Il titolo di "più grande cattivo incompreso di tutti i tempi" può essere conteso da molti, ma l'argomentazione per Apocalisse (En Sabah Nur) è particolarmente forte, soprattutto alla luce delle rivelazioni più recenti nei fumetti di Age of Krakoa. La sua storia, il suo contesto e le sue motivazioni dimostrano che il personaggio è spesso frainteso non solo dagli X-Men ma anche dal pubblico stesso. Ecco perché Apocalisse è un candidato ideale per questo titolo.
Apocalisse è uno dei mutanti più antichi della storia Marvel, un essere nato in un'epoca in cui il mondo era crudele e spietato. Cresciuto in un ambiente dove la sopravvivenza era tutto, sviluppò una filosofia basata sulla "sopravvivenza del più adatto", spesso interpretata come darwinismo spietato. Tuttavia, con il retcon di Age of Krakoa, il suo pensiero acquista una profondità che lo distanzia dall’essere semplicemente un tiranno brutale.
La narrativa introdotta durante Age of Krakoa getta nuova luce sulla figura di Apocalisse. Non era un semplice conquistatore ossessionato dalla forza, ma un protettore che ha fatto scelte difficili per un bene superiore:
Okkara e la guerra contro Amenth: Apocalisse e sua moglie, Genesis, governavano una prospera civiltà mutante sull'isola di Okkara. Tuttavia, le forze di Amenth, un regno demoniaco, portarono guerra e distruzione. Per salvare il mondo e il loro popolo, Genesis e i loro figli attraversarono la frattura dimensionale, lasciando Apocalisse dietro con una missione: preparare un esercito composto dai più forti per resistere all'eventuale ritorno delle forze di Amenth.
La filosofia della forza: Le sue credenze sulla sopravvivenza del più adatto non erano semplicemente una giustificazione per il dominio, ma un modo per garantire che il suo popolo fosse pronto ad affrontare una minaccia cosmica esistenziale.
La brutalità di Apocalisse lo ha
reso un nemico ricorrente degli X-Men, ma questa stessa brutalità è
spesso il risultato del suo sacrificio personale. Ha sopportato
millenni di isolamento e ha applicato la sua filosofia in un mondo
che non capiva né il suo passato né le sue ragioni. Gli X-Men e gli
umani lo hanno sempre visto come un tiranno o un conquistatore, ma in
realtà, Apocalisse ha agito per:
Proteggere il pianeta: Il suo approccio alla selezione dei più forti non era fine a sé stesso ma un mezzo per preparare mutanti e umani a un futuro di conflitti inevitabili.
Restare fedele alla sua missione: Apocalisse ha accettato la sua posizione di "villain" sapendo che il mondo non avrebbe mai compreso le sue motivazioni. Questo lo rende un personaggio tragico, destinato a essere odiato nonostante le sue intenzioni.
Molti "cattivi" sono incompresi nel senso che il pubblico può empatizzare con loro, ma Apocalisse è diverso:
Non c'è simpatia immediata: I suoi metodi estremi e la sua retorica spietata spesso impediscono al pubblico di vedere il suo vero obiettivo. A differenza di personaggi come Magneto o Killmonger, che articolano le loro motivazioni con chiarezza, Apocalisse raramente si prende il tempo di spiegare il "perché".
Le sue azioni parlano da sole: Apocalisse non cerca approvazione o comprensione. Non cerca di giustificarsi agli occhi degli altri, e questo lo fa apparire come un conquistatore senza scrupoli piuttosto che un salvatore con un piano.
L’arco narrativo di Apocalisse durante Age of Krakoa trasforma il suo personaggio in qualcosa di più: un simbolo di sacrificio e resistenza. Ha perso la sua famiglia, ha sopportato millenni di solitudine e ha abbracciato un ruolo di "cattivo" pur di preparare il mondo a una guerra che credeva inevitabile. La sua brutalità è il prezzo che è disposto a pagare per un bene maggiore.
Apocalisse rappresenta il concetto di cattivo veramente incompreso. Le sue azioni, benché spesso crudeli, sono mosse da una logica e da un sacrificio che pochi hanno mai apprezzato appieno. Non cerca di essere compreso, non cerca redenzione; il suo obiettivo è più grande della sua reputazione. È il perfetto esempio di un antagonista che il pubblico e i personaggi stessi raramente vedono per ciò che è realmente: un protettore con il peso del mondo sulle spalle.
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