Cucciolo e Beppe sono due personaggi
immaginari dei fumetti protagonisti di una serie a fumetti dalla
lunga vita editoriale, Cucciolo, ideati nel 1940 da Giuseppe
Caregaro, proprietario delle Edizioni Alpe, e dal disegnatore Rino
Anzi insieme alla collaborazione di Federico Pedrocchi.
Nati come animali antropomorfi
chiaramente ispirati a Topolino e Pippo, successivamente vennero
ripresi da Giorgio Rebuffi che li revisionò profondamente
svincolandoli definitivamente dalle origini ponendo le basi per una
fortunata vita editoriale durata fino alla fine degli anni ottanta.
Vennero pubblicati su varie testate pubblicate dalle Edizioni Alpe
dagli anni quaranta agli anni ottanta e la serie principale esordita
nel 1952, Cucciolo, venne edita fino al 1989 per oltre 600 numeri.
Storia editoriale
Esordi e periodo
anteguerra
I personaggi esordiscono graficamente
molto simili a Topolino e Pippo nella collana Gli albi di
Scimmiottino delle Edizioni Alpe, nel n.76 del 4 settembre 1941 con
la storia "Cucciolo e la scure miracolosa", scritta da
Federico Pedrocchi con lo pseudonimo di Antonio Carozzi e disegnate
da Rino Anzi, alla quale seguiranno altre storie fino alla chiusura
della testata nel dicembre 1941 sostituita dalla nuova testata Gli
Albi della Fantasia, una collana contenitore pubblicata dal 1942 al
1943 e che alternava storie di Cucciolo di Federico Pedrocchi ad
altri personaggi come Coriolano di Walter Faccini e riduzioni di
fiabe classiche o romanzi epici.
I due personaggi ricompaiono in altri
quattro Albi di Scimmiottino, poi, dopo l'uscita del n. 84, Cucciolo
e il bandito Musonero (13 dicembre 1941) la pubblicazione passa da
quindicinale a settimanale e assume il nome Gli Albi della Fantasia.
Per disposizioni governative, le nuvolette e la divisione in vignette
sono bandite dai periodici per ragazzi e pertanto la nuova collana si
distingue dalla precedente per la presenza delle didascalie al posto
dei fumetti. Nella nona storia coi due personaggi, Cucciolo al
concorso inventori (n. 4 del 15 febbraio 1942), vengono radicalmente
trasformati, venendo disegnati non più come animali umanizzati,
graficamente molto simili ai personaggi della Disney, Topolino e
Pippo, ma come persone, senza che venga fornita alcuna spiegazione
nella trama, mantenendo però le caratteristiche psicologiche e
caratteriali e vagamente la fisionomia della precedente versione;
cambia il vestiario che ora è malamente rattoppato.
La coppia Cucciolo e Beppe compare fin
dal primo numero della serie (Cucciolo e la stellina spenta, 15
gennaio 1942), la quale, come la precedente, pubblica anche riduzioni
di fiabe classiche come il Gatto con gli stivali, saghe
cinquecentesche come I Paladini, vicende umoristiche come Bagolino
Frottolini di Da Passano. Nel n. 32 del 1943 compare il primo di 9
albi di Coriolano, allenatore dello scimmione Pantaleo. Scritta e
disegnata da Walter Faccini, è l'unica altra serie della collana a
sopravvivere nel dopoguerra e a continuare per anni su Gaie Fantasie
e di Cucciolo, illustrata anche da Giorgio Rebuffi, Luciano Bottaro,
Antonio Terenghi;
Nel racconto "Nella terra dei
sosia" (n. 33, 1943) illustrato da Roberto Peroni, Cucciolo
indossa un cappello floscio e, come Beppe, acquisisce il
caratteristico ciuffo; i due cominciano gradualmente a invecchiare,
trasformandosi da bambini in ragazzi di età imprecisata. Nel corso
di quella storia, i due scoprono una tribù di uomini preistorici
tutti uguali tra loro e con l'identico nome "Poldo",
personaggi che ritornano in altri tre albi (nn. 35, 48 e 52). La
collana - che come la precedente pubblica alternativamente varie
serie - si interrompe con il n. 64 del 1943.
Dopoguerra
Nel 1948 le storie dei personaggi
ritornano in tre supplenti della collana I Grandi Racconti Illustrati
nei quali vengono ristampate quasi tutte le storie in cui i due
protagonisti sono ancora animali antropizzati. Il terzo supplemento
"Il Natale di Cucciolo", pubblica un'avventura inedita,
"Pranzo di fine anno", a firma - nell'ultima vignetta - di
E. Raineri. Almeno due delle avventure come animali antropizzati,
"Cucciolo e l'aeroterracqueo di Beppe" e "Cucciolo e
le superstizioni di Beppe", sono ridisegnate alla fine degli
anni cinquanta con i protagonisti in forma umana con i titoli
"L'aeroterracqueo" e "Beppe super superstizioso";
l'autore è probabilmente Raffaele Cormio. Nell'aprile 1949 esordì
una nuova testata, "Gaie Fantasie" che alterna la ristampa
di materiale anteguerra a quello inedito e che successivamente sarà
nota anche come Fantasie Allegre e Le Gaie Fantasie di Cucciolo,
costituita da albi mensili di 48 pagine in grande formato. All'inizio
la serie ristampava racconti tratte dalle collane Gli Albi della
Fantasia e Gli Albi di Scimmiottino, sia di Cucciolo che di altri
personaggi come Coriolano, e nel 1952 inizia a pubblicare quasi
esclusivamente materiale inedito e, salvo rare eccezioni, i
personaggi mantengono l'aspetto di ragazzi dell'ultimo periodo de Gli
Albi dell'Allegria; abbigliamento e certi particolari del volto
variano a seconda del disegnatore ma Cucciolo è sempre
caratterizzato dalla presenza del cappello floscio che porta fino al
1953. Alla realizzazione delle loro nuove avventure contribuiscono
Rino Anzi, Lina Buffolente, Roberto Peroni, Egidio Gherlizza,
Giuseppe Perego, Dario Guzzon. Un altro illustratore anonimo realizzò
una versione di Cucciolo in stile disneyano, con gli occhi a torta.
Tra i copertinisti ricorrono il non meglio noto "Adry",
autore anche del racconto "I due leoni", Franco Aloisi,
Luciano Bottaro, Lina Buffolente, Carlo Gentina, Egidio Gherlizza,
Dario Guzzon, Giuseppe Perego, E. Raineri.
Anni cinquanta
Nel 1950 fecero la loro apparizione i
personaggi di Bombarda (Cucciolo contro Bombarda, n° 18), dei tre
nipoti Tip, Top e Tap (Cucciolo e Tip, Top e Tap, n° 20, disegni di
Roberto Peroni). Nell'episodio Caccia grossa (L'isola del tesoro e
altre storie, n° 27, 1951) esordì come autore Giorgio Rebuffi
mentre "Le istantanee di Beppe" (n° 12, 1952, testi di
Carlo Chendi) è l'esordio di Luciano Bottaro mentre con "Cucciolo
e Beppe parrucchieri provetti" (n° 20, 1952) ebbe inizio la
produzione di Umberto Manfrin; "Negli abissi del Mar-Mellata"
(n° 5, 1954, testo di Cesare Solini) e "Vacanze in Africa"
(n° 13, 1954) sono rispettivamente la prima storia di Tiberio
Colantuoni e di Franco Aloisi. Le trame erano inizialmente semplici e
infantili e, per tutto il 1952, si alternarono con quelli più
elaborati realizzati da Rebuffi spesso su testi di Roberto Renzi per
la testata dedicata Cucciolo in formato libretto, in cui Cucciolo e
Beppe erano rappresentati come adulti. Il punto di congiunzione tra
le due versioni dei personaggi è l'albo "La banda del filo"
(n°5, 1953) disegnato da Rebuffi, in cui compare anche Tiramolla. Le
pubblicazioni continuarono fino al 1956, con 144 uscite divise in tre
serie in tre diversi formati, numerate a partire da 1 a ogni annata e
con numerosi supplementi tra cui nel 1953 "Cucciolo in 3D",
il primo albo italiano a tre dimensioni, sull'onda del boom dei
fumetti tridimensionali pubblicati negli Stati Uniti.
La popolarità del personaggio fu
sancita dall'uscita di un albo omonimo in formato "libretto",
lo stesso adottato con grande successo nel 1949 dal Topolino della
Mondadori. L'editore Caregaro riteneva infatti di possedere una carta
vincente per battersi con quella testata, e in effetti per alcuni
anni Cucciolo costituì il principale concorrente della testata della
Mondadori. La prima uscita in formato "libretto" fu l'albo
"La strenna di Cucciolo", supplemento al n°29 di "Gaie
Fantasie" del 15 agosto 1951 con il racconto Al fuoco! di
Giorgio Rebuffi; il primo numero della serie di Cucciolo uscì il 1º
gennaio 1952. In questa testata, Rebuffi, che si autoritraeva nelle
vesti del disegnatore "Mister Alt", reinventò la coppia di
personaggi ora del tutto affrancati dai modelli grafici disneyani.
Divenuti adulti, Cucciolo e Beppe entrarono a far parte della
middle-class lavoratrice (anche se la loro occupazione non è chiara)
muovendosi in un ambiente sempre più urbanizzato; quello che
all'inizio era denominato "Il villaggio" diventa
gradualmente una città poi battezzata per breve tempo
"Cucciolopoli". Nell'avventura I"l 1º congresso",
il personaggio di testata organizzò un grande incontro tra i
protagonisti delle storie pubblicate in quel numero del mensile, Fox,
Bingo Bongo e Coriolano; altre serie di contorno, molte delle quali
già note ai lettori di Gaie Fantasie, apparvero nei numeri
successivi. Per mezzo di brevi raccordi Rebuffi collega le varie
storie di ogni albo con un filo conduttore, nell'intento di creare un
mondo unificato analogo all'universo Disney. L'autore realizzò
numerosi altri racconti "metafumettistici", in cui veniva
eliminata la cosiddetta "quarta parete" e i protagonisti
della vicenda parlavano direttamente con il lettore o interagivano
con la realtà del lettore, per esempio cancellando le armi
dell'avversario con una gomma da disegno. Inventò inoltre nuovi e
apprezzati personaggi come il cugino menagramo Giona (1954),
l'imprendibile Fantasmak (1954), La Peppa (1956), il cosacco Ivan
Ilià (1958), il "Luposki della steppa" Pugacioff (1959);
attribuì un cognome a Beppe ("Dei Bepponi", nel racconto
"Il certificato"[28]), e affinò le caratteristiche di
personaggi già esistenti, come Bombarda, presentato nell'albo "Il
Bar di Beppe" come un oste disonesto e manesco (Gaie Fantasie n°
16, 1952), divenne poi malfattore a tempo pieno, e infine, grazie a
Rebuffi, un quasi-ex-furfante a sua volta vittima del Lupo Pugacioff.
Il più noto personaggio creato
graficamente da Rebuffi è Tiramolla, ideato da Roberto Renzi, che
fece la sua comparsa nel n° 8 (1952) in una storia Il mistero della
villa; il successo del personaggio fu tale che il 16 luglio 1953 le
edizioni Alpe gli dedicarono un albo che portava il suo nome con le
stesse caratteristiche di "Cucciolo". Dal n 14 del 1962
Cucciolo pubblicò in copertina il marchio "Garanzia Morale",
associazione di editori italiani che assicurava l'assenza di disegni
e situazioni non adatte allo scopo di evitare una minacciata
pre-censura governativa simile a quella cinematografica.
Anni sessanta e declino
Giuseppe Caregaro diresse la casa
editrice fino al 1963, anno della sua morte, che segnò l'inizio del
declino delle Edizione Alpe. Gli autori come Bottaro e Rebuffi
passarono a lavori più remunerativi e artisticamente più
soddisfacenti e la produzione di nuove storie - realizzate da Gino
Esposito ("Gino Scott"), Mario Moletti, Alberico Motta,
Attilio Ortolani ("Attor"), Michele Seccia, Maria Luisa
Uggetti e, soprattutto, Sante Villani, in arte Vilsa e Carlo
Signoroni, in arte Willi's - non riuscì però a replicare il
successo del periodo d'oro degli anni cinquanta e sessanta.
Fin dagli anni cinquanta Cucciolo
comparve in un'infinita serie di ristampe, albi speciali, raccolte
nei formati più disparati. Alla fine, dopo effimeri tentativi di
rinnovamento, Cucciolo e tutte le altre testate della Casa Editrice
Alpe chiusero nel 1987 e i diritti delle storie e dei personaggi
vennero ceduti alla casa editrice Fratelli Vallardi che nel 1990
tentò un rilancio del personaggio nell'ambito del progetto della
testata Tiramolla, un settimanale graficamente identico a Topolino
pubblicizzato con un grande battage pubblicitario ma caratterizzato
da storie di minore qualità. A giugno del 1993 ne venero interrotte
le pubblicazioni; nell'ottobre dello stesso anno la casa editrice
Comic Art provò a riproporla in albi mensili in bianco e nero, ma la
collana chiuse dopo tre numeri per problemi di copyright.
Ristampe e fan fiction
Dagli anni novanta le storie di
Cucciolo e Tiramolla sono oggetto di ristampe e recuperi filologici.
In particolare le Edizioni Annexia hanno pubblicato fra il 2014 e il
2015 otto volumi dedicati ai due personaggi. Marco Pugacioff è
autore di alcuni racconti “fan fiction” interpretati da Cucciolo
e Beppe; ha ristampato a bassa tiratura le primissime storie dei
personaggi, comprese quelle in cui essi compaiono in versione animale
e dando un perché alla trasformazione da cagnolini a bambini.
Nessun commento:
Posta un commento