lunedì 2 settembre 2019

Bane

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«Distruggeremo Gotham. E dopo, quando avremo finito e Gotham sarà... cenere... avrai il mio permesso di morire.»
(Bane rivolto a Bruce Wayne ne Il cavaliere oscuro - Il ritorno)


Bane, noto in Italia anche col nome Flagello, il cui vero nome è Eduardo Dorrance, è un personaggio dei fumetti DC Comics creato da Chuck Dixon (testi) e Graham Nolan (disegni). È uno dei peggiori nemici di Batman comparsi più di recente.
Dotato di una forza sovrumana dallo steroide "Venom" che gli viene iniettato nel corpo tramite dei cavi direttamente collegati con le sue vene, Bane ha una muscolatura estremamente possente ed è solito tenere il proprio volto coperto da una maschera simile a quella dei luchadores messicani.
A inizio anni novanta, quando fece la sua comparsa nella città di Gotham, Bane spedì Bruce Wayne sulla sedia a rotelle per un lungo periodo, mostrandosi così come uno degli avversari più pericolosi dell'Uomo Pipistrello.
Si è classificato al trentaquattresimo posto nella classifica dei più grandi cattivi nella storia dei fumetti secondo IGN.


Storia editoriale
Chuck Dixon, Graham Nolan e Doug Moench hanno creato il personaggio per la trama del fumetto Batman: Knightfall, anche se non si sa per quali elementi del carattere di Bane bisogna ringraziare Dixon e Moench. Dixon ha scritto la storia della prima apparizione del personaggio (La vendetta di Bane), con i disegni di Graham Nolan. Non è ben chiaro quanto abbia influito nella storia di Bane Denny O'Neil (sceneggiatore veterano di molte storie su Batman e autore del romanzo di Knightfall, omonimo adattamento del fumetto). O'Neil aveva precedentemente creato Santa Prisca, il luogo della nascita di Bane, in The Question e del veleno "Venom" (apparso per la prima volta nelle pagine di Legends of the Dark Knight n. 16-20, e successivamente ristampato in versione brussorata). Nelle pagine di Azrael, O'Neil ha introdotto la comprensione da parte di Bane di come il "Venom" sia diventato una dipendenza e una debolezza responsabile delle sue precedenti sconfitte.

Biografia del personaggio
Prima apparizione a Gotham
Figlio del rivoluzionario Edmund Dorrance, più noto in seguito come il Re Serpente, viene condannato dalla nascita a scontare la pena del padre sfuggito alla giustizia dell'isola di Santa Prisca in un carcere di massima sicurezza, Peña Duro, dove viene sottoposto sin dall'infanzia ad innumerevoli torture che lo hanno trasformato in uno psicopatico pluriomicida. A dispetto dell'aspetto nerboruto e villoso, Bane non si avvale solo della tremenda forza fisica per i suoi piani, ma ha anche un intelletto molto sviluppato e perfino versato nelle arti umanistiche, grazie agli insegnamenti di un ex-gesuita compagno di prigionia. Questa caratteristica lo avvicina per un certo verso ad Edmond Dantès, protagonista del Conte di Montecristo, educato in carcere dall'Abate Faria. In questo particolare si evince l'iniziale intenzione di Dixon di farne quasi un "anti-batman" visto che il Conte di Montecristo (insieme a Zorro) è una delle fonti di ispirazione primarie per la figura del Crociato col Mantello. I dottori del carcere lo usarono come cavia per un potente steroide, il "Venom", che aumentava tremendamente le facoltà fisiche; grazie al nuovo vigore ottenuto, Bane evase dal carcere e raggiunse Gotham City.

Lo scontro con Batman
«The Batman is Gotham City. I will watch him. Study him. And when I know him and why he does not kill, I will know this city. And then Gotham will be mine!»

(IT)
«Batman è Gotham City. Lo osserverò, lo studierò. E quando saprò perché non uccide, conoscerò questa città. E allora Gotham sarà mia!»
(Bane in Batman: La vendetta di Bane)


Arrivò infine a Gotham City con l'intento di conquistarla, e ciò lo portò inevitabilmente a scontrarsi con Batman, di cui Bane riuscì a scoprire l'identità segreta. Avendo studiato per anni le biografie dei migliori strateghi della storia, Bane ideò un astuto piano per sconfiggere definitivamente il Cavaliere Oscuro: organizzò una maxi-evasione dal carcere di Gotham, talmente violenta che provocò la fuga di orde di criminali per le strade della città, compresi quelli più pericolosi come ad esempio il Joker o lo Spaventapasseri. Batman riuscì a fermarli tutti, non senza riportare ferite e, quando praticamente esausto tornò alla Batcaverna, trovò Bane ed Alfred, privo di sensi. Bane fracassò la schiena a Batman e lo scagliò da una finestra, assumendo il controllo della comunità criminale. Assieme ai suoi complici Trogg, Zombie e Bird, conquistò tutte le famiglie della mala di Gotham, ottenendo, con l'intimidazione e la violenza, il potere assoluto dei traffici della città. Nel frattempo il mantello di Batman passò da Bruce Wayne a Jean-Paul Valley; il nuovo Batman, nonostante le raccomandazioni del suo predecessore, affrontò il possente criminale, venendo in un primo momento battuto; in seguito però, utilizzando un costume da combattimento corazzato e un equipaggiamento più letale, affrontò nuovamente Bane, riuscendo a sconfiggerlo, in quanto Jean-Paul riuscì a privarlo del "Venom", da cui Bane sembrava essere dipendente.

Dopo Knightfall
Successivamente agli eventi narrati in Batman: Knightfall, Bane, una volta riuscito a ricostruire il suo possente fisico muscolo per muscolo e a disintossicarsi dal Venom, si reca a Santa Prisca dove interroga il prete gesuita, che lo aveva cresciuto ed educato in Peña Dura, sulla vera identità di suo padre. Il prete gli spiega che suo padre potrebbe essere uno fra quattro uomini: un rivoluzionario, un dottore americano, un mercenario inglese e un banchiere svizzero. Bane, dopo aver ucciso il gesuita, parte per Roma alla ricerca di quest'ultimo e qui fa la conoscenza di Ra's al Ghul, il quale, ritenendolo un nuovo potenziale compagno per sua figlia Talia, lo nomina suo erede, ruolo che in passato aveva scelto per Batman prima che quest'ultimo lo tradisse.
Ritornato a Gotham, Bane affronta Nightwing (Dick Grayson) in un combattimento corpo a corpo venendo sconfitto ma riuscendo a scappare, successivamente affronta nuovamente Bruce Wayne, tornato nel frattempo a indossare i panni del Cavaliere Oscuro. Batman ottiene la sua rivincita con Bane e, finalmente, riesce a sconfiggerlo in un unico combattimento.
In seguito, Bane combatte Azrael nella storia Angel and the Bane. Ha poi un ruolo comprimario nella storia "Terra di nessuno" nel quale si mette alle dipendenze di Lex Luthor intenzionato a conquistare Gotham, ma viene convinto da Batman a lasciare il piano del filantropo di Metropolis. Dopo la sconfitta di Ra's al Ghul, Bane intraprende una campagna per distruggere Lazarus Pit e, contemporaneamente, fa la conoscenza di Black Canary.
Bane arriverà persino a credere che suo padre sia Thomas Wayne, cosa che in seguito si rivelerà infondata dopo un test del DNA.
Bane, in seguito, scoprirà che il suo vero padre è il mercenario inglese Sir Edmund Dorrance, soprannominato Re Serpente. Bane e Batman si alleeranno per combattere Dorrance e, nel combattimento, Bane sarà ferito e salvato da Batman.

Crisi infinita
In Crisi infinita n. 7, Bane attacca Metropolis insieme ad altri criminali e riesce ad uccidere l'eroe Judomaster.

One Year Later
Bane riappare in One Year Later alla ricerca dei due Hourman (Rex e Rick Tyler) per chiedergli aiuto. Dopo aver guadagnato la loro fiducia, Bane racconta ai due eroi di come abbia cercato inutilmente di porre fino al traffico di droga a Metropolis e, contemporaneamente, abbia scoperto l'esistenza di un nuovo guerriero a cui è stato iniettato il "Venom". In realtà tale storia era stata inventata da Bane per potersi avvicinare a Rex Tyler, che si scopre essere uno dei responsabili della nascita del "Venom". Alla fine della storia, Bane rimane sepolto tra le macerie del penitenziario Santa Prisca dove era iniziata la sua vicenda. In séguito, Bane riappare ancora vivo e riesce a portare la democrazia nel suo paese. Dopo aver scoperto che le elezioni erano state truccate da Computron, uno dei Rainbow Raiders, Bane fa precipitare il paese in una guerra civile e affronta Thomas Jagger, il figlio di Judomaster, venendo sconfitto ma risparmiato da quest'ultimo.

Segreti Sei
Dopo esser stato reclutato da Amanda Waller nella Squadra Suicida, di recente si è aggregato alla squadra di mercenari nota come i Segreti Sei; qui Bane ha mostrato lievi segni di redenzione, in quanto pare abbia abbracciato la fede in Dio, inoltre ha cominciato a provare un forte sentimento paterno verso Scandal Savage, figlia di Vandal Savage, verso la quale è iperprotettivo, tanto che, per aiutare lei e la squadra da un assalto di criminali (in quanto avevano messo una taglia sui Sei), Bane ha assunto una dose di Venom.

Poteri e abilità
Bane è dotato di un'intelligenza e una determinazione ai limiti delle possibilità umane, pari a quelle di Batman; è anche estremamente colto ed esperto di strategia, tattica, comando, investigazione, chimica e meditazione. Inoltre parla molte lingue come spagnolo, francese, tedesco, russo, mandarino, inglese, dhari e latino. Dotato pure di eccezionale memoria e con la sua notevole abilità investigativa, in un anno è stato in grado di dedurre l'identità segreta di Batman. Proprio per queste sue abilità, Bane è in assoluto uno dei nemici più intelligenti e astuti del cavaliere oscuro.
Lo straordinario addestramento ricevuto da Bane lo ha reso esperto nel combattimento corpo a corpo (dalle arti marziali a tutte le altre tecniche, passando per un suo personale stile), nell'uso di qualsiasi arma (da fuoco, esplosiva, da lancio o bianca che sia) e nella guida di qualsiasi veicolo (sia terrestre, sia marino, sia aereo).
La somma di tutte queste qualità sia fisiche che marziali rendono Bane un nemico più che temibile per chiunque gli si pari davanti, sia gente con poteri sia senza. In più di un'occasione è riuscito a tenere testa e delle volte anche a surclassare eroi del calibro di Batman, Freccia Verde, Azrael e Nightwing e a mettere k.o. criminali come Killer Croc e Re Squalo.
A livello fisico, dispone di forza, resistenza, velocità, agilità e riflessi ai limiti delle possibilità umane, anch'esse dello stesso livello di quelle del Cavaliere Oscuro. È anche capace di simulare la propria morte, abbassando momentaneamente i suoi segni vitali sotto la soglia rilevabile dalle attrezzature mediche. Tuttavia, inizialmente, il suo vero potere risiede in una delle armi più insidiose dell'universo DC, il Venom, un potentissimo super-steroide dagli effetti non permanenti che, iniettato direttamente nel cervello, aumenta le capacità fisiche di chi lo assume fino a livelli sovrumani e ne incrementa sensibilmente il tasso di adrenalina e il volume muscolare. Sul piano fisico, la sostanza pone Bane molto al di sopra del suo nemico giurato, tanto più che quella da lui utilizzata è una variante super-concentrata dello steroide. Per assumerne una dose ogni volta che ne ha bisogno, il supercriminale fa uso di uno speciale infusore ricaricabile, collegato direttamente al suo corpo. Tuttavia, successivamente agli eventi di Knightfall, Bane non fa più uso del Venom, poiché la sostanze crea nell'utilizzatore una forte dipendenza e, con l'utilizzo prolungato, anche dei seri danni fisici collaterali; tuttavia, di recente, Bane si è iniettato nuovamente la sostanza, assumendone una dose per salvare Scandal Savage, la figlia di Vandal Savage, dall'attacco di un'orda di criminali e ricominciando, da quel momento in poi, a fare uso costante del super-steroide.
Bane è da considerarsi uno dei supercriminali più pericolosi di tutto l'universo DC Comics, tenendo presente che è uno dei pochissimi personaggi a essere riuscito a sconfiggere in combattimento Batman. Dopo Joker e Due Facce, è il supercriminale più pericoloso di tutta Gotham City.

Altre versioni
Nel crossover Marvel vs. DC, Bane affronta in combattimento Capitan America, venendo sconfitto.
Nell'universo Amalgam viene fuso col soldato pazzo della Marvel Nuke, diventando uno dei criminali della serie Bruce Wayne: Agente dello S.H.I.E.L.D.

Altri media
Film
Nel film del 1997 Batman & Robin, diretto da Joel Schumacher, Bane fa il suo esordio sul grande schermo interpretato dal wrestler Robert Swenson come antagonista secondario del film. Rispetto al fumetto, viene rappresentato come un tirapiedi dalla scarsa intelligenza, brutale e capace di pronunciare solamente qualche parola, semplificando molto le sue origini e il suo carattere, cosa che ha contribuito all'insuccesso del film.
Appare nel film d'animazione Batman: Il mistero di Batwoman (2003) dove è doppiato in originale da Héctor Elizondo. Il film fa parte del DC Animated Universe.
Bane è uno dei due antagonisti principali del film Il cavaliere oscuro - Il ritorno (2012), assieme a Talia al Ghul, nel quale viene interpretato da Tom Hardy. In questa pellicola la personalità di Bane è molto simile a quella del fumetto, presentando la grande intelligenza e abilità tattica che lo avevano caratterizzato sin dalle sue prime apparizioni su carta. È sul piano fisico che il personaggio presenta differenze sostanziali rispetto alla sua controparte cartacea: Bane ci viene presentato come un uomo completamente calvo, che indossa sempre abiti di stampo militare (incluso un giubbotto antiproiettile) e una maschera elettronica simile ad una museruola, la quale gli fa respirare costantemente un potente antidolorifico, atto a non fargli soffrire gli atroci reumatismi lasciati da un vecchio intervento mal riuscito.

Televisione
Bane compare in quattro serie ed un film del DC Animated Universe:
Bane appare nell'episodio Killer chimico della serie animata Batman, in cui viene presentato come un terribile mercenario evaso dal carcere sudamericano di Peña Duro grazie al siero del supersoldato che veniva testato nella struttura, Il Veleno, sostanza che diventerà poi la sua più potente arma. Bane giunge a Gotham City per eliminare Batman su commissione di Rupert Thorne, ma in verità trama per impossessarsi del suo impero criminale segreto a lavoro compiuto. Il Killer Chimico riesce a ridurre in fin di vita Killer Croc e a catturare Robin, ma al termine dello scontro finale con l'Uomo Pipistrello, sul punto di spezzargli la schiena, viene da quest'ultimo sconfitto tramite un malfunzionamento indotto al sistema di somministrazione del Veleno del supercriminale, che gli causa un'overdose.
Bane fa anche una breve comparsa nella serie Superman.
Nella seconda serie sul Cavaliere Oscuro, Batman - Cavaliere della notte, Bane appare più volte: in un incubo di Barbara Gordon, nel quale uccide Batman e il Commissario Gordon stesso, in una squadra di supercriminali accompagnato dal Pinguino e dall'Enigmista (verrà sconfitto da Superman, camuffato da Batman) e nel lungometraggio animato Batman - Il mistero di Batwoman, dove il Pinguino, Rupert Thorne e Dukaine gli chiedono aiuto per eliminare Batwoman e, successivamente, Batman.
In Batman of the Future, Bane appare come un anziano ormai sulla sedia a rotelle, parzialmente disintossicato dal "Venom", che gli viene comunque somministrato a piccole dosi.
In The Batman, Bane appare con la pelle rossa e molto più grosso rispetto al fumetto. In questa serie è doppiato nel primo episodio da Joaquim de Almeida, mentre nelle successive apparizioni da Ron Perlman e Clancy Brown.
Bane appare nel film d'animazione Batman Unlimited: Fuga da Arkham.
Appare nel film d'animazione Superman/Batman: Nemici pubblici dove affronta Superman e Batman, venendo alla fine sconfitto da Capitan Atom e dalla sua squadra.
Bane appare, interpretato da Shane West, nella quinta e ultima stagione della serie Gotham.

Videogiochi
Bane appare nei seguenti videogiochi:
Batman & Robin, sviluppato da Probe Entertainment e Tiger Electronics (1998)
Batman: Chaos in Gotham, sviluppato da Ubisoft (2001)
Batman: Gotham City Racer, sviluppato da Sinister Games (2001)
Batman: Rise of Sin Tzu, sviluppato da Ubisoft Montréal (2003)
LEGO Batman: Il videogioco, sviluppato da Traveller's Tales (2008)
Batman: Arkham Asylum, sviluppato da Rocksteady Studios (2009)
DC Universe Online, sviluppato da Sony Online Austin (2011)
Batman: Arkham City, sviluppato da Rocksteady Studios (2011)
Il cavaliere oscuro - Il ritorno, sviluppato da Gameloft (2012)
LEGO Batman 2: DC Super Heroes, sviluppato da Traveller's Tales (2012)
Injustice: Gods Among Us, sviluppato da NetherRealm Studios (2013)
Batman: Arkham Origins, sviluppato da Warner Bros. Games Montréal (2013)
Batman: Arkham Origins Blackgate, sviluppato da Armature Studio (2013)
LEGO Batman 3: Gotham e Oltre, sviluppato da Traveller's Tales e Feral Interactive (2014)
Injustice 2, sviluppato da NetherRealm Studios (2017)

domenica 1 settembre 2019

Paperopoli

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Paperopoli (in inglese Duckburg, nelle prime edizioni italiane era chiamata Paperinopoli o Paperlandia) è, insieme a Topolinia, una delle due immaginarie città in cui abitano i personaggi della Disney. Venne ideata da Carl Barks ed esordì in alcune storie pubblicate sulla rivista Walt Disney's Comics and Stories per ovviare all'imperante confusione di quegli anni. Paperopoli è situata nel Calisota, uno stato immaginario degli Stati Uniti d'America. Qui risiedono Paperino con i tre nipotini e gli altri personaggi come Paperina, Paperon de' Paperoni e Nonna Papera.
Dal confronto con la reale geografia degli Stati Uniti, quella dei territori ove sorge l'immaginaria città di Paperopoli, nella versione di Carl Barks potrebbe verosimilmente corrispondere alla zona di Morro Bay tra San Francisco e Los Angeles, mentre in quella successiva di Don Rosa, viene posizionata in corrispondenza della città di Eureka, nella contea di Humboldt, nel nord della California.
È presente anche nelle serie animate televisive statunitense DuckTales - Avventure di paperi e DuckTales e nel film animato Zio Paperone alla ricerca della lampada perduta.

Storia immaginaria
Nell'area dove sorgerà Paperopoli, conosciuta con il nome di Nova Albion, nel 1579 Sir Francis Drake fa erigere un forte che battezza Drake Borough. Successivamente, nel 1818, la costruzione viene ceduta al colono Cornelius Coot che lo rinomina Forte Paperopoli (en.: Fort Duckburg). Coot costituisce poi, grazie al secondo emendamento, la milizia Truppe delle Marmotte (Woodchucks Militia) e con questo drappello difende la collina della fortezza dagli attacchi degli inglesi prima, e, successivamente, dagli indiani e dagli spagnoli.
Nel 1830 nasce il figlio di Cornelius Coot, Clinton, che in seguito fonda le Giovani Marmotte (Junior Woodchucks), gruppo con il quale insegna ai giovani paperopolesi l'amore e il rispetto per la natura realizzando un manuale derivato dalle perdute informazioni provenienti dalla Biblioteca di Alessandria. Malgrado integrata negli Stati Uniti la città continuò a godere di una certa autonomia, arrivando addirittura a possedere una propria ambasciata, come uno Stato indipendente.
Nel 1899 il figlio di Clinton, Casey Coot, cede la proprietà del vecchio forte e dell'originario poggio di Paperopoli, chiamato collina Ammazzamotori, ad un giovane Paperon de' Paperoni, che successivamente vi costruirà il suo famoso deposito di denaro (Money Bin). L'altura venne presto fatta bombardare dal presidente Theodore Roosevelt su richiesta delle Giovani Marmotte che ritenevano Paperone un invasore straniero. De' Paperoni si trasferì sulla collina solo nel 1902 insieme alle due sorelle Matilda e Ortensia.
Nel Novecento, anche grazie all'impulso economico del magnate de' Paperoni, Paperopoli si trasforma da borgo agricolo in una città industriale.
Il "Forte Paperopoli", sede originaria delle Giovani Marmotte, il corpo eco-militare fondato da Clinton Coot, è stato successivamente ritrovato dagli oggi pluridecorati discendenti di Cornelius, Qui, Quo, Qua, salvandolo dalla distruzione cui era destinato nella "Falegnameria de' Paperoni".

Caratterizzazione
Paperopoli è una metropoli di grandi dimensioni e all'avanguardia (conta 1.316.000 abitanti) industrialmente avanzata.
Paperopoli appare spesso caotica e molto trafficata; nonostante ciò è caratterizzata soprattutto da villette monofamiliari e dispone di ampi spazi verdi. La città conta numerosi quartieri; è assai estesa, sul modello di Los Angeles, e, come quest'ultima, rispetto alla sua vasta estensione non è molto popolosa, uno dei quartieri più recenti si chiama Paperonia Village. Inoltre, la capitale del Calisota ha una tangenziale che parte dal casello "Paperopoli Sud" della I-90 e si immette nella I-45; è lunga 20 km, con quindici uscite. Paperopoli dispone di ben dodici linee della metropolitana. Tali moderne vie di comunicazione sono state tutte costruite grazie ai soldi di Rockerduck e del sindaco. La Banca centrale emette le banconote dello Stato e conia le monete, mentre le Poste stampano i francobolli locali. Sotto la città, infine, esiste l'agglomerato abitativo originale, sprofondato a causa di un terribile cataclisma: tra questi cunicoli si è nascosta, per un certo periodo la Banda Bassotti. Tra queste gallerie si trovano anche numerose caverne che da Shacktown (tradotto in italiano come quartiere Agonia), un sobborgo povero di Paperopoli, finiscono sotto il
Deposito di Paperone.
In un'isola poco al largo di Paperopoli è collocata pure una copia in scala minore della Statua della Libertà, innalzata contestualmente alla sua gemella più famosa. A causa dei materiali scadenti con cui fu edificata la struttura andò incontro ad un veloce declino, rimase inagibile e dimenticata dai paperopolesi per molti decenni finché, in occasione del centenario della costruzione, venne restaurata con un intervento finanziato da Paperone, che ne modificò l'effigie a propria immagine per l'occasione. La bandiera e lo stemma dello Stato sono rappresentati da un papero giallo (o dorato) in campo rosso.
Il clima di Paperopoli è spesso caldo e soleggiato nel periodo estivo, mentre durante l'inverno si alternano giornate serene a frequenti piogge e anche abbondanti nevicate.
Visto che la città si affaccia sull'Oceano Pacifico sulla Baia di Paperopoli, il clima è dunque tipicamente oceanico temperato.

Punti di interesse
Il deposito di Paperone sulla collina Ammazzamotori.
Il palazzo di Rockerduck.
Il palazzo presidenziale.
Il municipio, con la statua di Cornelius Coot nella piazza antistante. In alcune versioni, invece, la statua si trova al centro del parco pubblico.
Il club dei miliardari, frequentato anche da Paperone e Rockerduck.
La sede del Papersera, un quotidiano locale di proprietà di Paperone.
La sede di La Voce di Paperopoli, un quotidiano locale di proprietà di Rockerduck
Il porto.
Il casinò.
Il campanile Big Bob, nella piazza principale. Viene utilizzato a capodanno per fare il conto alla rovescia.
Il laboratorio e la casa di Archimede Pitagorico.
La scuola media Cornelius Coot, frequentata da Qui, Quo e Qua che è anche la sede del giornalino mensile
Le case dei personaggi principali (Paperino, Paperina, Gastone, Brigitta, ecc.).
La sede del club delle Giovani Marmotte.
La cattedrale di Notre Paper, dove si aggira un falso fantasma.
La fattoria di Nonna Papera: situata nei pressi del vicino borgo di Quacktown, è stata anche la dimora di Paperino da giovane.
La Ducklair Tower.
Duckmall Center, grande centro commerciale noto anche per la sua mascotte, il pulcino Waldo.
Le poste centrali.
La banca centrale.
Il carcere.
Lo stadio, dove gioca la squadra di calcio del Paperopoli, il cui proprietario è Paperon de' Paperoni; la squadra dalla fondazione ha vinto trenta scudetti, stabilendo così il record (alle sue spalle vi sono i rivali dell'Ocopoli, che ne hanno conquistati la metà).
La biblioteca comunale.
Il covo della Banda Bassotti, una vecchia roulotte rubata rivestita da lastre dorate (presente nella storia "Il segreto di Nonno Bassotto" sul Topolino n.2259).
Le officine Fabriconi i.n.c., produttrice di piegabaffi, galosce, lampioni a gas. È la più vecchia industria di Paperopoli. Viene comprata da Paperone per produrre il "ROBIOLASTEX", "coso" inventato dal miliardario per non fare brutta figura nell'aver comprato l'azienda più fallimentare del mondo.
Il quartier generale della P.I.A., il servizio segreto di Paperone
Il teatro.
L'aeroporto.
Il cocuzzolo del misantropo, sulla cima c'è la casa di Dinamite Bla ove è l'unico abitante col suo cane e le sue galline. La sua superficie è buona parte coltivata a melanzane. È sita nei pressi di Paperopoli.

Personaggi
Paolino Paperino
Paperina
Qui, Quo e Qua (Giovani Marmotte)
Ely, Emy, Evy (Le Gioiette)
Anacleto Mitraglia
Mr. Jones (Disney)
Cip & Ciop
Gastone Paperone
Paperoga
Malachia
Paperon de' Paperoni
Paperetta ye ye
Battista
Brigitta McBridge
Filo Sganga
Miss Paperett
Rockerduck
Lusky
Archimede Pitagorico
Edi
Pico de Paperis
Banda Bassotti
Chiquita
Gran Mogol
Spennacchiotto
Moby Duck
Amelia (Disney)
Abitanti della periferia di Paperopoli
Nonna Papera
Ciccio
Dinamite Bla

I Love Paperopoli
Ad agosto 2017, la casa editrice Centauria avvia insieme alla Edizioni Panini la pubblicazione seriale della collana I Love Paperopoli, con cadenza settimanale; ogni uscita contiene un dossier su un luogo e un personaggio della città, oltre alle parti di un plastico componibile; la collana era inizialmente limitata a 50 uscite, ma Centauria ha deciso di prolungare la pubblicazione fino a 100 uscite. Le parti del modello comprendono un certo numero di basi che si agganciano tra loro, edifici più o meno noti già composti o divisi in più parti: il Deposito, le case private di Paperino, Gastone, Paperina, Paperoga, Pico de Paperis, Archimede e altri; la Rockerduck Tower, la sede del Papersera, la Borsa Valori, il Club dei Miliardari, il Municipio, la sede delle Giovani Marmotte, la fattoria di Nonna Papera e quella di Dinamite Bla e così via, e numerosi personaggi: Zio Paperone con il fido maggiordomo Battista, Paperino, Qui Quo e Qua in tenuta da Giovani Marmotte, il Gran Mogol, Archimede Pitagorico con l’aiutante Edy, Paperina, Gastone, Paperoga, Pico de Paperis, Filo Sganga, Brigitta McBridge, Paperinik, Amelia, Rockerduck, Nonna Papera, Ciccio, Dinamite Bla, Spennacchiotto, la Banda Bassotti con il cane Otto x Otto, Anacleto Mitraglia, Bum Bum Ghigno e un poliziotto, alcuni dei quali con i propri veicoli privati come la 313 di Paperino. Ogni dossier, pensato come un fascicolo pieghevole, contiene sull'altra facciata una storia disney, in genere incentrata sul personaggio o edificio descritto.

Citazioni
Paperopoli è citata dal cantautore italiano Max Manfredi nella canzone "Sottozero", contenuta nell'album Le parole del Gatto pubblicato nel 1990.

sabato 31 agosto 2019

Il grande Blek

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Blek Macigno, noto anche come il grande Blek, è un personaggio immaginario protagonista di una serie di strisce a fumetti realizzata negli anni cinquanta dal gruppo EsseGesse, formato dai tre sceneggiatori e disegnatori Giovanni Sinchetto, Dario Guzzon e Pietro Sartoris, pubblicato dall'Editoriale Dardo. Raggiunse una tiratura di 400.000 copie settimanali ed è stato più volte ristampato, imponendosi non solo in Italia ma anche sul mercato europeo dove sono state realizzate versioni del personaggio da altri autori italiani e stranieri.


Storia editoriale
Il personaggio esordì il 3 ottobre 1954 nella Collana Freccia dell'Editoriale Dardo che venne realizzata dalla EsseGesse fino al 1965 quando i rapporti tra gli autori e l'editore si interruppero  abbandonando il personaggio che sarà prima portato avanti in Italia da altri autori e poi sarà prodotto da altri in Francia e in Jugoslavia.  Il personaggio continuò a essere pubblicato nella stessa collana fino a ottobre 1967 per 654 albi a strisce divisi in 33 serie.
Durante la gestione della EsseGesse la collana raggiunse presto tirature di 300 mila copie alla settimana, imponendosi non solo in Italia ma anche sul mercato europeo con un successo che si mantenne costante per tutti gli anni cinquanta e nei due decenni successivi raggiungendo tirature fino alle 400 mila copie e, come ricorda Giovanni Sinchetto «[...] il successo non si fece attendere, fu lungo e duraturo. Negli anni d'oro, Blek vendeva 400.000 copie a settimana, più di Miki, più di Tex, più di tutti». Il personaggio venne pubblicato con successo fino al 1965 quando la EsseGesse, per conflitti sorti con il direttore responsabile, decise di interrompere la collaborazione nonostante la vasta popolarità di cui ancora godeva la serie; il personaggio rimase nelle disponibilità dell'editore che decise di pubblicarne nuove avventure affidandone la realizzazione ad Amilcare Medici e a diversi disegnatori. L'ultimo numero firmato dal trio di autori è il terzo della XXVII serie e i loro successori non riuscirono a mantenere gli stessi standard di qualità tant'è che in poco tempo le vendite calarono disastrosamente. In Italia dopo la conclusione della serie inedita il personaggio venne ristampato numerose volte. Nuove storie vennero realizzate in Francia dove il personaggio conobbe un nuovo successo a scapito di uno stravolgimento di alcuni aspetti come le sue origini. L'esclamazione usata dagli inglesi in tutta la serie, il famoso "Goddam", la cui traduzione letterale è una bestemmia, rimane senza censure in un periodo di puritanesimo assoluto come gli anni cinquanta.
Negli anni settanta, nella collana Freccia Pocket, vennero editi undici volumi con le storie inedite in Italia di produzione francese. Solo nel 1994 Dario Guzzon, unico superstite del trio, riprese la collaborazione con la Dardo realizzando nuove serie di strisce pubblicate in una collana che si conclude nel 2003 dopo 225 numeri anche se le storie nuove realizzate appositamente sono solo quelle edite fino al n°45 mentre il resto sono ristampe delle avventure scritte da Carlo Cedroni.

Ristampe
Le storie del personaggio sono state ristampate varie volte dall'Editoriale Dardo, in diverse collane di diverso formato, già a partire dal 1956 con la Collana Prateria fino al 1957 quando esordisce una nuova serie della collana che pubblica in ogni albo sia le avventure del personaggio che quelle di Capitan Miki edita fino al 1976 per 345 numeri. Una seconda ristampa, Gli Albi del Grande Blek, verrà edita dal 1963 al 1972 in formato libretto a colori presentando anche materiale inedito in Italia realizzato per il mercato francese. Altre collane di ristampe, che presentavano sia storie del personaggio che di Capitan Miki, furono la Collana Scudo, edita dal 1967 al 1970 per 30 numeri, la Collana Freccia, dal 1968 al 1977, per di 45 volumiMiki e Blek Gigante, edita dal 1970 al 1976 per 147 numeri e concludendo le pubblicazioni con storie inedite e che riprese dal 1976 al 1977 per altri 16 volumi che ristamparono cronologicamente la serie a strisce; seguì poi la Nuova Collana Prateria, edita nel 1977 per 12 volumi.
Negli anni ottanta vennero pubblicate in appendice alle storie del Comandante Mark pubblicate sula Nuova Collana Araldo, dal n. 222 al n. 280.
Negli anni novanta l'editore ripropose le storie del personaggio in formato bonelliano nella collana Blek, edita per 52 volumi dal 1990 al 1994 e nella collana Il Grande Blek Gigante, edita per 16 volumi dal 1990 al 1995 che proponeva storie realizzate per il mercato francese. Successivamente nella Collana Reprint venne edita una serie di 226 volumi divisi in 22 serie pubblicati dal 1994 al 2003 in una confezione con quattro albi a striscia dei quali tre erano una ristampa anastatica e il quarto presentava nuove storie realizzate da Mario Volta e disegnate da Lina Buffolente e Vladimiro Missaglia oppure adattamenti di materiale realizzato per il mercato francese; seguirono poi Il Mitico Trapper Blek, serie di 37 volumi pubblicata dal 2000 al 2001 con la ristampa cronologica e completa delle prime tre serie. Dal 2002 le Edizioni If hanno ristampato le storie sia italiane che straniere del personaggio.

Edizioni estere
Gran parte del materiale prodotto in Italia verrà stampato tradotto anche all'estero come a esempio in Francia dove riscontrerà un notevole successo (300.000 copie) e che dopo la conclusione della produzione italiana verranno realizzate storie appositamente per il mercato francese scritte da altri autori che tra l'altro in una storia apocrifa sul passato di Blek stravolgeranno alcune caratteristiche del personaggio. Anche in Jugoslavia il successo fu notevole (100.000 copie a numero) tanto che negli anni ottanta verranno realizzate nuove storie da disegnatori e sceneggiatori locali. Dal 1980 ben cinquanta nuove avventure furono realizzate in Yugoslavia da Bane Kerac, Pavel Koza, Branko Plavsic, A. Muminovic, alcuni dei quali apparsi per la prima volta in Italia sui volumi giganti del Grande Blek del 1992.
Nel 1957 la prima avventura di Blek viene pubblicata a Londra con il titolo "Blake the trapper" nella collana edita dalla casa editrice "Miller & Son" che pubblicava materiale western d'importazione senza però molto successo.
Tra il 1978 e il 1984 alcuni nuovi episodi vengono realizzati in Grecia per il settimanale MPLEK (Blek) dall'artista Byron Aptosoglou[38].
Si possono ricordare inoltre l'edizione jugoslava: 1975, Lunov Magnus Strip (128/995), slovena: 2000, Veliki Blek (1/41+1sp), serba: 1994, Razanova Strip Blek Stena (2/22) e croata: 2005, Blek. Inoltre esce nei paesi nordici, nel 1957, col nome Davy Crockett nella testata Praerie Bladet e di recente in Norvegia edito dalla Thule (9 volumi dal 2001/2005). Esistono longeve edizioni pure in Grecia e Turchia.
In Spagna viene pubblicato come Blek el gigante nel 1956 (ma i fascicoli sono senza data) dalle Edic. Toray, nella collana Selección de Aventuras (2ª serie), dai numeri 60 al 129.

Genesi del personaggio
Nel 1953 il trio EsseGesse scrisse una storia che venne pubblicata a puntate in appendice della rivista a fumetti Cagliostro intitolata "Il Piccolo Trapper" nella quale compaiono aspetti e personaggi che si ritroveranno in Blek. Gli autori decidono di lasciare il ragazzino ma di sostituire il cupo e rozzo Black con un gigante alto, bello, sorridente e con lunghi capelli biondi di nome Blek Macigno. La figura del trapper Blek deriva dall'interpretazione dei personaggi presenti nelle letture giovanili dei tre autori di opere ambientate durante le guerre anglo-francesi nelle colonie americane come L'ultimo dei Mohicani, anche se poi le avventure del personaggio verranno ambientate durante la successiva Rivoluzione Americana.

Biografia del personaggio
Blek è un atletico trapper dai lunghi capelli biondi che indossa sempre un cappello di marmotta, un gilè di pelliccia che copre il torace e dei pantaloni rossi. Per combattere usa principalmente le mani nude ma usa anche il fucile "Kentucky" usato dai cacciatori americani dell'epoca. Conosciuto come Blek Macigno per la sua stazza e la sua forza lotta per raggiungere l'indipendenza dell'America coloniale contro il predominio inglese scontrandosi frequentemente con le giubbe rosse. Comprimari fissi delle sue avventure sono un coraggioso adolescente, Roddy Lassiter, e lo scienziato professor Cornelius Occultis. Non sono presenti personaggi femminili. Le spalle del personaggio sono il piccolo orfano Roddy e il Professor Occultis, truffatore ma colto e raffinato con conoscenze mediche e pare sia venuto con i genitori di Blek in America quando l'eroe era solo un bambino.
Nelle "Origini di Blek" scritte da Marcell Navarro e illustrate da Jean-Yves Mitton si riscrivono completamente le origini del personaggio: Blek è nato a Saint-Malo in Bretagna il 27 novembre del 1749 col nome di Yannick Leroc, figlio del cartografo del Re, Diodato Leroc e il nome della madre è Maria. Dopo molte rocambolesche avventure Yannick diventa un corsaro che lotta contro pirati e negrieri con una nobiltà d'animo che ricorda i celebri personaggi di Emilio Salgari. Con il padre divenuto vedovo Yannick parte all'esplorazione dell'allora inesplorato passaggio a nord-ovest del continente americano. Ma la nave fa naufragio e Yannick perde suo padre. Il giovane gigante francese viene salvato dagli esquimesi con cui rimane a vivere un periodo di pace e serenità per poi partire per il sud verso il San Lorenzo dove viene catturato dai Montagnais o Innu (in italiano più semplicemente gli Algonchini). Al palo della tortura viene graziato «e da quel giorno presi il nome Blek, che in indiano vuol dire appunto "dai capelli d'oro". Divenni anch'io un indiano! Dimenticai la mia nascita, le mie origini, la mia razza! ero completamente felice!» In conclusione di questa avventura salva la moglie e la figlia dell'avvocato Connoly, prigioniere dell'esercito inglese, e l'avvocato lo nomina capo indiscusso dei trapper.
L'autore Bane Kerac pubblica in Yugoslavia nel 1980 sulla rivista Strip Zabavnik l'episodio "Cuore spezzato" nella quale Blek incontra una guerriera indiana chiamata Piccolo Piede che sposa ma perde subito dopo un attacco al forte inglese "Killer". Si scoprirà che in realtà Piccolo Piede è ancora viva ma ricomparirà solo dopo alcuni anni.

Impatto culturale
  • Il grande Blek è un film del 1987 diretto da Giuseppe Piccioni. Il titolo fa riferimento alla passione del giovane protagonista per il mondo dei fumetti e in particolare alla collana degli albi del grande Blek, molto popolari negli anni '60.
  • Alla fine degli anni '80, Gianfranco Manfredi, che aveva già fatto lo sceneggiatore della serie televisiva di Valentina, ha la possibilità di una co-produzione con il Canada e vuole realizzare un telefilm su Blek Macigno. Purtroppo il progetto, per problemi di produzione, salta. L'unico buon risultato del contatto con Casarotti è la nascita dello sfortunato Gordon Link (agosto del 1991), realizzato graficamente da Raffaele Della Monica.
  • Storie del personaggio sono state realizzate amatorialmente da Sergio Franzini con il breve episodio "Coccarde nere"; Corrado Civello ha realizzato su testi di Luciano Spanò, l'episodio "Il pipistrello è vivo"; Civello ha inoltre realizzato anche tre storie a fumetti di Capitan Miki. Ed infine Marco Pugacioff ha realizzato molte altre avventure di Blek, tra cui "L'amour et la mort" su testi di Bernard Pericon,[51] in cui si viene a sapere che Piccolo Piede ha avuto una bambina da suo marito e "Sfida al diavolo", in cui Blek Macigno muore.
  • Una canzone di Mario Castelnuovo del 1988 è dedicata al personaggio.
  • Sul n. 141 di Kiwi del gennaio del 1967 vi compare una pubblicità della società Festa di Parigi che reclamizza una maschera di Blek per l'imminente carnevale.
  • Nel 2010 esce in edicola una collana intitolata "I protagonisti del Fumetto 3D" della Hobby & Work in cui in ogni numero vi è un fascicolo illustrato con allegata una statuina. Tra i numerosi personaggi (Tex Willer, Il comandante Mark, Capitan Miki, Tiramolla) vi è al n. 11 anche Blek Macigno.
Curiosità
  • In Francia le edizioni Lug che pubblicavano le storie di Blek realizzano in tiratura limitata una medaglia con in bassorilievo il volto di Blek con la scritta Blek Le Roc da regalare ai lettori come premio per le cento migliori lettere inviate.
  • Incredibile svarione storico sul numero 25 (L'isola degli agguati 1) della ristampa in corso della Gazzetta dello Sport - grandi Opere. A pagina 35, il dottor Occultis, in un negozio di antiquariato, attribuisce, ad un orologio tedesco, la data di costruzione 1860 !!! Essendo un fumetto ambientato nelle Americhe pre indipendenza (cioè pre 1776) è davvero singolare che questo errore sia sfuggito a tutte le varie ristampe e correzioni che si sono avvicendate per 65 anni!!!


venerdì 30 agosto 2019

Blackhawk

Risultati immagini per Blackhawk (DC Comics)


Blackhawk è un personaggio immaginario protagonista, insieme a una gruppo di altri personaggi noto come Blackhawks, di una omonima serie a fumetti, Blackhawk (vol. 1), esordita nel 1944 ed edita prima dalla Quality Comics e poi dalla National Periodical Publications, che poi divenne la DC Comics; la serie venne creata da Will Eisner, Chuck Cuidera e Bob Powell, ma l'apporto principale venne da Reed Crandall e poi da Dick Dillin negli anni cinquanta.
La squadra Blackhawks era un piccolo gruppo di piloti di aerei da combattimento della seconda guerra mondiale di varie nazionalità.
Nel 1942 i Blackhawk furono coinvolti in uno dei primi tentativi di crossover nei fumetti quando Kid Eternity lo convocò nella sua seconda comparsa (Hit Comics n. 6).
Dalla serie sono stati tratti un serial cinematografico, un programma radiofonico a puntate e un romanzo.

Primo gruppo
Il gruppo originale esordì nella rivista Military Comics n. 1 (agosto 1941) e restò in attività fini al 1984 (Blackhawk n. 273 novembre 1984); esso includeva:
Blackhawk, leader del gruppo, inizialmente identificato come polacco ma poi come americano; il suo vero nome, Bart Hawk, fu reso noto nel n. 242 di Blackhawk (agosto-settembre 1968);
Andre Blanc Dumont, francese;
Olaf Bjornson, norvegese;
Chuck Wilson, texano;
Hans Hendrickson, tedesco;
Stanislaus, polacco;
Zinda Blake (Lady Blackhaw), americana;
Chop-Chop, chiamato Liu Huang in Blackhawk n. 203; Mark Evanier lo chiamò Wo Cheng in Blackhawk dal n. 251 al n. 273, cinese; Chop-Chop è sia il membro più giovane sia quello più stereotipato. Il personaggio era originariamente il cuoco del gruppo, descritto come un uomo grasso, denti da coniglio, taglio di capelli a nodo, ed un vestito tipicamente coolie, invece dell'uniforme dei Blackhawk e parlante un inglese spezzato. Questa versione del personaggio è di fatto la spalla di Blackhawk, e stava nel suo aeroplano invece di averne uno suo come i suoi compagni. Fu un personaggio popolare all'epoca, tanto che ebbe anche una propria serie all'interno di quella dei Blackhawk, dal 1946 al 1955. La sua descrizione iniziale era una tipica descrizione degli asiatici della Seconda guerra mondiale. Il personaggio fu sempre descritto nello stesso modo dal 1941 fino alla metà degli anni '50, trasformandosi lentamente dal 1955 al 1964, finché non divenne membro a tempo pieno del team: non solo indossava un'uniforme dei Blackhawk, ma possedeva anche un aeroplano suo. Qualche storia successiva si riferì al fatto che sebbene indossasse l'uniforme dei Blackhawk, non riceveva lo stesso rispetto dei suoi compagni. Dopo che il crossover, Crisi sulle Terre Infinite della DC, rinnovò e semplificò molto le linee temporali delle proprietà DC comics, fu suggerito di descrivere il precedente profilo di Chop-Chop come fosse un fumetto dentro un altro fumetto, che presentava le avventure della squadra, in cui Chop-Chop, giocava sempre il ruolo di spalla. Successivamente fu ridisegnato in un modo più realistico con un'uniforme standard.
Altri membri furono: Zeg, polacco, Boris, russo, e Baker, inglese. Questi personaggi scomparvero quasi subito negli anni quaranta; il luogotenente, Theodore Gaynor, marine americano, fu membro per breve tempo nella serie degli anni ottanta; altro personaggio rilevante fu Miss Paura, che non si unì mai formalmente alla squadra ma comparve ripetutamente come alleata nel corso degli anni quaranta. I membri del gruppo venivano descritti sempre in un modo stereotipato per l'epoca. Andre portava un paio di piccoli baffi e parlava con un forte accento francese ed era rinomato per il suo amore per una bellissima donna; Olaf era uno svedese, grosso e stupido, che non parla l'inglese molto bene; Hedrikson, un duro, con un paio di baffi perfetti, parlava con un forte accento tedesco; la parlata di Stanislaus è piena di oscenità con epiteti in polacco; Blackhawk e Chuck sono gli ultimi stereotipati, entrambi parlanti un inglese ordinario. Durante il corso della serie, ogni personaggio sviluppa un proprio modo di dire.

La squadra Chaykin
Nel 1987, Howard Chaykin rinnovò i Blackhawk con personaggi più adulti, in una storia in Formato Prestigio, una serie limitata in tre libri. La squadra rinnovata di Chaykin consisteva di:
Janos Prohaska (Blackhawk) il loro leader, polacco;
Andre Blanc-Dumont, francese;
Olaf Friedriksen, danese;
Carlos "Chuck" Sirianni era nato in Italia ma crebbe a Hoboken (New Jersey), Stati Uniti;
Ritter Hendriksen, tedesco;
Stanislaus Drozdowsky, polacco;
Weng Chan (Chop-Chop) era nato in Cina ma crebbe a San Francisco, California, Stati Uniti;
Natalie Reed (Lady Blackhawk), americana;
Altri membri aggiunti ai Blackhawk della serie ispirata di Chaykin, ottennero un successo sufficiente tale da concedergli la comparsa nella rivista, Action Comics Weekly, e, successivamente in una loro serie di breve durata. La versione di Chaykin dei Blackhawk rimpiazzò il team originale nella continuità della DC, con alcune eccezioni:
La serie limitata del 1999 JLA: Un Anno Dopo, di Mark Waid, Brian Augustyn, e Barry Kitson, incluse un cameo del team originale nel quale si mostrano mentre dismettevano le proprie uniformi da supereroi, che ostentarono per un breve periodo negli anni sessanta.
Zinda Blake: Lady Blackawk. Fu temporaneamente tolta dalla serie a causa dell'evento del 1994, Ora zero: Crisi nel Tempo. Divenne un personaggio regolare nei fumetti assieme a Guy Gardner. Dal 2004 al 2009, comparve come personaggio pilota di supporto per i combattenti del crimine in costume in Birds of Prey.
Storia editoriale
Blackhawk (vol. 1[1])
serie regolare a fumetti
Lingua orig. inglese
Paese Stati Uniti
Autore AA.VV.
Editore Quality Comics, DC Comics
1ª edizione dicembre 1944 – novembre 1968
Albi 243 (completa)

Genere azione
Il gruppo esordì nel primo numero della serie Military Comics della Quality Comics, nell'agosto 1941 rimanendone per molti anni protagonisti; successivamente Military Comics fu rinominato Modern Comics per poi essere cancellato con il n. 102, nell'ottobre 1950; nel 1944 esordì anche una serie omonima dedicata la gruppo che continuò ad essere pubblicata dalla Quality fino al n. 107 nel 1956. Alla chiusura della Quality il titolo fu integrato nell'Universo DC e pubblicato continuamente fino al n. 243, nel novembre 1968, in cui il genere divenne troppo anacronistico per competere con i sorgenti nuovi fumetti dei supereroi; essendo una serie pesantemente orientata sul filone della Seconda guerra mondiale, si tentò di attualizzare la serie con una serie di iniziative facendo fronteggiare alla la squadra avversari sempre più simili a supercriminali mentre più tardi fu fatto un disastroso tentativo di trasformare la stessa squadra in supereroi, sotto la cosiddetta Era dei Nuovi Blackhawk, dal n. 228 al n. 241. Sebbene si fosse poi tornati alla versione originale, solo due numeri dopo la fine della Nuova Era dei Blackhawk, la serie venne cancellata.
Negli anni settanta venne proposta miniserie ma senza sviluppi successivi a parte qualche comparsa tramite flashback in altre serie. Negli anni ottanta una serie scritta da Mark Evanier e illustrata da Dan Spiegel venne ambientata nel corso la Seconda guerra mondiale; una miniserie di Howard Chaykin reinventò il gruppo in cui le loro avventure continuavano nelle storie post-Guerra in Action Comics Weekly, e quindi nella loro serie di breve durata degli anni novanta. Da allora, comparvero solo accenni moderni di solito con il nome di Blackhawk Espress o con la presenza della viaggiatrice temporale, Lady Blackhawk. Uno dei migliori esempi di questo furono le comparse del personaggio di Chop-Chop negli anni novanta; in alcuni numeri della serie Blackhawk della DC lo descrivono come un uomo in età avanzata, rispettabile, pieno di risorse (a lungo cercò di liberarsi dalla trappola dello stereotipo razziale); tuttavia gli altri piloti Blackhawk furono mostrati nel presente o in eventi posti in un futuro alternativo come Our Worlds at War e Kingdom Come ma non è chiaro se vi sia qualche connessione a parte l'omaggio e all'ispirazione di questa versione agli originali. Successivamente i Blackhawk vennero considerati come un'estensione dei Checkmate. Tre settimane dopo l'attentato dell'11 settembre 2001, la DC Comics ristampò il numero pre-Pearl Harbor di Military Comics in Blackhawk Archives vol. 1° (2001) come parte del rilegato, DC Archive Editions. I Blackhawk comparvero poi nel n. 9 di The Brave and The Bold del febbraio 2008, nel quale si alleavano con i Boy Commandos. Il gruppo comparve inoltre nell'album Superman & Batman: Generations 2, in cui aiutarono Superman, lo Spettro e Hawkman a sconfiggere, nel corso della guerra un robot; nel corso della battaglia, Chuck si sacrificò per distruggere un missile. Nel corso della stessa storia, nel 1997, un'eroina di nome Blackhawk comparve e sconfisse Sinestro. Sembrò essere basata sul personaggio di Hawkwoman, che utilizzava in battaglia una mazza sonica, facendosi chiamare Janet. Menzionò anche che non andava d'accordo con Hal Jordan.

Edizioni estere
Le storie ed i personaggi dei Blackhawk divennero popolari sia nel mercato internazionale che negli Stati Uniti. La Quality ebbe la licenza sui diritti di Blackhawk, così come per molti degli altri personaggi, fino al Boardman Books di Londra, che li utilizzò in serie di ristampe in tre colori, dal 1948 al 1954. La Boardman ristampò anche le storie di Blackhawk nella loro serie Adventure Annual pubblicata per le feste natalizie. Molte delle ristampe inglesi di Blackhawk furono riprese dal direttore artistico della Boardman, Denis McLoughlin, che creò almeno una storia inglese originale, così come le illustrazioni. Dopo che venne meno il contratto di Loughlin, la Strato Publications lanciò una serie da 68 pagine, in rilegatura quadrata di 38 numeri tra il 1956 ed il 1958.

Modelli di aereo citati
PZL.50 Jastrząb - È l'aeroplano che i Blackhawk utilizzarono in Polonia durante l'invasione nazista nel 1939.
Grumman XF5F-1 Skyrocket - È l'aeroplano che più si identifica con i Blackhawk. Volarono con questo aereo, sia durante, che dopo la Seconda Guerra Mondiale. Questo è il velivolo utilizzato nell'illustrazione principale.
Republic F-84 Thunderjet - Risale ai primi anni cinquanta, i Blackhawk convertirono lo squadrone in jet. Questo fu il primo jet aircraft del Blackhawk Squadron.
Lockheed XF-90 - Questo velivolo fu adattato per entrare nell'immaginario collettivo:
F-90 "B" - I Blackhawk volarono con questo aeroplano dal 1950 al 1955;
F-90 "C" - I Blackhawk volarono con questo aeroplano nel 1957;
Republic F-105 Thunderchief - I Blackhawk modificarono questo aereo per avere la capacità di decollare ed atterrare verticalmente;
Lockheed F-94 Starfire - Questo fu l'aereo di Lady Blackhawk.

Altri media
Cinema
Blackhawk: fu una serie di film in 15 parti del 1952 basati sul fumetto, prodotto da Sam Katzman e con protagonista Kirk Aylin nei panni di Blackhawk.

Radio
Blackhawk: serie trasmessa di mercoledì alle 17.30 dalla ABC da settembre a dicembre 1950. Michael Fitzmaurice interpretava Blackhawk.

Televisione
La serie animata ha ospitato dei camei dei I Super Amici. Blackhawk venne raffigurato con una camicia rossa e combatteva contro quelli che si sarebbero riconosciuti come quattro alieni, mentre Aquaman osservava dallo sfondo.
Nell'episodio finale della prima stagione della serie animata Justice League, The Savage Time, figurarono le presenze di molti personaggi della Golden Age, inclusi i Blackhawk. Quando i Blackhawk si unirono a Superman e ad Hawkgirl nella battaglia, Hawkgirl notò il loro simbolo. Dopo che Blackhawk salutò Hawkgirl, Superman commentò "Amici tuoi?", a cui Hawkgirl rispose, "Adesso lo sono".
Nel primo episodio della terza stagione di Justice League Unlimited, fu mostrato un Chuck invecchiato. Unico membro dei Blackhawk ancora in vita, era sposato con Mairzey, sua controparte nei fumetti, ma non fu rivelato in che modo gli altri morirono. L'episodio si concentrò su Lex Luthor, la Chiave, e il Dottor Polaris, responsabili di un'incursione nell'Isola dei Blackhawk al fine di sottrarre una tecnologia avanzata che i Blackhawk acquisirono nel corso di diverse missioni e che su quell'isola nascosero. Durante l'inseguimento nel museo si può osservare un manichino, o una statua, di Lady Blackhawk.
La squadra dei Blackhawk comparve nel film animato Justice League: The New Frontier, ma i nomi dei piloti non sono menzionati. Si sente solo la parola "Hawkah!" da uno dei piloti, presumibilmente dallo stesso Blackhawk.

Narrativa
Blackhawk: di William Rostler pubblicato nel 1982.

Merchandising
Un'action figure dei Blackhawk nella serie G.I. Joe venne prodotta nel 2002 dalla Dream & Visions, sotto licenza della DC Comics e della Hasbro. La statuina indossava la tipica uniforme nera dei Blackhawk della Seconda Guerra Mondiale con due costumi aggiuntivi e set di accessori inclusi: l'uniforme rossa e verde di Blackhawk della metà degli anni sessanta e un'uniforme da sopravvivenza artica di colore blu cielo.
La Mattel distribuì un'action figure di Blackhawk come parte della serie di pupazzi dedicati alla serie animata Justice League Unlimited.

Premi e riconoscimenti

La serie di fumetti del 1989 fu nominata per lo Squiddy Award come Nuova Serie Continuativa.

giovedì 29 agosto 2019

Black Jack

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Black Jack (ブラック・ジャック Burakku Jakku) è un manga scritto e disegnato da Osamu Tezuka, pubblicato per la prima volta nel 1973 per la casa editrice Akita Shoten.
In Italia è uscita una raccolta di episodi nel 1995, stampata dalla allora Dynamic Italia. La serie è stata poi interamente pubblicata in 25 volumi dalla Hazard Edizioni a partire dal 2002. Dal manga, nel 1993 furono tratti 10 OAV diretti da Osamu Dezaki, che nel 1996 diresse anche il film La sindrome di Moira, quindi nel 2004 è stato tratto un anime televisivo di 61 episodi, prodotto dalla Tezuka Production e diretto da Makoto Tezuka, figlio dell'autore scomparso.
Sulle pagine di Weekly Shōnen Champion è stata annunciata una nuova serie manga a cura di Hitoshi Iwaaki e Masaaki Nakayama. Il debutto della nuova serie avverrà sulle pagine della stessa rivista l'8 settembre 2011.
Nel 2011 è stata prodotta una versione live action come film TV con Masaki Okada che interpreta la parte del personaggio protagonista. Inoltre nello stesso anno ha avuto inizio un manga ispirato alla serie, intitolato Young Black Jack.


Trama
«Risponde Black Jack. Al momento non siamo in casa. Siete pregati di specificare il tipo di patologia, l'intervento desiderato, il vostro nome, l'indirizzo e l'onorario che offrite. Ulteriori accordi verranno presi in seguito.»
(Segreteria telefonica di Black Jack, che identifica il personaggio.)

Il fumetto racconta le avventure di un medico senza licenza, soprannominato "Black Jack". Il nome Black Jack non ha niente a che vedere con l'omonimo gioco di carte, ma richiama la bandiera pirata con il teschio, chiamata appunto Black Jack. Infatti il protagonista è simile ad un pirata: taglia con il bisturi e arraffa i soldi (che in realtà raccoglie per scopi benefici). Quello che rende Black Jack un chirurgo ricercato è la sua abilità straordinaria che gli permette di curare malattie considerate incurabili da tutti gli altri medici.
Black Jack è aiutato da una fida assistente, Pinoko. Nell'orbita di Kuro'o Hazama (vero nome di Black Jack) ruotano molti personaggi, come lo stesso Tezuka (diventato anche lui medico, con licenza).
Nella versione anime esiste un filone narrativo più preciso, con la comparsa di personaggi come Sharoku (amico di Pinoko), del proprietario del locale in cui Black Jack va a bere, e di Largo, il cane di Pinoko (già presente in un capitolo del manga).

Personaggi
Black Jack (ブラック ジャック Burakku Jakku): il protagonista della serie. Il suo vero nome è Kuro'o Hazama (間 黒男?). È un chirurgo geniale ma privo di licenza. Il suo aspetto è volutamente inquietante: vestito perennemente di nero (tranne quando indossa il camice bianco per operare), ha il volto sfigurato dalle cicatrici lasciate da un terribile incidente avvenuto nell'infanzia, un'esplosione in cui perì anche la madre. Queste cicatrici attraversano anche tutto il suo corpo. Black Jack viene spesso definito come un medico avido, ma spesso gli episodi lo mostrano in una luce decisamente positiva, al di là delle apparenze e del suo carattere aspro.
Pinoko (ピノコ Pinoko): assistente di Black Jack. Ha l'aspetto e il comportamento di una bambina di cinque anni. Il suo corpo è costituito da un esoscheletro, costruito anni prima da Black Jack per evitarle la morte. Questo esoscheletro racchiude i suoi organi interni, e le permette di sopravvivere, ma al contempo le impedisce di crescere. La sua "nascita" è narrata in uno dei primi capitoli della serie (volume 2 dell'edizione italiana).
Jotaro Honma (本間 丈太郎 Honma Jōtarō): il medico che anni prima salvò Black Jack, curandolo dopo l'incidente. È una delle persone cui Black Jack tiene di più. Compare in alcuni episodi (anche in ricordi). È rappresentato come un uomo basso, tozzo e con un naso deforme.
Dottor Kiriko (ドクター キリコ Dokutā Kiriko): l'angelo nero dell'eutanasia. Veste di nero, ha lunghi capelli bianchi e una benda nera sull'occhio destro. Appare in alcuni episodi. Spesso la sua posizione è radicalmente opposta a quella di Black Jack, che (anche per la sua storia personale) afferma la sopravvivenza a tutti i costi.
Giochi di parole relativi ai personaggi
"Kuro" () significa "nero" in giapponese. Lo stesso Black Jack lascia intendere a Pinoko di aver coniato il proprio pseudonimo traducendo "Kuro'o" (inteso come contrazione di "Kuro otoko", ossia "Uomo nero") nella lingua inglese ed usando un nome comune americano, Jack.
Il nome "Pinoko" richiama Pinocchio come riferimento al suo corpo artificiale. In inglese il nome somiglia anche a pinochle, un gioco di carte noto in italiano come pinnacolo.
Molti personaggi secondari hanno nomi che richiamano uomini politici dell'epoca.

Citazioni
Nella storia "La città delle ombre diafane" di Martin Mystère contenuta nei numeri 17, 18 e 19 fa la sua apparizione un chirurgo con lo stesso nome e un aspetto simile al personaggio creato da Tezuka.