giovedì 7 novembre 2019

Amelia (Disney)

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Amelia (Magica De Spell) è un personaggio immaginario dei fumetti e cartoni animati Disney inventato da Carl Barks nel 1961. Appare per la prima volta nella storia The Midas Touch, pubblicata per la prima volta su Uncle Scrooge n. 36 (e pubblicata in Italia con il titolo Zio Paperone e la fattucchiera).

Caratteristiche
Soprannominata la fattucchiera che ammalia (o anche la strega che ammalia), è una papera maliarda dai folti e lunghi capelli neri, le ciglia lunghe ed il vestito nero: Barks la volle attraente, all'opposto del classico stereotipo della vecchia megera, e si ispirò per le sue fattezze a Sophia Loren e Morticia Addams. Altri indicano come possibile fonte di ispirazione anche Gina Lollobrigida (difatti nella prima storia in cui appare Amelia si finge l'attrice Gina Luluduckita).
Vive in una casetta alle pendici del Vesuvio, che nella serie TV DuckTales - Avventure di paperi viene rappresentato come una sperduta isola vulcanica su cui è scolpito il volto della fattucchiera, e viene caratterizzata con un marcato accento napoletano. A proposito di questo, Barks ha dichiarato:
«Adoro l'Italia e la pizza! Quando ho creato Amelia, mi è sembrata una cosa carina presentarla come una ragazza italiana che vivesse alle pendici del Vesuvio»
(Carl Barks)
Le origini napoletane della sua stirpe, così come l'origine della convivenza con il corvo Gennarino e l'ossessione per la Numero Uno di Paperon de' Paperoni, sono state anche narrate nella storia Amelia e l'antenata strega per forza (1998).
Già dal primo racconto, ha come punto debole l'aglio, che la indebolisce costringendola a fuggire (ad esempio, nella storia Amelia in: Papera per un giorno del numero 2656 di Topolino perde tutti i suoi poteri e la memoria dopo un'eccessiva esposizione all'aglio e diventa assistente di Paperon de' Paperoni).
Nella storia Amelia e le magie azzurre di Bruno Sarda e Silvia Ziche, la strega si mostra grande tifosa della nazionale italiana di calcio.

Il tocco di Mida
In Zio Paperone e la fattucchiera, Amelia entra in possesso del misterioso incantesimo noto come tocco di Mida, il re che, nella mitologia greca, era in grado di tramutare qualsiasi oggetto in oro con il semplice tocco della mano. Grazie a questo incantesimo, la strega napoletana è in grado di realizzare un potente amuleto che la renderà la più ricca del mondo: per ottenerlo, però, deve fondere il metallo delle monete degli uomini più ricchi della Terra in un crogiolo da calare nella bocca del Vesuvio.
Poiché tra queste monete rientra la Numero Uno di Paperon de' Paperoni (l'unica che le manca per poter realizzare l'amuleto), Amelia viaggia periodicamente a Paperopoli per tentare di sottrarla al papero più ricco del mondo. In molte occasioni la strega sembra riuscire nel suo intento, ma Paperone alla fine recupera sempre la moneta, spesso con l'aiuto di Paperino, Qui, Quo e Qua o Archimede Pitagorico. È bene precisare che nella prima storia Amelia chiede a Paperone una qualsiasi moneta del miliardario (che essendo state toccate da lui hanno in sé la sua energia) e Paperone per sbaglio le dà la Numero Uno. Rintracciata la strega prova a convincerla a ridargli la moneta e prenderne un'altra al suo posto, ma Amelia rifiuta poiché essendo la Numero Uno la prima moneta guadagnata è quella più tenuta in mano, di conseguenza quella con più energia.

Trucchi e magie
Amelia attacca Paperone con ogni tipo di magia, spesso anche in combinazione con la tecnica (soprattutto la Amelia degli esordi barksiani): bombe contenenti svariate sostanze, ognuna delle quali ottiene un effetto differente; bacchette magiche acquistate sui banchi dei mercatini della magia (utilizzate per vari scopi quali ipnotizzare, invertire l'inerzia o la gravità); candele per viaggiare indietro nel tempo, sdoppiamenti e altri trucchi analoghi.
Spesso capita che le altre streghe la critichino e mettano in discussione il suo valore, a causa dell'ossessione verso la Numero Uno, che dopo molti tentativi non è ancora stata conquistata. Tuttavia, in alcune storie a fumetti, la conquista della Numero Uno è un incarico che le è stato affidato dal concilio delle streghe (Topolino numero 3035, "Zio Paperone, Amelia & il patto della Luna"), perciò, anche se volesse, non potrebbe rifiutarlo.
Per conquistare il prezioso decino Amelia non esita ad allearsi con altre streghe disneyane, ad esempio Maga Magò (soprattutto in storie di produzione brasiliana), Nocciola (ad esempio in Zio Paperone e Tre streghe per la Numero 1) e Roberta.
A partire dagli anni novanta, sempre più spesso Amelia è la vera e propria protagonista di diverse storie e non più semplice antagonista di Paperone (in queste avventure il papero più ricco del mondo ha un ruolo marginale o non appare affatto). Si va da Amelia e le magie azzurre, in cui la fattucchiera tenta di "stregare" la Nazionale di calcio italiana per favorirla ai Mondiali 1994 (in questa storia Amelia avrà a che fare con le parodie-caricature di Arrigo Sacchi e Alba Parietti), a Amelia fatina per un giorno, in cui compie una buona azione per aiutare i bambini di Paperopoli contro degli speculatori edilizi, passando per storie bizzarre come Amelia, Magò e il mistero al pomodoro e Amelia, Magò e il cristallo dei sogni che la vedono nel ruolo di strega-detective insieme a Magò.

Personaggi Disney legati ad Amelia
Nel corso degli anni gli autori hanno creato per Amelia vari parenti, alleati e spasimanti.
Questi personaggi (come le alleanze del personaggio) variano a seconda delle continuity (quella di Carl Barks, quella degli autori italiani - non sempre coerente - quella delle storie americane di Jim Fletcher, e quelle di altri autori).

Gennarino
Gennarino (Ratface), personaggio che appare per la prima volta nel gennaio 1963, è il corvo domestico di Amelia.
Nelle storie precedenti, nel "covo" della strega erano già presenti, come da tradizione, numerosi animali di colore nero (gatti, topi, pipistrelli, corvi), ma soltanto Gennarino diventerà un personaggio fisso. È un vero e proprio corvo, non antropomorfo, ma capace di comunicare con la sua padrona e di assisterla nelle sue magie. Nelle prime storie era capace di parlare, caratteristica persa nel tempo e del tutto assente oggi, perlomeno nelle storie di produzione italiana (al massimo nei balloon vengono scritti i suoi pensieri). Fedelissimo ad Amelia, la aiuta in tutti i modi nella caccia alla Numero Uno, anche se spesso riesce solo a combinare guai.
In alcune storie italiane, i corvi sono due, mentre nella serie DuckTales - Avventure di paperi è sostituito da un altro corvo, Poe, che è in realtà il fratello di Amelia, trasformato per errore in corvo.
Il personaggio di Gennarino ha ispirato il disegno dello stemma del 50º Gruppo Volo della 46ª Brigata aerea, raffigurante in realtà la cornacchia "Checca".

Nocina e Nespolo
Ad Amelia e Maga Magò (che Jim Fletcher fa convivere in un tetro castello) vengono ogni tanto affidati in custodia Nocina (Witch Child) e Nespolo (Warlock), i figli della Perfida Strega dell'Ovest (Wicked Witch of the West). Nocina, che successivamente verrà chiamata Maghetta, appare per la prima volta nella storia Witch Child Comes to Tea, che ebbe la sua prima pubblicazione mondiale in Italia col titolo Amelia e il mancato debutto (Topolino n. 587 del 26 febbraio 1967). Nespolo, che successivamente verrà chiamato Maghetto, appare per la prima volta nella storia Send Two Kids to Do a Witch's Job (S 66138), anche questa pubblicata per la prima volta in Italia col titolo Amelia e la fissazione del soldo (Topolino n. 592 del 2 aprile 1967).

La nonna
Il personaggio della nonna di Amelia (Granny De Spell) appare per la prima volta nel 1966, nella storia Maga Magò e la ricerca insulsa (A Lesson From Granny).
Nel 1995, il trio Francesco Artibani, Lello Arena e Giorgio Cavazzano rivisita il personaggio nella storia Amelia e la pietra Pantarba. La nonna qui si chiama Caraldina ed è diversa dalla nonna degli anni sessanta. L'aspetto fisico è completamente differente: la papera sembra meno anziana, ha lunghi capelli ricci e veste alla moda Hippy. Inoltre è invadente e oppressiva, i suoi incantesimi spesso funzionano nel modo sbagliato e possiede poteri pericolosi per lei e per quelli che le stanno intorno (ad esempio si trasforma in ciò che sogna). Nella storia, Caraldina e gli altri strani familiari di Amelia (Minima e Rosolio) aiutano a modo loro Amelia nella ricerca della pantarba, una leggendaria pietra magica in grado di attrarre a sé altri oggetti preziosi.
Da notare che nell'episodio 51 di DuckTales Amelia fa riferimento a una certa "Nonna Tragica".

Civetto
Civetto (Samson Hex in originale) è un giovane apprendista di Amelia. Apparso in alcune satire americane statunitensi disegnate da Jim Fletcher negli anni sessanta, dove Amelia agisce insieme a Maga Magò e alla nonna (vedi sopra). Il suo aspetto è quello di un uccello antropomorfo dotato di becco adunco.

Streghella
Streghella è un personaggio ideato negli anni settanta da Michele Gazzarri (appare ad esempio in Zio Paperone e il quadrifoglio portasfortuna, del 1976).
È la nipote di Amelia. Nella prima apparizione (la storia sopracitata del 1976) è bionda, con pettinatura a coda di cavallo e vestiti all'ultima moda, carattere irritante e si autodefinisce una strega "moderna", in aspirapolvere e con formulario computerizzato.
In seguito viene caratterizzata in modo completamente diverso dalla zia, non solo nell'aspetto: è sempre rappresentata come bionda, con lentiggini e un cappello elegante; inoltre è una strega "buona", molto abile nelle arti magiche, ma sempre in contrasto con le altre streghe, che la rimproverano per le sue maniere gentili. È amica di Qui, Quo, Qua (Zio Paperone e la sfida del mulino abbandonato, 1980) e di Emy, Ely, Evy (Strega... Streghella la magia può esser bella, 1995).

Roberta
Roberta, "la studiosa esperta", è un personaggio inventato da Rodolfo Cimino negli anni settanta. Strega tecnologica, appare come una papera; ha il becco a punta, capelli ricci e biondi, sguardo penetrante (nelle caratterizzazioni grafiche di Cavazzano e di Gatto; altri autori, come Giorgio Bordini, le hanno dato un aspetto più innocuo).
Vive su un'isola sperduta in mezzo al mare (accuratamente evitata dai naviganti) che sembra un incrocio tra un laboratorio scientifico e una fabbrica con tanto di ciminiere. Amica e consigliera di Amelia, la aiuta nei suoi tentativi di impadronirsi della Numero Uno fornendole vari tipi di supporto, che vanno dalla metafisica alla tecnologia, combinati con la magia (un po' come Archimede aiuta Paperone a difendersi dalle streghe con le sue invenzioni), mentre è ad Amelia che vengono demandati gli aspetti più soprannaturali delle storie.
Nella prima storia in cui appare, Zio Paperone e le streghe in azione (Cimino e Cavazzano, 1971), Roberta conduce Amelia a una caverna che produce vaticinii, dove interpreta per lei l'oracolo, e la conduce infine alla mitica "caverna delle personalità rovesciate".
In una storia successiva, Zio Paperone e il turbinio magitecnico (Cimino e Gatto, 1973), Roberta costruisce per Amelia un congegno tecnologico in grado di distruggere la rete antimagica (un campo di forze a forma di reticolo) che protegge il deposito, senza richiedere nulla in cambio: dichiara che le basta la soddisfazione di poter battere Archimede.
In storie più recenti, invece della classica sfera di cristallo, Roberta usa una "lanterna tecnico-magica" con la quale può vedere ogni luogo della Terra, e perfino scrutare nel passato (Zio Paperone e il tallero firmato, Zio Paperone e la moltiplicazione della Numero 1), e quando vuole "tessere una trama funesta" lo fa letteralmente, con un futuristico telaio (Zio Paperone e il profumo della gioventù).
Sono molto rare le storie con Roberta non sceneggiate da Cimino: alcuni esempi sono Amelia e gli esami di magia (in cui Roberta ha un ruolo marginale e non usa mai la tecnologia che la caratterizza) e Zio Paperone e l'attacco al Vesuvio.

Minima
Altra nipote di Amelia è Minima, personaggio che appare per la prima volta in Dime After Dime (1991), un fumetto ispirato al cartone DuckTales. Anche questo personaggio viene rivisitato nella già citata Amelia e la pietra Pantarba.
Minima, al contrario di Streghella, è una bambina pestifera, e la "vittima" dei suoi dispetti è solitamente il corvo Gennarino, che tratta come una bambola.

Rosolio
Rosolio (che è anche il nome di una bevanda) è un personaggio inventato da Francesco Artibani, Lello Arena e Giorgio Cavazzano, e appare per la prima volta nella già citata Amelia e la pietra Pantarba. È uno spasimante della strega partenopea: nonna Caraldina sostiene che sarebbe un fidanzato perfetto per Amelia, la quale però lo detesta. Mago incapace (è definito "apprendista prestigiatore" nella prima storia in cui appare, mentre nella successiva Amelia e la furia degli elementi si scopre che ha superato l'esame di prestigiatore), ha anche lui poteri pericolosi: quando starnutisce sputa fuoco, e ciò avviene quando entra in contatto con Gennarino, perché è allergico ai corvi.
Sempre in Amelia e la pietra Pantarba si scopre che Amelia ha ideato un incantesimo che confina Caraldina, Minima e Rosolio nella dimensione delle streghe, ma che ogni 777 giorni perde il suo effetto, costringendola a sopportare la loro compagnia indesiderata per 333 ore.
Nota: Rosolio non è da confondersi con un personaggio con lo stesso nome, apparso in Topolino e i furti a ripetizione, storia del 1966 che rientra nel filone di Giuseppe Tubi.

Altri "spasimanti"
Altri personaggi che si innamorano di Amelia e appaiono solo in una storia sono Magiko, detto lo stregone zoologico in quanto si trasforma in qualsiasi animale egli desideri, anche mitologico (Amelia e lo spasimante tenace) e il pizzaiolo Peppino, che lavora nella fittizia Little Italy di Paperopoli (Amelia in: un amore di strega).
Nella storia commovente Amelia e la rinuncia alla numero 1, pubblicata su Topolino numero 2232 del 1998, Amelia s'innamora (ricambiata) di Teo, il direttore di un piccolo albergo in montagna dove si è recata in vacanza, nonché vecchio amico di Paperone. I due stanno per sposarsi (cosa che comporterebbe la rinuncia di Amelia alla magia) e l'amore di Teo ha addirittura guarito Amelia dalla sua ossessione per la Numero 1, sebbene Paperone (anche lui ospite dell'albergo) non si fidi della fattuchiera. Tuttavia, la scoperta del legame tra Paperone e Amelia fa impazzire Teo, il quale non esita a rubare la moneta di Paperone per fonderla, malgrado Amelia sia ormai contraria. La strega è dunque costretta a paralizzare il fidanzato e a lasciarlo per salvarlo da sé stesso. La storia si chiude con la frase toccante "L'amore più grande è proprio quello che sacrifica se stesso".

Matilda
Matilda è l'apprendista strega teenager cugina di Amelia, che si trasferisce da lei perché ha bisogno di un po' di disciplina. È stata introdotta nel 1999 nella serie di storie Matilda-L'apprendista streghetta, scritte da Giovanna Bo e disegnate da Emilio Urbano. Possiede una tarantola domestica (Tarty) che si diverte a punzecchiare Gennarino, e un aspirapolvere volante (Aspy) che usa al posto della scopa magica, ed è allergica alla Numero Uno.

Adelia
Nel 2007 fa il suo esordio Adelia, un'altra cugina di Amelia: tale personaggio è la pecora bianca di famiglia, essendo una fata (il titolo della prima e finora unica storia in cui appare è infatti Amelia e la cugina fata).

Poe De Spell
Poe De Spell è il fratello di Amelia, appare unicamente nella serie TV DuckTales e nelle riduzioni a fumetto a essa ispirate. Un incantesimo lo ha trasformato in un corvo non-antropomorfo.
Vero e proprio sostituto di Gennarino, gli si differenzia per l'uso della parola e di un caratteristico lobbia. Nell'episodio Caccia alla Numero Uno (Send in the Clones), Amelia dichiara che fondendo la Numero Uno di Paperone nel suo amuleto diventerebbe così potente da poter restituire a Poe il suo vero aspetto.
Il nome Poe è un omaggio a Edgar Allan Poe e alla sua poesia Il corvo: "nevermore" ("mai più") infatti è la stessa parola ripetuta continuamente dal corvo protagonista della poesia. Spesso la strega si rivolge a lui in originale come Mr. Poe.
Nell'edizione italiana, pur essendo comunque presentato come fratello di Amelia, viene chiamato Gennarino e doppiato con forte accento partenopeo.

Gianni
Zio amato da Amelia nell'infanzia, che appare nella storia Zio Paperone, Amelia e il patto della luna, di Topolino n. 3035 del gennaio 2014.

Lena De Spell
Nipote di Amelia apparsa nel reboot di DuckTales. All'inizio si presenta a Gaia come Lena Le Strange per non farla insospettire e si presenta come un adolescente con la passione degli scherzi e le sfide. Nella realtà usa l'amicizia di Gaia e sua nonna Bentina per avvicinarsi a Villa de Paperoni, rubare la Numero Uno e aiutare sua zia a liberarsi dalla sua forma d'ombra rinchiusa dentro un medaglione (in riferimento ad un vecchio episodio originale di DuckTales "Gioco di ombre", in cui Amelia veniva tradita dalla sua stessa ombra).


martedì 5 novembre 2019

Wotan (DC Comics)

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Wotan è un super criminale immaginario della DC Comics ed è l'arci-nemico di Dottor Fate, fino alla riformazione per mano dello stesso Yahweh.

Biografia del personaggio
Abbastanza strano, l'essere noto come Wotan cominciò la sua esistenza come una donna dell'età della pietra che venne stuprata (si pensa da qualcuno che affermò di essere un servo di dio). Studiò le arti nere e divenne una strega così potente che fu venerata come una dea. Successivamente imparò come spostarsi da corpo in corpo e quindi indirizzare la propria reincarnazione, infine diventando l'essere maschile conosciuto come Wotan. Nella Golden Age, Wontan incontrò prima Lanterna Verde e poi lo stregone Dottor Fate, e di quest'ultimo divenne l'arci-nemico.
Durante il secondo volume di The Spectre negli anni ottanta, tentò di appropriarsi del corpo della maga Zatanna, ma fallì miseramente. Poi, all'inizio degli anni novanta, Wotan scoprì il tempio dove l'ultimo corpo di Yahweh - dio stesso - giaceva sepolto, ancora pieno di potere mistico. Wotan entrò nella torre con l'intenzione di assorbire tutto il potere di quel corpo, confrontandosi contro lo stesso dio, e tentando di soppiantarlo. Ma quindi ne riemerse accecato, in quanto il male dentro di lui era stato bruciato dal potere di dio. Dichiarando che Wotan non avrebbe più minacciato nessuno, uno dei servi di Yahweh fece scomparire Wotan, così che potesse cominciare una nuova vita.
Fisicamente, Wotan era un uomo alto con una costituzione robusta e la pelle verde. Aveva i capelli neri e gli occhi viola. Indossava un costume rosso con un mantello verde e stivali verdi.

Poteri e abilità
Wotan è uno stregone maestro ed un brillante scienziato che creò meraviglie tecnologiche che sono molto più avanzate di quelle del XX secolo. Attraverso secoli di studio, Wotan imparò a maneggiare alla perfezione l'arte oscura della magia, diventando abbastanza potente da potersi scontrare addirittura contro Dottor Fate. Wotan può lanciare potenti raggi di energia mistica, volare, viaggiare tra le dimensioni, cambiare forma e avvalersi di una vasta gamma di incantesimi. Può anche assorbire le anime e i poteri degli altri esseri, trasferire la sua anima nei corpi altrui, e anche dirigere il corso della sua reincarnazione.




lunedì 4 novembre 2019

Aereo invisibile di Wonder Woman

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L'Aereo Invisibile (a volte chiamato anche Jet Invisibile o L'Invisibile Aereo Robot) è il venerabile, anche se ora raramente utilizzato, mezzo di trasporto della supereroina DC Comics Wonder Woman. Comparve per la prima volta in Sensation Comics n. 1 (gennaio 1942). Creato da William Moulton Marston come un'altra allegoria per i suoi fumetti su Wonder Woman, l'aereo invisibile rappresentò la condiscendenza invisibile che permise alle donne dell'Era della Depressione di entrare e sopravvivere nei luoghi di lavoro ostili dominati dai maschi con meno resistenza da quella ostilità. A dimostrazione di ciò, era stato allegorizzato che l'aereo invisibile non avrebbe mai potuto essere rintracciato mentre si muoveva silenziosamente a velocità super sonica, così da non poter essere abbattuto dalle armi del Mondo degli Uomini. L'idea era quella di evitare ogni conflitto piuttosto che creare ostilità nel futuro, e fu invece il precursore della tecnologia di tutti i dispositivi di occultamento.

Storia originale
La versione pre-Crisi dell'aereo invisibile era una necessità perché la Crisi sulle Terre infinite riscrisse la storia di Wonder Woman - insieme alle storie di tanti altri eroi - di conseguenza Wonder Woman non poteva volare. Divenne progressivamente più potente nel corso della Silver Age e oltre, acquisendo il potere di cavalcare le correnti aeree permettendole così di imitare il volo per brevi distanze. Tutto ciò, però, aveva dei limiti, per esempio se non c'era vento e l'aria era completamente ferma sarebbe stata costretta a terra o se fosse caduta da una grande distanza sarebbe andata incontro al terreno senza alcun aiuto. Anche se questo fece sì che dovesse contare meno frequentemente sul suo aereo invisibile, ne aveva comunque bisogno.
L'Aereo Invisibile fu una creazione di Diana durante il suo periodo iniziale sull'Isola Paradiso. Lo creò perché fosse un miglioramento all'aeroplano di sua madre che sarebbe potuto essere abbattuto nel Mondo degli Uomini. Il risultato della sua innovazione fu l'aereo invisibile che poteva volare a velocità incredibili silenziosamente e non essere rilevato dalle forze nemiche, evitando così conflitti spiacevoli. Inizialmente fu raffigurato come trasparente.
L'aereo invisibile comparve nelle prime storie a fumetti, incluso All-Star Comics n. 8, dove fu mostrato in grado di volare a oltre 2000 miglia orarie e di mandare via i raggi dell'arcobaleno per penetrare la nebbia intorno all'Isola Paradiso, così come l'atterraggio in modalità stealth e una radio costruita all'interno. Wonder Woman era solita parcheggiarlo in una fattoria abbandonata vicino a Washington D.C., nel granaio, quindi ne scendeva con abiti militari sotto il nome di Luogotenente Prince. Anche se non fu esplicitamente affermato, l'aereo veniva probabilmente parcheggiato li quando non era in uso, per tutto il resto dell'epoca pre-Crisi. In una storia successiva, volò a 40 miglia al secondo.
Poco dopo, le capacità telepatiche della tiara di Wonder Woman le permisero di convocarlo, spesso per andare via o arrivare presso il Dipartimento della Guerra, e ne usciva da una scala di corda. Utilizzò l'aereo per volare nello spazio aperto, e frequentemente trasportando Etta Candy e le Holliday Girls, Steve Trevor o altri. Durante gli anni '50, l'aereo divenne un jet, e visto spesso volare sopra l'ufficio del Luogotenente Prince; Diana si cambiava di abito a super velocità e vi saltava sopra. Anche se l'aereo veniva raffigurato come semi-trasparente per convenienza dei lettori, i dialoghi interni indicavano che era in realtà completamente invisibile, o almeno in grado di diventarlo nel caso che ci fosse stata la necessità (DC Comics Presents... n. 41).
Wonder Woman continuò a utilizzare l'aereo per la super velocità, nello spazio vuoto e trasporti multi-dimensionali fino all'epoca della depotenziata Diana Prince. Quando Wonder Woman recuperò i suoi poteri e le operazioni in costume nel 1973, continuò come prima a usare il jet, ma poteva viaggiare sulle correnti d'aria per piccole distanze. A un certo punto, Afrodite fece in modo che l'aereo potesse viaggiare a una velocità maggiore di quella della luce per i viaggi interstellari che la sua campionessa avrebbe dovuto intraprendere (Wonder Woman vol. 1 n. 261). Grazie ai ritocchi dei gremlins, l'aereo sviluppò l'abilità di pensare e parlare (Wonder Woman vol. 1 n. 312). L'aereo si dimostrò un buon amico, pronto ad aiutare la sua "padrona" e coloro a lei cari in ogni modo possibile, infatti andava specialmente d'accordo con Steve Trevor.


Storie successive
Nella versione post-Crisi dell'Universo DC, Wonder Woman poteva volare, indipendentemente dalle correnti d'aria, e quindi ebbe meno bisogno del suo aereo invisibile, di conseguenza anche le storie con l'aereo furono aggiornate.
Le origini della versione della Modern Age dell'Aereo Invisibile furono narrate durante il periodo di John Byrne come autore della serie, con più dettagli e informazioni in Wonder Woman Secret Files n. 1.
L'essere che sarebbe stato chiamato un giorno Aereo Invisibile cominciò la sua vita come un "cristallo mutante" alieno che circolava intorno a un pianeta distante con la sua "famiglia", altri cristalli mutanti chiamati collettivamente l'Anello. Al loro stato naturale, l'aereo e i suoi compagni dell'Anello somigliavano a delle uova di plastica semi-trasparente. Nel tempo, fu separato dalla sua famiglia e fu trovato dai Lansinariani, una razza cieca sotterranea che viveva sotto l'Antartide. I Lansinariani non potevano reagire sufficientemente in fretta da cambiare il proprio ambiente. Così, svilupparono dei cristalli mutanti che trovarono in un dispositivo di vita che soddisfaceva i loro bisogni. Questi esseri donarono il dispositivo a Wonder Woman in gratitudine per averli salvati. L'aereo, che possedeva un'intelligenza artificiale sofisticata, rispondeva al pensiero di Wonder Woman. Era in grado di rendersi invisibile e di cambiare la propria forma, trasformandosi in ogni forma di veicolo che il guidatore aveva bisogno, sia un jet, un sottomarino, una motocicletta o un carro con i cavalli.
Wonder Woman, tuttavia, fu inizialmente ignara che l'aereo invisibile non era solo vivo ma quasi cosciente che era trattato dalla sua padrona come un aggeggio senza vita.
Mancante del potere di volare della propria figlia e prendendone l'originale incarnazione della Golden Age, la madre di Wonder Woman, Ippolita, fece un buon uso dell'aereo durante il suo periodo di viaggio temporale come Wonder Woman degli anni '40. Per mettere a posto quell'epoca, volle che il dispositivo assumesse la forma di un aereo a propellente e prese l'aspetto dell'aereo invisibile pre-Crisi. Dopo il suo ritorno all'epoca moderna, l'aereo dimostrò di nuovo la sua personalità, e come la sua incarnazione precedente alla fine sviluppò l'abilità di parlare. Quando un criminale ne manipolò i sentimenti di rabbia per essere stato ignorato per così tanti anni nonostante il fedele servizio, attaccò Wonder Woman e i suoi amici. Dopo aver capito quanto aveva fatto, subito dopo dimostrò di provare rimorso e cercò di fare ammenda trasformandosi in una base galleggiante sopra Gateway City per la sua padrona. Dimostrandosi un buon - anche se più silente e senza volto - amico, l'aereo ricevette un nome appropriato: WonderDome. Successivamente la tecnologia di Dome venne incorporato nella città amazzone di Themyscira seguendone la ricostruzione alla veglia della Guerra di Imperiex. Dome infine si riunì con i membri della sua lontana famiglia.
in Wonder Woman n. 201 (di Greg Rucka), Dome si sacrificò per prevenire che un maremoto uccidesse migliaia di persone innocenti. Essendo "morto" diverse volte, Dome era adesso l'equivalente di un cadavere umano. Mentre poteva ancora funzionare nella sua forma tradizionale di un aereo invisibile, non poteva più alterare la propria forma ed era ora un oggetto inanimato che non era né intelligente né cosciente di se stesso.

Specifiche
  • Originariamente, l'aereo doveva essere silenzioso e muoversi a velocità super sonica.
  • Fu creato per armonizzarsi al suo utilizzatore e all'ambiente. Il vascello rispondeva appropriatamente e poteva prendere la forma di ogni veicolo sulla terra, acqua e oltre (un sottomarino o una nave spaziale). Come visto nel suo ruolo di WonderDome, poteva trasformarsi anche in una fortezza volante.
  • Aveva il potere di essere irrivelabile dai radar o dall'occhio umano e l'abilità di trasformare i suoi cristalli, la "modalità trasparente" per completare l'invisibilità rendendo sia sé stesso che il suo occupante davvero invisibili, nella forma di un dispositivo tecnologico d'occultamento.
  • Il Jet Invisibile si alimentava sfruttando le particelle gravitazionali. Fu in questa forma che poteva proteggere i suoi passeggeri dalle forze dell'accelerazione improvvisa.
  • Nello spazio aperto, l'imbarcazione poteva estrudere una parte di sé intorno a Wonder Woman. Senza aver bisogno di rifornimento di aria aggiuntiva, poteva elaborare il proprio ossigeno per permettere la respirazione per 20 minuti. Poteva avvertire i pensieri di Wonder Woman e rispondeva a ogni sua necessità.
  • Arsenale: il jet invisibile poteva formare delle armi dalla sua stessa sostanza ma così facendo esauriva in parte la quantità di materiale nello scafo. Quando avveniva tale esaurimento, la nave poteva lentamente rigenerarsi. Questa funzione era da evitare e da utilizzare solo quando era assolutamente necessario e come ultima risorsa.
  • Anche se Wonder Woman possedeva l'abilità di volare, il jet invisibile si dimostrò molto utile, in quanto conteneva certi equipaggiamenti a bordo e serviva da riparo protettivo, portava i carichi di Wonder Woman, e naturalmente la rendeva invisibile per le missioni segrete.
In altri media
  • Un realistico aereo di giuste dimensioni comparve nella serie Wonder Woman, e fu mostrato diverse volte durante l'epoca della Seconda guerra mondiale. Venne mostrato come jet in due episodi della serie ambientati negli anni '70, prima di scomparire. Dopo la sua scomparsa, Wonder Woman poteva correre a incredibili velocità, saltare enormi distanze, o anche cambiare costume e arrivare a destinazione grazie alle motociclette.
  • L'aereo invisibile era una caratteristica ricorrente del cartone animato I Superamici; Wonder Woman diede passaggio ad Aquaman e ai Wonder Twins regolarmente. In Challenge of the Super Friends, il jet invisibile usava il lazo magico come proiettile.
  • L'aereo invisibile comparve nella serie animata Justice League Unlimited. Avrebbe avuto origini diverse nella sua controparte del film TV Justice League: Worlds Collide, ma questo film non venne mai prodotto. Quando fu prodotto, fu anche spiegato che la lista dei Leaguers sarebbe stata espansa e trasformata in Justice League Unlimited. Al Comic-Con di San Francisco del 2007, in California, Bruce Timm annunciò che Justice League: Worlds Collide sarebbe potuto essere prodotto nei pochi anni successivi. Non fu purtroppo il caso, e il film non fu mai fatto, ma le origini narrate dell'aereo invisibile intese per Worlds Collide furono utilizzate per il film Justice League: La crisi dei due mondi.
  • Nel film animato del 2009 Wonder Woman, Diana ricevette l'aereo invisibile per trasportare Steve Trevor nel mondo esterno dopo che si schiantò sull'Isola delle Amazzoni e la configurazione dello scafo era consciamente modellato come l'aereo da combattimento di Trevor. In questa versione era un jet da combattimento stealth e anche i suoi missili erano invisibili. Non ci fu alcuna spiegazione riguardo alle sue origini.
  • Nel film animato del 2010 Justice League: La crisi dei due mondi, Wonder Woman requisì un aereo da combattimento da Owlman (la versione malvagia di Batman) mentre la Justice League si trovava su una terra parallela dominata dalle loro controparti malvagie, il Sindacato del crimine. Durante la battaglia, il dispositivo d'occultamento dell'aereo (il "circuito camaleonte") andò in corto mentre era in uso, lasciando permanentemente l'aereo in modalità stealth. Dopo il completamento della missione, Wonder Woman tenne per sé l'aereo invisibile come "bottino di guerra".
  • L'aereo invisibile comparve nell'episodio Un segreto da custodire della serie animata Batman: The Brave and the Bold.
  • In The LEGO Movie, durante un attacco in cui la Batmobile fu distrutta, Wonder Woman disse "Al Jet Invisibile!", che fu distrutto, anch'esso, poco dopo. Questa fu una frase di riferimento alla serie televisiva degli anni '60 Batman.
  • L'aereo invisibile comparve in Lego Batman: The Movie - DC Super Heroes Unite.
  • Il 1º aprile 2015, lo Smithsonian ebbe un giorno di visione dell'aereo invisibile.



domenica 3 novembre 2019

Eugene il Jeep

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Eugenio il Gip (Eugene the Jeep) è un personaggio del fumetto e della serie animata Braccio di Ferro di Elzie Crisler Segar.
È una mitica creatura proveniente da un mondo quadridimensionale. In una tavola pubblicata in Italia nel 1962 nel volume I primi eroi, il Professor Braistine afferma che «alcune cellule viventi di Jeep hanno infranto le barriere dimensionali e sono entrate nel nostro mondo. Si sono combinate in un momento favorevole con le libere cellule viventi del licaone africano, con cui condividevano le vibrazioni elettriche, e delle condizioni estremamente favorevoli di germinazione hanno provocato in Africa una fusione di queste cellule viventi, causando una trasmutazione col risultato di un animale strano e misterioso».
Ha poteri superiori a qualsiasi animale della nostra dimensione. Se gli vengono poste domande sul passato, presente o futuro, lui saprà rispondere a tutto con il suo linguaggio mimico. Quando si inchina in avanti la risposta è sì, se rimane fermo e scuote la testa, la risposta è no. I suoi poteri gli permettono di leggere nel pensiero, diventare invisibile, allungarsi, di spostarsi dove vuole con chi vuole e di scomparire. Inoltre Eugenio il Gip non mente mai, ed è ghiottissimo di orchidee. In alcune serie animate, questo strano animaletto viene definito "cagnolino".
Il nome del personaggio, Eugene, fu ispirato a Segar dal fidanzato della figlia. In molti, compreso R. Lee Ermey, ritengono che i soldati statunitensi durante la seconda guerra mondiale furono talmente impressionati dalle prestazioni dell'allora nuovo fuoristrada Jeep, da soprannominarlo in quel modo in onore a Eugene The Jeep, dato che era "piccolo, capace di muoversi in mondi diversi e in grado di risolvere problemi apparentemente impossibili".

La comparsa del personaggio
Nel fumetto
Nel fumetto di Popeye, Eugene il Jeep venne regalato a Braccio di Ferro da Olivia, dopo una falsa previsione della strana creatura della quarta dimensione. Sembrò prevedere che il marinaio avrebbe perso un incontro di pugilato. Infatti ogni volta gli si poneva la domanda: "Braccio di Ferro perderà l'incontro?" lui alzava sempre la coda, il che significava "risposta affermativa". Tale previsione si rivelò sbagliata, ed Olivia considerando Eugene un bugiardo, decise di sbarazzarsene. In seguito Braccio di Ferro scoprirà che Eugene semplicemente alzava la coda per osservare un moscerino posatosi al suo fianco, e se ne servirà nell'episodio successivo per ritrovare suo padre, Babbo di Bordo.

Nella serie animata
La storia della comparsa di Eugene il Jeep nella serie di Braccio di Ferro, nel cartone differisce rispetto al fumetto: nell'episodio 91 del cartone animato di Popeye, intitolato Popeye presents Eugene the Jeep, la creatura della quarta dimensione venne regalata immediatamente a Braccio di Ferro da Olivia, attraverso la consegna di un pacco postale. Appare anche nel corso della serie Soldato Olivia e precisamente nella puntata intitolata L'intruso invisibile.