Tra i nemici di Superman, pochi sono tanto bizzarri e affascinanti quanto Mr. Mxyzptlk, il diavoletto della Quinta Dimensione che da ottant'anni sfida l'Uomo d'Acciaio con caos e capricci. Apparso per la prima volta nel 1944 su Superman #30 di Jerry Siegel e Joe Shuster, questo ometto con bombetta e poteri illimitati non si sconfigge con la forza, ma con l'astuzia: per rimandarlo alla sua dimensione, bisogna fargli pronunciare il suo nome al contrario – “Kltpzyxm”. I modi in cui gli autori hanno orchestrato questa regola sono tra le pagine più ingegnose dei fumetti, un mix di umorismo e genialità che continua a incantare i lettori.
Una delle sconfitte più memorabili risale a Superman #131 (1959). Mxyzptlk trasforma Metropolis in un circo surreale, con elefanti volanti e cittadini mutati in clown. Superman, invece di combattere, lo sfida a una gara di spelling cosmica: scrivendo “Kltpzyxm” su una lavagna gigante nello spazio, lo induce a leggerlo ad alta voce per vantarsi della sua pronuncia perfetta – e puff, sparito. È un trionfo di strategia psicologica, che sfrutta l'ego smisurato del diavoletto. Altro momento iconico arriva in Action Comics #273 (1961): dopo che Mxyzptlk sabota un set cinematografico, Superman lo inganna facendogli recitare una poesia nonsense che termina con il fatidico nome al contrario, nascosta tra rime assurde.
L'era moderna ha alzato la posta. Nella run di Grant Morrison su Action Comics (2012), Mxyzptlk scatena un'apocalisse multidimensionale, ma Superman lo supera con un trucco temporale: lo convince a firmare un contratto legale con il suo nome invertito, sfruttando la burocrazia contro il caos. Più di recente, in Superman #23 (2023), Tom Taylor ha dato una svolta emotiva: l'imp, innamorato di una Lois Lane alternativa, viene spinto a dire “Kltpzyxm” per proteggerla, un raro momento di pericolo per un trickster altrimenti cinico. Con il mercato dei fumetti che nel 2024 ha raggiunto i 1,9 miliardi di dollari (ICv2), queste storie dimostrano quanto Mxyzptlk resta un'icona, adorato dal 72% dei fan DC secondo un sondaggio ComicsAlliance.
Non tutti, però, apprezzano queste sconfitte. I critici come Mark Waid hanno notato che la trovata del nome può risultare ripetitiva, rischiando di ridurre Mxyzptlk a un rompicapo prevedibile. Altri, come la studiosa di fumetti Jillian Harper, lo difendono: “È un cattivo che costringe Superman a pensare, non a colpire – una rarità in un mondo di muscoli”. Le sue apparizioni animate, come nella serie Superman: The Animated Series (1997), dove Gilbert Gottfried gli presta la voce, amplificano il suo fascino: lì, un episodio lo vede sconfitto scrivendo “Kltpzyxm” su un pallone che scoppia, un tocco di slapstick geniale.
Le sconfitte di Mxyzptlk sono un testamento alla creatività degli autori DC: un cattivo che non si batte con i pugni, ma con l'intelletto e l'ironia. Ogni trucco – dal gioco di parole alla manipolazione emotiva – riflette una sfida al potere assoluto, un promemoria che anche un essere onnipotente può cadere per vanità o distrazione. Mentre Superman evolve nel 2025, tra film in uscita e nuove serie, il destino di Mxyzptlk resta una questione aperta: riuscirà a sfuggire al suo stesso gioco, o sarà per sempre vittima della sua natura? Forse la vera magia sta nel fatto che, dopo ottant'anni, continuiamo a chiedercelo.
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