«Io sono me stessa. Questo corpo costituisce il mio essere, la
forma che definisce il mio essere. Il mio io visibile, che però
non percepisco come il mio io. Strana impressione. Sento come il
mio corpo disciogliersi. Non riesco a distinguere me stessa. La
mia forma va dissolvendosi. Avverto presenze esterne al mio io.
C'è qualcuno là fuori, al di là della soglia?» |
(Rei Ayanami, Neon Genesis Evangelion, episodio
14) |
Rei Ayanami
(綾波
レイ Ayanami
Rei) è uno dei protagonisti della serie animata giapponese Neon
Genesis Evangelion, sceneggiata e diretta da Hideaki Anno, e
dell'omonimo manga scritto e disegnato da Yoshiyuki Sadamoto. Il
personaggio compare in numerose opere tratte dalla serie animata, in
diversi manga spin-off, videogiochi, visual novel, nell'ONA Petit Eva
- Evangelion@School, e nella tetralogia cinematografica Rebuild of
Evangelion. Nella versione originale è interpretata dalla
doppiatrice Megumi Hayashibara. Nell'adattamento italiano il suo
ruolo è stato affidato a Valentina Mari nel doppiaggio originale ed
a Lucrezia Marricchi nel ridoppiaggio di Netflix.
Nella serie animata
originale Rei è una ragazza dal carattere taciturno e schivo che
viene arruolata dall'agenzia speciale Nerv per pilotare un gigantesco
mecha noto come Eva-00 e combattere in questo modo, assieme ad altri
piloti, contro dei misteriosi esseri chiamati Angeli.
Il personaggio,
estremamente popolare tra gli appassionati di animazione fin dalla
prima messa in onda di Neon Genesis Evangelion, ha ricevuto numerosi
riconoscimenti e vinto diversi sondaggi di popolarità. Le è inoltre
riconosciuta una notevole influenza sul mondo del fumetto e
dell'animazione giapponesi. Secondo diversi studiosi, Rei Ayanami ha
contribuito in maniera determinante allo sviluppo e alla diffusione
di una serie di canoni moe ripresi e reinterpretati da numerosi
personaggi successivi.
Per il nome di Rei
Ayanami Hideaki Anno si ispirò a quello di Rei Hino, personaggio
femminile di Pretty Guardian Sailor Moon, nella speranza di poter
attirare nello staff di Neon Genesis Evangelion Kunihiko Ikuhara,
direttore dell'omonima serie animata e suo amico di lunga data. Il
regista cercò di giocare sui diversi significati del kanji Rei (零),
traducibile in «zero», «nullità», e collegarsi all'Evangelion a
lei assegnato, l'Unità 00. Per il suo cognome invece prese spunto da
una nave della Marina imperiale giapponese, il cacciatorpediniere
Ayanami (綾波
lett. "Onda a forma di spiga"),
proprio come per molti altri personaggi della serie.
Per l'aspetto Anno
si rivolse al mangaka e character designer della serie, Yoshiyuki
Sadamoto. Il regista chiese al collega di rappresentarla come «una
ragazza profondamente infelice e di scarsa presenza». Nel
disegnarla, Sadamoto prese come modello un personaggio chiamato
Ukina, presente in una sua precedente opera intitolata Kotō no oni,
e trasse ispirazione da una canzone della band giapponese Kinniku
Shōjo Tai, Doko e demo ikeru kitte (何処へでも行ける切手
lett. "I francobolli possono andare
ovunque"), il cui testo cita una «ragazza fasciata e pallida»
(包帯で真っ白な少女
hōtai de masshiro na shōjo).
Partendo dall'immagine che gli venne in mente sentendo il brano, al
character designer venne l'idea di presentarla gravemente ferita e
completamente ricoperta di bende. Hideaki Anno richiese
esplicitamente un personaggio femminile «cool e con i capelli
corti», ragion per cui nelle prime fasi di progettazione disegnò
Rei con gli occhi e i capelli scuri. Quest'ipotesi fu poi accantonata
e Sadamoto le modificò i colori di occhi e capelli per distinguerla
dall'altra protagonista di Neon Genesis Evangelion, Asuka Sōryū
Langley, così che i due personaggi avessero schemi cromatici
opposti: «Ideai Rei come lo Yin opposto [ad Asuka]». Su richiesta
del regista inoltre il colore dei suoi occhi mutò in rosso,
caratteristica che permise di conferirle maggiore personalità e di
differenziarla esteticamente e visivamente dagli altri personaggi
della serie. Nel design definitivo i suoi capelli vennero tinti di
azzurro, similmente a quelli della protagonista femminile di Blue Uru
(蒼きウル
Aoki Uru), sequel del film Le ali di
Honneamise dello studio Gainax, la cui produzione fu rimandata a
tempo indeterminato poco prima della realizzazione di Evangelion.
Durante la creazione
della serie televisiva Anno andò incontro a diverse difficoltà, non
sentendosi «particolarmente interessato» e affine al personaggio di
Rei. Per delinearne al meglio la caratterizzazione e la psicologia
cercò di far confluire in lei un lato molto nascosto della sua
psiche, pensandolo come ad una rappresentazione del proprio inconscio
personale: «Probabilmente, Rei è [il personaggio] più vicino alla
mia psiche più profonda. [..] Ma è quello che capisco di meno. Non
mi interessa molto, sinceramente. C'erano parti in cui cercavo di
mettere da parte i miei pregiudizi e di far emergere la parte più
primitiva, più importante, più pura che ho». Per molto tempo
dimenticò di «esplorare la personalità di Rei», ignorandola
completamente o dandole uno spazio molto marginale. Per questo
motivo, verso il quattordicesimo episodio ritenne indispensabile dare
più spazio ai pensieri e alle emozioni del personaggio inserirendo
un suo lungo monologo poetico, simile ad un flusso di coscienza con
immagini e parole apparentemente scollegate fra di loro. La sua idea
era quella di rappresentare una Rei affetta da schizofrenia, ma
quando provò a scrivere la sceneggiatura della puntata rimase
completamente paralizzato. Dopo essersi consultato con alcuni suoi
conoscenti per qualche consiglio, un suo amico gli prestò un volume
della collana Bessatsu Takarajima (別冊宝島
lett. "isola del tesoro") sulle
malattie mentali, al cui interno era riportata una poesia scritta da
un malato di mente: «È folle credere che gli scritti di un malato
di mente siano così belli. Dopo aver letto quella poesia, [la mia
mente] si riempì di immagini; riuscì a scrivere il monologo [di
Rei] tutto d'un fiato». In un'intervista il regista dichiarò:
(JA)
«実は僕、レイって、全然思い入れないんですよ。『エヴァ』を作ってる最中でも、ハッと気がついたら、僕、忘れてましたからね。
彼女の存在すら。七話なんて、思い出してレイのシーンを1カット足したぐらいです。全然思い入れがなかったですね。[...]
八話なんか、出て来ないですかね。一カットも出て来ない。最後でレイの「どうしたらいいかわからないの」っていう台詞に、シンジが「笑えばいいと思うよ」って言った時に、レイが笑顔を見せると。(略)後になって考えたら「しまった!」と。つまり、そこでシンジとコミュニケーション取っちゃったら、終わりじゃないかと。[...]
笑ったところで、もうおしまいじゃん、このキャラクターって» |
(IT)
«Ad essere onesto, non ho nulla da spartire con il personaggio
di Rei. Durante la produzione di Evangelion mi resi conto di
essermi completamente dimenticato di lei e della sua esistenza.
Nel settimo episodio però mi ricordai di lei e aggiunsi una scena
in cui appare Rei. [...] Nell'ottavo episodio invece non appare
neanche in un fotogramma, vero? [...] Alla fine [della sesta
puntata] Rei dice: "Non so come dovrei sentirmi". Shinji
risponde: "Penso che dovresti sorridere". Rei sorride.
In seguito, quando ci ho pensato un po' su, me ne sono pentito.
Per farla breve, lei e Shinji erano già riusciti a comunicare [i
propri sentimenti]. [...] Quando sorrise, come personaggio aveva
raggiunto il suo termine.» |
(Hideaki Anno) |
|
Il personaggio di
Rei venne interpretato dalla doppiatrice giapponese Megumi
Hayashibara sia nella serie animata originale, sia nei film Neon
Genesis Evangelion: Death & Rebirth, Neon Genesis Evangelion: The
End of Evangelion e i lungometraggi della tetralogia cinematografica
Rebuild of Evangelion. Nel 1995 la doppiatrice si dichiarò alquanto
«sorpresa» del suo ruolo e del carattere laconico e introverso del
personaggio: «Dovrò sfidare qualcosa di a me nuovo». Secondo la
Hayashibara, prima di Neon Genesis Evangelion non erano presenti
molti personaggi taciturni e freddi con cui confrontarsi, per cui, in
assenza di riferimenti, cercò di caratterizzarla al meglio delle
proprie possibilità. Durante le sessioni fu istruita e guidata da
Hideaki Anno, che le consigliò di leggere le proprie battute con il
tono più piatto e anaffettivo possibile: «Quando il regista mi
spiegò il personaggio, mi disse "Non è che Rei non abbia
emozioni, solo che non sa cosa siano"». Con il ruolo di Rei
Ayanami, la Hayashibara ottenne numerosi premi e riconoscimenti,
assurgendo a icona della comunità di appassionati di animazione. Il
personaggio contribuì a migliorare la sua immagine pubblica e a
farla diventare una idol estremamente popolare.
Il doppiaggio
italiano del personaggio venne affidato a Valentina Mari. Secondo il
dialoghista italiano Gualtiero Cannarsi, con Rei si presentarono
diverse difficoltà interpretative: «Il difficilissimo monologo di
Rei Ayanami nella quattordicesima puntata, ad esempio, [era] costato
alla brava Valentina Mari ben cinquantadue incisioni». Nel
ridoppiaggio della serie e dei film Death & Rebirth e The End è
stata doppiata da Lucrezia Marricchi. In lingua spagnola è doppiata
da Joël Mulachs. Nell'adattamento latinoamericano è doppiata da
Circe Luna; in un successivo doppiaggio il suo ruolo è stato
affidato alla doppiatrice Gaby Ugarte. In lingua tedesca è
interpretata da Marie Biersted. Anche nell'adattamento francese il
suo ruolo è stato affidato a diverse doppiatrici; nella serie
originale e nel film Evangelion: 2.0 You Can (Not) Advance è
doppiata da Stéphanie Lafforgue; nel film Evangelion: 1.0 You Are
(Not) Alone è interpretata da Françoise Escobar. In coreano è
doppiata da Do Yeong Song, in portoghese da Priscilla Concépcion.
Nell'adattamento nordamericano il suo ruolo è stato affidato a
Amanda Winn Lee in tutte le sue incarnazioni, eccezion fatta per
Rebuild of Evangelion, in cui è doppiata da Brina Palencia.
Rei Ayanami è colei
che pilota l'Unità 00 presso l'organizzazione paramilitare Nerv in
qualità di "First Children". La sua data di nascita è
sconosciuta. Pare che il suo corpo sia stato creato in base alle
spoglie di Yui Ikari, brillante ricercatrice che perse la vita in un
esperimento di collaudo dell'Unità 01. Sembra che sia nata presso la
terza sede distaccata di un organo chiamato Laboratorio per
l'Evoluzione Artificiale, e che nel livello più profondo del
quartier generale della Nerv siano custoditi numerosi cloni della
ragazza. Tutti i cloni che vengono attivati sono caratterialmente
diversi fra loro, pur possedendo una sola anima, appartenente al
secondo Angelo Lilith. Nel 2010 Gendō Ikari porta un suo primo clone
nella base del Gehirn, società responsabile dello sviluppo e della
costruzione delle Unità Evangelion, spacciandola come la figlia che
un suo conoscente gli ha affidato. Questa prima Rei viene uccisa
dalla dottoressa Naoko Akagi, collega e amante segreta di Gendō. La
sera della sua visita al Gehirn, la piccola Rei si smarrisce nella
sala comandi del laboratorio e si rivolge alla dottoressa chiamandola
«vecchia» per provocarla, per poi confessarle che in realtà è
stato Gendō a dirle così. Nel viso della bambina, Naoko riconosce i
tratti di Yui, e in un impeto di violenza sfoga la sua rabbia sulla
bambina, strangolandola e uccidendola, per poi suicidarsi.
In seguito al
decesso del primo corpo viene attivato un secondo clone, che nel 2014
si trasferisce presso la prima scuola media comunale di Neo Tokyo-3.
La giovane, completamente sottomessa al volere di Gendō, con il
progredire degli eventi e delle battaglie riesce a stringere amicizia
con il suo collega Shinji Ikari, pilota dell'Unità 01, grazie al
quale inizia ad acquisire maggiore consapevolezza di se stessa e
della propria identità. Nel combattimento contro l'Angelo Armisael,
Rei decide di farsi esplodere con il proprio Evangelion per salvare
il ragazzo, distruggendo il nemico. Dopo il suo sacrificio, la
seconda Rei viene sostituita da un terzo e ultimo clone. Tutti gli
altri corpi, custoditi in una vasca situata nel Terminal Dogma della
Nerv, vengono distrutti dalla dottoressa Ritsuko Akagi. Grazie alla
relazione stretta con Shinji, nel film The End of Evangelion l'ultima
Rei decide di ribellarsi a Gendō, unendosi contro la sua volontà a
Lilith e lasciando decidere al compagno il corso del Third Impact,
durante il quale l'intero genere umano si unisce in un'unica
coscienza collettiva.
(JA)
«感情を知らない彼女は、
本音も建前もありません。 だから、 一見美しく神秘なのですが、
本当の彼女の魅力は、 彼女の気付かないところで生まれた本心(
涙) だと私は思います。[...] 彼女の冷たい「言葉」
に暖かい「 思い」 を見つけた時、 私は彼女とシンクロしたのです。» |
(IT)
«[Rei] non tradisce alcuna emozione, dunque non c'è
differenza tra quello che dice e quello che sente; non c'è
nient'altro da dire su di lei. A prima vista, quindi, si può
ipotizzare: è da qui che proviene il suo grande fascino. No; la
bellezza di Rei sta nel fatto che in realtà ha dei sentimenti.
[...] E quando ho trovato il calore sotto la freddezza delle sue
parole, sono finalmente riuscita a sincronizzarmi con Rei.» |
(Megumi Hayashibara, doppiatrice originale di Rei) |
|
Rei Ayanami è una
ragazza dalla personalità schizoide taciturna e schiva, che limita
il più possibile i rapporti con il proprio prossimo ed esegue
meccanicamente qualsiasi ordine le venga impartito, anche se
particolarmente crudele. È estremamente introversa, socialmente
distaccata, laconica e apparentemente malinconica. In una scena del
sesto episodio della serie, Shinji le chiede il motivo che la spinge
a voler salire a bordo dell'Evangelion, domanda a cui Rei risponde
dicendo di trovare in questo il proprio «legame» con le altre
persone, dimostrando così di impegnarsi nella lotta contro gli
Angeli non per scelta o per idealismo, ma come se fosse il suo unico
punto di collegamento con gli altri. Nel corso degli eventi di
Evangelion si impegna in azioni pericolose che le potrebbero costare
la vita, palesando una forte tendenza al nichilismo. Pare che non si
preoccupi di morire, ma che accolga la morte come se fosse l'unico
modo per dimostrare di aver vissuto. Al di là del suo atteggiamento
apparentemente freddo e distaccato, la ragazza affronta sentimenti di
alienazione e di angoscia esistenziale e sembra soffrire di
solitudine. Questo conferisce al personaggio una certa aura di
enigmaticità e di mistero. Secondo Sadamoto, Rei è come un'ombra, o
«come l'aria»: «È quel tipo di ragazza che non si può
afferrare».
Negli ultimi due
episodi della serie, durante il Progetto per il Perfezionamento
dell'Uomo è presente un monologo interiore della ragazza con diverse
riflessioni metafisiche e psicoanalitiche, in cui conversa con gli
altri cloni per cercare la propria vera identità. In un primo
momento, Rei si rimprovera di avere «un corpo e un'anima fasulli»;
successivamente, la voce della sua coscienza la accusa di essere
spaventata dall'idea di poter svanire e di scomparire «dall'animo
delle persone». A questo, Rei risponde freddamente dicendo: «Sono
felice. Perché io voglio morire. Ciò che ambisco è la
disperazione. Voglio tornare al nulla». Secondo il regista della
serie animata, Hideaki Anno, la ragazza, essendo consapevole di
essere «rimpiazzabile» in caso di morte, è portata a non
apprezzare la propria vita, a farsi del male e a isolarsi: «La sua
presenza, la sua esistenza, apparente esistenza, è effimera. È una
ragazza molto triste. Ha solamente il minimo indispensabile di ciò
di cui ha bisogno. [..] Danneggia se stessa, e non ha bisogno di
amici». Sembra che Rei sia del tutto ignara delle più elementari
regole di vita e di igiene, quasi non avesse avuto nessuno da cui
apprenderle o che ne sia completamente disinteressata. Il suo
atteggiamento è riflesso dal suo appartamento personale,
completamente trascurato, spoglio, sporco e abbandonato a se stesso.
Tutto ciò riporta a un'affermazione proferita dalla dottoressa
Ritsuko Akagi nella quinta puntata della serie, secondo la quale Rei
non sarebbe «molto portata per vivere». Nel dodicesimo episodio
afferma di non aver bisogno di lasciare disposizioni testamentarie, e
rivela di provare «ripugnanza» per la carne. L'origine di tale
particolare è rintracciabile in una scelta del regista Hideaki Anno,
vegetariano fin da adolescente e abituato a trasporre aspetti della
propria vita personale nelle sue storie.
Secondo la
doppiatrice nordamericana del personaggio, Amanda Winn-Lee,
nonostante l'apparenza fredda e distaccata, in Rei è presente una
«piccola scintilla di umanità», offuscata però dalla «sua
negativa percezione di sé»: «Sa di essere rimpiazzabile, ma resta
un essere umano». Secondo il character designer della serie,
Yoshiyuki Sadamoto, Rei è perfettamente capace di provare emozioni e
sentimenti, ma ha grandi difficoltà espressive e comunicative: «Rei
è inespressiva, ma significa che non sente emozioni, o che è
semplicemente incapace di esprimerle?». Fin dalle prime puntate
della serie Shinji cerca di entrare in contatto con la ragazza, che
però non riesce neanche a capire il senso dei suoi gesti. Benché i
due piloti dialoghino materialmente fra di loro, sembra che non
riescano a comunicare a livello emotivo e che non capiscano i
sentimenti dell'altro. Nella sequenza finale del sesto episodio però,
la ragazza, dopo essere sopravvissuta alla battaglia contro l'Angelo
Ramiel, vede il collega piangere di fronte a lei. Non comprendendo le
emozioni del compagno, Rei sostiene di non sapere che cosa fare in
momenti del genere. Shinji le risponde consigliandole di sorridere,
gesto che, dopo un'iniziale titubanza, la ragazza compie per la prima
volta di fronte a lui. Con il procedere degli eventi e degli scontri
tra i due giovani si instaura una sorta di comprensione reciproca,
per certi versi paragonabile al rapporto tra una madre e il suo
bambino. In particolare, Shinji riesce a far cambiare la ragazza, la
quale dimostra in diverse occasioni preoccupazione e gratitudine nei
suoi riguardi.
In una scena
dell'ultimo episodio della serie animata viene presentato un universo
parallelo con una storia completamente differente rispetto a tutte le
puntate precedenti; in questa realtà alternativa Rei viene
presentata nelle vesti di una ragazza appena trasferitasi nella
classe di Asuka e Shinji, con una personalità radicalmente diversa
rispetto alla serie originale, allegra, svagata e irascibile. Questa
Rei estroversa è presente in alcuni spin-off di Neon Genesis
Evangelion, come Evangelion Iron Maiden, ambientato nella realtà
alternativa dell'ultimo episodio, e l'ONA Petit Eva -
Evangelion@School, parodia della serie animata originale.
Nell'adattamento
cartaceo, scritto e disegnato da Yoshiyuki Sadamoto, Rei appare più
empatica e aperta al contatto umano. Durante lo scontro con l'Angelo
Armisael, la giovane riesce a prendere coscienza dei propri
sentimenti di tristezza e di affetto nei confronti di Shinji[. Anche
nel film Evangelion: 2.0 You Can (Not) Advance l'umanità e il calore
del personaggio sono molto più evidenti rispetto alla serie animata
originale. Durante la pellicola la ragazza appare frustrata della sua
vita senza passioni, insoddisfazione che la porta a cercare di essere
più attiva e ad aprirsi con le altre persone. Commossa e al tempo
stesso spaventata dalla gentilezza che Shinji dimostra nei suoi
confronti, la giovane tenta di sciogliere il ghiaccio tra il compagno
e suo padre Gendō organizzando una cena per entrambi, fallendo
nell'intento. In origine, Anno pensò di usare un'idea simile per il
quarto episodio della serie televisiva, ma la proposta fu accantonata
in fase di produzione. Nella pellicola successiva, Evangelion: 3.0
You Can (Not) Redo, la Rei presente in Evangelion 2.0 viene
sostituita da un altro clone, che dimostra di non ricordare nulla
della sua vita precedente e di riservare un atteggiamento molto
freddo e distaccato nei confronti delle altre persone e di Shinji.
«L'uomo ha da sempre temuto l'oscurità e per poter
sopravvivere ha squarciato le tenebre con il fuoco.» |
(Rei Ayanami, Neon Genesis Evangelion, episodio 11) |
Analogamente ad
altri personaggi di Evangelion, apparentemente collegati ad alcune
divinità del pantheon shintoista, Rei presenta alcune affinità con
la dea del Sole, Amaterasu, che rinasce a ogni nuova alba. Secondo
alcune interpretazioni, i suoi tre cloni potrebbero essere ricondotti
ai tre stadi evolutivi dell'anima umana postulati dalla cabala
ebraica: Nefesh (fonte della vitalità animale), Ru'ha (l'anima,
frutto dell'innalzamento dell'uomo dal suo aspetto puramente
biologico) e Neshamah (lo spirito, frutto della connessione fra uomo
e Dio). Negli intenti originali del regista Anno, il personaggio di
Rei avrebbe dovuto rappresentare «l'inconscio di Shinji»,
riflettendo il ruolo della figura materna nel complesso edipico di
Sigmund Freud. Ella è infatti un clone di Yui Ikari e vicina a suo
marito Gendō, che in un primo momento ammira obbedendogli
ciecamente, per poi avvicinarsi a suo figlio Shinji, di cui diventa
un interesse affettivo e forse romantico: «Volevo che tutti questi
collegamenti creassero una specie di complesso di Edipo su più
livelli».
Rei Ayanami diventò
un personaggio estremamente popolare tra gli appassionati di
animazione sin dalla prima messa in onda di Neon Genesis Evangelion.
Già nel 1995 diventò la protagonista di numerose fan fiction, fan
art e dōjinshi. La grande notorietà del personaggio si rifletté in
un numerosi sondaggi di popolarità. Ad esempio, immediatamente dopo
la conclusione della serie, Rei venne eletta miglior personaggio
femminile del momento in due sondaggi condotti nel 1996 e nel 1997
dalla rivista giapponese Animage. Nel 1998, anno di uscita del film
Revival of Evangelion, riuscì a posizionarsi quinta nella stessa
tipologia di sondaggio e a restare il personaggio femminile più
popolare della serie. Nel 2002 l'emittente TV Asahi la inserì al 36º
posto tra i «cento personaggi più amati della storia
dell'animazione giapponese». La stessa TV Asahi pubblicò una
classifica sulle cento scene più significative della storia
dell'animazione; la scena in cui «Rei Ayanami sorride a Shinji per
la prima volta», presente nel sesto episodio di Evangelion, riuscì
a raggiungere la 14ª posizione, e quella del «suicidio di Rei»
della ventitreesima puntata la 53ª. Il sorriso di Rei riapparve in
un'altra classifica dell'emittente, conquistando il 45º posto;
analogo risultato si registrò in un'indagine del 2003, in cui «il
primo incontro tra Shinji Ikari e Rei Ayanami» riuscì a raggiungere
il 16º posto. Anche il «suicidio di Rei» riconquistò una
posizione fra le varie classifiche di TV Asahi, in occasione di un
sondaggio sulle «scene più toccanti dell'animazione giapponese» in
cui conquistò il nono posto.
Anche il magazine
Newtype ebbe modo di sottolineare la grande popolarità del
personaggio. Nelle classifiche mensili sui personaggi più apprezzati
del momento dai lettori del periodico, Rei riuscì a conquistare in
numerose occasioni le prime posizioni. Nell'agosto e nel settembre
2009 emerse al quarto e al secondo posto. Nel mese di ottobre di
quell'anno riuscì a conquistare il terzo posto e a diventare il
personaggio femminile più popolare della serie. L'anno seguente, a
marzo 2010, Newtype la nominò «personaggio femminile più popolare
degli anni novanta». Nel mese di luglio 2019 il quotidiano
giapponese Merumo invece pubblicò i risultati di un sondaggio
rivolto esclusivamente al pubblico femminile in cui Ayanami emerse
terza fra i personaggi preferiti dalla serie.
Secondo il critico
letterario Hiroki Azuma, Rei Ayanami «ha dimostrato di essere un
personaggio di grande impatto». Fra le ragioni di questa
affermazione, Azuma ha annoverato l'interpretazione della doppiatrice
originale, Megumi Hayashibara, e il realismo della sua drammatica
condizione: «La solitudine di Rei [...] ci offre immagini
estremamente realistiche dell'incomunicabilità che affrontano i
bambini di oggi». Il sito Anime-planet.com, pur apprezzando alcune
interessanti rivelazioni sulla natura della ragazza e considerandola
«il personaggio di gran lunga più interessante [di Evangelion]»,
ne ha criticato la mancanza di chiarezza e l'enigmaticità. Parere
analogo è stato espresso dal sito web Animecritics.com, secondo il
quale: «[Rei] non ha alcuna personalità, e rimane un enigma per la
maggior parte della serie. Parte dell'intrigo dell'anime è scoprire
quali segreti nasconda». Raphael See di Themanime.org, che ha
trovato la caratterizzazione dei personaggi di Evangelion «un po'
irritante», ha dichiarato di non comprendere le ragioni della sua
enorme popolarità. Di contro, secondo il sito giapponese Oricon il
personaggio di Rei è diventato l'emblema stesso di Evangelion. Della
stessa linea di pensiero si è dimostrato il periodico Nihon Keizai
Shimbun, che l'ha descritta come una «dea moderna», una vera icona
dell'animazione giapponese. Thomas Zoth, editor del sito web
Mania.com, l'ha inserita fra le dieci eroine più iconiche
dell'animazione nipponica. Chris Mackenzie del sito IGN lo ha
enumerato fra i migliori venticinque personaggi dell'animazione
giapponese. Fra le varie ragioni di questa scelta, Mackenzie ha
sottolineato l'assoluta «originalità» del personaggio, molto
diverso dalle numerose eroine a lei simili create dopo l'enorme
successo di Evangelion: «La differenza tra Rei e tutte quelle
pseudo-Rei è che, nel suo caso, ci potrebbe essere qualcosa dietro
la sua facciata. [Rei] è un mistero che non possiamo risolvere».
Rei Ayanami ha avuto
una notevole influenza sul mondo dell'animazione giapponese e su
molti personaggi immaginari successivi. Grazie alla grande fama
acquisita da Evangelion vennero ideati numerosi personaggi femminili
con i suoi tratti caratteriali ed estetici. Molti critici hanno
ricondotto al grande successo di Rei l'origine del cosiddetto
«fenomeno moe», con la creazione di personaggi secondo precise
caratteristiche stereotipate, facilmente riconoscibili e consumabili
dal pubblico otaku. Secondo il ricercatore e critico culturale Hiroki
Azuma, questo fenomeno non è da ricondurre alla diretta influenza di
Evangelion o di Rei. Nonostante l'enorme successo di Rei, di
personaggi femminili a lei simili e il loro ampio uso nel mercato dei
fumetti, degli anime e delle fanzine, a influenzare i produttori non
fu il personaggio, «ma il cambiamento dei canoni moe della
subcultura otaku da lei causato». Di conseguenza, anche i numerosi
produttori che non si ispirarono a Neon Genesis Evangelion
incominciarono a creare dei personaggi accostabili a quello di Rei,
utilizzando nuovi elementi moe da lei mutuati, come capelli blu,
pelle pallida, personalità mite, passività e apparente assenza di
emozioni. Secondo Azuma, le eroine Tsukishima Ruriko della visual
novel Shizuku e Ruri Hoshino di Martian Successor Nadesico furono
create prendendola come fonte di ispirazione. Anche Miharu di
Gasaraki, Vanilla H di Galaxy Angel, Neya di Mugen no Ryvius, Aruto
Kirihara di Kagihime Monogatari Eikyū Alice Rondo, Riza Hawkeye di
Fullmetal Alchemist, Dorothy R. Wayneright di The Big O, Anthy
Himemiya di Utena la fillette révolutionnaire e Lain Iwakura di
Serial Experiments Lain hanno molte affinità con il personaggio di
Rei. Chiaki J. Konaka, sceneggiatore di Lain, ha però negato
un'influenza diretta, e, pur apprezzandone le caratteristiche, ha
dichiarato di non vedere somiglianze fra i personaggi.
Secondo Justin Wu di
The Artifice, Rei è considerabile un prototipo dei personaggi
«mukuchi» (無口
lett. "senza bocca"), termine
usato dagli appassionati di animazione per indicare personaggi
reticenti e apparentemente privi di emozione. Questo elemento moe,
che conobbe ampia popolarità solamente in seguito al successo di
Rei, è rintracciabile in numerosi personaggi femminili successivi,
come Eva di Black Cat, Ai Enma di Hell Girl e Yuki Nagato di La
malinconia di Haruhi Suzumiya. Anche Yuzuriha Inori di Guilty Crown,
Miyu di Mai-HiME e Ai di i-wish you were here - vorrei tu fossi qui
sono state paragonate a lei. Il suo plugsuit ha inoltre ispirato un
capo d'abbigliamento per la linea primavera 2016 della nota casa di
moda Louis Vuitton. La sua influenza è rintracciabile anche in campo
musicale. Hanno tratto ispirazione dal personaggio di Rei sia la band
giapponese Rey, il cui nome è un esplicito omaggio al personaggio,
sia il cantante Motoo Fujiwara, membro del gruppo giapponese Bump of
Chicken, che ha scritto il testo della canzone Arue (アルエ)
ispirandosi alla sua figura.
(JA)
«地味めが“ エヴァ"
のキャラデザインコンセプトでしたが、
プラグスーツは派手で、 恥ずかしいボディベインティングって感じで、
とても巷で流行のコスプレ·
マニアには見向きもされないと思ってました。
ところが、 コミケに、 ワンフェスに、 いたそうです。
なりきり少年少女達が...。
人ゴミ嫌いの私には、 縁のないコスプレワールドではありますが、
思わず“ 見たい"
と心の中でさけんでしまいました。...青いかつらに白いプラグスーツ...
" 見だい"。» |
(IT)
«Per il design concept di Evangelion i personaggi avrebbero
dovuto avere un aspetto "relativamente contenuto". Ma i
plugsuit! Sgargianti da morire. Imbarazzante. Voglio dire,
sembrano quasi, insomma, body painting. Naturalmente, ho pensato
che i cosplayer non avrebbero nemmeno preso in considerazione
l'idea [di indossarli]. Eppure c'erano al Comic Market. Sapete, io
odio le folle, quindi di solito l'intero panorama dei cosplay è
solamente una realtà distante. Ma questo... questo, dovevo
vederlo. Ho visto ragazze con parrucche celesti che indossavano
plugsuit bianchi. Mmm. Dovevo vederlo.» |
(Yoshiyuki Sadamoto) |
|
Nel corso degli anni
diverse celebrità e personaggi dello spettacolo hanno impersonato
Rei. Ad esempio, durante l'evento Anime Expo, tenutosi a Los Angeles
nel 2008, la cantante giapponese Shōko Nakagawa indossò i panni di
Rei durante un'esibizione. Nel 2006 l'attrice Natsuki Katō si mostrò
in un cosplay di Rei per promuovere il lancio di Evangelion
Chronicle, rivista contenente varie illustrazioni e informazioni
sulla serie. In occasione di una manifestazione organizzata per
celebrare l'uscita del secondo capitolo di Rebuild of Evangelion,
Evangelion: 2.0 You Can (Not) Advance, l'idol Miu Nakamura indossò
assieme ad altre cinque modelle il plugsuit di Rei. Nel 2008 l'idol
Yuri Morishita indossò i suoi indumenti per promuovere l'uscita del
proprio album fotografico Zero. Nel 2012, Umika Kawashima, cantante
del gruppo giapponese 9nine, posò in un cosplay di Rei durante un
set fotografico. Durante il Victoria's Secret Fashion Show di
quell'anno, la modella inglese Jourdan Dunn sfoggiò un abito
estremamente simile al plugsuit del personaggio, fatto che causò i
dubbi e le perplessità dello stesso studio Gainax. Altre celebrità
che hanno indossato i suoi panni sono state l'idol Rio Uchida, la
cantante Kokoro Shinozaki e il pattinatore Shōma Uno.
Subito dopo la prima
messa in onda di Evangelion Rei diventò così popolare da generare
una vera e propria esplosione di merchandising, vendendo più di
qualunque altro personaggio della serie. La sua immagine fu sfruttata
per produrre una vasta gamma di prodotti, tra cui giocattoli,
magliette, action figure, statue a grandezza naturale, accessori e
riproduzioni dei suoi indumenti. Anche le action figure riscossero un
immediato e incondizionato successo. Secondo lo scrittore giapponese
Kazuhisa Fujie, nonostante l'iniziale insuccesso commerciale relativo
ai modellini e ai giocattoli della serie, le action figure di Rei
diventarono così popolari da superare le vendite delle Unità
Evangelion: «Fu il primo e forse unico caso di un anime [robotico]
in cui le vendite delle riproduzioni dei personaggi umani superarono
quelle dei robot». Notevole successo incontrarono i libri o le
riviste che ritraevano la sua immagine in copertina, fra cui un
numero dell'edizione giapponese del noto periodico Rolling Stone. Le
vendite dei suoi articoli portarono i mass media nipponici a
chiamarla «la ragazza che manipola le vendite», «la via più
veloce per esaurire le scorte» o «la premium girl».
Nel 2001 l'azienda
Broccoli pubblicò un videogioco intitolato Shin seiki Evangelion -
Ayanami ikusei keikaku (新世紀エヴァンゲリオン
綾波育成計画? lett. "Neon
Genesis Evangelion - Il progetto di allevamento di Ayanami"),
nel quale il giocatore assume il compito di accudire Rei. Il 30 marzo
dello stesso anno la King Records lanciò un album per festeggiare la
data della sua nascita, intitolato Evangelion: The Birthday of Rei
Ayanami. Nel 2005, per celebrare il decimo anniversario della prima
messa in onda di Evangelion il mangaka Mine Yoshizaki progettò
diverse action figure degli Angeli in sembianze antropomorfe; fra i
vari modelli ideò una figure dell'Angelo Lilith ispirata al
character design di Rei. Nel dicembre del 2009 sul sito web Yahoo!
Japan vennero messe all'asta due chitarre Fender ispirate al
personaggio di Rei, con un prezzo di partenza di 5 600 dollari
ciascuna, vendute a 102 200 e 87 350 dollari. Nel 2012, durante
l'evento estivo Shiohaku Expo 2012, nei pressi della sede
dell'emittente televisiva Nippon Television fu costruita una fedele
riproduzione del personaggio, alta più di diciotto metri e dotata di
scivolo. L'anno seguente, in occasione dell'evento Eva Expo di
Shangai venne costruita una minuziosa riproduzione della camera da
letto della ragazza e fu esposto un suo modello a grandezza naturale
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