lunedì 16 marzo 2020

Come mai i personaggi dell'universo di Topolino non hanno mai genitori, ma sono sempre nipoti?

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Ammetto che, ai tempi in cui lo leggevo settimanalmente, questa cosa l’avevo notata anche io, ma poi l’interesse per le storie che leggevo prendeva sempre il sopravvento. Ma questa domanda ha riacceso la mia curiosità e quindi ci ho dato dentro di brutto, nel tentativo di dare una qualche spiegazione che, almeno a me, possa dare soddisfazione. Sleggiucchiando a destra e a manca sull’argomento, mi sono imbattuta in tanti articoli davvero interessanti, con ancor più interessanti riflessioni di carattere sociologico.
Ad esempio alcuni sostengono che Walt Disney lo facesse poiché era lui stesso orfano e ne aveva sofferto parecchio, ma se si osserva in maniera ampia la produzione disneyana si può constatare il contrario. Infatti sia nei lungometraggi animati che nei lungometraggi live-action ci sono padri e madri.
Pochini, ma ci sono.
La risposta, comunque, sembrerebbe più semplice di quanto si possa pensare. Quando Topolino fu inventato era un vero topo di fattoria che combinava soltanto guai e trattava male tutti. Nel contesto del carattere non c'era motivo di affiancargli parenti solo un'eterna fidanzata cioè Minnie. Quando Paperino nacque era un papero che viveva in un fiume. Però già lo si vedeva adatto a situazioni più di carattere quotidiano, con quel suo essere marinaio e sempre arrabbiato. Il filone di Topolino è quindi continuato in direzione del farsesco o dell'avventuroso o del magico mentre il filone di Paperino l'ha visto sempre più alle prese con la vita di tutti i giorni. Paperino nasce nel 1934 col cortometraggio "The Wise Little Hen". Nel 1936 comincia ad aver cortometraggi dedicati a lui e introdotti dal suo logo con la sua faccia. Nel 1938 nel cartone "Donald's Nephews" gli vengono affiancati dei nipoti, appunto Qui, Quo e Qua mandati dalla madre Dumbella, sorella maggiore di Paperino.
Ci sono vari motivi del perchè dei nipoti e non dei figli. Prima di tutto perchè è proprio questa estraneità tra Paperino e i nuovi nipoti a creare il pretesto per divertentissimi sketch, non sarebbe stato possibile con dei figli, soprattutto in quegli anni, in quel clima di rigidità educativa. Infatti Paperino non ne conosce i caratteri e può sì pretendere da loro ma nemmeno troppo in quanto non loro genitore. I paradossali scontri tra i nipoti e Paperino (spesso basati sull'invidia, la gelosia, la ripicca) sarebbero troppo inverosimili se fossero tra padre e figli ma perfettamente realistici e funzionali tra zio e nipoti. Non va dimenticato infatti che Paperino è giovane ed è il figlio minore e interagisce con i nipoti grandicelli come farebbe un giovane zio. Fossero stati figli suoi, per l'età che hanno, Paperino sarebbe dovuto essere più anziano e i rapporti sarebbero stati diversi.
L'altra ragione è che da quando Paperino è apparso per la prima volta e poi per tre lunghi anni non ha avuto figli perchè in quel momento i creatori avevano pensato a situazioni che non li contemplavano. Sarebbe quindi stato molto strano che un personaggio che per tanto tempo è stato un avventuriero impegnato tra mille lavori e hobby e sempre in viaggio avesse nel frattempo avuto dei figli a casa che improvvisamente saltano fuori. Far apparire i nipoti invece ha reso possibile l'integrazione di Qui, Quo e Qua nell'universo di Paperino in maniera molto logica e divertente.
Le cose sono rimaste così anche nel passaggio dall'animazione ai fumetti. L'albero genealogico di Paperino nasce proprio come particolare dell'universo papero e non come spiegazione alla mancanza di padri o madri, dato che infatti chi ha seguito la saga di Paperino sa che ha una sorella madre dei suoi nipoti.
I nipoti di Topolino sono invece apparsi nei fumetti per emulazione. In pratica anche qui era difficile far saltare fuori dei figli dopo che per anni non ce ne sono stati e anche scegliendo quella via si sarebbe dovuto aspettare la loro crescita per poterli far interagire degnamente con lo zio. Ancora una volta si opta per dei nipoti, già formati e con idee proprie, pronti a scontrarsi con uno zio che non li conosce benissimo. Da notare che il connubio zio-nipote come premessa per situazioni comiche è stato usato tantissimo anche nei film e nelle serie televisive. Spesso il protagonista è scapolo (il che giustifica un certo contesto mondano piuttosto che familiare che lo/la vede protagonista) ma ha una sorella/fratello con dei figli. Quando lo zio/zia incontra i/le nipoti si forma uno scontro tra le due realtà (mondana vs familiare) che da vita a sketch non possibili tra genitori e figli. Anche qui va detto che si conosce la madre "Amelia Fieldmouse" che è appunto la sorella maggiore di Topolino e ha lasciato i figli al fratello per andare a cercare il padre. E proprio come il cartone che introduce i nipoti di Paperino si chiama "Donal'd Nephews" il fumetto che introduce i nipoti di Topolino si chiama "Mickey's Nephews".
Un'altra cosa sottintesa è che sia Topolino e Paperino sono ragazzotti americani sui trent’anni quindi non facilmente associabili a figli così tanto cresciuti. Parte del loro essere ragazzotti e del loro carattere risiede nell'essere fidanzati e quindi nello stile di vita (Paperino porta Paperina a ballare, a cena, intaglia cuori nel legno per lei ...cioè sono ragazzi) e nel corteggiamento (sia Paperino che Topolino devono sempre vincere le attenzioni delle loro amate, sottintendendo che i rapporti sono molto liberi, c'è simpatia e attrazione ma non c'è un'impegno suggellato; un rapporto molto giovane e spontaneo non adatto ad una famiglia e dei figli)
Come prova del nove del fatto che mettere i nipoti piuttosto che i figli sia stata una scelta dettata dalle circostanze e nient'altro abbiamo Pippo. Fin dal suo primo cortometraggio, Pippo a differenza di Paperino, sarà il personaggio che interagisce di più con l'ambiente familiare. Sono due infatti i campi di Pippo: le guide su come fare qualcosa e il logorio della vita moderna (smettere di fumare, ammalarsi, mettersi a dieta, essere licenziati, trovare lavoro) Fin dal principio Pippo è affiancato da un figlio: Max o Goofy Jr. Proprio perchè le situazioni in cui si trovano Max e Pippo sono pensate per essere situazioni padre e figlio, funzionano perfettamente mentre smetterebbero di funzionare se i personaggi fossero zio e nipote. Pippo inoltre è più anziano. Non è un ragazzotto come Paperino ma un impiegato forse vicino ai cinquanta, accasato e stanco del suo lavoro. Il profilo torna.
Nel fumetto Pippo è diventato compagno di Topolino perdendo la sua famiglia e lasciando scoperto quel genere nei fumetti. Brutta scelta a mio avviso anche perchè il Pippo familiare era ingenuo ma raziocinante, il Pippo dei fumetti è proprio demente e incapace di ragionare.
Quindi ogni personaggio delinea un genere. Topolino l'avventura e la magia. Paperino la quotidianità e Pippo la vita famigliare. A quel punto arriva Pluto che ricopre il genere lasciato scoperto: cioè il cartone muto basato su gag frenetiche e non sui problemi della società umana.






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