giovedì 25 agosto 2022

Eta Beta

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Eta Beta (nome completo Luigi Salomone Calibano Sallustio Semiramide; in originale Eega Beeva; nome completo Pittisborum Psercy Pystachi Pseter Psersimmon Plummer-Push) è un personaggio immaginario dei fumetti della Walt Disney. È apparso come protagonista o comprimario in centinaia di storie a fumetti realizzate in vari paesi del mondo.
Il personaggio venne ideato da Bill Walsh e Floyd Gottfredson ed esordì nella striscia del 26 settembre 1947 inizio di una storia nota come Eta Beta l'uomo del 2000 (The man of tomorrow), pubblicata originariamente negli USA sulle strisce giornaliere per i quotidiani dal 22 settembre al 27 dicembre 1947; in Italia venne pubblicata sui primi 5 numeri di Topolino della Mondadori nel 1949 con il titolo di Topolino e l’uomo del 2000.
Il personaggio è un uomo proveniente dal futuro (anno 2447 d.C.) dal centro della Terra. Inizialmente compare con indosso un piccolo gonnellino nero, che si scoprirà contenere una gran quantità di oggetti, e con un fisico decisamente asciutto, con un testone a forma di pera ma successivamente lo stesso Gottfredson, riproponendolo in altre storie, spesso in abbinamento con il gangarone Flip e spesso in storie di ambientazione noir, ne addolcisce i lineamenti, realizzando una testa dalla forma più ellittica.
Il vero nome di Eta Beta è Pittisborum Psercy Pystachi Pseter Psersimmon Plummer-Push, ma Topolino lo chiama Eega Beeva, dove Eega è la riccorrente esclamazione del personaggio. In Italia venne reso in Pluigi Psalomone Pcalibano Psallustio Psemiramide, semplificato in Eta Beta.
Oltre al non proiettare la propria ombra, ha strani gusti alimentari: nelle storie originali americane, si nutre di cubetti di ghiaccio, piume di piccione e mandarini cinesi sottaceto (kumquat) che nella versione italiana vengono sostituiti da palline di naftalina. Nel parlare, antepone molto spesso alle parole che iniziano per consonanti la lettera 'P', per cui ad esempio una normale parola come "tavolo" viene da lui pronunciata "ptavolo". Sono presentati più motivi per questo: il primo è che nel futuro c'è un aumento di pigrizia per le troppe macchine, come in "Topolino e la stampante 3D", ma in altre storie è solo un suo difetto di pronuncia. Eta Beta dorme stando in equilibrio sui pomoli dei letti o sulle stalagmiti ed è inoltre allergico al denaro: su questa particolare allergia la coppia Walsh-Gottfredson ha costruito molte storie, spesso mettendolo in conflitto con Pietro Gambadilegno. È dotato di grande forza fisica (nonostante le apparenze), ha limitate capacità di precognizione e telepatia (potere che viene meno quando è raffreddato). Nella prima storia in cui appare si scopre che Eta Beta è completamente privo di scheletro. Le tasche dei suoi pantaloncini hanno una capienza smisurata tanto che da esse estrae all'occorrenza oggetti a non finire, anche di grandi dimensioni come motorini, elicotteri, canne da pesca.
Il personaggio esordisce come uomo proveniente dal futuro ma successivamente alcuni autori, specialmente quelli italiani, lo descrivono come uno scienziato che vive normalmente nel presente, dove svolge studi e ricerche scientifiche mentre in altre è descritto come un extraterrestre e viaggiatore dello spazio. Sul n. 3000 di Topolino, nella storia "Eta Beta, l'uomo del 3000", veniva indicato provenire sia dal futuro che dallo spazio esterno. Nei primi anni 2000 si è tornati a considerarlo un uomo del futuro in quasi tutte le storie, come ad esempio nella serie Ultraheroes. Negli Stati Uniti il personaggio non ha goduto di molta fama e, dopo la gestione di Gottfreddson, cadde in un lungo oblio da quale è uscito solo negli anni novanta. In Italia invece è stato ripreso da diversi autori che ne hanno via via approfondito la storia e le caratteristiche.
  • Flip (Pflip) è l'animale di compagnia di Eta Beta. È un gangarone (o Thnuckle-Booh, un misto di cane, gatto, volpe, zebra, drago, orso e rana) di colore nero e ha un'allergia per bugie e crimini, di fronte ai quali si sente male e talvolta cambia colore. Si nutre di "manzanilli", creature visibili solo ai gangaroni, e mangia soltanto una volta all'anno. Flip è in grado di prevedere i pericoli e di accorgersi delle menzogne con il semplice fiuto. Quando è affetto da "zizzosi" (una malattia che colpisce solo i gangaroni), tutti coloro che gli stanno intorno sono costretti a dire la verità.[12] Ideato da Bill Walsh e Floyd Gottfredson, il personaggio è stato più volte utilizzato in alcune storie di Topolino di ambientazione noir, e anche ripreso da autori italiani come Guido Martina e Romano Scarpa, che in Topolino e il doppio segreto di Macchia Nera hanno fatto comparire un altro gangarone, Flip II. Quest'ultimo è in grado di segnalare il pericolo mutando in rosso il colore del proprio corpo o facendo assumere alla sua coda la forma del punto interrogativo. Nella storia Topolino e il dottor Tick-Tock di Casty in topolino n. 2998 del 14 maggio 2013 Flip riesce a percepire con la sua coda i segnali radio.
  • Zombi Baturzo, detto semplicemente Zombi, è un personaggio creato da Guido Martina e Luciano Gatto nel 1977: è apparso in sei storie, tutte degli anni settanta e tutte sceneggiate da Martina. È un "Uranide", basso di statura e dalle forme squadrate. Come Eta Beta e Flip, anche lui ha bizzarre abitudini alimentari: si nutre infatti di metallo, in particolare apprezza i catenacci arrugginiti. Ha molti poteri, può ad esempio rendersi invisibile, rilevare impronte digitali mordendo un oggetto, ed emettere raggi infrarossi.
  • La Cometa Beta è un personaggio creato nel 1992 dallo sceneggiatore Fabio Michelini e dal disegnatore Massimo De Vita: appare per la prima volta nella storia Topolino e la Cometa Beta.[8] Nella storia, Eta Beta viaggia nello spazio e naufraga sulla nube di Oort, che nella finzione fumettistica è un vero e proprio asilo nido per piccole comete: ognuna è rappresentata come una stella a cinque punte gialla con occhi e bocca, dotata di coda. Eta Beta decide di adottare una giovane cometa, che battezza Beta e che apparirà anche in altre due storie (Topolino & Eta Beta e la Cometa Teta del 1993 e Topolino e Eta Beta e la coda delle comete del 1995, entrambe sempre del duo Michelini-De Vita). La cometa Beta è dotata di speciali poteri: la sua coda produce una "polvere magica" che fa fluttuare gli esseri viventi come se fossero senza peso, e che accelera la nascita e la crescita dei fiori (in Topolino e la Cometa Beta e Topolino & Eta Beta e la Cometa Teta sembra che soltanto Beta abbia questo potere, mentre in Topolino e Eta Beta e la coda delle comete anche le altre "comete bambine" possiedono, in parte, la capacità di far nascere i fiori e di respingere gli esseri malvagi). In Topolino & Eta Beta e la Cometa Teta compare anche la Cometa Teta, dal "volto" quasi completamente annerito (il motivo si scoprirà solo nella storia): inizialmente è nemica di Beta e vuole vendicarsi di un "torto" subito; ma le due si riappacificheranno e riappariranno amiche inseparabili nella successiva Topolino e Eta Beta e la coda delle comete.
  • Lith: è un aiutante di Eta Beta nella serie Ultraheroes ed è in realtà un robot, componente fondamentale dell'Ultramachine.
  • Emuloidi (Squee): sono dei piccoli alieni gialli, capaci di assumere l'aspetto del loro padrone, pur rimanendo gialli. Per fare ciò, essi impigriscono gli sfortunati padroni. Nella loro storia di debutto, "Topolino e gli incontenibili Squee", un Emuloide, portato sulla Terra per errore da Eta Beta, ha cominciato a duplicarsi e dopo esser diventato famoso con il nome di Squee, ha impigrito tutta Topolinia.
  • Fidanzate: ha avuto diverse fidanzate, la prima delle quali, il cui nome non viene rivelato, appare in fotografia nella sua storia d'esordio e sembra un po' la sua versione femminile; la seconda, Neema (Pluisa Pcaterina Psofronia Pcleopatra Psibilla - apparsa nella storia Eta Beta e la cometa al fenantrone e poi di nuovo in Topolino nel mondo di Eta Beta) è abbastanza permalosa e ha un aspetto simile alla prima e anch'essa vive con Eta Beta nel futuro; poi Stella - apparsa nella storia "Eta Beta e la cotta stellare" - una bella ragazza amica di Minni ed Eta Beta si innamorerà perdutamente di lei, non avendo però il coraggio di arrivare a dichiararglielo.
Il progettista italiano di elettronica audio Bartolomeo Aloia ha presentato sulla rivista Suono n. 172 di settembre 1987 il progetto di un amplificatore audio di elevata qualità destinato all'autocostruzione. Sulla rivista Suono n. 177 del febbraio 1988, pag. 30, Aloia ha attribuito alla propria creatura il nome di Eta Beta con la seguente motivazione: “Mi era venuto in mente ETA cioè Esoteric Translinear Amplifier, dove la parola translinear sta ad indicare l’accenno ad un trasferimento lineare di corrente che si fa in questo amplificatore per mezzo del servocontrollo di corrente inseribile a piacere. E mi è venuto in mente anche BETA, cioè Baby ETA, dove la parola baby sta a porre l’attenzione sulla differenziazione tra questo amplificatore e i suoi fratelli maggiori della stessa famiglia e dal peso pecuniario da un minimo di tre volte superiore. Ed allora perché non chiamarlo “Eta Beta” in ricordo del simpatico personaggio di Topolino, caro agli anni della nostra adolescenza?” L'amplificatore ebbe un ottimo successo, per cui ne fu prodotta anche una versione commerciale con il nome ST-140.



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