
“L’uomo ha sempre cercato nei cieli il proprio
destino. Ma cosa accade quando le stelle si allineano per il caos?”
—
Riflessione su potere, fatalismo e criminalità organizzata
Nell’universo Marvel, dove l’eroismo
si mescola al fantastico e la scienza sfida la mitologia, vi è una
minaccia che affonda le sue radici non tanto nella tecnologia o nella
magia, quanto nell’archetipo stesso dell’ordine cosmico: lo
Zodiaco. Nato come organizzazione criminale e riletto negli anni
come entità collettiva, Zodiaco rappresenta una delle forze più
enigmatiche, affascinanti e spesso sottovalutate del mondo dei
fumetti. La sua prima apparizione risale a The Avengers #72
(1970), creato da Roy Thomas e Sal Buscema per Marvel Comics, e da
allora ha assunto diverse incarnazioni, identità e obiettivi.
Zodiaco non è un singolo individuo, ma
una costellazione di personaggi, ciascuno ispirato a un segno
astrologico, che agisce come cellula del collettivo criminale. La sua
rilevanza sta proprio in questa struttura multipla e mutevole, che
gli consente di adattarsi, mimetizzarsi, sopravvivere e risorgere
ciclicamente, come un’ombra che segue da vicino ogni periodo di
instabilità nell’universo Marvel.
L’originale Zodiaco nasce come
organizzazione segreta che opera nell’ombra, composta da dodici
membri, ognuno dei quali incarna un segno zodiacale e agisce sotto
pseudonimi astrologici (come Ariete, Scorpione, Cancro). Fondata da
Cornelius Van Lunt (alias Toro), l’associazione persegue obiettivi
criminali su scala globale, sfruttando risorse tecnologiche avanzate,
manipolazioni finanziarie e alleanze strategiche.
Fin dalle prime apparizioni, lo Zodiaco
si è rivelato un avversario ostico per gli Avengers, non tanto per
la forza fisica, quanto per la sua struttura occulta, fatta di
infiltrazioni, doppi giochi e strategie su più livelli. Dopo la
disfatta della formazione originale, il concetto è stato rielaborato
in diverse occasioni: negli anni ’90 con versioni più tecnologiche
o aliene (come quella androidica creata da Scorpio), nei 2000 con
reinterpretazioni cyber-esoteriche e, più di recente, con una
versione oscura e psicologicamente disturbante introdotta durante la
run di Nick Spencer su Secret Avengers e poi in Moon
Knight.
Ogni reincarnazione dello Zodiaco ha
mantenuto l’idea centrale: una struttura basata sull’astrologia
come codice simbolico, ma usata in chiave criminale, mistica o
cospirativa.
Il fascino dello Zodiaco risiede nella
sua natura duale: da un lato un’organizzazione concreta, fatta di
individui, gerarchie e piani d’azione; dall’altro un’entità
simbolica, quasi mitologica, che richiama il concetto di destino,
ciclicità, predestinazione. Ogni membro rappresenta un aspetto
dell’animo umano (forza, ambizione, vendetta, razionalità,
manipolazione) riflesso nelle caratteristiche tradizionali dei segni
zodiacali.
Questa scelta non è casuale: lo
Zodiaco Marvel mette in scena una forma di psicoanalisi collettiva,
dove i tratti della personalità vengono estremizzati e resi
archetipici. La tensione interna tra individualità e collettivo, tra
scelta e destino, è alla base della loro psicologia. Alcuni membri
lottano per emergere come leader (tipicamente Leo o Aries), altri
agiscono da orchestratori segreti (Scorpio, Virgo), altri ancora come
agenti del caos (Gemini, spesso rappresentato da personaggi ambigui o
doppi).
Il tema dell’identità è centrale:
dietro ogni maschera astrologica si cela un essere umano, ma la
maschera stessa finisce per inglobare e distorcere l’identità
originaria. Così, lo Zodiaco diventa metafora del bisogno umano di
ordine in un mondo caotico, ma anche del rischio di perdercisi
dentro, trasformando il simbolo in gabbia.
Sebbene mai protagonista assoluto di
saghe cinematografiche o seriali, lo Zodiaco ha lasciato un’impronta
significativa nella continuity Marvel e nella memoria dei fan più
attenti. La sua influenza si è manifestata nella struttura di altre
organizzazioni criminali successive, come l’HYDRA, l’AIM o gli
Illuminati, che spesso ne hanno ripreso l’elemento simbolico o la
segretezza gerarchica.
Curiosamente, la simbologia astrologica
ha trovato eco anche nella moda e nel design editoriale: le tute dei
membri dello Zodiaco, sempre stilizzate in base al segno, hanno
ispirato illustrazioni, action figure e collezioni tematiche. Un
esempio è la miniserie Zodiac del 2009, scritta da Joe
Casey e disegnata da Nathan Fox, in cui si esplora una versione più
nichilista e anarchica del concetto.
Nel campo videoludico, sebbene non
siano protagonisti, alcuni membri dello Zodiaco sono apparsi come
boss o antagonisti secondari in giochi Marvel di strategia e azione,
suscitando l’interesse di chi cerca nemici meno convenzionali e più
sfaccettati. La loro natura collettiva li rende perfetti per
adattamenti a medio termine, come serie TV o miniserie animate.
Ogni membro dello Zodiaco possiede
abilità o tecnologie legate al proprio segno. Ariete, ad esempio,
utilizza corna potenziate per attacchi frontali devastanti; Scorpione
impugna un’arma a forma di pungiglione caricato con energia
elettrica; Cancro ha esoscheletri ad alta difesa subacquea; Gemelli
può sdoppiarsi o assumere due identità. Queste peculiarità rendono
l’organizzazione incredibilmente versatile: a seconda della
missione, può agire con forza bruta, astuzia o furtività.
Dal punto di vista del design, lo
Zodiaco ha attraversato numerose evoluzioni. Le prime versioni
indossavano costumi dai colori sgargianti, ispirati all’estetica
anni ’70, ma con il tempo i design sono diventati più cupi e
minimali. In alcune versioni moderne, come in Moon Knight
vol. 7 (2016), il personaggio di Zodiac — in quel caso un individuo
ossessionato dal caos — è rappresentato con un look sobrio ma
inquietante: completo nero, maschera astratta, nessun colore
identificativo. Un ritorno all’essenziale, che punta più sull’idea
che sull’apparenza.
La molteplicità di design riflette la
natura fluida dello Zodiaco: può essere rappresentato come culto,
esercito, setta, organizzazione militare o confraternita mistica,
mantenendo intatta la sua identità concettuale.
Lo Zodiaco Marvel è una delle più
originali e complesse costruzioni narrative del panorama
supereroistico. Il suo fascino risiede non solo nelle storie in cui
appare, ma nella struttura simbolica che incarna: una criminalità
che si traveste da cosmologia, un collettivo in cui la personalità
individuale si dissolve nel mito astrologico. È un nemico che non si
affronta soltanto con la forza, ma anche con la mente — perché
ogni membro è parte di un disegno più grande, spesso oscuro e
incomprensibile.
In un mondo che cerca costantemente spiegazioni e
significati, il vero enigma dello Zodiaco è proprio questo: siamo
noi a dare un senso alle stelle… o sono le stelle a dare forma a
noi?