venerdì 19 luglio 2019

Rei Ayanami

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«Io sono me stessa. Questo corpo costituisce il mio essere, la forma che definisce il mio essere. Il mio io visibile, che però non percepisco come il mio io. Strana impressione. Sento come il mio corpo disciogliersi. Non riesco a distinguere me stessa. La mia forma va dissolvendosi. Avverto presenze esterne al mio io. C'è qualcuno là fuori, al di là della soglia?»
(Rei Ayanami, Neon Genesis Evangelion, episodio 14)


Rei Ayanami (綾波 レイ Ayanami Rei) è uno dei protagonisti della serie animata giapponese Neon Genesis Evangelion, sceneggiata e diretta da Hideaki Anno, e dell'omonimo manga scritto e disegnato da Yoshiyuki Sadamoto. Il personaggio compare in numerose opere tratte dalla serie animata, in diversi manga spin-off, videogiochi, visual novel, nell'ONA Petit Eva - Evangelion@School, e nella tetralogia cinematografica Rebuild of Evangelion. Nella versione originale è interpretata dalla doppiatrice Megumi Hayashibara. Nell'adattamento italiano il suo ruolo è stato affidato a Valentina Mari nel doppiaggio originale ed a Lucrezia Marricchi nel ridoppiaggio di Netflix.
Nella serie animata originale Rei è una ragazza dal carattere taciturno e schivo che viene arruolata dall'agenzia speciale Nerv per pilotare un gigantesco mecha noto come Eva-00 e combattere in questo modo, assieme ad altri piloti, contro dei misteriosi esseri chiamati Angeli.
Il personaggio, estremamente popolare tra gli appassionati di animazione fin dalla prima messa in onda di Neon Genesis Evangelion, ha ricevuto numerosi riconoscimenti e vinto diversi sondaggi di popolarità. Le è inoltre riconosciuta una notevole influenza sul mondo del fumetto e dell'animazione giapponesi. Secondo diversi studiosi, Rei Ayanami ha contribuito in maniera determinante allo sviluppo e alla diffusione di una serie di canoni moe ripresi e reinterpretati da numerosi personaggi successivi.

Creazione e sviluppo
Per il nome di Rei Ayanami Hideaki Anno si ispirò a quello di Rei Hino, personaggio femminile di Pretty Guardian Sailor Moon, nella speranza di poter attirare nello staff di Neon Genesis Evangelion Kunihiko Ikuhara, direttore dell'omonima serie animata e suo amico di lunga data. Il regista cercò di giocare sui diversi significati del kanji Rei (), traducibile in «zero», «nullità», e collegarsi all'Evangelion a lei assegnato, l'Unità 00. Per il suo cognome invece prese spunto da una nave della Marina imperiale giapponese, il cacciatorpediniere Ayanami (綾波 lett. "Onda a forma di spiga"), proprio come per molti altri personaggi della serie.
Per l'aspetto Anno si rivolse al mangaka e character designer della serie, Yoshiyuki Sadamoto. Il regista chiese al collega di rappresentarla come «una ragazza profondamente infelice e di scarsa presenza». Nel disegnarla, Sadamoto prese come modello un personaggio chiamato Ukina, presente in una sua precedente opera intitolata Kotō no oni, e trasse ispirazione da una canzone della band giapponese Kinniku Shōjo Tai, Doko e demo ikeru kitte (何処へでも行ける切手 lett. "I francobolli possono andare ovunque"), il cui testo cita una «ragazza fasciata e pallida» (包帯で真っ白な少女 hōtai de masshiro na shōjo). Partendo dall'immagine che gli venne in mente sentendo il brano, al character designer venne l'idea di presentarla gravemente ferita e completamente ricoperta di bende. Hideaki Anno richiese esplicitamente un personaggio femminile «cool e con i capelli corti», ragion per cui nelle prime fasi di progettazione disegnò Rei con gli occhi e i capelli scuri. Quest'ipotesi fu poi accantonata e Sadamoto le modificò i colori di occhi e capelli per distinguerla dall'altra protagonista di Neon Genesis Evangelion, Asuka Sōryū Langley, così che i due personaggi avessero schemi cromatici opposti: «Ideai Rei come lo Yin opposto [ad Asuka]». Su richiesta del regista inoltre il colore dei suoi occhi mutò in rosso, caratteristica che permise di conferirle maggiore personalità e di differenziarla esteticamente e visivamente dagli altri personaggi della serie. Nel design definitivo i suoi capelli vennero tinti di azzurro, similmente a quelli della protagonista femminile di Blue Uru (蒼きウル Aoki Uru), sequel del film Le ali di Honneamise dello studio Gainax, la cui produzione fu rimandata a tempo indeterminato poco prima della realizzazione di Evangelion.
Durante la creazione della serie televisiva Anno andò incontro a diverse difficoltà, non sentendosi «particolarmente interessato» e affine al personaggio di Rei. Per delinearne al meglio la caratterizzazione e la psicologia cercò di far confluire in lei un lato molto nascosto della sua psiche, pensandolo come ad una rappresentazione del proprio inconscio personale: «Probabilmente, Rei è [il personaggio] più vicino alla mia psiche più profonda. [..] Ma è quello che capisco di meno. Non mi interessa molto, sinceramente. C'erano parti in cui cercavo di mettere da parte i miei pregiudizi e di far emergere la parte più primitiva, più importante, più pura che ho». Per molto tempo dimenticò di «esplorare la personalità di Rei», ignorandola completamente o dandole uno spazio molto marginale. Per questo motivo, verso il quattordicesimo episodio ritenne indispensabile dare più spazio ai pensieri e alle emozioni del personaggio inserirendo un suo lungo monologo poetico, simile ad un flusso di coscienza con immagini e parole apparentemente scollegate fra di loro. La sua idea era quella di rappresentare una Rei affetta da schizofrenia, ma quando provò a scrivere la sceneggiatura della puntata rimase completamente paralizzato. Dopo essersi consultato con alcuni suoi conoscenti per qualche consiglio, un suo amico gli prestò un volume della collana Bessatsu Takarajima (別冊宝島 lett. "isola del tesoro") sulle malattie mentali, al cui interno era riportata una poesia scritta da un malato di mente: «È folle credere che gli scritti di un malato di mente siano così belli. Dopo aver letto quella poesia, [la mia mente] si riempì di immagini; riuscì a scrivere il monologo [di Rei] tutto d'un fiato». In un'intervista il regista dichiarò:
(JA)
«実は僕、レイって、全然思い入れないんですよ。『エヴァ』を作ってる最中でも、ハッと気がついたら、僕、忘れてましたからね。 彼女の存在すら。七話なんて、思い出してレイのシーンを1カット足したぐらいです。全然思い入れがなかったですね。[...] 八話なんか、出て来ないですかね。一カットも出て来ない。最後でレイの「どうしたらいいかわからないの」っていう台詞に、シンジが「笑えばいいと思うよ」って言った時に、レイが笑顔を見せると。(略)後になって考えたら「しまった!」と。つまり、そこでシンジとコミュニケーション取っちゃったら、終わりじゃないかと。[...] 笑ったところで、もうおしまいじゃん、このキャラクターって»
(IT)
«Ad essere onesto, non ho nulla da spartire con il personaggio di Rei. Durante la produzione di Evangelion mi resi conto di essermi completamente dimenticato di lei e della sua esistenza. Nel settimo episodio però mi ricordai di lei e aggiunsi una scena in cui appare Rei. [...] Nell'ottavo episodio invece non appare neanche in un fotogramma, vero? [...] Alla fine [della sesta puntata] Rei dice: "Non so come dovrei sentirmi". Shinji risponde: "Penso che dovresti sorridere". Rei sorride. In seguito, quando ci ho pensato un po' su, me ne sono pentito. Per farla breve, lei e Shinji erano già riusciti a comunicare [i propri sentimenti]. [...] Quando sorrise, come personaggio aveva raggiunto il suo termine.»
(Hideaki Anno)



Doppiaggio
Il personaggio di Rei venne interpretato dalla doppiatrice giapponese Megumi Hayashibara sia nella serie animata originale, sia nei film Neon Genesis Evangelion: Death & Rebirth, Neon Genesis Evangelion: The End of Evangelion e i lungometraggi della tetralogia cinematografica Rebuild of Evangelion. Nel 1995 la doppiatrice si dichiarò alquanto «sorpresa» del suo ruolo e del carattere laconico e introverso del personaggio: «Dovrò sfidare qualcosa di a me nuovo». Secondo la Hayashibara, prima di Neon Genesis Evangelion non erano presenti molti personaggi taciturni e freddi con cui confrontarsi, per cui, in assenza di riferimenti, cercò di caratterizzarla al meglio delle proprie possibilità. Durante le sessioni fu istruita e guidata da Hideaki Anno, che le consigliò di leggere le proprie battute con il tono più piatto e anaffettivo possibile: «Quando il regista mi spiegò il personaggio, mi disse "Non è che Rei non abbia emozioni, solo che non sa cosa siano"». Con il ruolo di Rei Ayanami, la Hayashibara ottenne numerosi premi e riconoscimenti, assurgendo a icona della comunità di appassionati di animazione. Il personaggio contribuì a migliorare la sua immagine pubblica e a farla diventare una idol estremamente popolare.
Il doppiaggio italiano del personaggio venne affidato a Valentina Mari. Secondo il dialoghista italiano Gualtiero Cannarsi, con Rei si presentarono diverse difficoltà interpretative: «Il difficilissimo monologo di Rei Ayanami nella quattordicesima puntata, ad esempio, [era] costato alla brava Valentina Mari ben cinquantadue incisioni». Nel ridoppiaggio della serie e dei film Death & Rebirth e The End è stata doppiata da Lucrezia Marricchi. In lingua spagnola è doppiata da Joël Mulachs. Nell'adattamento latinoamericano è doppiata da Circe Luna; in un successivo doppiaggio il suo ruolo è stato affidato alla doppiatrice Gaby Ugarte. In lingua tedesca è interpretata da Marie Biersted. Anche nell'adattamento francese il suo ruolo è stato affidato a diverse doppiatrici; nella serie originale e nel film Evangelion: 2.0 You Can (Not) Advance è doppiata da Stéphanie Lafforgue; nel film Evangelion: 1.0 You Are (Not) Alone è interpretata da Françoise Escobar. In coreano è doppiata da Do Yeong Song, in portoghese da Priscilla Concépcion. Nell'adattamento nordamericano il suo ruolo è stato affidato a Amanda Winn Lee in tutte le sue incarnazioni, eccezion fatta per Rebuild of Evangelion, in cui è doppiata da Brina Palencia.

Biografia
Rei Ayanami è colei che pilota l'Unità 00 presso l'organizzazione paramilitare Nerv in qualità di "First Children". La sua data di nascita è sconosciuta. Pare che il suo corpo sia stato creato in base alle spoglie di Yui Ikari, brillante ricercatrice che perse la vita in un esperimento di collaudo dell'Unità 01. Sembra che sia nata presso la terza sede distaccata di un organo chiamato Laboratorio per l'Evoluzione Artificiale, e che nel livello più profondo del quartier generale della Nerv siano custoditi numerosi cloni della ragazza. Tutti i cloni che vengono attivati sono caratterialmente diversi fra loro, pur possedendo una sola anima, appartenente al secondo Angelo Lilith. Nel 2010 Gendō Ikari porta un suo primo clone nella base del Gehirn, società responsabile dello sviluppo e della costruzione delle Unità Evangelion, spacciandola come la figlia che un suo conoscente gli ha affidato. Questa prima Rei viene uccisa dalla dottoressa Naoko Akagi, collega e amante segreta di Gendō. La sera della sua visita al Gehirn, la piccola Rei si smarrisce nella sala comandi del laboratorio e si rivolge alla dottoressa chiamandola «vecchia» per provocarla, per poi confessarle che in realtà è stato Gendō a dirle così. Nel viso della bambina, Naoko riconosce i tratti di Yui, e in un impeto di violenza sfoga la sua rabbia sulla bambina, strangolandola e uccidendola, per poi suicidarsi.
In seguito al decesso del primo corpo viene attivato un secondo clone, che nel 2014 si trasferisce presso la prima scuola media comunale di Neo Tokyo-3. La giovane, completamente sottomessa al volere di Gendō, con il progredire degli eventi e delle battaglie riesce a stringere amicizia con il suo collega Shinji Ikari, pilota dell'Unità 01, grazie al quale inizia ad acquisire maggiore consapevolezza di se stessa e della propria identità. Nel combattimento contro l'Angelo Armisael, Rei decide di farsi esplodere con il proprio Evangelion per salvare il ragazzo, distruggendo il nemico. Dopo il suo sacrificio, la seconda Rei viene sostituita da un terzo e ultimo clone. Tutti gli altri corpi, custoditi in una vasca situata nel Terminal Dogma della Nerv, vengono distrutti dalla dottoressa Ritsuko Akagi. Grazie alla relazione stretta con Shinji, nel film The End of Evangelion l'ultima Rei decide di ribellarsi a Gendō, unendosi contro la sua volontà a Lilith e lasciando decidere al compagno il corso del Third Impact, durante il quale l'intero genere umano si unisce in un'unica coscienza collettiva.

Personalità

(JA)
«感情を知らない彼女は、 本音も建前もありません。 だから、 一見美しく神秘なのですが、 本当の彼女の魅力は、 彼女の気付かないところで生まれた本心( 涙) だと私は思います。[...] 彼女の冷たい「言葉」 に暖かい「 思い」 を見つけた時、 私は彼女とシンクロしたのです。»
(IT)
«[Rei] non tradisce alcuna emozione, dunque non c'è differenza tra quello che dice e quello che sente; non c'è nient'altro da dire su di lei. A prima vista, quindi, si può ipotizzare: è da qui che proviene il suo grande fascino. No; la bellezza di Rei sta nel fatto che in realtà ha dei sentimenti. [...] E quando ho trovato il calore sotto la freddezza delle sue parole, sono finalmente riuscita a sincronizzarmi con Rei.»
(Megumi Hayashibara, doppiatrice originale di Rei)




Rei Ayanami è una ragazza dalla personalità schizoide taciturna e schiva, che limita il più possibile i rapporti con il proprio prossimo ed esegue meccanicamente qualsiasi ordine le venga impartito, anche se particolarmente crudele. È estremamente introversa, socialmente distaccata, laconica e apparentemente malinconica. In una scena del sesto episodio della serie, Shinji le chiede il motivo che la spinge a voler salire a bordo dell'Evangelion, domanda a cui Rei risponde dicendo di trovare in questo il proprio «legame» con le altre persone, dimostrando così di impegnarsi nella lotta contro gli Angeli non per scelta o per idealismo, ma come se fosse il suo unico punto di collegamento con gli altri. Nel corso degli eventi di Evangelion si impegna in azioni pericolose che le potrebbero costare la vita, palesando una forte tendenza al nichilismo. Pare che non si preoccupi di morire, ma che accolga la morte come se fosse l'unico modo per dimostrare di aver vissuto. Al di là del suo atteggiamento apparentemente freddo e distaccato, la ragazza affronta sentimenti di alienazione e di angoscia esistenziale e sembra soffrire di solitudine. Questo conferisce al personaggio una certa aura di enigmaticità e di mistero. Secondo Sadamoto, Rei è come un'ombra, o «come l'aria»: «È quel tipo di ragazza che non si può afferrare».
Negli ultimi due episodi della serie, durante il Progetto per il Perfezionamento dell'Uomo è presente un monologo interiore della ragazza con diverse riflessioni metafisiche e psicoanalitiche, in cui conversa con gli altri cloni per cercare la propria vera identità. In un primo momento, Rei si rimprovera di avere «un corpo e un'anima fasulli»; successivamente, la voce della sua coscienza la accusa di essere spaventata dall'idea di poter svanire e di scomparire «dall'animo delle persone». A questo, Rei risponde freddamente dicendo: «Sono felice. Perché io voglio morire. Ciò che ambisco è la disperazione. Voglio tornare al nulla». Secondo il regista della serie animata, Hideaki Anno, la ragazza, essendo consapevole di essere «rimpiazzabile» in caso di morte, è portata a non apprezzare la propria vita, a farsi del male e a isolarsi: «La sua presenza, la sua esistenza, apparente esistenza, è effimera. È una ragazza molto triste. Ha solamente il minimo indispensabile di ciò di cui ha bisogno. [..] Danneggia se stessa, e non ha bisogno di amici». Sembra che Rei sia del tutto ignara delle più elementari regole di vita e di igiene, quasi non avesse avuto nessuno da cui apprenderle o che ne sia completamente disinteressata. Il suo atteggiamento è riflesso dal suo appartamento personale, completamente trascurato, spoglio, sporco e abbandonato a se stesso. Tutto ciò riporta a un'affermazione proferita dalla dottoressa Ritsuko Akagi nella quinta puntata della serie, secondo la quale Rei non sarebbe «molto portata per vivere». Nel dodicesimo episodio afferma di non aver bisogno di lasciare disposizioni testamentarie, e rivela di provare «ripugnanza» per la carne. L'origine di tale particolare è rintracciabile in una scelta del regista Hideaki Anno, vegetariano fin da adolescente e abituato a trasporre aspetti della propria vita personale nelle sue storie.
Secondo la doppiatrice nordamericana del personaggio, Amanda Winn-Lee, nonostante l'apparenza fredda e distaccata, in Rei è presente una «piccola scintilla di umanità», offuscata però dalla «sua negativa percezione di sé»: «Sa di essere rimpiazzabile, ma resta un essere umano». Secondo il character designer della serie, Yoshiyuki Sadamoto, Rei è perfettamente capace di provare emozioni e sentimenti, ma ha grandi difficoltà espressive e comunicative: «Rei è inespressiva, ma significa che non sente emozioni, o che è semplicemente incapace di esprimerle?». Fin dalle prime puntate della serie Shinji cerca di entrare in contatto con la ragazza, che però non riesce neanche a capire il senso dei suoi gesti. Benché i due piloti dialoghino materialmente fra di loro, sembra che non riescano a comunicare a livello emotivo e che non capiscano i sentimenti dell'altro. Nella sequenza finale del sesto episodio però, la ragazza, dopo essere sopravvissuta alla battaglia contro l'Angelo Ramiel, vede il collega piangere di fronte a lei. Non comprendendo le emozioni del compagno, Rei sostiene di non sapere che cosa fare in momenti del genere. Shinji le risponde consigliandole di sorridere, gesto che, dopo un'iniziale titubanza, la ragazza compie per la prima volta di fronte a lui. Con il procedere degli eventi e degli scontri tra i due giovani si instaura una sorta di comprensione reciproca, per certi versi paragonabile al rapporto tra una madre e il suo bambino. In particolare, Shinji riesce a far cambiare la ragazza, la quale dimostra in diverse occasioni preoccupazione e gratitudine nei suoi riguardi.

Versioni alternative
In una scena dell'ultimo episodio della serie animata viene presentato un universo parallelo con una storia completamente differente rispetto a tutte le puntate precedenti; in questa realtà alternativa Rei viene presentata nelle vesti di una ragazza appena trasferitasi nella classe di Asuka e Shinji, con una personalità radicalmente diversa rispetto alla serie originale, allegra, svagata e irascibile. Questa Rei estroversa è presente in alcuni spin-off di Neon Genesis Evangelion, come Evangelion Iron Maiden, ambientato nella realtà alternativa dell'ultimo episodio, e l'ONA Petit Eva - Evangelion@School, parodia della serie animata originale.
Nell'adattamento cartaceo, scritto e disegnato da Yoshiyuki Sadamoto, Rei appare più empatica e aperta al contatto umano. Durante lo scontro con l'Angelo Armisael, la giovane riesce a prendere coscienza dei propri sentimenti di tristezza e di affetto nei confronti di Shinji[. Anche nel film Evangelion: 2.0 You Can (Not) Advance l'umanità e il calore del personaggio sono molto più evidenti rispetto alla serie animata originale. Durante la pellicola la ragazza appare frustrata della sua vita senza passioni, insoddisfazione che la porta a cercare di essere più attiva e ad aprirsi con le altre persone. Commossa e al tempo stesso spaventata dalla gentilezza che Shinji dimostra nei suoi confronti, la giovane tenta di sciogliere il ghiaccio tra il compagno e suo padre Gendō organizzando una cena per entrambi, fallendo nell'intento. In origine, Anno pensò di usare un'idea simile per il quarto episodio della serie televisiva, ma la proposta fu accantonata in fase di produzione. Nella pellicola successiva, Evangelion: 3.0 You Can (Not) Redo, la Rei presente in Evangelion 2.0 viene sostituita da un altro clone, che dimostra di non ricordare nulla della sua vita precedente e di riservare un atteggiamento molto freddo e distaccato nei confronti delle altre persone e di Shinji.
Riferimenti culturali e interpretazioni

«L'uomo ha da sempre temuto l'oscurità e per poter sopravvivere ha squarciato le tenebre con il fuoco.»
(Rei Ayanami, Neon Genesis Evangelion, episodio 11)


Analogamente ad altri personaggi di Evangelion, apparentemente collegati ad alcune divinità del pantheon shintoista, Rei presenta alcune affinità con la dea del Sole, Amaterasu, che rinasce a ogni nuova alba. Secondo alcune interpretazioni, i suoi tre cloni potrebbero essere ricondotti ai tre stadi evolutivi dell'anima umana postulati dalla cabala ebraica: Nefesh (fonte della vitalità animale), Ru'ha (l'anima, frutto dell'innalzamento dell'uomo dal suo aspetto puramente biologico) e Neshamah (lo spirito, frutto della connessione fra uomo e Dio). Negli intenti originali del regista Anno, il personaggio di Rei avrebbe dovuto rappresentare «l'inconscio di Shinji», riflettendo il ruolo della figura materna nel complesso edipico di Sigmund Freud. Ella è infatti un clone di Yui Ikari e vicina a suo marito Gendō, che in un primo momento ammira obbedendogli ciecamente, per poi avvicinarsi a suo figlio Shinji, di cui diventa un interesse affettivo e forse romantico: «Volevo che tutti questi collegamenti creassero una specie di complesso di Edipo su più livelli».

Accoglienza
Rei Ayanami diventò un personaggio estremamente popolare tra gli appassionati di animazione sin dalla prima messa in onda di Neon Genesis Evangelion. Già nel 1995 diventò la protagonista di numerose fan fiction, fan art e dōjinshi. La grande notorietà del personaggio si rifletté in un numerosi sondaggi di popolarità. Ad esempio, immediatamente dopo la conclusione della serie, Rei venne eletta miglior personaggio femminile del momento in due sondaggi condotti nel 1996 e nel 1997 dalla rivista giapponese Animage. Nel 1998, anno di uscita del film Revival of Evangelion, riuscì a posizionarsi quinta nella stessa tipologia di sondaggio e a restare il personaggio femminile più popolare della serie. Nel 2002 l'emittente TV Asahi la inserì al 36º posto tra i «cento personaggi più amati della storia dell'animazione giapponese». La stessa TV Asahi pubblicò una classifica sulle cento scene più significative della storia dell'animazione; la scena in cui «Rei Ayanami sorride a Shinji per la prima volta», presente nel sesto episodio di Evangelion, riuscì a raggiungere la 14ª posizione, e quella del «suicidio di Rei» della ventitreesima puntata la 53ª. Il sorriso di Rei riapparve in un'altra classifica dell'emittente, conquistando il 45º posto; analogo risultato si registrò in un'indagine del 2003, in cui «il primo incontro tra Shinji Ikari e Rei Ayanami» riuscì a raggiungere il 16º posto. Anche il «suicidio di Rei» riconquistò una posizione fra le varie classifiche di TV Asahi, in occasione di un sondaggio sulle «scene più toccanti dell'animazione giapponese» in cui conquistò il nono posto.
Anche il magazine Newtype ebbe modo di sottolineare la grande popolarità del personaggio. Nelle classifiche mensili sui personaggi più apprezzati del momento dai lettori del periodico, Rei riuscì a conquistare in numerose occasioni le prime posizioni. Nell'agosto e nel settembre 2009 emerse al quarto e al secondo posto. Nel mese di ottobre di quell'anno riuscì a conquistare il terzo posto e a diventare il personaggio femminile più popolare della serie. L'anno seguente, a marzo 2010, Newtype la nominò «personaggio femminile più popolare degli anni novanta». Nel mese di luglio 2019 il quotidiano giapponese Merumo invece pubblicò i risultati di un sondaggio rivolto esclusivamente al pubblico femminile in cui Ayanami emerse terza fra i personaggi preferiti dalla serie.
Secondo il critico letterario Hiroki Azuma, Rei Ayanami «ha dimostrato di essere un personaggio di grande impatto». Fra le ragioni di questa affermazione, Azuma ha annoverato l'interpretazione della doppiatrice originale, Megumi Hayashibara, e il realismo della sua drammatica condizione: «La solitudine di Rei [...] ci offre immagini estremamente realistiche dell'incomunicabilità che affrontano i bambini di oggi». Il sito Anime-planet.com, pur apprezzando alcune interessanti rivelazioni sulla natura della ragazza e considerandola «il personaggio di gran lunga più interessante [di Evangelion]», ne ha criticato la mancanza di chiarezza e l'enigmaticità. Parere analogo è stato espresso dal sito web Animecritics.com, secondo il quale: «[Rei] non ha alcuna personalità, e rimane un enigma per la maggior parte della serie. Parte dell'intrigo dell'anime è scoprire quali segreti nasconda». Raphael See di Themanime.org, che ha trovato la caratterizzazione dei personaggi di Evangelion «un po' irritante», ha dichiarato di non comprendere le ragioni della sua enorme popolarità. Di contro, secondo il sito giapponese Oricon il personaggio di Rei è diventato l'emblema stesso di Evangelion. Della stessa linea di pensiero si è dimostrato il periodico Nihon Keizai Shimbun, che l'ha descritta come una «dea moderna», una vera icona dell'animazione giapponese. Thomas Zoth, editor del sito web Mania.com, l'ha inserita fra le dieci eroine più iconiche dell'animazione nipponica. Chris Mackenzie del sito IGN lo ha enumerato fra i migliori venticinque personaggi dell'animazione giapponese. Fra le varie ragioni di questa scelta, Mackenzie ha sottolineato l'assoluta «originalità» del personaggio, molto diverso dalle numerose eroine a lei simili create dopo l'enorme successo di Evangelion: «La differenza tra Rei e tutte quelle pseudo-Rei è che, nel suo caso, ci potrebbe essere qualcosa dietro la sua facciata. [Rei] è un mistero che non possiamo risolvere».

Influenza culturale
Rei Ayanami ha avuto una notevole influenza sul mondo dell'animazione giapponese e su molti personaggi immaginari successivi. Grazie alla grande fama acquisita da Evangelion vennero ideati numerosi personaggi femminili con i suoi tratti caratteriali ed estetici. Molti critici hanno ricondotto al grande successo di Rei l'origine del cosiddetto «fenomeno moe», con la creazione di personaggi secondo precise caratteristiche stereotipate, facilmente riconoscibili e consumabili dal pubblico otaku. Secondo il ricercatore e critico culturale Hiroki Azuma, questo fenomeno non è da ricondurre alla diretta influenza di Evangelion o di Rei. Nonostante l'enorme successo di Rei, di personaggi femminili a lei simili e il loro ampio uso nel mercato dei fumetti, degli anime e delle fanzine, a influenzare i produttori non fu il personaggio, «ma il cambiamento dei canoni moe della subcultura otaku da lei causato». Di conseguenza, anche i numerosi produttori che non si ispirarono a Neon Genesis Evangelion incominciarono a creare dei personaggi accostabili a quello di Rei, utilizzando nuovi elementi moe da lei mutuati, come capelli blu, pelle pallida, personalità mite, passività e apparente assenza di emozioni. Secondo Azuma, le eroine Tsukishima Ruriko della visual novel Shizuku e Ruri Hoshino di Martian Successor Nadesico furono create prendendola come fonte di ispirazione. Anche Miharu di Gasaraki, Vanilla H di Galaxy Angel, Neya di Mugen no Ryvius, Aruto Kirihara di Kagihime Monogatari Eikyū Alice Rondo, Riza Hawkeye di Fullmetal Alchemist, Dorothy R. Wayneright di The Big O, Anthy Himemiya di Utena la fillette révolutionnaire e Lain Iwakura di Serial Experiments Lain hanno molte affinità con il personaggio di Rei. Chiaki J. Konaka, sceneggiatore di Lain, ha però negato un'influenza diretta, e, pur apprezzandone le caratteristiche, ha dichiarato di non vedere somiglianze fra i personaggi.
Secondo Justin Wu di The Artifice, Rei è considerabile un prototipo dei personaggi «mukuchi» (無口 lett. "senza bocca"), termine usato dagli appassionati di animazione per indicare personaggi reticenti e apparentemente privi di emozione. Questo elemento moe, che conobbe ampia popolarità solamente in seguito al successo di Rei, è rintracciabile in numerosi personaggi femminili successivi, come Eva di Black Cat, Ai Enma di Hell Girl e Yuki Nagato di La malinconia di Haruhi Suzumiya. Anche Yuzuriha Inori di Guilty Crown, Miyu di Mai-HiME e Ai di i-wish you were here - vorrei tu fossi qui sono state paragonate a lei. Il suo plugsuit ha inoltre ispirato un capo d'abbigliamento per la linea primavera 2016 della nota casa di moda Louis Vuitton. La sua influenza è rintracciabile anche in campo musicale. Hanno tratto ispirazione dal personaggio di Rei sia la band giapponese Rey, il cui nome è un esplicito omaggio al personaggio, sia il cantante Motoo Fujiwara, membro del gruppo giapponese Bump of Chicken, che ha scritto il testo della canzone Arue (アルエ) ispirandosi alla sua figura.

Cosplay
(JA)
«地味めが“ エヴァ" のキャラデザインコンセプトでしたが、 プラグスーツは派手で、 恥ずかしいボディベインティングって感じで、 とても巷で流行のコスプレ· マニアには見向きもされないと思ってました。 ところが、 コミケに、 ワンフェスに、 いたそうです。 なりきり少年少女達が...。 人ゴミ嫌いの私には、 縁のないコスプレワールドではありますが、 思わず“ 見たい" と心の中でさけんでしまいました。...青いかつらに白いプラグスーツ... " 見だい"»
(IT)
«Per il design concept di Evangelion i personaggi avrebbero dovuto avere un aspetto "relativamente contenuto". Ma i plugsuit! Sgargianti da morire. Imbarazzante. Voglio dire, sembrano quasi, insomma, body painting. Naturalmente, ho pensato che i cosplayer non avrebbero nemmeno preso in considerazione l'idea [di indossarli]. Eppure c'erano al Comic Market. Sapete, io odio le folle, quindi di solito l'intero panorama dei cosplay è solamente una realtà distante. Ma questo... questo, dovevo vederlo. Ho visto ragazze con parrucche celesti che indossavano plugsuit bianchi. Mmm. Dovevo vederlo.»
(Yoshiyuki Sadamoto)




Nel corso degli anni diverse celebrità e personaggi dello spettacolo hanno impersonato Rei. Ad esempio, durante l'evento Anime Expo, tenutosi a Los Angeles nel 2008, la cantante giapponese Shōko Nakagawa indossò i panni di Rei durante un'esibizione. Nel 2006 l'attrice Natsuki Katō si mostrò in un cosplay di Rei per promuovere il lancio di Evangelion Chronicle, rivista contenente varie illustrazioni e informazioni sulla serie. In occasione di una manifestazione organizzata per celebrare l'uscita del secondo capitolo di Rebuild of Evangelion, Evangelion: 2.0 You Can (Not) Advance, l'idol Miu Nakamura indossò assieme ad altre cinque modelle il plugsuit di Rei. Nel 2008 l'idol Yuri Morishita indossò i suoi indumenti per promuovere l'uscita del proprio album fotografico Zero. Nel 2012, Umika Kawashima, cantante del gruppo giapponese 9nine, posò in un cosplay di Rei durante un set fotografico. Durante il Victoria's Secret Fashion Show di quell'anno, la modella inglese Jourdan Dunn sfoggiò un abito estremamente simile al plugsuit del personaggio, fatto che causò i dubbi e le perplessità dello stesso studio Gainax. Altre celebrità che hanno indossato i suoi panni sono state l'idol Rio Uchida, la cantante Kokoro Shinozaki e il pattinatore Shōma Uno.

Merchandising
Subito dopo la prima messa in onda di Evangelion Rei diventò così popolare da generare una vera e propria esplosione di merchandising, vendendo più di qualunque altro personaggio della serie. La sua immagine fu sfruttata per produrre una vasta gamma di prodotti, tra cui giocattoli, magliette, action figure, statue a grandezza naturale, accessori e riproduzioni dei suoi indumenti. Anche le action figure riscossero un immediato e incondizionato successo. Secondo lo scrittore giapponese Kazuhisa Fujie, nonostante l'iniziale insuccesso commerciale relativo ai modellini e ai giocattoli della serie, le action figure di Rei diventarono così popolari da superare le vendite delle Unità Evangelion: «Fu il primo e forse unico caso di un anime [robotico] in cui le vendite delle riproduzioni dei personaggi umani superarono quelle dei robot». Notevole successo incontrarono i libri o le riviste che ritraevano la sua immagine in copertina, fra cui un numero dell'edizione giapponese del noto periodico Rolling Stone. Le vendite dei suoi articoli portarono i mass media nipponici a chiamarla «la ragazza che manipola le vendite», «la via più veloce per esaurire le scorte» o «la premium girl».
Nel 2001 l'azienda Broccoli pubblicò un videogioco intitolato Shin seiki Evangelion - Ayanami ikusei keikaku (新世紀エヴァンゲリオン 綾波育成計画? lett. "Neon Genesis Evangelion - Il progetto di allevamento di Ayanami"), nel quale il giocatore assume il compito di accudire Rei. Il 30 marzo dello stesso anno la King Records lanciò un album per festeggiare la data della sua nascita, intitolato Evangelion: The Birthday of Rei Ayanami. Nel 2005, per celebrare il decimo anniversario della prima messa in onda di Evangelion il mangaka Mine Yoshizaki progettò diverse action figure degli Angeli in sembianze antropomorfe; fra i vari modelli ideò una figure dell'Angelo Lilith ispirata al character design di Rei. Nel dicembre del 2009 sul sito web Yahoo! Japan vennero messe all'asta due chitarre Fender ispirate al personaggio di Rei, con un prezzo di partenza di 5 600 dollari ciascuna, vendute a 102 200 e 87 350 dollari. Nel 2012, durante l'evento estivo Shiohaku Expo 2012, nei pressi della sede dell'emittente televisiva Nippon Television fu costruita una fedele riproduzione del personaggio, alta più di diciotto metri e dotata di scivolo. L'anno seguente, in occasione dell'evento Eva Expo di Shangai venne costruita una minuziosa riproduzione della camera da letto della ragazza e fu esposto un suo modello a grandezza naturale

giovedì 18 luglio 2019

Angilas

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Angilas (アンギラス Angirasu) è un kaijū (mostro misterioso) della saga dei film di Godzilla. È uno dei principali alleati del protagonista, ma in alcune occasioni anche suo avversario. In alcune versioni è conosciuto con il nome di Anguirus. Il personaggio è stato generalmente ben accolto; WatchMojo.com lo assegnò il quinto posto nella sua lista dei dieci miglior nemici di Godzilla, mentre IGN lo diede l'ottavo posto nella sua lista dei dieci miglior mostri del cinema Giapponese.

Concepimento
Il primo Angilas fu raffigurato da Katsumi Tezuki, e fu fabbricato con materiali leggeri, permettendo all'attore una mobilità elevata nelle scene di combattimento. Per nascondere le proporzioni umane del personaggio e il fatto che Tezuki era costretto a camminare con le ginocchia (esponendo le piante dei suoi piedi), i cameramen filmarono Angilas in angoli dove non si vedevano gli arti posteriori, che furono nascosti dietro gli alberi o gli edifici in miniatura. Durante le promozioni per il film, fu composto una canzone su SP intitolata Uchi no Angirasu ("sei come famiglia, Angilas"). Il suo ruggito consisteva nel suono distorto d'un sassofono. Nel 1956-7, Toho spedì il costume di Angilas e di Godzilla usati ne Il re dei mostri a Hollywood per raffigurarli in un remake americano intitolato The Volcano Monsters, ma il film non fu mai realizzato, e i costumi scomparirono. Un nuovo costume fu fabbricato tredici anni dopo per Gli eredi di King Kong, in cui Angilas ha una pelle più squamosa e un collo semi-segmentato.

Storia
La sua prima comparsa è nel film Il re dei mostri, dove combatte contro Godzilla mettendolo in difficoltà e tuttavia viene alla fine sconfitto.
Ritorna successivamente nel film Gli eredi di King Kong, dove viene posseduto dagli alieni e attacca la Terra, ma in seguito viene liberato e combatte contro King Ghidorah, alleato degli alieni. Appare anche nel film Godzilla contro i giganti dove alleato con Godzilla, combatte contro King Ghidorah e Gigan. Compare anche nella scena iniziale del film Ai confini della realtà. Viene gravemente ferito da Mechagodzilla, camuffato da Godzilla nel film Godzilla contro i robot. Nel film Godzilla: Final Wars viene nuovamente controllato dagli alieni e attacca la città di Shanghai.


mercoledì 17 luglio 2019

Alice (Resident Evil)

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Alice è la protagonista della serie cinematografica Resident Evil, ispirata dall'omonima serie di videogiochi creata da Capcom, fa tuttavia parte di una trama differente rispetto alla serie videoludica, apparendo esclusivamente nei film di Paul W. S. Anderson.

Storia
«Mi chiamo Alice e ho lavorato per l'Umbrella Corporation.»

Resident Evil
La bella Alice è il responsabile della sicurezza del laboratorio sotterraneo noto come "Alveare", di proprietà della potentissima multinazionale Umbrella Corporation, al cui interno si studiano e si creano in segreto armi batteriologiche. Un potentissimo virus, il Virus T, viene trafugato e intenzionalmente diffuso all'interno dell'Alveare da Spence Parks, anch'egli responsabile della sicurezza del Alveare. La Regina Rossa, il supercomputer centrale autonomo dell'Alveare, sigilla le vie di fuga della struttura. Come effetto collaterale del Virus T, i membri del personale ritornano in vita come morti viventi. Svegliatasi priva di ricordi e subito prelevata nella villa che le serviva come copertura, Alice viene scortata da un gruppo di uomini del servizio di sicurezza speciale della Umbrella all'interno del laboratorio. Riacquistata la memoria, Alice è più decisa che mai a rivelare al mondo la vera natura dell'Umbrella Corporation. Riesce a fuggire insieme a Matt Addison, un ambientalista che cercava informazioni sulle operazioni illecite della Umbrella ma, non appena fuori dall'Alveare, vengono catturati da alcuni scienziati della Umbrella Corporation. Al suo risveglio, Alice si ritrova all'interno di una struttura medica ed una volta in strada, si accorge che il Virus T è fuoriuscito.

Resident Evil: Apocalypse
Alice si risveglia nella sala in cui Resident Evil finì, scoprendo che l'intera città di Raccoon City è stata completamente distrutta dagli zombie e dalla diffusione del virus T. Alice scopre di possedere nuove abilità sia fisiche che telepatiche, di essere stata contagiata dal virus T, ed aiuta nella fuga un pugno di sopravvissuti fra i quali Jill Valentine, Carlos Oliveira, Angela Ashford e L.J. Nel corso dell'avventura affronterà anche Matt, trasformato nel mostro Nemesis a causa degli esperimenti condotti su di lui, creatura sotto il controllo mentale della Umbrella. L'Umbrella ordina un attacco nucleare su Raccoon City per eliminare ogni traccia dei suoi esperimenti illeciti; l'onda dell'esplosione atomica generata dall'ordigno fa precipitare l'elicottero dove si trovavano Alice e gli altri sopravvissuti e, a seguito dell'incidente, rimane mortalmente ferita per salvare Angela Ashford. Successivamente il dottor Isaacs la riporta in vita, sfruttando le notevoli doti rigenerative derivate dal virus T. Dopo essersi rapidamente ripresa riesce a fuggire grazie all'intervento di Jill, Carlos e L.J., vestiti da soldati della Umbrella Corporation, la quale, attraverso un satellite, poteva monitorare Alice e teoricamente influenzarne le scelte. Alice si rende conto di essere continuamente monitorata dalla Umbrella Corporation (attraverso l'attivazione del "progetto Alice") e decide così di separarsi dagli altri evitando il controllo satellitare.

Resident Evil: Extinction
Negli anni successivi il contagio si espande al resto del mondo. Dopo tre anni troviamo Alice nel deserto del Nevada con Carlos Oliveira, unitosi nel frattempo al convoglio di Claire Redfield, impegnato nella ricerca e nella protezione degli ultimi sopravvissuti. Fermatosi a Las Vegas per fare rifornimento di carburante e provviste, il convoglio viene attaccato dai morti viventi. L'Umbrella cerca di disattivare Alice per poterla prelevare, ma ella riesce a evitare il condizionamento mentale e a salvarsi. Carlos verrà infettato e si sacrificherà per il resto della squadra dopo un bacio datogli da Alice. I membri del convoglio utilizzano un elicottero per dirigersi verso l'Alaska (meta in cui sembra non esserci contagio), mentre Alice affronterà il dottor Isaacs, mutato per effetto del virus T mescolato al sangue di Alice, in un laboratorio sotterraneo, dove scopre che il suo sangue è l'unica cura contro il contagio del virus T e risveglia i suoi cloni riprodotti dalla Umbrella Corporation. La battaglia sembra senza speranza per la donna, che riesce a condurre il nemico nella replica del corridoio dei laser apparso nel primo film, dove il dottor Isaacs viene ucciso dalla griglia laser, mentre lei riesce a salvarsi grazie all'intervento di un suo clone, che spegne i laser un istante prima che la raggiungano. Insieme ai suoi cloni, Alice si prepara alla battaglia definitiva contro la Umbrella.

Resident Evil: Afterlife
Quattro anni dopo la diffusione a livello mondiale del virus T, Alice e i suoi cloni si infiltrano nel quartier generale della Umbrella Corporation a Tokyo, con l'obiettivo di eliminarne il presidente, Albert Wesker. Tuttavia egli riesce a fuggire e attiva l'autodistruzione della base, uccidendo tutti i cloni della donna, la quale però si era nascosta a bordo del convertiplano di Wesker, dove viene colta di sorpresa dal nemico che le inietta l'antidoto del virus T che le ha fornito tutti i poteri, facendola tornare un normale essere umano. Tuttavia, l'aereo precipita e Alice riesce appena a salvarsi.
Sei mesi dopo, Alice si dirige verso Arcadia, la città di sopravvissuti che si dovrebbe trovare in Alaska, dove viene attaccata da Claire Redfield, che non ricorda più nulla dell'amica a causa di uno strano congegno attaccato sul petto. Staccatole il dispositivo, Alice porta con sé Claire a Los Angeles, dove incontra un piccolo gruppo di sopravvissuti rifugiatisi in un carcere, circondati da migliaia di infetti. Alice scopre che Arcadia non è una città ma una nave, che ora si trova proprio ancorata al largo di Los Angeles, così decidono di fuggire, aiutati da Chris Redfield, il fratello di Claire. Raggiunta l'Arcadia, gli unici superstiti: Alice, Claire e Chris, comprendono di essere caduti in una trappola della Umbrella, che usa la nave per attirare i sopravvissuti, per farne degli esperimenti. Alice ritrova Wesker ad attenderla, che si rivela essere infettato col virus T, assumendo poteri sovrumani, ma per poterli gestire deve nutrirsi di DNA umano e ora intende nutrirsi di quello di Alice. Claire e Chris raggiungono l'amica, ma vengono attaccati da Wesker che sfrutta le sue facoltà sovrumane per metterli momentaneamente fuori gioco. Alice aiuta i suoi compagni d'armi, sparando a Wesker, che continua a riprendersi colpo dopo colpo. Infine Wesker viene raggiunto alla testa dai proiettili della doppietta di Alice, finendo così atterrato e viene ucciso da Claire. Liberate tutte le cavie umane, il trio di eroi nota che Wesker è sopravvissuto e che sta scappando col suo aereo, ma invano, in quanto Alice aveva piazzato in precedenza la bomba collegata al telecomando di autodistruzione della nave nel jet. Quando Wesker tenta di far saltare in aria la nave, la bomba esplode, eliminandolo definitivamente. Alice si pone al comando dell'Arcadia, decisa a renderla una speranza concreta per i sopravvissuti, nonostante gli aerei dell'Umbrella convergano poco dopo intorno ad essa, pronti a distruggerla.

Resident Evil: Retribution
Dopo aver sparato ad un pilota di un aereo dell'Umbrella e dopo che questo si impatta sul ponte dell'Arcadia, Alice cade in acqua priva di sensi. In seguito si risveglia in una struttura dell'Umbrella nella quale viene interrogata da Jill Valentine, ormai sotto controllo mentale dalla società. Durante l'interrogatorio si manifesta un blackout che permette ad Alice di scappare. Superato un corridoio si ritrova inspiegabilmente a Tokio, nel momento in cui il virus si diffuse in Giappone. Dopo aver eliminato molti degli infetti, Alice raggiunge un punto di comando, dove incontra Ada Wong, ex spia dell'Umbrella. Questa informa Alice di non lavorare più per l'Umbrella, come anche Albert Wesker, che informa Alice del fatto che l'Albert Wesker incontrato e ucciso precedentemente da lei sull'Arcadia non era altro che un clone utilizzato dalla malvagia Regina Rossa, vero capo dell'Umbrella, come caprio espiatorio. Wesker informa Alice dicendogli che si trova in una struttura di collaudo dell'Umbrella, sotto i ghiacci della penisola del Kamhkatcha. Wesker vuole far evadere Alice e per farlo ha inviato Ada: Le due donne infatti dovranno farsi strada per diverse simulazioni fino alla simulazione di Raccoon City, dove si ricongiungeranno con una squadra di salvataggio inviata dallo stesso Wesker. Della squadra fanno parte Leon Scott Kennedy, Barry Burton e Luther West. Alice e Ada si fanno strada per la simulazione di New York, dove si scontrano con due Axeman inviati dalla Regina Rossa e raggiungono la simulazione di Raccoon City, ma stranamente non trovano la squadra di salvataggio, ma entrate in una casa trovano un cadavere di un clone di Alice e una bambina di nome Becky, che riconosce la vera Alice come sua madre. Alice decide di raggiungere la simulazione di Mosca, dove probabilmente si trova la squadra, ma viene ostacolata da Jill, insieme ad una squadra di cloni dell'Umbrella, tra cui Rain O' Campo, Carlos Oliveira e James Shade. Alice e Becky riescono a fuggire, ma Ada viene catturata. A Mosca Alice e Becky incontrano la squadra e un clone buono di Rain. Mentre stanno per raggiungere la sala dei sottomarini, dalla quale sarebbero scappati, un Licker fuggito dalla simulazione di Mosca uccide il clone buono di Rain e rapisce Becky. Alice decide di andarla a salvare e dopo aver ucciso il Licker la estrae da una mostruosa placenta. Alice, Becky, Leon e Luther, essendo gli unici sopravvissuti fuggono in superficie e fanno inondare la struttura. Mentre attendono gli aiuti, vengono raggiunti da un sottomarino, nel quale sono presenti Jill, Rain e la prigioniera Ada. Rain si inietta il virus Las Plagas che la rende apparentemente invincibile. Nella battaglia che ne segue, Alice riesce a liberare Jill dalla volontà della Umbrella, distruggendo il congegno attaccato al suo petto, mentre Luther e Rain sono uccisi. Alice e gli altri sopravvissuti si recano da Wesker, barricatosi nella Casa Bianca tempo prima (seduto sulla poltrona del presidente), comandando gli ultimi sopravvissuti. Wesker le inietta il virus T, restituendole i poteri, confermandola come unica salvezza dei sopravvissuti, i cui ormai pochissimi membri sono sotto assedio dalla furia della Regina Rossa.

Resident Evil: The Final Chapter
Nell'ultimo film della saga, la casa bianca è caduta ed Alice è l'unica sopravvissuta; viene contattata dalla Regina Rossa, stranamente collaborante e pentita, ed ha 48 ore per salvare le ultime anime presenti sulla terra dalla furia del virus. Scoprirà che l'Umbrella ha sviluppato un antivirus aereo conservato nell'Alveare, e che il rilascio del virus T è stato voluto dall'Umbrella stessa per decimare la popolazione mondiale dalla crescita sovraffollata. Alice scoprirà la sua vera identità: è un clone della vera Alice Marcus (figlia di uno dei fondatori della Umbrella, ucciso da Isaacs), affetta da una rara malattia genetica che ne causa l'invecchiamento precoce. Il padre di Alice aveva studiato il T-Virus proprio per trovare una soluzione alla malattia della figlioletta, il cui effetto collaterale della zombificazione l'aveva reso un'arma biologica sfruttata da Isaacs.

Aspetto fisico e personalità
L'aspetto fisico di Alice varia in ogni film, sempre dal corpo più avvenente e seducente. Nel primo è bionda e indossa un abito rosso senza maniche. Nel secondo ha i capelli biondo scuro/medio e indossa una maglietta marrone e una gonna corta e nera. Nel terzo ha i capelli biondi scuri e indossa una tenuta texana color sabbia. Nel quarto ha i capelli neri e indossa una tuta nera. Nel quinto ha i capelli castani e indossa una tenuta da combattimento nera. Caratterialmente, è una donna forte, indipendente e testarda. Nel primo film, a causa della perdita di memoria, inizialmente sembra innocua e vigliacca, ma col passare del tempo, ritrovando la memoria, mostra tutta la sua forza e il suo coraggio. A volte sembra fredda e ostile, ma questo è dovuto alle difficoltà affrontate durante la saga. In realtà è una donna molto sensibile (infatti piange molte volte) ed è molto brava con i bambini, come mostra con Angie (nel secondo film) e con Becky (nel quinto film). È sempre pronta ad aiutare gli altri, e quando non ci riesce si arrabbia molto. Ha l'abitudine di portarsi dietro delle armi ed è, infatti, molto brava ad utilizzarle. A causa dei lunghi tempi di produzione tra un film e l'altro, l'aspetto e l'età di Alice cambiano notevolmente.



lunedì 15 luglio 2019

Regina

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Adriana Soria alias la Regina è una supercriminale dell'universo Marvel.

Biografia
Origini
Adriana Soria fu scelta per dei test di un nuovo siero del supersoldato, che gli diede poteri ragneschi ed un urlo sonico distruttivo, oltre alla possibilità di controllare chiunque possiede il "gene insetto" (per esempio Spider-Man, Silk, eccetera).

Spider Island
In Spider-Island la Regina attua il suo più grande piano con l'aiuto dello Sciacallo. Diffonde, prima attraverso cimici modificate geneticamente dallo stesso Miles Warren, poi in forma aerea, il ragno virus su Manhattan. Il virus agisce durante tre fasi:
1) Il soggetto è infetto. Non sviluppa nessun potere ragnesco ma può infettare altro soggetti.
2) Il soggetto sviluppa poteri ragneschi simili a quelli di Spider-Man con in più la capacità di sparare ragnatele organiche e comincia ad essere sotto l'effetto della Regina.
3) Il soggetto si tramuta in un ragno umanoide al servizio della Regina.
Dopo dure difficoltà Spider-Man salva la città dal virus diffondendo gli anticorpi di Anti-Venom mediante gli octobot. Adriana, furiosa, incolpa lo Sciacallo del fallimento del piano e lo uccide, non sapendo che in realtà era solo un clone di Warren.

Poteri ed abilità
Regina può controllare chiunque possieda il gene insetto e possiede un urlo sonico talmente potente da uccidere un uomo. Si è rivelata capace di trasformarsi in un ragno gigante.


domenica 14 luglio 2019

Sciacallo

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Lo Sciacallo (Jackal), il cui vero nome è Miles Warren, è un personaggio dei fumetti, pubblicato dalla Marvel Comics. La sua prima apparizione come professor Miles Warren è in Amazing Spider-Man n. 31 (novembre 1965), scritto da Stan Lee e disegnato da Steve Ditko. Per molto tempo resterà un personaggio di contorno, trasformandosi in supercriminale e assumendo maggior importanza nelle trame solo in Amazing Spider-Man n. 129 (febbraio 1974), rivelando il segreto della sua doppia identità tempo dopo. La figura dello Sciacallo fu ideata dallo sceneggiatore Gerry Conway e dal disegnatore Ross Andru.

Biografia del personaggio
È uno dei personaggi chiave della storia dell'Uomo Ragno. Warren non è altro che il professore universitario di fisica di Peter Parker, di cui lo stesso Parker è il pupillo. Come Sciacallo è in possesso di agilità e forza straordinaria ed unghie e zanne che sono imbevute di veleno.
Il professor Warren compì studi segreti sulla clonazione umana e fu segretamente innamorato della fidanzata di Parker, Gwen Stacy, studentessa bella e giudiziosa. Quando in una furibonda battaglia tra Goblin e l'Uomo Ragno la ragazza rimase uccisa, il professor Warren impazzì e assunse l'identità segreta dello Sciacallo.

La prima saga del clone
Con i suoi esperimenti arrivò a far clonare al suo assistente sia Gwen Stacy sia lo stesso Peter Parker ma quando questi si accorse che i cloni erano umani, anziché animali come gli era stato fatto credere, Warren lo uccise. Disgustato per l'atto omicida il professore impazzì completamente e creò un'altra vile identità (lo Sciacallo, appunto) a cui affibbiare la colpa delle sue vili azioni. Per mesi tormentò Peter alleandosi a suoi vari nemici (come il Punitore, lo Scorpione e il primo Tarantula), considerato anche che conosceva la sua vera identità.
Warren infine cercò di portarlo alla pazzia facendogli incontrare la sua defunta fidanzata in diverse occasioni, e alla fine lo portò a scontrarsi col suo clone. Fortunatamente rinsavì giusto in tempo per salvare Ned Leeds da una bomba e così perse apparentemente la vita.

La seconda saga del clone
Dalla sconfitta ed eliminazione presunta del clone nascerà, in anni successivi, la Saga del clone, fondamentale per la continuity ragnesca. Durante questa saga, si scopre che Warren è sopravvissuto, e che è stato manovrato per anni da Norman Osborn; inoltre fece numerose copie dell'Uomo Ragno, molte delle quali deformi (come Kaine) che attaccarono l'Uomo Ragno e sua moglie Mary Jane Watson. Alla fine della saga lo Sciacallo muore, e con lui tutti i cloni deformi di Peter.
Fu sempre lo Sciacallo a dar vita a Ben Reilly alias il Ragno Rosso, che non era altri che il primo clone, quello creduto morto in un'esplosione di diversi anni prima.

Spider-Island
Diversi anni dopo, durante il crossover "Spider Island", lo Sciacallo ritornò e collaborò con la Regina per creare un virus in grado di donare a tutti gli abitanti di Manhattan i poteri dell'Uomo Ragno. Lo Sciacallo era accompagnato da dozzine di cloni di sé stesso (anche se era l'unico in costume, mentre tutti gli altri erano negli abiti civili di Miles Warren). Dopo che i suoi mostruosi servi ragneschi Tarantula e Re Ragno (rispettivamente Kaine e Capitan America trasformati geneticamente) furono sconfitti e riportati allo stato umano, la Regina disintegrò lo Sciacallo con il suo grido sonico per punirlo. Nell'epilogo della storia, tuttavia, si scoprì che il vero Warren era ancora vivo, e che lo Sciacallo ucciso dalla Regina era solo un clone.
Successivamente lo Sciacallo cercò di rapire il giovane e potentissimo supereroe Alpha, ma venne fermato dall'Uomo Ragno.

Superior Spider-Man
In seguito, Superior Spider-Man (segretamente il Dottor Octopus nel corpo dell'Uomo Ragno) combatté un gigantesco ragno con poteri mutanti che, sconfitto, si trasformò in una ragazza molto somigliante a Gwen Stacy. Come immaginato da Superior Spider-Man, la ragazza era stata creata dallo Sciacallo, che tuttavia rimase a manovrare nell'ombra.
Creò anche degli ibridi ragno-mutanti, ma venne fermato da Superior e dal Ragno Rosso (Kaine Parker) ma riuscì di nuovo a scappare portando con sé campioni di DNA del secondo.

Poteri e abilità
Miles Warren ha la forza, la velocità e l'agilità di uno sciacallo, amplificate a livelli super-umani; è un genio nei campi della biochimica, genetica e clonazione. Infatti riesce ad creare cloni umani e animali o cloni incrociati fra più creature. È un abile artista marziale e ginnasta.


sabato 13 luglio 2019

Ben Reilly

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Benjamin "Ben" Reilly è un personaggio dei fumetti creato da Gerry Conway (testi) e Ross Andru (disegni) nel 1975, pubblicato dalla Marvel Comics. La sua prima apparizione in The Amazing Spider-Man (vol. 1) n. 149.
Oltre a vestire i panni dell'Uomo Ragno per un breve periodo, è stato conosciuto come "Ragno Rosso". Il suo nome è composto dal nome dello zio di Peter e il cognome di zia May da nubile.

Biografia del personaggio
Era un clone, una copia genetica creata in laboratorio dal defunto scienziato folle Miles Warren, utilizzando il DNA di Peter Parker, ovvero l'Uomo Ragno e alcune sue cellule mnemoniche.
Identico in tutto e per tutto all'originale e con gli stessi ricordi di vita passata, Ben Reilly è stato creduto morto, dopo una battaglia tra il ragno e Warren, dopo la quale Peter, ormai convinto di essere il vero Uomo Ragno, abbandonò quello che credeva il cadavere del suo clone in una ciminiera per cancellare ogni traccia della sua esistenza. Per molti anni ha vagabondato per gli Stati Uniti d'America cercando di trovare una giustificazione alla propria non-esistenza fino a quando, giunto a New York per l'apparente morte di May Parker, rocamboleschi eventi lo portano di nuovo a rivivere eventi passati della vita di Peter Parker.
Qui indossò i panni del Ragno Rosso e andò alla ricerca della propria identità tra i grattacieli di Manhattan scontrandosi con i New Warriors e altri supereroi.
Con l'identità di Ben Reilly (Reilly è il cognome da nubile di zia May) si spacciò per il cugino di Peter (tingendosi i capelli di biondo per distinguersi da lui) e difese l'Uomo Ragno e sua moglie Mary Jane Watson da Kaine, un clone sfigurato di Peter, che lo odiava e voleva ucciderlo.
Dopo alcune analisi (che in seguito si riveleranno fasulle) emerse che Ben era l'originale e Peter il clone, che ne aveva inconsapevolmente usurpato l'identità in tutti questi anni.
Alla luce di questa nuova scoperta, Peter si ritirò dalla sua vita come eroe per badare alla moglie incinta, trasferendosi a Portland, mentre Ben prese il suo posto come Uomo Ragno, indossando un nuovo costume. In questo breve periodo incontrò Devil e affrontò con lui Shooter, un killer che voleva farsi un nome uccidendo Devil e l'Uomo Ragno.
Quando Peter ritornò a New York i due affrontarono la minaccia di Goblin, alias il redivivo Norman Osborn, creduto morto ma in realtà sopravvissuto al loro ultimo scontro e che aveva tramato in gran segreto per tutti questi anni.
Nello scontro Ben salvò la vita a Peter, facendogli scudo col suo corpo e rimanendo infilzato dall'aliante di Goblin; il suo cadavere pochi istanti dopo la sua morte cominciò a polverizzarsi, togliendo ogni dubbio su chi fosse il vero clone; difatti fu Osborn a falsificare le analisi fatte dai due in precedenza, allo scopo di traumatizzare Peter. In quel giorno non morì solo Ben; Mary Jane diede alla luce una bambina già morta. Dopo questa ennesima tragedia, Peter tornò a essere l'Uomo Ragno, ispirato dal coraggio e dal senso del dovere di Ben, che in punto di morte gli disse: «Clone o no, adesso l'Uomo Ragno sei tu».
Durante Civil War Peter Parker si è smascherato pubblicamente; per poter continuare ad insegnare nella stessa scuola e, contemporaneamente, a proteggere i suoi studenti dai criminali che li volevano impiegare come ostaggi per stanarlo, ha assunto l'identità di Ben Reilly, utilizzando un proiettore olografico usato anni prima da Nightcrawler per nascondere le sue sembianze disumane. Non si tratta quindi di un ritorno dalla morte del vero Ben, ma di un omaggio che Peter ha voluto fare all'uomo che, in qualche modo, era più che un fratello per lui.

Il complotto del clone
Ben viene riportato in vita da Miles Warren attraverso una nuova procedura di clonazione che permette ai soggetti di conservare i ricordi, fino al momento della morte. Poiché la procedura ha causato la degenerazione cellulare, Reilly viene costantemente ucciso e resuscitato da Warren nel tentativo di trovare una cura.
Alla fine Reilly riuscì a liberarsi dalle manette usate per bloccarlo e attaccò Warren, arrivando quasi a ucciderlo. Tuttavia, all'ultimo secondo, Reilly capì che c'erano altri modi per affrontare Warren e decise di tramortirlo e di clonarlo più volte per convincere anche il vero Warren di essere un clone.
Reilly convinse Warren e i suoi cloni a lavorare per lui in cambio delle pillole da lui create per bloccare la degenerazione cellulare e prese l'identità dello Sciacallo. Successivamente fondò la New U Technologies deciso a usare la tecnologia di Warren per fare del bene.
Come Sciacallo si creò una rete di contatti negli Stati Uniti, utilizzando la procedura di clonazione di New U per riportare in vita i cari di membri del governo, di agenzie rivali, istituzioni mediche e anche dei media.
Ad un certo punto, Ben resuscitò anche Gwen Stacy, che venne convinta a lavorare per lui dal clone di George Stacy, che Ben aveva clonato in precedenza.
Per rafforzare la sua impresa, lo Sciacallo reclutò numerosi nemici di Spider-Man, tra cui il Rhino, Lizard ed Electro depurato, ma non riuscì ad assicurarsi la collaborazione di Kingpin e spacciò la New U, come un'azienda farmaceutica che forniva cure mediche di alto livello utilizzando organi clonati.
Come parte del piano di Ben per convincere Peter Parker a unirsi a lui fece in modo che la dottoressa Clarkson si offrisse di curare il nuovo marito di Zia May Jay Jameson, ma Peter invece usò il trattamento per un suo dipendente gravemente ferito Jerry Salteres e quando una volta "guarito" questi fece scattare il suo senso di ragno, Peter diventato sospetto sulla New U mandò il suo alleato Prowler a indagare sulla loro sede a San Francisco, ma Prowler venne imprigionato e clonato.
Lo sciacallo ha poi riportato in vita la moglie Jonah Jameson per sfruttare il suo lavoro in televisione per fare pubblicità alla New U e innumerevoli amici e nemici di Spider-Man tra cui il Dottor Octopus.
Dopo che Jerry Salteres viene prelevato dalla New U dopo aver sofferto di degenerazione cellulare avendo dimenticato di prendere le sue pillole, Spider-Man ha indagato personalmente sulla New U e dopo varie vicende scopre la verità. Quando il clone si offre di riportare in vita zio Ben, Peter ne fu tentato e si lasciò condurre al rifugio di Ben che gli motro l'apparente utopia che aveva costruito, un luogo in cui amici e nemici di Spider-Man coesistevano pacificamente.
Comprendendo che Ben possedeva il potere ma non la responsabilità, Peter lo rimproverò, spingendo Ben a ordinare ai cattivi che aveva riportato in vita di attaccarlo.
Reilly tornò al laboratorio, dove Anna Maria Marconi, in ostaggio di Doc Ock e Ben, aveva scoperto che era uno specifico tipo di frequenza che causava il decadimento cellulare, e che una frequenza inversa poteva fermarlo; purtroppo Doc Ock ha amplificato la frequenza responsabile del decadimento convogliandola in tutta la base dopo aver scoperto che lo Sciacallo era un clone, avendo deciso di sabotare la sua impresa per aver mancato di rispetto ad Anna Maria, che Otto amava.
Quando tutti i cloni nella base iniziarono a morire e trasformarsi in Carrion, Ben decise di trasmettere il segnale di decomposizione in tutto il mondo, causando un'epidemia di virus Carrion a livello globale, con l'intenzione di riportare in vita ogni singolo individuo come un clone.
Ben continuò a combattere il Dottor Octopus mentre Spider-Man trasmetteva globalmente la frequenza inversa, fermando l'epidemia e curando tutti coloro che non si erano ancora completamente distrutti. Durante la loro lotta, Octavius ha impedito a entrambi di essere curati.
Ben allora ha tentato di trasferire la sua mente ma Otto lo precedette; riuscì comunque a stabilizzare il suo corpo e fuggito si trovò di fronte il vero Miles Warren deciso a vendicarsi di Reilly per averlo privato della sua identità. Lo Sciacallo alla fine fu sconfitto e sepolto sotto le macerie di una casa in fiamme.
Ben si preparò dunque a creare un nuovo futuro per se stesso.

Altre versioni
Versione Ultimate
Nell'universo Ultimate, Ben Reilly non è il clone dell'Uomo Ragno, bensì uno scienziato di colore aiutante di Curtis Connors. Dopo aver capito che il giovane Parker è l'eroe Spider-Man, ruba un suo campione di sangue dal laboratorio di Connors, per poi donarlo alla CIA per fornirle cloni da utilizzare in missioni troppo estreme per gli altri agenti. A causa di questo gesto partirà la Saga del Clone.

MC2
Il Ragno Rosso non compare nell'universo MC2, ma viene spesso nominato da Mayday Parker, la figlia di Peter, che lo considera come uno zio. Inoltre, il costume che May utilizza è lo stesso che utilizzò Ben nel periodo che si sostituì a Peter. Tuttavia la figlia di Felicia, Felicity Hardy, ne ha vestito i panni per diventare la socia di Spider-Girl nella lotta contro il crimine creando una serie di gadget ipertecnologici per compensare la sua mancanza di poteri.
Il Ragno Rosso qui ha avuto un figlio di nome Reilly Tyne, anch'egli supereroe, che si fa chiamare Darkdevil.

Marvel vs. DC
Durante il crossover Marvel vs. DC, l'Uomo Ragno che affronta Superboy è proprio Ben Reilly (poiché, nel periodo in cui il crossover è ambientato, Peter era convinto di essere lui stesso il clone, e si era ritirato dalle scene), che viene assunto da Perry White per lavorare come fotografo assieme a Clark Kent (alias Superman). Nell'universo Amalgam Superboy e Ben (avendo in comune di essere entrambi cloni dei due celebri supereroi) vengono fusi nell'incredibile Ragno-Boy.

Terra 94
In questo mondo Peter perse i suoi poteri e Ben lo rimpiazzò come Spider-Man. A differenza del Peter di terra 616, riuscì a impedire la morte di Marla Madison, per mano dell'Ammazzaragni, e la possessione da parte del Dottor Octopus. Questo Ben Reilly comparirà in Ragnoverso e insieme a Kaine e Ultimate Jessica Drew si recherà nella fabbrica di cloni degli eredi per bloccarne la produzione, cosa che riuscirà solo grazie al sacrificio di Ben.

Poteri e abilità
Ben Reilly ha la stessa forza e agilità di Peter, inoltre è riuscito a modificare i lancia-ragnatele per far in modo che sparassero anche aculei soporiferi e sfere di ragnatela espansiva superavvolgente. Come l'Uomo Ragno ha il senso di ragno che lo avverte del pericolo, però non lo avverte della presenza di Peter o di altri cloni poiché sulla stessa frequenza.