Brian The Brain è un personaggio
immaginario protagonista di una omonima serie a fumetti realizzata
dall'autore spagnolo Miguel Ángel Martín.
Personaggio
Ambientato in un imprecisato futuro, in
una società che sembra la degenerazione ulteriore di quella presente
dell'autore, Brian è un bambino la cui madre lavora come cavia
presso una società di ricerche mediche e farmaceutiche chiamata
Biolab; anche durante la gravidanza la donna venne sottoposta a
esperimenti con gli ultrasuoni che hanno causato gravi malformazioni
al feto e Brian nasce così senza scatola cranica e con il cervello
esposto all'aria; ha però anche sviluppato dei poteri
extrasensoriali, come la telepatia e la telecinesi. Oltre a Brian
anche altri personaggi presentano varie malattie o disabilità come
bambini col cancro o paralizzati ma anche patologie bizzarre e
raccapriccianti. L'ambientazione è una società per molti aspetti
simili a quella presente dell'autore ma con alcuni aspetti degenerati
come ingiustizie sociali sempre più accentuate, comportamenti cinici
e razzisti ormai comunemente tollerati e anzi praticati e gli stessi
bambini hanno comportamenti hanno comportamenti estremi. Nonostante
la sua deformità, Brian sembra essere l’unico a sembrare normale
in un mondo degenerato.
Storia editoriale
In Spagna la serie esordì sulla
rivista Krazy Comics nel 1990; l'anno seguente continuò sulla
rivista Makoki fino alla chiusura della pubblicazione. La casa
editrice Ediciones La Cúpula lo ha ristampato in albi all'interno
della collana Brut Comix nel 1995 e in un volume antologico dieci
anni dopo. Nel 2011 Martín ha ripreso il personaggio nel romanzo
grafico La juventud de Brian the Brain, pubblicato da Rey Lear
editorial.
Il personaggio esordì in Italia in una
serie omonima dedicata, Brian the brain, pubblicata dalla casa
editrice Topolin Edizioni, fondata da Jorge Vacca, pubblicata con
periodicità variabile dal 1997 al 2002 per otto numeri e con, in
appendice, storie brevi di Bug, un'altra serie di Martin.
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