Daredevil è un personaggio dei fumetti
del genere supereroistico, alter ego di Bart Hill esordito nel
settembre 1940 edito dalla Lev Gleason Publications nel periodo
definito come Golden Age. Il personaggio è solo omonimo del più
celebre personaggio della Marvel Comics. Il personaggio ebbe un
notevole successo arrivando a vendere sei milioni di copie. Anche se
il Daredevil originale smise di comparire nelle storie originali
verso la fine del decennio ebbe un forte impatto sulle generazioni di
futuri creatori di fumetti influenzati dalla capacità di raccontare
grintosa e creativa di Charles Biro, suo principale scrittore e
illustratore.
Storia editoriale
Lev Gleason
Publications
Il Daredevil originale venne creato da
Jack Binder per riempire le ultime otto pagine della testata Silver
Streak nº 6 del settembre 1940. Jack Cole, futuro creatore di
Plastic Man un anno dopo, rinnovò il personaggio nel numero
successivo promuovendolo ad antagonista del personaggio principale di
Silver Streak, il criminale Claw. L'ultimo fumetto venne scritto da
Don Rico, lo stesso autore che avrebbe successivamente scritto le
storie del personaggio fino al nº 17, nel dicembre 1941. L'editore
Lev Gleason aveva lanciato la sua serie dedicata a Daredevil con
l'episodio, Daredevil Battles Hitler nº 1, del marzo 1941, nel quale
Daredevil e altri eroi di Silver Streak combattevano il Führer. Come
era avvento con Capitan America il fumetto anticipò il
coinvolgimento degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale. Il
fumetto venne scritto e parzialmente illustrato da Charles Biro, il
quale continuò a lavorarci fino a Daredevil Comics nº 2 rendendolo
nei suoi sedici anni di vita editoriale uno dei personaggi più amati
e acclamati della Golden Age. Biro riscrisse le origini di Daredevil
nel nº 18 dell'agosto 1943 descrivendone anche l'identità segreta:
il suo nome originale era Bart Hill, un uomo cresciuto dagli
aborigeni nell'entroterra australiano. Biro introdusse popolari
personaggi di supporto come i Little Wise Guys nell'episodio di
Daredevil nº 13 dell'ottobre 1942, una "kid gang" simile
alla Newsboy Legion della DC Comics, formata da Curly, Jocko, Peewee,
Scarecrow e Meatball, quest'ultimo ucciso dopo due episodi. Verso la
fine degli anni quaranta la moda dei supereroi stava scemando e i
Little Wise Guys vennero ulteriormente valorizzati in modo che lo
stesso Daredevil venisse accantonato definitivamente nel nº 70 del
gennaio 1950. La serie continuò fino al nº 134 nel settembre 1956.
Altre case editrici
Daredevil è un personaggio immaginario
di pubblico dominio, perciò molte case editrici lo hanno utilizzato
in numerose occasioni.
AC Comics
Verso la fine degli anni ottanta, la AC
Comics riprese Daredevil come parte del suo universo supereroistico.
Rinominato Reddevil, comparve come personaggio ospite in Femforce dal
nº 45 al nº 50, prima di ottenere un ruolo principale nell'auto
conclusivo Reddevil nº 1, del 1991.
First Publications
Daredevil fu uno dei tanti eroi della
Golden Age che comparve nella miniserie Alter Ego di Roy Thomas. Qui
venne soprannominato, Doubledare.
Image Comics
Daredevil, come molti eroi della Golden
Age di pubblico dominio, compare anche in Nex Issue Project della
Image Comics, guidato dall'editore della Image Erik Larsen.
È comparso anche nel nº 141 della
serie Savage Dragon di Larsen, numero in cui sono ricomparsi diversi
supereroi della Golden Age. In Savage Dragon nº 148, Daredevil
debuttò come membro di supporto regolare della serie, e, nello
stesso numero vengono riportati in vita anche i Little Wise Guys.
Dynamite Entertainment
Una variante del personaggio di
Daredevil compare nella serie a fumetti, Progetto Superpoteri, dello
scrittore Jim Krueger e dell'artista Alex Ross. Nella serie, fu
rinominato The Death-Defying Devil. Nel 2008, la Dynamite
Entertainment ne ha ricavato una miniserie dedicata interamente al
personaggio, scritto da Joe Casey con illustrazioni di Edgar Salazar.
Nella serie, una persona del "passato" di Devil - che
indossava una versione di colore verde del costume di Devil ed
autonominatosi "Dragon", credeva che l'eroe ritornato fosse
un impostore, ed era determinato a esporre tale teoria. Si è
scoperto così che Dragon era Curly, ex membro dei Little Wise Guys,
il quale ha rivelato che il vero Devil "era morto nel 1987".
Metahuman Press
Nel sito web immaginario Metahuman
Press, la storia di Nicholas Ahlhelm, Living Legends, presentava una
versione moderna e misteriosa di Daredevil in cui, dopo aver passato
anni sotto la tortura di Claw, venne rinominato il Codardo.
Wild Cat Books
Daredevil comparve anche in Legends of
the Golden Age, un'antologia incentrata su lui e Black Terror. Barry
Reese contribuì a una delle storie riportate nell'antologia, che fu
pubblicata nel gennaio 2009 dalla Wild Cat Books.
Biografia del
personaggio
Da bambino, Bart Hill fu reso muto
dallo shock per aver visto suo padre assassinato e marchiato da un
pezzo di ferro incandescente. Orfano, crebbe per diventare un
lanciatore di boomerang, come omaggio alla cicatrice a forma di
boomerang lasciata sul suo petto. Come Batman, introdotto anni prima,
indossò un costume per intraprendere le vendette del vigilante.
Dopo la sua parziale rinnovazione
dovuta al numero seguente dal suo debutto, rimasero invariati solo
l'identità di Hill, la cintura a spillo e il boomerang; la storia
del mutismo fu abbandonata senza motivo ed il suo costume,
simmetricamente diviso tra un pallido giallo e un blu scuro, venne
rimpiazzato dai colori rosso scuro e blu.
Impatto culturale
In onore al Daredevil della Golden Age,
il Devil della Marvel (in originale Daredevil) avrebbe indossato un
costume simile nella serie Mutant-X ambientato in una realtà
alternativa pubblicata nel volume in Mutant-X Annual 2001. In più lo
speciale di Daredevil del 2000 collaborava con un gruppo simile ai
Little Wise Guys. Un omaggio simile, ma precedente, avvenne nella
serie, Kingdom Come, della DC Comics, in cui un personaggio, Peter
Cannon, alias Thunderbolt, indossava un costume molto simile a quello
del Daredevil della Golden Age.
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