Se Logan, meglio conosciuto come Wolverine, non avesse mai impiantato nel corpo l’adamantio e avesse scelto una vita pacifica lontano dal combattimento, avrebbe potuto vivere secoli. Non per modo di dire, ma in senso letterale. La questione della longevità del personaggio Marvel è stata al centro di molte speculazioni da parte dei fan, soprattutto dopo le rappresentazioni cinematografiche che hanno mostrato un eroe segnato dal tempo e logorato nel fisico, nonostante il suo celebre fattore rigenerante. Ma quanto di quel decadimento è attribuibile alla sua natura mutante e quanto, invece, è da imputare a scelte e manipolazioni esterne?
Wolverine è uno dei pochi personaggi dell’universo Marvel dotato di un fattore di guarigione avanzato, capace di rigenerare tessuti, ossa e organi in tempi brevissimi. Ma più ancora, questa abilità rallenta drasticamente il processo di invecchiamento. Non a caso, Logan appare adulto e in forma durante la Guerra Civile Americana e continua a combattere, pressoché invariato nell’aspetto, per oltre un secolo. Tuttavia, il suo corpo inizia a mostrare segni di cedimento soprattutto dopo l’impianto dell’adamantio, un metallo indistruttibile che viene fuso con il suo scheletro negli anni ’70 del Novecento.
L’adamantio ha un costo. E non è solo fisico. Nonostante lo renda letalmente efficace in battaglia, l'inserimento del metallo comporta un peso biologico notevole: il corpo di Wolverine è costretto a lavorare costantemente per rigenerarsi contro una tossina silenziosa e persistente. Nei film, in particolare nel cupo e crepuscolare Logan del 2017, questo lento avvelenamento è mostrato come la causa principale del suo decadimento. È una verità amara: l’arma che lo rende invincibile è la stessa che lo sta lentamente uccidendo.
Ma cosa accadrebbe se tutto ciò non fosse mai successo? Se Logan non avesse mai subito l’esperimento dell’arma X? Se non fosse mai diventato uno strumento di guerra?
In tale ipotetico scenario, si può concludere che Wolverine avrebbe potuto vivere almeno 300 o 400 anni, forse anche di più, senza manifestare segnali significativi di declino. Senza adamantio e senza ferite da curare ogni giorno, il suo fattore rigenerante non sarebbe stato sotto stress continuo. Non ci sarebbero stati traumi costanti da riparare, né processi tossici da contrastare. Sarebbe invecchiato molto più lentamente, forse appena qualche decennio ogni secolo.
C’è poi l’altra variabile chiave: la violenza. La sua longevità non dipende solo dalla struttura biologica, ma anche dallo stile di vita. Wolverine ha passato oltre due secoli combattendo. Ogni battaglia, ogni esplosione, ogni proiettile e ogni pugnalata ha richiesto al suo corpo uno sforzo rigenerativo. In sostanza, ha "sprecato" decenni di vita nell’urgenza di sopravvivere, giorno dopo giorno. Un’esistenza più tranquilla, lontana dai campi di battaglia, avrebbe ridotto drasticamente questo logoramento.
Per ricapitolare:
Con adamantio e vita combattiva: 150–200 anni (come nei film).
Con adamantio ma vita pacifica: forse 200+ anni.
Senza adamantio, ma vita combattiva: circa 250 anni.
Senza adamantio e senza combattere: fino a 400 anni (in teoria).
Logan non è immortale, ma la sua longevità è tale da renderlo una leggenda vivente. La tragedia della sua esistenza è che, pur avendo i mezzi per vivere a lungo, non è mai stato capace di restare lontano dal conflitto. Il paradosso è crudele ma rivelatore: l’uomo capace di guarire da ogni ferita non ha mai potuto guarire dalla guerra dentro di sé.
E così, forse, la vera maledizione di Wolverine non è l’adamantio. È essere stato creato per combattere, anche quando avrebbe potuto semplicemente vivere.
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