domenica 22 settembre 2019

Candy Candy

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Candy Candy (キャンディ・キャンディ Kyandi Kyandi) è un manga giapponese di genere shōjo tratto dall'omonimo romanzo di Kyoko Mizuki, disegnato da Yumiko Igarashi e pubblicato nel 1975. Ne venne successivamente realizzata una serie televisiva anime, prodotta da Toei Animation, che fu trasmessa anche in Italia dal 1980 al 1997, inizialmente con il titolo originale, in seguito come Dolce Candy.

Storia editoriale
Il manga fu pubblicato dalla casa editrice Kōdansha, che la serializzò sulla rivista mensile Nakayoshi dall'aprile 1975 al marzo 1979. Del manga esiste un'edizione italiana riadattata, censurata e ricolorata pubblicata dalla Fratelli Fabbri Editori in 77 uscite settimanali. L'intraprendenza dell'editore portò però la serie ben oltre le 77 uscite dell'originale giapponese, arrivando fino a 326 numeri, con un prosieguo della storia completamente inventato e disegnato in Italia.

Trama
L'infanzia
La storia inizia nei primissimi anni del Novecento, con l'abbandono di due orfanelle, Candy e Annie, presso l'orfanotrofio religioso Casa di Pony, retto da Miss Pony e da Suor Maria. A farle compagnia, l'animale domestico più improbabile, un procione di nome Klin (animaletto che fu aggiunto per accompagnare Candy nella serie televisiva, ritenendola troppo solitaria, era assente nel fumetto originale).
Quando Annie verrà adottata dalla ricca famiglia Brighton, Candy resterà all'orfanotrofio sentendosi sola e ferita, fino al giorno in cui, sulla collina dove era solita ritirarsi nei momenti di maggiore tristezza, incontra un giovane dai capelli biondi, vestito con un kilt scozzese, che la consola suonando per lei la cornamusa che porta con sé. Prova di questo incredibile incontro sarà per Candy la spilla a forma di aquila con sopra una lettera "A" che il giovane, da lei soprannominato "il principe della collina", ha perso danzando. Di lì a poco anche lei sarà quindi adottata da una potente famiglia aristocratica, i Legan. Candy si troverà così in un ambiente del tutto nuovo per lei. I modi sofisticati e le convenzioni della sua nuova famiglia (ma soprattutto dei due viziati figli dei Legan, Iriza e Neal) mal si addicono al carattere spontaneo e vivace della ragazza che viene infine costretta a fare la cameriera e a dormire nelle stalle.

La famiglia d'adozione: gli Andrew
Attraverso i Legan, Candy entra in contatto con la famiglia Andrew, della quale riconosce lo stemma, lo stesso della spilla caduta al "principe della collina". Il capofamiglia, il misterioso zio William, è totalmente assente e in sua vece è l'arcigna e anziana zia Elroy a prendere le decisioni importanti. Candy fa amicizia con i nipoti della donna: Archie, un vero damerino, suo fratello Stear, un inventore pasticcione, e soprattutto il loro cugino Anthony, incredibilmente somigliante a quel "principe della collina" incontrato anni prima. Tra Candy e Anthony nasce un sentimento molto forte tanto che, quando i Legan decidono di mandare Candy in Messico, il ragazzo e i suoi cugini fanno di tutto per impedirlo, fino a convincere la propria famiglia ad adottarla e farne una Andrew. È in questo periodo che Candy conosce anche Albert, un giovane vagabondo che vive in un rifugio nella foresta circondato dagli animali. Le cose sembrano andare per il meglio, ma durante una battuta di caccia alla volpe, Anthony muore cadendo da cavallo. Distrutta dal dolore, Candy torna alla Casa di Pony per ritrovare la serenità perduta.
Londra e il collegio: The Royal Saint Paul School of London
È lì che un emissario dello zio William la raggiunge per inviarla a Londra a studiare in un esclusivo collegio religioso dove sono stati già mandati Archie e Stear, ma anche Iriza e Neal.
Durante la traversata in piroscafo, Candy incontra un ragazzo che in un primo momento scambia per Anthony e che la prende in giro senza dirle il suo vero nome.

Alla Royal St. Paul School la ragazza ritrova la sua vecchia amica Annie (che si innamorerà di Archie) e fa amicizia con Patty, una ragazza saggia e occhialuta, futura fidanzata di Stear.
Nel collegio Candy s'innamora di Terence Granchester, proprio quel giovane che la ragazza aveva incontrato durante il viaggio e che si rivela essere un aristocratico angloamericano, spavaldo e anticonformista ma capace di un amore profondo verso Candy.
La storia d'amore tra i due giovani è travagliata e sofferta, anche perché osteggiata da vari personaggi come Iriza Legan che con i suoi sotterfugi riesce a far espellere Candy dalla scuola.
Candy decide quindi di lasciare Londra, come ha già fatto Terence, partito per seguire la sua vocazione di attore, e, tornata negli Stati Uniti, di fronte al dramma della guerra incombente comprende qual è la sua missione nella vita: diventare un'infermiera. Così, grazie anche all'aiuto di Miss Pony, s'iscrive presso la Scuola per Infermiere retta da Miss Mary Jane.

Infermiera a Chicago
Mentre gli Stati Uniti entrano nella Grande Guerra, Candy si trasferisce a Chicago per lavorare presso il principale ospedale della città, il Santa Johanna. Qui ritrova l'amico Albert, il quale, partito volontario per il fronte europeo, è stato ferito in combattimento e ora soffre di amnesia. Per curarlo meglio Candy decide di andare a vivere con lui.
Sembra che finalmente le cose stiano iniziando ad andare per il verso giusto per la ragazza, che riceve anche un invito dall'amato Terence per la prima di Romeo e Giulietta, in cui egli recita nella parte del protagonista. Emozionata Candy si reca dunque a New York, dove però l'attende una dolorosa notizia: Susanna Marlowe, una giovane collega di Terence perdutamente innamorata di lui, ha perso una gamba per salvarlo dalla caduta di un riflettore durante le prove per lo spettacolo, spezzando così la sua carriera.
Il già forte senso di colpa di Terence è alimentato anche dal profondo rancore della madre della ragazza, la quale pretende che egli le resti accanto per tutta la vita.
Consapevole della storia fra Candy e Terence, Susanna decide di togliersi la vita, per non essere la causa dell'infelicità di colui che ama ma Candy, che ha capito le sue intenzioni, riesce a convincerla ad abbandonare il suo proposito. Col cuore spezzato la "signorina tutte lentiggini" (soprannome affibbiatole da Terence ai tempi del collegio) decide dunque di lasciare Terence e di ritornare a Chicago.
Nel frattempo Stear parte come pilota volontario per andare a combattere nei cieli d'Europa, dove di lì a poco morirà tragicamente.

Epilogo
I guai però non sono finiti. Infatti, Neal si innamora di Candy e la perfida Iriza furiosa per l'accaduto, la fa cacciare da tutti gli ospedali della città con l'aiuto dell'influenza economica della madre. La ragazza decide allora di aiutare un vecchio dottore nella gestione di una piccola clinica di periferia.
Una sera, però, la sua vita viene nuovamente sconvolta: Albert, che nel frattempo ha segretamente ritrovato la memoria, parte improvvisamente senza lasciare traccia.
Candy apprende intanto che la famiglia Legan sta organizzando il suo matrimonio con Neal per volere dello zio William. Furiosa, riesce a rintracciare lo zio William e, quando finalmente lo incontra, scopre con sommo stupore che questi in realtà è Albert, William Albert Andrew, il buon amico che l'ha sempre aiutata. I due chiariscono ogni cosa e il progetto forzato di matrimonio viene annullato.
Il finale vede una gioiosa festa alla Casa di Pony, dove tutto è cominciato ormai venti anni prima. Annie leggendo un giornale riferisce a Candy della separazione di Terence e Susanna. Allontanatasi poi dalla festa, Candy, passeggiando sull'amata collina di Pony, sente nuovamente il suono di una cornamusa: voltandosi con sorpresa incontra nuovamente quel "principe" che non ha mai dimenticato e che altri non è che il suo benefattore, lo zio William Albert.

Anime
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Episodi di Candy Candy.
Il successo del manga spinse la Toei Animation a trasporlo in un anime televisivo di 115 episodi, trasmessi dal 1º ottobre 1976 al 2 febbraio 1979 sulla Asahi TV, con la regia di Shun'ichi Yukimuro, il character design di Mitsuo Shindo e le musiche di Takeo Watanabe.

Edizione italiana
La serie televisiva anime fu il primo prodotto della serie Candy Candy ad arrivare in Italia. Distribuita dall'Olympus Merchandising, venne doppiata dalla CITIEMME su dialoghi adattati da Stefania Froia e trasmessa per la prima volta nel 1980 da diverse reti locali e circuiti televisivi, per passare nel 1982 su Canale 5. Inizialmente ondato in onda con il titolo originale, nel 1989 Mediaset decise di cambiarlo in Dolce Candy. In entrambe le edizioni alcuni dei nomi dei personaggi sono leggermente diversi da quelli della versione originale. L'ultima replica della serie risale al 1997.
La seconda edizione italiana si caratterizzò da un montaggio e un doppiaggio che stravolsero il finale originale giapponese, lasciando intendere che Albert/zio William sarebbe rimasto per sempre un caro amico e che Terence avrebbe lasciato Susanna per tornare da Candy. Tuttavia questo cambiamento fu molto apprezzato dai fans. Nel finale originale Terence rimane assieme a Susanna, non c'è alcuna indicazione del fidanzamento tra Albert, che è invece il suo benefattore, e Candy.

Merchandising
Sull'onda del notevole successo di pubblico che la serie animata riscontrò anche in Italia, furono realizzati prodotti di Candy Candy. La Panini pubblicò diversi album di figurine dedicati all'anime, mentre la Polistil produsse una linea di bambole e relativi accessori ispirate al personaggio.

Altri media
Narrativa
Candy Candy, scritto da Keiko Nagita alias Kyoko Mizuki, stessa autrice del manga, è narrato in prima persona dalla protagonista ormai adulta e copre un arco narrativo maggiore rispetto a quello della serie animata e del manga, racconta di episodi inediti nelle sue trasposizioni, fornisce un maggiore approfondimento psicologico di alcuni personaggi, riporta la corrispondenza con molti personaggi incontrati da Candy nel corso della sua vita e ha un finale diverso; in Italia è stato pubblicato nel 2014 da Kappalab in due volumi intitolati rispettivamente Candy Candy e Candy Candy - Lettere. Negli anni Ottanta la Fabbri Editori stampò una serie di cinque libri nella collana Il romanzo di Candy Candy, dei quali i primi due riprendevano la trama della serie televisiva mentre gli ultimi tre narravano avventure inedite, aggiunte da autori italiani.

Controversie
Nonostante il successo internazionale di Candy Candy, tradotto in diverse lingue e molto popolare in America, Europa e Sudest asiatico, per una controversia legale che vide protagoniste le due coautrici del manga, a partire dai primi anni Novanta la serie animata non è disponibile sul mercato. La rivendicazione da parte di Yumiko Igarashi dell'intero copyright dell'opera e la reazione di Kyoko Mizuki e della Toei Animation dettero luogo ad una lite giudiziaria durata fino al 2001, che ebbe come esito il riconoscimento dei diritti congiunti alle due contendenti, che, però, continuano ad ostacolarsi a vicenda impedendo sia la realizzazione di merchandising che la messa in onda della serie, che dal 1997 resta bloccata.

sabato 21 settembre 2019

Calimero

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«Ava, come lava!»
(Calimero nella pubblicità del detersivo Ava)

«È un'ingiustizia però!»
(Tipica frase di Calimero quando qualcosa gli va male)

Calimero è un personaggio dell'animazione pubblicitaria italiana, un pulcino piccolo e nero. Appare per la prima volta nel Carosello della società Mira Lanza: essendo caduto nella fuliggine si sporca, diventa nero e non viene più riconosciuto dalla mamma. Vive qualche piccola avventura, nella quale rimane sempre colpito negativamente, ma grazie al detersivo pubblicizzato, Ava, torna ad essere bianco, lindo e contento.

Storia
Calimero appare per la prima volta in TV il 14 luglio 1963. I diritti d'autore sono di Nino e Toni Pagot e di Ignazio Colnaghi, coautore di varie sceneggiature nonché voce italiana del personaggio. Il fumettista e animatore Carlo Peroni, all'epoca collaboratore dei fratelli Pagot, si è attribuito la paternità del personaggio, tuttavia tale rivendicazione è stata contestata dagli eredi di Nino e Toni Pagot e non ha avuto seguito. Calimero è comparso originariamente nelle animazioni pubblicitarie create per la società di detersivi Mira Lanza in Carosello.
La notorietà di Calimero è molto elevata per tutti gli anni sessanta e almeno fino alla metà degli anni settanta, tanto da far entrare nel lessico collettivo sia il nome del personaggio, sia alcune frasi celebri come "Eh, che maniere! Qui tutti ce l'hanno con me perché io sono piccolo e nero... è un'ingiustizia però".
Oltre alle storie originali di Carosello, con questo personaggio sono stati realizzati 290 episodi a colori, doppiati in diverse lingue. In Giappone, poi, la Toei Doga con lo Studio Rever produsse una serie televisiva di 47 puntate tra il 1974 e il 1975, ed una seconda di 52 fra il 1992 e il 1993, in coproduzione con la RAI e le società Telescreen Japan, TV Tokyo e Mitsui; ancora oggi Calimero è un personaggio molto noto in Giappone come in Italia.
Il personaggio di Calimero e i comprimari della serie hanno avuto e hanno ancor oggi un ruolo in numerose altre attività promozionali e di merchandising oltre a quella originale, apparendo di volta in volta su articoli di abbigliamento e generi alimentari, accessori e prodotti scolastici, gadget, ecc.
Nel 2013 viene annunciata una serie TV dalla Alphanim da 104 episodi di 11 minuti ciascuno, e in Italia va in onda su Rai 2 a partire dal 25 marzo 2014 nel contenitore Cartoon Flakes. e nel 2015 anche su Disney Junior.

Caratteristiche
L'ambientazione rurale delle storie è coerente con l'origine veneta di Nino Pagot, sposatosi nella milanese Basilica di San Calimero, da cui prendeva il nome il pulcino nero.
Nel primo Carosello è presentato come il quinto della covata di Cesira, una gallina veneta (che però lo disconosce perché è nero) e di Gallettoni, un burbero (ma solo in apparenza). Completamente nero, in testa ha sempre l'uovo da cui si è schiuso, ed un bel giorno vede un grosso cane dormiglione che inizialmente scambia per sua madre.
Calimero affronta una serie di avventure in cui - nonostante il suo stato iniziale di "brutto anatroccolo" abbandonato dalla famiglia ed esposto alle cattive compagnie - non sempre il bene e la verità trionfano, nonostante la sua buona fede ed onestà. A riscattarlo alla fine è la bontà dell'olandesina della Mira Lanza, dimostrando che Calimero non è nero, è solo sporco!. Il link si esplica con il celeberrimo slogan Ava, come lava!
Il mondo di Calimero non è apertamente ostile ma anzi confortevole anche se popolato di aguzzini primo tra tutti il furbo papero Piero o il saccente professor Gufo Saggio, che fanno da contraltare ai personaggi positivi come la fidanzata Priscilla e l'amico Valeriano. In periodo natalizio ogni disavventura termina con l'aiuto insperato di un personaggio in difesa del povero pulcino.
Le storie delle serie successive al periodo di Carosello, pur essendo riprese in molti casi da queste, presentano in genere sceneggiature di maggior respiro grazie all'indipendenza dal messaggio pubblicitario. La lunghezza delle storie parte da 1,5 minuti degli spot iniziali fino ai 13 e 26 minuti dei film a colori più recenti, dei quali esistono 290 episodi. È da notare come in queste serie Calimero, invece, abiti in famiglia con la mamma, la gallina Cesira e il papà il gallo Gallettoni, che lo amano e accudiscono come loro figlio unico ed inoltre, a differenza di quanto avveniva al termine dei Caroselli, qui il personaggio non perde mai il nero dalle sue piume, ma rimane con questa colorazione come se fosse effettivamente così.
Il personaggio, star indiscussa della pubblicità italiana, è stato anche oggetto di critiche per delle caratteristiche che andavano oltre l'immagine del brutto anatroccolo, agganciandosi invero a luoghi comuni regionalistici nonché razzisti, attraverso l'accento veneto e il colore stesso del pulcino, un cliché che si stilizza in un altro personaggio di allora, una colf di colore che propone un olio dietetico e un "forestiero" alle prese con un vigile zelante, entrambi con la stessa dizione del pulcino.
Curiosità musicale: una delle sigle delle serie di Calimero può vantare la collaborazione, per testi e arrangiamenti, di autori come Luciano Beretta e Carmelo La Bionda. Si devono a quest'ultimo i giri di archi stile Disco music anni settanta presenti nella sigla [senza fonte], mentre la sigla dell'omonima serie animata Calimero, cantata da Cristina D'Avena e nota anche come Calimero Dance per via dell'omonimo ritornello, è composta dal cantautore Franco Fasano. C'è stata anche un'altra sigla, Io son Calimero!, scritta da Marcello Marrocchi e cantata da Marco Pavone con lo stesso Colnaghi.

venerdì 20 settembre 2019

Bulletman e Bulletgirl

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Bulletman e Bulletgirl (Bulletman and Bulletgirl) sono due supereroi della Fawcett Comics creati da Bill Parker e Jon Smalle su Nickel Comics n. 1 nel maggio 1940.

Biografia dei personaggi
Jim Barr era il figlio di un ufficiale di polizia che fu ucciso per aver combattuto il crimine. Come molti dei personaggi dell'epoca, utilizzò la chimica per sviluppare i propri poteri: nel suo caso una massa muscolare preponderante ed un cervello più potente. Inventò anche un elmetto regolatore di gravità, che gli permetteva di volare e di deviare in proiettili (da cui derivò il nome "Bulletman").
Poco dopo che Jim cominciò la sua carriera anti-crimine, creò un secondo elmetto per la sua ragazza, e poi sua moglie, Susan Kent, che adottò il nome di Bulletgirl.
Bulletman e Bulletgirl furono i secondi personaggi più popolari della Fawcett Comics, dopo Capitan Marvel e la Famiglia Marvel. Furono acquisiti dalla DC Comics insieme al resto dei personaggi stabili della Fawcett Comics nel 1972. Tuttavia, i personaggi persero l'approvazione del pubblico prima della suddetta acquisizione, che permise alla AC Comics di ristampare le loro avventure della Golden Age.
Durante questo periodo, Bulletman e Bulletgirl comparvero con i loro compagni della Fawcett per formare la Squadron of Justice del Mago Shazam contro le forze di King Kull. Il loro aspetto anagrafico era identico a quello degli anni quaranta per motivi sconosciuti. Successivamente comparvero qualche volta insieme a Capitan Marvel e la sua Famiglia.
Bulletman e Bulletgirl furono poi reintrodotti nella continuità DC come membri della All-Star Squadron. Per esempio, fu stabilito che durante la Seconda guerra mondiale, Bulletman incontrò la Lanterna Verde Abin Sur. Nei numeri 39 e 40 di Starman (1998) James Barr venne accusato di essere un traditore degli Stati Uniti. Fu in qualche modo implicato nell'attacco nazista sulla linea di difesa della Normandia a New York. Queste accuse furono rilasciate quando la verità venne fuori: in quei momenti, Jim stava salvando la vita di Ted Knight, padre di Jack Knight, in Alaska proprio durante lo sbarco in Normandia.
Limitato dalle promesse di riservatezza dello stesso Governo di perseguirlo, Barr dovette darsi alla fuga con Ted Knight mentre Minute Man tentava di far revocare la sentenza. Capitan Marvel, molto più giovane di Bulletman, lottò con Ted Knight per arrestare Jim Barr. Purtroppo fallì quando Ted Knight si fece aiutare anche da alcuni ufficiali di polizia umani.

Windshear
In Il potere di Shazam n. 32 (novembre 1997), James Barr e Susan Kent-Barr ebbero una figlia di nome Deanna Barr, che indossò l'elmetto di sua madre e operò per qualche periodo sotto il nome di Windshear (da non confondere con il supereroe Marvel omonimo). Entrò in squadra con suo padre nella sua ultima avventura, per salvare Billy Batson, Mary Bromfield e Freddy Freeman dal criminale Chain Lightning.

Bulleteer
Nel 2005, una nuova Bulletgirl conosciuta come Bulleteer fu introdotta come uno dei sette dei Sette Soldati della Vittoria di Grant Morrison. Non è correlata ai vecchi eroi, sebbene il suo costume sia un'estensione ispirata ai loro. Nel numero 3, Susan Barr comparve in un breve cameo, visitando il suo successore.

Crisi infinita
Bulletman e Bulletgirl ricomparvero più tardi nelle pagine di Crisi infinita sulla nuova rinata Terra-S insieme a tutti i supereroi della Fawcett.

The Weeper
Bulletman e Bulletgirl combatterono parecchi nemici durante la loro carriera nella Fawcett comics, ma solo uno di loro li raggiunse nella DC. Il suo nome era Weeper. Era un criminale che controllava le menti e un assassino che piangeva per le sue vittime e causava tragedie ovunque qualcuno fosse felice. Si unì al Joker in Justice League of America n. 136, quando i membri della Justice League visitarono la Terra-S, casa dei supereroi della Fawcett. È considerato il loro arci-nemico e il peggior criminale con cui abbiano avuto a che fare.

Altre versioni
Alla fine degli anni settanta, la compagnia di giocattoli della Hasbro produsse un pupazzo Bulletman, senza licenza, per la serie di giocattoli dei G.I. Joe. Questo giocattolo alto mezzo metro era davvero rassomigliante al look del personaggio della Fawcett, tranne che aveva le braccia in finto argento metallizzato e le gambe nude.
Bulletman e Bulletgirl comparvero anche nel fumetto di Alex Ross e Mark Waid Kingdom Come, come membri della nuova Justice League di Superman.

giovedì 19 settembre 2019

Bugs Bunny

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Bugs Bunny è un personaggio immaginario della serie a cartoni animati Looney Tunes; venne ideato nel 1938 da un gruppo di autori comprendente Ben "Bugs" Hardaway, il quale creò una prima versione per il cortometraggio Porky's Hare Hunt, Bob Clampett, Tex Avery, il quale ne sviluppò la personalità definitiva nel 1940, Robert McKimson, che ne creò l'aspetto grafico definitivo, Chuck Jones e Friz Freleng.
Secondo Mel Blanc, il suo doppiatore americano, il suo accento è una miscela paritaria di quello del Bronx e di quello di Brooklyn. In Italia era conosciuto inizialmente come Lollo Rompicollo e Rosicchio, ma in seguito si è affermato l'uso del nome originale.
Esordì nei fumetti negli USA nel 1941 nel primo numero della serie Looney Tunes and Merrie Melodies Comics, edito dalla Dell Publishing.
Nella lingua inglese "Bugs" o "Bugsy" è un sinonimo di "pazzo". Durante gli anni della seconda guerra mondiale, Bugs Bunny era una figura leggendaria per la gente, un simbolo di grande forza capace di vincere qualunque avversità, nonostante le minime probabilità di riuscita, soltanto grazie al proprio ingegno.

Caratterizzazione
Bugs Bunny è noto per la sua celebre battuta "Che succede, amico?" ("Ehm… What's up, doc?" nell'originale) e i suoi scontri con altri personaggi come Taddeo, Yosemite Sam, Marvin il marziano, ma anche Daffy, Rocky e Mugsy, Beaky Buzzard, Hazel e Wile E. Coyote, quando questi non è alle prese con Beep Beep; da questi scontri esce spesso vincitore, cosa particolarmente frequente nei film diretti da Chuck Jones, che amava mettere in gara "vincenti" e "perdenti". Preoccupato che il pubblico potesse perdere simpatia per un aggressore che vinceva sempre, Jones trovò il modo perfetto per rendere Bugs simpatico facendo sì che i suoi antagonisti usassero ripetutamente minacce, sbruffonate e scorrettezze; offeso in questo modo (solitamente tre volte) Bugs affermava di solito "Naturalmente, ti rendi conto che questo significa guerra" (una battuta ripresa da Groucho Marx) e il pubblico dava a Bugs il suo tacito assenso alla rappresaglia. Altri registi come Friz Freleng facevano sì che Bugs aiutasse altri personaggi in difficoltà, creando così circostanze accettabili per le sue cattiverie. Quando Bugs incontra altri caratteri "vincenti" come lui, tuttavia, come la tartaruga Cecil nell'episodio Tortoise Beats Hare, o il Gremlin di Falling Hare, i suoi risultati sono piuttosto scadenti; l'eccesso di fiducia tende a lavorare contro di lui.
Un'altra frase è stata resa celebre da Bugs Bunny nei corti diretti da Chuck Jones: molti di questi cominciavano con la figura di Bugs che sbucava da un tunnel e scoprendo di essere nel posto sbagliato esclamava: "Lo sapevo che avrei dovuto svoltare a sinistra ad Albuquerque" ("I Knew I should have taken that left turn at Albuquerque").

Storia
Una ipotetica genesi
Molti storici dell'animazione ritengono che Bugs sia stato influenzato da un precedente personaggio Disney, Max Leprotto (comparso anche in alcuni numeri di Topolino). Max, disegnato da Charlie Thorsen, apparve per la prima volta nel cartone animato delle Sinfonie allegre La lepre e la tartaruga (The Tortoise and the Hare), diretto da Wilfred Jackson. La storia, basata sulla favola di Esopo, vedeva Max contro la tartaruga Toby, e vinse l'Academy Award per il miglior cartone animato del 1934. Max apparve anche nel seguito Il campione (Toby Tortoise Returns) e nel cartone animato di Topolino Partita di polo (Mickey's Polo Team).
L'unico collegamento concreto tra Max e Bugs, tuttavia, è Charlie Thorsen, che fu responsabile del ridisegno di Bugs da bianco a grigio per la sua terza apparizione in Cose da pazzi (Hare-um Scare-um) (vedere sotto), che ne determinò anche la somiglianza con Max.

Prototipi di coniglio
Bugs Bunny apparve per la prima volta nel cartone animato Un coniglio imprendibile (Porky's Hare Hunt), pubblicato il 30 aprile 1938. La storia era diretta a quattro mani da Cal Dalton e Ben Hardaway, soprannominato "Bugs". La trama era quasi identica a quella di un cartone del 1937, Caccia alle anatre, diretto da Tex Avery con la comparsa di Daffy Duck. In questo cartone, il cacciatore Porky Pig si trovava opposto a una preda squinternata quanto Daffy, più interessata a far impazzire il suo cacciatore che a fuggire. Ma invece di un'anatra nera, la preda questa volta è un minuscolo coniglio bianco. Il coniglio si presenta con le parole "saluti amico" (in originale "Jiggers, fellers") e Mel Blanc gli dà una voce e una risata che in seguito userà anche per il personaggio di Woody Woodpecker. In questo episodio, inoltre, viene citato per la prima volta Groucho Marx (dal film La guerra lampo dei fratelli Marx): "Naturalmente, ti rendi conto che questo significa guerra!"
La sua seconda comparsa avviene nel cartone animato Prest-O Change-O, del 1939, diretto da Chuck Jones, dove è il coniglio domestico del mago Sham-Fu, un personaggio fuori scena. Quando due cani in cerca di rifugio da una tempesta entrano nella casa del suo maestro assente incomincia a tormentarli, ma alla fine il più grande dei due cani ha la meglio su di lui.
La sua terza apparizione avviene in un altro cartone del 1939, Hare-um Scare-um, diretto da Dalton e Hardaway. Gil Turner, l'animatore di questo cortometraggio, fu il primo a dare un nome al personaggio. Aveva scritto "Bugs' Bunny" sul suo model sheet, intendendo "Il coniglio di Bugs" (Hardaway)[2] Questo cartone è anche il primo in cui Bugs è rappresentato come un coniglio grigio anziché bianco; il cambiamento era stato fatto da Charlie Thorsen (vedere sopra). Da notare che in questo episodio per la prima volta Bugs canta e si traveste da donna per sedurre il suo antagonista. In seguito a questo cartone gli fu dato il nome "Bugs" dagli animatori degli studi di Termite Terrace in onore di Ben "Bugs" Hardaway.
La sua quarta apparizione avviene nel cartone del 1940 Elmer fotografo (Elmer's Candid Camera) di Chuck Jones. Qui, sia Bugs che Taddeo sono ridisegnati con le fattezze che diventeranno familiari al pubblico. È anche il primo incontro tra i due personaggi.

Bugs Bunny emerge
La vera personalità di Bugs emerge in Caccia al coniglio (A Wild Hare) di Tex Avery, uscito il 27 luglio 1940. È in questo cartoon che esce per la prima volta dalla sua tana per chiedere a Taddeo, ora un cacciatore, "Che succede, amico?". È considerata la prima apparizione pubblica del personaggio. Lo storico dell'animazione Joe Adamson considera Caccia al coniglio il primo cortometraggio di Bugs Bunny, valutando quelli apparsi nei corti precedenti come altri conigli usati una sola volta, che mostravano solo casuali somiglianze con Bugs. In uno dei primi episodi del recente The Looney Tunes Show, durante una discussione fra Bugs Bunny e Daffy Duck, il primo chiede all'altro se sappia quando è il suo compleanno, e dopo che Daffy Duck ha inutilmente tirato ad indovinare Bugs afferma che è il 27 luglio.
Bugs poi fece un cameo nel Patient Porky di Robert Clampett, pubblicato per la prima volta il 14 settembre, 1940 per annunciare la nascita di 260 conigli. La sua settima apparizione ha quindi fatto conoscere il nome di Bugs Bunny, che era stato usato solo tra gli impiegati di Termite Terrace e nel cartoon: Elmer's Pet Rabbit di Chuck Jones, pubblicato nel gennaio 1941. Era anche il primo corto con un buon budget. Sarebbe presto diventato il più importante dei personaggi Looney Tunes perché la sua calma e la sua totale mancanza di inibizioni affascinavano il pubblico americano durante e dopo la seconda guerra mondiale.
Bugs apparve poi in più di cinque corti nel 1941: La tartaruga volante (Tortoise Beats Hare), diretto da Tex Avery e con la prima apparizione della tartaruga Cecil; Ciavatta e Rosicchio (Hiawatha's Rabbit Hunt) il primo corto di Bugs ad essere diretto da Friz Freleng; A caccia di stufato (All This and Rabbit Stew), diretto da Avery e con l'apparizione di uno stereotipo di americano nero come nemico di Bugs, questo cartone poi nel 1968 verrà censurato ed entrerà a far parte dei Censored Eleven; The Heckling Hare, l'ultimo Bugs sul quale lavorò Avery prima di lasciare la MGM; Wabbit Twouble, il primo corto di Bugs diretto da Robert Clampett.Wabbit Twouble fu anche il primo di quattro corti di Bugs a includere un'immagine rivista di Taddeo, un effimero tentativo di far somigliare il personaggio al suo doppiatore, il comico Arthur Q. Bryan.

Popolarità durante la seconda guerra mondiale
Dal 1942, Bugs divenne la star della serie Merrie Melodies, che in origine dovevano essere una serie di cortometraggi autoconclusivi. La produzione del 1942 includeva The Wabbit Who Came to Supper di Friz Freleng, The Wacky Wabbit di Robert Clampett, e Bunny e il condor di Clampett (che introdusse Beaky Buzzard). Anche Bunny e il condor segna una leggera modifica al disegno di Bugs, con denti anteriori meno prominenti e la testa più rotonda. Il responsabile di questo redesign fu Robert McKimson, a quel tempo impiegato come animatore sotto la direzione di Robert Clampett. Il redesign all'inizio fu usato solo per i corti realizzati dal team di Clampett, ma nel tempo venne adottato anche dalle altre unità di produzione.
Sempre nel 1942 uscirono Hold the Lion, Please di Chuck Jones, Fresh Hare e The Hare-Brained Hypnotist di Freleng (che riportò Taddeo all'aspetto originale), e Jones' Case of the Missing Hare. Bugs Bunny fece anche un cameo nell'ultimo film di Tex Avery per la Warner Bros., Crazy Cruise, e comparve in un corto pubblicitario di due minuti per delle obbligazioni di guerra per l'impegno statunitense nella II Guerra Mondiale, dal titolo Any Bonds Today.
Bugs Bunny era popolare negli anni della seconda guerra mondiale grazie al suo atteggiamento spavaldo e cominciò a ricevere incarichi speciali nei suoi cartoni del 1943. Come stavano facendo Disney e Famous Studios, Warner mise Bugs in contrapposizione ai più grandi nemici del momento: Adolf Hitler, Hermann Göring, e l'Impero Giapponese. Il corto del 1944 Bugs Bunny Nips the Nips, mostra Bugs alle prese con un gruppo di soldati Giapponesi. Questo cartone è poi stato ritirato dal mercato a causa dei suoi stereotipi estremi.
Tra i più notevoli cortometraggi civili durante questo periodo ci sono Tortoise Wins by a Hare di Bob Clampett (il seguito di Tortoise Beats Hare del 1941), A Corny Concerto, Falling Hare, e What's Cookin' Doc?; inoltre vi sono la parodia di Superman di Chuck Jones Super-Rabbit, e Little Red Riding Rabbit di Friz Freleng. Il corto del 1944 Bugs Bunny and the Three Bears di Chuck Jones introduce i personaggi dei Tre Orsi.

Dopo la guerra
Da allora, Bugs apparve in molte animazioni nelle serie Looney Tunes e Merrie Melodies, facendo la sua ultima apparizione sullo schermo nel 1964. Considerato un attore ideale, fu in seguito diretto da Friz Freleng, Robert McKimson, Tex Avery e Chuck Jones e comparve in veri e propri film incluso Chi ha incastrato Roger Rabbit (dove compare l'unico incontro tra Bugs e il suo eterno rivale di botteghino Topolino), Space Jam nel 1996 (con Michael Jordan), e nel film del 2003 Looney Tunes: Back in Action.
Il corto Il cavaliere Bugs (1958), in cui un Bugs Bunny medioevale si scambia colpi con Yosemite Sam e il suo drago sputafuoco, vinse l'Academy Award per il "Best Short Subject: Cartoons" del 1958. Tre dei corti di Chuck Jones - Stagione di caccia (Rabbit Fire), Rabbit Seasoning, e Duck, Rabbit, Duck!- compongono quella che viene definita come la "trilogia della caccia" e sono considerati tra i migliori lavori del regista. Il classico di Jones Cane all'opera (1957), mostra Bugs e Taddeo mentre fanno una parodia del Der Ring des Nibelungen di Richard Wagner, ed è stato catalogato come "culturalmente importante" dalla Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti e scelto per la conservazione nel National Film Registry. È stato il primo cortometraggio animato ad aver ottenuto questo onore. È anche ricordato per ineguagliabile approccio di Taddeo alla "Cavalcata delle Valchirie a causa della sua particolare pronuncia: "Kill the wabbit, kill the wabbit, kill the wabbit...!" Nell'autunno del 1960, il The Bugs Bunny Show, un programma televisivo che raccoglieva molti dei corti del dopoguerra con una nuova presentazione animata, debuttò sulla ABC. Lo show venne proposto originariamente in prima serata, e dopo due stagioni venne spostato alla domenica mattina. The Bugs Bunny Show cambiò format frequentemente, ma rimase in televisione per 30 anni.
Quando Mel Blanc morì nel 1989, Jeff Bergman, Greg Burson, Joe Alaskey e Billy West diventarono le nuove "voci" di Bugs Bunny e degli altri Looney Tunes, alternandosi di volta in volta nel ruolo.
Bugs fa anche un'apparizione in alcuni special animati per le feste, tra cui Bugs Bunny Busting Out All Over, 1980, che contiene i primi nuovi cartoni di Bugs Bunny dopo 16 anni: Portrait Of The Artist As a Young Bunny, che mostra un flashback di Bugs da piccolo mentre gioca con il giovane Taddeo, e Spaced Out Bunny, con Bugs rapito da Marvin the Martian e messo insieme a Hugo l'abominevole Uomo delle nevi. Inoltre vennero realizzati dalla Warner Bros. numerosi film da raccolte di materiale di Bugs Bunny, tra cui Bugs Bunny Superstar, Super Bunny in orbita!, Looney, Looney, Looney Bugs Bunny Movie, Le 1001 favole di Bugs Bunny, Daffy Duck e l'isola fantastica e Daffy Duck's Quackbusters - Agenzia acchiappafantasmi.
Riappare nella serie degli anni novanta Tiny Toon Adventures come preside della Acme Looneyversity e mentore di Buster Bunny e Baby Bunny.
Come Mickey Mouse per The Walt Disney Company, Bugs ha svolto il ruolo di mascotte per i Warner Bros. Studios e le sue attrazioni. Quando nel 1988 compare nel film Chi ha incastrato Roger Rabbit come abitante di Cartoonia, la Disney dovette concedere alla Warner di dare a Bugs Bunny lo stesso tempo di apparizione di Topolino: per questo motivo i due personaggi compaiono sempre nelle stesse scene.
Bugs fa un'apparizione nel video contro la droga del 1990 Cartoon All-Stars to the Rescue.
Nel 1997 Bugs appare su un francobollo USA. Il francobollo è il numero sette nella lista dei dieci francobolli USA più popolari, come calcolato dal numero di francobolli acquistati ma non usati. Una versione più giovane di Bugs è il personaggio principale dei Baby Looney Tunes, che debutta su Cartoon Network nel 2002.
Bugs appare anche in molti videogiochi, tra cui Bugs Bunny's Crazy Castle, Bugs Bunny: Rabbit Rampage, Bugs Bunny: Lost in Time, e il suo sequel, Bugs Bunny & Taz: Time Busters.
Bugs riappare nel 2011 nel The Looney Tunes Show come protagonista, insieme a Daffy, in una serie stile sitcom dove i due vivono insieme in una casa di quartiere ed hanno diverse avventure. infine appare nella serie Bugs! A Looney Tunes Prod.

Doppiaggio
I doppiatori originali di Bugs Bunny sono Mel Blanc (1940-1989) che gli ha dato la voce dalle origini del personaggio fino alla sua morte, Jeff Bergman (dal 1989), Greg Burson (1993-1996), Billy West (1996-2006) e Joe Alaskey (2002-2011).

Riconoscimenti
Stella di Bugs Bunny sulla Hollywood Walk of Fame, Los Angeles (California)
Nel 2002, TV Guide stese la lista dei 50 più grandi personaggi animati di tutti i tempi come parte dei festeggiamenti per il 50º anniversario della rivista. Bugs Bunny comparve al numero 1.
In una trasmissione della CNN il 31 luglio, 2002, un giornalista di TV Guide parlò di come la lista fu creata e di come venne deciso il vincitore. Come spiegò il giornalista: "La sua fama...non è mai calata...Bugs è il miglior esempio...di comicità intelligente americana. Non solo è il più grande personaggio animato, è anche il più grande comico. Era ben scritto. Era disegnato meravigliosamente. Ha appassionato e fatto ridere molte generazioni. È il migliore."
Tuttavia, nello speciale di Animal Planet La 50 più grandi star animali, Bugs arrivò terzo sorpassato da Topolino (numero 2), e dal cane Totò di Il mago di Oz (numero 1).

Ace Bunny
Warner Bros. e i creatori della serie animata del 2005 Loonatics Unleashed hanno creato il personaggio di Ace Bunny come un successore modernizzato e supereroico di Bugs Bunny. Il personaggio si sarebbe dovuto chiamare Buzz Bunny, ma il nome venne cambiato perché il marchio era già stato registrato in precedenza. Il disegno di Ace Bunny venne modificato e reso meno aggressivo rispetto alle prime versioni, in parte in seguito ad una petizione online cominciata da un fan undicenne del vecchio Bugs Bunny.

mercoledì 18 settembre 2019

Buck Rogers

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Buck Rogers è un personaggio immaginario protagonista di una serie di strisce a fumetti, Buck Rogers in the 25th Century, pubblicata dal 1929 sui quotidiani statunitensi in syndication fino al 1967, capostipite dei fumetti di fantascienza americani e protagonista poi anche di serie televisive, serial cinematografici e radiofonici e di due lungometraggi. Le storie a fumetti, i film, le trasposizioni radiofoniche e televisive sono divenute parte della cultura pop statunitense e al personaggio è stato riconosciuto di avere introdotto nei media popolari il concetto di esplorazione dello spazio, seguendo le orme di pionieri letterari quali Jules Verne, H.G. Wells ed Edgar Rice Burroughs con il suo John Carter di Marte.

Storia editoriale
John F. Dille, presidente del National Newspaper Service di Chicago commissionò allo scrittore Philip Francis Nowlan l'ideazione di un nuovo fumetto che venne realizzato da quest'ultimo traendo spunto dal suo racconto Armageddon 2419 A.D. nel quale compariva il personaggio di Anthony Rogers.
La serie a strisce quotidiane esordì il 7 gennaio 1929, disegnata da Dick Calkins il quale, dal 1940 al 1947, si occuperà anche di scriverne le sceneggiature; successivamente venne sostituito ai testi da Bob Barton fino al 1951 e poi da Rick Yager fino al 1958, mentre i disegni vennero realizzati da Murphy Anderson fino al 1949, Leon Dworkins fino al 1951, da Yager fino al 1958 e di nuovo da Anderson fino al 1959; le tavole domenicali esordirono il 30 marzo 1930 disegnate da Calkins insieme a Russell Keaton e poi a Rick Yager che le continuerà fino al 1958 quando, sia le strisce che le tavole, vennero realizzate fino alla conclusione nel 1967 da George Tuska che fino al 1965 scriverà anche i testi insieme a contributi di Fritz Leiber, Jerry Siegel e Howard Liss. Nel 1979, sulla scia del successo di un nuovo film e di una serie di telefilm venne prodotta un'altra serie di fumetti per i quotidiani, scritta da Jim Lawrence e Cary Bates e disegnata da Gray Morrow e Jack Sparling.
In Italia il personaggio appare già dagli anni trenta come Elio Fiamma sulla rivista La risata e sul settimanale Paperino della Mondadori che poi lo ripropone sugli Albi d'Oro. Negli anni sessanta viene ripreso da altri editori come l’Editoriale Corno e Milano Libri.

Genesi del personaggio
La copertina del numero di Amazing Stories dell'agosto 1928 in cui compare per la prima volta il personaggio di Buck Rogers (l'illustrazione in copertina si riferisce ad Allodola dello spazio di E. E. Smith e non a Buck Rogers)
Philip Francis Nowlan aveva pubblicato nel 1928 un breve romanzo a puntate, Armageddon 2419 A.D. pubblicato sulla rivista pulp Amazing Stories, nel quale compariva il personaggio di Anthony Rogers.
Tra i modelli per il personaggio è possibile citare John Carter, nato dalla fantasia di Edgar Rice Burroughs (il creatore di Tarzan), protagonista di alcuni volumi di una saga ambientata su Marte e pubblicati a partire dal 1912. Come Carter, anche Buck Rogers è un militare, un pilota dell'aviazione statunitense.

Caratterizzazione del personaggio
Buck Rogers è un militare pilota dell'aviazione statunitense il quale acquisisce dei superpoteri dopo essere stato costretto per 500 anni in uno stato di semi-ibernazione in una grotta dove ha inalato del gas radioattivo. Al suo risveglio nel XXV secolo si ritrova in un mondo popolato da astronavi, raggi laser, robot. Anche nel futuro, Buck torna a fare quello che sapeva fare meglio e cioè il pilota, ma questa volta di astronavi. Le sue avventure, in cui è affiancato dalla bella Wilma Deering e dal dottor Elias Huer, lo vedono opposto al perfido Killer Kane, un imperatore mongolo col preciso intento di conquistare la Terra in combutta con la Principessa Ardala.
Questi elementi vengono ripresi nel 1934 da Flash Gordon che affiancherà Buck Rogers nelle strisce a fumetti dei quotidiani.

Merchandising
Tra il 1990 e il 1993 la TSR pubblicò Buck Rogers XXVc, una serie di giochi di ruolo basati su un reboot della serie originaria. Il gioco, anche se supportato da diversi supplementi, fumetti e romanzi, non incontrò un successo del pubblico, e dopo un secondo breve tentativo (High Adventure Cliffhangers Buck Rogers Adventure Game) con un'ambientazione basata direttamente sulla striscia a fumetti originaria, la linea di prodotti venne chiusa.

martedì 17 settembre 2019

Brook

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Brook (ブルック Burukku) è uno dei protagonisti del manga One Piece, scritto e disegnato da Eiichirō Oda, e delle sue opere derivate.
Un tempo membro dei pirati Rumbar, Brook viene ucciso insieme ai suoi compagni, ma torna in vita grazie al potere del frutto del diavolo Yomi Yomi, ricongiungendosi al suo corpo quando questo era ormai ridotto a uno scheletro. Dopo che Monkey D. Rufy lo aiuta a recupare la sua ombra sottrattagli dal membro della Flotta dei Sette Gekko Moria, Brook si unisce alla ciurma di Cappello di paglia come nono membro. È un musicista di talento noto con il nome di "Soul King" e un esperto schermidore. Il suo sogno è ricongiungersi con la balena Lovoon, che i pirati Rumbar avevano dovuto abbandonare all'ingresso della Rotta Maggiore.
Nei sondaggi di popolarità dei personaggi della serie tra i lettori, Brook è stato votato al 9º posto nel 2008 e al 19° nel 2014 e 2017.

Creazione e sviluppo
Nonostante abbia fatto la sua prima apparizione nel manga solo nel 2007, Oda lo aveva in mente fin dal 2000 quando aveva creato Lovoon: Brook era già stato pensato come musicista della ciurma di Cappello di paglia sin dalle prime bozze, ma è stata presa in considerazione anche l'idea di inserirlo nella ciurma di Bagy. Sebbene sin da allora fosse stato pensato come scheletro vivente, aspetto e carattere hanno subito delle variazioni prima del risultato finale: originariamente era piuttosto grezzo, e la sua caratteristica capigliatura afro era assente. Le sue battute sull'essere uno scheletro ambulante erano però presenti sin dall'inizio: all'origine di ciò c'è una battuta ricorrente nata da uno scambio tra Oda e Hiroyuki Takei, quando ancora erano assistenti di Nobuhiro Watsuki.

Descrizione
Aspetto e personalità
«Ho buon occhio per le belle cose, anche se essendo uno scheletro ovviamente gli occhi non li ho!»
(Tipica gag di Brook)

Brook alla sua prima apparizione ha l'aspetto di uno scheletro di 88 anni, essendo morto quando ne aveva 38 e rimasto a vagare a vuoto per cinquant'anni. Tutto il suo corpo consiste in sole ossa, ad eccezione dei capelli afro che si sono conservati dato che, a suo dire, possedevano "solide radici". Un suo carattere distintivo è la risata "Yohohohoho" e le battute riguardanti le parti del suo corpo che finge di dimenticare di non avere più. Nonostante sia uno scheletro anche lui può venire ferito e danneggiato, ma può curarsi le ferite bevendo latte: infatti Brook può mangiare, bere e ha bisogno di andare in bagno. Può usare il suo cranio, solcato da una frattura, come tasca segreta: oltre a tenervi custodito il Tone Dial sul quale è registrata l'ultima canzone suonata dalla sua vecchia ciurma per Lovoon, vi ha anche nascosto le copie dei Poignee Griffe fatte a Tottoland.
Brook è vestito da perfetto gentleman inglese, di cui ha anche alcune tipiche esclamazioni come "My, My!". Dopo il soggiorno a Namakura ed essere diventato un musicista di fama mondiale, il suo abbigliamento diventa più appariscente: indossa infatti una giacca scura, pantaloni chiari ornati a fiori, sciarpa piumata e una corona luccicante sopra la tuba. Brook sostiene di essere un gentiluomo, ma lo è solamente nel modo di parlare forbito. Le sue maniere sono degenerate nel lungo periodo di solitudine: ha difatti dei grossi sbalzi d'umore che vanno dalla disperazione all'euforia. Ha pessimi comportamenti a tavola: urla impaziente nell'attesa del cibo, propone ad altri che hanno porzioni più abbondanti di scambiarle e mangia in modo così scomposto da sporcarsi viso e abiti. A volte emette flatulenze e rutti ma, come un vero gentiluomo, chiede scusa.
Gli piace fare scherzi e raccontare storie melodrammatiche, e soprattutto fa spesso battute sulla sua condizione di scheletro ambulante. È inoltre molto perverso, chiedendo spesso alle ragazze di poter vedere la loro biancheria intima. Nella versione italiana dell'anime queste domande sono state sostituite da frasi del tipo: "Mi darebbe un bacio?" o "Vuole uscire con me stasera?", o da richieste molto meno esplicite, nella fattispecie un ballo o un abbraccio. Brook è un abilissimo violinista, ma eccellente anche nell'uso di altri strumenti, in particolare il pianoforte. Uno dei suoi pezzi forti è la sua canzone preferita, che cantava insieme ai pirati Rumbar, Il liquore di Binks (ビンクスの酒 Binkusu no sake). Per scrivere la canzone per l'anime One Piece Eiichirō Oda si rivolse a Kōhei Tanaka, già autore della colonna sonora della serie. Oda si è dichiarato molto soddisfatto del lavoro di Tanaka, che nella stesura si è ispirato a una vera canzone piratesca. A causa della sua passione musicale Brook è soprannominato "Il canterino" (鼻唄 Hanauta) e nella seconda parte del manga, data la sua carriera di soul star, "Soul King" (ソウルキング Souru Kingu), Re del soul nel doppiaggio italiano dell'anime.
Per le azioni compiute in passato, quando era ancora un membro dei pirati Rumbar, a Brook viene attribuita una taglia di 33 milioni di Berry, che era stata revocata in quanto si credeva che fosse morto; dopo la sua riapparizione e il successo come Soul King viene tuttavia riconosciuto dalla Marina e la sua taglia ripristinata. Nonostante non partecipi direttamente ai fatti di Dressrosa la sua taglia aumenta ugualmente fino a 83 milioni.

Poteri e abilità
Brook ha ingerito il frutto Paramisha Yomi Yomi, che lo ha fatto tornare in vita una volta morto: tuttavia, poiché non è riuscito a trovare il suo corpo a causa della fitta nebbia, si è reincarnato quando ormai era diventato uno scheletro. Grazie alla sua leggerezza, è capace di saltare ad altezze incredibili senza il minimo sforzo o di correre a pelo d'acqua, ma è comunque incapace di nuotare come tutti coloro che hanno mangiato un frutto del diavolo. Può contare su una grande velocità e riesce a rigenerare le sue ferite bevendo latte, che è infatti un ricostituente osseo. A dispetto dell'apparenza ha una grande resistenza fisica.
Se la cava egregiamente come schermidore: in battaglia utilizza come arma una shikomizue (仕込み杖), una spada dalla forma di bastone da passeggio. Dopo i due anni di allenamento Brook afferma di avere una nuova spada donatagli dalla tribù dei braccialunghe, chiamata Soul Solid (魂の喪剣 Sōru Soriddo). Brook è in grado di sferrare veloci attacchi di scherma e iaidō: il suo stile è, dunque, basato su destrezza e agilità. La tecnica peculiare di Brook è la Tre Passi in Leggerezza: Colpo Cocca di Freccia (鼻唄三丁 矢筈切り Hanauta Sanchō: Yahazu Giri): essa si basa su una velocità tale che il nemico si accorge di essere stato colpito solo dopo aver camminato per tre passi. Inoltre, suonando, è in grado di far addormentare la gente o ipnotizzarla, creando delle illusioni.
Nel combattimento a piazza Gyoncorde sull'isola degli uomini-pesce Brook rivela una nuova abilità: l'utilizzo dell'anima. Lo scheletro spiega che il vero potere del suo frutto del diavolo è quello di utilizzare una certa energia per mantenere l'anima nel mondo dei vivi: questa energia aumenta quando, durante i suoi concerti, fa felice la gente. In questo modo, un giorno, mentre pregava, è riuscito a estrarre l'anima dal corpo, potere che gli procura molti vantaggi: infatti l'anima è intangibile e può separarsi dal corpo come in una sorta di viaggio ultraterreno e giungere in luoghi non accessibili direttamente con il corpo fisico. Brook, inoltre, può utilizzare l'anima per riattaccare parti del corpo staccate, come dimostra contro Zeo. Infine può infondere la sua spada di questo potere rendendola in grado di ghiacciare qualsiasi cosa al solo contatto. Contro Big Mom ha dimostrato di essere immune ai fulmini, essendo fatto solo di ossa, e di essere in grado di danneggiare entità eteree come Zeus o Prometheus, intaccandone direttamente l'anima anziché il corpo fisico.

Storia
Brook era uno schermidore dell'esercito di un imprecisato regno situato nel Mare Occidentale, che abbandonò per unirsi ai pirati Rumbar capitanati da Calico Yooki come vicecapitano. In questo periodo si nutrì del frutto Yomi Yomi. Mentre vagavano nel Mare Occidentale si imbatterono in un cucciolo di balena che si era separata dal gruppo: decisero di adottarla e la battezzarono Lovoon. Quando entrarono nella Rotta Maggiore decisero di affidarla a Crocus, il guardiano del faro del Promontorio Futago, con la promessa che sarebbero tornati a riprenderla una volta compiuta l'impresa di giungere alla fine della Rotta Maggiore. Tuttavia Yooki si ammalò gravemente e fu costretto ad abbandonare la Rotta lasciando a Brook il posto di capitano. Inoltre, giunti al Triangolo Florian vennero sterminati da una ciurma pirata: prima di morire a causa del veleno presente nelle armi avversarie intonarono per l'ultima volta la canzone preferita di Lovoon, Il liquore di Binks, registrandola in un Tone Dial. Ultimo a morire è proprio Brook, che continuò a suonare con stoicismo terminando la canzone completamente solo. Grazie ai poteri del frutto, la sua anima non andò all'altro mondo ma, a causa della fitta nebbia, non riuscì a trovare il suo corpo se non dopo un anno, ormai ridotto a uno scheletro. Poiché il timone della nave era distrutto, rimase a vagare in quelle acque per quasi cinquant'anni, finché giunse a Thriller Bark, dove Gekko Moria gli rubò l'ombra usandola per rianimare il cadavere del samurai Ryuma. Brook tentò di affrontare il samurai, ma venne sconfitto e costretto ad abbandonare l'isola.
Tempo dopo, si imbatte nella ciurma di Cappello di paglia: dopo aver rifiutato l'invito di Monkey D. Rufy ad unirsi a loro, i pirati vengono rinchiusi dentro i cancelli di Thriller Bark. Subito Brook accorre sull'isola per ritrovare Ryuma e riprendersi la sua ombra: dopo aver spiegato a Nico Robin e Franky la promessa fatta a Lovoon, si imbatte nel samurai che lo sconfigge nuovamente, venendo salvato da Roronoa Zoro, che elimina lo zombie e gli fa riottenere l'ombra. Dopo la sconfitta di Odr e Moria, assiste al sacrificio di Zoro con Orso Bartholomew. Conclusi gli scontri, Rufy gli chiede di nuovo di unirsi alla ciurma e Brook acconsente, con l'intento di tornare da Lovoon. Alle isole Sabaody partecipa agli scontri alla casa d'aste e con i Pacifista. Alla comparsa del vero Orso Bartolomew viene scagliato sull'isola di Nakamura dove irrompe nel mezzo di un rito satanico. Gli abitanti, credendolo il diavolo, gli chiedono di combattere contro la tribù dei braccialunghe, che da tempo derubava il loro villaggio. Alla fine Brook viene rapito proprio dai braccialunghe, che lo fanno diventare un fenomeno da baraccone: tuttavia, grazie alle sue abilità musicali, diventa famoso nel mondo con il nome di Re del Soul. In questo periodo affina le capacità del frutto Yomi Yomi, imparando a controllare la propria anima.
Due anni dopo si ricongiunge con la ciurma alle isole Sabaody e dopo essere sfuggiti alla Marina giungono all'isola degli uomini-pesce, dove sventano un colpo di stato orchestrato da Hody Jones e i suoi pirati. Giunti nel Nuovo Mondo, sbarcano a Punk Hazard, dove si alleano con la ciurma dei pirati Heart capitanata da Trafalgar Law al fine di rovesciare l'Imperatore Kaido. Qui catturano lo scienziato Caesar Clown, produttore di frutti del diavolo artificiali e protetto di Donquijote Do Flamingo, il quale si arricchisce vendendo tali frutti al mercato nero e in particolar modo proprio a Kaido. Incontrano inoltre il samurai Kin'emon e Momonosuke, che si uniscono a loro. A Dressrosa, dopo aver sconfitto Jora, Brook, Sanji, Nami e Chopper si separano dal resto della ciurma e si dirigono a Zo portando con se Momonosuke e Caesar. Giunti sull'isola salvano la tribù dei visoni dal gas letale disperso sull'isola da Jack, un sottoposto di Kaido. Sanji viene poi rapito da Capone Bege per ordine di Big Mom, e costretto a sposare una delle figlie dell'Imperatrice. All'arrivo dei compagni, Brook spiega loro la situazione e assieme a Rufy, Nami e Chopper e ai visoni Pedro, Carrot e Pekoms, salpa alla volta di Tottoland per liberare Sanji. Qui riesce a introdursi nella camera del tesoro di Big Mom per fare una copia dei Poignee Griffe e del Road Poignee Griffe in possesso dell'Imperatrice. Subito dopo esserci riuscito, viene scoperto e catturato da Big Mom, per poi essere liberato dai suoi compagni, rivelando di aver nascosto le copie da lui realizzate all'interno del proprio teschio. Alleatisi con Bege per far cadere Big Mom, durante l'assalto al matrimonio distrugge la foto di Madre Caramel, scatenando l'ira e la disperazione dell'Imperatrice.

Accoglienza
Nei sondaggi di popolarità dei personaggi della serie tra i lettori, Brook è stato votato al 9º posto nel 2008 e al 19° nel 2014 e 2017.
Nick Valdez, di Comicbook.com, definisce Brook l'"uomo partita" della saga dell'isola Whole Cake descrivendolo come "malizioso e sfacciato" quando rivela di aver effettivamente compiuto la sua missione di recupero dei Poignee Griffe, affermando anche che "questa spassosa interpretazione della competenza di Brook è uno dei tanti motivi per cui i fan lo adorano in questo momento".
Nel 2018 l'azienda produttrice di strumenti musicali Shimamura Music, in collaborazione con la Bandai, ha creato una serie di riproduzioni della chitarra di Brook, la Shark Guitar, in edizione limitata. Le riproduzioni sono strumenti musicali veri e propri dotati di numero di serie. L'uscita sul mercato è avvenuta nel settembre 2018.

lunedì 16 settembre 2019

Brigitta McBridge

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Brigitta McBridge, personaggio della banda Disney ideato dal cartoonist veneziano Romano Scarpa, fa il suo esordio sul Topolino n. 243 del 24 luglio del 1960 nella storia Zio Paperone e l'ultimo Balabù.
Sin dal suo esordio inizia subito con i suoi goffi tentativi di conquistare il cuore di Paperon de Paperoni, il ricco magnate paperopolese, arrivando in alcune occasioni anche vicina al matrimonio.
In molte storie gli autori italiani tendono a inserire elementi che portano a credere che Paperone provi qualcosa per lei.

Le imprese di Brigitta
Personaggio apprezzato dallo stesso Barks (che ne ha anche realizzato un piccolo schizzo in occasione del primo incontro tra l'Uomo dei Paperi ed il Maestro veneziano, avvenuto nei primi anni settanta in quel di Burbank), ha avuto un buon successo in tutta Europa, con storie pubblicate in Germania, Danimarca, Finlandia, Francia, tutte prevalentemente di produzione italiana. Anche gli Stati Uniti hanno pubblicato tre storie con il personaggio: L'ultimo Balabù (su Uncle Scrooge 242), Zio Paperone in chicchi di riso e monete d'oro, di Scarpa (realizzata dapprima per il solo mercato europeo all'interno del Disney Program, quindi pubblicata sempre su Uncle Scrooge) e infine Zio Paperone e il segreto degli Incas, di Byron Erickson e Giorgio Cavazzano, pubblicata quasi contemporaneamente sia in Italia, sia negli USA (Topolino nn.2169/2170, 24 giugno 1997; Uncle Scrooge Adventures nn.53/54, dicembre 1997).
I suoi continui tentativi di conquistare il cuore di Paperone si alternano spesso alle alleanze con Filo Sganga, personaggio ideato sulle pagine di Zio Paperone e il ratto di Brigitta (Topolino n.272, 12 febbraio del 1961, sempre di Romano Scarpa), col quale si imbarca spesso in imprese impossibili, finanziandogli affari strampalati pur di dimostrarsi all'altezza del suo Paperonuccio.
Ottima cuoca, romantica ed intraprendente, ha anche aperto, varie volte, agenzie matrimoniali per cuori solitari (ad esempio Paperina e l'agenzia matrimoniale), e negli ultimi numeri ha una serie tutta sua chiamata "Brigitta agenzia Asso di cuori" dove aiuta a far nascere nuovi amori, e ha un software TTT, cioè Trucchi, Tenerezze e Trappole che lei chiama "Titty". Prova spesso a prendere per la gola Paperone (che non rifiuta mai le sue torte, nonostante la cacci via in malo modo).
Il suo rapporto ambiguo con Paperone è certamente reso complicato dalla presenza, nel cuore del ricco taccagno, di due grandi passioni: quella per il denaro e quindi il desiderio di non separare il proprio patrimonio (ogni sua moneta altro non è se non un ricordo di un'avventura), e dall'altro il suo amore per Doretta Doremì, l'unica papera che abbia mai amato. In occasione dell'esordio di Paperetta Yè Yè, nipote di Doretta (in Arriva Paperetta Yè Yè), Scarpa fa incontrare le due papere e, per becco di Doretta, incoraggia Brigitta a non abbattersi mai e ad insistere nella conquista del cuore del vecchio papero.
Tra un avvicinamento ed un allontanamento tra i due, poi, si frappongono, spesso come aiutanti, i nipoti di Paperone, come Paperino, Qui, Quo, Qua. Brigitta trova spesso conforto anche da Paperina e a volte anche da Nonna Papera, con la quale condivide la passione per la cucina. In alcune occasioni, per ripicca, ha anche stretto amicizia con Amelia, l'acerrima avversaria di Paperone, salvo poi pentirsene.

Premiata ditta Filo&Brigitta
Nel 2002, sulle pagine del Topolino n. 2448 fa il suo esordio, per i testi di Gaja Arrighini ed i disegni di Giorgio Cavazzano, la serie Premiata ditta Filo&Brigitta con la storia L'affare in soffitta: la serie racconta delle incredibili imprese ed attività affaristiche che i due amici mettono, di volta in volta, in piedi, procurando sempre dei terribili grattacapi a Paperone.

Alter ego

Nel 2013, sulle pagina del Topolino n. 2986 viene introdotta, per i testi di Roberto Gagnor e i disegni di Vitale Mangiatordi, una supereroina, alter ego di Brigitta, col nome di "Brigittik, la romantica vendicatrice" nella storia Paperinik, Paperinika e la romantica vendicatrice. Il personaggio fa la sua seconda comparsa sul n. 2997 nella storia Brigittik contro il temibile 2 di picche e in Brigittik e il romantico finale contrastato in Topolino 3038.