Perché amo Batman?
Me lo chiedo spesso, soprattutto quando mi
ritrovo a guardare un vecchio episodio di Batman: The Animated
Series o a rileggere per la decima volta un fumetto che conosco
a memoria. La verità è che non si tratta solo di un personaggio dei
fumetti: in qualche modo, Batman è diventato uno specchio in cui mi
riconosco.
Ho sempre avuto un carattere silenzioso, introverso, analitico. Non sono bravo con le emozioni, tendo a tenerle chiuse, sigillate. Non significa che non provi empatia, anzi, ma non la esprimo nei modi convenzionali. Batman fa lo stesso: non è un uomo di discorsi motivazionali o di gesti plateali, eppure ha costruito tutta la sua vita sul prendersi cura della sua città, proteggendola anche quando lo odia o non lo capisce.
C’è anche un aspetto che mi fa sorridere: entrambi abbiamo un “talento” naturale per cogliere di sorpresa le persone. Io non so quante volte ho spaventato qualcuno senza volerlo, apparendo dal nulla. Batman lo fa di mestiere.
Quello che più ammiro in lui, però, è la resilienza. Può cadere, sanguinare, portarsi addosso cicatrici di ogni genere, ma continua sempre a rialzarsi. Non è un dio, non ha superpoteri: ha solo la sua volontà. Ed è proprio questo che lo rende speciale. Perché Batman dimostra che il limite non è ciò che possiamo fare, ma quanto siamo disposti a resistere per farlo.
Poi c’è la sua versatilità. Batman può essere tutto: un detective che indaga su un serial killer, un maestro di arti marziali che affronta una setta di ninja, un stratega che combatte minacce cosmiche, persino un simbolo che sfida l’orrore lovecraftiano. Non c’è praticamente una storia in cui non possa inserirsi, ed è forse per questo che è così amato: rappresenta la possibilità di declinare l’eroismo in mille forme diverse.
Ma la ragione più profonda per cui lo amo è ciò che rappresenta. Batman incarna il potenziale che ognuno di noi ha dentro di sé: la volontà di cambiare le cose, la determinazione a non piegarsi, la capacità di trasformare il dolore in azione. Ai criminali ispira paura, ma alla gente comune offre speranza. È una leggenda metropolitana che vive nelle ombre, ma anche un faro che ricorda a Gotham che non è sola.
Alla fine, dietro la maschera, c’è solo un uomo. Un uomo imperfetto, tormentato dai suoi demoni, che ogni notte sceglie di combattere lo stesso. Ed è proprio questo che mi tocca: Batman non è nato eroe, lo è diventato. E in qualche modo, ogni volta che lo vedo cadere e rialzarsi, sento che anche io potrei farlo.
Ed è per questo che Batman resterà sempre il mio eroe.
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