lunedì 14 aprile 2025

Battle Beast: l'antieroe di Invincible che potrebbe scuotere l'Universo Marvel

Nel vasto e variegato cosmo narrativo della Marvel, i personaggi che lasciano il segno sono spesso quelli in grado di infrangere le convenzioni, sovvertire le aspettative e introdurre nuove tensioni in un mondo già colmo di leggende. In questo senso, Battle Beast – o Thokk, come viene chiamato nel suo universo nativo, quello di Invincible – rappresenta un'interessante anomalia. Non è un eroe. Non è un villain. È una forza della natura, un motore di distruzione in cerca costante di un’unica cosa: una battaglia degna.

La sua trasposizione nell’Universo Marvel non soltanto sarebbe plausibile, ma offrirebbe numerosi spunti narrativi, soprattutto se considerata da un punto di vista tematico e di scontro fisico. Il suo ruolo? Quello del catalizzatore. L’elemento imprevedibile che può trasformare una narrazione lineare in un vortice di caos, testando i limiti – fisici e morali – di qualunque personaggio gli si pari davanti.

Thokk non combatte per il male. Non per vendetta. Né per un fine superiore. Combatte per combattere. In un universo come quello Marvel, pieno di giustizieri, mutanti, alieni, divinità e multiversi, Battle Beast si innesterebbe come una minaccia occasionale ma devastante. È il tipo di personaggio che, come Wolverine o Punisher in certi contesti, esiste al di fuori delle etichette morali. Non vuole distruggere il mondo, non vuole conquistarlo. Ma se lo metti di fronte a un essere che ritiene "degno", combatterà fino alla morte. Anche la sua.

Per questo motivo, non sarebbe il classico "cattivo della settimana", né l'ennesimo supercriminale da sconfiggere con astuzia e collaborazione. Battle Beast è un problema etico, oltre che fisico. Un enigma da risolvere per chi crede nei limiti, nel contenimento, nella redenzione. E questo lo renderebbe perfetto per scontri contro determinati eroi.

Gli eroi con cui si scontrerebbe? Hulk e Ercole, senza dubbio.

La prima risposta è ovvia: Hulk.

Non solo per l'assonanza tra la furia di Bruce Banner e la brama di battaglia di Thokk, ma per la filosofia del confronto. Battle Beast cerca il più forte. Hulk è il più forte – almeno secondo lo slogan più famoso dell'universo Marvel. Il combattimento tra questi due sarebbe più che uno scontro fisico: sarebbe un momento di pura distruzione, quasi catartico, dove la rabbia e la gloria si fondono in un corpo a corpo da montagne che tremano.

La seconda scelta naturale è Ercole, l’Olimpico.

Se Hulk rappresenta la forza primordiale, Ercole è la forza celebrata, l’eroismo mitologico reso carne. Ercole non si tira mai indietro di fronte a una sfida e, proprio come Thokk, vanta una lunga lista di battaglie epiche. La loro lotta sarebbe più teatrale, quasi una danza bellica fra titani, con la spavalderia del figlio di Zeus a fare da contraltare alla serietà brutale di Battle Beast.

Se allarghiamo lo sguardo, Thokk potrebbe interagire – e scontrarsi – con molti altri personaggi Marvel:

  • Thor, per esempio, sarebbe un degno rivale, sia per potenza che per etica. Ma a differenza di Hulk ed Ercole, Thor riflette prima di colpire. E ciò creerebbe uno scontro tra impulso e giudizio.

  • Sentry, per quanto superiore in potenza, rappresenta il tipo di avversario che Thokk cercherebbe senza esitazione. Uno scontro forse sbilanciato, ma narrativamente affascinante, tra un uomo con un potere da dio e un guerriero con l’ossessione del duello.

  • Black Panther o Captain America, pur non essendo alla pari in termini di forza bruta, potrebbero essere coinvolti in battaglie in cui l’intelligenza tattica e il carisma si scontrano con l’ineluttabilità di Thokk. Il contrasto tra mente e muscoli sarebbe un tema ricorrente e ricco di tensione.

Battle Beast funzionerebbe al meglio come presenza saltuaria, ma devastante. Un guest villain con una morale a sé stante, pronto a irrompere nei momenti meno opportuni per sfidare gli eroi più forti. Potrebbe essere usato per testare la maturità di un personaggio o per esplorare i limiti della violenza giustificata. Una run di Avengers o Defenders in cui Thokk interrompe una missione critica solo per mettere alla prova Iron Man, Hulk o Namor potrebbe diventare un arco narrativo memorabile.

Ancor meglio sarebbe una miniserie a sé, una sorta di Marvel vs. Battle Beast, dove ogni numero racconta uno scontro con un eroe diverso, permettendo ai lettori di esplorare non solo le dinamiche del combattimento, ma le diverse reazioni etiche dei personaggi all’assurda ma coerente filosofia di Thokk.

Battle Beast sarebbe un'aggiunta singolare, affascinante e pericolosamente coerente all'Universo Marvel. Non perché è più forte, più carismatico o più complesso di altri, ma perché introduce una regola tutta sua in un mondo dove le regole sono già tante.

Non ha bisogno di motivazioni elaborate. Non ha bisogno di alleanze. Non cerca redenzione, né approvazione. Cerca solo un avversario degno. E nel farlo, costringe chi gli si oppone a chiedersi: sono davvero il più forte? E a quale prezzo lo dimostro?

Nel regno degli dèi, dei mutanti e degli uomini straordinari, Battle Beast sarebbe un perfetto disgregatore narrativo. Non un villain da fermare. Un avversario da sopportare. Fino alla prossima battaglia.







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