26 febbraio 1967). Nespolo, che
successivamente verrà chiamato Maghetto, appare per la prima volta
nella storia Send Two Kids to Do a Witch's Job (S 66138), anche
questa pubblicata per la prima volta in Italia col titolo Amelia e la
fissazione del soldo (Topolino n. 592 del 2 aprile 1967).
Il personaggio della
nonna
di Amelia (Granny De Spell) appare
per la prima volta nel 1966, nella storia Maga Magò e la ricerca
insulsa (A Lesson From Granny).
Nel 1995, il trio Francesco Artibani,
Lello Arena e Giorgio Cavazzano rivisita il personaggio nella storia
Amelia e la pietra Pantarba. La nonna qui si chiama Caraldina ed è
diversa dalla nonna degli anni sessanta. L'aspetto fisico è
completamente differente: la papera sembra meno anziana, ha lunghi
capelli ricci e veste alla moda Hippy. Inoltre è invadente e
oppressiva, i suoi incantesimi spesso funzionano nel modo sbagliato e
possiede poteri pericolosi per lei e per quelli che le stanno intorno
(ad esempio si trasforma in ciò che sogna). Nella storia, Caraldina
e gli altri strani familiari di Amelia (Minima e Rosolio) aiutano a
modo loro Amelia nella ricerca della pantarba, una leggendaria pietra
magica in grado di attrarre a sé altri oggetti preziosi.
Da notare che nell'episodio 51 di
DuckTales Amelia fa riferimento a una certa "Nonna Tragica".
Civetto
(Samson Hex in originale) è un
giovane apprendista di Amelia. Apparso in alcune satire americane
statunitensi disegnate da Jim Fletcher negli anni sessanta, dove
Amelia agisce insieme a Maga Magò e alla nonna (vedi sopra). Il suo
aspetto è quello di un uccello antropomorfo dotato di becco adunco.
Streghella
è un personaggio ideato negli
anni settanta da Michele Gazzarri (appare ad esempio in Zio Paperone
e il quadrifoglio portasfortuna, del 1976).
È la nipote di Amelia. Nella prima
apparizione (la storia sopracitata del 1976) è bionda, con
pettinatura a coda di cavallo e vestiti all'ultima moda, carattere
irritante e si autodefinisce una strega "moderna", in
aspirapolvere e con formulario computerizzato.
In seguito viene caratterizzata in modo
completamente diverso dalla zia, non solo nell'aspetto: è sempre
rappresentata come bionda, con lentiggini e un cappello elegante;
inoltre è una strega "buona", molto abile nelle arti
magiche, ma sempre in contrasto con le altre streghe, che la
rimproverano per le sue maniere gentili. È amica di Qui, Quo, Qua
(Zio Paperone e la sfida del mulino abbandonato, 1980) e di Emy, Ely,
Evy (Strega... Streghella la magia può esser bella, 1995).
Roberta, "la studiosa
esperta", è un personaggio inventato da Rodolfo Cimino negli
anni settanta. Strega tecnologica, appare come una papera; ha il
becco a punta, capelli ricci e biondi, sguardo penetrante (nelle
caratterizzazioni grafiche di Cavazzano e di Gatto; altri autori,
come Giorgio Bordini, le hanno dato un aspetto più innocuo).
Vive su un'isola sperduta in mezzo al
mare (accuratamente evitata dai naviganti) che sembra un incrocio tra
un laboratorio scientifico e una fabbrica con tanto di ciminiere.
Amica e consigliera di Amelia, la aiuta nei suoi tentativi di
impadronirsi della Numero Uno fornendole vari tipi di supporto, che
vanno dalla metafisica alla tecnologia, combinati con la magia (un
po' come Archimede aiuta Paperone a difendersi dalle streghe con le
sue invenzioni), mentre è ad Amelia che vengono demandati gli
aspetti più soprannaturali delle storie.
Nella prima storia in cui appare, Zio
Paperone e le streghe in azione (Cimino e Cavazzano, 1971), Roberta
conduce Amelia a una caverna che produce vaticinii, dove interpreta
per lei l'oracolo, e la conduce infine alla mitica "caverna
delle personalità rovesciate".
In una storia successiva, Zio Paperone
e il turbinio magitecnico (Cimino e Gatto, 1973), Roberta costruisce
per Amelia un congegno tecnologico in grado di distruggere la rete
antimagica (un campo di forze a forma di reticolo) che protegge il
deposito, senza richiedere nulla in cambio: dichiara che le basta la
soddisfazione di poter battere Archimede.
In storie più recenti, invece della
classica sfera di cristallo, Roberta usa una "lanterna
tecnico-magica" con la quale può vedere ogni luogo della Terra,
e perfino scrutare nel passato (Zio Paperone e il tallero firmato,
Zio Paperone e la moltiplicazione della Numero 1), e quando vuole
"tessere una trama funesta" lo fa letteralmente, con un
futuristico telaio (Zio Paperone e il profumo della gioventù).
Sono molto rare le storie con Roberta
non sceneggiate da Cimino: alcuni esempi sono Amelia e gli esami di
magia (in cui Roberta ha un ruolo marginale e non usa mai la
tecnologia che la caratterizza) e Zio Paperone e l'attacco al
Vesuvio.
Altra nipote di Amelia è Minima,
personaggio che appare per la prima volta in Dime After Dime (1991),
un fumetto ispirato al cartone DuckTales. Anche questo personaggio
viene rivisitato nella già citata Amelia e la pietra Pantarba.
Minima, al contrario di Streghella, è
una bambina pestifera, e la "vittima" dei suoi dispetti è
solitamente il corvo Gennarino, che tratta come una bambola.
Rosolio
(che è anche il nome di una
bevanda) è un personaggio inventato da Francesco Artibani, Lello
Arena e Giorgio Cavazzano, e appare per la prima volta nella giÃ
citata Amelia e la pietra Pantarba. È uno spasimante della strega
partenopea: nonna Caraldina sostiene che sarebbe un fidanzato
perfetto per Amelia, la quale però lo detesta. Mago incapace (è
definito "apprendista prestigiatore" nella prima storia in
cui appare, mentre nella successiva Amelia e la furia degli elementi
si scopre che ha superato l'esame
di prestigiatore), ha anche lui poteri pericolosi: quando starnutisce
sputa fuoco, e ciò avviene quando entra in contatto con Gennarino,
perché è allergico ai corvi.
Sempre in Amelia e la pietra Pantarba
si scopre che Amelia ha ideato un incantesimo che confina Caraldina,
Minima e Rosolio nella dimensione delle streghe, ma che ogni 777
giorni perde il suo effetto, costringendola a sopportare la loro
compagnia indesiderata per 333 ore.
Nota: Rosolio non è da confondersi con
un personaggio con lo stesso nome, apparso in Topolino e i furti a
ripetizione, storia del 1966 che rientra nel filone di Giuseppe Tubi.
Altri personaggi che si innamorano di
Amelia e appaiono solo in una storia sono Magiko, detto lo stregone
zoologico in quanto si trasforma in qualsiasi animale egli desideri,
anche mitologico (Amelia e lo spasimante tenace) e il pizzaiolo
Peppino, che lavora nella fittizia Little Italy di Paperopoli (Amelia
in: un amore di strega).
Nella storia commovente Amelia e la
rinuncia alla numero 1, pubblicata su Topolino numero 2232 del 1998,
Amelia s'innamora (ricambiata) di Teo, il direttore di un piccolo
albergo in montagna dove si è recata in vacanza, nonché vecchio
amico di Paperone. I due stanno per sposarsi (cosa che comporterebbe
la rinuncia di Amelia alla magia) e l'amore di Teo ha addirittura
guarito Amelia dalla sua ossessione per la Numero 1, sebbene Paperone
(anche lui ospite dell'albergo) non si fidi della fattuchiera.
Tuttavia, la scoperta del legame tra Paperone e Amelia fa impazzire
Teo, il quale non esita a rubare la moneta di Paperone per fonderla,
malgrado Amelia sia ormai contraria. La strega è dunque costretta a
paralizzare il fidanzato e a lasciarlo per salvarlo da sé stesso. La
storia si chiude con la frase toccante "L'amore più grande è
proprio quello che sacrifica se stesso".
Matilda è l'apprendista strega
teenager cugina di Amelia, che si trasferisce da lei perché ha
bisogno di un po' di disciplina. È stata introdotta nel 1999 nella
serie di storie Matilda-L'apprendista streghetta, scritte da Giovanna
Bo e disegnate da Emilio Urbano. Possiede una tarantola domestica
(Tarty) che si diverte a punzecchiare Gennarino, e un aspirapolvere
volante (Aspy) che usa al posto della scopa magica, ed è allergica
alla Numero Uno.
Nel 2007 fa il suo esordio Adelia,
un'altra cugina di Amelia: tale personaggio è la pecora bianca di
famiglia, essendo una fata (il titolo della prima e finora unica
storia in cui appare è infatti Amelia e la cugina fata).
Poe De Spell
è il fratello di Amelia, appare
unicamente nella serie TV DuckTales e nelle riduzioni a fumetto a
essa ispirate. Un incantesimo lo ha trasformato in un corvo
non-antropomorfo.
Vero e proprio sostituto di Gennarino,
gli si differenzia per l'uso della parola e di un caratteristico
lobbia. Nell'episodio Caccia alla Numero Uno (Send in the Clones),
Amelia dichiara che fondendo la Numero Uno di Paperone nel suo
amuleto diventerebbe così potente da poter restituire a Poe il suo
vero aspetto.
Il nome Poe è un omaggio a Edgar Allan
Poe e alla sua poesia Il corvo: "nevermore" ("mai
più") infatti è la stessa parola ripetuta continuamente dal
corvo protagonista della poesia. Spesso la strega si rivolge a lui in
originale come Mr. Poe.
Nell'edizione italiana, pur essendo
comunque presentato come fratello di Amelia, viene chiamato Gennarino
e doppiato con forte accento partenopeo.
Zio amato da Amelia nell'infanzia, che
appare nella storia Zio Paperone, Amelia e il patto della luna, di
Topolino n. 3035 del gennaio 2014.
Nipote di Amelia apparsa nel reboot di
DuckTales. All'inizio si presenta a Gaia come Lena Le Strange
per non farla insospettire e si
presenta come un adolescente con la passione degli scherzi e le
sfide. Nella realtà usa l'amicizia di Gaia e sua nonna Bentina per
avvicinarsi a Villa de Paperoni, rubare la Numero Uno e aiutare sua
zia a liberarsi dalla sua forma d'ombra rinchiusa dentro un
medaglione (in riferimento ad un vecchio episodio originale di
DuckTales "Gioco di ombre", in cui Amelia veniva tradita
dalla sua stessa ombra).
Nessun commento:
Posta un commento