sabato 10 ottobre 2020

La differenza tra graphic novel e fumetto


FUMETTO: espressione artistica/comunicativa e visiva in cui vengono implicate immagini e nuvolette (gli sbuffi di fumo, appunto, chiamati in inglese “balloon”) o anche i riquadri descrittivi e narrativi. In questo senso, ogni graphic novel appartiene anche alla grande famiglia del fumetto, così come le appartiene anche un’immagine pubblicitaria, fine a se stessa. Lo sviluppo e le divagazioni del fumetto consentono delle eccezioni: esistono anche fumetti senza parole, muti, dove cioè il rimando alla nuvola di fumo non ha più ragione di essere.

GRAPHIC NOVEL: espressione artistica/comunicativa e visiva che appartiene alla famiglia del fumetto, tradotta alla lettera significa: “romanzo grafico”. La locuzione fu utilizzata per la prima volta da Richard Kyle nel 1964, ma divenne popolare quando Will Eisner lo usò sulla copertina dell’edizione in volume della sua opera A Contract with God, and Other Tenement Stories, pubblicata nel 1978.
Nel binomio leggo due intenzioni: una grafica (vale a dire una gabbia che si può discostare dalle tipiche suddivisioni dei fumetti in serie) e una legata al romanzo, ovvero un’intenzione che abbia uno spunto conclusivo e letterario. So che non tutti i critici sono d’accordo sull’aggettivo “letterario” (aggettivo che potrebbe dare luogo ad altre infinite diramazioni interpretative) . Una volta messi d’accordo su questo contestato significato, il fatto che alla graphic novel sia conferita un’accezione letteraria non esclude che sia conferita anche al fumetto. Un fumetto, però, potrebbe anche non avere tale valenza letteraria. La graphic novel è mirata per un pubblico più adulto, è tende a trattare anche tematiche più complesse.



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