Nel vasto e multiforme universo Marvel, alcuni personaggi si distinguono per la loro complessità narrativa e per il modo in cui incarnano conflitti interiori che vanno ben oltre lo scontro tra bene e male. Iron Lad è uno di questi. Meno noto al grande pubblico rispetto ad altri supereroi corazzati come Iron Man, il giovane eroe mascherato cela dietro la sua corazza una delle identità più ambigue e affascinanti dell’intera continuity: quella di Nathaniel Richards, il futuro Kang il Conquistatore.
La storia di Iron Lad prende avvio da un paradosso temporale. Nathaniel Richards, un brillante adolescente del 30° secolo, scopre di essere destinato a diventare uno dei più temuti tiranni temporali della storia, Kang. Inorridito dal proprio futuro e deciso a cambiarlo, Nathaniel ruba una delle armature di Kang, vi integra una tecnologia basata su quella di Tony Stark e viaggia indietro nel tempo per impedire che il suo destino si compia. Nasce così Iron Lad, un giovane eroe animato non tanto dal desiderio di gloria, quanto da quello di redenzione.
Il personaggio fa la sua comparsa per la prima volta in Young Avengers #1 (2005), serie ideata da Allan Heinberg e Jim Cheung. Insieme a Wiccan, Hulkling e Patriot, Iron Lad forma un gruppo di giovani eroi che si ispirano agli Avengers originali, ritirati dopo gli eventi di Avengers: Disassembled. Ma a differenza degli altri membri del gruppo, Iron Lad porta con sé un fardello etico e temporale molto più pesante: ogni suo gesto, ogni scelta eroica, rischia di alterare l'equilibrio del tempo e dare origine a nuove catastrofi.
L'armatura di Iron Lad, creata con tecnologie avanzatissime del futuro, è sensibile al pensiero e si adatta ai bisogni del suo utilizzatore. Ma più che le armi, è il conflitto interno del personaggio a renderlo interessante: può davvero una persona sfuggire al proprio destino? E se il tentativo di evitare un futuro malvagio finisse per causarlo?
La sua permanenza nel presente non dura a lungo. La sua presenza, infatti, crea scompensi nella linea temporale, e l’unico modo per ripristinare l’ordine è che Nathaniel torni nel futuro e accetti il proprio destino, diventando ciò che più teme: Kang. In un gesto di sacrificio che richiama i dilemmi più classici della tragedia greca, Iron Lad sceglie di lasciare i suoi compagni e il suo sogno di redenzione, consapevole che ogni tentativo di sfuggire alla propria natura potrebbe peggiorare le cose.
Iron Lad non è semplicemente un giovane Iron Man, né una variazione adolescenziale di Kang. È un personaggio che esplora con profondità tematiche come il libero arbitrio, il peso del futuro e la possibilità di cambiare la propria natura. È l’emblema del ragazzo che, pur conoscendo l’ombra che incombe sul proprio cammino, sceglie comunque la luce, almeno finché gli è concesso.
Il fascino di Iron Lad, dunque, non risiede solo nella sua armatura, ma nel fatto che rappresenta una domanda universale: quanto siamo realmente padroni del nostro destino?
In un universo fumettistico come quello della Marvel, dove la realtà si piega spesso alle leggi della narrativa multiversale, Iron Lad rappresenta un nodo cruciale nella tela del tempo. Esistono infatti molteplici versioni e ramificazioni del suo personaggio, alcune sviluppate ufficialmente, altre solo suggerite nei meandri delle linee temporali alternative.
Una delle più interessanti si manifesta nel ciclo Avengers: The Children's Crusade, dove si torna a esplorare il destino di Iron Lad. Dopo aver tentato (invano) di impedire la morte di Stature (Cassie Lang), Iron Lad assume un ruolo più oscuro. Invece di tornare subito al futuro per diventare Kang, prende la decisione di restare nel presente. È in quel momento che il lettore inizia a intuire quanto sottile sia la linea tra l’eroismo e la tirannia: restando, Iron Lad rischia di divenire una versione ancora più instabile e imprevedibile di se stesso. Questa scelta suggerisce che, forse, il percorso verso Kang non è solo inevitabile, ma necessario per evitare versioni peggiori.
In alcune cronologie ramificate, Iron Lad è mostrato come il punto di partenza per una nuova generazione di Avengers distopici, i Dark Young Avengers, in cui la sua leadership – pur nata con intenti nobili – si trasforma in autoritarismo. In altre realtà, invece, Nathaniel riesce a sfuggire al destino di Kang e a reinventarsi, diventando un custode del tempo oppure una guida per giovani eroi, pur a caro prezzo.
Queste versioni alternative non servono solo a moltiplicare le storie: offrono una meditazione profonda sul concetto di identità narrativa. Chi è Iron Lad, se non una variante temporale di un villain? O, viceversa, chi è Kang, se non un eroe mancato?
La presenza di Iron Lad nel multiverso Marvel assume un ruolo di primo piano, soprattutto in tempi recenti, con la crescente centralità del personaggio di Kang nelle saghe cinematografiche (Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Loki) e nella continuity dei fumetti.
Iron Lad, pur essendo un personaggio marginale in termini di apparizioni, è spesso trattato dagli autori come il tipping point: la versione "giusta" di Nathaniel Richards. È lui a segnare il confine tra la redenzione e la caduta. Ecco perché ogni sua decisione ha ripercussioni su più realtà.
Nel Multiverse of Madness, anche se non compare direttamente, il concetto stesso di varianti e di versioni alternative di sé sembra cucito su misura per un personaggio come lui. Iron Lad potrebbe essere, in futuro, il vero ago della bilancia tra il collasso del multiverso e la sua salvezza. Non è solo il giovane Kang che cerca di cambiare il proprio futuro: è la rappresentazione vivente dell'idea che una singola scelta può determinare il destino di interi universi.
Iron Lad è molto più di un sidekick adolescenziale o di una curiosa nota a margine nella storia dei Vendicatori. È un personaggio concettuale, stratificato, un esperimento narrativo sull’identità, sulla moralità e sulla possibilità di sfuggire a ciò che siamo destinati a diventare. Che venga ricordato come il ragazzo che ha provato a cambiare il futuro, o come il primo passo verso l’ombra di Kang, resta uno dei personaggi Marvel più intriganti degli ultimi decenni.
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