lunedì 1 luglio 2019

Arzach

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Arzach (la grafia del nome del personaggio cambia volutamente ad ogni episodio: Arzach, Arzak, ecc.) è un personaggio immaginario protagonista di una omonima serie a fumetti prive di testo realizzate dal francese Moebius.  Le storie hanno avuto un impatto molto importante sull'industria del fumetto franco-belga, e il personaggio è ancora oggi uno dei più amati tra quelli di Moebius.

Storia editoriale
Il personaggio è esordito nel 1975 sulla rivista francese Métal Hurlant.
L'autore nel 2009 elabora un ritorno del personaggio pubblicando la prima parte di una trilogia, "Arzak l'Arpenteur" edito da Stardom, poi ristampato in versione definitiva come "L'Arpenteur" dalla Glénat. La morte dell'autore lascia il progetto incompiuto.

Personaggio
Arzach è un guerriero solitario e taciturno, che si sposta nel suo mondo a cavallo di una creatura simile ad uno pterodattilo.

Altri media
Televisione
  • Arzak Rhapsody (2002) serie televisiva a cartoni animati di 13 episodi.


domenica 30 giugno 2019

Asso di Picche

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Asso di Picche è un personaggio immaginario protagonista di una omonima serie a fumetti ideata da Mario Faustinelli e Hugo Pratt, e pubblicata in Italia dalla Uragano Comics Inc. dal 1945 al 1949. Il protagonista è stato il primo eroe mascherato del fumetto italiano. Rappresenta l'esordio come disegnatore di Hugo Pratt. Ha segnato la nascita della scuola veneziana cui parteciparono futuri grandi autori del fumetto italiano come.

Storia editoriale
La serie venne pubblicata in modo discontinuo 18 numeri suddivisi in tre serie nella collana Albi Uragano, edita da Uragano Comics Inc., casa editrice costituita da giovani autori come Fernando Carcupino, Mario Faustinelli, Alberto Ongaro e Hugo Pratt, che vi esordì come autore. Pompeo Bill, Ray e Roy di Faustinelli, Robin Hood di Giorgio Bellavitis e Junglemen, di Dino Battaglia ma proseguita dallo stesso Pratt, sono alcune delle serie delle pubblicate. Al primo nucleo si uniscono presto nuove leve dell'ambiente veneziano. Personaggi quali Dino Battaglia, Beppe Porcheddu, Ivo Pavone, Rinaldo D'Ami, Paolo Campani, si aggiungono alla formazione originale per creare il "Gruppo di Venezia", un insieme di autori che diventeranno noti in Italia e all'estero. Tra i frequentatori del gruppo anche Damiano Damiani e Franco Basaglia.
Le tre serie del personaggio fanno parte della collana che ebbe numerazione progressiva da 1 a 20; solo due numeri, 10 e 13, non sono storie del personaggio. Ben presto la rivista prenderà il nome del suo eroe principale, diventando Asso di Picche Comics, e il suo successo estero spingerà Pratt a pubblicare le storie inedite in Argentina (dove il personaggio assume il nome di As de Espadas), sopravvivendo alla chiusura della testata originale, che in tre anni aveva pubblicato appena venti numeri, a causa dei ritardi di consegna degli autori, in special modo del giovane Pratt.
Nel 1967 l'editore Ivaldi produrrà una ristampa ragionata degli episodi dell'Asso di Picche, nella omonima rivista Asso di Picche Comics, che pubblicherà le storie di Ongaro e Pratt assieme a un'antologia di autori argentini, da Héctor Oesterheld, Alberto Munoz, Arturo Del Castillo e Alberto Breccia.
Tutti gli episodi della serie degli anni quaranta vennero pubblicati sulla collana Albi Uragano dal primo al ventesimo numero, divisi in tre serie; l'ultimo episodio, il n. 19, realizzato nel 1949, venne pubblicato solo nel 1974 sulla rivista Sgt. Kirk, n. 37, ma priva della seconda tavola che era andata persa; venne poi ritrovata e pubblicata nel 1986 sul n. 50 della stessa rivista.

Trama
La trama ricorda quella degli eroi americani della Golden Age, soprattutto il Batman di Bob Kane e il Phantom di Lee Falk. Asso di picche è un giustiziere mascherato che indossa una calzamaglia gialla e che combatte il crimine internazionale, privo dei superpoteri dei supereroi ma abile nella lotta e nelle arti marziali, provvisto di una sorprendente agilità, e mal visto dalla polizia per le sue azioni sensazionali e fuorilegge. Dietro la maschera è Gary Peters, tipico giornalista fannullone sempre sull'orlo del licenziamento, con una fidanzata, Deanna Farrell, e un amico orientale che lo assiste nelle sue peripezie mascherate, il principe Wang.

Modelli e stile
Come si può notare il trio formato dagli attori principali delle storie è classico e paradigmatico, costruito alla base dei più solidi stilemi della già più che nascente letteratura supereroistica, dai quali i personaggi principali ne derivano spesso per travaso letterale. Gary Peters, giornalista sbadato e perdigiorno, è un audace incrocio tra Clark Kent e Kit Walker, Deanna Farrel è una Lois Lane dal volto di Diana Palmer; il principe Wang, poi, è il celeberrimo e frequentissimo (per i polizieschi dell'epoca) aiutante cinese, dotato di spiccata intelligenza e doti acrobatiche e marziali, ma più ancora logistiche (è colui che organizza la tecnologia e gli spostamenti dell'eroe) e di supporto, tanto da risultarne autista, assistente e collega (tipico di questo filone è Kato, assistente del Calabrone Verde). Così dunque come i personaggi sono topòi della narrativa popolare poliziesca degli anni venti, trenta e quaranta, così anche molte delle sue storie riverberano il mondo, in parte futuro e in parte passato, in parte attuale e in parte scomparso già nell'immediato dopoguerra (e i due rappresentanti di questi poli possono essere The Shadow e Batman) che gli autori, un poco per le letture passate, un poco per quelle presenti (nel 1945, terminata la guerra, l'editoria italiana era invasa dal fenomeno fumettistico americano) avevano plasmato nel loro immaginario. A riprova di ciò, molte storie dell'Asso di Picche riguardano la lotta di quest'ultimo contro vaste organizzazioni criminali (altra tipica caratteristica del fumetto dell'epoca, da La Stirpe dei Pirati Scorpia di Phantom alle prime apparizioni nel mondo malavitoso di Gotham del Joker). Celebre difatti è l'avventura che coinvolge l'Asso di Picche e i suoi amici contro Le Pantere, un'organizzazione mondiale volta alla ricerca di un tesoro orientale, che apre il personaggio, che per motivazioni iconiche è comunque americano, a uno scenario globale tipico delle epopee dell'Uomo Mascherato, di Mandrake e di Steve Canyon. La profondità psicologica dei personaggi soggiace alla necessità di movimento e alla lineare velocità della storia, che trasporta i personaggi ai confini del mondo in un continuo vorticoso rimando di citazioni e tributi, e alla ricerca non di caratteri profondi e originali quanto di personaggi archetipici che potessero giostrare via via alcune delle situazioni emblema del fascino estetico e delle problematiche etiche dell'epopea supereroistica americana.
Il segno grafico, ben lontano da essere ai livelli del primo Corto Maltese, è però già indicativo del talento dell'autore veneziano: ordinato e composto, talora ombroso e crepuscolare secondo gli stilemi dei detective comics, seguace per alcuni aspetti al maestro Milton Caniff, e al suo Terry e i pirati, Hugo Pratt troverà presto un suo stile originale, orchestrando strutture narrative e formali sempre meno rigide e più accurate nelle ambientazioni e nei particolari.

Parodie
Il personaggio è stato parodiato in una storia di Procopio di Torrecupa, fumetto di Lino Landolfi pubblicato sul settimanale Il Vittorioso, reinterpretato come "Asso di Poker".



sabato 29 giugno 2019

Alika

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Alika è un'eroina dei fumetti, protagonista dell'omonima serie erotico-fantascientifica pubblicata in Italia tra il 1965 e il 1967.

Personaggio
La bella aliena Alika, somigliante nelle sue prime apparizioni all'attrice Brigitte Bardot e sempre più ad Anita Ekberg, proviene dal pianeta Absur. Dopo che il suo mondo natale è precipitato nell'anarchia, viaggia nell'universo a bordo di un'astronave il cui equipaggio è composto tutto da donne absuriane. Il loro scopo è di trovare un pianeta su cui ricostruire la loro civiltà. Durante il peregrinare incontrano Martell, un astronauta terrestre naufragato nello spazio che si unisce alle loro avventure. Alika, emancipata, indipendente dai maschi e disinibita, vive storie ispirate sia ai classici della letteratura, sia a film famosi e, successivamente, anche a eventi popolari quali il Festival di Sanremo e sociali, come il "teatrino politico" italiano degli anni sessanta.

Storia editoriale
Il personaggio nasce nella casa editrice romana Cofedit in un periodo in cui l'editoria italiana contaminava tematiche fantascientifiche con i generi più disparati quale l'erotismo e la satira. Il primo numero del fumetto esce in edicola nel luglio del 1965, ispirandosi esplicitamente al successo della coeva Barbarella, in modo più evidente nei primi dieci numeri, virando poi verso il genere fanta-politico nella seconda parte della serie. Nei disegni si alternano Giorgio Chiapperotti (con lo pseudonimo di George Gich), Angelo Todaro (alias Paul Bennet), Ugo Sammarini (che si firma U. Sam) e Romano F. Mangiarano, mentre i testi sono frutto della fantasia di Furio Arrasich, Alessandro Pascolin e Anna Taruffi. I primi sette numeri si sviluppano lungo un filone sexy-fantascientifico mentre dall'ottavo in poi, le storie virano sulla satira politica e sociale, prendendo di mira i politici italiani del tempo e i personaggi del mondo dello spettacolo. Dal numero 12 alla Cofedit subentra nella pubblicazione la casa editrice "Attualità Periodici", sempre con sede a Roma; il primo numero del nuovo corso (n. 12, Il cavaliere mascherato) viene fatto sequestrare dalla censura. La serie durerà per venti numeri dal luglio 1965 al luglio 1967, con le ultime uscite male distribuite: un ventunesimo numero, annunciato ai lettori, non uscirà mai in edicola.

Episodi
La serie si compone di venti numeri, più un ventunesimo, mai pubblicato:


venerdì 28 giugno 2019

Andy Capp

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Andy Capp è un personaggio dei fumetti fra i più noti fra quelli di origine inglese e protagonista della omonima striscia a fumetti di satira a sfondo sociale creata da Reg Smythe nel 1957 che ha raggiunto uno straordinario successo in tutto il mondo venendo pubblicato in oltre 50 nazioni e venendo tradotto in 14 lingue occupando un posto importante nell'olimpo del fumetto e dell'umorismo. Ha inoltre avuto trasposizioni televisive e teatrali.

Storia editoriale
Reg Smithe a metà degli anni Cinquanta viene incaricato dal Daily Mirror di realizzare una serie di vignette umoristiche incentrate su un personaggio rissoso ma simpatico per pubblicarlo sull'edizione diffusa nel nord del paese. Viene così ideato Andy Capp che esordisce il 5 agosto 1957 protagonista di una serie di vignette singole autoconclusive per la sola edizione Nord del quotidiano Daily Mirror. Fisicamente viene rappresentato con una grossa corporatura e con un naso tondo ancora diverso dal disoccupato cronico che apparirà nell'edizione nazionale dello stesso quotidiano a partire dal 14 aprile 1958. Reg Smythe oltre al disegno e ai testi cura anche il lettering.
Inizialmente è protagonista di una serie di vignette singole autoconclusive per la sola edizione per il nord del paese del Daily Mirror ma presto si passerà al formato a strisce giornaliere a quattro quadri e alle tavole domenicali. Dopo l'esordio sul Daily Mirror, nel 1960 viene pubblicato anche al Sunday Pictorial e grazie a un successo costante e progressivo si diffonde anche all'estero. La striscia è ambientata nella cittadina di Hartlepool nel Nord-Est dell'Inghilterra ed è incentrata sulle vicende della vita coniugale di Andy Capp, un ubriacone scansafatiche, e Florrie (detta Flo), sua paziente consorte. Visto il successo venne pubblicato sull'edizione nazionale del Daily Mirror dal 14 aprile dell'anno successivo.
Dopo la morte dell'autore nel 1998, esaurite dopo un anno le scorte di strisce inedite, la serie venne continuata da Roger Mahoney e Roger Kettle su autorizzazione dello stesso autore che aveva concesso a che altri dopo di lui continuassero a disegnarne le storie.

Edizioni internazionali
La connotazione britannica non gli impedisce di diffondersi anche all'estero, assumendo sempre più connotazioni di valore universale. Andy Capp è stato pubblicato su oltre 1.700 testate in tutto il mondo e tradotto in 17 lingue, toccando 250 milioni di lettori. Negli Stati Uniti esiste una versione sindacata (strisce giornaliere e tavole domenicali). Andy Capp è noto come Tuffa Victor in Svezia, Kasket Karl in Danimarca, Willi Wakker in Germania, Carlo e Alice in Italia, Jan Met de Pet nei Paesi Bassi ed An'Dicap in Ghana.


Edizioni italiane
La prima apparizione in Italia nel 1960 del personaggio avviene sulla Settimana Enigmistica sulla quale le strisce vengono rinominate come "Le Vicende di Carlo e Alice" e pubblicato fino al 2008. Successivamente viene pubblicato con il nome originale su Eureka, rivista di fumetti pubblicata dall'Editoriale Corno, del quale è anche testimonial comparendo spesso in copertina a cui hanno fatto seguito raccolte in caratteristici volumi brossurati dal formato quadrato (Comics Box). Nel 1976 l'Editoriale Corno pubblica “Il vangelo secondo Andy Capp”.
Successivamente le strisce sono apparse su molte altre testate quali Comix, Comic Art, Grazia, La Lettura (inserto gratuito de La Domenica del Corriere) e in volumi monografici presenti nelle collane Oscar Mondadori ed Eureka Pocket e Eureka Selezione.
Andy Capp è stato poi usato come testimonial dalla Fiat per la sua linea di prodotti Autofa.

Biografia del personaggio
Andy è un ubriacone perdigiorno sposato a Flo. Passa il suo tempo a casa dormendo sul divano o impegnato nei propri hobby come il biliardo, le freccette o l'allevamento di piccioni viaggiatori o nelle sue passioni come il rugby e il football che pratica senza particolare attenzione al fair play. Quando ha un po' di soldi passa il suo tempo libero a bere birra in piedi di fronte al bancone del bar e, nonostante sia sposato, non si fa scrupoli ad attaccare bottone con le avventrici dei pub o con le stesse bariste anche se vuole bene alla moglie con la quale è sposato da molti anni e con la quale è solito litigare o addirittura venire alle mani in vere e proprie risse e per cercare di arginare il problema si rivolgono saltuariamente a un consulente matrimoniale. Andy non è certo un marito ideale ma non riesce a fare a meno di Flo che lo perdona sempre come dimostrano gli innumerevoli tentativi falliti che entrambi fanno per andarsene da casa.
Inizialmente corpulento e col naso più pronunciato e ispirato allo stereotipo delle popolazioni del nord dell'Inghilterra alle cui pubblicazioni era indirizzato esasperandone i difetti a seguito del successo che lo porta a essere pubblicato sull'edizione nazionale la figura di Andy Capp viene resa più magra nel fisico mantenendo comunque tutte le altre caratteristiche: ubriacone perdigiorno con un berretto irlandese calato sugli occhi e una cicca di sigaretta sempre penzoloni tra le labbra (che scomparirà dagli anni novanta).

Flo
Florrie, chiamata Flo, è la moglie trasandata e corpulenta di Andy, spesso stanca per il lavoro e per le faccende domestiche si presenta con capelli ondulati a volte legati con un fazzoletto quando svolge le faccende domestiche o spesso sono attraversati da vistosi bigodini. Lavoratrice, innamorata e gelosa di lui e pronta a perdonare ogni sua debolezza. Manda avanti la casa da sola nella doppia veste di casalinga e lavoratrice. I soldi che lei porta a casa Andy Capp cercherà di sottrarglieli con le buone o con le cattive per andarseli a spendere al bar nonostante i creditori bussino alla porta. Al termine dell'ennesimo litigio uno dei due minaccia l'altro di andarsene con tanto di valigia alla mano ma senza essere mai preso sul serio dall'altro coniuge in quanto rivelano sempre un bluff. Nonostante le evidenti differenze fra i due dimostrano di avere molte cose in comune: spesso bevono insieme qualche birra o vanno insieme allo stadio e per di più Flo come il marito non si tira indietro quando c'è da menare le mani con le giovani avventrici del pub insidiate dal marito e ha le sue passioni come quella per il bingo e le lotterie. Non mancano momenti di tenerezza anche se spesso nascondono secondi fini, soprattutto da parte del marito. È molto frequente che i battibecchi col marito degenerino in risse nelle quali prevale o l'uno o l'altro.

Altri personaggi
Altri personaggi della serie sono Rube e Sue le amiche di Flo, il fedele Chalkie, compagno di Andy, e un reverendo travolto a sua volta da problemi familiari. il barista, qualche donnina che desta interesse in Andy e irritazione in Flo.
  • Percy: padrone di casa che passa a riscuotere l'affitto nonché arbitro delle partite di calcio nelle quali gioca Andy].
  • Madre di Flo: la suocera di Andy non compare mai nelle vignette se non con i balloon che fuoriescono dalla stanza accanto e che ha un giustificato rancore verso il genero;
  • Jack (o Jackie): titolare del pub frequentato da Andy e Flo. Nelle vignette spesso si rivolge al lettore per commentare la vicenda appena conclusa con la battuta finale.
  • Chalkie e Rube: vicini di casa dei protagonisti. È una coppia simile ad Andy e Flo. Anche se apparentemente non sembra ugualmente in crisi perenne, gli uomini condividono gli stessi hobby e le donne sono sempre alla staccionata a lamentarsi delle rispettive vite di coppia. Rispetto ad Andy, Chalkie ogni tanto sembra lavorare.
  • il vicario;
  • il consulente matrimoniale che tenta di aiutare la coppia.

Riconoscimenti
A Hartlepool, città natale di Reg Smythe, è stata eretta una statua dedicata a Andy Capp nel 2007. L'indirizzo approssimativo è Croft Terrace n. 9.

Altri media
Negli anni 80 la striscia avrà una nuova stagione di popolarità tanto da avere una serie televisiva e uno spettacolo musicale ispirato ai suoi personaggi.

TV
  • 1988: serie televisiva della ITV.

Teatro
  • 1982: musical di Alan Price scritto da Trevor Peacock e con le musiche di Alan Price.

Videogame
  • Andy Capp - distribuito dalla Mirrorsoft, software house dello stesso gruppo editoriale del Daily Mirror.

Curiosità
  • Il nome Andy Capp ha la stessa pronuncia del termine handicap.
  • Il pastore presbiteriano statunitense D.P. McGeachy III nel 1973 scrisse un libro sulla dimensione spirituale del personaggio, tradotto in Italia dalla Corno come "Il Vangelo secondo Andy Capp"
  • Jean Smythe, moglie di Reg Smythe, ha inaugurato una scultura di bronzo nella città di Hartlepool nel giugno 2007 di fronte al pub Harbour of Refuge, in Croft Terrace.
  • Secondo Revel Barker che ha lavorato per il ''Mirror Group'', Smythe gli avrebbe detto che l'ispirazione per la striscia gli venne quando era ancora ragazzo e andò a vedere una partita di calcio ad Hartlepool con il padre. Iniziò a piovere e un uomo in piedi accanto a lui si tolse il berretto e lo mise dentro il suo cappotto. Il giovane Reg gli chiese motivo dello strano comportamento e l'uomo, guardandolo come se fosse stupido, gli rispose che non aveva intenzione di passare tutta la notte in casa con indosso un berretto bagnato.
  • Nel 1983 la Lega antifumo convince l'autore a togliere dalle labbra di Andy la sigaretta.
  • Andy compare in un episodio della terza stagione de I Griffin dal titolo "Pene d'amor perduto" (And the Wiener Is…) all'interno del locale Drunken Clamth.
  • La Goodmark Foods Company produce una linea di prodotti snack noto come patatine fritte di Andy Capp.
  • Brian Johnson della gruppo musicale AC/DC ha un look ispirato a Andy Capp
  • Nell'episodio della serie TV a cartoni animati I Simpson, nell'episodio "Marge vs. the Monorail" Homer Simpson legge i fumetti di Andy Capp in un quotidiano. Lui riassume la striscia mentre ridendo dice “Oh, Andy Capp, you wife-beating drunk!”. Homer steso sul divano nello stile di Andy, nel fare spazio a Lisa, afferma "That Andy Capp was on to something.”



giovedì 27 giugno 2019

Paperino

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Paolino Paperino (Donald Fauntleroy Duck), più noto come Paperino, è un personaggio dei cartoni animati e dei fumetti della Disney. Ha esordito nel cortometraggio La gallinella saggia del 1934 e nello stesso anno nei fumetti della serie Sinfonie allegre e, da allora, è stato protagonista di molti altri cortometraggi e di innumerevoli storie a fumetti realizzate oltre che negli Stati Uniti anche in altri Paesi del mondo come l'Italia e il Brasile. Il successo del personaggio è tale da farlo diventare testimonial di molte iniziative in varie parti del mondo e oggetto anche di un diffuso merchandising.
È stato definito «l'antieroe per eccellenza, l'incarnazione dell'uomo medio moderno, con le sue frustrazioni, i suoi problemi, le sue nevrosi».

Biografia del personaggio
È un papero bianco con becco e piedi arancioni. Solitamente indossa una blusa e un berretto da marinaio. Secondo l'albero genealogico ideato da Don Rosa in base alle indicazioni contenute nelle storie a fumetti di Carl Barks è figlio di Ortensia de' Paperoni (sorella di Paperon de' Paperoni) e Quackmore Duck (figlio di Nonna Papera). Ha una sorella gemella, Della Duck, madre di Qui, Quo, Qua. La prima apparizione del personaggio risale al 1934 nel cortometraggio La gallinella saggia diretto da Wilfred Jackson nel quale Paperino è il vicepresidente del Circolo dei pigri che ha come presidente Meo Porcello. I due si riveleranno degli inguaribili scansafatiche.

Storia editoriale
L'esordio del personaggio nei fumetti risale al 16 settembre 1934 nella serie settimanale a fumetti delle Silly Symphony con una riduzione del suo esordio cinematografico The Wise Little Hen, nota in Italia come I due fannulloni o Paperino e la Gallinella Saggia, sceneggiata da Ted Osborne e disegnata da Al Taliaferro.
Nel 1935 Paperino poi debutta nelle strisce giornaliere di Topolino disegnate da Floyd Gottfredson che, alla ricerca di una spalla per Topolino, mette insieme i due personaggi in storie come Topolino e il mistero dei cappotti, o, insieme a Pippo, nelle storie Topolino giornalista e Topolino nella casa dei fantasmi. Il successo di Paperino e la contemporanea crescita come personaggio di Pippo, però, contribuiscono alla separazione tra i due e alla creazione delle due linee principali dei personaggi Disney, i personaggi di Paperopoli e quelli di Topolinia, e il personaggio diviene protagonista di una propria serie di strisce a fumetti e tavole domenicali con gli adattamenti a fumetti dei cortometraggi animati. Queste prime strisce, prevalentemente comiche e auto-conclusive, vennero sceneggiate da Ted Osborne e disegnate da Al Taliaferro. Il 30 agosto 1936 le tavole domenicali delle Silly Symphonies cambiano nome prima in Silly Symphony featuring Donald Duck e poi, dal 22 agosto 1937, in Donald Duck e verranno pubblicate fino al 5 dicembre 1937, sempre disegnate da Taliaferro che insieme con lo sceneggiatore Bob Karp darà poi vita dal 7 febbraio 1938 a una nuova serie di strisce giornaliere. A parte rare eccezioni, più che altro ispirate ai cortometraggi con Paperino protagonista, la nuova striscia quotidiana si compone di sequenze auto-conclusive, nelle quali vengono sviluppate gag ideate da sceneggiatori provenienti dall'animazione come Homer Grightman e Roy Williams che si alternano fino a quando Bob Karp non ne diventa sceneggiatore fisso occupandosene fino alla morte nel 1975. Il 10 dicembre del 1939 ritorna poi la tavola domenicale Donald Duck sempre disegnate da Taliaferro con l'aiuto di inchiostratori come Bill Wright, Karl Karpé, Dick Moores, George Waiss. Da lì in poi il personaggio continuerà la sua scalata al successo. Lo stesso Taliaferro ne è artefice e protagonista, disegnandone le strisce giornaliere fino al 18 gennaio 1969, appena due settimane prima della sua morte.
Taliaferro introdurrà nelle storie a strisce nuovi comprimari: il 17 ottobre del 1937 fanno il loro esordio i tre nipoti di Paperino, Qui, Quo e Qua (Huey, Dewey, Louie), che ebbero talmente successo che poco dopo apparvero anche nei cortometraggi di Paperino. Seguiranno poi il cugino Ciccio (9 maggio 1938), la fidanzata Paperina (4 maggio 1940) e il professor Pico de Paperis (24 settembre 1961). Fa una fugace apparizione anche lo zio Paperone nel periodo febbraio-marzo 1951, per poi tornare in pianta stabile nel gennaio 1960. Taliaferro crea poi, insieme a Karp, la nonna di Paperino (27 settembre 1943), quindi il sanbernardo Bolivar (17 marzo 1938) e la 313, l'automobile di Paperino (1º luglio 1938). Inoltre Taliaferro inserisce nelle storie gli inside joke, ovvero riferimenti personali o ad altri autori: Nonna Papera era ispirata alla suocera e inoltre, ogni anno, per trentatré anni, inserisce un cuore con i nomi Al e Lucy, sua moglie, nel giorno del loro anniversario o arrivando addirittura a inserire il proprio numero di telefono: scelta infelice visto il gran numero di chiamate ricevute, che lo costringono a cambiarlo

Comic book
L'esordio negli albi a fumetti avviene nel 1942 con la storia "Donald Duck Finds Pirate Gold" realizzata da Carl Barks e Jack Hannah. Barks ne realizzerà molte altre fino al 1966 alternandosi con autori come Tony Strobl, Paul Murry, Jack Bradbury. Più recentemente sono degni di nota autori come Don Rosa e William Van Horn.
Il Paperino statunitense, comunque, è un papero sì sfortunato, come nelle storie italiane, ma unisce un certo carattere arraffone e un po' scansafatiche, caratteristica che poi manterrà in Italia anche dopo l'avvento di Carl Barks, grazie ai testi di Guido Martina. Questa visione del personaggio è coerente con il clima da economia di guerra esistente all'epoca.[senza fonte] Paperino fu inoltre, come molti altri personaggi dei fumetti dell'epoca[senza fonte], utilizzato per la propaganda anti-nazista e anti-fascista (ad esempio in Der Fuehrer's Face e The Spirit of '43). La differenza con il papero dei nostri giorni è enorme.

La stella di Paperino sulla Hollywood Walk of Fame
Con Carl Barks si ha la crescita del personaggio e i successivi approfondimenti nel carattere. Agli inizi della sua carriera Barks realizza una gag nel corto Modern Inventions dove una macchina-barbiere rade il fondoschiena di Paperino, scambiandolo per la sua testa, iniziando una lunga collaborazione con Jack Hannah col quale prima fa esordire Qui, Quo e Qua nel corto I nipoti di Paperino e poi realizzando la sua prima storia a fumetti, Paperino e l'oro del pirata, che è anche la prima storia avventurosa mai scritta con Paperino protagonista negli Stati Uniti.
La creatività di Barks porta la Western Publishing, editore dei fumetti Disney, a pubblicarne i lavori nella collana Walt Disney's Comics and Stories, dove realizza storie di vita quotidiana di non più di dieci tavole, e Four Color, dove realizza storie di ampio respiro che contribuiranno a porre le basi per il Paperino avventuroso che, negli anni successivi, andrà a caccia di tesori accompagnando lo zio Paperone. Del primo gruppo si ricordano Paperino nel tempo che fu!, dove Paperino e nipoti fanno un viaggio nella California del 1848, in quelle del secondo abbiamo Paperino e il mistero degli Incas, una storia che porterà i paperi a Testaquadra, una città dove tutto è quadrato e le cose rotonde sono vietate, a parte la bussola del professor Sentimento Cuorcontento di Sacramento (California), conservata come cimelio nel museo locale oppure Paperino sceriffo di Valmitraglia nella quale il personaggio entra a contatto anche con il vecchio west americano, o Paperino e l'anello della mummia ambientata nell'Egitto, o i misteri dell'Africa Nera ambientazione di storie come Paperino e il feticcio, Paperino nell'Africa più nera e Paperino e la valle proibita.
Oltre alle avventure in giro per il mondo Barks impegna il personaggio in gag dove è impegnato in molti lavori spesso improbabili (p.e., accordatore di campanelli, propagandista di farina, venditore di frullini, incantatore di serpenti) tutti destinati al fallimento. L'unico lavoro "permanente" è quello di lucidatore di monete al servizio di Paperone pagato «30 centesimi di dollaro all'ora» nonostante l'inflazione.
L'ampia mole di storie e di parenti creata da Barks gli suggerisce, nel corso degli anni cinquanta, di realizzare un albero genealogico a suo uso e consumo, dal quale anni dopo il disegnatore Don Rosa trarrà ispirazione per realizzare l'albero genealogico dei paperi, dal quale risulta che Paperino è il figlio di Quackmore Duck, uno dei figli di Nonna Papera, e di Ortensia de' Paperoni, sorella dello zio Paperone, nonché fratello gemello di Della Duck, la madre di Qui, Quo e Qua.

Don Rosa
Don Rosa è autore di una originale analisi e contestualizzazione dell'anima pigra e trascurata del personaggio con lo spirito avventuroso delle opere di Barks: Paperino viene presentato nella Saga di Paperon de' Paperoni come un uomo qualunque incapace di comprendere l'amore dello zio per il denaro che scambia per avidità e dichiarandogli spesso che le sue avventure sono frutto di millanteria, ma è anche carico di amore paterno verso i nipotini e di slanci avventurosi che lo spingono ad accettare i molteplici lavori e ad accompagnare lo zio Paperone nelle sue avventure. Questi tratti, secondo Don Rosa, gli hanno consentito di guadagnare il rispetto dello zio, il quale comunque preferisce mostrarsi rigido e inflessibile.
La traduzione italiana della Saga di Don Rosa introduce un elemento giustificativo a posteriori di una licenza narrativa relativa al nome completo Paolino Paperino: in un dialogo tra il padre Quackmore e la madre Ortensia, il primo propone "Paolino" come nome per un loro futuro figlio, ma Ortensia protesta con veemenza ritenendolo un nome stupido. È pertanto possibile ipotizzare che la preferenza di Paperino nel non usare mai il suo nome derivi dalle preferenze materne.

Altri autori
La tradizione avventurosa viene ripresa da artisti come Don Rosa, Romano Scarpa, Carlo Gentina, quella domestica vede esponenti in Fabio Michelini, Tony Strobl, Vic Lockman.

Edizioni estere
In Inghilterra il personaggio esordì sulla testata Mickey Mouse Weekly in storie realizzate da William A. Ward dal 1937 al 1940, in Argentina negli anni cinquanta è disegnato da Luis Destuet, in Brasile da autori come Carlos Herrero, Sergio Liani e Irineu Soares Rodrigues, in Olanda dal 1974 in poi da autori come Daan Jippes, Fred Milton e poi Ben Verhagen, Mau Heymans e altri che crearono storie sul modello barksiano. In Danimarca il gruppo Egmont produce storie illustrate da Vicar, Branca, Rosa, Rota, Van Horn, Korhonen e altri artisti di varie nazioni.

Edizione italiana
In Italia il personaggio appare per la prima volta in un supplemento del settimanale Topolino edito dalla Casa Editrice Nerbini nel 1935 e successivamente, con il passaggio dei diritti alla Mondadori, guadagna una testata propria con il settimanale Paperino nel 1937 edito dalla A.P.I. e successivamente inizia ad apparire su tutte le testate Mondadori che pubblicano materiale Disney. Le prime storie realizzate in Italia apparvero tra il 1937 e il 1940 nel settimanale Paperino realizzate da Federico Pedrocchi, coadiuvato talvolta da altri autori come Nino Pagot, nel quale il personaggio era protagonista di storie lunghe e avventurose molto prima che questo avenisse negli Stati Uniti dove all'epoca le strisce a fumetti di Al Taliaferro erano sostanzialmente auto-conclusive e si dovrà aspettare Carl Barks nel 1942 per averne di equivalenti. Oltre che in Italia anche in Inghilterra c'erano già stati dei tentativi di storie a più ampio respiro con Paperino protagonista, realizzati da William A. Ward, che vedevano Paperino in compagnia prima di Donna Duck (un'antesignana di Paperina, dalle origini messicane) e poi del marinaio Mac, un personaggio presto dimenticato. In quegli anni era abbastanza semplice introdurre nuovi personaggi per le storie di Paperino, vista l'assoluta mancanza di comprimari. Ma quasi nessuno dei personaggi introdotti da Pedrocchi sopravvisse al suo autore.
Col gli anni decine di altri autori italiani si occuparono del personaggio a cominciare da Luciano Bottaro, Giovan Battista Carpi e Romano Scarpa e successivamente Giorgio Cavazzano, Massimo De Vita e Marco Rota.

Caratterizzazione del personaggio in Italia
Il personaggio è perseguitato dalla sfortuna; vive a Paperopoli in una villetta a due piani di proprietà del ricco zio Paperone con i tre nipotini Qui Quo Qua (affidatigli da sua sorella Della). Nel suo giardino, tra due alberi è appesa un'amaca che insieme al divano nel salotto sono i luoghi deputati ai suoi sonnellini pomeridiani. Spesso al verde, guida una sgangherata automobile targata 313, le cui origini sono diverse da quelle narrate nelle strisce di Al Taliaferro. Sempre pieno di debiti e in continua fuga da orde di creditori, non ha un impiego fisso anche se spesso svolge lavori precari oppure stravaganti. Ogni tanto compare in veste di giornalista al Papersera, il quotidiano di Paperopoli. Paperino è però ritratto anche come un ottimo cuoco; sono famose le sue frittelle di cui lo zio Paperone riesce a sentire il profumo dal deposito. È in perenne rivalità con il cugino Gastone Paperone (Bambo nei primi numeri di Topolino), che al contrario di lui è sfacciatamente fortunato. È fidanzato con Paperina anche se questa spesso sembra cedere alle richieste di appuntamenti di Gastone (con, normalmente, il solo scopo di farlo ingelosire e/o smuoverlo dalla sua inerzia). Si trova spesso nei guai a causa del cugino Paperoga, ancora più maldestro di lui. Paperone sfrutta il cronico stato debitorio di Paperino per costringerlo a lavori massacranti nel deposito o per farlo partecipare a pericolose spedizioni alla ricerca di tesori in giro per il mondo. Durante queste avventure capita che Paperino suggerisca strategie e consigli allo zio che spesso si rivelano sbagliati (oppure sono mal ascoltati) causando ingenti danni a Paperone che incolpa perciò il nipote del fallimento dell'impresa e di solito la storia si conclude con l'inseguimento del nipote per "spiumarlo vivo". Altre volte Paperone lo inganna promettendogli una parte del guadagno che poi non gli corrisponde grazie a clausole contrattuali o a frasi ambigue che lo sollevano dall'impegno; in quest'ultimo caso il finale può capovolgersi con Paperino che insegue lo zio truffatore.
Negli anni, basandosi sulla tradizione di autori come Guido Martina, Abramo Barosso, Rodolfo Cimino, gli autori italiani hanno sviluppato una storyline differente da quella barksiana. Esempio di tale sviluppo (ancora oggi presente nelle storie del già citato Cimino, in alcune storie scritte da Nino Russo, nella serie Paperino Paperotto) è Buon compleanno Paperino, scritta e disegnata nel 1984 da Marco Rota, che presenta una biografia nella quale Paperino orfano, appena uscito dall'uovo, trovato da Paperone e da Nonna Papera (i quali successivamente scopriranno che è effettivamente imparentato con loro). Vive nella fattoria di quest'ultima per molti anni, per poi trasferirsi a Paperopoli.
La sfortuna di Paperino è proverbiale e nella storia Paperin Meschino (parodia del Guerin Meschino) sceneggiata da Guido Martina e disegnata da Pier Lorenzo De Vita ne viene fornita una delle molteplici spiegazioni: nel XV secolo una strega aveva maledetto Paperin, avo di Paperino, e tutti i suoi discendenti per mille anni. Di conseguenza Paperino e i suoi discendenti smetteranno di essere perseguitati dalla sfortuna nel 2400 circa.

Alter ego
Paperinik/Pikappa: Guido Martina cala Paperino in un'atmosfera noir fornendogli l'identità segreta di Paperinik, eroe mascherato nato nel 1969. Paperino viene dipinto come non solo scansafatiche ma addirittura dai discutibili principi morali: maltratta i nipotini, non esita a prendere a calci un cucciolo indifeso di cagnolino e non si fa scrupolo di ingannare e derubare l'amico Archimede Pitagorico e lo zio Paperone facendone incolpare un innocente Gastone. Anche per il linguaggio utilizzato nelle sue storie alcune sceneggiature di Martina vennero modificate dopo la loro prima pubblicazione. Negli anni novanta l'alter ego mascherato di Paperino subirà un'evoluzione tecnologica e dai toni fantascientifici che sarà protagonista della saga di PK dai toni più adulti e maturi delle storie classiche.

DoubleDuck/DiDi: nel 2007 dal lavoro di Fausto Vitaliano è nato anche un filone alternativo all'agente Qu-Qu 7, la saga di DoubleDuck. Paperino questa volta non è più al soldo dello Zione, pronto a difendere la sua futura eredità, ma un vero agente segreto alle dipendenze dell'Agenzia, una misteriosa organizzazione di spionaggio para-governativa che ha il compito di debellare tutte le minacce che mettono a rischio la sicurezza della nazione.

Qu-Qu 7: oltre a questa Paperino ha un'altra identità segreta: l'agente segreto della P.I.A. (Qu-Qu 7, che vuol dire Agente Quasi Qualificato 7).

Paperino Paperotto/PP8: nel 1999 debutta il personaggio Paperino Paperotto, che non è altro che Paperino da giovane. Paperotto vive a Quack Town nella fattoria di Nonna Papera. Tenero, simpatico, combinaguai, furbo e ingegnoso, Paperotto forma insieme ai compagni di scuola Louis Cromb, Millicent, Tom e Betty Lou, un gruppo vivace di amici. Tra il 2006 e il 2007 questa versione di Paperino è stata titolare di una testata dedicata chiamata PP8 - Paperino Paperotto, in cui il bambino è a capo della squadra chiamata S.O.S., cioè Sopravvivenza Oppressione Scolastica, sotto nome in codice come l'Agente PP8. Da notare che Paperotto non è ancora sfortunato come Paperino.



mercoledì 26 giugno 2019

Abraham Sapien

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Abraham Sapien, noto solitamente come Abe e soprannominato anche "Blue" (in italiano Blu), è uno dei personaggi del fumetto Hellboy, creato dall'artista statunitense Mike Mignola, ed è il migliore amico e collega del protagonista della serie.

Il personaggio
In epoca vittoriana, Langdon Everett Caul, avventuriero ed esploratore dell'occulto, viene trasformato in creatura anfibia simile al tritone chiamato Icthyo Sapien dopo l'incontro con una divinità dalle strane sembianze di una medusa chiamata Num-Yabisc. Caul viene in seguito catturato e rinchiuso in una vasca di acqua sigillata in un ospedale di Washington con un pezzo di carta trovato sulla capsula datato al giorno dell'assassinio di Abraham Lincoln.
Viene in seguito trovato e portato nel Bureau of Paranormal Research and Defense (BPRD), al fianco di Hellboy e di Elizabeth Sherman. Dotato di forza fuori dal normale, estremamente agile ed adatto alla vita acquatica (può sopravvivere fuori dall'acqua, ma solo per brevi periodi e con aiuti meccanici), Abe è anche un essere molto intelligente dotato sia di poteri telepatici sia psicometrici, che lo rendono un membro fondamentale del team. Per colpa del carattere calmo e molto riservato, più adatto alla tattica che all'azione, lui ed Hellboy si trovano spesso a scontrarsi e ad avere vedute molto distanti fra loro. Nonostante questo, i due sono molto amici, entrambi uniti dalla sensazione di emarginazione dal genere umano dovuta alla loro natura.

Storia editoriale
È apparso per la prima volta nell'albo Il seme della distruzione. Oltre alle regolari apparizioni nelle serie Hellboy e BPRD, il personaggio è stato anche protagonista di un proprio albo one-shot: Abe Sapien: Drums of the Dead (Abe Sapien: i tamburi della morte), di Brian McDonald e Derek Thompson.



martedì 25 giugno 2019

Walter Melon

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Walter Melon (Achille Talon nell'originale francese) è un personaggio immaginario protagonista di una omonima serie a fumetti francese ideata da Greg nel 1963. Ha avuto una trasposizione a cartoni animati nel 1996.

Personaggio
Il personaggio è un uomo di mezz'età, calvo e corpulento, dal brutto carattere, arrogante, nazionalista e presuntuoso, spesso impegnato a dimostrare la correttezza delle proprie idee; spesso finisce nei guai imbarcandosi nelle sue imprese. Vive con suo padre, Alambic Dieudonné Corydon, grande bevitore di birra, e di sua madre, Memé, ottima cuoca.

Storia editoriale
Il personaggio esordisce nel 1963 sulla rivista Pilote; il successo del personaggio porterà anni dopo a dedicargli una rivista omonima, Achille Talon Magazine, esordita il 1º ottobre 1975 che ebbe però vita breve interrompendosi dopo solo sei numeri nel 1976. La serie delle storie verrà nel tempo raccolta in 48 albi. Venne pubblicato anche in Italia dove esordisce con il nome di Serafino nel 1969 venendo poi pubblicato durante gli anni settanta dalla Mondadori e da altri in alcune riviste antologiche.