
Un supereroe è un personaggio
immaginario di fumetti, narrativa, cartoni animati o film che si
caratterizza per le sue doti di coraggio e nobiltà e che
generalmente ha abilità straordinarie, dette superpoteri, rispetto a
quelle degli esseri umani normali oltre a possedere un nome e un
costume pittoresco. I supereroi trascorrono la maggior parte del loro
tempo combattendo contro mostri, alieni, disastri naturali e
supercriminali. Le storie che hanno per protagonisti i supereroi sono
diventate un vero e proprio sotto-genere all'interno del mondo del
fumetto, a partire dalle riviste a fumetti statunitensi, per
estendere la loro popolarità al mondo del cinema, della televisione,
della narrativa e dei videogiochi.
Caratterizzazione
Un supereroe è «un personaggio eroico
con una missione disinteressata e a favore della società; chi
possiede superpoteri, tecnologia molto avanzata, abilità mistiche o
doti fisiche e/o mentali molto sviluppate; chi ha una super-identità
ed un costume che funge da icona, e che tipicamente esprime la sua
storia o personalità, poteri e origine (trasformazione da persona
ordinaria a supereroe); ed è generalmente distinto, cioè può
essere distinto dagli altri personaggi del relativo genere (come
fantastico, fantascienza, poliziesco) da una preponderanza di
convenzioni generiche. Tipicamente i supereroi hanno duplici
identità, di cui quella non comune viene tenuta ben celata.»
Un supereroe ha generalmente alcune
delle seguenti caratteristiche:
Superpoteri e abilità straordinari,
maestria relativa ad una abilità e/o equipaggiamento avanzato. Anche
se i poteri dei supereroi variano in maniera spiccata, la capacità
di proiettare scoppi di energia, quella di volare, forza e agilità
sovrumane e versioni sviluppate di uno qualsiasi dei cinque sensi
sono tutte prerogative abbastanza comuni. Diversi supereroi, come
Calabrone Verde o Batman, non possiedono alcun superpotere, ma sono
diventati maestri di arti marziali oppure hanno competenze
eccezionali in campi come la medicina legale.
La volontà di rischiare la propria
incolumità al servizio del bene senza aspirare a una ricompensa.
La motivazione specifica come la
vendetta (Batman), un grande senso di responsabilità (Uomo Ragno), o
una investitura formale (Lanterna Verde).
L'identità segreta (sebbene talvolta
sia assente, come nel caso dei Fantastici Quattro).
Un costume vistoso e distintivo spesso
usato per celare l'identità segreta: le sue caratteristiche tipiche
sono i colori sgargianti ed un simbolo identificativo, come una
lettera stilizzata o un disegno sul torace. I costumi riflettono
spesso il nome e il tema del personaggio: ad esempio il costume di
Devil lo fa assomigliare a un grande diavolo rosso, e il design del
costume di Capitan America richiama quello della bandiera
statunitense.
Un nemico principale (il supercattivo o
supercriminale) a cui affiancare, eventualmente, una vera e propria
famiglia di avversari che combatte regolarmente, tipicamente detta
galleria dei nemici.
Una debolezza insolita che limita il
personaggio o lo mette in una situazione di pericolo quando il nemico
intende sfruttare questa debolezza: ad esempio la vulnerabilità di
Superman alla kryptonite, l'incapacità delle varie Lanterne Verdi di
fronte a particolari materiali (il legno per Alan Scott) o colori (il
giallo per Hal Jordan), la paura del fuoco per J'onn J'onzz o quella
della vendetta trasversale per Peter Parker.
È ricco e non ha bisogno di lavorare
(come Bruce Wayne, alias Batman) oppure ha un'occupazione che
richiede una minima supervisione così da non dover rendere conto dei
propri movimenti (ad esempio Clark Kent e Peter Parker gli alter ego
di Superman e l'Uomo Ragno che fanno i giornalisti).
Un'elaborata storia delle proprie
origini che spiega le circostanze in cui il personaggio ha acquisito
le proprie abilità e le motivazioni che lo spingono a usarle per
combattere il male.
La maggior parte dei supereroi agisce
da sola, anche se esistono molti team di supereroi. Alcuni, come i
Fantastici Quattro, gli X-Men e Gen¹³, sono legati dall'aver avuto
nella stessa maniera i superpoteri, e operano quindi come gruppo.
Altri, come la Justice League e i Vendicatori, sono gruppi di eroi
con origini differenti e che si sono uniti in occasione di minacce
troppo grandi per essere affrontate dal singolo eroe (ad esempio, i
Vendicatori per fermare Loki, la JLA per Starro). Molti supereroi,
specialmente dopo l'introduzione di Robin, il ragazzo meraviglia (boy
wonder), il giovane assistente di Batman, hanno poi adottato una
spalla adolescente (sidekick): Bucky per Capitan America, Speedy per
Freccia Verde, Kid Flash per Flash e così via.
I supereroi appaiono prevalentemente
negli albi a fumetti, anche se sono presenti sotto forma di striscia
a fumetti, radiodrammi (l'Uomo Ombra, ad esempio, nasce per la
radio), serie televisive, film ed altri mezzi di comunicazione. La
maggior parte dei supereroi proposti con questi media sono adattati
dai fumetti, con qualche eccezione.
Marvel Comics Group e DC Comics, Inc.
condividono la proprietà negli Stati Uniti del trademark per la
locuzione "Super Heroes" e la maggior parte dei supereroi
più famosi a livello mondiale sono di proprietà di queste due
società statunitensi. Per esempio DC possiede Superman, Batman e
Wonder Woman e la Marvel possiede l'Uomo Ragno, Capitan America, Iron
Man, Thor e l'incredibile Hulk. Comunque, nella storia dei fumetti,
esistono altri supereroi significativi di proprietà di altre case
come Capitan Marvel della Fawcett Comics (in seguito acquistato dalla
DC) e Spawn di proprietà del suo creatore Todd McFarlane.
I supereroi sono spesso considerati una
creazione americana, sebbene esistano supereroi di successo anche in
altri paesi. Questi eroi condividono molte delle convenzioni tipiche
del modello statunitense. Gli esempi più importanti sono Cybersix
dall'Argentina, Marvelman dalla Gran Bretagna e serie giapponesi di
anime e manga come Gatchaman e Sailor Moon.
Benché il genere supereroi sia
considerato spesso un sottogenere di fantasy/fantascienza, si è
dimostrato molto flessibile nel tipo di vicende che è possibile
narrare, perché la natura fantastica del supereroe permette di far
accadere ogni cosa senza che appaia innaturale (nonostante
l'ambientazione delle storie di supereroi rifletta la società
contemporanea). Per esempio, nelle prime serie degli anni ottanta di
The New Teen Titans, il gruppo in un racconto combatteva contro un
superfurfante che controllava una setta per poi recarsi nel racconto
successivo in un'altra galassia per partecipare ad una battaglia
spaziale ed infine ritornare sulla Terra dove rimane coinvolto in una
storia di crimini urbani con protagonisti dei giovani fuggiaschi.
Questa serie comprendeva anche un esempio di contaminazione tra
generi, "Who is Donna Troy?", un racconto di detective in
cui Robin investigava sull'identità perduta della sua collega Wonder
Girl. Il contenuto di queste vicende differisce abbastanza tra una e
l'altra, anche se vi sono quasi sempre gli stessi personaggi
principali senza badare a possibili conflitti. I fumetti sui
supereroi combinano le caratteristiche dei generi horror, commedia,
giallo, fantascienza, fantasy ed altri.
Nell'ultimo decennio i film di
supereroi, caratterizzati da scene d'azione e effetti speciali
spettacolari, hanno rappresentato sicuramente il sottogenere
cinematografico di maggiore successo in termini di pubblico, in
particolare i film di supereroi della Marvel che hanno dato vita a un
vero e proprio media franchise, il Marvel Cinematic Universe,
considerato uno dei più grandi successi commerciali di sempre.
Storia
Predecessori
L'origine dei supereroi può essere
rintracciata in numerose forme precedenti di narrativa. Molti dei
loro tratti sono comuni ai protagonisti della tarda letteratura
vittoriana, come il detective Sherlock Holmes di Arthur Conan Doyle e
l'avventuriero Allan Quatermain di H. Rider Haggard. Nelle storie
popolari (dime novel) alcuni personaggi come Buffalo Bill, Zorro e
Tarzan hanno influenzato la nascita dei supereroi. L'influenza
maggiore, però, come più volte riconosciuto da autori come Alan
Moore o Warren Ellis, è dovuta ai racconti avventurosi pubblicati
sui pulp magazine, dove muovevano i primi passi personaggi come Conan
il barbaro, l'impavido guerriero creato da Robert E. Howard, che
sarebbe divenuto, successivamente, personaggio dei fumetti grazie a
Roy Thomas e Barry Windsor-Smith, o avventurieri e combattenti del
crimine come Doc Savage (omaggiato sui primi numeri di Planetary),
Spider, l'Uomo Ombra.
Golden Age
Nel giugno del 1938, Jerry Siegel e Joe
Shuster introdussero Superman nel n. 1 di Action Comics: inizia da
questo storico evento la cosiddetta Golden Age (età dell'oro) del
fumetto supereroico.
Malgrado il personaggio fosse stato
preceduto da ben due personaggi in costume, Mandrake il mago e,
soprattutto, l'Uomo mascherato (The Phantom in originale, in italiano
anche L'ombra che cammina), uno dei primi vigilanti in costume
(entrambi i personaggi, ideati dallo sceneggiatore Lee Falk,
apparirono nelle daily strip dei primi anni trenta), Superman è
tuttora considerato il primo supereroe, che introduce molte delle
convenzioni che avrebbero definito il termine, compresa un'identità
segreta, poteri sovrumani e un costume colorato con un simbolo e un
mantello. Il suo nome, inoltre, è la sorgente stessa del termine
"supereroe" ("superhero" in inglese).
La DC Comics (che aveva pubblicato
sotto i nomi National e American Comics a suo tempo) ricevette un
enorme successo per Superman e, nei mesi seguenti, introdusse
Aquaman, Hawkman, Flash, Lanterna Verde, Batman ed il suo assistente
Robin, e Wonder Woman, la prima supereroina e la sola significativa
per un certo periodo. Mentre la DC dominava il mercato dei supereroi,
la Fawcett Comics fu l'unica in grado di sfidarne la popolarità con
il personaggio di Capitan Marvel; negli stessi anni la Marvel Comics,
allora Timely, muoveva i primi passi con la prima Torcia Umana e con
Namor, eroi e protagonisti della seconda guerra mondiale insieme a
Capitan America. Nel frattempo, negli anni quaranta, dopo una lunga
esperienza sulle strisce giornaliere, Will Eisner propose, con grande
successo, il personaggio di Spirit: detective con la maschera sul
volto e con caratteristiche che lo accomunano ai supereroi, venne
pubblicato sul supplemento domenicale a colori (sunday page) abbinato
ai quotidiani statunitensi. Intanto Quality Comics introdusse un
personaggio che può essere definito come la prima parodia del
genere, il surreale ed umoristico Plastic Man.
Allo stesso tempo i supereroi si
conformavano largamente al modello di personaggio dominante nella
produzione cartacea dell'America popolare nella prima metà del XX
secolo. Quindi, il tipico supereroe era bianco, di ceto medio-alto,
eterosessuale, professionista, di giovane o media età.
Durante la Seconda guerra mondiale i
supereroi divennero ancora più popolari, sopravvivendo al
razionamento della carta e alla perdita di parecchi disegnatori di
talento caduti al servizio delle forze armate. La ricerca di racconti
semplici di vittorie del bene sul male che possano far consolare o
parzialmente dimenticare gli orrori del momento e della guerra può
spiegare la popolarità dei supereroi in tempo di guerra. A questa
ricerca da parte dei lettori, i creatori di fumetti risposero con
storie in cui i supereroi combattevano le forze dell'Asse e ne
introdussero alcuni ispirati ai temi patriottici, tra i quali il
Capitan America della Marvel, che insieme ai già citati Torcia Umana
e Namor, e con la collaborazione del suo giovane assistente Bucky, in
più di un'occasione salvò il mondo dalla minaccia nazista.
Dopo la guerra i supereroi persero
popolarità. Un fattore fu la crociata morale che considerava i
fumetti dannosi per la gioventù e ispiratori di delinquenza. Il
movimento era capeggiato dal dottor Fredric Wertham che nel libro
"Seduzione dell'Innocente" (Seduction of the Innocent)
argomentava soprattutto che "devianti" sfondi sessuali
imperversavano nei fumetti di supereroi, come in altri generi quali
l'horror ed il thriller. In risposta parecchie case editrici
adottarono il Comics Code che venne usato solo per le storie di
supereroi più tranquille. Sul finire degli anni cinquanta il genere
dei supereroi sopravviveva con minor popolarità grazie a versioni
mitigate dei più popolari personaggi (Wonder Woman, Batman e
Superman), ancora pubblicati regolarmente.
Silver Age e la comparsa di
molteplicità di genere e di etnia
Nel 1956 la DC Comics introdusse una
nuova versione di Flash, che ottenne un immediato successo. Questo
indusse la compagnia a rinverdire Hawkman, Lanterna Verde, e molti
altri - normalmente con un taglio più moderno e attento alla
psicologia dei personaggi - e a lanciare il team di supereroi della
Justice League of America, che avrebbe rinverdito i fasti del primo
supergruppo della storia del fumetto, la Justice Society of America.
Principale fautore di questo rinnovamento fu il redattore Julius
Schwartz a cui si deve l'idea di rilanciare i personaggi a fumetti
degli anni quaranta e cinquanta. Come collaboratori principali si
annoverano Gardner Fox, Joe Orlando, John Broome, Curt Swan, Joe
Kubert e Carmine Infantino, uno dei simboli di questa nuova età: la
Silver Age (età d'argento).
Col ritorno al supereroe della DC, Stan
Lee vice-redattore/autore della Atlas Comics di Goodman, e gli
artisti/coautori Jack Kirby e Steve Ditko e altri illustratori
lanciarono una linea di supereroi (che prese il nome Marvel Comics),
iniziando con i Fantastici Quattro nel 1961, che sottolineavano i
conflitti personali e lo sviluppo del carattere allo stesso modo
dell'azione e dell'avventura. Questo nuovo modo di intendere i
supereroi ebbe come conseguenza che molti di loro differivano
parecchio dagli standard creati nel 1940. Alcuni esempi:
La Cosa, membro dei Fantastici Quattro,
era una fortissima, ma mostruosa creatura con pelle simile alla
roccia e la sua apparenza spesso lo portava ad autocommiserarsi.
L'Uomo Ragno era un giovane costretto
spesso ad arrangiarsi per sopravvivere e a districarsi per mantenere
la sua vita sociale.
Hulk conviveva con il suo alter ego
Bruce Banner così come il Dr. Jekyll e Mr. Hyde ed era soggetto a
scatti di ira e di collera con estreme conseguenze.
Gli X-Men erano mutanti che possedevano
poteri dovuti all'evoluzione genetica che li rendevano odiati e
temuti dalla società.
Alla fine degli anni sessanta e agli
inizi dei settanta, supereroi di altri gruppi razziali incominciarono
ad apparire nella Marvel Comics, tra cui Pantera Nera, monarca di una
immaginaria nazione africana, il Wakanda, Luke Cage, un
afro-americano eroe in affitto e Shang-Chi, un eroe asiatico esperto
in arti marziali. Le case editrici di fumetti erano ai primi stadi di
espansione culturale e parecchi di questi personaggi seguivano uno
specifico stereotipo. Per esempio Cage impiegava spesso un gergo
simile ai film della blaxploitation e gli asiatici erano spesso
rappresentati come maestri di arti marziali. I creatori riconobbero
questo problema e svilupparono caratteri più sofisticati come
l'afro-americano Cyborg ed il gruppo di adolescenti dei Teen Titans.
Ebbero maggior risalto anche personaggi
femminili. Un esempio è Susan Storm, la Donna invisibile dei
Fantastici Quattro, o Jean Grey, alias Fenice (detta anche Marvel
Girl) degli X-Men: questi personaggi erano, però, fisicamente deboli
ed erano spinti soprattutto da interessi romantici verso altri membri
del gruppo (Reed per Susan, Ciclope per Jean). Tuttavia negli anni
settanta questo genere di personaggi divenne più aggressivo con
l'introduzione di nuove eroine come la Donna Ragno (Jessica Drew) e
Tempesta dei nuovi X-Men o la nuova Black Canary, figlia della Black
Canary della golden age, mentre vecchi personaggi come Fenice e Power
Girl (a lungo sidecick di Wonder Woman) diventavano stereotipi di
femminismo radicale, per adeguarli maggiormente ai cambiamenti in
atto nella società.
Anche la Disney non si fece trovare
impreparata: nel 1966 aveva fatto la sua comparsa Superpippo, la
versione con superpoteri di Pippo, e nel 1969 venne creato Paperinik,
che non è altri che Paolino Paperino.
La "decostruzione" del
supereroe degli anni ottanta
Agli inizi degli anni ottanta il
concetto di supereroe venne messo fortemente in discussione e minato
alle radici.
Moore con la serie Miracleman inventa
il supereroe decostruzionista, demolendo l'idea che da grandi poteri
derivino grandi responsabilità.
Subito dopo, la mini serie Squadrone
Supremo, scritta da Mark Gruenwald, mostra come un gruppo di eroi
(una versione alternativa e distorta della JLA della Dc comics)
decida di usare i propri poteri per creare un nuovo ordine mondiale
(idea che sarà ripresa e portata alle sue estreme conseguenze dalla
serie Authority scritta da Warren Ellis). In quegli anni poi la
Marvel Comics introdusse alcuni popolari anti-eroi tra cui il
Punitore, un ex-soldato (reduce del Vietnam) la cui famiglia venne
spietatamente uccisa dalla mafia, Wolverine, un nuovo, violento e
cinico mutante, e la versione crepuscolare di Devil realizzata da
Frank Miller, che aveva già rivitalizzato il mito di Batman. Questi
personaggi erano fortemente tormentati da qualcosa: la già citata
strage alla base della follia di Frank Castle (Il Punitore), la lotta
contro i propri istinti animali per Wolverine, la difficile infanzia
e la continua esposizione alla vita dei bassifondi per Devil.
Anche le serie mutanti dedicati agli
X-men e ai suoi spin-off (New Mutants, X-Factor, Excalibur ecc.) si
fanno cupe e inaugurano quel filone denominato "morte e
distruzione". Inoltre altri personaggi privi della classica
morale dell'eroe, tra i quali Foolkiller (l'insanicida), The One,
Nexus vengono creati in quegli anni.
La tendenza fu portata all'estremo nel
1986 nella maxiserie, in dodici capitoli, Watchmen, realizzata dai
britannici Alan Moore e Dave Gibbons, rispettivamente sceneggiatore e
disegnatore. Sebbene pubblicata dalla DC Comics, la storia si svolge
al di fuori dell'universo DC canonico, presentando nuovi personaggi,
che però altro non sono che una libera interpretazione di vecchi
personaggi della defunta Charlton Comics. I supereroi di Watchmen
sono emozionalmente insoddisfatti, psicologicamente introversi e
spesso sociopatici ed affrontano, per la prima volta in maniera
diretta, le conseguenze della loro esistenza sulla gente comune.
Forse ancor più di Watchmen, l'altra
opera che contribuì alla reinterpretazione in chiave più realistica
del supereroe fu Il ritorno del Cavaliere Oscuro (1985-1986), scritta
ed illustrata da Frank Miller, che dopo aver messo mano al Batman
ufficiale con Batman: Anno uno, gioca con abilità con uno dei
personaggi di punta della DC Comics ambientando la storia nel futuro,
dove si ritrova un Bruce Wayne invecchiato e deluso, che ritorna
sulle scene dopo un ritiro durato dieci anni. La serie proponeva
l'eroe come un alienato che si lascia dominare dalla sua rabbia
interiore, memore dell'assassino dei suoi genitori, nel violento
tentativo di modellare la società al suo volere.
Anche Grant Morrison con il suo ciclo
di Animal Man trasforma un oscuro personaggio della DC Comics in un
eroe complesso e tormentato che scopre anche che la sua vita è
soltanto una finzione e tutto quello che ha vissuto (tra cui lo
sterminio della sua famiglia) è opera di un demiurgo crudele
(Morrison stesso che compare nell'ultimo episodio, intitolato Deus Ex
Machina).
Alcuni critici pensavano che questa
tendenza fosse dettata dal cinismo degli anni ottanta, quando l'idea
di una persona che volutamente usasse gli straordinari poteri per la
vittoria del bene non pareva credibile, a differenza di una persona
con forte impulso psicologico a distruggere i criminali.
Ad ogni modo entrambe le serie furono
molto ammirate per il contenuto artistico e per lo sfondo psicologico
ed ebbero numerose imitazioni. Agli inizi degli anni novanta
l'anti-eroe divenne una regola più che un'eccezione: parecchi
critici, tra cui lo stesso Moore, si lamentano della povertà di
queste serie degli essenziali elementi artistici di redenzione e di
tragedia che si trovavano nei loro ispiratori. Senza questi elementi
le imitazioni spesso diventavano biografie di psicotici con un
piccolo valore di redenzione.
Nel corso del decennio successivo ci fu
una reazione da parte di alcuni autori che cercarono di ricostruire
il genere dei supereroi rinnovandolo, ma senza perdere lo spirito
delle origini. Su tutti spiccano la serie di Astro City, ideata da
Kurt Busiek, i due prodotti pittorici di quegli anni, Marvels, sempre
di Busiek, e Kingdome Come di Mark Waid (entrambi i progetti si sono
avvalsi della collaborazione grafica di Alex Ross), i vari tentativi
fatti da Moore prima nella Image Comics, in collaborazione con Rob
Liefeld, poi con la sua nuova linea di fumetti nota come America's
Best Comics.
Gli anni novanta
All'inizio degli anni novanta, Marvel e
DC introdussero, in maniera continua, nuovi personaggi con serie
regolari loro dedicate dalla vita editoriale più o meno lunga, anche
se la maggior parte della loro produzione consisteva di tradizionali
titoli di successo, ristampe di vecchi titoli e diversi spin-off,
ovvero serie regolari che narrano le gesta di personaggi apparsi in
altre serie più importanti (vedi, ad esempio, la serie dedicata al
terzo Robin, Tim Drake). Tra i nuovi personaggi si conta l'esordio
della serie di Venom, ideato da David Michelinie e Todd McFarlane
come nemico dell'Uomo Ragno, e Cable, il leader della X-Force, un
ramo degli X-Men (ciò che rende la sua serie in solitaria uno
spin-off di uno spin-off).
Il panorama indipendente (ovvero il
fumetto pubblicato da editori non-Marvel e non-DC ed i cui diritti
restano, generalmente, agli autori), e con esso il genere
supereroico, ha invece un nuovo impulso a partire dal 1992, anno
della fondazione della Image Comics, un consorzio editoriale
realizzato da McFarlane, Erik Larsen, Jim Lee, Rob Liefeld, Whilce
Portacio, Marc Silvestri e Jim Valentino, ex disegnatori della
Marvel. Ben presto la nuova realtà editoriale divenne il maggiore
sfidante che Marvel e DC avessero mai avuto nei loro 30 anni di
egemonia e introdusse molti nuovi popolari eroi tra cui Spawn,
Witchblade, Savage Dragon e gruppi come Gen 13, WildC.A.T.s e
Youngblood. Questi personaggi erano proprietà dei loro creatori,
senza un controllo editoriale da parte della società, il che poteva
cambiare sostanzialmente il modello del tradizionale supereroe. Per
esempio Spawn era un uomo fatto risorgere da Malebolgia
apparentemente per riempire l'Inferno uccidendo i criminali, mentre
Witchblade narrava le avventure di Sara Pezzini, una detective in un
costume succinto e dotata di un'arma magica. Tuttavia parecchi
critici si lamentavano che il dominio degli illustratori alla Image
procurava spesso una sceneggiatura superficiale e uno scarso (spesso
nullo) sviluppo dei personaggi.
Per combattere la concorrenza, Marvel e
DC fecero drastici cambiamenti per gli amati personaggi: da un lato
La morte di Superman presentava un eroe ucciso e risorto, mentre un
nuovo personaggio, il folle Jean-Paul Valley, prendeva il ruolo di
Batman, con la schiena rotta a causa di uno scontro con Bane,
dall'altro veniva ripreso il clone dell'Uomo Ragno, che aveva
esordito negli anni settanta, per mettere in dubbio la vera identità
dell'eroe. Altri personaggi storici venivano rivisti e rovesciati
drasticamente.
Hal Jordan (Lanterna Verde), ad
esempio, eroe puro per eccellenza, impazzisce per la distruzione
della sua città natale e diventa il potente Parallax dopo aver
sterminato il corpo delle Lanterne Verdi, ed è deciso a ricreare
l'intera realtà del Dc Universe grazie ai suoi nuovi poteri divini.
Mentre queste storie procuravano pubblicità (spesso sui media più
importanti), i lettori affezionati cominciarono a lamentarsi e,
all'inizio del 2000, la maggior parte dei supereroi classici
ritornarono al loro ruolo.
Negli anni novanta le differenze
etniche e di generi nei supereroi erano maggiori rispetto al passato.
Parecchi personaggi negli X-Men erano donne (ad esempio Tempesta e
Rogue), o appartenevano a minoranze, come Gambit del gruppo etnico
Cajun e l'afro-americano Alfiere. C'erano anche alcuni supereroi gay
come Northstar della Alpha Flight, Rainmaker della Gen 13, la coppia
gay Apollo e Midnighter del gruppo Authority.
Alla fine degli anni novanta in Italia
si affermò anche un supereroe "made in Italy", Rat-Man,
creato da Leo Ortolani nel 1989, protagonista dell'omonima serie a
fumetti pubblicata dalla Marvel Italia (e poi dalla Cult Comics) a
partire dal 1997. Nato come parodia dei supereroi americani (lo
spunto per la creazione del personaggio di Rat-Man viene da Batman),
nel tempo si è sviluppato in modo totalmente autonomo. Pur senza
qualità di rilievo, Rat-Man ha una bontà di fondo che lo porta
istintivamente ad aiutare il prossimo, finendo però spesso per
combinare solo guai. In certe situazioni tuttavia è capace anche di
compiere gesti e imprese eroiche.
Anni duemila
Il genere revisionista/decostruzionista
ha continuato a produrre opere di rottura con i canoni del fumetto
classico anche nel nuovo millennio. Warren Ellis scrive con
Stormwatch prima e con Authority poi la serie che ridefinisce il
concetto di superteam del nuovo millennio (anche se molte idee sono
riprese da Miracleman e dalla miniserie dello Squadrone Supremo).
Mark Millar porta alle estreme
conseguenze il concetto dell'amico Ellis e trasforma Authority in un
gruppo che lotta contro i totalitarismi e le dittature rovesciandone
i regimi, partendo dal presupposto che chi ha il potere deve usarlo
per cambiare una volta per sempre il mondo. Successivamente seguono
questa tendenza anche le serie New X-men di Grant Morrison, X-Static
di Peter Milligan e soprattutto Ultimates di Mark Millar, che rivolta
alle fondamenta i personaggi classici del Marvel Universe in una
versione completamente diversa dai canoni a cui erano abituati i
lettori (Capitan America, ad esempio, è un patriota reazionario,
Ultimate Giant-Man uno scienziato perverso, Ultimate Hulk un mostro
antropofago e Thor un mutante schizofrenico no-global che crede di
essere una divinità reincarnata). Anche la mini serie Wanted,
scritta sempre da Millar, descrive un mondo dove i supereroi non ci
sono più e chi possiede superpoteri li usa esclusivamente per i
propri scopi e per appagare i propri desideri di potere.
Nel nuovo millennio compaiono anche
nuovi supereroi e supergruppi di successo in altre parti del mondo a
cominciare da "The 99" i supereroi musulmani, creati dal
Dr. Naif Al-Mutawa e pubblicati per la prima volta nel maggio 2006.
Il nome sta a significare i 99 attributi di Allah: ognuno dei 99
personaggi della serie incarna un attributo. Il fumetto, che si
ispira ai classici Marvel e DC, ottiene un enorme successo ed è a
tutt'oggi una delle serie più amate e lette nei Paesi musulmani.
Tipologie
Nei giochi di ruolo dedicati ai
supereroi questi vengono generalmente organizzati in una varietà di
categorie, basate sul tipo delle loro abilità o "poteri",
in alcuni casi, come per esempio Marvel Super Heroes o Heroes
Unlimited, queste sono classi che definiscono i poteri, in altri come
in Champions o Mutants & Masterminds sono solo archetipi di
esempio, ma si lascia piena libertà al giocatore di creare il
proprio personaggio, con la combinazione di poteri desiderata.
Brick (letteralmente mattone):
un personaggio con forza e resistenza sovrumane, ad esempio Hulk, La
Cosa o Colosso.
Energy Blaster (colui che emette
raffiche di energia): un supereroe il cui potere principale
risiede nella possibilità di colpire a distanza, ad esempio Ciclope,
Starfire.
Archer (arciere): una variante
del precedente. Il supereroe utilizza armi generalmente assimilabili
ad arco e frecce che tipicamente possono avere vari utilizzi, come
esplosivi, colle, reti, dardi perforanti, ecc. Ne sono esempi Green
Arrow e Occhio di falco.
Mage (contrazione di magician, cioè
mago): una ulteriore variante in cui il personaggio è addestrato
all'uso di poteri magici che si estendono a vari tipi di attacco, ad
esempio Dottor Strange o Dottor Fate
Martial Artist (esperto di arti
marziali): un supereroe le cui doti fisiche non sono sovrumane,
ma fenomenale nelle tecniche di combattimento, ad esempio Batman,
Robin, Devil, Capitan America, Vedova Nera, Shang-Chi, Pugno
d'Acciaio.
Gadgeteer (utilizzatore di gadget):
la dote principale di questi supereroi è la possibilità di
utilizzare equipaggiamenti particolari che spesso imitano dei
superpoteri, combinata con la indispensabile competenza tecnologica
che permette loro di mantenerne l'efficienza nonché utilizzarli
vantaggiosamente, ad esempio Forge oppure Gufo Notturno. Batman con
la sua cintura superaccessoriata e la sua attrezzatura
supertecnologica rientra anche in questa categoria.
Armored Hero (eroe in armatura):
una variante del precedente i cui poteri derivano dall'uso di
un'armatura o tuta potenziata, ad esempio Iron Man e Steel.
Speedster (velocista): un
supereroe in possesso di velocità e riflessi sovrumani, ad esempio
Flash o Quicksilver.
Mentalist: un supereroe le cui
maggiori capacità sono di tipo psichico, come telecinesi, telepatia
o percezione extra-sensoriale, ad esempio Professor X e Jean Grey del
gruppo degli X-Men.
Shapechanger (mutaforma): un
supereroe che può manipolare il proprio corpo allungandolo a
piacimento (esempi Mister Fantastic, Plastic Man) oppure in grado di
mimetizzarsi (come Changeling).
Substance oriented Bodychanger
(colui che muta il corpo in una sostanza specifica): un tipo di
mutaforma che può trasformare il proprio corpo in una massa di
materiale avente densità variabile, come sabbia, acqua o creta, ad
esempio l'Uomo Sabbia, Hydro-Man o Clayface.
Sizechanger (colui che muta di
dimensione): altro tipo di mutaforma, i cui poteri gli permettono
di alterare le proprie dimensioni, ad esempio Atom o Ant-Man (solo
diminuzione), Colossal Boy (solo aumento), Hank Pym (entrambi).
Flyer: supereroe che può per
varie cause, avere il potere del volo, (ad esempio Angelo, Tempesta,
Superman...)
Queste categorie spesso si
sovrappongono. Per esempio, Batman è sia un "martial artist"
sia un "gadgeteer", e alcune volte utilizza armature
speciali per potenziarsi contro particolari minacce, rendendolo di
fatto anche un "armored hero", oppure Superman è
estremamente forte e resistente agli attacchi come un "brick",
ha la possibilità di colpire a distanza (vista calorifica,
supersoffio) come un "energy blaster" e può muoversi
rapidamente come uno "speedster".
Alcuni personaggi divergenti
Mentre il tipico supereroe è descritto
sopra, molti rompono gli schemi. Per esempio:
Wolverine degli X-Men è stato ritratto
come un individuo bramoso di uccidere e si comporta in modo asociale.
Wolverine appartiene ad un'intera sottoclasse di supereroi antieroi
che sono più violenti dei classici supereroi, e spesso portano ad
opporsi i membri dei due gruppi. Altri esempi sono Rorschach, il
Punitore, Cable, Freccia Verde e, in alcune versioni, Batman. I loro
metodi, spesso, non sono distinguibili da quelli dei loro avversari.
Ciò è vero soprattutto nei casi di Rorschach e del Punitore.
L'Uomo Ragno è stato ritratto come un
"eroe uomo-qualunque", spesso mostrando scarse capacità di
giudizio e venendo schiacciato dalle responsabilità dategli dalla
lotta al male come supereroe nonché dalla vita civile come umano.
Dopo che Spider-Man divenne famoso, i supereroi generalmente
diventarono più umani e pieni di preoccupazioni, rendendo così
discutibile che questo possa rendere Spider-Man un esempio di
personaggio diverso.
Hulk è di solito definito come un
supereroe, ma è dotato di scarso autocontrollo e le sue azioni hanno
spesso, inavvertitamente o volontariamente, minacciato la
popolazione. Come risultato, è stato perseguito dai militari e dagli
altri supereroi.
Luke Cage e il suo partner, Pugno
d'acciaio, creano un'agenzia chiamata Eroi in vendita, che si fa
pagare una parcella per i propri servizi, anche se negoziabile in
alcune circostanze.
Spawn, The Demon e Ghost Rider sono in
realtà demoni dall'inferno che si trovano trascinati dalle
circostanze ad allearsi con le forze del bene. Lo stesso dicasi per
Hellstorm (alias Daimon Hellstrom), il figlio di Satana. Hellboy,
invece, è un demone che fu allevato dall'infanzia da alcuni agenti
del governo statunitense dopo essere stato salvato dai nazisti nella
seconda guerra mondiale ed è leale alle forze del bene per sua
decisione.
Alcuni supereroi sono stati creati ed
assunti dai governi delle nazioni per servire i loro interessi e
difendere la nazione. Ad esempio Capitan America, che fu creato e
lavorò per l'esercito degli Stati Uniti durante la seconda guerra
mondiale, e l'Alpha Flight, una squadra di supereroi di solito al
servizio del governo federale del Canada. Anche Stormwatch è un
gruppo paramilitare speciale creato dall'ONU per garantire la pace e
l'ordine. Lo stesso gruppo Ultimates è stato creato da Nick Fury e
il governo USA per usarlo contro "i nemici della democrazia".
Molti supereroi non hanno mai avuto
un'identità segreta, come Wonder Woman (nella sua versione attuale)
e i membri dei Fantastici Quattro. Altri supereroi che hanno avuto
un'identità segreta, come Steel/John Henry Irons, Iron man/Tony
Stark o Capitan America/Steve Rogers, l'hanno successivamente resa
nota al pubblico.
Emma Frost, un membro degli X-Men, è
stata una supercattiva per diversi anni prima di entrare fra le
schiere dei buoni, mentre i Thunderbolts erano un gruppo di
supercattivi inizialmente assemblato con tutte le peggiori intenzioni
e poi votato al bene. Altri personaggi che hanno oscillato tra la
carriera di supereroi e tra quella di criminali sono Catwoman,
Elektra, Uomo Sabbia, Molten, Venom, Silver Samurai, Fenomeno, Black
Adam (alias Theo Adam, che nella sua nuova versione si unisce
brevemente alla JLA uscendone perché i suoi metodi sono troppo
violenti rispetto a quelli dei suoi colleghi).
L'editoria a fumetti negli Stati
Uniti
Il genere supereroe ha dominato nei
fumetti statunitensi per mezzo secolo. Prima del 1960 esistevano
fumetti noti in vari generi, compresi racconti comici con animali
antropomorfi (funny animals), western, storie romantiche, racconti
dell'orrore, di guerra o polizieschi, pubblicati da dozzine di grandi
e piccoli editori. Questa diversità scomparì rapidamente negli anni
cinquanta, principalmente per due ragioni.
La prima fu una serie di campagne
fortemente pubblicizzate contro i fumetti dannosi per i ragazzi,
dovute alla nascita dell'altamente restrittiva Comics Code Authority;
questa authority proibì la maggioranza dei generi più popolari,
causando così la scomparsa di molti piccoli editori, ma lasciando
intatte le grandi compagnie che pubblicavano i fumetti del genere
supereroe.
In secondo luogo, la crescente
popolarità della televisione tolse gran parte del pubblico
all'intrattenimento "leggero". Nel frattempo gli editori si
sentirono liberi di abbandonare la Comics Code Authority e produrre
qualcosa di diverso dall'intrattenimento leggero: cinema e
televisione erano molto più redditizi. Nondimeno, i fumetti erano
ancora in grado di dipingere efficacemente le avventure d'azione più
inconsuete, come i racconti di supereroi, senza la necessità di
dispendiosi stanziamenti per gli effetti speciali e a volumi
superiori di quelli dell'industria del cinema. (L'animazione - che
condivide molti dei vantaggi del fumetto nel raffigurare un genere
così particolare - continuò ad essere uno strumento apprezzato
nella diffusione delle storie di supereroi, ma si dimostrò
altrettanto efficace nel mantenere la popolarità presso i ragazzi di
altri generi di intrattenimento, per ragioni analoghe.)
In aggiunta, le novità in termini di
rappresentazione delle storie del genere, inizialmente introdotte
dalla Marvel Comics, favorirono la nascita di numerosi personaggi che
provocarono una ulteriore espansione della versatilità tematica
propria del genere.
Altri media
Cinema
Primi anni (1941-1968)
Quasi subito dopo che i supereroi
acquistarono importanza nei fumetti, furono adattati nei movie serial
del sabato indirizzati ai bambini, iniziando con The Adventures of
Captain Marvel (1941; nota bene: il personaggio è quello della DC).
Seguirono i serial che ospitarono The Phantom (conosciuto in Italia
anche come Uomo mascherato), Batman, Superman e Capitan America.
Questi film ebbero successo malgrado le poche risorse a disposizione.
Nella decade successiva, il declino dei
serial del sabato e il caos nell'industria dei fumetti posero
temporaneamente fine alle versioni cinematografiche dei supereroi,
con l'eccezione delle edizioni per il grande schermo di alcuni
episodi accorpati insieme della serie The Adventures of Superman e
con la derivazione della serie televisiva Batman, realizzata per il
cinema (1966).
Anni 1978-1999
Nel 1978 gli effetti speciali avevano
raggiunto un tale livello da rendere possibile il primo film di
supereroi: Superman: The Movie, diretto da Richard Donner e
interpretato da Christopher Reeve. Il film riscosse un successo
strepitoso. Ricevette elogi della critica rivolti non solo alle
generose risorse economiche profuse nella realizzazione, ma anche
alla prestazione genuina di Reeve e alla colonna sonora di John
Williams, colonna sonora che diede al film una grandezza epica non
ancora sperimentata al cinema da questo genere. Il film ebbe tre
seguiti:
Superman II del 1980
Superman III del 1983
Superman IV del 1987
Pur riscuotendo grande successo e
nonostante l'impegno degli attori, i sequel furono di qualità
artistica inferiore, al punto che Reeve liquidò l'ultimo come motivo
di imbarazzo, accettato solo in cambio di appoggio ad un'altra
produzione cui stava lavorando È da evidenziare che Superman IV non
era prodotto dalla famiglia Salkind dei primi tre titoli, ma dalla
società di produzione Golan & Globus.
Durante gli anni ottanta furono girati
anche altri film ispirati ai supereroi dei fumetti, ma con risultati
spesso deludenti. Nel 1989, vista la popolarità del personaggio
della Marvel il Punitore, ne venne realizzato un adattamento
cinematografico: Il vendicatore (The Punisher) con Dolph Lundgren nei
panni del protagonista. Il film si discostava per molti dettagli dal
fumetto d'origine della Marvel; il film ebbe scarso successo e venne
presto ritirato dalle sale per essere distribuito in home video.
Il film Batman (1989), del regista Tim
Burton, fu il primo riuscito tentativo di creare una pellicola di
supereroi con le tenebrose atmosfere dei fumetti più recenti.
Un'accuratissima scenografia e le acclamate interpretazioni di
Michael Keaton nella parte di Batman e Jack Nicholson in quella del
Joker portarono il film a un grande successo di pubblico e critica,
oltre a essere considerato il miglior film di supereroi mai
realizzato.
Dello stesso regista, con risultati
analoghi, è Batman - Il ritorno (1992) con lo stesso Keaton a
rivestire il ruolo del cavaliere mascherato, che questa volta ha come
antagonisti l'ambigua Catwoman, resa sinuosa e affascinante da
Michelle Pfeiffer e il Pinguino, i cui panni calzano a pennello a
Danny DeVito.
La serie proseguì con altri due film
opera del regista Joel Schumacher, Batman Forever (1995) e Batman &
Robin (1997). In questi due film si perdono le peculiarità che
avevano caratterizzato le due opere precedenti, lasciando il posto a
una visione più lieve della psicologia dei protagonisti, e il
casting non si rivela altrettanto felice. Val Kilmer prima e George
Clooney poi non convincono la platea e i film cadono al botteghino e
nelle recensioni.
L'insuccesso soprattutto di Batman &
Robin, unito a quelli, sempre nel 1997, del film su Steel (un
supereroe minore della DC) e del pur popolarissimo Spawn, crearono
una certa diffidenza nei confronti dei film di supereroi da parte
degli studi cinematografici. In Italia il primo film è stato
distribuito solo per il mercato home video, il secondo è stato visto
brevemente anche nelle sale.
Ciò nonostante, molti film di
supereroi (detti anche supermovie) vennero prodotti tra la fine degli
anni novanta e l'inizio del decennio successivo.
La Marvel riscosse un certo successo
nel 1998 con Blade, interpretato dal convincente Wesley Snipes, a cui
seguirono Blade II (2002) e Blade: Trinity (2004). Anche in Italia i
film hanno goduto di un discreto successo.
Anni 2000-oggi
Nel 2000 Unbreakable - Il predestinato,
di M. Night Shyamalan, pur non essendo basato su fumetti, accentra
intensamente l'attenzione sul medium fumetto e sull'idea di
supereroe, dimostrando alla critica e agli appassionati di cinema che
un film su questo argomento può utilizzare un linguaggio drammatico
e realistico.
Il blockbuster X-Men (2000) inaugura la
grande stagione, tuttora in corso, dei grandi successi del cinema
supereroistico. Il film di Sam Raimi Spider-Man (2002) batte il
record di incassi nei primi cinque giorni di programmazione. Stessa
fortunata sorte tocca ai seguiti X-Men 2 (2003), X-Men - Conflitto
finale (2006) e Spider-Man 2 (2004). Elenchiamo di seguito altri film
caratterizzati da analoga cura realizzativa, che, pur senza sbancare
i botteghini, hanno goduto di un certo successo e hanno, in parte,
contribuito a diffondere un'immagine convincente dei supereroi al
cinema:
Daredevil (2002)
Hulk (2003)
La leggenda degli uomini straordinari
(League of Extraordinary Gentlemen 2003)
Hellboy (2004)
The Punisher (2004)
Elektra (2005), dalle avventure
dell'omonimo personaggio femminile nato (sia nei fumetti che poi al
cinema) come spin-off di Daredevil.
Gli Incredibili (sottotitolato Una
tranquilla famiglia di supereroi), film di animazione della Pixar,
fornisce una inedita versione comica, elaborando una sorta di
divertito commentario sul genere supereroistico, i suoi temi
fondamentali e la sua lunga storia.
È del 2005 Batman Begins diretto da
Christopher Nolan, un ritorno alle origini per il Batman
cinematografico. È la volta di Christian Bale a indossare cappuccio
e mantello del cavaliere oscuro. Il film indaga sulla giovinezza di
Bruce Wayne e sulla genesi del supereroe (un periodo in generale poco
approfondito dai fumetti), facendo ritorno alle atmosfere cupe che
hanno reso celebre il personaggio, ma non può e non vuole, nelle
intenzioni degli autori, essere considerato il prosieguo della saga
iniziata da Tim Burton. La pellicola ha riscosso un considerevole
successo anche in Italia e una parte della critica l'ha indicato come
uno degli esempi meglio riusciti del filone.
Sempre del 2005 è I Fantastici
Quattro, una reinterpretazione modernizzata con parecchie libertà
del primo e più celebre quartetto di supereroi, rivolto soprattutto
alle generazioni più giovani. Uscito negli Stati Uniti in luglio e
successivamente distribuito nel resto del mondo (in Italia il 16
settembre), il film ha riscosso un notevole successo al botteghino,
pur senza entusiasmare la critica come altri predecessori.
Nel 2006 è uscito Superman Returns
diretto da Bryan Singer, che si è dichiaratamente rifatto ai primi
due film, realizzandone una sorta di seguito. Inoltre Singer ha
ottenuto di girare un sequel di Superman Returns.
Nel 2007 prima Ghost Rider, Spider-Man
3 e poi I Fantastici 4 e Silver Surfer, sequel del film del 2005,
hanno confermato la stagione di successi di questo particolare cinema
di genere. Nel 2008 escono Iron Man, L'incredibile Hulk, con Edward
Norton al posto di Eric Bana, e Il cavaliere oscuro sempre diretto da
Christopher Nolan, con Christian Bale. Quest'ultima pellicola ha
trovato il consenso della critica che l'ha paragonata una versione
fumettistico/supereroistica del Padrino; il ricavato ha superato i
500 milioni di dollari solo negli Stati Uniti e il miliardo in tutto
il mondo.
Spinti dal successo della saga di
Batman, DC Comics e Warner Bros. (proprietaria della DC) danno il via
libera al reboot della saga cinematografica di Superman e a Green
Lantern, tratto dall'omonimo fumetto DC, oltre alla conclusione della
trilogia di Nolan con Bale: Il cavaliere oscuro - Il ritorno (2012).
Diversa è la situazione della Marvel:
mentre pellicole come X-Men le origini - Wolverine (2009) e X-Men -
L'inizio (2011) continuano a sfruttare il franchise, e l'Uomo Ragno
ottiene un reboot, i Marvel Studios (filiale della casa madre nata
per esercitare un maggiore controllo/partecipazione sui film Marvel)
producono Iron Man tentando di realizzare una continuity
cinematografica; il progetto continua con L'incredibile Hulk (2008),
Iron Man 2 (2010), Thor (2011), Captain America - Il primo
Vendicatore (2011), e culmina nel film The Avengers (2012); i film di
supereroi della Marvel danno così vita a un vero e proprio media
franchise, il Marvel Cinematic Universe, considerato uno dei più
grandi successi commerciali di sempre.
Vi sono inoltre numerose parodie di
questi film, tra cui il demenziale Epic Movie e Superhero Movie,
entrambi del medesimo regista (come anche per le parodie di altri
generi Disaster Movie, Sex Movie e la serie degli Scary Movie),
originate dal perdurante successo del genere supereroistico sia al
cinema che nel mercato dell'home video.
Televisione
Cartoni animati
I Supereroi hanno sempre riscosso
successo nelle serie animate rivolte ai bambini, a cominciare dai
cartoni animati di Superman degli anni quaranta realizzati dagli
innovatori Fleischer Studios, in cui si sentiva la famosa
introduzione «È un uccello, è un aereo» ("It's a bird, it's
a plane"). Gli anni sessanta vedono nascere Superman-Batman
Adventure Hour della Filmation e numerosi tentativi di serie basate
su personaggi Marvel, fra i quali ebbe maggior successo Spider-Man
della Grantray-Lawrence Animation's (in Italia trasmessa negli anni
settanta, all'interno della trasmissione serale SuperGulp, fumetti in
TV) caratterizzato dal tema musicale "Does whatever a spider
can…".
Negli anni settanta e ottanta le serie
animate di supereroi furono severamente limitate nelle azioni che
potevano rappresentare, a causa delle strette restrizioni alle
emittenti che i gruppi come Action for Children's Television
(Movimento per la televisione dei bambini) riuscirono a imporre. Per
esempio I Superamici, la serie più longeva di questo periodo, un
adattamento della Justice League of America, fu progettata per essere
il più possibile non violenta e innocua. The Plastic Man
Comedy/Adventure Show and Spider-Man and His Amazing Friends furono
analogamente ammorbidite.
A cominciare da Batman: The Animated
Series, che debuttò su Fox Network nel 1992, serie animate di
supereroi acquisirono una nuova maturità e rispetto per i fumetti su
cui si basavano. Ciò proseguì con X-Men, e Spider-Man, che furono,
come Batman, adeguati ad un'audience più adulta, oltre a essere
fruibili dai bambini.
All'inizio del XXI secolo il Cartoon
Network ottiene successo con l'adattamento delle serie DC Justice
League of America e Teen Titans e La Legione dei Supereroi.
Nel 2008 la Marvel ha prodotto una
nuova serie di Spider-Man più vicine all'estetica vista nelle storie
di Ultimate Spider-Man dal titolo The Spectacular Spider-Man. Nello
stesso anno è uscito un DVD direct dal titolo Next Avengers - Gli
eroi di domani con un gruppo di Vendicatori adolescenti.
Del 2010 è la serie animata The
Avengers: Earth's Mightiest Heroes, con protagonisti i Vendicatori.
Serie televisive
Mentre le serie animate riscossero buon
seguito, le serie dal vivo spesso furono ostacolate da budget
limitati (dato l'alto costo di effetti speciali e scenografie) e
sceneggiature inappropriate. Ne sono un esempio le Adventures of
Superman degli anni cinquanta con George Reeves, una propaggine del
popolare movie serial. Questa serie aveva effetti speciali molto
scarsi e poco convincenti. La serie televisiva di Batman degli anni
sessanta, con Adam West (Batman) e Burt Ward (Robin) era invece una
grossolana caricatura dei fumetti e dei supereroi. Ci furono
sfortunate imitazioni come Captain Nice, Mr. Terrific, mentre Il
calabrone verde, interpretato da Van Williams e da un giovane Bruce
Lee come sua spalla, fu un tentativo di approccio più realistico, ma
ebbe breve vita.
Nei tardi anni settanta, il format ebbe
qualche successo in una forma ibrida con L'uomo da sei milioni di
dollari (trasmessa anche in Italia da emittenti private), impersonato
da Lee Majors e con il suo spin-off La donna bionica con Lindsay
Wagner. I protagonisti non erano supereroi tratti dai fumetti ma ne
presentavano tutte le caratteristiche, in quanto impianti bionici
innestati nel loro corpo a seguito di incidenti li dotavano di
facoltà sovrumane (superforza, superudito, ecc.), come la stragrande
maggioranza degli eroi di carta. Ciò portò a serie dove i
protagonisti erano supereroi autentici: Wonder Woman con Lynda
Carter, e la breve serie dell'Uomo Ragno interpretata da Nicholas
Hammond. Entrambe le serie sono state importate in Italia, con la
particolarità che gli episodi dell'Uomo Ragno vennero montati (in
parte) come film e presentati al cinema in tre episodi:
L'Uomo Ragno (1977)
L'Uomo Ragno colpisce ancora (1978)
L'Uomo Ragno sfida il drago (1979).
La serie dell'Uomo Ragno ha avuto anche
un fugace passaggio televisivo sui canali RAI, mentre quella della
Principessa Diana (cioè Wonder Woman) è stata trasmessa e replicata
più volte dalle reti Mediaset tra la fine degli anni settanta e
l'inizio degli ottanta. Sul risultato qualitativo di queste serie
influirono i budget bassi e gli stereotipi non aderenti alla
caratterizzazione dei personaggi presentata nei fumetti. Comunque,
nello stesso periodo, la serie dell'Incredibile Hulk, che vedeva
nella parte di Bruce Banner (qui chiamato con il suo secondo nome
David) lo scomparso Bill Bixby e in quella di Hulk il culturista Lou
Ferrigno (che appare anche in un cameo in Hulk di Ang Lee), porta un
approccio più convincente e drammatico focalizzando l'attenzione su
Banner, che si ritrova ad affrontare dei cattivi abbastanza stupidi
da scatenare la sua rabbia, e la conseguente entrata in scena del suo
possente alter ego. La serie ha avuto una certa popolarità anche in
Italia, dove è stata trasmessa e replicata a più riprese da varie
emittenti private e locali.
Gli anni ottanta videro il lancio di
varie serie di supereroi dal vivo che non traevano la loro origine
dalla tradizione fumettistica. Alcune, come Ralph supermaxieroe (The
Greatest American Hero, trasmesso da Mediaset), ebbero un successo di
non grande portata. Altre, come Misfits (Misfits of Science), sono
state cancellate dopo pochi episodi.
Nel 1993 il canale radiotelevisivo
statunitense ABC riscosse successo con Lois & Clark, che
rimodellò il mito del personaggio di Superman in una "soap-opera
supereroistica". Protagonisti della serie Dean Cain (Clark
Kent/Superman) e Teri Hatcher, (Lois Lane). Ciò condusse a numerosi
approcci che esulavano dalla tradizione dei supereroi, come Buffy the
Vampire Slayer (Buffy l'ammazzavampiri, interamente trasmessa dalla
rete Mediaset Italia 1). La protagonista (cui dà corpo Sarah
Michelle Gellar) è un'irriducibile supereroina idealista
(superpoteri, identità segreta e supercattivi completano la
confezione) che prende vita nel genere horror. La serie presenta un
supereroe credibile nei suoi comportamenti umani, con dubbi e
indecisioni, sebbene contemporaneamente infierisca con sottile
divertimento sul genere supereroi (insieme con altri generi). Sempre
degli anni novanta è la serie Flash, durata una sola stagione, che
ha per protagonista Barry Allen, il più famoso tra coloro che hanno
indossato il costume di Flash, il velocista dell'universo DC.
All'inizio del XXI secolo è stato
tratto dalla serie a fumetti Witchblade, realizzata dagli studios
della statunitense Top Cow, un'altra serie TV con una supereroina sui
generis, anch'essa caratterizzata da contaminazioni fra più generi,
però con una tendenza verso i supereroi assai più evidente:
Witchblade. L'avvenente Sara Pezzini (interpretata dall'attrice Yancy
Butler) entra misteriosamente in possesso della lama stregata (in
inglese witchblade) che le conferisce grandi poteri e che le causerà
anche molti guai.
Smallville, durata dieci stagioni dal
2001 al 2011, ha presentato la reinterpretazione dei personaggi di
Clark Kent e Lex Luthor da giovani, con un'attenzione più marcata
alle loro personalità e un tipo di narrazione televisiva più
familiare al grande pubblico televisivo.
Altre serie televisive con personaggi
tratti da fumetti supereroici, o perlomeno con caratteristiche
affini, che hanno goduto di differenti gradi di successo sono:
Dark Angel
Mutant X
Blade - La serie
Narrativa
Super - L'ultimo eroe, romanzo di
Robert Mayer del 1977, esamina le convenzioni e i cliché dei fumetti
supereroistici da un punto di vista più "letterario",
avviando una decostruzione del genere supereroistico.
Supereroi nella vita reale
Phoenix Jones e altri autodichiarati
supereroi chiedono ai passanti informazioni su un criminale scomparso
In più parti del mondo sono apparsi
degli autodichiarati supereroi che, pur non potendo ovviamente
disporre di veri e propri superpoteri, offrono sostegno alla comunità
e combattono il crimine sfruttando le proprie abilità in
combattimento, questo indossando abiti ispirati ai personaggi dei
fumetti. Fra essi vi sono lo statunitense Phoenix Jones, noto
campione di arti marziali miste, e il messicano Superbarrio, che
opera a Città del Messico.
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