sabato 27 luglio 2019

Julian Kedives

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Julian Kedives (海王ポセイドン (ジュリアン・ソロ) Kaioh Poseidon (Julian Solo)), nella traduzione del manga Julian Solo e Poseidone, è un personaggio dell'anime e manga I Cavalieri dello zodiaco. È la reincarnazione del dio dei mari Nettuno, Poseidone per i greci.
Il termine Kaioh che in giapponese precede il suo nome significa Re del mare (海王ポ) o anche Imperatore degli oceani (海皇ポ), a seconda degli ideogrammi che lo formano.

Personaggio
Nel manga originale, l'autore diede a Poseidone capelli biondi. Data l'eccessiva preponderanza di toni giallo oro, compreso quello delle sue vesti, come molti altri personaggi ha subito un cambio di tinta, per avere un contrasto maggiore. In questo caso, l'azzurro rappresenta anche un'affinità al mare.
Secondo quanto narrato dall'Hypermyth di Kurumada, Nettuno fu la prima divinità a combattere contro Atena, scatenando così la prima Guerra Sacra per la terra dell'Attica, ed anche la prima divinità a creare un suo esercito di Cavalieri, grazie alle conoscenze del popolo di Atlantide, a lui fedele. Sconfitto più volte da Atena, l'anima di Nettuno fu sigillata in un vaso dalla dea della giustizia.

Serie classica e film
Unico erede della ricca famiglia Kedives, dominatrice del commercio marittimo, in occasione del suo sedicesimo compleanno conobbe Saori : manifestando l'impressione di conoscerla già da molto tempo, chiese alla ragazza di sposarlo ottenendo però un rifiuto. Amareggiato dalla situazione, la notte stessa notò un bagliore proveniente da Capo Sunio: recatosi alla fonte della luce incontrò Titis, che lo informò di essere la reincarnazione del Dio dei mari e lo trascinò nel regno sottomarino. Una volta giunto nel tempio di Nettuno, edificato dalla stessa divinità in epoche mitologiche, risvegliò parzialmente il cosmo e i ricordi di quest'ultimo ; nel periodo a seguire convocò a sua difesa i sette Generali degli Abissi, la cui potenza era ritenuta pari a quella dei Cavalieri d'Oro di Atena. Ciò era in realtà parte del piano di Kanon, fratello di Saga e cavaliere d'oro dei Gemelli : dopo essere stato rinchiuso a Capo Sunio tredici anni prima — per aver proposto al gemello di attentare alla vita della neonata Saori — Kanon si era liberato dalla prigionia, giungendo poi nel regno marino dove lo spirito di Nettuno si era manifestato a lui. Deciso a reincarnarsi, come da tradizione, nel corpo di un Kedives il Dio prese possesso di Julian quando questi aveva tre anni: affidato a Kanon il comando delle truppe marine, lo spirito intendeva risvegliarsi completamente tredici anni più tardi per prendere il controllo del mondo. Volendo approfittare della situazione per fini personali, Kanon (che nel frattempo divenne a sua volta un Generale col nome di Sea Dragon) finse di obbedire all'ordine del Dio progettando invece una lunga guerra fratricida che avrebbe portato alla caduta di Atena ed al mancato risveglio di Nettuno.
Dopo la battaglia del Grande Tempio — che aveva causato la morte di ben quattro cavalieri d'oro — i protettori di Saori dovettero recarsi nel Nord Europa per affrontare la minaccia proveniente da Asgard, i cui guerrieri erano comandati da Ilda di Polaris. La sovrana era posseduta da un anello, donatole dallo stesso Kedives nell'ottica di plagiarne la volontà e indebolire Atena: grazie anche all'aiuto di Odino gli eroi riuscirono a fermare Ilda, scatenando le ire di Nettuno che inviò Sirya ad eliminare i superstiti della battaglia. L'ultimo cavaliere di Asgard sopravvissuto, Orion, fermò il Generale degli Abissi a costo della propria vita; quando la pace sembrava ormai prossima a tornare sul mondo, Saori fu rapita dallo stesso Kedives e trasportata nella sua reggia marina.
Rifiutato nuovamente l'invito di Julian a regnare insieme sul mondo, la ragazza accettò di sacrificarsi per salvare la Terra su cui nel frattempo si stavano abbattendo violente piogge e maremoti: Kedives aveva infatti deciso di sterminare l'umanità, per punirla delle sue malefatte, tramite un diluvio. Finché Saori fosse tuttavia riuscita a resistere all'interno del tempio — dopo essere stata imprigionata dallo stesso Dio — il pianeta non sarebbe stato in pericolo: intanto, anche i cavalieri di Atena giunsero nel regno per tentare di salvare la Dea. Nelle ore successive Seiya, Shun, Shiryu, Ikki e Hyoga sconfissero cinque Generali: Baian di Sea Horse, Io di Scilla, Krisaore, Lemuri e Isaac di Kraken furono annientati, mentre le loro colonne vennero abbattute. Gli scontri avevano però indebolito gravemente i cavalieri, circostanza che giovò a Kanon: ancora protetto dall'identità di Sea Dragon, questi fece sparire Ikki — unico cavaliere ancora in forze — ed era ormai prossimo al compimento del suo piano. I sospetti di Sirya (sopravvissuto alla battaglia con Orion) circa il suo vero nome parvero rappresentare un'ulteriore minaccia, ma il Generale fu presto costretto a difendere la sua colonna dall'assalto di Shun. Shaina, intervenuta in aiuto dei cavalieri, fu la prima a raggiungere il palazzo di Nettuno ma il Dio la sconfisse senza neppure doversi muovere dal trono.
Anche Seiya, Shiryu e Hyoga entrarono nel palazzo ma vennero abbattuti dal Dio. : in loro soccorso giunse l'armatura d'oro del Sagittario, indossata da Seiya. Kanon iniziò a manifestare preoccupazioni, poiché i continui assalti a Kedives avrebbero potuto risvegliare lo spirito del Dio vanificando il suo piano di conquista ; la ricomparsa di Ikki e la conversione di Sirya — sconfitto da Shun e resosi conto della verità — posero definitivamente termine ai suoi progetti. Intanto, lo spirito di Nettuno fu ridestato dalla battaglia con Seiya: colpito dalla freccia d'oro del Sagittario , il Dio prese completo possesso della volontà di Kedives. Il sopraggiungere di altre due armature d'oro, quelle della Bilancia e dell'Aquario, permisero ai cavalieri di tenere testa allo spirito: un assalto combinato mise inoltre Nettuno fuori combattimento. Seiya riuscì infine ad abbattere la colonna in cui Saori era tenuta prigioneria: risvegliatasi, la fanciulla usò i suoi poteri di Dea della giustizia per fermare Nettuno e sigillarlo nell'anfora.
Risvegliatosi su una spiaggia, il giovane Kedives non conservò ricordo degli avvenimenti.

Episode G
Nettuno fa anche una piccola comparsa in Episode G, nelle poche scene in cui viene narrato il mito della nascita del Minotauro. Fu proprio il dio del mare a far sì che la moglie del Re Minosse concepisse col toro di Creta il mostro del Labirinto.

Poteri
Come dio del mare, Nettuno gode del completo controllo sull'elemento dell'acqua. Fu lui a fondare la reggia degli abissi e a poggiare la volta del mare su sette colonne. Può scatenare inondazioni e diluvi in ogni parte del mondo, tali da far sì che il mondo venga ricoperto dalle acque entro 40 giorni (nel manga classico scopriamo che fu lui a causare il Diluvio Universale narrato dalla Bibbia). È lui che spedisce le armature d'oro nell'Elisio per aiutare i Cavalieri nella battaglia contro Thanatos (che in quell'occasione afferma di percepire un cosmo pari in potenza a quello di Hades) ed è sempre lui a creare con i suoi poteri le armature dei generali degli abissi e la lancia di Krisaore. Nel IV film (attraverso il cosmo del suo alleato Lucifero) si dimostra in grado di provocare fortissimi maremoti. In quanto divinità, possiede inoltre il potere di respingere qualsiasi attacco scagliato contro di lui facendolo ritornare indietro contro chi l'ha scagliato (come fa con i vari colpi dei Cavalieri e la freccia d'oro lanciata da Pegasus). Come attacchi, Nettuno può lanciare micidiali sfere di energia a mani nude, o potenti raggi di energia tramite il suo Tridente. Inoltre con la solo energia emanata dai suoi occhi può distruggere le armature altrui (come fa con quelle di Pegasus, Shiryu e Hyoga).
In Episode G, si dimostra inoltre in grado d'influenzare la mente umana, poiché è stato lui a spingere la moglie di re Minosse (Pasifae) a farsi possedere dal toro di Creta ed a concepire così il Minotauro.

Adattamento italiano
Nell'edizione italiana Julian/Nettuno è uno dei personaggi della serie con più doppiatori. Questo perché durante la serie di Asgard si scelse di ridoppiare i flashback in cui lo spirito del dio parla ad Hilda, anziché utilizzare l'audio della prima versione. È inoltre uno dei pochi dei greci ad essere chiamato nell'edizione italiana dell'anime col suo nome romano (le altre sono Discordia, che appare nei film, e talvolta Zeus), a differenza delle traduzioni dei manga dove (ad esclusione dell'edizione Granata Press di quello classico) viene sempre chiamato Poseidone.

Altri media
  • Nei musical anche Poseidone è interpretato da un membro degli SMAP come i cinque protagonisti, per la precisione da Takuya Kimura
  • Compare anche come personaggio nel videogioco per PSP di Saint Seiya Omega.
  • Il personaggio appare anche come personaggio giocabile nei videogiochi per Playstation 3, Saint Seiya Brave Soldiers e Saint Seiya Soldiers' Souls.
  • Del personaggio sono state realizzate due action figure della linea myth cloth, una riferita alla sua versione anime e una dotata di trono e colorata come nel manga (versione OCE).




venerdì 26 luglio 2019

Ade

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Ade (Hades) è un personaggio immaginario, antagonista principale del film Hercules, lungometraggio animato prodotto dalla Walt Disney. È basato sulla omonima figura del dio appartenente alla mitologia greca, signore dell'Oltretomba.

Caratterizzazione del personaggio
Il personaggio, pur ispirandosi al dio dell'oltretomba della mitologia greca, nell'adattamento cinematografico, è una rappresentazione notevolmente differente dall'originale: invece di essere un tipo serio e isolato dal mondo umano in compagnia della sua moglie Persefone, è invece ora una divinità sarcastica, istrionica e astuta, tuttavia molto permalosa. Ade è stufo del proprio lavoro, tanto che deciderà di mirare al trono dell'Olimpo e quindi alla sconfitta di Zeus, suo fratello. Nel suo intento sarà aiutato dalle Parche, che riuscirà a persuadere a rivelargli il futuro, dai suoi due scagnozzi Pena e Panico e dai possenti Titani, raffigurati nel film come quattro rozzi e stupidi giganti rappresentanti ciascuno un elemento della natura, e non come i parenti di Zeus.
Come altri cattivi della Disney, Ade dimostra di essere un ottimo oratore e un eccellente ingannatore: è un dio irascibile, scaltro, astuto e molto abile nel tessere piani e convincere le persone a fare il suo volere tramite frasi lunghe ma veloci, elaborate e convincenti. È un chiacchierone, un uomo d'affari e, occasionalmente, un adulatore. Odia il fratello Zeus, il quale gli ha rifilato l'incarico di dio della morte, che Ade non gradisce poiché è un lavoro a tempo pieno, mentre tutti gli altri dei possono spassarsela sull'Olimpo. Tende a perdere la pazienza facilmente e a lasciarsi andare a violenti accessi di rabbia, salvo poi tornare calmo e composto.
In un primo momento, i registi avevano pensato a Jack Nicholson per doppiare Ade, ma non riuscirono ad accordarsi con questi per il compenso. La parte andò invece a James Woods, il quale improvvisò molto della caratterizzazione e della personalità.

Biografia del personaggio
Ade appare durante i festeggiamenti per la nascita del piccolo Ercole, dove capisce che con la nascita del piccolo esso rischia di perdere definitivamente la possibilità di diventare re degli dei. Perciò, andandosene dalla festa, si ritira nell'Oltretomba per chiedere aiuto alle Parche, le dee custodi dei fili della vita e degli eventi passati, presenti e futuri. Dopo un iniziale rifiuto, accettano di aiutarlo e gli rivelano che un giorno, dopo esattamente diciotto anni, il fratello sarebbe caduto e lui lo avrebbe rimpiazzato; ma Atropo lo avverte per un fattore inaspettato: se Ercole avesse combattuto, per lui non ci sarebbero state speranze. Perciò, mirando allo "spruzzetto di sole", decide di mandare i suoi due diavoletti lacchè, Pena e Panico, a rapirlo, a somministrargli una pozione che lo avrebbe reso mortale e, infine, ucciderlo. I due riescono a rapirlo e fargli bere il liquido, ma spaventati da due esseri umani in arrivo, non riescono a dargli l'ultima goccia, permettendo al semi-dio di non perdere la sua forza sovrumana. Anni dopo, poco prima che la profezia si avveri, Ade, all'oscuro dei fatti, ha alle sue dipendenze Megara, una ragazza che, per salvare la vita del suo fidanzato, vendette l'anima al dio, ma purtroppo il suo ragazzo la tradì così che ella fu costretta a rimanere sua schiava. Scoprendo che il nipote è vivo, Ade decide di usare Megara come esca per riuscire ad attirarlo in trappola, e nel frattempo gli manda addosso tutti i mostri degli Inferi, che vengono però puntualmente sconfitti.
Divenendo celebre a tutti, Ercole sembra invincibile, ma Ade capisce astutamente che il punto debole del nipote è proprio "Meg" e catturandola, si assicura con un patto di un giorno la forza del ragazzo, ottenendo il tempo per liberare i Titani. Lo fa ed assale l'Olimpo, schiavizza gli dei ed intrappola Zeus in un blocco di roccia. Ma proprio quando Ade sta per festeggiare la sua vittoria arriva Ercole, che grazie al sacrificio di Megara ha riavuto la sua forza poiché Ade non ha rispettato il patto: la profezia si avvera. Infuriato per la sconfitta, Ade si dirige nell'oltretomba e raggiunto da Ercole, viene costretto a mostrare il luogo dove l'anima della ragazza sarebbe dovuto stare eternamente: il "Fiume della Morte". Ercole, con un gesto estremo di eroismo, la salva, divenendo nuovamente un dio e con un suo super pugno, scaraventa il perfido Ade nel vortice cadaverico dove alcuni corpi morti lo trascinano negli abissi (sotto lo sguardo non troppo dispiaciuto di Pena e Panico).

Poteri e abilità
Una caratteristica di Ade che salta subito all'occhio è la pirocinesi: proprio come Malefica riesce a controllare perfettamente il fuoco, infatti è sempre avvolto da fiamme blu, che diventano rosse quando si arrabbia. Può usarle anche in battaglia sotto forma di raggi e palle di fuoco, oppure provocando un'immensa esplosione inceneritrice, come fa quando Pena e Panico lo fanno arrabbiare. Oltre a questo, essendo il dio della morte, ha totale controllo su coloro che sono morti: può resuscitarli come può annullare tale resurrezione (come dimostrato nell'episodio in cui incontra Jafar). Può teletrasportarsi, rendersi intangibile (quando Ercole si accorge che Meg è nelle sue mani lo carica ma gli passa attraverso), può creare cose dal nulla (un trono, un bicchiere o un carro volante trainato da una bestia alata), creare catene imprigionanti e sia nella serie TV che in House of Mouse dimostra di essere in grado di cambiare le proprie sostanze esterne (i vestiti) a piacimento. Sempre nella serie animata, dimostra di possedere una vasta gamma di poteri magici quali ridurre una persona (Icaro) in uno stato di limbo tra la vita e la morte con un gesto, conferire ad Achille un valore e un talento superiore a quello di Ercole stesso (inoltre cura le ferite dell'ex-eroe ed elimina il suo storico punto debole), trasformare un magico gallo (in realtà un dio sotto maledizione) in una pizza ecc. Possiede anche una pozione che tramuta gli dei che la bevano in mortali. Essendo un dio, Ade è immortale, e non può essere ucciso in nessun modo (anche se l'unico suo potenziale punto debole è rappresentato proprio dalla sua pozione speciale). Il suo status divino lo rende uno dei più potenti, se non il più potente, tra i cattivi Disney di tutti i tempi: nell'episodio in cui si incontrano, Ade appare più potente di Jafar, in quanto l'ex-visir dimostra di avere paura dei suoi scatti d'ira e, in Kingdom Hearts 2, il dio della morte dimostra di non temere per niente né di avere alcuna considerazione dell'alleanza Gambadilegno-Malefica. Sempre in Kingdom Hearts 2, Ade dimostra di possedere altri poteri oscuri: quando il trio dei protagonisti lo attacca per la prima volta, Ade priva questi dei loro poteri poiché si trovano nel suo regno (tale potere non affligge solo gli dei o coloro che sono protetti da essi, infatti Sora e i suoi amici si immunnizzerrano usando un artefatto magico dell'Olimpo) e di poter controllare gli altri tramite statuette di sua creazione in stile voodoo. Inoltre, nel gioco si nota che quando Ade cambia colore delle fiamme e del corpo quando si arrabbia, anche il suo livello di potere cambia, infatti mentre è in tale forma non può essere ferito in alcun modo (nemmeno dallo stesso Ercole in versione divina, che combatteva insieme ai protagonisti).


giovedì 25 luglio 2019

Claude Frollo

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Claude Frollo è un personaggio del romanzo di Victor Hugo Notre-Dame de Paris, dove appare come l'antagonista principale, per quanto venga dipinto come un tragico anti-eroe.
Arcidiacono della cattedrale di Notre-Dame di Parigi, sacerdote erudito e alchimista solitario, Frollo è l'archetipo dell'uomo intellettuale, appassionato di scienza e religione. La sua improvvisa e tarda passione amorosa per Esmeralda lo porterà a cadere nel peccato e ad abbandonare rapidamente i suoi studi e la sua curiosità sofistica, diventando un essere malvagio e criminale pronto a fare di tutto pur di raggiungere il proprio scopo.

Vicende e ruolo nel romanzo
Introdotto fugacemente nel libro II, le sue vicende personali sono narrate diffusamente nel capitolo II del libro IV, intitolato a suo nome.
Si apprende così che Claude Frollo, nato nel 1446, appartenente a una famiglia di alta borghesia o piccola nobiltà, titolata del feudo di Tirechappe, vassalli del Vescovo di Parigi, fu destinato dai genitori, sin dall'infanzia, allo stato ecclesiastico.
Infatti, educato a leggere sui libri latini, fu rinchiuso dal padre nel collegio de Torchi nell'Université e "lì era cresciuto tra il messale e il lexicon". Ragazzo triste, serio, silenzioso, studiava con ardore senza dedicarsi ad altri svaghi, a differenza dei coetanei. In un primo momento si dedicò alla teologia, poi al diritto canonico, infine alla medicina, alle arti liberali e alle lingue ovvero latino, greco ed ebraico.
Nel 1466, una pestilenza uccise i genitori ed egli si prese cura del fratello Jean, l'unico scampato della propria famiglia e, preso dalla pietà, lui che fino ad allora non aveva amato altro che i libri, riversò tutto il suo affetto sulla creatura, "fu assai più di un fratello per quel bimbo: fu una mamma".
Il pensiero per il fratello non lo distrasse dai suoi studi, anzi, si dedicò con ancor maggiore ardore avendo come unico fine la felicità e il successo di Jean. Del resto, i meriti, il sapere, il suo titolo di vassallo vescovile, gli aprirono le porte della chiesa e a 20 anni, con speciale dispensa, era già prete con il compito di celebrare l'ultima messa.
Una domenica, di ritorno dall'altare, attirato da un gruppo di anziane donne vicino al letto dei trovatelli, vi si avvicinò, scoprendovi un bambino di circa 4 anni, gobbo, deforme e pertanto oggetto del timore popolare che si trattasse del figlio di una strega e in quanto tale, degno del rogo.
Disinteressandosi dell'opinione della piccola folla attorno, stese la sua mano e lo adottò battezzandolo con il nome di Quasimodo, dal giorno in cui lo aveva trovato, era infatti la domenica di Albis o di Quasimodo o in riferimento alla deformità.
Vent'anni dopo, don Claude Frollo, monsignore, arcidiacono di Josas, sempre più contristato e scoraggiato dalla vita scapestrata del fratello Jean, si è viepiù irrigidito dedicandosi ai suoi esperimenti di alchimia in uno studio sito su di una torre di Notre Dame.
Tali studi ben presto cominciarono ad attirare le attenzioni popolari e contribuirono non poco ad accentuare l'isolamento dell'arcidiacono che diventa oramai assai impopolare.
Frollo è talvolta vittima di pensieri passionali, benché abbia fatto voto di castità, s'innamora perdutamente della zingara Esmeralda, che altri personaggi vorrebbero conquistare, come il capitano Phoebus che, con l'intenzione di ucciderlo, Frollo pugnalerà alle spalle. Frollo vede Esmeralda soprattutto come un oggetto da ottenere, non come una persona da amare (tuttavia prova occasionalmente e disperatamente amore nei suoi confronti, che quasi sorpassano la libidine). Nonostante ciò, Esmeralda (che non essendo affatto innamorata e sapendo che è stato lui a cercare di uccidere Phoebus) si rifiuta di sposarlo, mentre lei viene condannata all'esecuzione Frollo prova un sadico piacere quando osserva la giovane al patibolo, in seguito verrà ucciso a sua volta da Quasimodo, che lo spinge giù dalla torre.
Alcune scene sono state riprese da Luc Plamondon e Riccardo Cocciante nel musical Notre-Dame de Paris.

Altri media
Il ruolo del personaggio fu cambiato nei film molte volte. Nella versione muta del 1923 Claude Frollo non rappresenta il perfido, ma un buon arcidiacono, e il vero cattivo è impersonato dal fratello più giovane Jehan. Stessa cosa nel film del 1939, in cui Claude è l'arcidiacono della cattedrale di Notre Dame, mentre il fratello Jehan è un importante giudice di Parigi e rappresenta il cattivo. Nelle seguenti versioni (1956 e 1982) Claude Frollo torna ad avere il suo classico ruolo di arcidiacono e cattivo del romanzo.
Attore
Versione
Personaggio


Notre-Dame de Paris
Arcidiacono Claude Frollo
Walter Law
The Darling of Paris
Arcidiacono Claude Frollo
Annesley Healy
Esmeralda
Arcidiacono Claude Frollo
Brandon Hurst
Il gobbo di Notre Dame, versione del 1923
Jehan Frollo
Sir Cedric Hardwicke
Il gobbo di Notre Dame, versione del 1939
Giudice Jehan Frollo
Alain Cuny
Il gobbo di Notre Dame, film 1956
Arcidiacono Claude Frollo
James Maxwell (voce)
Il gobbo di Notre Dame, adattamento del 1966
Arcidiacono Claude Frollo
Kenneth Haigh
The Hunchback of Notre Dame, adattamento del 1977
Arcidiacono Claude Frollo
Derek Jacobi
Il gobbo di Notre Dame, film 1982
Arcidiacono Claude Frollo
Ron Haddrick (voce)
Il gobbo di Notre Dame, adattamento del 1986
Arcidiacono Claude Frollo
Vlasta Vrana (voce)
Quasimodo
Arcidiacono Claude Frollo
Tony Jay (voce)
Il gobbo di Notre Dame, versione Disney del 1996
Giudice Claude Frollo
Richard Harris
The Hunchback, film 1997
Arcidiacono Claude Frollo
Daniel Lavoie
Notre-Dame de Paris, spettacolo del 1998
Arcidiacono Claude Frollo
Richard Berry
Quasimodo d'El Paris
Serge Frollo
Vittorio Matteucci
Notre-Dame de Paris, musical di Cocciante
Arcidiacono Claude Frollo

Versione Disney
Nel film Disney del 1996, Frollo viene descritto non come tragico anti-eroe ma come l'autentico antagonista principale, perdendo buona parte della sua compassione pur mantenendo un'aura di tragico.
È un crudele giudice, inoltre è lui a uccidere la madre di Quasimodo, non salvandolo poi per pura pietà ma perché avvisato dall'Arcidiacono dell'impurità della sua anima. Altra differenza è l'età, infatti questo Frollo sembra essere molto più vecchio della sua controparte letteraria. Nel doppiaggio originale è stato doppiato dall'attore Tony Jay, in quello italiano da Eros Pagni. Per l'aspetto, disegnatori si sono ispirati all'attore Stewart Granger, mentre Gary Trousdale, uno dei registi del film, lo ha descritto come "una persona orribile", mentre il suo doppiatore Tony Jay lo ha paragonato a Hannibal Lecter.
Appare anche nella serie House of Mouse - Il Topoclub, come uno dei tanti clienti del locale. Si è visto poche volte, una volta seduto col Cappellaio Matto e un'altra volta seduto a un tavolo con altri due personaggi (Brontolo di Biancaneve e i sette nani e Grimsby de La sirenetta), ostentando un'espressione indignata. Lo si vede brevemente anche nel film Topolino e i Cattivi Disney, in cui applaude dopo un'esibizione di Topolino, ma non partecipa all'appropriazione dell'House Of Mouse da parte degli altri cattivi. Fa inoltre parte del franchise Cattivi Disney. Appare anche nel videogioco prodotto da Square Enix, Kingdom Hearts 3D: Dream Drop Distance. Qui le vicende del mondo del Gobbo di Notre Dame seguono quelle del film originale Disney. In tale videogioco Frollo è doppiato da Corey Burton.
Il personaggio ha da subito suscitato un notevole impatto presso il pubblico, venendo ricordato come uno degli antagonisti più oscuri e complessi mai ideati per un film Disney.

Caratteristiche del personaggio
Claude Frollo è un uomo profondamente religioso, che cerca di convincere il popolo di Parigi che le sue cattive azioni debbano essere giustificate in quanto opera della volontà di Dio nonostante sia, nella realtà dei fatti, un crudele funzionario del governo che usa la sua posizione di potere per soddisfare i suoi scopi. Questo lo rende temuto e odiato in tutta Parigi. Frollo è determinato a eliminare gli zingari sparsi per tutta Parigi ricorrendo perfino al genocidio, considerandoli socialmente dannosi. Mostra anche tendenze sadiche, in quanto gode della sofferenza altrui e prova piacere nell'atto della tortura e dell'omicidio. Nonostante sia molto religioso si dimostra anche blasfemo, mostrando disprezzo nei confronti dell'Arcidiacono e tentando di commettere un omicidio nell'amata cattedrale della città. La sua profonda religione lo spinge anche a insegnare a Quasimodo un alfabeto religioso piuttosto deprimente, che ha permesso di dimostrare come, nonostante i suoi metodi oscuri, abbia familiarità con la credenza del "perdono". Ciò è stato evidente nel suo includere, in tale alfabeto, il Perdono come parola rappresentante per la lettera "F" (Forgiveness in originale).
È interessante notare che, mentre la maggior parte dei Cattivi Disney sono ben consci che i loro atti siano sbagliati (e che ciò non gli importa o ne sono orgogliosi), Frollo crede davvero di essere una brava persona. Ciò lo rende un personaggio complesso: rifiuta di ritenersi colpevole di qualunque cosa, crede che tutto ciò che faccia sia nel nome di Dio, anche se ciò comprende assaltare la Cattedrale di Notre-Dame per catturare Esmeralda. Tuttavia, alla fine della canzone Hellfire, Frollo chiede a Dio pietà per Esmeralda per quello che ha intenzione di fare con lei e misericordia per lui per i suoi piani. Inoltre, parte del suo ruolo di tutore per Quasimodo era una penitenza per aver ucciso sua madre, a indicare di come possa effettivamente essere capace di riconoscere le sue colpe, seppur nel suo modo contorto. Il coro mea culpa di Hellfire implica che Frollo riconosce di essere in errore, e implica una forma di disprezzo per sè stesso e per la sua natura.
Apparentemente Frollo è celibe. Tuttavia, si ritrova a desiderare Esmeralda, ma dopo un momento di indecisione finisce per addossare la colpa di questa sua brama a lei, alla stregoneria e al diavolo, piuttosto che accettare che sia lui stesso ad avere l'inclinazione a peccare come tutti gli altri. La sua lussuria lo condurrà alla follia, che alla fine si rivelerà essere la sua rovina. Quando crede che la sua brama per Esmeralda lo stia trasformando in un peccatore in parte ha ragione, poiché è questo a renderlo un assassino e ingiusto nei confronti delle altre persone, arrestando due famiglie e tentando di ucciderne una solo perché non si sono dimostrati disposti a rivelargli dove si trova Esmeralda.
È anche molto crudele con Quasimodo. Rifiuta di concedere al gobbo qualsiasi forma di felicità o libertà tenendolo rinchiuso a Notre-Dame, costringe il giovane a chiamarlo "padrone" e lascia che venga umiliato in pubblico senza preoccuparsi di aiutarlo, come punizione per aver disubbidito ai suoi ordini di non lasciare mai la Cattedrale. Inoltre non mostra amore verso Quasimodo, e lo usa solo come strumento per il suo guadagno personale. Come tale, permette a Quasimodo di vivere solo per paura della dannazione eterna dopo che uccise sua madre sui gradini di Notre Dame. Sembra anche essere una persona piuttosto razionale, come dimostra la scena in cui spiega a Quasimodo che i suoi amici Gargoyles sono fatti di pietra e non possono parlare.
Inoltre, Frollo sembra essere un uomo piuttosto stoico, che appare sempre calmo, controllato e sicuro di sé, e mostra paura solo quando Quasimodo riesce a sopraffarlo dopo aver cercato di pugnalarlo alle spalle, o nel momento precedente alla sua morte; mostra anche un evidente timore quando i molti occhi delle statue di Notre Dame sembrano giudicarlo per aver ucciso una donna innocente. Raramente esibisce umorismo, e ogni volta che lo fa, è sempre un umorismo nero e secco, di tipo stentoreo e sardonico.
Nonostante la sua risolutezza, la vera debolezza di Frollo era il non poter sentire o capire l'amore per un'altra persona. Fu questa crudeltà e abusività a spingere Quasimodo ad avere pochissima lealtà nei confronti del suo padrone e a proteggere l'unica persona che abbia mai mostrato gentilezza nei suoi confronti.
Frollo inoltre sembra avere poco o nessun senso di personalizzazione: con l'eccezione di Quasimodo e Febo - le uniche persone a cui si riferisce per nome -, egli si riferisce ai suoi soldati come "voi", e si riferisce a Esmeralda chiamandola esclusivamente con il nome di "zingara".

Biografia del personaggio
Frollo vive nel Palazzo di Giustizia, a Parigi, dove esercita la professione di giudice in modo estremamente autoritario. Pur considerandosi un uomo profondamente religioso, utilizza la sua posizione per perseguitare e arrecare sofferenze al popolo dei gitani, accusandoli di essere "parassiti" e di "vivere al di fuori dell'ordine naturale". Una notte un gruppo di zingari tenta di entrare a Parigi, ma subito si ritrovano intercettati e arrestati dallo spietato giudice e dai suoi uomini. Quando una donna del gruppo tenta la fuga, Frollo la insegue e infine la uccide sui gradini di Notre-Dame, per poi scoprire che ella era la madre di un bambino deforme. Frollo tenta dunque di gettare il bambino in un pozzo, ma viene fermato dall'Arcidiacono di Notre-Dame che lo convince ad allevare il bambino come proprio figlio, come ammenda per i peccati che ha commesso amministrando la legge a modo proprio.
Frollo dunque battezza il bimbo Quasimodo, e lo alleva nel campanile della Cattedrale di Notre Dame, nel tentativo di "proteggere il mondo dalla sua mostruosità". Nonostante la rigida disciplina religiosa e di orientamento del giudice, Quasimodo cresce manifestando ottimismo e spirito libero. Nel corso del ventennio successivo, Frollo continua a guadagnare potere all'interno della città, imprigionando, torturando e uccidendo gli zingari, e cercando nel frattempo di convincere il popolo parigino della loro malvagità. Prima di prendere parte all'annuale Festa dei folli, Frollo incontra il capitano Febo, un soldato leale e giusto, al quale assegna il compito di trovare la Corte dei Miracoli, luogo che gli zingari hanno adibito a nascondiglio.
Nel corso della festa, Frollo fa la conoscenza di una zingara di nome Esmeralda, dalla quale è attratto e al contempo disgustato. Poco dopo, Quasimodo, fuggito dalla cattedrale, viene incoronato Re dei Folli e in seguito pubblicamente umiliato, sotto lo sguardo indifferente del suo tutore. Sarà Esmeralda ad aiutare Quasimodo e a deridere pubblicamente Frollo per la sua indifferenza, scatenando la sua ira e in seguito rifugiandosi nella Cattedrale per sfuggire all'arresto. Quella stessa sera Frollo si rende conto di essersi innamorato della zingara ma, non riuscendo ad accettare ciò, teme che questa attrazione possa tradursi nella sua dannazione eterna. Contemporaneamente Quasimodo aiuta Esmeralda a fuggire dalla Cattedrale, al che Frollo comincia a darle una caccia spietata bruciando e saccheggiando le case zingare di Parigi, con l'intenzione di farla sua o, in caso di un suo rifiuto, eliminarla. Cercherà di sterminare una famiglia innocente credendoli dei traditori, ma un disgustato Febo, opponendosi alla sua volontà, li salva. Frollo dunque accusa Febo di insubordinazione e lo condanna a morte, ma con l'aiuto di Esmeralda il capitano si salva.
Avendo scoperto che Quasimodo ha aiutato Esmeralda a fuggire, Frollo ricorre all'inganno, facendogli credere di aver trovato il nascondiglio degli zingari e minacciando di attaccarlo, affinché il ragazzo si rechi alla Corte dei Miracoli per avvisare Esmeralda del pericolo, e scoprire così la posizione del luogo. Il suo piano va a segno, e Frollo arresta Esmeralda, Febo e gli zingari, e fa incatenare Quasimodo nel campanile della Cattedrale, dopodiché condanna Esmeralda al rogo. Prima dell'esecuzione, l'uomo pone a Esmeralda un ultimatum: diventare la sua donna o morire, ricevendo come risposta uno sputo in faccia. Quando per Esmeralda sembra giunta la fine, Quasimodo riesce a fuggire e a trarre in salvo la ragazza, mentre il popolo di Parigi, incoraggiato dal suo gesto, ingaggia una furiosa battaglia contro gli uomini di Frollo, mentre Quasimodo colpisce i soldati con sassi e mattoni e infine riesce a metterli in fuga riempiendo la piazza sottostante alla Cattedrale con il piombo fuso usato per le campane. Dopo aver sfidato l'Arcidiacono, Frollo raggiunge Quasimodo ed Esmeralda sul campanile e lì tenta di ucciderli, dopo aver rivelato al ragazzo la verità sulla morte della madre (Frollo gli aveva sempre detto che sua madre lo aveva abbandonato per la sua deformità). Dopo aver rischiato di precipitare dal balcone della Cattedrale, Frollo riesce a issarsi su un gargoyle e si appresta a uccidere Esmeralda, ma in quel momento il gargoyle cede al suo peso e si stacca dalla balconata portandolo con sé. Frollo trova così la morte precipitando dalla cattedrale nel piombo fuso della piazza sottostante. Memorabili sono le sue, alquanto ironiche, ultime parole: "Egli castigherà i perversi e li precipiterà in una voragine di fuoco!", accentuate dall'istante in cui la testa del gargoyle prima di spezzarsi sotto il suo peso si anima e, con occhi e fauci fiammeggianti, fa rassomigliare la morte di Frollo a una caduta all'inferno.
Frollo viene poi citato nel sequel, Il gobbo di Notre Dame II, in due occasioni. La prima mentre Clopin annuncia che sta per incominciare il ballo di Esmeralda, tira fuori un pupazzetto simile a Frollo dicendo di fare attenzione a non perdere il cuore per lei. La seconda volta avviene verso la fine del film, quando Madeline chiede a Quasimodo di fidarsi di lei, egli risponde di non avere più fiducia in lei e che aveva già fatto questo errore, riferendosi al suo ex tutore.

Fuoco d'inferno
(EN)
«I feel her, I see her... The sun caught in her raven hair, is blazing in me out of all control...»
(IT)
«La vedo, la sento... Fra i suoi capelli il fuoco c'è e annienta ogni controllo che c'è in me...»


Fuoco d'Inferno (Hellfire) è la canzone principale cantata da Frollo ed è stata considerata la canzone Disney più oscura, matura e complicata. L'intera canzone è accompagnata dal Confiteor, e incomincia proprio con la preghiera dell'arcidiacono e dei monaci che onorano il Signore nella cattedrale. Successivamente la scena si sposta nella residenza di Frollo, che si rivolge alla Vergine Maria chiedendole come mai la sua anima brucia al pensiero di Esmeralda, proprio a lui che si ritiene un uomo giustissimo e purissimo. Dopodiché si convince che Esmeralda proviene dall'Inferno e che è uno spirito malvagio venuto per portarlo alla dannazione eterna, ma capisce che non riesce a fare nulla per liberarsi dal desiderio che sia sua. Così incomincia ad accusare Dio di aver permesso che il Diavolo si impossessasse della sua anima e chiede nuovamente aiuto a Maria per essere protetto dall'amore verso Esmeralda. In quel momento entra una guardia, che gli dice che Esmeralda è fuggita, notizia seguita dall'attrazione che si trasforma in pura follia: infatti Frollo incomincia a rivolgersi direttamente a Esmeralda, dicendo di essere disposto a bruciare tutta Parigi per trovarla e per poi obbligarla a scegliere o lui o la morte. Frollo conclude la canzone con un'ultima preghiera a Dio accompagnata da un "Ma lei sarà mia, o morirà", per poi svenire sul pavimento.
Per ragioni di musicalità in italiano il riferimento al diavolo non è così esplicito come in altre versioni. Frollo infatti in italiano dice "Che c'entro io/ se vuole Dio/ che non resista al desiderio che sia mia!", mentre in originale è "It's not my fault/if in God's plan/He made the devil so much stronger than a man! (Non è colpa mia/se nel suo piano/ Dio ha fatto il diavolo molto più forte dell'uomo!)". Inoltre nella versione originale dopo aver mandato via la guardia dice "Hellfire!/ Dark fire!/Now gypsy is your turn! (Fuoco d'Inferno!/ Fuoco oscuro!/Ora gitana tocca a te!") mentre in italiano dice "Sei pronta, Gitana?/lo so che tornerai!"
La canzone è opposta alla precedente Luce del Paradiso (Heaven's light) cantata invece da Quasimodo e che paragona Esmeralda a un angelo.


mercoledì 24 luglio 2019

Agente 077

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L’Agente 077 (vero nome Dick Malloy) è un personaggio immaginario protagonista di un'omonima trilogia cinematografica negli anni sessanta. Si tratta di un agente segreto della CIA, interpretato dall'attore Ken Clark. È un rifacimento in versione italiana dell'Agente 007.

martedì 23 luglio 2019

Baphomet

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Baphomet è un personaggio dei fumetti pubblicati dalla Marvel Comics, è un demone di classe superiore.

Biografia del personaggio
Baphomet appare per la prima volta tra le schiere di un gruppo di satanisti, riuniti per tendere una trappola a Daimon Hellstrom. Il demone e i suoi compari, vennero facilmente sconfitti dall'antieroe e rispediti all'Inferno. Le strade di Baphomet e di Hellstrom si incrociano nuovamente quando un nemico di Daimon, il Possessore, cercando di raggiungere l'Inferno attraverso un portale a cui il demone faceva la guardia, si scontra con i due nemici costretti ad una scomoda alleanza. Baphomet ricompare durante la saga "Ultimi Riti", confrontandosi con la strega Salomè che lo distrugge con un formidabile attacco magico. Successivamente, Baphomet viene invocato dal giovane mago Jack Holyoak per contrastare Doc Samson.

Poteri e abilità
Baphomet ha una forza e una resistenza sovrumane, maggiori nelle dimensioni infernali. Può emettere palle di fuoco ed è immune al fuoco infernale.