giovedì 17 ottobre 2019

Dio Brando

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Dio Brando (ディオ ブランドー Dio Burandō) è un personaggio di fantasia presente nel manga Le bizzarre avventure di JoJo e nelle sue opere derivate. Nato dalla matita e penna di Hirohiko Araki, è l'antagonista principale dell'opera nella prima e nella terza parte della serie.

Creazione e sviluppo
Dio è stato concepito come un personaggio arrogante e desideroso di essere al di sopra di tutti, quasi una divinità; per questo Hirohiko Araki scelse di chiamarlo con il termine italiano per "Dio", anche in riferimento a Ronnie James Dio, mentre il cognome è un riferimento all'attore Marlon Brando. In coppia con Jonathan Joestar, rappresentano i valori assoluti del male e del bene, rispettivamente.

Storia
Phantom Blood
Dio Brando nasce nell'Inghilterra di fine XIX secolo, in epoca vittoriana, come figlio di Dario Brando, un malvivente alcolista e violento e di una prostituta. Alla misteriosa morte del padre fa seguito la adozione sua da parte di George Joestar I, un nobile inglese, che ripaga così un debito d'onore contratto con Dario, che riteneva erroneamente avergli salvato la vita 12 anni prima, in occasione di un incidente, dove invece aveva trovato la morte la moglie (in realtà il lestofante stava cercando di derubare i cadaveri). Ben presto la personalità forte di Dio causa ripetuti guai al figlio più giovane di George, Jonathan Joestar: ancora più avido e sprezzante del padre, Dio è intenzionato a sfinire Jonathan e prendere il suo posto nel cuore di George come figlio prediletto.
In un primo momento Dio sembra riuscire a guadagnare la fiducia del patriarca della famiglia Joestar, specialmente attraverso il suo charme e ripetuti inganni. Nonostante ciò i suoi piani di impadronirsi dell'eredità dei Joestar viene scoperto da Jonathan, che lo smaschera: Dio aveva non soltanto causato la morte di Dario avvelenandolo, ma era intenzionato a ripetere il gesto contro George stesso.
Ormai alle strette, Dio non vuole arrendersi e per ribaltare la situazione a suo favore decide di non accontentarsi dell'eredità dei Joestar, ma di guadagnare un potere smisurato grazie all'uso di un artefatto magico, la Maschera di Pietra; grazie a ciò si trasforma in un vampiro pressoché inarrestabile, guadagnando dei poteri soprannaturali basati sull'utilizzo di tutto il potenziale del corpo umano. Dio diventa quindi capace di camminare sui muri e rigenerare le proprie ferite più velocemente di quanto il fuoco possa consumare la sua carne; è in grado di comprimere il liquido presente nelle sue cavità orbitali e di spararlo come un proiettile, uccidendo esseri viventi e distruggendo la dura pietra. È inoltre in grado di vaporizzare i fluidi del suo corpo talmente velocemente da ghiacciare qualsiasi cosa al tatto. D'altro canto, queste capacità fanno da contraltare alla necessità di sostenere il suo corpo con energia di matrice negativa; una sufficiente forza vitale - come la luce del sole - avrebbe negato la presenza di tale forza a sostenerlo e disintegrato il suo corpo di non-morto.
Al termine della serie, il corpo di Dio viene distrutto da Jonathan. Si salva solo la sua testa (ancora in vita) che viene raccolta da un suo seguace. Dio decide così di prendere il corpo di Jonathan stesso così lo segue sulla nave dove si era imbarcato per il suo viaggio di nozze. Per impedire il diabolico piano di Dio, Jonathan si sacrifica causando l'inabissamento della nave e portando con sé il vampiro sul fondo dell'Oceano Atlantico.

Stardust Crusaders
All'inizio della terza serie, ambientata 100 anni dopo la prima, è rivelato che il piano di Dio ha funzionato ed egli, preso possesso del corpo di Jonathan Joestar è rimasto in una sorta di letargo sul fondo del mare chiuso in un baule. Un trio di pescatori recupera accidentalmente il baule risvegliando così la sua minaccia. Grazie all'aiuto di Enya Gail e all'artefatto conosciuto come La Freccia, entra in possesso del potente stand The World. Il collegamento psichico che il suo corpo ha con i componenti della famiglia Joestar, fa sì che anche in loro si risvegli lo stesso tipo di potere. Sfortunatamente però, Holly Joestar, figlia di Joseph Joestar e madre di Jotaro Kujo non è abbastanza forte per controllare il suo potere e rischia la morte. Per impedirlo, JoJo e soci decidono di raggiungere Dio nella sua residenza al Cairo e ucciderlo.
Dio, dal canto suo, gli oppone tutti i suoi seguaci portatori di Stand attendendoli alla meta. Alcuni, tra cui inizialmente Kakyoin e Polnareff, vengono "convinti" tramite dei "germogli di carne " che Dio impianta nel loro cervello manipolandone la mente; altri rimangono semplicemente affascianati dal suo carisma come N'Doul e Vanilla Ice. Quest'ultimo verrà premiato per la sua fedeltà venendo trasformato in vampiro da Dio. Una volta sconfitti tutti i suoi alleati, Dio affronterà personalmente il gruppo di Jotaro. Ucciderà Kakyoin rivelando il potere del suo stand, The World, in grado di fermare il tempo e ferirà gravemente Joseph. Combattendo contro Jotaro, Dio rimarrà sconvolto di sapere che lo stand del suo avversario, Star Platinum, è simile al suo e Jotaro sta imparando a muoversi nel tempo fermo. Dopo aver preso il sangue di Joseph, Dio aumenterà la durata in cui può tenere fermo il tempo e si convincerà di essere invincibile, ma finirà ucciso da Jotaro che ha sviluppato anche lui il potere di fermare il tempo. Metà del suo corpo verrà usato per riportare in vita Joseph tramite una trasfusione e poi verrà bruciato dal sole.

Vento Aureo e Stone Ocean
Si scopre che ha avuto dei figli tra cui il più famoso è Giorno Giovanna (Stand: Gold Experience), protagonista della quinta serie. Altri suoi figli sono Ungaro (Stand: Bohemian Rhapsody), Rykiel (Stand: Sky High), Donatello Versus (Stand: Underworld) comparsi come avversari nella sesta serie. Da notare il fatto che, avendo Dio generato questa prole quando aveva il corpo di Jonathan, essi sono a tutti gli effetti dei membri della famiglia Joestar (con tanto di voglia a forma di stella sul collo).
Nella sesta serie, Stone Ocean, si scopre il desiderio di Dio di creare un mondo perfetto per se stesso e alcuni suoi subordinati; diede a Enrico Pucci il compito di essere la sua "coscienza vivente" nel caso che fosse impazzito e avesse abbandonato il progetto. Pucci, dopo essersi fuso con il Bambino Verde (nato da un osso di Dio) è divenuto una sorta di suo discendente biologico.

Steel Ball Run
In Steel Ball Run, ovvero la settima serie ufficiale del manga ma che di fatto rappresenta una storia a sé stante, compaiono molti personaggi che richiamano i protagonisti della serie principale. In quest'opera fa la sua comparsa Diego Brando (alter ego di Dio Brando) detto Dio, un formidabile fantino di origine inglese che partecipa alla gara (chiamata appunto Steel Ball Run). Anche questo Diego è di umili origini e, dopo l'abbandono da parte del padre Dario, ha vissuto con la madre la quale ha fatto grandi sacrifici pur di riuscire a sfamare il figlio. Dopo averla vista morire di malattia a causa della loro misera condizione, Diego decise di scalare la società grazie alle sue doti ippiche unite a una volontà di emergere senza pari e a mancanza di scrupoli. Iniziò come Hot Walker (lavorando anche per la famiglia Joestar) fino a diventare un affermato e rispettato fantino professionista. Secondo un aneddoto, ha sposato una ricca signora ottantenne che è poi deceduta lasciandolo unico erede. Johnny Joestar lo ha definito un Predatore. Si metterà quasi subito al soldo del presidente Funny Valentine, al quale chiederà come ricompensa, per il suo aiuto, l'intera isola di Manhattan, tuttavia non esiterà a tradirlo.
Questa versione di Diego muore scontrandosi con Valentine. Tuttavia, quest'ultimo, utilizzando il suo stand D4C in grado di superare le barriere dimensionali, porta nel Mondo Fondamentale un Diego alternativo, anche lui fantino e concorrente della SBR ma portatore di The World. Questo Dio riesce ad aver ragione del potere della rotazione infinita di Johnny Joestar e a vincere la gara. Tuttavia, prima che riesca ad impossessarsi della reliquia, Lucy Steel lo uccide utilizzando la testa mozzata del corpo del Diego Brando originale.

Eyes of Heaven
Il Dio Brando che compare nel gioco Jojo's Bizzarre Adventure: Eyes of Heaven proviene da una dimensione alternativa, in cui ha sconfitto Jotaro e si è evoluto, divenendo la cosa più vicina ad un dio di quanto immaginasse. Tale versione viene scoperta da Funny Valentine per eliminare Johnny Joestar dell'universo Steel Ball Run, tuttavia quando scoprì che la sua realtà era solo una delle tante Dio decise di conquistare l'universo principale e ascendere al suo paradiso personale, sebbene per farlo avrebbe avuto bisogno delle parti della sacra reliquia (apparsa sempre in SBR). Viene alla fine sconfitto da Jotaro grazie a ciò che rimane del corpo del Dio sconfitto in Stardust Crusaders, il quale collide con Dio danneggiandolo e permettendo a Jojo di distruggerlo.

Personalità
La natura sadica, violenta e intransigente di Dio Brando può parzialmente essere spiegata dalla sua infanzia tormentata nelle mani del padre alcolista, che lui stesso ucciderà. Dio è narcisista, ambizioso, arrogante e megalomane: i suoi obiettivi e desideri lo spingono a compiere qualsiasi gesto, anche i più efferati ed inumani, in una condotta priva di scrupoli e remore, sin da ragazzo. Ha mostrato una certa affezione verso coloro i quali lo hanno ricambiato di bontà; in particolare, si è mostrato riconoscente nei confronti di Vanilla Ice, riportandolo in vita dopo che questi si era ucciso per dimostrare la sua totale devozione, e affabile verso Enrico Pucci, che a sua volta gli mostrava fedeltà: generalmente Dio Brando è più un egocentrico narcisista, che premia la fedeltà ed il rispetto dei suoi seguaci, sanziona con durezza chiunque si opponga alle sue brame di dominio e tende a sfruttare il prossimo, da lui percepito come inferiore per natura. Egli infatti è convinto di essere un essere superiore destinato a dominare gli umani.
Amante della lettura e della cultura, Dio non è solito attaccare spontaneamente alcuno che non sia suo nemico o ostacolo; più spesso ha tentato di persuadere le persone a lavorare per lui, e solo in caso di diniego ha provveduto a combatterli ferocemente.

Aspetto fisico
Giovinezza
Dio fa la sua comparsa nel primo capitolo. Ha un viso angelico e di grande fascino, e i capelli biondi.

Forma oscura dal gioco JoJo's Bizarre Adventure
In questa veste Dio non ha il volto visibile, per effetto dell'oscurità che circonda il suo rifugio, mentre i suoi capelli sono bianchi e fluenti. Non porta nulla sul busto, che è quello di Jonathan (sul quale si è inserita la sua testa immortale) e indossa pantaloni verdi, polsiere nere lucide su entrambi i polsi e ginocchiere verdi, con una grande decorazione frontale, a forma di cuore. La sua voce è distorta, e questa sua 'forma' è detta "J'yaku no Kenshin Dio." (Incarnazione Malvagia di Dio)

Forma Fuku
Il vestiario di Dio, in questa forma, presenta, rispetto alla precedente, l'aggiunta di una canottiera attillata, a collo alto, una giacca a maniche lunghe, che lascia la parte inferiore del busto totalmente scoperta e una bandana che richiama l'aspetto delle ginocchiere, ma con una decorazione centrale ridimensionata. Mostra, inoltre, un volto visibile e una capigliatura bionda, acconciata in un taglio prettamente anni ottanta.

Forma furiosa
Dio si presenta in questa forma dopo aver succhiato il sangue di Joseph. Rispetto alla Fuku form, ora non indossa la giacca né la bandana. Il suo look è molto più aggressivo e furioso, omicida, lontano dal tocco cool che aveva in precedenza; i suoi capelli sono disordinati, pettinati verso l'alto; richiama l'aspetto di Dio nell'ultima fase della storia del manga.

Eyes of Heaven
Dio in questo gioco ha la pelle tendente al violaceo, è vestito quasi come un faraone e porta ornamenti dorati con la parola "DIO" che si ripete di continuo. Ha i capelli lunghissimi e sul volto ha un disegno dorato di una stella simile a quello che aveva Enrico Pucci nella sua forma finale.

Stand
Anche senza le abilità del suo Stand, Dio è un combattente pericolosissimo. Le sue abilità da vampiro sopracitate lo rendono di per se un avversario temibile. Possiede inoltre dei riflessi decisamente notevoli che gli hanno permesso di respingere l'Emerald Splash di Kakyoin con un semplice dito (l'attacco in questione è abbastanza forte da rompere il metallo). Possiede inoltre un eccellente fattore rigenerante, che gli permette di guarire da ferite altrimenti letali in poco tempo. Nello scontro finale con Jotaro Kujo, quest'ultimo gli aveva letteralmente sbriciolato il cranio. Eppure dopo un breve lasso di tempo, le sue ferite erano guarite.
Lo Stand di Dio Brando nella terza serie del manga è The World (世界 Za Wārudo) che, così come Star Platinum di Jotaro, è uno stand dotato di incredibile forza fisica, resistenza e riflessi - ma se possibile ancor più veloce e preciso. Più importante, lo stand di Dio è in grado di fermare il tempo per un lasso di tempo non indifferente. All'inizio della serie si vede Dio con uno stand fatto di rovi in grado di scattare una "fotografia" di una visione, un po' come Joseph, questo molto probabilmente è uno stand nato dal corpo di Jonathan, che Dio usa a suo piacimento. Nella sesta serie dimostra inoltre di saper guarire le ferite di Enrico Pucci, come il Crazy Diamond di Josuke. Questo ha portato alcuni fan a pensare che il vero potere di The World fosse il poter disporre dei poteri stand dei Joestar, sebbene questa teoria non sia mai stata accertata.
Nell'universo alternativo di Steel Ball Run, Diego Brando (alter ego di Dio Brando) inizialmente non è dotato di nessun potere stand. In seguito, dopo essere entrato in possesso dell'occhio sinistro della reliquia, Diego acquisisce l'abilità dello stand Scary Monsters di Ferdinand che era stata usata su di lui. Il potere dello stand di Diego sembra essere maggiore rispetto a quello di Ferdinand, in quanto gli permette di acquisire lui stesso i tratti di un dinosauro oltre a poter trasformare le altre creature. Il Diego Brando proveniente da un'altra dimensione che compare negli ultimi due volumi della serie è invece portatore dello stand The World, identico a quello già comparso nella terza serie.
In Eyes of Heaven lo stand di Dio si chiama The World Over Heaven, ed è l'evoluzione di quello precedente. Simile a quello precedente salvo i colori bianco e oro, questo Stand ferma il tempo per un periodo illimitato, riscrive completamente la realtà e riporta in vita i morti rubandogli l'anima e soggiogandoli al volere di Dio. Ha tuttavia un campo d'azione ristretto a due metri e gli oggetti possono essere modificati dallo Stand solo se colpiti da esso.

Altre apparizioni
Dio è un personaggio giocabile del videogioco Jump Super Stars e del suo seguito Jump Ultimate Stars, entrambi disponibili per Nintendo DS. Dio Brando è un personaggio giocabile anche del videogioco crossover Jump Force per PS4 e Xbox One.
Nella serie di videogiochi Touhou è presente un personaggio femminile di nome Sakuya Izayoi che è una parodia di Dio Brando, e le sue tecniche di combattimento si basano appunto sulla capacità di manipolare il tempo e sul lancio di coltelli.


mercoledì 16 ottobre 2019

Don Zauker

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Don Zauker è una serie a fumetti scritta da Emiliano Pagani e disegnata da Daniele Caluri (conosciuti anche come Paguri), pubblicata con cadenza mensile su Il Vernacoliere fino a novembre 2011.

Il personaggio
Don Zauker è un immaginario prete esorcista, sboccato, dal fisico palestrato e tatuato, pornofilo, donnaiolo, tossicomane, omofobo, razzista e per nulla vicino alle posizioni ufficiali della Chiesa cattolica. Il nome di Don Zauker deriva dall'omonimo antagonista della serie Daitarn 3, il capo dei cattivi, a sottolineare subito il carattere del personaggio:
«Don Zauker è arrogante, manesco, ignorantissimo, egoista, bugiardo; è l’incarnazione dei peggiori vizi dell’uomo e non fa assolutamente niente per nasconderlo.»
(Emiliano Pagani)
Le fattezze fisiche e qualche battuta (se un uomo con il crocifisso incontra un uomo con la pistola, l'uomo con il crocifisso è un uomo morto) invece, ricordano da vicino quelle di Clint Eastwood e dei duri del cinema d'azione.
Secondo il fumetto, Don Zauker è nato a Dzez-Kazan, un piccolo villaggio nei pressi della steppa del Kazakistan. Ha trascorso l'infanzia in Germania collezionando alcune presenze nelle giovanili del Karl Zeiss Jena; nel 1953 venne registrato al porto di Livorno come unico passeggero dello Spirit of Whitby, ed infine chiese di essere assunto come esorcista in Vaticano allegando alla domanda di assunzione le referenze scritte da Rasputin e Bokassa. Avrebbe "lasciato il segno un po' ovunque dall'Uzbekistan all'Amazzonia".
Sempre secondo la storia immaginaria, nei primi anni del suo soggiorno in Italia Don Zauker riuscì ad arrivare a Pietrelcina. Venuto in possesso di diverse lettere composte da un eminente prelato riguardanti le attività di Padre Pio, Don Zauker studiò le attività del frate di Pietrelcina usandole come pietra di paragone per creare la sua immagine pubblica di sant'uomo, mistico e devoto.

Caratteristiche particolari
La pistola di Don Zauker è una Luger P08 che porta sempre sotto la tunica (chiaro riferimento alla sua militanza nella Gioventù hitleriana durante il nazionalsocialismo, visto che la Luger era l'arma di ordinanza degli ufficiali tedeschi durante la II Guerra Mondiale).
Ha battuto 15 a 1 il Santo Padre Benedetto XVI in una partita di calcetto tenutasi negli appartamenti papali, con cui aveva un conto in sospeso per una partita svoltasi nell'estate del 1941 fra membri della Gioventù hitleriana e dobermann contro ebrei, zingari, storpi, handicappati, beduini, comunisti e gay.
Le tribù nomadi Dell'Uzbekistan lo hanno soprannominato "Il Lupo della steppa".
Gli Indios della foresta amazzonica si riferiscono a lui con l'appellativo di "PAQUE-TOCH-SIACHT-NAMPUR" ovvero "lo spirito venuto da lontano a trombarci le mogli".

Pubblicazioni e spettacoli
Don Zauker, su testi di Emiliano Pagani, è una summa di satira acida a tutto campo e di anticattolicesimo (sentimento largamente condiviso da Caluri che non ne fa mistero). Una raccolta delle puntate pubblicate del fumetto di Don Zauker (più una inedita) è stata presentata in anteprima nel corso di Lucca Comics 2006.
Nel 2008 per l'editore Clair de Lune il fumetto (con il nome di Dom Zauker, Exorciste) è stato pubblicato anche in Francia.
Durante la tradizionale festa organizzata a Livorno dalla rivista i due autori hanno realizzato uno spettacolo, in collaborazione con la compagnia teatrale I Licaoni, il "Don Zauker Talk Show", replicato durante l'edizione di Lucca Comics 2006, in seguito riproposto in diverse località.


martedì 15 ottobre 2019

Sukia

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Sukia è un personaggio immaginario dei fumetti protagonista di una omonima testata italiana di genere nero-erotica, ideato da Renzo Barbieri e Nicola Del Principe e pubblicato dalla Edifumetto dal 1978 al 1986, per 153 volumi.

Storia editoriale
La serie venne pubblicata dal 1978 al 1986 per 153 volumi dalla casa editrice Edifumetto, di proprietà dello stesso Barbieri.
La serie fu pubblicata in Italia, Germania, Francia e in America latina, dove, stampata in Colombia, fu distribuita per tutto il Sudamerica. La versione latinoamericana può essere trovata anche in Nordamerica.

Biografia del personaggio
Sukia è una vampira, analogamente a tanti altri personaggi del fumetto italiano degli anni settanta come Jacula, Zora la vampira e Lucifera.
Sukia Dragomic, figlia del conte Dracul, originario della Transilvania, che ha appreso da giovanissima la famigerata arte di impalare nemici e prigionieri - in accordo con la figura storica di Vlad Tepes - scampa alla violenza del padre uccidendolo, e, divenuta crudele, uccide anche sua sorella, dedicandosi poi ad ogni genere di sadismo, finché non viene murata viva, tanto che, nel 1724 viene rinvenuto il suo cadavere perfettamente conservato, che contaminato accidentalmente con del sangue, secondo la tradizione, la fa divenire vampira... Sukia vive attualmente a New York, e ha perduto la sua crudeltà, ma non la spietatezza, poiché spesso ha sete di sangue.
Dai lunghi capelli corvini, nell'aspetto, soprattutto nelle copertine più curate, opera dell'illustratore Emanuele Taglietti, si ispira all'attrice Ornella Muti, sex symbol dell'epoca.

Trama
Sukia è una vampira, figlia di un feroce condottiero romeno del XIII secolo, il Conte Dracul Dragomic, ma conduce comunque una vita apparentemente normale; è fidanzata con un giornalista di nome Alfred Bildiger, e durante un viaggio a New York, questi scopre casualmente la sua vera identità. Per impedire che Bildiger lo possa rivelare al giornale presso il quale lavora, Sukia lo morde sul collo vampirizzandolo e sopprimendolo per decapitazione, secondo i dettami vampireschi. Bill Thomas, amico e collega di Bildiger, testimone del macabro rito, inizia ad indagare su di lei pedinandola in lungo ed in largo. Nel corso della serie Sukia viaggia in giro per il mondo, accompagnata dall'effeminato servo Gary, e incontra persone e creature malvagie. Sukia è rappresentata come un'antieroina, poiché ne diviene volta per volta complice o nemica.

Comprimari
  • Gary, suo giovane e fedele servitore. È omosessuale e libertino. Nel corso della serie il suo aspetto cambia drasticamente, da effeminato a virile e nerboruto.
  • Bill Thomas, un giornalista determinato a svelare all'opinione pubblica la natura vampiresca di Sukia. È il principale antagonista di Sukia nella serie sebbene sia di nascosto innamorato di lei ed al contempo da lei odiato.
Impatto culturale
Il fumetto ha dato anche il nome ad un gruppo musicale californiano.


lunedì 14 ottobre 2019

Il dottor Oss

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Dottor Oss è un personaggio di Mino Milani e Grazia Nidasio, protagonista dell'omonima serie a fumetti per ragazzi, pubblicata tra il 1964 e il 1969 sul Corriere dei Piccoli.
La storia riprende le vicende del personaggio omonimo di Jules Verne, inventando nuove storie e introducendo alcune variazioni nel carattere del personaggio.
In questa serie di storie, il dottor Oss viene rappresentato (diversamente da Verne) come uno scienziato affascinante, altissimo e dallo sguardo magnetico, che indaga su una serie di casi bizzarri.
A stretto rigore questa serie non potrebbe definirsi un fumetto in quanto è organizzata in vignette mute, tutte della stessa dimensione, con una lunga didascalia sottostante.
Dopo la prima pubblicazione a puntate sul Corriere dei Piccoli, i sette episodi sono stati raccolti in un'edizione integrale nel 2013 dall'editore Comicout nel volume Il dottor Oss. Tutte le storie 1964-1969.


domenica 13 ottobre 2019

Condorito

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Condorito è un personaggio a fumetti cileno creato da un autore molto famoso nell'America Latina, René Ríos Boettiger, conosciuto come Pepo.
Condorito è un condor che vive nella città immaginaria di Pelotillehue protagonista di storie molto brevi che terminano spesso con una battuta che causa lo svenimento di un personaggio col suono onomatopeico caratteristico di "Plop!"


sabato 12 ottobre 2019

Cucciolo e Beppe

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Cucciolo e Beppe sono due personaggi immaginari dei fumetti protagonisti di una serie a fumetti dalla lunga vita editoriale, Cucciolo, ideati nel 1940 da Giuseppe Caregaro, proprietario delle Edizioni Alpe, e dal disegnatore Rino Anzi insieme alla collaborazione di Federico Pedrocchi.
Nati come animali antropomorfi chiaramente ispirati a Topolino e Pippo, successivamente vennero ripresi da Giorgio Rebuffi che li revisionò profondamente svincolandoli definitivamente dalle origini ponendo le basi per una fortunata vita editoriale durata fino alla fine degli anni ottanta. Vennero pubblicati su varie testate pubblicate dalle Edizioni Alpe dagli anni quaranta agli anni ottanta e la serie principale esordita nel 1952, Cucciolo, venne edita fino al 1989 per oltre 600 numeri.

Storia editoriale
Esordi e periodo anteguerra
I personaggi esordiscono graficamente molto simili a Topolino e Pippo nella collana Gli albi di Scimmiottino delle Edizioni Alpe, nel n.76 del 4 settembre 1941 con la storia "Cucciolo e la scure miracolosa", scritta da Federico Pedrocchi con lo pseudonimo di Antonio Carozzi e disegnate da Rino Anzi, alla quale seguiranno altre storie fino alla chiusura della testata nel dicembre 1941 sostituita dalla nuova testata Gli Albi della Fantasia, una collana contenitore pubblicata dal 1942 al 1943 e che alternava storie di Cucciolo di Federico Pedrocchi ad altri personaggi come Coriolano di Walter Faccini e riduzioni di fiabe classiche o romanzi epici.
I due personaggi ricompaiono in altri quattro Albi di Scimmiottino, poi, dopo l'uscita del n. 84, Cucciolo e il bandito Musonero (13 dicembre 1941) la pubblicazione passa da quindicinale a settimanale e assume il nome Gli Albi della Fantasia. Per disposizioni governative, le nuvolette e la divisione in vignette sono bandite dai periodici per ragazzi e pertanto la nuova collana si distingue dalla precedente per la presenza delle didascalie al posto dei fumetti. Nella nona storia coi due personaggi, Cucciolo al concorso inventori (n. 4 del 15 febbraio 1942), vengono radicalmente trasformati, venendo disegnati non più come animali umanizzati, graficamente molto simili ai personaggi della Disney, Topolino e Pippo, ma come persone, senza che venga fornita alcuna spiegazione nella trama, mantenendo però le caratteristiche psicologiche e caratteriali e vagamente la fisionomia della precedente versione; cambia il vestiario che ora è malamente rattoppato.
La coppia Cucciolo e Beppe compare fin dal primo numero della serie (Cucciolo e la stellina spenta, 15 gennaio 1942), la quale, come la precedente, pubblica anche riduzioni di fiabe classiche come il Gatto con gli stivali, saghe cinquecentesche come I Paladini, vicende umoristiche come Bagolino Frottolini di Da Passano. Nel n. 32 del 1943 compare il primo di 9 albi di Coriolano, allenatore dello scimmione Pantaleo. Scritta e disegnata da Walter Faccini, è l'unica altra serie della collana a sopravvivere nel dopoguerra e a continuare per anni su Gaie Fantasie e di Cucciolo, illustrata anche da Giorgio Rebuffi, Luciano Bottaro, Antonio Terenghi;
Nel racconto "Nella terra dei sosia" (n. 33, 1943) illustrato da Roberto Peroni, Cucciolo indossa un cappello floscio e, come Beppe, acquisisce il caratteristico ciuffo; i due cominciano gradualmente a invecchiare, trasformandosi da bambini in ragazzi di età imprecisata. Nel corso di quella storia, i due scoprono una tribù di uomini preistorici tutti uguali tra loro e con l'identico nome "Poldo", personaggi che ritornano in altri tre albi (nn. 35, 48 e 52). La collana - che come la precedente pubblica alternativamente varie serie - si interrompe con il n. 64 del 1943.

Dopoguerra
Nel 1948 le storie dei personaggi ritornano in tre supplenti della collana I Grandi Racconti Illustrati nei quali vengono ristampate quasi tutte le storie in cui i due protagonisti sono ancora animali antropizzati. Il terzo supplemento "Il Natale di Cucciolo", pubblica un'avventura inedita, "Pranzo di fine anno", a firma - nell'ultima vignetta - di E. Raineri. Almeno due delle avventure come animali antropizzati, "Cucciolo e l'aeroterracqueo di Beppe" e "Cucciolo e le superstizioni di Beppe", sono ridisegnate alla fine degli anni cinquanta con i protagonisti in forma umana con i titoli "L'aeroterracqueo" e "Beppe super superstizioso"; l'autore è probabilmente Raffaele Cormio. Nell'aprile 1949 esordì una nuova testata, "Gaie Fantasie" che alterna la ristampa di materiale anteguerra a quello inedito e che successivamente sarà nota anche come Fantasie Allegre e Le Gaie Fantasie di Cucciolo, costituita da albi mensili di 48 pagine in grande formato. All'inizio la serie ristampava racconti tratte dalle collane Gli Albi della Fantasia e Gli Albi di Scimmiottino, sia di Cucciolo che di altri personaggi come Coriolano, e nel 1952 inizia a pubblicare quasi esclusivamente materiale inedito e, salvo rare eccezioni, i personaggi mantengono l'aspetto di ragazzi dell'ultimo periodo de Gli Albi dell'Allegria; abbigliamento e certi particolari del volto variano a seconda del disegnatore ma Cucciolo è sempre caratterizzato dalla presenza del cappello floscio che porta fino al 1953. Alla realizzazione delle loro nuove avventure contribuiscono Rino Anzi, Lina Buffolente, Roberto Peroni, Egidio Gherlizza, Giuseppe Perego, Dario Guzzon. Un altro illustratore anonimo realizzò una versione di Cucciolo in stile disneyano, con gli occhi a torta. Tra i copertinisti ricorrono il non meglio noto "Adry", autore anche del racconto "I due leoni", Franco Aloisi, Luciano Bottaro, Lina Buffolente, Carlo Gentina, Egidio Gherlizza, Dario Guzzon, Giuseppe Perego, E. Raineri.

Anni cinquanta
Nel 1950 fecero la loro apparizione i personaggi di Bombarda (Cucciolo contro Bombarda, n° 18), dei tre nipoti Tip, Top e Tap (Cucciolo e Tip, Top e Tap, n° 20, disegni di Roberto Peroni). Nell'episodio Caccia grossa (L'isola del tesoro e altre storie, n° 27, 1951) esordì come autore Giorgio Rebuffi mentre "Le istantanee di Beppe" (n° 12, 1952, testi di Carlo Chendi) è l'esordio di Luciano Bottaro mentre con "Cucciolo e Beppe parrucchieri provetti" (n° 20, 1952) ebbe inizio la produzione di Umberto Manfrin; "Negli abissi del Mar-Mellata" (n° 5, 1954, testo di Cesare Solini) e "Vacanze in Africa" (n° 13, 1954) sono rispettivamente la prima storia di Tiberio Colantuoni e di Franco Aloisi. Le trame erano inizialmente semplici e infantili e, per tutto il 1952, si alternarono con quelli più elaborati realizzati da Rebuffi spesso su testi di Roberto Renzi per la testata dedicata Cucciolo in formato libretto, in cui Cucciolo e Beppe erano rappresentati come adulti. Il punto di congiunzione tra le due versioni dei personaggi è l'albo "La banda del filo" (n°5, 1953) disegnato da Rebuffi, in cui compare anche Tiramolla. Le pubblicazioni continuarono fino al 1956, con 144 uscite divise in tre serie in tre diversi formati, numerate a partire da 1 a ogni annata e con numerosi supplementi tra cui nel 1953 "Cucciolo in 3D", il primo albo italiano a tre dimensioni, sull'onda del boom dei fumetti tridimensionali pubblicati negli Stati Uniti.
La popolarità del personaggio fu sancita dall'uscita di un albo omonimo in formato "libretto", lo stesso adottato con grande successo nel 1949 dal Topolino della Mondadori. L'editore Caregaro riteneva infatti di possedere una carta vincente per battersi con quella testata, e in effetti per alcuni anni Cucciolo costituì il principale concorrente della testata della Mondadori. La prima uscita in formato "libretto" fu l'albo "La strenna di Cucciolo", supplemento al n°29 di "Gaie Fantasie" del 15 agosto 1951 con il racconto Al fuoco! di Giorgio Rebuffi; il primo numero della serie di Cucciolo uscì il 1º gennaio 1952. In questa testata, Rebuffi, che si autoritraeva nelle vesti del disegnatore "Mister Alt", reinventò la coppia di personaggi ora del tutto affrancati dai modelli grafici disneyani. Divenuti adulti, Cucciolo e Beppe entrarono a far parte della middle-class lavoratrice (anche se la loro occupazione non è chiara) muovendosi in un ambiente sempre più urbanizzato; quello che all'inizio era denominato "Il villaggio" diventa gradualmente una città poi battezzata per breve tempo "Cucciolopoli". Nell'avventura I"l 1º congresso", il personaggio di testata organizzò un grande incontro tra i protagonisti delle storie pubblicate in quel numero del mensile, Fox, Bingo Bongo e Coriolano; altre serie di contorno, molte delle quali già note ai lettori di Gaie Fantasie, apparvero nei numeri successivi. Per mezzo di brevi raccordi Rebuffi collega le varie storie di ogni albo con un filo conduttore, nell'intento di creare un mondo unificato analogo all'universo Disney. L'autore realizzò numerosi altri racconti "metafumettistici", in cui veniva eliminata la cosiddetta "quarta parete" e i protagonisti della vicenda parlavano direttamente con il lettore o interagivano con la realtà del lettore, per esempio cancellando le armi dell'avversario con una gomma da disegno. Inventò inoltre nuovi e apprezzati personaggi come il cugino menagramo Giona (1954), l'imprendibile Fantasmak (1954), La Peppa (1956), il cosacco Ivan Ilià (1958), il "Luposki della steppa" Pugacioff (1959); attribuì un cognome a Beppe ("Dei Bepponi", nel racconto "Il certificato"[28]), e affinò le caratteristiche di personaggi già esistenti, come Bombarda, presentato nell'albo "Il Bar di Beppe" come un oste disonesto e manesco (Gaie Fantasie n° 16, 1952), divenne poi malfattore a tempo pieno, e infine, grazie a Rebuffi, un quasi-ex-furfante a sua volta vittima del Lupo Pugacioff.
Il più noto personaggio creato graficamente da Rebuffi è Tiramolla, ideato da Roberto Renzi, che fece la sua comparsa nel n° 8 (1952) in una storia Il mistero della villa; il successo del personaggio fu tale che il 16 luglio 1953 le edizioni Alpe gli dedicarono un albo che portava il suo nome con le stesse caratteristiche di "Cucciolo". Dal n 14 del 1962 Cucciolo pubblicò in copertina il marchio "Garanzia Morale", associazione di editori italiani che assicurava l'assenza di disegni e situazioni non adatte allo scopo di evitare una minacciata pre-censura governativa simile a quella cinematografica.

Anni sessanta e declino
Giuseppe Caregaro diresse la casa editrice fino al 1963, anno della sua morte, che segnò l'inizio del declino delle Edizione Alpe. Gli autori come Bottaro e Rebuffi passarono a lavori più remunerativi e artisticamente più soddisfacenti e la produzione di nuove storie - realizzate da Gino Esposito ("Gino Scott"), Mario Moletti, Alberico Motta, Attilio Ortolani ("Attor"), Michele Seccia, Maria Luisa Uggetti e, soprattutto, Sante Villani, in arte Vilsa e Carlo Signoroni, in arte Willi's - non riuscì però a replicare il successo del periodo d'oro degli anni cinquanta e sessanta.
Fin dagli anni cinquanta Cucciolo comparve in un'infinita serie di ristampe, albi speciali, raccolte nei formati più disparati. Alla fine, dopo effimeri tentativi di rinnovamento, Cucciolo e tutte le altre testate della Casa Editrice Alpe chiusero nel 1987 e i diritti delle storie e dei personaggi vennero ceduti alla casa editrice Fratelli Vallardi che nel 1990 tentò un rilancio del personaggio nell'ambito del progetto della testata Tiramolla, un settimanale graficamente identico a Topolino pubblicizzato con un grande battage pubblicitario ma caratterizzato da storie di minore qualità. A giugno del 1993 ne venero interrotte le pubblicazioni; nell'ottobre dello stesso anno la casa editrice Comic Art provò a riproporla in albi mensili in bianco e nero, ma la collana chiuse dopo tre numeri per problemi di copyright.

Ristampe e fan fiction
Dagli anni novanta le storie di Cucciolo e Tiramolla sono oggetto di ristampe e recuperi filologici. In particolare le Edizioni Annexia hanno pubblicato fra il 2014 e il 2015 otto volumi dedicati ai due personaggi. Marco Pugacioff è autore di alcuni racconti “fan fiction” interpretati da Cucciolo e Beppe; ha ristampato a bassa tiratura le primissime storie dei personaggi, comprese quelle in cui essi compaiono in versione animale e dando un perché alla trasformazione da cagnolini a bambini.