Wonder Woman, il cui nome umano è
Diana Prince, è un personaggio immaginario dei fumetti creato dallo
psicologo William Moulton Marston e dal disegnatore Harry G. Peters
nel 1941, prima eroina femminile della DC Comics è considerato una
delle tre icone fondanti l'universo della DC Comics, insieme a Batman
e Superman. Nelle prime edizioni italiane il personaggio veniva
chiamato Stella.
Il sito web IGN ha inserito Wonder
Woman alla quinta posizione nella classifica dei cento migliori
supereroi dei fumetti, la Top 100 Comic Book Heroes.
La supereroina della DC ha avuto una
trasposizione televisiva negli anni settanta in cui era interpretata
da Lynda Carter mentre nel 2017 è stata interpretata da Gal Gadot
nell'omonimo film, dopo esser già stata introdotta in Batman v
Superman: Dawn of Justice, ed un'altra pellicola dello stesso anno
intitolata Professor Marston and the Wonder Women racconta invece la
storia della sua ideazione.
Genesi del personaggio
All'inizio degli anni quaranta la casa
editrice National (poi DC Comics), incaricò lo psicologo William
Moulton Marston di analizzare la propria produzione di fumetti al
fine di proporre dei suggerimenti per il suo miglioramento. Marston
fece notare che nelle storie prodotte mancavano protagonisti
femminili e, insieme al disegnatore Harry G. Peters, crearono il
personaggio di Wonder Woman nel dicembre 1941. Teorico del
femminismo, Marston asserì che creò il personaggio per dare un
simbolo alle donne, un modello che fosse in grado di portare avanti
con forza le loro idee e il loro mondo:
«Il miglior rimedio per rivalorizzare
le qualità delle donne è creare un personaggio femminile con tutta
la forza di Superman e in più il fascino di una donna brava e
bella.»
(William Moultom Marston)
Il personaggio esordì sul n. 8 della
testata antologica All-Star Comics nel gennaio 1942 per poi diventare
uno dei personaggi più famosi dei fumetti di genere supereroistico
diventando ben presto protagonista di quattro testate: Wonder Woman,
che esordì nel 1942, All Star Comics, Sensation Comics, dove
venivano pubblicate principalmente le avventure della Justice Society
of America, nei cui ranghi era entrata nel corso del n. 12 di All
Star Comics e Comics Cavalcade, pubblicazione trimestrale antologica.
La prima serie dedicata al personaggio,
Wonder Woman (vol. 1), esordì nel 1942 e si concluse nel 1987 con il
n. 329 per ripartire con una seconda serie omonima nell'ambito
dell'evento Crisi sulle Terre infinite subito dopo nel febbraio 1987;
venne edita per 226 numeri mensili fino ad agosto 2006 quando venne
sostituita dalla terza serie omonima, Wonder Woman, pubblicata per 59
numeri fino a ottobre 2011 quando chiuse con il n. 614 in quanto dal
n. 45 venne modificata la numerazione considerando anche i 555 numeri
pubblicati delle precedenti serie che, sommati ai 45 della terza,
fecero proseguire la numerazione dal n. 600. Il mese successivo
esordì la quarta serie della testata, Wonder Woman (vol. 4), legata
all'iniziativa editoriale The New 52, reboot narrativo e di rilancio
delle serie a fumetti della DC Comics che nel 2011 ha azzerato tutte
le testate facendo partire 52 nuove serie regolari; nel luglio 2016
la serie si è conclusa dopo 55 numeri. Alla chiusura di questa è
esordita la quinta serie, Wonder Woman (vol. 5), ad agosto 2016.
Il personaggio supera la crisi che
negli anni cinquanta colpisce l'industria dei fumetti nata a causa
della crociata del dott. Wertham che col libro Seduction of the
Innocent del 1954, accusava i fumetti di minare l'integrità morale
dei giovani. In particolare Wonder Woman, con i suoi vestiti e i suoi
modi disinibiti, era ritenuta un pessimo esempio per le ragazze e le
situazioni sull'Isola Paradiso al limite dell'omosessualità. La
creazione di severe regole da parte della Comics Code Authority,
unite al fatto che già dal 1947 Marston era morto lasciando le
redini della serie ad altri scrittori più tradizionali, causò una
involuzione qualitativa e l'abbandono del femminismo convinto. È di
questi decenni la creazione di Wonder Girl e di altre situazioni
assurde o romantiche che si allontanarono dallo spirito originario
del personaggio.
A partire dal 1968, gli autori Mike
Sekowsky, Dennis O'Neil e Dick Giordano rivitalizzarono la serie,
cambiando radicalmente lo status del personaggio, che alla fine degli
anni sessanta risultava totalmente anacronistico. Wonder Woman perde
tutti i suoi poteri, abbandona il costume tradizionale e assume
l'identità di Diana Prince. Grazie all'aiuto di un nuovo
personaggio, I Ching, si addestra nelle arti marziali e affronta
tutta una serie di avventure che, pur in uno stile totalmente
diverso, ritrovano l'antico spirito del personaggio. L'esperimento ha
successo (e la serie di Wonder Woman sfugge ancora una volta alla
chiusura), ma dura solo fino al 1973, quando i poteri e il costume
vengono ripristinati e le storie riprendono quelle della Golden Age,
riscritte e ridisegnate.
Cambiamenti, però, arriveranno
nuovamente: con il n. 329 di Wonder Woman del 1986, il matrimonio con
Steve Trevor chiudeva l'era di Diana Prince per aprire quella della
principessa Diana.
Dopo Crisi sulle Terre infinite,
infatti, la serie ricominciò dal numero 1 la pubblicazione delle
avventure di Wonder Woman, che venne affidata a George Pérez, il
quale prese al volo l'occasione per rivoluzionare non poco il
personaggio, legandolo sempre più alla sua tradizione greca. Questo
arco di storie (una sessantina o poco più) sono probabilmente le
migliori mai realizzate sul personaggio, grazie alle quali Perez
dimostrò tutta la sua bravura non solo come disegnatore, ma anche
come narratore.
Nel luglio 2010, in occasione
dell'uscita del seicentesimo numero della sua serie, DC Comics ha
rinnovato il costume dell'eroina, a opera di Jim Lee, con un paio di
pantaloni neri attillati, un corsetto rosso e una giacca blu.
Pubblicazioni
Le storie originali del periodo Golden
Age dell'Amazzone (1941-1951) sono state raccolte dalla DC Comics in
una serie di volumi cartonati/hardcovers (cioè con rilegatura e
copertina rigida in cartoncino) denominata DC Archives:
Wonder Woman Archives vol. 5 HC di
William Moulton Marston (testi) - Harry G. Peter (matite). Contenuto:
Wonder Woman (prima serie) n. 10-11-12 e Sensation Comics dal n. 33
al 40. Copertina: Harry G. Peter. Formato: 240 pagine a colori (FC).
Riedizione: gennaio 2010.
Wonder Woman Archives vol. 6 HC di
William Moulton Marston e altri autori (testi) - Harry G. Peter
(matite). Contenuto: Wonder Woman (prima serie) n. 13-14-15 e
Sensation Comics dal n. 41 al 48. Copertina: Harry G. Peter. Formato:
232 pagina a colori (FC). Prima edizione: giugno 2010
Edizioni italiane
Sostanzialmente una pubblicazione in
lingua italiana continuativa di Wonder Woman si ha solo con le storie
dell'era post-Crisis, quando sulle pagine di Justice League, la
rivista che presentò le avventure della Justice League International
di Keith Giffen, J. M. DeMatteis e Kevin Maguire, la Play Press
pubblicò la prima ventina di numeri del ciclo di George Pérez nei
primi anni novanta.
Successivamente venne presentata parte
dell'arco narrativo di John Byrne nel mensile Wonder Woman pubblicato
sempre dalla Play Press, che conteneva anche le avventure di
Catwoman. In seguito, la serie di Wonder Woman è stata pubblicata
ancora dalla Play Press in volumi per fumetteria scritti e disegnati
prima da Phil Jimenez e poi sceneggiati da Greg Rucka.
Dal 2006 le avventure della supereroina
sono tradotte dalla Planeta DeAgostini, inizialmente in albi dedicati
ad altri personaggi o a supergruppi di cui fa parte (come il
bimestrale JLA), dal 2008 anche con volumi intitolati espressamente
al personaggio (come Wonder Woman: Un anno dopo del febbraio 2008).
Dal 2012 la RW Edizioni è subentrata
come detentore dei diritti per la pubblicazione italiana, dedicando
al personaggio il mensile per le edicole Wonder Woman/Freccia Verde
(dal maggio 2012) e diversi volumi riservati alle fumetterie.
Biografia del
personaggio
Molto più che con altri personaggi,
come Superman e Batman, la rivoluzione di Crisis ha avuto i maggiori
effetti, probabilmente perché la serie è stata ideata e realizzata
da uno dei cartoonist della miniserie (anche se Wolfman collaborò ai
testi del primo numero). L'unico punto in comune tra le due
incarnazioni è l'appartenenza alle Amazzoni, il gruppo militare
composto da sole donne che rappresenta l'unico indizio di un
possibile primo movimento femminista nell'antichità. Nelle storie
degli anni 2000 scritte da Greg Rucka la principessa amazzone è
diventata vegetariana.
Diana Prince
Ippolita, la regina delle Amazzoni
dell'Isola Paradiso, prega Afrodite di farle dono di una figlia. La
dea, allora, decise di dare la vita a una statuina, che Ippolita
ribattezzò Diana. Alcuni anni più tardi la giovane lascia l'Isola
Paradiso quando, sulle sue coste, cade Steve Trevor, pilota degli
Stati Uniti d'America durante una battaglia nel corso della Seconda
guerra mondiale. Insieme al fidanzato e a Etta Candy e alle sue
Holiday Girls, Diana combatté contro i nazisti, per poi continuare a
vivere le sue avventure con Steve alla conclusione della guerra. Nel
1959 vengono, per la prima volta, modificate le origini del
personaggio, eliminando, però, solo quegli episodi avvenuti durante
la guerra e facendo, così, una distinzione tra la Wonder Woman di
Terra-2 (quella che combatté la guerra) e quella di Terra-1.
La principessa Diana
Crisi sulle Terre infinite, invece,
portò all'azzeramento pressoché totale della continuity narrativa,
dando a Perez la possibilità di rinarrare completamente le origini
di Wonder Woman, iniziando sin dalla sua nascita.
Le Amazzoni, un antico gruppo militare
composto da sole donne, viene sterminato dalle truppe di Ercole, che
abusano anche del loro corpo fino a ucciderle. Gli dei dell'Olimpo,
allora, decidono, per la loro devozione, di riportarle in vita come
loro paladine, stanziandole su un'isola, l'Isola Paradiso, che come
Avalon è nascosta da magiche mura quasi invalicabili.
Dopo alcuni secoli, trascorsi a
proteggere le coste dai pochi umani capaci di superare le barriere e
l'interno dai mostri contenuti in una grotta al centro dell'isola,
Ippolita, loro regina, vede nascere in sé sempre più forte il
desiderio di avere una figlia. Prima di essere uccisa da Ercole,
infatti, ella attendeva la nascita di una bambina. Ancora una volta,
come già nell'era pre-Crisis, corre in aiuto Afrodite, che le
concede la possibilità di veder nascere una figlia che altrimenti
non sarebbe mai nata.
Diana, così, cresce nell'Isola
Paradiso, apparentemente unica bambina in un intero mondo di adulte
(successivamente venne introdotta Donna Troy, che si scoprì essere,
in realtà, una sorta di clone astrale di Diana, creato per non far
crescere sola la piccola Diana), imparando l'arte, la cultura e le
tecniche di combattimento e, soprattutto, unica tra tutte a non
portare ai polsi i bracciali metallici, simbolo del violento e
intollerante mondo degli uomini.
A questo punto, anche a causa del suo
giovanile spirito di intraprendenza, Diana deve superare le
opposizioni della madre per diventare la rappresentante delle
Amazzoni nel mondo dell'uomo: Perez, in questo modo, la trasforma da
un simbolo del femminismo, a un possibile campione della pace e della
giustizia, lei che è nell'animo una delle più grandi guerriere del
mondo. Le storie di Perez, infatti, spesso si reggono su questa
dualità di Diana, che da un lato è mossa dal desiderio di portare
la pace nel mondo, e dall'altra si muove con il suo addestramento
militare. Dotata dei sandali di Hermes, che le consentono di
attraversare la barriera tra i due mondi e di volare, della tiara
d'oro con la stella al centro, simbolo del suo essere principessa, e
del lazo d'oro forgiato da Efesto che costringe chi lo tocca a dire
sempre la verità, Diana smette le vesti di Amazzone per indossare un
costume cucito da sua madre in attesa che, nel suo popolo, sorgesse
una campionessa in grado di indossarlo: un corpetto rosso con
un'aquila stilizzata sul davanti, e un paio di mutandoni blu con
stelle bianche, il tutto completato dai classici stivali rossi.
Questa volta, però, il costume ha
anche una sua origine: ispirato a Diana Trevor, aviatrice
schiantatasi sull'Isola Paradiso alcuni decenni prima, non ha più
alcun legame diretto con gli Stati Uniti, ispirandosi piuttosto agli
stemmi che la donna portava con sé (la bandiera statunitense e lo
stemma dell'aviazione che la donna aveva cuciti sul suo giubbotto).
Tra l'altro in queste storie che raccontano la genesi del costume, fa
anche la sua prima apparizione l'armatura che si vedrà indossare a
Diana durante Kingdom Come di Mark Waid e Alex Ross.
Così vestita, con l'addestramento e un
paio di braccialetti di un materiale luccicante come l'argento ma
molto più resistente, Diana è pronta a fare il suo ingresso nel
mondo degli uomini: la sua prima apparizione ufficiale è contro i
mastini del perfido Darkseid durante la saga Legend.
Diana inizia ad affrontare tutta una
serie di avversari, primi fra tutti gli stati dell'ONU che non vedono
di buon occhio la sua crociata pacificatrice. Aiutata da Steve
Trevor, ora un aviatore di mezza età, e da Etta Candy, che sposerà
dopo pochi numeri dall'inizio della nuova serie, ma anche da Julia
Kapatelis, professoressa dell'Università di Boston, e da Mindy
Mayer, la sua manager, entra con sempre maggiore prepotenza nel
nostro mondo, attirando, però, l'attenzione di numerosi nemici,
molti dei quali sono una rivisitazione in chiave mitologica degli
eroi classici della golden age.
Da allora, Diana ha attraversato molti
momenti difficili, dalla distruzione dell'Olimpo da parte di
Apokolips, fino alla sua stessa morte, unico mezzo per essere accolta
tra le divinità dell'Olimpo come loro pari (ma rinacque poco dopo),
e quindi il suo ritorno giusto in tempo per affrontare Mageddon e da
altre crisi, fino a quella della morte della madre (che poi
risorgerà) durante la guerra contro Imperiex.
Durante Crisi Infinita, Batman sta per
essere ucciso da Superman controllato dal criminale Maxwell Lord.
Disperata Wonder Woman chiede a Lord come liberare Superman, il
criminale suggerisce di ucciderlo, e l'amazzone lo fa, in diretta
televisiva mondiale grazie al satellite senziente BrotherEye. Più
tardi i tre eroi si incontrano sull'ex base della JLA per decidere
cosa fare, la situazione mondiale è critica, ma iniziano a litigare
accusandosi reciprocamente. In quel momento Mongul li attacca. Mongul
è a terra e Diana sta per finirlo con una spada, ma Superman la
ferma e i tre si dividono.
BrotherEye (satellite creato da Batman
e divenuto in seguito senziente), ritenendo le amazzoni un pericolo
per gli umani, mandò all'attacco dell'Isola Paradiso gli OMAC. Le
amazzoni combatterono con tutte le loro armi, compreso il raggio
porpora. Diana capì che il secondo intento di BrotherEye era quello
di far vedere al mondo che le amazzoni erano come delle assassine e
chiese ad Athena di portare l'isola al sicuro, chiedendo perdono per
aver fallito la sua missione di pace nel mondo degli umani.
52 e New 52
Con il riavvio della continuity dopo il
crossover Flashpoint, in Wonder Woman (vol. 4) Diana riceve una nuova
origine in cui Ippolita le svela di essere il frutto di una delle
numerose relazioni adulterine di Zeus, da qui i suoi straordinari
poteri; in seguito alla sparizione del padre, parecchi dei muoiono o
perdono i loro poteri, e Diana diventa per un breve periodo Dio della
Guerra al posto del defunto Ares; in questo periodo scopre molti
segreti non confessati degli Olimpiani, come la schiavitù dei
Ciclopi, le ambizioni represse di Poseidone, Ade e Apollo, e la
nascita del Primo Nato, il primo figlio di Zeus ed Era che fu
esiliato dal padre, timoroso di una profezia secondo cui questi lo
avrebbe detronizzato come Zeus fece con suo padre Crono, e
quest'ultimo con suo padre Urano. Durante il crossover della Justice
League Darkseid War, alla fine una amazzone rinnegata che ha avuto
una figlia dal tiranno di Apokolips, ormai morente, rivela a Wonder
Woman che la stessa notte in cui lei diede alla luce sua figlia,
Ippolita partorì prima Diana e poi un maschio, a cui fu dato il nome
Jason; non si sa dove sia finito.
In Wonder Woman (vol. 5) Diana non
riesce più a tornare su Themyscira, e viene inseguita dal colonnello
Maru e dal gruppo paramilitare Poison, al servizio di Veronica Cale,
una donna con una vendetta personale contro di lei e contro Ares (o
più specificamente contro i suoi figli Phobos e Deimos); la serie è
bisettimanale, e gli episodi dispari mostrano le vicende attuali,
mentre i pari narrano una nuova versione dell'arrivo di Diana nel
mondo dell'Uomo.
Poteri e abilità
Dalla guida scritta da Scott Beatty e
pubblicata nel 2003 dalla DC sulla principessa amazzone, emerge che
Wonder Woman avrebbe una forza sovrumana pari a quella di Superman.
Ha una buona resistenza agli incantesimi, è immune al controllo
mentale ed è capace di espellere i veleni dal suo corpo. Inoltre ha
dei sensi sovrumani, che le permettono ad esempio di sentire le fonti
di magia e di afferrare al volo una freccia a mezz'aria o di
intercettare i proiettili. È capace di comunicare con gli animali e
di interagire con gli stessi se sono di piccola taglia. Atena le ha
donato una grande saggezza e intelligenza, perciò possiede grandi
capacità tattiche e cognitive, parla molte lingue terrestri e
apprende facilmente qualsiasi disciplina. Nelle vecchie storie, se i
suoi bracciali venivano legati da un uomo, perdeva tutti i suoi
poteri, mentre nella versione più recente i bracciali servono a
contenere una forza perfino maggiore che viene sprigionata quando i
bracciali vengono rimossi.
Il fisico di Wonder Woman è
eccezionalmente resistente al dolore, alle intemperie e ai danni (la
sua pelle può sopportare temperature estreme, tremende tensioni e
colpi senza ferite da puntura o lacerazioni), possiede un fattore
rigenerante che la rende immune a tutte le malattie terrestri e le
permette di riprendersi in fretta anche da gravi ferite. Come tutte
le amazzoni, Wonder Woman non invecchia, ma può essere uccisa.
Wonder Woman ha come armi un
indistruttibile lazo d'oro che utilizza come arma in combattimento e
che se avvolge una persona la costringe a dire solo la verità, una
tiara telepatica che può essere usata come arma da distanza e i già
citati bracciali che – grazie all'azione congiunta con la sua
velocità – possono creare potentissime onde d'urto e respingere
anche i raggi Omega del potentissimo Darkseid. Altre armi sono i
guanti di Atlante, che aumentano di dieci volte la sua forza assieme
alla furia combattiva. Alcuni di questi oggetti, impregnati di forza
magica, rappresentano un rischio anche per Superman, il cui corpo è
vulnerabile alla magia.
A detta di Batman, Wonder Woman è una
delle combattenti più letali dell'universo poiché, oltre che essere
una semi-dea, è stata addestrata fin dall'infanzia nel combattimento
e nella lotta. Essendo la pupilla delle divinità olimpiche, Diana
può richiedere il loro aiuto in caso di estrema necessità.
Marvel contro DC
In Marvel contro DC, ovvero gli
incontri tra i maggiori eroi Marvel Comics e DC Comics, Diana
affronta l'eroina mutante Tempesta, venendo sconfitta: in queste
particolari storie, però, l'esito dei duelli veniva stabilito
tramite sondaggio tra i lettori; la vittoria di Ororo sulla
principessa Amazzone è tra le più discusse. Nello stesso crossover,
Wonder Woman combatte al fianco di Thor, rivelandosi anche
addirittura degna di sollevare Mjolnir, il suo martello incantato, e
di beneficiare dei poteri dello stesso.
Successivamente, nell'universo Amalgam,
le due eroine vengono fuse insieme creando Amazzone: adottata dalla
madre di Diana, Ippolita, dopo un naufragio, viene cresciuta
sull'isola di Themyscira dove viene eletta come ambasciatrice da
mandare nel "mondo degli uomini".
Nella miniserie JLA/Vendicatori, la
principessa guerriera si batte con Ercole: quando vengono interrotti
da Aquaman era sul punto di strangolarlo per vendicare la madre
Ippolita del torto subito durante la nona fatica dell'eroe (aveva
scambiato infatti Ercole per il suo omologo Dc Comics, chiamandolo
addirittura "predatore di Ippolita").
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