giovedì 11 aprile 2019

Cattivik

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Cattivik è un personaggio dei fumetti creato nel 1967 da Bonvi e poi regalato a Silver.
Il personaggio è comparso su varie pubblicazioni ed è stato protagonista di una propria testata omonima edita dal 1989 al 2001; nel 1992 venne realizzato un videogioco omonimo ispirato al fumetto e, nel 2008, una serie televisiva animata. Come in molte altre creazioni di Bonvi quali le Sturmtruppen, le Storie dello Spazio Profondo e le Cronache del dopobomba, anche in Cattivik sono presenti elementi di satira politica e sociale.

Caratterizzazione del personaggio
Cattivik, che secondo una definizione data dallo stesso Bonvi è «una macchia d'inchiostro: poco importa cosa sia esattamente, l'importante è che sporchi molto!») è un ladro in calzamaglia nera dall'aspetto grottesco impegnato in complessi piani criminosi che non sortiscono mai l'effetto voluto. Compare sempre vestito con una calzamaglia nera attillata, vive nelle fogne cittadine dalle quali fuoriesce di notte, muovendosi saltellando e sghignazzando, per perpetrare furti e rapine che molto spesso non riesce a portare a termine. Ha un modo di parlare caratterizzato dal troncamento dell'ultima lettera della parola che sta pronunciando («n'n rispond' senza il mio avvocat'»).
Bonvi sostenne che, nonostante alla fine dei suoi colpi, il ladro Cattivik paghi sempre per le sue colpe, esso «contesta (...) la borghesia, la guerra, il sistema in generale. Molto ingenuamente, se vogliamo, ma era l'unico nella stampa per ragazzi». Inoltre all'epoca l'editore non operava nessun controllo preventivo e «aveva fame di materiale sottopagato e sono rimaste famose le 200 lire in più corrisposte per ogni tavola in cui ci fosse anche il lettering e le 300 per il titolo. Per lui, tutto (purché non facesse proprio schifo) era pubblicabile. Fagocitò dunque anche Cattivik».

Storia editoriale
Il personaggio nasce in un periodo nel quale in Italia riscuotevano un certo successo i fumetti neri come Diabolik, Kriminal e Satanik, dai quali prende l'ispirazione per la lettera K del nome. Il fenomeno dei fumetti neri fu tale che iniziarono a esserci delle parodie come quelle della Disney che su Topolino pubblicò le avventure di Paperinik e Paperinika o come quelle di Alfredo Castelli che realizzò Scheletrino e Diabetik mentre al cinema c'erano film come come Arriva Dorellik diretto da Steno o Sadik, episodio del film Thrilling. Bonvi non intendeva però farne una semplice parodia ma, come disse lui stesso, voleva «fare un personaggio per bambini che fosse "cattivo" in maniera dichiarata».
L'esordio si ebbe nel 1965 su un giornale studentesco modenese dove venne pubblicata una prima breve storia a fumetti realizzata da Bonvi, in cui compariva uno sghignazzante personaggio chiamato Cattivik che faceva da antagonista a un gruppo musicale battezzato "I Gatti" che all'epoca riscuoteva un certo successo nei "tea student's party" dell'Emilia. Fra i componenti del gruppo c'erano Francesco Guccini, Maurizio Vandelli, Victor Sogliani, Alfio Cantarella e Franco Ceccarelli e i quali, senza Guccini, divennero noti come Equipe 84.
Nel 1970, quando ormai Bonvi era divenuto un fumettista professionista e pubblicava su varie testate, Cattivik venne riproposto come protagonista di una serie di storie brevi sulle pagine di Tiramolla, della casa editrice Edizioni Alpe. In tutto vennero realizzati 46 episodi di lunghezza variabile dalle tre alle dieci tavole. Bonvi continuerà a realizzare personalmente fumetti di Cattivik fino a quando ne affiderà la realizzazione a Silver per occuparsi solo dei testi. Nel 1972, cessate le pubblicazioni sulle pagine di Tiramolla, che nel 1976 ristampò la prima produzione in una serie di albi a colori di grande formato nella collana "Mille Fumetti", il personaggio venne poi portato avanti dalla Playcomics, società di cui Bonvi era «proprietario, amministratore delegato, direttore artistico e unico dipendente» e fondata per organizzare l'enorme lavoro che Bonvi doveva realizzare con il suo studio. Lo stesso anno, dati i suoi impegni, rinunciò definitivamente al personaggio regalandone i diritti a Silver: «Io ero impegnatissimo nell'enorme produzione di Nick Carter. A Silver il personaggio piaceva. "Lo... l..lo p-p-posso fare io?", chiese. "Tienilo! È tuo!", risposi, magnanimo. Se poi l'ha portato avanti egregiamente il merito è suo perché è bravo».
Silver ne continuerà la pubblicazione nel 1975, realizzandone sia i testi che i disegni, sulle pagine del Corriere dei ragazzi dove pubblicava anche le strisce di Lupo Alberto e, nel 1976, su altre testate come La Bancarella e nell'inserto a fumetti del quotidiano Il lavoro o sulla rivista Eureka dell'Editoriale Corno che darà alle stampe anche alcuni pocket monografici. Col tempo anche Silver si allontanerà dal personaggio dedicandosi prevalentemente a Lupo Alberto. Nel Gennaio 1989, la Acme, casa editrice di cui Silver era titolare, iniziò la pubblicazione periodica di un albo dedicato a Cattivik nella quale vennero riproposte tutte le vecchie storie di Bonvi oltre a nuove e inedite realizzate da un staff di collaboratori come Massimo Bonfatti, Giacomo Michelon e Giorgio Sommacal innovando il personaggio e introducendo nuovi comprimari. A questo nuovo periodo del personaggio contribuiscono poi gli sceneggiatori Moreno Burattini, Mirko Maselli, Casty (Andrea Castellan) e Piero Lusso, oltre ai disegnatori Giorgio Sommacal e Giacomo Michelon. In questo periodo il personaggio, oltre a rimpicciolirsi, si evolve graficamente acquisendo a una nuova silhouette a forma di castagna. Anche con Silver Cattivik tende a una qualche forma di satira sociale e spesso nelle sue storie compaiono parodie di personaggi televisivi, cinematografici o di altri fumetti quali a esempio Michelin Mystere, parodia del personaggio di Castelli Martin Mystère o i fidanzatini di Peynet. Più raramente, alla satira di costume si affianca quella politica, come nella lunga storia "Il Grande Simpatico", incentrata su SIlvio Berlusconi.

Curiosità
  • Nella storia "Cattivik e il furto del fumetto", il criminale penetra furtivamente nell'abitazione dello stesso Bonvi per rubare delle tavole disegnate nel quale vengono narrate le proprie avventure. Sulla scrivania di Bonvi si può notare una lettera sulla quale sta scritto: "Caro Bonvi, l'ultimo episodio di Cattivik è uno schifo. Se in futuro non migliorerà, si ritenga licenziato. Baci, Martini". Questo episodio è opera di Silver all'epoca collaboratore di Bonvi.


mercoledì 10 aprile 2019

Cat-Man e Kitten

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Cat-Man e Kitten (anche Catman e Kitten e The Cat-Man and the Kitten) furono un paio di supereroi creati da Charles M. Quinlan ed Irwin Hasen, e pubblicati nel 1940 dall'ora defunta Holyoke Publishing. A causa di alcune circostanze della seconda guerra mondiale, una versione radicalmente modificata dei personaggi fu pubblicata in Australia durante la Guerra e ristampata poi negli anni cinquanta. La AC Comics avrebbe riportato in vita i personaggi negli anni ottanta.

Golden Age
Nel 1940, la Tem Publishing Co. (una delle tante filiali della Holyoke) pubblicava periodicamente un fumetto, Crash Comics. Il n. 4 vide l'origine e la prima comparsa di Cat-Man. Cat-Man, alias David Merryweather, fu cresciuto a Burma da una tigre femmina dopo l'assassinio dei suoi genitori. Dopo aver vissuto per anni con questa tigre, ottenne delle abilità super umane, come la super forza, una grande agilità, la visione notturna naturale e le leggendarie "9 vite" feline. Infine, David fece ritorno negli Stati Uniti, dove rimase inorridito dai criminali che intimidivano gli innocenti. Per fermare tutto ciò, divenne un investigatore privato; successivamente, divenne ufficiale nell'esercito. Assegnato a mansioni statali, indossò un costume color oliva e arancione con il simbolo nero della testa di un gatto divenendo così Cat-Man.
Cat-Man si dimostrò così popolare da guadagnarsi una propria serie nel maggio 1941. Nel n. 5, Cat-Man incontrò Katie Conn, un'acrobata circense di 11 anni che cadde sotto la custodia del suo zio senza scrupoli dopo che i suoi genitori perirono in un incendio. Questo zio la costringeva a rubare per lui. Cat-Man intervenne per conto suo e si fece carico di assicurarsi che suo zio venisse portato davanti alla giustizia. Dato che non aveva più un tutore, Katie fu adottata da David. La ragazzina lo aiutò a combattere il crimine per le strade, cucendosi un costume rosso e giallo e facendosi chiamare Kitten. Inizialmente, David tentò di persuaderla dal seguirlo, ma Katie si dimostrò più che adatta all'incarico, e infine i due divennero partner. Con la continuazione della serie, Katie divenne più grande e David fu promosso al rango di Capitano.
In Cat-Man Comics n. 8, Cat-Man inviò Katie in un campo estivo dove incontrò Micky Matthews, la spalla del Diacono. Insieme ebbero numerose avventure sotto il nome di Little Leaders. Quando Cat-Man e Kitten si spostarono a Central City (casa del Diacono e da non confondere con la Central City di Flash) continuarono le loro avventure sia con che senza costume. I Little Leaders comparvero fino alla cancellazione della serie Cat-Man Comics.
Cat-Man Comics durò ben 32 numeri, fino al 1946, quando la Holyoke venne chiusa. Infine, i personaggi divennero di pubblico dominio.

Revisione australiana
Cat-Man comparve in una versione in bianco e nero radicalmente alterata di una casa editrice australiana, la Gordon & Gotch, quando gli americani importarono le leggi, durante la seconda Guerra Mondiale, che ostacolavano l'accesso ai fumetti della Holyoke. In questa revisione australiana, Cat-Man non aveva un'identità segreta o super poteri, e continuò ad indossare il costume posseduto in Crash Comics. Tuttavia, Cat-Man era un superbo guerriero ed un brillante inventore, armato di una pistola Luger, un paio di occhiali per la visione notturna, l'abilità di accecare temporaneamente i suoi nemici con una luce proveniente dagli stessi occhiali, ed una cintura multiuso come quella di Batman.
Cat-Man fu inserito in un quartier generale sulla vetta di una montagna, la cui prima area di azione era l'entroterra australiano. Tuttavia, quando la situazione lo necessitava, era solito anche girare il mondo per combattere il crimine. Quando lo faceva veniva assistito dalla sua spalla maschile, Kit; la sua fidanzata, Terry West, era un'impiegata delle Nazioni Unite e suo padre, il Professor West, era un famoso scienziato.
Il Cat-Man australiano fu il protagonista di una serie molto più corta di quella del suo predecessore, infatti ebbe un'uscita massima di 12 numeri. Negli anni '50, la Tricho li avrebbe ristampati come Catman Comics n. da 13 a 22. I personaggi comparvero anche nella serie Giant Phantom Comics.

Modern Age
AC Comics
Negli anni '80, la casa editrice AC Comics creò una versione retroattiva dei personaggio come parte del suo universo.
In questa versione, al cambiamento di Katie da adolescente a donna adulta fu data una spiegazione: ferita mortalmente da un nemico del duo, la vita di Katie venne salvata quando Cat-Ma trasferì dentro di lei una delle sue nove vite. Tuttavia, questo ebbe il piccolo effetto collaterale di invecchiarla prematuramente fino all'età adulta, anche se la sua mentalità rimase quella di una ragazzina, facendo sì che Cat-Man rimanesse costernato dalla sua identità segreta. Infine, la sua maturità emotiva abbracciò la sua forma fisica, e i due si sposarono. Poco dopo, entrambi decisero di fare parte dei Vault of Superheroes, un programma di animazione sospesa diretto dal governo degli Stati Uniti al fine di preservare gli eroi per eventuali necessità future.
Rilasciati dalla Vault negli anni '80, si adattarono alla vita moderna, e divennero alleati di Miss Victory e dei membri della Femforce. Sfortunatamente, il loro nemico primario, il Dr. Macabre, venne risvegliato da un'ibernazione simile a quella a cui furono sottoposti loro, e continuò ad essere una minaccia per i Merryweathers.
La AC pubblicò le storie moderne di Cat-Man e Kitten nella sua antologia Men of Mystery; ristampò anche alcune storie della Holyoke che non contraddissero la continuità corrente dell'universo AC.
A causa dell'orientamento femminista dell'universo AC, il duo viene spesso annunciato come Kitten and Cat-Man.

Dynamite Entertainment
Nel 2008, Cat-Man e Kitten comparvero in un flashback in Progetto Superpoteri, di Alex Ross e Jim Krueger, pubblicato dalla Dynamite Entertainment; nel numero Project Superpowers: Chapter Two Prelude, fu affermato che i due eroi comparvero in numeri futuri di questa linea, Cat-Man come un essere ferino dal nome Man-Cat, e Kitten come parte delle spalle degli eroi e degli eroi adolescenti.

In altri media
  • Un personaggio completamente diverso di nome Catman di una realtà alternativa comparve nelle puntate "Colleghi paralleli" e "La realtà dell'illusione", della serie animata Justice League, come omaggio ai Batman e Wildcat della Golden Age.
  • L'attore Adam West comparve in numerosi episodi della serie animata Due Fantagenitori interpretando sé stesso e un supereroe di nome Catman. In questa versione, il suo costume somiglia molto di più a quello del super criminale omonimo della DC Comics, ma la personalità e il modo di agire somigliano molto al personaggio di Batman della serie tv degli anni sessanta (in cui Adam West interpretava proprio Batman).


martedì 9 aprile 2019

Catwoman

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Catwoman, il cui vero nome è Selina Kyle, è un personaggio dei fumetti creato da Bob Kane e Bill Finger nel 1940, pubblicato dalla DC Comics.
Dedita al furto e originariamente creata come avversario di Batman, con il passare degli anni il personaggio ha acquisito caratteristiche di bontà e di solidarietà diventando un eroe-antieroe, per poi tornare alla sua occupazione di ladra in tempi recenti. Esordì insieme a Joker, l'arcinemico di Batman, proprio sul primo numero della saga omonima. L'idea che spinse all'introduzione nella serie del personaggio fu quella di affiancare all'eroe un nemico di sesso femminile che potesse però complicare il loro rapporto iniziando, in futuro, una possibile relazione amorosa. L'idea, in effetti vincente, venne ripresa più e più volte dagli autori successivi, soprattutto in epoca post-Crisis.
Alla sua prima apparizione non indossava nessun costume pittoresco: l'idea di vestirla come un gatto nacque dalla sua seconda apparizione in poi; Catwoman è forse il personaggio dei fumetti ad aver cambiato più look nel corso del tempo.
Il sito web IGN ha inserito Catwoman alla 20ª posizione nella classifica dei cento maggiori eroi della storia dei fumetti[2], all'undicesimo posto nella classifica dei 100 maggiori cattivi dei fumetti e sulla rivista Wizard è stata collocata al 51º posto sulla lista dei 100 cattivi più grandi di tutti i tempi.

Biografia del personaggio
Dopo l'intervento di Frank Miller e David Mazzucchelli con il loro Anno Uno, il personaggio venne via via approfondito e arricchito nelle origini e nelle motivazioni. Vissuta in una famiglia disagiata, con una madre malata cronica e un padre alcolista, divenne in tenera età (12 anni) un'orfana, affidata alle cure di un istituto che ben presto si rivelò inefficace nell'indirizzarla verso una giusta strada.
Fuggita dall'orfanotrofio, la giovane inizia l'attività dell'accattonaggio, fino a che non ricominciò a pensare che il modo più rapido per ottenere la ricchezza fosse quello di riprendere a rubare. In quel periodo stava iniziando la sua opera proprio Batman, che si dimostrava come un personaggio misterioso e leggendario e che per questo ispirò Selina nella creazione di un costume altrettanto misterioso: quello del gatto. Ella, infatti, nutriva una grande passione verso questi felini, dalla cui agilità e combattività venne anche ispirata nel suo sforzo di migliorare le sue tecniche di combattimento corpo a corpo.
Inizia così una lunga attività di ladra che la porterà spesso a scontrarsi con Batman, mentre il suo alter ego Selina avrà spesso a che fare con Bruce Wayne, l'uomo dietro la maschera del Cavaliere Oscuro. La situazione, infatti, si complicherà perché sia Catwoman, sia Selina si innamoreranno dei loro corrispettivi, Batman e Wayne. Mentre però Catwoman non riuscirà a scalfire l'armatura di Batman, Selina riuscirà ad avvicinarsi a Bruce, diventando, di fatto, la prima donna di cui il playboy gothamita si innamora veramente. La loro relazione, però, è destinata a naufragare soprattutto per la seconda vita di Wayne, che lo tiene lontano proprio nei momenti più importanti, come descritto da Jeph Loeb e Tim Sale in Batman: Il lungo Halloween. Tra l'altro gli stessi due autori, durante Batman: Vittoria oscura e Catwoman: Vacanze romane, seguiti ideali della Notte di Halloween, insinuano che, in realtà, Selina sia figlia di Carmine Falcone, detto Il Romano, defunto boss del crimine gothamita.
Selina, negli anni successivi, si ritrova spesso e volentieri a varcare la soglia tra eroi e criminali, collaborando in un paio di occasioni non solo con Batman, ma anche con altre criminali come Poison Ivy o Harley Quinn.
Successivamente Selina ha deciso di sterzare decisamente verso la carriera di eroina, avvicinandosi sempre di più a Batman nei panni di Catwoman, e a Bruce nella sua identità civile, guadagnandosi, con il suo sincero amore verso Bruce, la piena fiducia del miliardario, che le rivela la sua vera identità, facendola, di fatto, entrare nei ranghi della Bat-family. Il rapporto, però, verrà troncato con la conclusione della sfida del Cavaliere Oscuro contro Hush: a causa dell'utilizzo, da parte di quest'ultimo, dello Spaventapasseri, Bruce dubita di ciò che ha provato per Selina e decide, così, di lasciarla andare.


Poteri e abilità
Dotata di un corpo elastico e flessibile, Catwoman ha un'agilità, un equilibrio, una velocità e una coordinazione dei movimenti eccellenti, pari a quelle dei migliori acrobati e trapezisti. Selina, oltre a essere un'ottima atleta, è in grado di muoversi tanto rapidamente da risultare impercettibile allo sguardo. I suoi riflessi sono talmente pronti e fulminei da superare persino quelli di Batman, sebbene comunque inferiori a quelli di Dick Grayson.
È anche un'esperta di arti marziali, addestrata nel pugilato e nel combattimento da strada. Catwoman ha imparato altri stili di arti marziali come Capoeira, Hapkido, Jujutsu, Kung-fu e Karate. L'arte marziale che Selina predilige è il Shotokan, e ciò la rende una formidabile combattente corpo a corpo, servendosi inoltre dell'agilità, dell'intelligenza e della precisione di cui è dotata. È anche esperta in diverse armi bianche e ha un'incredibile abilità nell'utilizzo della frusta.
Selina Kyle ha un quoziente d'intelligenza elevato ed è un'esperta di esplosivi, sopravvivenza, seduzione, furtività, infiltrazione e travestimento, oltre ad essere una scassinatrice formidabile e una maestra del furto, nonché la più grande ladra dell'universo DC Comics. Selina ha inoltre una forte affinità per i gatti che le permette di avere un legame con loro e persino il loro aiuto in caso di bisogno. Oltre alla sua lingua madre, Selina può parlare correttamente il mandarino. Affascinante per natura, l'attrattiva e le astuzie femminili di Catwoman le hanno anche permesso di approfittare degli avversari maschi. Selina ha allenato tanto la vista da riuscire persino a vedere al buio quando non può usufruire della sua visiera a infrarossi.

Altre versioni
Nel crossover Marvel vs DC Catwoman si scontra con la celebre ninja greca Elektra. Nella serie Amalgam i due personaggi vengono fusi formando la ladra ninja Catsai che, assieme a Dare (personaggio femminile nata dalla fusione di Devil con Deathstroke) danno vita alle più pericolose Femme Fatale dell'universo Amalgam, le Assassins. Nella storia Bruce Wayne - Agente dello S.H.I.E.L.D. Catwoman viene fusa questa volta con Madame Hydra, per dare vita a Selina Luthor, figlia del Teschio Verde Lex Luthor (fusione di Lex Luthor con il Teschio Rosso, nemesi storica di Capitan America).





lunedì 8 aprile 2019

Cavaliere Nero

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Cavaliere Nero (Black Knight) è un personaggio dei fumetti, pubblicato prima dall'Atlas Comics e poi dalla Marvel Comics.
La sua identità è stata assunta da 5 differenti personaggi:
  • Sir Percy di Scandia (Black Knight I), Golden Age
  • Sir Raston di Scandia (Black Knight II), Bronze Age
  • Sir Eobar di Garrington (Black Knight III), Silver Age
  • Nathan Garrett (Black Knight IV), Silver Age
  • Dane Whitman (Black Knight V), Silver Age, Bronze Age e Modern Age

Biografia dei personaggi
Cavaliere Nero I (Sir Percy di Scandia, VI secolo)
È un personaggio dei fumetti, pubblicato dall'Atlas Comics (ora Marvel Comics), creato da Stan Lee (storia) e Joe Maneely (disegni). È apparso la prima volta sull'albo Black Knight n. 1 (maggio 1955) (Edizione italiana su Il Mitico Thor n. 81, Editoriale Corno, 21 maggio 1974).

Parentele conosciute
Lady Rosamund (moglie, deceduta), Edward e Geoffrey (figli, deceduti), Sir Raston (nipote), Re Artù Pendragon (cugino distante), Nathan Garrett (Cavaliere Nero IV, discendente deceduto), Dane Whitman (Cavaliere Nero V, discendente)
Sir Percy di Scandia, nato in Inghilterra nei primi anni del regno di Artù (VI secolo), decise di mettersi al servizio del suo sovrano indossando i panni del Cavaliere Nero e brandendo la spada incantata donatagli da Merlino, la Lama d'Ebano, che era stata forgiata da un meteorite. Nemico mortale di Percy era il nipote del re, Mordred, che per anni tramò in segreto contro Artù e che, dopo la caduta di Camelot, riuscì ad uccidere il Cavaliere Nero usando anch'egli una spada fatta dallo stesso meteorite della Lama d'Ebano. Merlino pronunciò allora un incantesimo per consentire allo spirito di Percy di ritornare sulla terra qualora lo spirito di Mordred avesse costituito ancora una minaccia per il mondo. Infatti lo spirito di Percy ritornò più volte, per passare la Lama d'Ebano ad un nuovo Cavaliere Nero o per intervenire in aiuto di uno dei suoi successori. Ad esempio, fu grazie a Percy che Dane Whitman riuscì a sfuggire alla maledizione che gravava sulla Lama d'Ebano e che lo stava facendo impazzire.

Cavaliere Nero II (Sir Raston di Scandia, VI secolo)
È un personaggio dei fumetti, pubblicato dalla Marvel Comics, creato da Mark Gruenwald (storia) e Herb Trimpe (disegni). È apparso la prima volta sull'albo Fantastic Four Annual n.25 ma è durato solo 5 storie: Fantastic Four Annual n.25, Avengers Annual n.21, 22/2, Avengers Forever n. 3, New Excalibur n.10.

Parentele conosciute
Sir Percy of Scandia ("Cavaliere Nero I", zio, deceduto), Lady Rosamund (zia, deceduta), Edward di Scandia e Geoffrey di Scandia (cugini, deceduti), Re Artù Pendragon (lontano cugino, deceduto);
Nato nel VI-VII secolo Medio evo, Sir Raston recuperò la Lama d'Ebano grazie alla guida dello spirito dello zio, Percy di Scandia, e divenne il secondo Cavaliere Nero, pur non sentendosi sempre all'altezza del suo nuovo ruolo. In seguito, sconfitto in battaglia da Kang il Conquistatore, decise di mettersi al suo servizio e si unì agli Anachronauts. Un ritratto di Sir Raston è stato appeso nel museo a Garret Castello.

Cavaliere Nero III (Sir Eobar di Garrington, XII secolo)
È un personaggio dei fumetti, pubblicato dalla Marvel Comics, creato da Steve Englehart (storia) e Sal Buscema (disegni), è apparso la prima volta sull'albo The Defenders (Vol.1) n.11 (dicembre 1973) (Edizione italiana su Gli Albi dei Super-Eroi, n. 38, Editoriale Corno, 2 ottobre 1974).

Parentele conosciute
Sir Percy di Scandia (Black Knight I, antenato, deceduto), Lady Rosamund (antenata, deceduta), Edward e Geoffrey di Scandia (figli di Sir Percy e Lady Rosamund, antenati, deceduti), Re Artù Pendragon (antenato, deceduto), Sir Raston di Scandia (Black Knight II, antenato, deceduto).
Il cavaliere Eobar Garrington servì la cristianità come Crociato in Terra Santa (Seconda Crociata) contro i musulmani. Dopo la presa di Gerusalemme a opera delle truppe crociate, lo spirito di Mordred (antico rivale del primo Cavaliere Nero) si materializzò fra le file cristiane e, alleatosi con il Principe Giovanni detto “Senza Terra”, si adoperò per far cadere Re Riccardo d'Inghilterra nelle mani dei Mori. Per contrastare i piani di Mordred, Merlino richiamò nel XII secolo lo spirito del quinto Cavaliere Nero, Dane Whitman, che era stato trasformato in pietra da un bacio della Incantatrice. Lo spirito di Whitman si impossessò del corpo di Garrington e combatté con i Crociati nelle diverse battaglie. La situazione dei Cristiani si andava però aggravando a causa della scarsità di cibo. Garrington fu inviato da Re Riccardo al campo del Saladino per proporre uno scambio che avrebbe posto fine alle ostilità: i Crociati si sarebbero arresi in cambio dei frammenti della Croce che erano in possesso del capo musulmano. Prima che Garrington potesse portare a termine l'incarico, cadde in un agguato tesogli dal Signore degli Assassini, Hassan ibn Sabbah (noto anche come Vecchio della Montagna) che voleva sottrargli la Lama d'Avorio e convincerlo a passare al suo servizio. Ritornato al campo crociato, il Cavaliere Nero scoprì che Re Riccardo, per limitare il consumo di cibo, aveva fatto uccidere i prigionieri musulmani. Preso dalla furia per quanto accaduto, inizialmente Garrington si precipitò nella tenda di Riccardo per ucciderlo, ma poi si fermò essendo ben consapevole che un simile gesto avrebbe interferito con il “normale” corso della storia. Dopo essersi parzialmente riabilitato salvando la vita del Re da un complotto di Sabbah, il Cavaliere Nero fu comunque bandito dall'Inghilterra per avere cercato di assassinare Riccardo. Garrington si recò poi ad Avalon per soccorre l'ultimo degli Alchimisti, Amergin, contro l'invasione dei Fomor. Amergin, attraverso il suo discendente Dottor Druido, richiamò nel XII secolo anche i Vendicatori (Capitan America, Occhio di Falco, She-Hulk, Thor, Wasp). Mentre questi combattevano contro i Fomor e il loro mostruoso Balor, Amergin cercò di utilizzare l'Occhio del male per assorbire la forza di Balor ma fu ferito gravemente prima di poter portare a termine l'impresa. Il Cavaliere Nero riuscì ad uccidere il mostro e, pur sapendo che l'energia sprigionata dall'Occhio del Male avrebbe annientato chiunque lo stesse utilizzando, decise di sacrificarsi: rimandò i Vendicatori nella loro era e grazie all'Occhio del Male distrusse (apparentemente) i Fomor. Anche Garrington perse la vita, ma lo spirito di Whitman fu re-inviato nell'era moderna dalla magia di Amergin. Whitman rientrò quindi nel suo corpo che tornò ad essere di carne e ossa.

Cavaliere Nero IV (Nathan Garrett, XX secolo)
È un personaggio dei fumetti, pubblicata dalla Marvel Comics, creata da Stan Lee (storia) e Dick Ayers (disegni), è apparso la prima volta sull'albo "Tales to Astonish" n.52 (febbraio 1964) (Edizione italiana su L'Uomo Ragno, prima serie, n. 36, Editoriale Corno).

Parentele conosciute
Sir Percy of Scandia (Cavaliere I) e Lady Rosamund (antenati, deceduti), Dane Whitman (Cavaliere V, nipote).
Nathan Garrett, discendente del primo Cavaliere Nero, ereditò Garrett Castle, dove riposava lo spirito del suo antenato. Sir Percy di Scandia gli apparve sfidandolo a diventare un moderno paladino del bene, come nuovo Cavaliere Nero, ma Nathan si dimostrò indegno e non riuscì ad estrarre la Lama d'Avorio, la spada incantata del suo antenato. In seguito, trasferitosi in America, divenne una spia comunista al servizio della Cina, alla quale vendeva segreti del settore scientifico. Catturato da Henry Pym, Giant-Man, riuscì a fuggire e a trovare rifugio sui Balcani, dove decise di assumere l'identità del Cavaliere Nero ma per fini criminali. Indossando il costume e le armi del Cavaliere Nero ritornò in America e cercò di portare a termine una rapina, ma ancora fu fermato da Giant-Man. Riuscì comunque a mettersi in salvo. Nathan fu poi contattato dal Barone Zemo per formare i Signori del male, che dovevano contrapporsi ai Vendicatori.. Il loro piano comunque fallì e il Cavaliere Nero fu sconfitto prima da Thor e in seguito da Iron Man. Dopo essere fuggito dal carcere grazie all'aiuto della Incantatrice e dell'Esecutore, fu nuovamente battuto dai Vendicatori. Il Cavaliere Nero cercò ancora di sconfiggere Iron Man rapendo l'amico di Tony Stark, Happy Hogan. Sebbene in un primo momento Nathan fosse riuscito ad interrompere il circuito dell'armatura di Iron Man, l'eroe alla fine si riprese ed ebbe la meglio. Tutti credettero che il Cavaliere Nero fosse morto nello scontro. Pieno di rimorso, sul letto di morte, Nathan rivelò al nipote, Dane Whitman, di essere il Cavaliere Nero e gli affidò il costume e le armi perché se ne servisse per il bene. Quando Garrett morì Dane decise di mantenere la sua promessa rivestendo i panni del Cavaliere Nero, accompagnato dal cavallo alato Aragorn. Anni dopo, Nathan Garrett fu resuscitato da Immortus come membro della Legione dei non-vivi. Immortus voleva contrapporre la Legione ai Vendicatori per rendere sua schiava la Strega Scarlet e controllare quindi il tempo stesso. Dopo l'ennesima sconfitta, Nathan fu resuscitato una seconda volta dal Sinistro Mietitore (The Grim Reaper) nel corpo di una vittima di un incidente aereo. La Legione, formata da zombies senza intelligenza, si scontrarono con i Vendicatori per portare a termine la vendetta del Mietitore, che credeva di essere stato ucciso dagli eroi. Quando scoprì di essere in realtà morto per mano propria, il Mietitore perse il controllo sulle anime della Legione, che ritornarono nell'aldilà. Alla fine egli cedette al demone Lliogoroth, che gli stava dando la forza.

Cavaliere Nero V (Dane Whitman, XX secolo)
Dane Whitman, nipote del temibile Cavaliere Nero Nathan Garrett, fu convocato dallo zio, in punto di morte a causa delle ferite riportate durante una battaglia con Iron Man. Nathan gli confessò i suoi crimini e gli chiese di ridare onore al nome del Cavaliere Nero. In un primo momento, Dane provò ad utilizzare solo le sue conoscenze scientifiche al servizio del bene. I suoi esperimenti con il magnetismo per cercare la vita sugli altri pianeti riportarono inavvertitamente sulla Terra i due mutanti Magneto e Toad, che erano dispersi nello spazio. Immediatamente Magneto iniziò a riformare la sua Confraternita, cominciando con il rapimento di Quicksilver e la Strega Scarlet. Dane, allora, indossò il costume e le armi del Cavaliere Nero per localizzare Magneto ma dovette confrontarsi con i Vendicatori, che lo credevano Nathan. Il Cavaliere Nero aiutò i Vendicatori a mettersi sulle tracce di Magneto ma alla fine si separò da loro, infastidito per la loro mancanza di fiducia in lui.

Proctor (Dane Whitman)
È la versione di un mondo alternativo (Terra-374) di Dane Whitman.




domenica 7 aprile 2019

Charlie Brown

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Charles "Charlie" Brown è il personaggio principale della striscia a fumetti Peanuts, di Charles M. Schulz.

Il personaggio
Scolaro di quarta elementare di nove anni e mezzo, Charlie Brown è considerato un perdente, ma di infinita determinazione e testardaggine; è dominato dalle sue ansie e manchevolezze, nonché dai suoi compagni che approfittano di lui. Il migliore esempio di ciò è la sua squadra di baseball: Charlie Brown ne è l'instancabile organizzatore ed il lanciatore, ma la squadra perde abitualmente (lo storico dei loro punteggi è 2 a 929). Charlie Brown è un terribile lanciatore, costretto a subire colpi che spesso lo scalzano dalla postazione di lancio. È mediocre negli studi ma diligentissimo. Va detto peraltro che la maggior parte dei componenti della squadra gioca male; l'unica eccezione è Snoopy, il beagle di Charlie Brown, che mostra una certa abilità nel ruolo di interbase. Anche Linus mostra ogni tanto una certa bravura e un moderato impegno come esterno sinistro, prendendo anche le palle più difficili e scomode, a volte costruendo castelli di sabbia o complesse opere di Lego mentre la palla vola verso di lui.
Charlie Brown ha anche una grande passione per gli aquiloni, ma i suoi aquiloni finiscono sempre su un albero "mangia-aquiloni" (spesso da lui chiamato "albero cannibale"), quando non subiscono sorti ancora peggiori; un volume di ristampe dei Peanuts giocava su questo passatempo di Charlie Brown con il titolo "Go fly a kite, Charlie Brown", che in inglese significa "Vai a far volare l'aquilone", ma è usato spesso per liberarsi di qualcuno (come il corrispettivo italiano "vai a farti un giro"), a rimarcare la cronica solitudine esistenziale del personaggio.
Ogni autunno la sua amica Lucy van Pelt gli promette di tenere in posizione un pallone da football americano affinché lui lo possa calciare ed ogni volta lei glielo toglie all'ultimo momento, al culmine della rincorsa, cosicché Charlie Brown vola in aria e piomba immancabilmente sulla schiena. Charlie Brown all'inizio è sempre molto titubante, ben sapendo che come tutti gli anni Lucy toglierà via il pallone. Ma lei in qualche modo riesce sempre a convincerlo dicendogli che questa volta non lo farà, ovviamente mentendo. Solo una volta è riuscito a calciarlo, nei primi anni novanta ed il raro evento è stato perfino parodiato in una sit-com.
Nonostante tutto ciò e nonostante i torti che spesso subisce, Charlie Brown ha molti amici, il migliore dei quali è Linus van Pelt (il fratello di Lucy), che a volte lo rimprovera, ma che è dalla sua parte. Charlie Brown è anche innamorato di un personaggio noto come la "ragazzina dai capelli rossi", benché non abbia mai avuto il coraggio di rivolgerle la parola. In qualche occasione Linus si è fatto da tramite per parlarle e Snoopy si è fatto coccolare da lei (incontri che avvengono sempre fuori campo). La ragazzina dai capelli rossi non compare mai nelle strisce a fumetti, la si può vedere ogni tanto nella versione a cartoni animati dei Peantus nell'episodio 19 "è il tuo primo bacio Charlie Brown" o nel 33 "è la ragazzina con i capelli rossi Charlie Brown!"
Charlie Brown è sempre chiamato per esteso dagli altri personaggi della striscia, mai semplicemente "Charlie". Perfino sua sorella Sally all'inizio lo chiama così, poi cambia in "fratello" o "fratellone". Fanno eccezione Piperita Patty ("Peppermint Patty" nell'originale), che lo chiama "Ciccio" ("Chuck" nell'originale) e la sua amica, Marcie Johnson che, con Eudora, lo chiama "Charles". Per alcuni lettori questo è un segno evidente della cotta che Piperita Patty e Marcie hanno per lui che però rimane indifferente alle loro occasionali attenzioni per via della ragazzina dai capelli rossi. In particolare, Charlie Brown riesce a dire sempre le cose sbagliate al momento sbagliato a Piperita Patty (che spesso cerca rassicurazione sulla sua femminilità). Un'altra ragazza, Peggy-Jean, lo chiama Brownie Charles; questo perché quando incontrò Charlie Brown al campeggio e gli chiese il suo nome, questi, terribilmente teso, sbagliò mischiando il nome con il cognome. Con questa ragazzina ebbe contatti in alcune strisce, ma il fatto più buffo è che le lettere a lui inviate venivano ripetutamente rinviate al mittente dalla sorellina di Charlie Brown che, leggendo sulle buste "Brownie Charles", non immaginava minimamente a chi fossero destinate, quindi le stracciava.
È opinione diffusa che Charlie Brown sia praticamente calvo con un piccolo ricciolo di capelli in fronte, ma in realtà ha i capelli chiarissimi che risultano di fatto invisibili se non, appunto, per il ricciolo. Snoopy si riferisce infatti al suo padrone come al "bambino dalla testa rotonda". Veste sempre un maglione giallo (o, più raramente, rosso o arancione) con una greca nera a zig-zag attorno alla vita. Della famiglia di Charlie Brown si sa poco, salvo che il padre fa il barbiere, la madre non sopporta l'odore di cane bagnato (che invece Snoopy ritiene un eccellente profumo, chiamandolo "Bracchetto Bagnato") e che la nonna vive in un condominio. Ha una sorella, Sally, anche lei personaggio della striscia. Con Sally, Charlie Brown è sempre molto paziente, nonostante lei lo assilli per fargli fare i compiti o criticandolo in continuazione. Charlie Brown ha infine un "amico di matita", parodia dell'Istituto Americano dell'"Amico di Penna" ("Pencil Pal" nella versione originale, ridotto ad amico di "matita" anziché di "penna" perché con questa Charlie Brown fa troppe macchie d'inchiostro e deve quindi limitarsi alla matita), cui scrive lettere mai corrisposte, anche perché si dimentica spesso di metterci il francobollo, con ortografia errata e macchie d'inchiostro.
Charlie Brown esclama spesso "Misericordia!" oppure "Santo Cielo!" ("Good grief!" nell'originale) quando è sorpreso o scoraggiato.
Schulz ha dichiarato che avrebbe voluto chiamare la striscia Good Ol'Charlie Brown, ma la "syndication" che distribuiva la striscia preferì il nome Peanuts.

La storia
Charlie Brown è uno dei membri originali del cast dei Peanuts, sin dal debutto del 1950, nonché vittima della prima battuta della striscia. A parte alcune differenze stilistiche nel tratto di Schulz dell'epoca, Charlie Brown non è cambiato molto da allora. All'epoca, tuttavia, indossava una maglietta neutra, mentre la greca fu aggiunta entro il primo anno di vita della striscia.
Inizialmente Charlie Brown fu più vivace e giocoso di quanto non divenne in seguito. Faceva scherzi agli altri personaggi ed in alcune strisce traspariva una nota romantica verso Patty e Violet. Era spesso causa di mal di testa per gli adulti (ad esempio faceva cadere a terra i fumetti dalle mensole dell'edicola), e fin dall'inizio non era ferrato praticamente in niente.
Charlie Brown è diventato in fretta il prototipo del personaggio perdente, intrappolato tra l'aver cura di Snoopy e l'assedio dei commenti di chi gli sta attorno. Normalmente gli episodi della striscia che lo vedono protagonista includono Charlie Brown che si rifiuta ostinatamente di arrendersi quando una situazione è irrimediabilmente perduta (ad esempio, restare da solo sulla pedana del lanciatore nel campo di baseball sotto il diluvio torrenziale che ha interrotto la partita) o che mostra un'inaspettata abilità in qualche campo che lo tradisce poi crudelmente quando è ad un passo dalla vittoria. Anche se Snoopy lo chiama con un nome anonimo ("ragazzino dalla testa rotonda") e lo rimprovera per dimenticarsi dei suoi biscotti, Charlie Brown dedicherebbe la vita a far felice il suo cane. In un episodio lasciò addirittura la scuola per farlo.

I comprimari
Linus compare inizialmente nella striscia come un neonato, ma crescendo (mentre Charlie Brown ha mostrato sempre la stessa età) è diventato un profondo filosofo ed il miglior amico di Charlie Brown. I due spesso si sostengono a vicenda quando le eccentricità di uno dei due vengono dolorosamente messe a nudo. Anche Linus a modo suo è un perdente come Charlie Brown, vista la sua incapacità di liberarsi dalle sue superstizioni (la coperta, la fede nel Grande Cocomero, la paralizzante paura del palcoscenico, il terrore di sua sorella Lucy), quindi i due hanno molto in comune.
Negli anni sessanta i genitori di Charlie Brown danno alla luce una bambina, Sally, che somiglia a Charlie Brown, a parte la chioma bionda. Inizialmente Charlie Brown l'adora, ma anche lei diventa poi una spina nel suo fianco assillandolo per essere aiutata nei suoi compiti (cosa che, a sua detta, le insegnano "come manipolare facilmente il prossimo") o rimproverandolo per non capire alcuni concetti (benché sia lei ad essere in torto). Charlie Brown la sopporta stoicamente e con aria colpevole, anche se a volte è stato in grado di lasciare Sally nelle sue convinzioni senza immischiarsene. Qualche volta è lui che sgrida la sorella, quando sta troppo tempo seduta davanti alla televisione a mangiare cereali o patatine.
Charlie Brown ha tenuto questa condotta finché la striscia si è conclusa, nel 2000. Benché abbia avuto perfino qualche occasionale vittoria, come battere un home run vincente il 30 marzo del 1993, Charlie Brown rimane, nell'immaginario comune, come quella persona che passa un brutto momento in cui niente gira per il verso giusto. Però Charlie Brown non si arrende mai.



sabato 6 aprile 2019

Ciccio

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Ciccio dell'Oca (Gus Goose), più semplicemente Ciccio, è un personaggio immaginario dei cartoni animati e fumetti Disney ideato da Carl Barks nel 1939 per il cartone animato Il cugino di Paperino (Donald's cousin Gus).

Storia editoriale
Come spesso accadeva a quei tempi, il suo esordio sulla carta stampata precedette quello sullo schermo: ispirandosi al soggetto del cortometraggio allora in lavorazione, già nel 1938 Al Taliaferro aveva realizzato una serie di strisce in cui il famelico cugino irrompeva nella vita di Paperino, riprendendo alcune situazioni che poi si vedranno nel cartone animato.
Il suo esordio nei fumetti negli Stati Uniti avviene a opera di Bob Karp e Al Taliaferro sulle strisce giornaliere pubblicate sui quotidiani nel 1938 (Arriva Ciccio!); in tale sequenza di strisce (dal 9 al 24 maggio 1938) si presenta come cugino di Paperino e figlio della "zia Fanny", e viene ospitato per qualche tempo da Paperino a casa sua, svaligiandogli il frigo e creandogli numerosi problemi; dopo alcuni vani tentativi da parte di Paperino di liberarsi dell'incomodo ospite, alla fine Ciccio decide di tornarsene a casa dopo aver letto su un articolo di giornale che nella sua città di residenza, Honking sull'Hudson, la produzione di cibo ha raggiunto i livelli massimi (senza accorgersi, tuttavia, che il giornale in questione era molto datato e dunque la notizia non più attuale).
Compare anche in due sequenze di strisce del 1938 e del 1941, in cui Paperino è ospite nella sua fattoria a Honking sull'Hudson, raggiungibile in treno. Al termine della prima sequenza di strisce (dal 7 al 22 novembre 1938) Ciccio regala a Paperino una capra, che provocherà molti guai al ritorno a casa. Nella sequenza di strisce dal 10 al 29 novembre 1941, Ciccio ospita non solo Paperino ma anche Qui, Quo, Qua, mentre Paperina è ospitata da sua sorella in una fattoria nei dintorni; mentre Qui, Quo e Qua si invaghiscono della figlia della sorella di Paperina, Paperino sospetta che il cugino Ciccio stia provando a sottrargli la fidanzata corteggiandola. Dopo un'ultima apparizione nella tavola domenicale del 4 gennaio 1942 (in cui ancora una volta viene suggerita la possibilità di una relazione sentimentale tra Paperina e Ciccio), Ciccio non fu più utilizzato da Taliaferro.
È da notare che nelle strisce di Taliaferro (ma anche nel cartone del 1939) Ciccio è caratterizzato come il cugino campagnolo e ghiottone di Paperino ma non come il garzone di Nonna Papera (che del resto non era ancora inventata). L'esordio sui comic book avvenne nel 1950 nella storia I tre paperini e Nonna Papera di Carl Barks che poi però, non si occupò molto del personaggio, che fu invece sviluppato soprattutto da Paul Murry, Jack Bradbury, Tony Strobl e Frank McSavage. A partire da questo momento Ciccio fu utilizzato come garzone di Nonna Papera, anche nelle storie italiane, e il fatto che Ciccio fosse cugino di Paperino cadde quasi nel dimenticatoio.

Edizioni estere
Italia
In Italia il personaggio viene inizialmente ribattezzato Paperone, nome che successivamente verrà adottato per Paperon de' Paperoni; compare spesso quando Paperino o Qui, Quo e Qua vanno a trovare Nonna Papera alla fattoria. Non tutti gli autori italiani seguono la genealogia americana che vede Ciccio parente di Nonna Papera: in alcune storie, i due personaggi non sono parenti, e si sono incontrati in modi curiosi e fantasiosi.
Negli Anni 2000 sul settimanale Topolino è divenuto protagonista di storie e di alcune serie speciali dedicate esclusivamente a lui, a esempio "Mago Ciccio", "Ciccio tra fame e sonno" e "Agente speciale Ciccio", oltre a brevi strisce dette "Ciak" come "La mitologia di Ciccio", "Il prode Lancicciotto", "Le fiabe di Ciccio", "L'odissea di Ciccio", "Ciccio show", "Il magico mondo di Ciccio" e molte altre.

Caratterizzazione del personaggio
Il personaggio è un'oca antropomorfa e già alla sua prima apparizione si presenta come un personaggio grasso, un po' tonto, ma perennemente affamato; è di indole estremamente bonaria, difficile da infastidire, ancor più difficile da far arrabbiare. È ben disposto nei confronti di tutti, estremamente ingenuo, non molto intelligente e ha una scarsa capacità di concentrazione, tanto da non riuscire a seguire adeguatamente anche semplici conversazioni.
Altri tratti distintivi del suo carattere sono l'ingordigia e l'estrema pigrizia, comicamente in contrasto con le dure incombenze manuali che almeno teoricamente si dovrebbe assumere quotidianamente in qualità di aiutante di Nonna Papera nella fattoria. Ciccio è pronipote di Nonna Papera, nella cui fattoria lavora come suo assistente, anche se, vista la sua enorme pigrizia, non sempre le è di grande aiuto, anzi finisce spesso per combinare guai o addormentarsi. Da notare che nel cartone animato Ciccio non parla, ma emette suoni simili ad un clacson tirandosi la coda.

Albero genealogico
Nelle strisce di Al Taliaferro e anche nel cortometraggio animato del 1939 Il cugino di Paperino, Ciccio viene presentato come cugino di Paperino e figlio della "zia Fanny". Nell'albero genealogico di Barks degli anni '50, redatto per uso personale, Ciccio viene definito un "cugino" molto alla lontana di Paperino, in quanto nipote di Luke the Goose (Luca dell'Oca), a sua volta padre di Gastone e zio acquisito di Paperino; in realtà, a rigore la definizione di "cugino" esclude i figli dei fratelli dello zio acquisito, dunque, sulla base del suddetto albero genealogico, Paperino e Ciccio non sarebbero davvero cugini, pur avendo un cugino di primo grado in comune, Gastone.
Nella seconda versione dell'albero genealogico di Barks, redatta nel marzo 1991, invece Ciccio era presentato come cugino di primo grado di Paperino (la madre, una delle figlie di Nonna Papera, avrebbe sposato un'oca antropomorfa); tuttavia, appena un mese dopo, l'uomo dei paperi tornò sui propri passi, facendolo tornare un cugino alla lontana nella terza versione dell'albero, quella poi usata, con diverse modifiche, da Don Rosa. Nell'albero genealogico di Don Rosa la madre di Ciccio, Fanny, è descritta come la cugina del padre di Paperino (il fatto che nella lettera a Paperino si firmi come "zia Fanny" si spiegherebbe con l'uso di chiamare "zii" i cugini dei genitori per rispetto del salto generazionale) rendendo Ciccio un cugino alla lontana di Paperino nonché pronipote di Nonna Papera. Sempre nell'albero genealogico di Don Rosa Luca dell'Oca risulta essere il padre di Ciccio, mentre nella prima versione dell'albero genealogico di Barks era suo zio.

Biografia del personaggio
Il personaggio vive nel borgo Quacktown, a nord di Paperopoli, nella fattoria di Nonna Papera, e l'aiuta compiendo qualche lavoretto; peraltro la sua pigrizia regolarmente gli impedisce di svolgere le sue mansioni in maniera soddisfacente e passa la maggior parte del suo tempo mangiando o dormendo e, pur essendo sinceramente affezionato alla nonna, è di fatto per lei più un peso che un aiuto. Benché sembri poco reattivo, Ciccio ha talvolta dei tratti di notevole ingegno, soprattutto quando deve inventare delle scuse per non lavorare o quando progetta strani marchingegni fabbricati con materiali di fortuna, sempre allo scopo di faticare il meno possibile.

Alter ego
L'alter ego supereroistico di Ciccio è Iron Ciccius, parodia del supereroe Iron Man. In effetti è in tutto simile al goloso papero che vive nella fattoria di Nonna Papera: è sempre affamato e ama dormire, ma nonostante ciò nelle sue avventure contro i cattivi riesce sempre ad avere la meglio.
Appare per la prima volta nel 2008 nella saga Ultraheroes. Non ha un ruolo importante, data la presenza di personaggi ben più noti come Paperinik, Superpippo e Topolino. In un episodio mangia tutte le arachidi di Superpippo, mettendolo fuorigioco per alcune puntate. Se la vede con Roller Dollar, addormentandosi durante lo scontro e lasciando all'avversario l'Ultrapod. Durante la penultima battaglia, riesce (involontariamente e incredibilmente) a catturare tutti i Bad-7 con una gigantesca caramella gommosa.
È da ricordare, inoltre, che nel numero 2711 di Topolino Ciccio interpreta la parte di un wrestler, il mitico Forchettone. Nella prima metà degli anni Ottanta, un alter ego medioevale di Ciccio fa da scudiero al Prode Cavaliere Pippo in una divertente serie di brevi storie autoconclusive ambientate nell'età comunale.

Filmografia
Il personaggio fa la sua prima apparizione nel cortometraggio del 1939 Il cugino di Paperino dove manifesta la sua voracità (messa in evidenza dal suo orologio che segna solamente "Pranzo", "Spuntino", "Ora del tè" e "Cena") divorando in modo completamente surreale, come cucire un calzino con gli spaghetti per poi mangiarli, il pranzo e l'intera dispensa del cugino che è venuto a trovare. A differenza dei fumetti il personaggio non parla, limitandosi a fare dei versi simili a quelli di una tromba (caratteristica che sarà poi ripresa nella serie House of Mouse - Il Topoclub dove lavora come cuoco). Inizialmente Carl Barks lo aveva già creato un anno prima per il cortometraggio Lost prospectors in cui sarebbe stato con Paperino sperduto nella Valle della Morte ma il corto non venne mai prodotto. Successivamente è apparso in pochi altri cortometraggi. Ha avuto poi un piccolo cameo con Nonna Papera in Canto di Natale di Topolino.


venerdì 5 aprile 2019

Concrete

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Concrete (tradotto dalla lingua inglese, "cemento") è un personaggio dei fumetti, protagonista dell'omonima serie, creato dal disegnatore e sceneggiatore statunitense Paul Chadwick nel 1986.

Trama
Ron Lithgow è un ghostwriter incaricato di scrivere i discorsi per un senatore statunitense. Si ritrova improvvisamente imprigionato nel corpo di un gigante di pietra dalla massa voluminosa, dotato di incredibile forza, resistenza, super vista e praticamente indistruttibile. Il mistero sulle sue origini viene svelato progressivamente e nelle prime avventure del bizzarro personaggio non vengono forniti indizi. Il governo lascia intendere che il gigante sia un automa risultato di esperimenti scientifici. Si apprenderà successivamente che Ron Lithgow è stato rapito dagli alieni, il suo cervello impiantato nel corpo di una possente creatura di roccia e quindi liberato.
Concrete è oggetto di studio da parte di una giovane scienziata, Maureen Vonnegut; tra i due si instaura una relazione complicata, più di un'amicizia ma non proprio amore.
Nelle avventure compaiono spesso il cane Tripod, con solo tre zampe a causa di un incidente, e Larry Munro, il segretario e aiutante di Concrete, che sarà vittima di un rapimento nella storia Concrete:Killer Smile.

Storia editoriale
Concrete è apparso per la prima volta negli USA nella storia Lifestyles of the Rich and Famous, pubblicata sul numero d'esordio della rivista mensile Dark Horse Presents, nel luglio del 1986. Le successive storie sono uscite a cadenza mensile sulla stessa rivista fino al numero 6, diluendo poi l'uscita bimestralmente fino al numero 22 del settembre 1988. La popolarità acquisita dal personaggio spinse la casa editrice, nel frattempo, a dedicare a Concrete una serie tutta sua il cui primo numero uscì in edicola nel marzo del 1987. In tali albi bimestrali Paul Chadwich concentrò le storie di più ampio respiro riservando le avventure più brevi per la pubblicazione su Dark Horse Presents. L'albo Concrete interruppe la stampa al decimo numero ma alcune storie dello strano personaggio continuarono a essere ristampate in varie pubblicazioni e raccolte. In alcune occasioni Paul Chadwich realizzò anche delle nuove brevi storie, abbandonando il bianco e nero che caratterizzava le prime tavole, rielaborando a colori alcune vecchie avventure. L'ultima apparizione di Concrete è del 2011 sul numero di agosto di Dark Horse Presents.
In Italia Concrete è apparso per la prima volta sul numero 6 della rivista Cyborg nel luglio del 1993 con le storie Vivere da ricchi e famosi e Sotto le stelle del deserto. A partire dal 2013 la casa editrice Panini Comics ha raccolto tutte le avventure di Concrete pubblicate in una serie di sette volumi.

Caratteristiche
Concrete è decisamente un supereroe atipico: la sua origine aliena e le incredibili doti sono solo un pretesto narrativo per sviluppare, al contrario, delle storie estremamente realistiche e incentrate su temi concreti come, ad esempio, l'ecologia, la protezione dell'ambiente, la politica, la fama e l'amore, argomenti questi trattati con umorismo ma nel contempo con attenzione e profondità.
Il fumetto è una metafora progressista e istruttiva sull'inadeguatezza e sull'handicap che racconta l'impossibilità del protagonista ad avere relazioni normali costretto a vivere in un corpo che, seppure indistruttibile lo limita nelle attività quotidiane.
Le storie sono disegnate in bianco e nero e il tratto richiama molto la Ligne claire francese mentre i disegni rivelano la propensione dell'autore ad artisti quali Jack Kirby, Hermann, Hugo Pratt, Carlos Giménez e Moebius. Il taglio cinematografico delle tavole è evidente nella composizione delle tavole, nelle inquadrature e nella coordinazione tra testi e immagini, caratteristiche queste che provengono dalla pregressa esperienza di Paul Chadwick come realizzatore di storyboard per il cinema.

Premi
Il fumetto di Paul Chadwick ha riscosso positivi commenti da parte della critica e, anche se non ha mai raggiunto vendite di riguardo, ha vinto numerosi premi.

1988
Nel 1988 Concrete ha ricevuto i seguenti premi:
Eisner Award per la migliore serie nuova (New Series);
Eisner Award per la migliore serie regolare (Continuing Series);
Eisner Award per la migliore serie in bianco e nero (Black and White Series);
Harvey Award assegnato a Paul Chadwick come miglior fumettista (Best Cartoonist);
Golden Apple Award per la migliore serie regolare (Regular Series).

1989
Nel 1989 Concrete ha ricevuto i seguenti premi:
Eisner Award per la migliore serie regolare (Continuing Series);
Eisner Award per la migliore serie in bianco e nero (Black and White Series);
Eisner Award assegnato a Paul Chadwick come migliore scrittore/disegnatore (Writer/Artist).
Harvey Award assegnato a Paul Chadwick come miglior fumettista (Best Cartoonist);

1991
Nel 1991 all'albo Concrete Celebrates Earth Day è stato assegnato l'Eisner Award per la migliore storia o singola uscita (Story or Single Issue).

1992
Nel 1992 Concrete: Fragile Creature ha ricevuto l'Eisner Award per la migliore miniserie (Finite Series).

1994
Nel 1994 Paul Chadwick ha ricevuto l'Inkpot Award.

1996
Nel 1994 alla serie Concrete: Think like a Mountain è stato assegnato il Parents Choice Award.

2005
Nel 2005 Paul Chadwick ha ricevuto i seguenti premi:
Eisner Award come migliore scrittore/disegnatore (Writer/Artist);
premio assegnato dalla National Cartoonists Society Division nell'ambito del Reuben Award.