martedì 16 giugno 2020

Qual è il cattivo della Marvel più spaventoso di tutti i tempi?




Il buon vecchio Norman Osborn, il più umano, ma anche il più pericoloso. È passato da essere il nemico principale del tessiragnatele, ad essere un nemico per l'intero Marvel universe.
Civil War, Secret Invasion, Dark Reign e Assedio. Quattro storie di un'importanza e una portata gigantesca, destinate a cambiare pesantemente lo status quo di tutto l'universo Marvel e in cui Norman Osborn gioca quasi sempre un ruolo chiave - a riprova di quanto importante sia la sua figura nel mastodontico tempio fumettistico imbastito dalla Casa delle Idee. Durante la guerra civile dei superumani Norman è in carcere, ma viene assoldato da Tony Stark per guidare i Nuovi Thunderbolt – una formazione composta da Goblin e altri supercriminali, tenuta sotto sorveglianza dallo S.H.I.E.L.D. e volta ovviamente ad affiancare la fazione di Iron Man, favorevole all'atto di registrazione dei supereroi: una sorta di ‘Suicide Squad' in stile Marvel, della quale Norman sarà leader. Un gesto che inimicherà pesantemente Peter e Stark, da sempre legati da un rapporto allievo-mentore, ma che soprattutto getterà le basi per l'enorme impero governativo che Osborn avrebbe instaurato di lì a poco. Secret Invasion è uno dei crossover più famosi in assoluto della Marvel: l'evento, serializzato nel corso del 2008, mise gli Avengers contro gli Skrull, con questi ultimi che per anni ne avevano preso il posto agli occhi dell'ignara popolazione mondiale. Nello scontro finale, incredibilmente, sarà proprio il Nostro ad avere un ruolo chiave per la sconfitta degli alieni mutaforma: nonostante sia ancora preda della sua iconica follia, Norman riesce ad uccidere la Regina Skrull Veranke e a riportare la pace.
Un gesto che gli sarà riconosciuto con la nomina, direttamente dal presidente degli Stati Uniti, a direttore dello S.H.I.EL.D., soppiantando quindi Tony Stark – che ne aveva occupato la carica dopo gli eventi della Civil War e la morte di Capitan America. Da qui inizia una saga che vede l'ex Goblin direttamente protagonista: Dark Reign. Norman, forte della sua posizione, sostituisce lo S.H.I.E.L.D. con l'H.A.M.M.E.R. e, indossando un'armatura di Iron Man con i colori di Capitan America e assumendo l'identità di Iron Patriot, guida gli Oscuri Vendicatori, versioni dark di svariati eroi dietro la cui identità si celano noti supercriminali. Nell'arco narrativo in questione Norman si pone un unico e solo obiettivo: sterminare i Nuovi Vendicatori, guidati da Clint Barton. La morsa di Osborn, grazie alla sua alleanza con Emma Frost degli X-Men, si estende persino al mondo mutante, nel quale istituisce gli Oscuri X-Men: il suo impero sarà scardinato, infine, nella saga di Assedio, in cui gli Oscuri Vendicatori affrontano gli Avengers buoni mentre tentano di invadere Asgard – che, nel frattempo, è stata spostata sulla Terra.
I giorni nostri
Norman viene nuovamente arrestato, ma riesce ben presto a fuggire e a istituire una nuova formazione degli Oscuri Vendicatori: da qui, la sua storia editoriale continuerà a cavalcare l'onda della follia e dell'ossessione per Spider-Man insieme alla sua smodata mania di grandezza e di dimostrare la sua superiorità.
Goblin torna a scontrarsi con l'Uomo Ragno, che stavolta è Superior Spider-Man: siamo in tempi più recenti, a ridosso del 2015 e poco prima di Secret Wars, maxi-evento che ristabilisce lo status quo di tutti gli eroi e i cattivi Marvel: in quel periodo, tuttavia, nei panni di Superior Spider-Man non c'era propriamente Peter, ma il Dottor Octopus, impossessatosi del corpo e della mente di Parker.

Ancora una volta il villain risulta centrale in una serie di sviluppi chiave nell'editoria della Casa delle Idee: lo scontro che avviene tra Superior Spider-Man e Norman durante la saga chiamata Goblin Nation permette a Peter di riprendere il controllo del suo corpo e- ovviamente – di sconfiggere i suoi nemici, iniettando nel suo più grande rivale l'antidoto al siero di Goblin. Oggi, nella Nuovissima Marvel post Civil War II e pre Secret Empire, Norman Osborn è tornato sfigurato e col volto coperto, e Peter - che ora è adulto, a capo delle Parker Industries - si è messo sulle sue tracce dopo che un grande evento dello Spiderverse ha sconvolto nuovamente la sua vita: una nuova Saga del Clone, in cui vecchi alleati e avversari sono stati apparentemente riportati in vita. In seguito a questi eventi, Spider-Man si mette alla ricerca dell'ex Goblin per trovare un capro espiatorio da consegnare alla giustizia, tuttavia Norman sembra avere in serbo piani ancora più perfidi. Ma soprattutto, visti gli eventi di Goblin Nation, è lucido come non lo era da anni: una condizione che, in realtà, potrebbe renderlo ancora più pericoloso che in passato...



In Guerre Stellari, Darth Vader aveva rispetto per l'ammiraglio Piett e il cacciatore di taglie Boba Fett




A Darth Vader piacciono due tipi di persone,
  • Quelli che gli sono fedeli.
  • Quelli che non falliscono mai.
Nel caso di Boba Fett, il cacciatore di taglie, oltre ad essere utile ed effettivo, era estremamente fedele a Darth Vader, e solo a lui perché non aveva interessi alla causa, forse avevano fatto in parte la stessa scuola.


Per l'ammiraglio Piett invece la storia è più lunga.


Chiedetevi per esempio perché quando Darth Vader stava uccidendo un generale, l'ammiraglio Piett dice a Dath Vader di lasciarlo stare, e lui lo fa. Perché Darth Vader aveva obbedito un quasi ordine di un suo sottoposto?

Vediamo un po la storia di Piett.
Non era cresciuto da una famiglia nobile o ricca, ma decise di fare carriera nell'Armata di Darth Vader, forse questo non bastava a farsi apprezzare, ma i continui successi iniziarono a farlo notare.
Dopo essersi trasferito in parte da Palpatine, tornerà agli ordini diretti di Darth Vader dove ora ha guadagnato oltre che al suo rispetto anche la lealtà. Essendo nato povero, era ovvio che si stesse dedicando alla causa, quindi più degno di fiducia degli altri, ed era un ottimo comandante.
Ma qualcosa in comune crebbe tra i due, entrambi non sopportavano l'ammiraglio Ozzel. Quest'ultimo, nobile e ricco, non è dedicato alla causa quanto Piett e non è neanche molto bravo come ammiraglio, ovviamente Darth Vader preferiva Piett anche perché Ozzel stava cercando di farsi amico Palpatine.
Al fallimento di Ozzel questo viene ucciso da Darth Vader in presenza di Piett che si era assicurato che il video di trasmissione funzionasse per far si che i poteri di Darth Vader lo uccidessero. Darth Vader fa diventare Piett il nuovo ammiraglio. Anche Piett farà un errore ma non sarà ucciso, forse perché Darth Vader stava pensando al figlio che stava nella nave che Piett avrebbe dovuto distruggere e che quest'ultimo fece esattamente i suoi comandi.


Era più che chiaro che ai tempi, l'ammiraglio Piett era uno dei personaggi più utili e rispettati della causa. Per altro ha anche un certo comportamento, non è sottomesso o ha paura come gli altri, quando sa che sta per essere ucciso da Darth Vader, resta impassibile, ma non verrà ucciso.


Darth Vader lo risparmierà.


domenica 14 giugno 2020

I poteri rigeneranti di Deadpool permettono ai suoi arti di ricrescere, quindi perché gli arti staccati non portano alla creazione di un nuovo Deadpool


Le sue parti recise sono generalmente considerabili morte. I suoi arti tagliati avranno bisogno di energia per tornare a funzionare, che in teoria dovrebbe venire dal suo corpo.
Ma se riunisci diverse parti del suo corpo potresti essere in grado di creare una sorta di nuovo Deadpool.
E ovviamente è successo nei fumetti.
Ella Whitby, una psichiatra britannica ossessionata da Deadpool, raccolse numerose parti del corpo di Deadpool che questi aveva perso nel corso degli anni e le conservò nel suo congelatore.
Quando Deadpool lo ha scoperto, ha gettato queste parti in un cassonetto dove esse si sono fuse insieme per creare il Deadpool Malvagio.


La natura caotica del Deadpool Malvagio lo ha portato a unirsi alla versione cattiva dei Deadpool Corps, un conglomerato di Deadpool con l'obiettivo di liberarsi di ogni altro Deadpool nel Multiverso.
Insieme ad altri Deadpool, Deadpool Malvagio ha teso un'imboscata alla base delle operazioni della versione buona dei Deadpool Corps e ha ucciso la maggior parte dei suoi membri, mentre una manciata di loro era occupata a reclutare la controparte di Deadpool Malvagio, cioè il nostro Deadpool.


Quindi, se tu combini abbastanza parti di Deadpool, che tra parentesi è decisamente schifosa come cosa, potresti creare un nuovo Deadpool.
Ma un singolo arto da solo?
Non molto probabile.


Quanto è potente Ego della Marvel?


In uno scontro con Galactus, mica uno qualsiasi, lo ha quasi sconfitto.


Galactus pensava di trovare un pasto facile ma alla fine ne uscí quasi svuotato di energie e decise di ritirarsi. Ego puó sembrare un personaggio buffo ma in quanto a potere sono davvero pochi nel mondo Marvel a potergli tener testa come ha capito a sue spese lo stesso Galactus.



sabato 13 giugno 2020

Come Topolino è diventato Topolino

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Da bambini vogliamo bene ai personaggi. Crescendo impariamo a voler bene a quel particolare Topolino, tracciato dal nostro disegnatore preferito. Ora Topolino ha iniziato una nuova fase.
Giulio D'Antona scrive di letteratura e cultura americana su diversi siti e riviste. È uno degli sceneggiatori di Topolino, per cui ha scritto storie come "Pippo e l'ospite indesiderato".
Prima di cominciare a scrivere per Topolino, sono stato uno di quelli che vengono definiti "lettori forti". Gli abbonati da tutta la vita che leggono le storie pensando a come le scriverebbero e che quando poi finiscono veramente per scrivere si ricordano di quando leggevano e cercano di emulare i maestri, provocando l'ira degli editor. La mia generazione ha imparato i classici dalle parodie Disney e le locuzioni complesse dal Paperone di Rodolfo Cimino. Dico ancora cose come "Ohibò", chiamo "Tangheri" quelli che non sopporto e uso dispregiativi e diminutivi esagerati anche per un milanese. "Cuginastro", "Colleguccio", "Parentame".
Ogni tanto mi è capitato di raccontare che ho imparato i nomi di Tito Faraci e Silvia Ziche prima di quello di Madonna. È vero. Ho cominciato a leggere attorno ai cinque anni, alla fine degli anni Ottanta, più o meno quando i nomi degli autori hanno cominciato a comparire sotto l'inizio di ogni storia. Prima di allora si potevano distinguere dalle espressioni, dai tic degli sceneggiatori, dal tratto dei disegnatori— maestri come Romano Scarpa e Guido Martina erano inconfondibili, ma gli altri si perdevano nella marea di avventure declinate in vignette e tavole.
Con l'arrivo dei nomi, il paradigma è cambiato. A chi leggeva il fumetto veniva svelato un piccolo segreto: che quella storia era il frutto del lavoro di altri, che ci sono persone che danno la voce e la forma ai personaggi, pensano per loro, li fanno agire e ne delineano la personalità. Paperopoli e Topolinia sono città in evoluzione costante. E così i loro abitanti, siano paperi, topi o cani antropomorfi. "Per la prima volta, gli autori di fumetti assumevano la loro posizione autoriale," dice Faraci, che ha vissuto in prima persona il cambiamento diventando tra le altre cose, il primo sceneggiatore ad avere una raccolta dedicata in libreria: Topolino Noir (Einaudi, 2000, poi ripubblicata da Panini nel 2014 col titolo di Topolino Black Edition). "I lettori hanno smesso di conoscerci come 'quello bravo', ma hanno cominciato a darci un nome, in questo caso Giorgio Cavazzano."
Da bambini vogliamo bene ai personaggi. Crescendo impariamo a voler bene a quel particolare Topolino, tracciato dal nostro disegnatore preferito. Al Pippo allampanato e fedele di Martina, ai paperi sarcastici di Ziche, a quelli completamente fuori di testa di Enrico Faccini. È così che si forma un cult, dando la possibilità ai fan di fare il passo in più: di riconoscere i creatori nei loro disegni e appassionarsi ai tratti dei loro personaggi.
Per decenni, Topolino è stato la certezza del fumetto italiano. Mentre tutto attorno alcune realtà chiudevano, altre si trasformavano e altre ancora nascevano dal nulla—probabilmente destinate poi a chiudere o trasformarsi—lui rimaneva là, a presidiare le edicole. Certo, ha avuto i suoi alti e bassi, i suoi picchi di vendita e i suoi cambiamenti editoriali. Ma c'è stato un momento, nella nostra vita, in cui tutti in cui abbiamo aspettato il mercoledì, storico giorno di uscita.
Se devo pensare al momento in cui Topolino ha smesso di trovarsi alle basi del fumetto e ha cominciato a scalare la piramide del culto, però, penso proprio a quando è stata svelata l'esistenza del gruppo di lavoro, per mostrare ai lettori di cos'era fatta quella "tradizione italiana" di disegnatori e sceneggiatori tradotta, esportata e insegnata in tutto il mondo. "È cominciata in sordina," racconta Faraci. "Ma presto ha permesso di dare un volto a chi fa i fumetti. Prima di allora pensavamo che fosse sempre Walt Disney a scrivere le storie, o più genericamente 'gli americani'. Ecco, quegli americani non esistono."
Non molto tempo fa, mentre giravo per Manhattan, mi sono imbattuto nella vetrina di una piccola fumetteria con un Topolino di Faccini. In quell'attimo ho colto le dimensioni del fenomeno e ho letto chiaramente l'evoluzione del giornalino ormai diventato fumetto, attraverso la sua maturazione e la sua affermazione, e quindi punto di riferimento per chiunque lo abbia anche semplicemente sfiorato nel corso della sua esistenza.
I trentenni di oggi sono stati i primi a riconoscere in Topolino un sistema creativo. Sono stati i primi ad aspirare a scrivere o disegnare per Topolino, perché per la prima volta si sono trovati di fronte all'evidenza di una realtà in costruzione. Per primi hanno potuto scegliere, criticare, appuntare, esaltare e rimanere delusi non rispetto alla singola storia, ma rispetto a chi quella storia l'aveva creata, scelta e pubblicata. Queste sono le basi del fandom e da qui comincia la presa di coscienza, editore dopo editore, del mito. Rispetto ai lettori precedenti, questa generazione ha potuto nutrire per il fumetto un affetto differente, più adulto, proprio perché ne ha potuto conoscere e riconoscere gli autori.
Poggiando su una schiera appassionata e informata, critica e consapevole, Topolino ha così potuto piano piano prendere coscienza della propria identità. Soprattutto negli ultimi anni, col passaggio a Panini e sotto la direzione di Valentina De Poli, si è ricavata una nicchia sempre più confortevole. "Valentina ha dato una mano importante alla riconoscibilità degli autori," dice Faraci. "Curando le prime raccolte dedicate, in cui il nome dello sceneggiatore o del disegnatore stava in copertina. Ha cominciato a intervistarci, non ironicamente, ma come professionisti."
Arrivato a questo punto, dopo essere diventato leggenda, Topolino ha passato gli ultimi tempi a preparare l'innesco di una nuova esplosione: ha unito la malinconia alla citazione e ne ha tratto un'evoluzione per niente scontata. Nel 2012, Corrado Mastantuono ha scritto e disegnato Bum, un ranger in azione, omaggiando Tex e inventando la prima parodia meta-fumettistica che Topolino si sia mai concesso nella storia. Nel 2015, Faraci e Paolo Mottura, su soggetto di Roberto Recchioni, hanno creato Dylan Top, l'alba dei topi invadenti, in cui i personaggi disneyani fanno irruzione nel territorio bonelliano di Dylan Dog. A questa ha fatto seguito Topolinix e lo scambio di galli, scritta sempre da Faraci e disegnata da Ziche, ispirata al classico francese di Goscinny e Uderzo: Asterix.
È un passaggio importante: Topolino non ha soltanto abbandonato la parodia classica, ma ha iniziato a rivolgersi apertamente al pubblico di affezionati e ai suoi capisaldi culturali. In passato i riferimenti ad altri fumetti esistevano già, ma erano in qualche modo sempre relegati a piccole gag o suggerimenti velati, come nel riferimento di Paperinik a Diabolik. Con quest'ultimo passo invece Topolino ha stabilito il suo posto nel fumetto italiano, con la classe dei grandi che gli ha permesso di mantenere la propria cifra, distribuendo omaggi da una posizione di tutto rispetto.


venerdì 12 giugno 2020

Il supereroe più creativo in camera da letto


Dipende da come definiamo la creatività, per cui lasciate che ve ne indichi alcuni:
  1. Mystica:
Con Mystica puoi fare sesso con un uomo, una donna, un animale qualunque giorno della settimana ogni volta che vuoi. Mystica ha un tale controllo sul suo corpo che per ogni donna che diventa tecnicamente i suoi "genitali" dovrebbero essere diversi; provalo questo come "creativo".

2.Daken
Probabilmente ti starai chiedendo perché Daken, giusto? Bene Daken secerne un ferormone che fa desiderare al sesso opposto di fare sesso, inoltre Daken è in qualche modo simile all'essere bi o pan sessuale, quindi questo gli dà ... diverse opzioni.

3. Reed Richards
Guardate signore cosa può fare, avete bisogno che prenda il posto della vostra immaginazione? Penso di no.

4. Quicksilver
Usate di nuovo la vostra immaginazione signore, hahahah!

5. Dr. Manhattan
Aveva un modo geniale di fare sesso facendo fare gangbang alla sua signora con duplicati di se stesso ... mentre lavorava ovviamente ahah.

6. Dr Octopus
Può fare quello che fa il dottor Manhattan se preferisci in modo più brutto e metallico.

7. Wolfsbane
Wolvesbane per quelli di voi che erano interessati a una donna tutta naturale.

8. Rogue
Se la memoria serve, ora può controllare i suoi poteri, ma come fai a fare sesso con qualcuno che non puoi toccare ... devi assolutamente essere creativo.


giovedì 11 giugno 2020

Un giocatore di eSports che ha praticamente rovinato la sua vita



Questo è il signor Kumawat, meglio conosciuto per il suo maneggiare, Forsaken, che giocava per l'OpTic India in CSGO al momento della sua piccola trovata.
L'India, nonostante le sue dimensioni e la sua popolazione, ha una scena eSports relativamente recente, soprattutto ad alti livelli. È un paese enorme con molti giocatori, molti dei quali sono bravi, persone che lavorano duramente e che vogliono davvero avere la possibilità di fare quello che fanno gli altri giocatori in tutto il mondo, giocare professionalmente come occupazione. Così, quando OpTic ha annunciato una nuova squadra dall'India, la scena è esplosa. Decine di migliaia di persone, credo, hanno fatto domanda. Centinaia di ore di riprese, setacciando le masse per arrivare agli elementi che l'organizzazione avrebbe utilizzato come squadra.
Alla fine, si sono messi d'accordo creando una squadra e Forsaken ci si è messa d'accordo. Fu un buon inizio, anche se non sappiamo in quante partite ha barato, e quando arrivò il momento di salire finalmente sul palco, per mostrare quello che l'India era capace di fare a livelli intermedi o elevati di eSports, il signor Kumawat ha deciso di farsi aiutare da degli hacker.
Sul palco. Davanti a Dio solo sa quanti, durante la più grande opportunità per gli eSports che il Paese abbia mai avuto. E' stato smascherato, naturalmente, e ha cercato di sviare il tecnico che stava guardando il suo computer per vedere se le accuse erano giustificate. Ha cercato di cancellare i file di codice proprio davanti al ragazzo, con grande dispiacere, come potete immaginare, della sua squadra.
E questo significa che la OpTic è stato squalificata, lo spettacolo è stato considerato una farsa (chi sapeva quanto aveva fatto in tutto questo) e la considerazione internazionale dell'India come paese eSports è stata praticamente gettata nella spazzatura. A questo punto, non si sa nemmeno se si riprenderanno in gran parte o se lavoreranno mai a fianco dell'Europa, degli Stati Uniti e del Pacifico; onestamente, alla scena internazionale non piacciono proprio gli imbroglioni.