venerdì 13 marzo 2020

Quali superpoteri sembrano fantastici nei film ma farebbe schifo averli nella vita reale?



Il fattore rigenerante di Wolverine rallenta il suo invecchiamento e gli fa rimarginare qualsiasi ferita rapidamente, ma gli impedisce anche di prendersi una sbronza (cosa di cui si lamenta spesso) e, come si è visto in molte occasioni sui comics, cambiare taglio di capelli è impossibile tanto quanto avere un viso perfettamente rasato (a quello servono gli artigli… 6 lame, come i Gilette).
Ma questa cosa si potrebbe dire di molti superpoteri dei mutanti, da angelo a mephisto, da ciclope a nightcrawler… voglio fare un discorso """serio""" (tra molte virgolette) e dopo capirete perché è un discorso serio.
Tutti i poteri energetici. I raggi cosmici di Capitan Marvel, la fiamma della Torcia Umana, lo sguardo laser di Superman… questi poteri altamente distruttivi sono attivati a volontà. O meglio con un subitaneo pensiero che si tramuta in azione, come noi afferriamo con la mano una pallina da tennis lanciata da un amico. Basta un incubo, uno spavento come un amico che ti fa uno scherzo o un momentaneo rilassamento del controllo e potremmo distruggere cose e persone intorno a noi. Allo stesso modo…
La superforza. Siamo abituati a vedere personaggi dotati di forza fisica inimmaginabile, come Hulk, Wonder Woman o Thor scaraventare o ridurre in frantumi cose pesantissime e molto dure ed avere contatti con fragili esseri umani con il totale controllo sulla pressione esercitata, senza considerare che un decimillesimo della loro forza sarebbe sufficiente a farne poltiglia. Ma qui non temiamo le sole azioni dovute alla perdita di controllo, ma anche quelle incontrollabili. Come faccia Lois Lane a sopravvivere alle eiaculazioni di Superman per me resta un mistero: i suoi spermatozoi superforti e superveloci la dovrebbero attraversare come un getto di plasma…
Controllo del pensiero. Il vero grande potere del Professore X e di Jean Gray non è quello di leggere nel pensiero e di controllare le altre persone con la semplice volontà, ma quello di astenersi dal farlo. I telepati, come si vede in quasi tutti i film, devono cercare di tenere lontani i pensieri della gente, di ignorarli, perché li avvertono continuamente o gli è difficile non percepirli. Accettare un rifiuto sgradito e irragionevole o ingiusto, quando magari si ha davvero bisogno del consenso altrui, potendo piegare la mente altrui e magari cancellare il ricordo dell'esperienza o confondere le idee al punto che l'altra persona ritenga di agire di propria volontà, sarebbe miracoloso più che santifico. Quindi a differenza degli altri due casi in cui lo svantaggio dei poteri sarebbe insito nella possibilità di perderne il controllo o nell'impossibilità o grande difficoltà nel controllarlo, in questo caso il problema è proprio il controllo.
Ed ecco il discorso serio. Qualcuno ha già capito che voglio arrivare a dire che anche togliendo il prefisso "super", il potere, qualunque esso sia, quando lo ottieni o ce l'hai, gestirlo è molto molto più problematico di quanto appaia da fuori.
Certamente trovarsi in una posizione di potere, poter rovinare una vita o migliorarla con una telefonata è una cosa fighissima. Ma combatterai tutta la vita con l'odio delle persone perché hai usato questo potere o perché non lo hai fatto. Perché hai fatto così invece che in un altro modo. Perché avresti dovuto o non dovuto fare o dire.
Essere più intelligenti della maggior parte delle persone sembra essere qualcosa che vogliono in molti, perché si concentrano sul fatto che una persona più intelligente abbia i vantaggi che certamente ha, ma chi lo desidera non si rende conto del fatto che essere più intelligente della maggior parte delle persone significa anche che con la maggioranza delle persone hai difficoltà a comunicare o meglio devi essere tu a colmare la distanza.
Essere bellissima e desideratissima è il desiderio di ogni ragazza, che non pensa a cosa voglia dire aver voglia di fare due chiacchiere o avere bisogno di un amico e trovarsi intorno solo persone che ti invidiano (non necessariamente in modo cattivo) o vogliono portarti a letto (non necessariamente in senso viscido).
Doversi travestire, evitare luoghi affollati, frequentare solo certi luoghi o persone, quando si è famosi è qualcosa che chi sogna la fama dovrebbe considerare. Non potersi fermare mai a pisciare a bordo strada o prendersi una sbronza in discoteca, lasciarsi andare o perdere un po' di controllo… tutto è precluso nella vita pubblica delle persone famose e la vita privata è quasi inesistente. Tutti sanno tutto di te o possono saperlo.
Un'altra cosa sgradevole sul potere che ci insegnano i supereroi è quanto sia shockante ottenerlo improvvisamente e quanto sia doloroso perderlo: alcuni supereroi che hanno vissuto l'esperienza di perdere anche solo temporaneamente i propri superpoteri hanno descritto l'esperienza (o meglio i loro autori la hanno descritta) come perdere l'uso di uno senso o abilità normali, come camminare o parlare. Se ci pensate è molto più duro per un ricco cadere in povertà che per chi non ha mai conosciuto la ricchezza da dentro.
C'è un'ultima lezione che potreste apprendere sulla vita reale dai cinecomics: qualunque sia il tuo superpotere e indipendentemente dal suo livello, ci sarà sempre qualcuno in grado di sovrastarlo, sullo stesso piano o con abilità diverse.
C'è un solo caso in cui i superpoteri dei supereroi alla fine o alla lunga vincono sempre e la cosa straordinaria è che questo succede tanto nella finzione (superpoteri) quanto nella realtà: quando superpoteri diversi si uniscono sinergicamente per raggiungere uno scopo comune.
Insieme prima o poi si vince, da soli prima o poi si perde.


mercoledì 11 marzo 2020

Supereroe Marvel

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Iperrealismo manierista
Dopo l'apice della parabola ascendente a proposito dell'argomento “diversità”, la Marvel prende, al riguardo, una piega potremmo dire manierista. Utilizza, cioè, le tematiche di sempre, ma estremizzandole o ruotandovi intorno senza aggiungere niente di nuovo, vivendo, per così dire, di rendita.
Un “fuori serie” osannato all'epoca, ma a nostro avviso niente più che un'opera adescatrice nei confronti del pubblico e con una veste grafica originale (in quanto iperrealista), ma che tradisce una regola fondamentale del fumetto, ovvero essere disegno non realistico e storie non realistiche per, eventualmente, impiantarvi storie realistiche, è Marvels, edita nel 1994. Quest'opera di Kurt Busiek non fa altro che ri-raccontare la storia della Marvel dalle origini agli anni '90 dal punto di vista di un fotografo. Senza entrare troppo nello specifico al riguardo, faremo notare soltanto come quello che è stato considerato un capolavoro del fumetto di supereroi, non sia un fumetto di supereroi. L'unica divergenza con i criteri basilari della finzione fumettistica che andremo a far notare è quella temporale. Marvels, infatti, evidenzia lo scorrere del tempo, mentre “Superman non può consumarsi, perché è un mito inconsumabile. […] Superman è mito a condizione di essere creatura immessa nella vita quotidiana, nel presente, apparentemente legato alle nostre stesse condizioni di vita e di morte, anche se dotato di facoltà superiori. Superman immortale non sarebbe più uomo, ma dio, e l'identificazione del pubblico con la sua doppia personalità […] cadrebbe nel vuoto. Superman deve dunque rimanere inconsumabile e tuttavia consumarsi secondo i modi dell'esistenza quotidiana. Possiede le caratteristiche del mito intemporale, ma viene accettato solo perché la sua azione si svolge nel mondo quotidiano e umano della temporalità. Il paradosso narrativo che i soggettisti di Superman devono in qualche modo risolvere […] esige una soluzione paradossale della temporalità” (Eco, Milano, 1964, pp. 235–6).
Il fumetto deve prendere una piega diversa da quella delle categorie della realtà, dove “il prima determina causalmente il dopo, e la serie di queste determinazioni non può essere risalita, almeno nel nostro universo (secondo il modello epistemologico col quale ci spieghiamo il mondo in cui viviamo), ma è irreversibile (ivi, p. 237).
Si nota qui come già Eco vedesse in Superman un antesignano del supereroe come uomo e non come dio. Non neghiamo questa posizione, ma vorremmo focalizzare l'attenzione del lettore su quanto, in relazione ai nuovi eroi della Marvel, Superman possa essere considerato una sorta di semidio (nel senso specificato precedentemente a partire dalle riflessioni nietzschiane, a causa soprattutto dell'assenza del dubbio). Questo non nega e non esclude la componente umana già insita nell'eroe kryptoniano e il conseguente processo di identificazione evidenziati da Eco.

Il vigilante, ovvero l'“autoemarginato”
In questa parabola a nostro avviso discendente del tema del “diverso”, si incasella la figura del vigilante, ovvero quel personaggio (spesso senza superpoteri) che decide, in barba a tutto e a tutti, di difendere l'umanità senza confrontarsi con nessun modello etico se non col suo. Questo tipo di personaggio nasce dialetticamente come popolarizzazione dei temi affrontati da Miller e Moore in casa DC negli anni '80, come vedremo nel prossimo capitolo. Si tratta di personaggi inventati magari anni prima, come comprimari strani, ma che, negli anni '90, prendono la dignità di eroi normali. Evidentemente qualcosa nel pubblico stava cambiando. Foolkiller è uno di questi eroi. Come dice il nome, non è sano di mente e punisce i criminali uccidendo. È un personaggio che sicuramente fa il verso al “V for Vendetta” di Moore.
Il personaggio di maggior successo, in tal senso, è, però, Frank Castle, The Punisher, una sorta di Rambo del fumetto, con una formazione prima da seminarista (ricordiamo, inoltre, che è italo-americano e cattolico) e poi da marine.
“Given his level of personal attachment to his military career, he was well on the road to becoming one of the nation's finest Marines. But fate had other planes. While on leave, Castle took his wife and children to New York's Central Park for a picnic. There, the family happened upon a scene of a mob hit. Finishing off their intended mark, the mobsters then turned their guns on the only witnesses to the crime. Only Castle escaped. As his family died in his arms, he was changed forever. Castle disappeared for several months […]. When the former Marine resurfaced. He had adapted his fighting skills to wage a one-man war on crime” (Brady, New York, 2002, p. 123). È interessante notare come dall'epoca del dubbio si sia tornati all'epoca della certezza individuale, che, aggiornata dopo l'epoca della problematizzazione, diventa per forza di cose, anarcoide e fascistoide.
Questo tipo di eroe è chiaramente influenzato dalla “crisi del supereroe” avvenuta in casa DC a metà anni '80 ad opera di Moore e Miller, così come vedremo nel capitolo successivo.

Il supereroe Marvel oggi: “diverso”, ma integrato
Facciamo solo un breve accenno alla situazione odierna. Ci aiuta, quest'ultima analisi, a capire la portata che questi fumetti hanno sul pubblico e quanto siano specchio dei tempi. La Marvel degli ultimi dieci anni, infatti, esaurito il filone del “diverso” che, evidentemente, non è più sentito dal pubblico come un elemento forte, influenzata dalla concorrenza delle nuove case indipendenti un po', per così dire, manierista – con una ricerca, cioè, soprattutto, dell'effetto speciale, del combattimento e dell'ipertrofismo muscolare al fine di evidenziare la bravura dei disegnatori -, pullulanti autori fuoriusciti dalla Marvel stessa, si è trovata a regredire in quanto a tematiche sociali e a rifugiarsi sempre più nell'entertainment. È interessante notare quanto le storie si avvicinino, per stile e per scelte editoriali, agli anni '50 della DC, quando, cioè, si inventavano paradossi su paradossi e universi paralleli su universi paralleli, fino alla creazione del caos più totale (esistevano vari Superman di vari mondi, varie Wonder Woman, varie realtà contraddittorie, e così via).
Si noti, infine, l'operazione quasi scientifica di revisionismo. Nel fumetto, cioè, spesso si riscrivono le origini, sbiadendone, però, la portata sociale. Anche nel cinema succede lo stesso. I film sui supereroi, ormai diffusissimi, soprattutto fra le nuove generazioni che non hanno avuto modo di conoscere le storie originali, e curati dallo stesso Lee, primo inventore dei primi supereroi Marvel, narrano storie proprio diverse, assolutamente svuotate di ogni aspetto socialmente rilevante per calcare la mano sugli effetti speciali di cui sopra. Se si pensa, poi, che i temi, blandamente, rimangono, ma che quarant'anni dopo si tratta di temi assimilati, si capisce come la revisione, per mantenere lo spirito, avrebbe richiesto un approfondimento e un aggiornamento dei temi sociali. Si è scelto, invece, il percorso inverso, quasi a voler cancellare la storia, e in buona parte riuscendoci, ma, come accennavamo prima, sarebbe un argomento, questo, così vasto da richiedere uno studio apposito.




martedì 10 marzo 2020

I personaggi di Marvel e DC sanno dell'esistenza gli uni degli altri?


Sì, lo sanno. Ma non sempre nella maniera che potresti immaginare.
La maggior parte dei personaggi Marvel sanno di quelli DC perché essi sono considerati fittizi in quell'universo, e viceversa. Per esempio, prendiamo questo scambio di battute tra Iron Man e Kitty Pride:


Poi, ci sono occasioni in cui i personaggi si sono effettivamente incontrati. Ci sono state apparizioni in-canon minori, come la volta in cui Barry Allen (Flash) sembrò morire nel fumetto DC Crisi sulle Terre Infinite, e allo stesso tempo, un personaggio con amnesia dotato di enorme velocità apparì improvvisamente nell'Universo Marvel, facendosi chiamare "Buried Alien". (sottile, Marvel. Davvero sottile.)


E poi ci sono crossover più tradizionali (i quali non sono ancora sicuro se siano canon o meno).


Poi, c'è stata la volta in cui gli universi Marvel e DC si sono combinati nell'Universo Amalgam, producendo personaggi come Iron Lantern e Super-Soldier.


Ci sono anche alcuni personaggi meta che rompono la quarta parete i quali sanno di essere in un fumetto, e perciò, sono a conoscenza dei loro rivali fumettistici (Deadpool è un esempio).
Entrambe le compagnie hanno realizzato frequenti cameo o menzioni di sfuggita in alcuni dialoghi, che suggeriscono che versioni alternative dei personaggi DC esistono nella Marvel, e viceversa, come un certo Clark Kent che venne mostrato in un fumetto di Thor:

lunedì 9 marzo 2020

Cos'è successo a Tobey Maguire (l'ex Spider Man) ed alla sua carriera?

L'attore e protagonista della prima trilogia di Spider Man è scomparso nel nulla già da un bel po', e se avete sentito voci su di lui, non avrete di certo sentito cose carine… Ma cosa è successo, quindi, all'amichevole Spider-Man di quartiere?



La carriera di Tobey Maguire (il quale si era già fatto un nome ben prima di assicurarsi il ruolo di Spider-Man; tramite film quali Pleasantville, Paura e delirio a Las Vegas, e Le regole della casa del sidro) e la sua popolarità ricevettero un brutto, bruttissimo colpo dopo Spider Man 3, il quale (proclamato all'epoca il più costoso film di sempre), nonostante un buon risultato al botteghino non soddisfò le aspettative dei fan, ed il ruolo e l'interpretazione più in chiaroscuro di Peter Parker e Maguire alienò a quest'ultimo molti dei suoi supporter.
Tobey 'faccia da bebè' (nomignolo dovuto a quella sua nota espressione, che ti fa venire voglia di tirargli un ceffone ma allo stesso tempo ti intriga ed intrattiene) passò il suo periodo d'oro durante la triologia ragnesca (riuscendo anche ad aggiudicarsi altri ruoli importanti nel mentre, fornendo infatti altre buone prestazioni in film come Seabiscuit, che fu rilasciato tra il primo ed il secondo Spider-Man) la quale fu seguita da un'altra buona interpretazione in Brothers (2009), prima che l'attore iniziasse a cadere sempre più lontano dal palcoscenico. Non furono, tuttavia, l'interpretazione nell'ultimo Spider-Man ed una serie di insuccessi al botteghino la cosa che fece più scalpore…
Nel 2014, la responsabile di partite di poker tra vip di Los Angeles Molly Bloom, dopo una condanna per la conduzione di queste ultime e, tra le altre cose, riciclaggio di denaro; pubblicò il suo racconto di questa vicenda, e di queste partite clandestine nella quali, oltre a Maguire, presero parte altri attori famosi, quali Ben Affleck e l'amico


Leonardo Di Caprio). Maguire (che fu la persona che propose di ospitare queste partite nel locale di Molly) non è nominato nel libro, ma visto il suo ruolo fondamentale nella faccenda è palese che egli corrisponde al misterioso 'Player X', che appare come dispettoso, manipolativo, e per certi versi spietato (Bloom racconta come Maguire l'avrebbe fatta "abbaiare come una foca" per una chip da mille dollari), passivamente stizzito nelle sconfitte e crudele nelle vittorie. Tre anni dopo, il libro fu trasposto cinematograficamente (Molly's Game, 2017), con protagonista Jessica Chastian, e fece pure bene, sia al botteghino che nell'occhio della critica.
In realtà, Tobey ha anche la fortuna (o sfortuna degli altri giocatori) di essere piuttosto bravo a poker (vinse anche diversi tornei ufficiali),


e quello che si può dire in sua difesa è che, per quando discutibile dal punto di vista morale, questa pratica non è illegale in tutti i contesti, e la sua bravura al gioco e verosimile antipatia non fanno di lui un criminale. Nel 2011, ad esempio (prima di Molly's Game), Maguire si oppose alla restituzione delle sue vincite (legittime), poiché uno dei giocatori scommise fondi comuni azionari. Come per gli eventi legati a Molly Bloom, anche in questo caso Tobey fece le prime pagine, e anche se, come detto, il denaro fu vinto legittimamente, avere il proprio nome associato a denaro rubato non è proprio un 'toccasana' per l'immagine.
La reputazione di Maguire fu ulteriormente e definitivamente incrinata dopo il suo ultimo film ufficiale, ovvero il noiosetto La grande partita, che fece tra l'altro fiasco totale al botteghino.
Sicuramente, vicende personali a parte, Maguire dovette sempre sopportare quella croce e delizia che è la sua 'faccia da bebé', quel 'sorriso da babbeo (detto bonariamente) che lo caratterizza troppo strettamente; ma è anche vero che Tobey dimostrò pure buone capacità recitative, come dimostrato con la sua ultima partecipazione ad un grande film, ovvero il bellissimo Grande Gatsby (2014), sempre con Di Caprio.
E' quindi assolutamente possibile che Maguire sia tenuto alla larga da Hollywood per la sua ormai cattiva reputazione, ma questa lontananza dal grande schermo è attribuibile (almeno in parte) anche alle sue attività in parallelo, che oltre al gioco del poker sportivo comprendono la produzione di film. Maguire, tuttavia, non ha mostrato lo stesso talento dimostrato a poker anche nel campo della produzione cinematografica, visto che quasi tutti i film da lui prodotti (con l'eccezione de La Quinta Onda) hanno fatto fiasco totale.
In ogni caso, tra occasionali produzioni di successo e massive vincite a poker, non c'è dubbio che Maguire non si senta (economicamente) costretto a recitare, o ad accettare ruoli in film di serie-B a destra e a manca.
Infine, Maguire partecipò come narratore a The Boss Baby, nel 2017, e nel 2020 è in programma su Netflix l'uscita della sua ennesima produzione, ovvero The Violent Heart, con Mary J Blige.
*
In ogni caso, fosse anche un addio al grande cinema, noi difficilmente ci dimenticheremo di lui e delle sue interpretazioni—e di certo non ci dimenticheremo mai dei suoi contributi al mondo dei social!




domenica 8 marzo 2020

Giustiziere

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Un giustiziere o vigilante è una persona che ignora il diritto all'equo processo e mette in atto la propria personale forma di giustizia quando ritiene che la reazione delle autorità sia insufficiente.
Il personaggio del giustiziere/vigilante ha avuto particolare fortuna nella narrativa di avventura e nei media, evolvendosi nella figura del giustiziere mascherato (es. Zorro) e quindi in quella del supereroe dei fumetti.

Condotta del vigilante
La "giustizia del vigilante" è solitamente scatenata dalla percezione che la punizione per il criminale sia insufficiente o inesistente in rapporto al crimine che ha commesso. Alcune persone vedono le autorità legittime come inefficaci nel far rispettare la legge, perciò si sostituiscono ad esse portando a termine azioni punitive contro soggetti da loro ritenuti colpevoli. In altre circostanze, una persona può scegliere di divenire un vigilante a seguito di esperienze personali, invece che per rispondere ad una richiesta "sociale".
Bersagli del vigilantismo sono solitamente persone considerate sfuggenti alla legge, o al di "sopra della legge". Questo fenomeno può prendere di mira persone oppure supposte organizzazioni coinvolte in attività illegali in generale o può essere puntato contro uno specifico gruppo o tipologia di attività (come ad esempio la polizia corrotta).
La condotta del vigilante può differire a seconda del grado di violenza che utilizza: in alcuni casi i vigilanti possono assalire verbalmente gli obiettivi, spaventare le vittime, compiere atti disumani, o possono decidere di non usare la violenza scegliendo altri mezzi per fare pressione sull'obiettivo.

I vigilanti nei media
Cinema
La figura del giustiziere ha avuto il suo sviluppo ad Hollywood negli anni sessanta e settanta nel momento in cui anche le storie con poliziotti e detective erano in auge. Con la censura di questo genere, la produzione di questi film diminuì, mostrando un cambiamento nei valori statunitensi. Questi poliziotti venivano accusati di mettere in atto una violenza inflessibile ed intransigente verso chiunque si parasse tra il poliziotto giustiziere e i criminali che infrangevano le leggi per raggiungere i loro obiettivi.
Ad esempio il film Léon presenta un agente della DEA che, senza alcuna ripercussione, uccide una famiglia, compreso un bambino innocente, in modo da eliminare un trafficante di narcotici che aveva rubato una percentuale dell'eroina che l'agente della DEA gli aveva chiesto di tenere. Dunque l'agente della DEA non agiva come un poliziotto vigilante bensì come un criminale trafficante di droga che usa la sua posizione di agente della DEA a proprio vantaggio. I veri vigilanti in questo film sono Matilda e Leon.
Un altro esempio di vigilantismo nel cinema è il film The Boondock Saints - Giustizia finale. Esso narra la storia di due irlandesi di Boston rabbiosi che, credendo di agire per conto di Dio, uccidono indiscriminatamente chiunque sia coinvolto nel crimine organizzato. Questo film è diventato un cult classico a seguito della violenza che i vigilanti usano contro tutti coloro che giudicano essere moralmente fallimentari.
Zorro (1920, 1940, 1958, 1975, 1998, 2005)
The Vigilante (1947)
Per un pugno di dollari (1964)
Per qualche dollaro in più (1965)
Django (1966)
Carter (1971)
Cane di paglia (1971)
La mala ordina (1972)
Coffy (1973)
Un duro per la legge (1973)
Una 44 Magnum per l'ispettore Callaghan (1973)
Il giustiziere della notte (1974) e i suoi sequel
Il cittadino si ribella (1974)
Il giustiziere sfida la città (1975)
La città sconvolta: caccia spietata ai rapitori (1975)
L'uomo della strada fa giustizia (1975)
Il giustiziere di mezzogiorno (1975)
Il grande racket (1976)
Taxi Driver (1976)
Un borghese piccolo piccolo (1977)
Il giocattolo (1979)
Interceptor (1979)
Exterminator (1980)
L'angelo della vendetta (1981)
Condannato a morte per mancanza di indizi (1983)
Vigilante (1983)
Dominator (1984)
Codice Magnum (1986)
Nico (1988)
Trappola di cristallo (1988) ed i suoi sequel 58 minuti per morire - Die Harder (1990), Die Hard - Duri a morire (1995), e Die Hard - Vivere o morire (2007)
Il vendicatore (1989)
Batman (1989) ed i suoi sequel Batman - Il ritorno (1992), Batman Forever (1995) e Batman & Robin (1997)
Darkman (1990) e i seguiti Darkman II - Il ritorno di Durant (1994) e Darkman III - Darkman morirai (1996)
Gli spietati (1992)
Un giorno di ordinaria follia (1993)
Senza tregua (1993)
Batman: La maschera del Fantasma (1993)
Il corvo (1994) e i seguiti Il corvo 2 (1996), Il corvo 3 - Salvation (2000) e Il corvo - Preghiera maledetta (2005)
Jimmy Hollywood (1994)
Il momento di uccidere (1996)
Ancora vivo (1996)
The Boondock Saints - Giustizia finale (1999)
Chopper (2000)
Unbreakable - Il predestinato (2000)
La vendetta di Carter (2000)
Il risolutore (2003)
Daredevil (2003)
Kill Bill: Volume 1 (2003)
Kill Bill: Volume 2 (2004)
A testa alta (2004)
Man on Fire - Il fuoco della vendetta (2004)
The Punisher (2004)
Batman Begins (2005), il suo sequel Il cavaliere oscuro (2008) e Il cavaliere oscuro - Il ritorno (2012)
Hard Candy (2005)
La casa del diavolo (2005)
See No Evil (2005)
Sin City (2005)
V per Vendetta (2005)
Outlaw (2007)
Hot Fuzz (2007)
Death Sentence (2007)
Shooter (2007)
Il buio nell'anima (2007)
Punisher - Zona di guerra (2008)
Io vi troverò (2008)
Harry Brown (2009)
Watchmen (2009)
Vendicami (2009)
Drive (2011)
Django Unchained (2012)
John Wick (2015)
Lo chiamavano Jeeg Robot (2016)
John Wick - Capitolo 2 (2017)
iBoy (2017)
Il giustiziere della notte - Death Wish (2018)
Televisione
Zorro (1939, 1957-1959, 1990-1993, 2007)
Le nuove avventure di Zorro - serie animata (1981)
Un giustiziere a New York (1985-1989)
Bubblegum Crisis - serie animata (1987)
I racconti della cripta episodio "The Man Who Was Death" (1989-1996)
Dark Justice (1991-1993)
Batman - serie animata (1992-1995)
Swat Kats (1993-1995)
I giustizieri della notte (1994)
I Simpsons "Homer il vigilante", episodio della quinta stagione - serie animata (1994)
La leggenda di Zorro - serie animata (1994)
Renegade (1997)
Evviva Zorro - serie animata (1997-1998)
Dark Angel (2000-2002)
La regina di spade (2001)
The Amazing Zorro - film animato (2002)
Death Note (2003-2006)
4400 (2004 - 2007). Stagione 1, episodio 2
Zorro Generazione Z - serie animata (2006)
Jericho (2006-2008)
Dexter (2006-in corso)
L'onore e il rispetto (2006-2017)
Arrow (2012-in corso)
Mr. Robot (2015-in corso)
Zorro - La leggenda - serie animata (2016)

Nella letteratura
Michael kohlhaas il terremoto in Cile di Bernd Heinrich Wilhelm von Kleist 1807 1810 (libro)
Il virginiano di Owen Wister (1902) è il primo romanzo western statunitense basato sul tema di "giustizia di frontiera".
The Shadow (1930) è un personaggio nato da una trasmissione radiofonica e protagonista di una serie di oltre 300 romanzi; costituisce un prototipo per i successivi giustizieri dei fumetti
Senza rimorso (1993) di Tom Clancy narra esplicitamente di un ex-Navy SEAL statunitense che sbaraglia una gang di trafficanti di droga.
La mano sinistra di Dio (2004), Il nostro caro Dexter (2005), e Dexter in the Dark (2007) di Jeff Lindsay, adattati anche per la serie televisiva Dexter (2006), riguardano tutti il personaggio di Dexter Morgan che di giorno è un esperto nello studio delle macchie di sangue per Miami-Dade Police Department e di notte dà la caccia ed uccide quelli che sente che "meritano di morire".
iBoy (2008), libro da cui è stato tratto anche un film.
Prima della sparatoria che lo ha mandato in coma, il personaggio maschile Tom Harvey era un ragazzo come tanti. Ma ora si è risvegliato con il potere di sapere e vedere tutto. I frammenti di iPhone che sono rimasti nel suo cervello lo hanno trasformato in un super computer, una sorta di mente artificiale iperconnessa. Tom può arrivare ovunque, tutte le risposte a domande che non sa nemmeno di aver posto sono già lì, nella sua testa. E dopo aver scoperto della violenza subita da Lucy, la ragazza di cui è innamorato, Tom usa i suoi poteri per punire le gang che dettano legge nel quartiere. (libro di Kevin Brooks)

Nei fumetti
Il vigilantismo nel mondo dei fumetti ha i suoi concetti base in diversi generi, anche in alcune storie pubblicate in dime novel. Molti degli eroi nei pulp magazine e dei supereroi dei fumetti sono vigilanti dato che operano al di fuori della legge per combattere l'illegalità. In realtà, ogni supereroe virtualmente può essere considerato un vigilante se non agisce sotto l'autorità di una forza dell'ordine o di un altro organo di governo.
Un esempio chiave è Watchmen, una miniserie della DC Comics della fine degli anni '80 scritta da Alan Moore, in cui i supereroi vengono visti dalla società e dal governo come vigilanti illegali. Meritevole di nota è anche il personaggio dei fumetti della DC degli anni '40 e rigenerato negli anni '80, Vigilante.

Altri esempi noti:
Batman
Devil
Death Note
Doc Savage
Freccia Verde
Punitore
V for Vendetta
Watchmen
Triage X
Übel Blatt
Vigilante: My Hero Academia Illegals
Nei videogiochi
Renegade (1986)
Double Dragon (1987)
Vigilante (1988)
River City Ransom (1989)
Final Fight (1989)
Streets of Rage (1991)
Final Fight 2 (1993)
Final Fight 3 (1995)
Max Payne (2001)
Il Punitore (2004)
Watch Dogs (2013)



sabato 7 marzo 2020

Batman è della DC o della Marvel?




Batman è uno dei simboli della DC Comics, insieme a Superman. Anche in casa DC da qualche tempo stanno provando a fare un gruppo di super-eroi, la Justice League, che possa tener testa allo strapotere degli Avengers della Marvel al cinema. Ma non c’è dubbio che parlando di eroi singoli, Batman rimane un caposaldo nella fantasia popolare. Io l’ho sempre trovato potentissimo, soprattutto dal punto di vista del look, con quel costume che più dark non si può.


venerdì 6 marzo 2020

Age of Ultron

Risultato immagini per age of ultron fumetto




«Ultron è tornato.»
(Iron Man nel crossover Age of Ultron)


Age of Ultron è un crossover pubblicato dalla Marvel Comics nel 2013, per la sceneggiatura di Brian Michael Bendis ed i disegni di Bryan Hitch.
La trama vede l'androide Ultron, storico antagonista di Ant-Man e dei Vendicatori, raggiungere lo stadio finale della sua mutazione e portare l'apocalisse sulla Terra; ai pochi eroi sopravvissuti spetta il compito di distruggerlo. Gli eventi della saga hanno creato due nuovi universi narrativi: la Terra-61112, dove l'umanità è stata sterminata dal cyborg, e la Terra-26111, dove Morgana Le Fay ed i Difensori combattono una eterna battaglia.

Trama
«Anni fa Henry Pym, uno dei membri fondatori dei Vendicatori, creò l'intelligenza artificiale nota come Ultron. Una volta che questi divenne senziente, dedicò la propria esistenza all'epurazione della razza umana dalla Terra. Benché i Vendicatori riuscissero sempre ad escogitare un modo per sconfiggerlo, c'era chi sosteneva che, con la sua continua evoluzione, Ultron avrebbe trovato un modo per distruggerci tutti. Quel giorno è arrivato»
(Introduzione a Age of Ultron (2 di 6), testi di Marco Rizzo)


Il malvagio Ultron ha quasi totalmente sterminato la razza umana, e si serve di alcune sentinelle robotiche per setacciare le città e trovare gli ultimi superstiti. Tuttavia, è disposto a dare la salvezza a chi offra a lui i suoi nemici. Un piccolo gruppo di eroi, rifugiati al di sotto delle strade di New York, decidono di usare uno stratagemma per penetrare nella base dell'androide; ad attuarlo sono Luke Cage e She-Hulk, che però scoprono soltanto che il centro operativo è in realtà gestito dalla Visione, e che Ultron controlla la devastazione dal futuro. Il vendicatore riesce a fuggire grazie al sacrificio di Jennifer Walters. Intanto, a San Francisco, la Vedova Nera, parzialmente sfigurata, incontra Moon Knight in un vecchio rifugio di Nick Fury, mentre, a Chicago, Hulk Rosso, la Pantera Nera e Taskmaster tentano di trovare un modo di sopravvivere.
Cage, rimasto colpito in un'esplosione atomica, decide di rimanere a New York ed ottenere informazioni per gli altri eroi, che si trasferiscono nella Terra Selvaggia. La Vedova e Moon Knight, invece, scoprono che Fury aveva un piano speciale di difesa per scenari apocalittici; contemporaneamente, Hulk Rosso uccide Taskmaster dopo averlo scoperto con la testa di una Ultron-sentinella, comprendendo di non potersi più fidare di lui. Tutti e tre i gruppi raggiungono, otto giorni dopo, la Terra Selvaggia, mentre Cage muore di avvelenamento da radiazioni. Qui trovano il vecchio Nick Fury che rivela loro il suo piano: utilizzare la macchina del tempo del Dottor Destino per viaggiare nel futuro ed attaccare Ultron. Iron Man disapprova, affermando che l'intelligenza artificiale sa che loro stanno per arrivare; Wolverine propone invece di tornare nel passato ed eliminare Hank Pym prima che crei il robot. Tuttavia, gli eroi decidono di seguire il piano di Fury. Logan, però, rimane nel presente, e poco dopo dichiara, ai pochi rimasti lì, che avrebbe fatto come aveva detto, ossia avrebbe ucciso Pym.
Gli eroi giunti nell'Era di Ultron vengono attaccati ed uccisi da uno squadrone di Ultron-sentinelle, mentre Wolverine scopre di essere stato seguito dalla Donna invisibile. I due arrivano al momento in cui Golia (il dr.Pym) concepì l'idea di creare l'androide, ovvero quando analizzò il Dragon Man; Logan lo attacca e, nonostante le rimostranze di Sue Storm, lo uccide. Tornati nella loro epoca, i due scoprono che, senza lo scienziato, le cose sono andate in maniera molto diversa: i Vendicatori non esistono più, sostituiti dai Difensori, un'unione tra gli eroi più potenti della Terra e gli X-Men, che vivono una costante guerra contro le forze di Morgana Le Fay e del Dottor Destino. Il motivo andrebbe ricercato in una guerra tra la Latveria ed Asgard, che vide la sconfitta del regno di Thor. I Difensori non credono alle parole dei due, credendoli agenti Skrull (Sue risulta essere morta, mentre Logan ha un corrispettivo che indossa un vecchio costume), e li catturano. Dopo lunghi interrogatori, gli eroi riescono a liberarsi grazie ad un attacco delle forze di Morgana, che causa un'esplosione tale da distruggere gran parte della città ed uccidere molti Difensori. Wolverine, sopravvissuto, decide di tornare indietro nel tempo per lasciar vivere Pym, ma prima di andarsene, un morente Tony Stark gli dice di fare attenzione a ciò che fa, poiché il tempo è "un organismo vivente" e che lo romperà se continua a danneggiarlo in questo modo. Logan torna al momento in cui il sé stesso dell'Era di Ultron uccise Pym e lo convince a lasciarlo vivere, mentre lo scienziato decide di inserire un codice, nel sistema del robot che, in caso di pericolo, lo avrebbe spento. Tornati nel loro futuro, ormai "aggiustato", il Wolverine che ha visto l'era di Morgana Le Fay chiede all'altro di ucciderlo, venendo accontentato.
Alcuni mesi prima dell'attacco di Ultron al rifugio della Intellighenzia, Pym riceve un pacco dalla Donna Invisibile che contiene il modo per sconfiggere l'androide. Qualche tempo più tardi, questi interviene nel corso della battaglia, dando ad Iron Man le istruzioni necessarie per attivare il codice e togliere di mezzo la sua creazione una volta per tutte; il piano ha successo, ed Ultron è distrutto. Poco dopo, alla Torre dei Vendicatori, i due scienziati, assieme alla Bestia, discutono delle possibili conseguenze che le azioni di Wolverine hanno avuto sul tessuto della realtà; in quel momento, un potente flusso di energia echeggia per lo spazio ed il tempo, e le conseguenze si rendono manifeste: Galactus si ritrova nell'Ultimate Marvel, mentre Angela la Cacciatrice appare improvvisamente ai Guardiani della Galassia.
Hank Pym, disperato per quello che le sue azioni avrebbero potuto causare, medita il suicidio, prima di rendersi conto che l'Universo era diventato ancora peggiore con la sua morte. Decide così di ritornare a tempo pieno all'attività di supereroe e decide di creare una nuova intelligenza artificiale usando un Doombot.

Altre versioni
What If?
Esistono cinque edizioni di What If?, una mini-serie incentrata sulla trama di Age of Ultron, quattro edizioni riguardano ciò che sarebbe successo se uno degli altri originali cinque Vendicatori - contando Capitan America invece che Hulk come uno dei fondatori - fossero morti invece di Hank Pym, e una quinta edizione riguardante un mondo in cui Pym è l'ultimo superstite umano sotto il regno di Ultron. Sono state raccolte in edizione brossurata.

Secret Wars
Nel pianeta Battleworld, creato dal Dottor Destino dopo la distruzione del Multiverso, esiste una regione che trae ispirazione dal crossover.
Chiamata "Perfezione", non è però la stessa realtà vista nella storia di Bendis, bensì una in cui Ultron ha ucciso Pym appena dopo essere stato creato, eliminando poi anche il resto dei superumani. Ora, assieme alle Terre Morte (popolate da zombie) e a Nuova Xandar (dominio di Annihilus) si trova confinata a sud del pianeta, dietro l'imponente Scudo, e viene usata come luogo di punizione per i trasgressori alla legge di Destino stesso.
Nascosti al suo interno, delle versioni di Jim Hammond, Visione e Wonder Man hanno creato un rifugio per tutti i prigionieri.
Nel numero 3 della testata "Marvel Zombies vs Age of Ultron" si scopre che Ultron ha trovato il modo di fondere i non morti con i suoi robot, e si prepara ad attaccare il villaggio dei superstiti.