
Corto
Maltese
è un personaggio immaginario dei
fumetti creato da Hugo Pratt nel 1967 e protagonista della serie a
fumetti
Cortomaltese.
La serie comprende 31 storie di
varia lunghezza, pubblicate, senza una periodicità fissa, nel corso
degli anni da diversi editori, in Italia ed in Francia. Il
personaggio propone un prototipo di un eroe del tutto innovativo e
lontano dai canoni dell'eroe classico e l'opera a fumetti della quale
è protagonista si caratterizza per i temi adulti e per lo stile, per
il contesto storico preciso e documentato e per le notazioni
geografiche puntuali e coerenti, con riferimenti dotti e culturali
disseminati nell'opera senza appesantire la narrazione e per la
profondità della caratterizzazione di tutti i personaggi. La storia
di esordio, Una ballata del mare salato, è ritenuta un classico del
genere, un graphic novel ante-litteram che ha fatto scuola[4]. Alcune
storie hanno avuto una trasposizione animata che ha portato alla
realizzazione di una serie di cortometraggi trasmessi dalla Rai negli
anni settanta. Ha avuto varie trasposizione teatrali e innumerevoli
citazioni in altri fumetti, canzoni, libri. Sono state inoltre
organizzate diverse mostre di successo sul personaggio e sul suo
autore. Gli è stata dedicata una statua a Grandvaux, sul lago di
Ginevra dove Hugo Pratt passò un periodo della sua vita. Apprezzato
dalla critica e dal pubblico colto sin dagli anni 70, nel corso degli
anni il suo successo popolare è andato costantemente crescendo fino
a fargli raggiungere lo status di personaggio cult; dalle sue
avventure sono stati tratti negli anni 2000 un film di animazione e
una serie animata, e un film live action è attualmente in
produzione
.
Biografia del personaggio
La vita di Corto Maltese può essere
ricostruita sulla base degli indizi lasciati da Hugo Pratt nelle
storie e dalle introduzioni alle stesse. Sono in generale
frammentarie e, in alcuni rari casi, data la profonda meticolosità
della ricerca storica compiuta da Pratt, non collimano con la realtà
storica. Di professione marinaio, Corto Maltese abbandona rapidamente
la vita legale per dedicarsi alla pirateria, sicuramente intorno al
1910. Con amicizie in tutto il mondo, nel mondo criminale come in
quello legale, Corto attraversa la storia del primo quarto del
ventesimo secolo con distacco, ironia e profonda umanità,
schierandosi immancabilmente con i più deboli eppure mantenendo
insospettabili amicizie con spietati criminali come Rasputin o
Venexiana Stevenson.
Corto Maltese (il cui nome, come
dichiarò Pratt, appartiene all'argot andaluso e significa "svelto
di mano") nasce il 10 luglio 1887 a La Valletta, nell'isola di
Malta. Il padre è un marinaio inglese di Tintagel in Cornovaglia,
nipote di una strega dell'Isola di Man; sua madre è una gitana di
Siviglia, detta la Niña di Gibraltar, bellissima, in passato modella
del pittore Ingres (che, si dice, si era invaghito di lei). Studia
alla scuola ebraica di La Valletta e in seguito a Cordova, dove il
rabbino Ezra Toledano, amante della madre, lo inizia ai testi dello
Zohar e della Cabbala. Quando, durante la sua permanenza a Cordova,
una cartomante si accorge che Corto non possiede la linea della
fortuna sulla mano sinistra, Corto Maltese prende un rasoio d'argento
di suo padre e se ne incide una da solo. Il primo riferimento sulla
sua vita sarebbe un ricordo di Joseph Conrad che ricorderebbe un
giovane marinaio di Malta imbarcato come mozzo sulla "Osborn",
nave sotto il comando dello scrittore che faceva servizio sulla
tratta Australia-Inghilterra. Ciò sarebbe avvenuto nell'ultimo anno
di navigazione di Conrad, ovvero nel 1894, quando Corto aveva solo
sette anni. A soli 13 anni, nell'anno 1900, lo troviamo in Cina dove
assiste e forse partecipa alla guerra dei Boxers, secondo un rapporto
del Maggiore Okeda, responsabile dell'informazione militare per il
Giappone durante la guerra russo-giapponese. Nel 1904 Corto si
imbarca a La Valletta come marinaio sulla Vanità Dorata e inizia i
suoi viaggi. Nel 1905 è presente in Manciuria verso la fine della
guerra russo-giapponese. Qui incontra il giornalista e scrittore Jack
London. Fa la conoscenza anche con il personaggio che lo seguirà,
volente o nolente, in molte delle sue avventure: Rasputin, allora
disertore dell'esercito zarista ed assassino senza motivo. È London
a presentare Rasputin a Corto Maltese, che sta per imbarcarsi per
l'Africa in cerca delle miniere di Re Salomone. Nel 1905, assieme a
Rasputin, lascia l'Oriente in nave per raggiungere l'Africa sperando
di trovare le miniere d'oro della Dancalia, ma, a causa di un
ammutinamento, sbarcano in Argentina. Qui Corto e Rasputin incontrano
Butch Cassidy e Sundance Kid, i due fuorilegge statunitensi
rifugiatisi in Patagonia per sfuggire alle polizie di mezzo mondo.
Nel 1906 è ad Ancona, dove incontra un giovane Stalin, che fa il
portiere di notte in un albergo. Nel 1908 torna in Argentina, dove
incontra nuovamente l'amico Jack London. Poi, a bordo di diverse navi
gira per i sette mari, attraccando, fra l'altro, negli Stati Uniti ed
in Cina. Nel 1909 Corto sarebbe a Trieste dove, sulla spinta di una
lettera del sindacalista ed amico Connolly, avrebbe aiutato lo
scrittore Joyce a superare la sua timidezza con le donne. Nel 1910
Corto era secondo ufficiale sul cargo bestiame "S.S.Bostonian"
sulla tratta Boston a Liverpool, dove era imbarcato anche il
giornalista John Reed. A seguito di un episodio avvenuto sulla nave,
Corto riesce a fare assolvere Reed dall'accusa di omicidio ma ciò
gli costa la carica e la possibilità di continuare a navigare.
Perciò finisce per dedicarsi al contrabbando tra le Antille e il
Brasile. In questo lasso di tempo, in un momento e un luogo
imprecisato (in qualche avventura mai narrata tra il 1910 e il 1913),
conosce lo scrittore inglese Frederick Rolfe, meglio noto come Baron
Corvo, il quale, alla sua morte nel 1913, gli lascia una lettera che
darà inizio ad un'avventura che avverrà nel 1921 (nella storia
"Favola di Venezia (Sirat Al-Bunduqiyyah)").
In seguito lui e Rasputin entrano
nell'organizzazione del Monaco, misterioso armatore di una flotta
pirata nell'Oceano Pacifico. Mentre la tensione tra le potenze
europee, tra il 1913 e il 1914, sale, il Monaco entra in contatto con
i tedeschi, che in quell'epoca avevano delle colonie nell'Oceano
Pacifico, per aiutarli a rifornirsi di carbone e nella loro "guerra
di corsa", in caso di scoppio della guerra. In questo contesto,
l'equipaggio di Corto Maltese si ammutina e lo abbandona legato su
una zattera al largo delle Isole Salomone. Viene ripescato il primo
novembre 1913 dall'imbarcazione dell'amico-nemico Rasputin. Nello
stesso giorno vengono salvati da Rasputin anche i due cugini
Groovesnore, Pandora e Cain, che vengono fatti prigionieri per
ottenere un riscatto dai loro ricchi genitori. Questi avvenimenti,
narrati ne "Un ballata del mare salato", avvengono tra il
novembre 1913 e il gennaio 1915, ma anche su questa cronologia vi è
forse qualche dubbio. Compare un marinaio tedesco, Boëke, che
ritroviamo sei anni dopo a Venezia dove è amico di Corto (in "Favola
di Venezia") ma qui i due non si conoscono e non è certo che i
due Boëke siano proprio lo stesso personaggio. Quanto a Pandora, che
si rivelerà essere la figlia illegittima del Monaco, ella sembra
provare qualcosa per Corto Maltese, ma alla fine della storia tornerà
in Australia dove sposerà un altro uomo. L'amicizia tra i due non
cesserà mai, e molti anni dopo sarà proprio Pandora ad accoglierlo
presso di sé durante gli anni della sua vecchiaia.
Nel 1916
ritroviamo Corto in Sudamerica e nei Caraibi. Qui ha luogo la serie
di storie più lunga, ambientate fra Brasile, Colombia, Belize,
Antille, Venezuela e Honduras. E qui conosce tanti personaggi fra cui
il giovanissimo Tristan Bantam, sua sorella Morgana, la veggente
Bocca Dorata ed il professore ceco Steiner. Dal Sudamerica, Corto si
sposta nel Mar dei Caraibi, dove perde temporaneamente la memoria e
si fa chiamare "John Smith". Le avventure caraibiche
terminano nel 1917.[20] In Perù nel 1917 Corto apprende che una
mappa dell'“Eldorado” si trova a Venezia. Pertanto, Corto si
sposta in Veneto, dove assiste impotente allo scempio della prima
guerra mondiale. Frattanto si interessa al mistero delle “Sette
città di Cibola”, un'ennesima versione del mito dell'Eldorado. In
un monastero di Venezia recupera la mappa delle città misteriose, ma
si accorge che una sua vecchia conoscenza, Venexiana Stevenson, ha
avuto la sua stessa intuizione. Con l'aiuto di soldati di diverse
nazioni riesce a recuperare, in un paesino sulla linea del fronte,
l'oro del re del Montenegro. Pochi mesi dopo, sempre nel 1917, Corto
si sposta in Irlanda. Qui cominciano le quattro avventure, denominate
“le Celtiche”, che si svolgono a distanza di pochi giorni, in
Irlanda, a Stonehenge e sul fronte franco-tedesco della Prima Guerra
Mondiale. Durante le sue avventure, Corto si troverà un'altra volta
impegnato in azioni di guerra, ritroverà Cain Groovesnore che gli
darà notizie dell'incostante Pandora, confidandogli il sentimento
che la cugina ha sempre provato nei confronti del marinaio, ed
assisterà alla morte del Barone Rosso (21 aprile 1918). Nell'estate
del 1918 Corto si trova nello Yemen, incaricato di comandare una nave
per conto di un signore della guerra arabo. Incontra Cush, il
guerriero dancalo, che lo affiancherà in tutte le vicende in cui
verrà coinvolto, fra Yemen, Somalia ed Etiopia. Nell'autunno del
1918 Corto ha raggiunto Hong Kong, dove ha una casa. Ci rimane poco,
dato che riparte alla volta della Siberia, passando per la Cina,
all'inseguimento di un treno carico d'oro. Questa avventura gli porta
via circa due anni.
Nell'aprile 1921, tornato
dall'Asia, Corto si ferma a Venezia, dove ha numerosi amici fra cui
Gambetta d'Argento e suo figlio Boëke (non si sa se è lo stesso
Boëke che compare brevissimamente in "Una ballata del mare
salato"); è spinto qui da una lettera del suo amico (morto otto
anni prima) Baron Corvo, che lo incita a trovare il leggendario
smeraldo detto "Clavicola di Salomone"; incontra poi, di
sfuggita, Gabriele D'Annunzio. Nella magica città lagunare viene
coinvolto in una storia altrettanto magica, in cui se la deve vedere
con i membri di una misteriosa Loggia Massonica. Nell'autunno 1921
Corto si trova in Grecia, e più precisamente sull'isola di Rodi. Da
qui si imbarcherà per uno dei suoi viaggi più lunghi: destinazione
Samarcanda, lungo la mitica Via della Seta, ancora una volta alla
ricerca di un tesoro, quello di Alessandro il Grande. Corto
attraversa ancora una volta l'Atlantico nel 1923; arriva in Argentina
dove viene coinvolto in una storia che è quasi un film poliziesco.
Deve scoprire che fine ha fatto una sua vecchia amica, Louise. Per
farlo si scontra con la polizia locale L'anno seguente, 1924, Corto
è tornato in Europa ed intraprende un lungo viaggio attraverso la
Svizzera, di nuovo in compagnia del professor Steiner. Qui incontra
lo scrittore Herman Hesse Nel 1925 è ambientata l'ultima delle
avventure di Corto che Hugo Pratt disegna. Corto parte per il Sud
America, assieme a Rasputin, alla ricerca del mitico continente
sommerso di Atlantide detto anche Mu ad Harar insieme al romanziere
Henry de Monfried. In un'altra storia di Hugo Pratt della serie Gli
scorpioni del deserto, ambientata in Abissinia (dove Pratt soggiornò
a lungo) durante la seconda guerra mondiale, compare Cush, il
guerriero Beni Amer amico di Corto, il quale racconta ai protagonisti
che Corto "sembra sia sparito durante la guerra di Spagna".
Nella prima tavola di Una ballata del
mare salato leggiamo, in una lettera datata 16/6/1965 del nipote di
Cain Groovesnore, Obregon Carranza, un brano di una lettera di
Pandora Groovesnore, scritta diversi anni dopo gli avvenimenti nel
Pacifico. La lettera di Pandora narra della morte di "zio Tarao"
e di come questa ha fortemente colpito Corto e la famiglia di
Pandora, dai quali i due facevano oramai parte.
Ha dichiarato una volta Hugo Pratt:
«Non sono nessuno per giudicare, so soltanto che ho
un'antipatia innata verso i censori, i probiviri... ma soprattutto
sono i redentori coloro che mi disturbano di più.» |
(Corto Maltese in Tango y todo a media luz) |
Hugo Pratt spiegò la genesi del
personaggio di Corto Maltese su Photo 13 nel 1973, affermando che
aveva bisogno di un personaggio mediterraneo, ma inserito in una
cultura anglosassone in quanto "nella tradizione narrativa
anglosassone c'è più fiaba, più leggenda". Optò perciò per
un maltese, originario quindi di un luogo dove molte culture si sono
incrociate (elemento che sarebbe ritornato utile nella creazione
delle varie storie), figlio di una prostituta di Gibilterra e di un
marinaio della Cornovaglia.
All'apparenza Corto Maltese mostra di
essere un personaggio cinico, individualista ed egocentrico,
affermando che non è interessato agli affari altrui e lamentandosi
se vi viene coinvolto suo malgrado. Tuttavia, oltre l'ostentato
cinismo, la personalità di Corto Maltese è contraddistinta in
realtà da lealtà e solidarietà umana. Spesso lo si ritrova ad
aiutare gli altri, persino coloro con cui ha rapporti ostili, e per
lui uccidere è sempre un decisione "criticamente consapevole":
egli uccide, anche in modo deciso, ma solo se la situazione lo
richiede. Brunoro nota nel personaggio addirittura una "componente
romantica", in contraddizione col suo apparente cinismo. Egli è
romantico nella sfera dei sentimenti (non sono rari momenti di
scoramento, oppure di tristezza quando deve abbandonare la donna di
cui si è innamorato), nella sua humanitas, nello schierarsi dalla
parte del più debole e bisognoso d'aiuto quando deve giocoforza
partecipare a un conflitto. Ma Brunoro lo definisce "romantico"
anche nella vera e propria accezione manualistica del termine, ovvero
"quella che vuole il romanticismo come movimento che alimenta la
propensione verso l'ignoto, la fiaba, il vago fantasticare fuori
dalla realtà". Il critico infatti nota che il "pirata"
Corto Maltese è sì spesso alla ricerca di oro, ma di quello di
tesori scomparsi e città leggendarie. Questo non perché sia perso
in divagazioni ed esaltazioni idealistiche e quindi disancorato dalla
realtà - spiega Brunoro - ma perché egli possiede una grande
fantasia e una grande curiosità, doti che smascherano il suo
apparente cinismo.
Altro aspetto peculiare della
personalità di Corto Maltese è l'ironia. Brunoro definisce l'ironia
di Corto come "arguzia e distacco"; è un espediente
"psicologico" che secondo il critico gli permette di
affrontare le avventure in cui - a suo malgrado o meno - si ritrova
coinvolto. Brunoro nota anche come talvolta l'ironia assuma una
funzione catartica rispetto alla carica drammatica accumulatasi in
precedenza.
L'aspetto di Corto Maltese è
caratteristico: prevalentemente veste all'uso marinaio, con lungo
paltò nero della marina, ampi pantaloni bianchi , gilet rosso
chiaro, camicia bianca con il colletto alzato e una sottile cravatta
nera; porta spesso un cappello bianco da marinaio con visiera. Il suo
viso è stato vagamente ispirato da quello di Burt Lancaster nel film
Il trono nero; ha gli occhi castano chiaro, dal taglio vagamente
orientaleggiante, e fitti capelli neri arruffati con lunghe e folte
basette, che diventeranno meno evidenti nelle ultime storie.
All'orecchio sinistro porta un orecchino ad anello (simbolo di
appartenenza alla marina mercantile e simbolo anarchico ricorrente
nei primi anni del XX secolo). È alto 1.83 ed ha un fisico asciutto
ed agile.
Il personaggio esordì nel 1967 sul
primo numero della rivista Sgt. Kirk edita dalla Florenzo Ivaldi
Editore. Fu Stelio Fenzo a far incontrare Ivaldi, appassionato di
fumetti e ammiratore di Hugo Pratt con l'autore; dall'incontro nacque
il progetto della casa editrice. Per la nuova rivista Sgt. Kirk Pratt
creò il personaggio e realizzò la prima storia, Una ballata del
mare salato, che verrà pubblicata a puntate fino alla conclusione
nel n° 20 della rivista nel febbraio 1969.
Questa prima storia fu
successivamente ristampata sempre a puntate anche sul Corriere dei
Piccoli nel 1971 mentre la prima edizione in un volume unico è del
1972, edita da Mondadori. L'esperienza genovese termina nel 1969 con
la chiusura della rivista.
Nell'anno successivo Pratt iniziò a
creare nuovi racconti brevi con il personaggio come protagonista per
la rivista francese Pif Gadget sulla quale esordì il 3 aprile 1970
nel nº 1296 con il racconto Il segreto di Tristan Bantam; la
collaborazione durò tre anni e terminò nel 1973 quando venne
pubblicato sul n. 1455 il racconto Leopardi, l'ultimo destinato al
periodico francese.
Le ventuno storie apparse sul
settimanale francese furono poi raccolte in vari albi negli anni
successivi e poi pubblicate negli anni ottanta in Italia dalla
rivista Corto Maltese. Tali storie furono poi raccolte in vari albi
negli anni successivi.
Chiusa l'esperienza con Pif Gadget,
Pratt lavorò al racconto lungo Corte sconta detta arcana, che venne
pubblicato sulla rivista mensile italiana Linus dal 1974 al 1977 e
raccolta in volume per la prima volta nel 1977 dalla Milano Libri.
Nel frattempo a metà degli anni
settanta Hugo Pratt aveva stretto grande amicizia con il giovane Lele
Vianello che, assorbiti la tecnica e lo stile del grande fumettista,
diventò suo braccio destro collaborando graficamente alle sue opere.
Altri collaboratori storici di Pratt in questo periodo, che
contribuirono alle storie di Corto Maltese, furono il disegnatore
Guido Fuga (per le architetture, i veicoli e i dettagli tecnici) e le
coloriste Anne Frognier (all'epoca sua moglie), Mariolina Pasqualini
(a cui Pratt si ispirò per il personaggio di Venexiana Stevenson) e,
dagli anni 80, Patrizia Zanotta, che ne divenne la principale
collaboratrice insieme a Marco Steiner.
Il lavoro seguente fu Favola di Venezia
(Sirat al Bunduqiyyah), pubblicato nel 1977 sulla rivista L'Europeo
dai nn. 21-22 fino al n. 51; due anni più tardi la storia fu
pubblicata per la prima volta in un unico albo dall'editore Milano
Libri.
Nel frattempo Bompiani pubblicò la
prima edizione degli albi Le etiopiche e Le celtiche, rispettivamente
nel 1979 e nel 1980.
Nel primo, con prefazione firmata
da Umberto Eco, furono raccolti i racconti Nel nome di Allah
misericordioso e compassionevole, L'ultimo colpo, ...e di altri Romei
e di altre Giuliette e Leopardi; nel secondo furono raccolte le
storie Concerto in O' minore per arpa e nitroglicerina, Sogno di un
mattino di mezzo inverno e Burlesca e no tra Zuydcoote e Bray-Dunes.
Agli inizi degli anni ottanta Pratt
cominciò a lavorare al racconto lungo La casa dorata di Samarcanda,
ma la pubblicazione ebbe una storia editoriale piuttosto travagliata:
le prime due tavole a colori vennero pubblicate in anteprima su
Imaginaria 1 il 30 maggio 1980 per poi continuare la pubblicazione
prima su À suivre (1980/1981), poi su Linus (dal nº 10 dell'ottobre
1981 al nº 3 del marzo 1983), rimanendo in entrambe le occasioni
incompiuta. Fu ripresa sul primo numero della neonata rivista Corto
Maltese nel 1983 per concludersi nel nº 4 dell'aprile 1985.
Nel frattempo, in attesa di terminare
la storia precedente, Pratt aveva iniziato un racconto sul giovane
Corto Maltese: il 5 maggio 1981 iniziò la pubblicazione de La
giovinezza su Le matin de Paris, terminata il 1º gennaio 1982,
mentre la prima uscita a colori comparve nel nº 1 de L'Eternauta nel
marzo 1982 e terminò nel nº 9 del novembre dello stesso anno.
Milano Libri pubblicò la storia in un unico albo a colori nel 1985.
Gli ultimi tre racconti comparvero
tutti sulla rivista Corto Maltese: Tango (Tango... y todo a media
luz) fu pubblicato dal nº 6 del giugno 1985 al nº 5 del maggio
1986, Le elvetiche "Rosa Alchemica" fu pubblicato nel 1987
dal nº 3 al nº 8
e l'ultimo episodio della serie,
Mū - la città perduta, fu pubblicato dal nº 12 del dicembre 1988
al nº 6 del giugno 1989 e dal nº 1 al nº 9 del 1991. Le rispettive
prime edizioni in volume unico di questi tre racconti furono
pubblicate da Rizzoli/Milano Libri rispettivamente nel 1988, nel 1989
e nel 1992.
Agli inizi degli anni novanta furono
pubblicati da Rizzoli/Milano Libri le prime edizioni degli albi Suite
caribeana (contenente i racconti Il segreto di Tristan Bantam,
Appuntamento a Bahia e Samba con Tiro Fisso) e Il mare d'oro
(contenente Un'aquila della giungla, ...e riparleremo dei
gentiluomini di fortuna e Per colpa di un gabbiano), entrambi a
colori.
Dal 1993 la casa editrice Lizard,
fondata dallo stesso Pratt insieme ai suoi collaboratori Patrizia
Zanotti e Marco Steiner, è l'editore esclusivo italiano di Corto
Maltese e di tutte le opere di Hugo Pratt. Nel corso degli anni
l'editore ha ripubblicato tutte le storie del marinaio, in vari
formati e in edizione integrale e definitiva, spesso ricolorate e
arricchite da testi e acquarelli originali.
Dopo Mū, il "maestro di
Malamocco" - come lo definì Oreste Del Buono - aveva in mente
un altro capitolo per la saga che sarebbe stato la continuazione de
La giovinezza del 1981, nella quale si narrava una parte
dell'adolescenza del protagonista; di questa ultima opera sono state
ritrovate tredici strisce, con dialoghi solo abbozzati, scoperte
dalla figlia Silvina nel 2005 e pubblicate due anni più tardi.
Con la morte di Hugo Pratt avvenuta a
Losanna nel 1995, Mū resterà l'ultima avventura di Corto scritta
dal suo autore.
Poco prima di morire, Pratt si era
dichiarato favorevole alla continuazione delle avventure di Corto
Maltese da parte di altri autori. Venti anni dopo la sua morte, la
Cong SA - società fondata da Pratt che ha l'esclusivo controllo
della sua opera - decise di proseguire la realizzazione delle storie
del personaggio, affidandone l'incarico allo sceneggiatore Juan Díaz
Canales e al disegnatore Rubén Pellejero. Nel 2015 venne così
pubblicato da Rizzoli Lizard il trentesimo episodio, dal titolo Sotto
il sole di mezzanotte, il primo a non essere firmato dal suo
creatore.
La trentunesima storia, anch'essa
realizzata da Canales e Pellejero, è intitolata Equatoria e viene
pubblicata in anteprima su La Repubblica in dieci puntate quotidiane
dal 4 al 13 agosto 2017 e subito dopo edita da Rizzoli Lizard in
volume unico.
L'opera fumettistica di Pratt, anche e
soprattutto per quanto riguarda la saga Corto Maltese, è caricata da
una consistenza letteraria: grazie a un particolare progresso
stilistico e tematico si possono definire le sue opere con
l'espressione "letteratura disegnata", coniata dallo stesso
autore veneziano. Nel proseguire della sua carriera infatti i fumetti
di Pratt assumono sempre di più i connotati del romanzo.
Gianni Brunoro osserva come già nel
1967 la Ballata del mare salato consista nel primo esempio assoluto
italiano di romanzo a fumetti in cui si possono evidenziare gli
elementi che lo possono categorizzare come un vero e proprio romanzo,
un'opera letteraria, corredato però da illustrazioni e disegni.
Innanzitutto, come un'autentica opera letteraria, la Ballata non si
basa su una vaga ambientazione alla stregua dei fumetti classici, ma
su una precisa realtà storica (l'inizio del XX secolo), e di questa
ambientazione vengono sottolineati gli aspetti politici, sociali,
economici e umani. Inoltre nella Ballata l'autore effettua un'analisi
introspettiva della psicologia dei vari personaggi. Infine l'opera si
presenta come un racconto corale caratterizzato da grande equilibrio
narrativo dove tutti i personaggi hanno spazio e nessuno prevarica
l'altro, nemmeno lo stesso Corto Maltese, come in una matura opera
letteraria (il marinaio maltese diventerà unico protagonista solo
dalla ripresa della saga sulla rivista Pif Gadget).
L'esigenza di dare autorità letteraria
al fumetto porta Pratt a cambiamenti tematici e stilistici che si
notano soprattutto a partire da Favola di Venezia. Da una parte il
disegno si fa sempre più scarno ed essenziale, ma non meno
espressivo; dall'altro la componente testuale diviene sempre più
ricca con notizie storiche, riferimenti e la trattazione di temi
importanti dai risvolti umani, sociali, letterari e
misterico-esoterici (come la massoneria o l'immortalità). Le storie
acquistano sempre più caratteristiche appartenenti al genere del
romanzo avvicinandosi agli odierni graphic novel.
L'integrazione tra letteratura e
fumetto e la nobilitazione di quest'ultimo divennero il primo e unico
scopo dei suoi ultimi anni di carriera. È in questo processo che si
inserisce la trascrizione in romanzo della Ballata del mare salato
(1995) e di Corte sconta detta arcana (1996).