mercoledì 13 maggio 2020

Cosa manca alla saga di Star Wars per essere ancora migliore?

Dopo la grandissima, prima trilogia, le hanno provate tutte per rinverdire i fasti di Star Wars. La prosopopea familiare portata all'esasperazione con colpi di scena a ripetizione su parentele che al confronto Beautiful è una passeggiata di salute (e L'Ascesa di Skywalker è l'apice), il copia / incolla di film riusciti (vedi Gli Ultimi Jedi), l'introduzione di personaggi per bambini che avrebbero dovuto attirare il pubblico dei più piccoli (leggi quell'orrore di Jar Jar Binks).
E non si tratta di nostalgia per i tre vecchi film della prima trilogia, ma della pura constatazione che ciò che è arrivato dopo non è all'altezza, ma neppure al passo con i tempi.
Sarebbe servito, a mio parere, adeguare il registro di Star Wars ad oggi, senza fingere di essere ancora negli anni Settanta - Ottanta. Un ingrediente che poteva rendere più vera la narrazione? Il sesso. Il falso pudore disneyano suona tremendamente ipocrita, e non solo il sesso è completamente bandito, ma anche l'attrazione, la passione, il desiderio, componenti che in una saga familiare di potere non dovrebbero mancare (vedi Il Trono di Spade, senza dover arrivare a quel punto…).


Se volete, leggetela come una provocazione, ma rendere Star Wars meno favoletta probabilmente avrebbe giovato all'intera saga, introducendo un elemento di passione che avrebbe interagito perfettamente con la forza già conosciuta. E non ditemi che questo "avrebbe tradito lo spirito originario della saga", perché per come sono stati realizzati i sequel ci sarebbe da discutere su chi ha tradito cosa.
Diversamente, se si vuole scimmiottare un clichè nato nel 1977, lo si deve saper fare perfettamente e, soprattutto, con nuove idee, e non con un pasticcio di citazioni e remix assortiti.





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