Nel vasto e complesso universo degli X-Men, tra entità cosmiche e mutanti di livello Omega, pochi personaggi incarnano la contraddizione tra potere e vulnerabilità quanto Rogue. Il suo potere è, sulla carta, tra i più versatili e potenzialmente devastanti mai concepiti: con un solo tocco, può assorbire i ricordi, la forza vitale, le abilità e i poteri di qualsiasi essere umano o mutante. Ha replicato i poteri di giganti come Thor, Wolverine, Captain Marvel (Ms. Marvel all’epoca), e persino Juggernaut. Eppure, nella gerarchia di potere dell’universo Marvel, Rogue non è mai stata considerata la più potente tra i mutanti.
Questa apparente incongruenza solleva una domanda legittima: se Rogue può diventare chiunque, perché non è considerata invincibile?
Per comprendere il limite del potere di Rogue bisogna partire dalla sua natura: il contatto fisico come veicolo di assorbimento. Il suo tocco è invasivo, privo di controllo, e potenzialmente letale. Quando Rogue entra in contatto con qualcuno, non può scegliere quanto o cosa assorbire. L’effetto è immediato, spesso traumatico sia per lei che per la vittima, e può durare da pochi minuti a diverse settimane. In casi eccezionali, come con Carol Danvers (Ms. Marvel), l'assorbimento è stato permanente.
Questo potere ha implicazioni devastanti anche sul piano personale: Rogue non può toccare nessuno senza rischiare di fargli del male. Il desiderio di intimità, amore e normalità diventa un sogno irraggiungibile. La sua forza, insomma, è anche la sua prigione.
Un altro aspetto spesso sottovalutato è che Rogue non eredita solo i poteri, ma anche frammenti di personalità, pensieri e ricordi di chi tocca. Questo rende il suo potere altamente instabile. Più potente è il soggetto assorbito, più complicato diventa per Rogue mantenere la propria identità e lucidità mentale. Assorbire la mente di Charles Xavier o di un telepate come Emma Frost potrebbe portare a una crisi dissociativa, più che a un vantaggio strategico.
Inoltre, i poteri assorbiti non vengono automaticamente compresi o dominati. Rogue può replicare le capacità fisiche, ma l’esperienza e il controllo restano legati all’originale. È una cosa usare i poteri di Nightcrawler per teletrasportarsi, è un’altra saperli usare efficacemente in battaglia, improvvisando senza addestramento.
Rogue non possiede un’energia propria infinita, ma è sempre legata alla presenza di altri individui potenti attorno a sé. Il suo potere è straordinario solo se ha qualcuno da cui attingere. In una situazione isolata, contro avversari ignoti o non mutanti, perde buona parte della sua efficacia.
Questa dipendenza rende Rogue una mutante forte, ma non autonoma nel lungo periodo. Mutanti come Jean Grey (soprattutto con la Forza Fenice), Magneto o Storm possiedono capacità devastanti e persistenti, senza doverle "prendere in prestito". Possono svilupparle, affinarle e usarle con pieno controllo. Rogue invece è una mutante reattiva, non proattiva.
In Marvel Comics esiste una classificazione informale, ma significativa, chiamata "Omega Level Mutant". Questo termine si riferisce a mutanti il cui potere non ha limiti superiori prevedibili. Franklin Richards, Iceman, Legion e Jean Grey sono tra questi. Rogue non rientra in questa categoria, proprio perché il suo potere è limitato dal corpo altrui, e non può evolvere in forma autonoma verso nuove espressioni. È potente, sì, ma entro margini delimitati.
Ma oltre alle spiegazioni tecniche, c’è una ragione più profonda e narrativa: Rogue è scritta per essere tragica. La sua figura rappresenta la tensione tra potere e isolamento, tra desiderio e impossibilità. Il suo arco narrativo non è quello del dominio assoluto, ma della lotta per la normalità. Ogni volta che ha assorbito troppa energia, ha pagato un prezzo alto: psichico, relazionale, identitario.
Il potere assoluto le è passato tra le dita più volte, ma ogni volta l’ha lasciata più vuota, non più forte. Questo aspetto ha reso Rogue un simbolo del dramma mutante, molto più di una semplice supereroina. È una figura complessa, tormentata, spesso ai margini, ma per questo umanamente più vicina ai lettori.
Rogue non è la mutante più potente perché non vuole esserlo a tutti i costi, e perché il suo potere è pericoloso per chi ama, prima ancora che per i nemici. È una guerriera quando serve, ma sempre con un piede nella colpa e nell’umanità. E in un universo dominato da entità che distruggono pianeti o alterano la realtà, la sua vera forza sta nel restare se stessa, nonostante tutto ciò che ha dentro.
Nel paradosso di Rogue si nasconde una grande verità narrativa: a volte il potere più grande è sapere rinunciare a usarlo.
Nessun commento:
Posta un commento