Il momento in cui il Joker spara a Barbara Gordon, facendole subito l'impensabile, è senza dubbio uno dei più controversi e disturbanti nella storia dei fumetti, ma definirlo "il momento più misogino" può essere una questione complessa. Questo episodio, che si verifica nel graphic novel The Killing Joke di Alan Moore e Brian Bolland, è stato ampiamente discusso per le implicazioni psicologiche e morali che presenta.
La violenza contro Barbara
Gordon:
Nel fumetto, il Joker spara a Barbara Gordon
(alias Batgirl) con l'intento di punire suo padre, il Commissario
Gordon, e rovinarne psicologicamente la vita. Questo atto di violenza
è devastante non solo fisicamente, ma anche psicologicamente.
Barbara è lasciata paralizzata dalla vita in giù, e il Joker la
costringe anche a una violenza sessuale implicita attraverso le
immagini e i dialoghi di quel momento, anche se non viene
rappresentata esplicitamente. Questo è stato visto da molti come un
modo per umiliare non solo la vittima, ma anche suo padre, il
Commissario Gordon, e per sfidare la figura di Batman stesso,
trattando la violenza come un mezzo per danneggiare le persone che
Batman ama.
Le implicazioni
misogine:
Alcuni critici e lettori hanno interpretato
questo atto come un esempio di misoginia, in quanto l'atto violento
non è solo mirato alla persona di Barbara Gordon, ma anche alla sua
identità di donna e al suo ruolo all'interno dell' universo di
Batman. Barbara Gordon, come Batgirl, è un personaggio forte e
indipendente. La decisione di violentare la sua integrità fisica e
psicologica in The Killing Joke è stata vista da alcuni
come una manifestazione di violenza patriarcale che punisce una donna
per il suo ruolo di eroe, riducendola una vittima da cui trarre una
"lezione" o un vantaggio morale per gli altri personaggi
maschili. La violenza inflitta a Barbara ha infatti poco a che fare
con la sua lotta contro il crimine, e più con una vendetta
psicologica contro i personaggi maschili (in particolare il padre, ma
anche Batman, come simbolo della giustizia maschile).
Critiche al trattamento del
personaggio:
Una delle critiche principali al trattamento
di Barbara Gordon in The Killing Joke è che la sua
sofferenza e la sua trasformazione in una persona traumatizzata (che
porterà alla sua successiva identità come Oracle) non sono state
esplorate o affrontate in modo soddisfacente in quel contesto. Molti
lettori hanno sentito che il suo trauma non veniva trattato come un
argomento serio o profondo, ma piuttosto come un dispositivo
narrativo per motivare o "spingere" i personaggi maschili a
confrontarsi con il maschio e le sfide della vita.
Riflessione sulla misoginia nei
fumetti:
Sebbene The Killing Joke sia certamente
uno dei momenti più oscuri e disturbanti per quanto riguarda la
violenza contro una donna nel mondo dei fumetti, non è l'unico. La
rappresentazione della violenza sessuale, della depersonalizzazione e
della morte delle donne nei fumetti ha una lunga storia, che include
numerosi esempi di personaggi femminili che vengono usati come meri
dispositivi narrativi, spesso per motivare o spingere i protagonisti
maschili a compiere azioni eroiche. Tuttavia, questo episodio con
Barbara Gordon è uno dei più iconici e, al tempo stesso,
problematici.
Un'importante evoluzione del
personaggio:
tuttavia, un aspetto positivo che emerge da
questa tragedia è che la violenza subita da Barbara Gordon non l'ha
ridotta a una semplice vittima. In seguito agli eventi di The
Killing Joke , Barbara si trasforma in Oracle, un personaggio
che diventa un faro di intelligenza, resilienza e forza all'interno
dell'universo di Batman. La sua capacità di adattarsi e di
continuare a combattere per la giustizia, nonostante le sue
limitazioni fisiche, ha reso Oracle uno dei personaggi femminili più
rispettati e amati nel mondo dei fumetti.
La scena di The Killing Joke è uno degli episodi più difficili e controversi, e può essere vista come misogina a causa del modo in cui viene trattata Barbara Gordon. Tuttavia, è anche una riflessione sulla violenza e sul suo impatto psicologico, e ha dato origine a una delle più forti rappresentazioni di resilienza nei fumetti. Il modo in cui questa violenza viene utilizzata e trattata nei fumetti è stato oggetto di critiche, ma ha anche portato un cambiamento nel modo in cui i personaggi femminili sono rappresentati e trattati nelle storie moderne.