Stan Lee, pseudonimo di Stanley Martin
Lieber (New York, 28 dicembre 1922 – Los Angeles, 12 novembre
2018), è stato un fumettista, editore, produttore cinematografico e
televisivo statunitense.
È noto per essere stato presidente e
direttore editoriale (Editor in Chief) della casa editrice di fumetti
Marvel Comics, per la quale ha sceneggiato numerose storie.
Conosciuto anche come The Man (L'Uomo)
e The Smilin (Il Sorridente), ha introdotto per la prima volta,
insieme con diversi artisti e co-creatori, in special modo Jack Kirby
e Steve Ditko, personaggi di natura complessa e con personalità
sfaccettate all'interno dei comic book supereroistici. Il suo
successo permise alla Marvel di trasformarsi da piccola casa editrice
in una grande azienda di stampo multimediale.
Gli inizi
Stanley Martin Lieber era il figlio
primogenito di Jack e Celia Lieber, immigrati ebrei di origine
romena, che dopo aver ottenuto la cittadinanza si erano trasferiti a
New York. Da ragazzo, Lee cominciò a lavorare come addetto alle
copie per Martin Goodman presso la Timely Comics, azienda che più in
là sarebbe diventata la Marvel Comics. Il suo primo lavoro, una
pagina di testo firmata con lo pseudonimo di Stan Lee, fu pubblicato
come riempitivo su un numero di Capitan America del 1941.
Fu presto promosso dal ruolo di
scrittore di riempitivi a quello di sceneggiatore di fumetti
completi, diventando così il più giovane editor nel campo, all'età
di 17 anni. Dopo la seconda guerra mondiale, alla quale partecipò
come membro dell'esercito statunitense, Lee ritornò alla sua
occupazione presso quella che poi sarebbe diventata la Marvel Comics.
A quel tempo, una campagna moralizzatrice portata avanti dallo
psichiatra Fredric Wertham e dal senatore Estes Kefauver aveva
accusato gli albi a fumetti di corrompere le menti dei giovani
lettori con immagini di violenza e sessualità ambigua.
Le case editrici risposero alle accuse
dotandosi di una regolamentazione interna particolarmente severa, che
portò poi alla creazione del cosiddetto Comics Code. Andò però a
finire che verso la fine degli anni quaranta le vendite delle testate
supereroistiche cominciarono a calare, e al 1952 solamente le testate
di Superman, Batman e Wonder Woman, tutte appartenenti alla DC
Comics, venivano ancora pubblicate regolarmente. Rimanendo alla
Timely/Marvel nel corso degli anni cinquanta, Lee si occupò di molte
testate di generi diversi. Alla fine del decennio, tuttavia, cominciò
a sentirsi insoddisfatto del proprio lavoro, e prese in
considerazione l'idea di abbandonare il campo fumettistico.
La rivoluzione Marvel
Verso la fine degli anni cinquanta, la
DC Comics diede nuova linfa al genere supereroistico e sperimentò un
buon successo con il supergruppo Justice League of America.
In risposta, Martin Goodman assegnò a
Stan Lee il compito di creare un nuovo gruppo supereroistico. La
moglie lo spinse a cimentarsi con le storie che preferiva. Dal
momento che stava progettando di cambiare lavoro e non aveva nulla da
perdere, Lee seguì il suo consiglio e di colpo la sua carriera
cambiò completamente.
Il gruppo di supereroi che Stan Lee e
il disegnatore Jack Kirby idearono fu la "famiglia" di eroi
che compone i Fantastici Quattro, pubblicati per la prima volta nel
1961. L'immediato successo di questa testata portò Lee e gli
illustratori della Marvel a cavalcare l'onda, producendo in pochi
anni immediatamente successivi una moltitudine di nuovi titoli:
nacquero Hulk (1962), Thor (1962), Iron Man (1963) e gli X-Men (1963)
dalla collaborazione con Kirby, Devil (nell'originale Daredevil,
1964) con Bill Everett e il Dottor Strange (1963) con Steve Ditko,
dalla cui collaborazione era nato anche il personaggio Marvel di
maggior successo, l'Uomo Ragno, nel 1962.
Inoltre Stan Lee rispolverò e rinnovò
alcuni dei supereroi ideati da altri autori negli anni trenta e
quaranta, come Namor e Capitan America. Questi personaggi
contribuirono a reinventare il genere supereroistico, secondo la
formula dei "supereroi con superproblemi". Lee diede ai
suoi personaggi una umanità sofferta, un cambiamento rispetto
all'ideale di supereroe scritto tradizionalmente per i ragazzini. I
suoi eroi avevano un brutto temperamento, apparivano malinconici ed
erano vanitosi e avidi. Litigavano fra di loro, erano preoccupati dai
conti da pagare e dall'impressionare le loro ragazze, e qualche volta
si ammalavano pure.
Prima di Lee i supereroi erano persone
idealmente perfette senza problemi e senza difetti: Superman era così
potente che nessuno avrebbe potuto ferirlo; Batman era un miliardario
nella sua identità segreta (in seguito – soprattutto con la
cosiddetta "British Invasion", cioè l'ingresso in scena di
molti autori di origine britannica sulla scena statunitense – negli
anni ottanta, anche in casa DC si puntò molto sull'umanizzazione dei
personaggi, segno che la lezione di Lee era stata, se non apprezzata,
accettata quasi come ineludibile). I supereroi di Lee catturarono
l'immaginazione della giovane generazione che faceva parte della
popolazione frutto del "baby-boom" successivo alla seconda
guerra mondiale, e le vendite si impennarono.
Lee e lo "Stile
Marvel"
Il gergo di Lee
Esempi di alcune delle tipiche
espressioni adottate da Lee nel dialogo con i lettori:
True Believers ("veri
credenti"), riferito ai lettori affezionati;
Face Front! (come dire "avanti
march!"), ironica esortazione a continuare a divertirsi con la
lettura di fumetti;
Nuff Said (contrazione
dell'inglese "Enough said", traducibile con e «tanto vi
basti» oppure «abbiamo già detto abbastanza») usata solitamente
nell'anticipazione del numero successivo per stimolare la curiosità;
e naturalmente il celebre "grido
di battaglia" Excelsior!.
Un'altra interessante introduzione di
Lee è l'uso di uno stile spiritoso per i rimandi a numeri precedenti
o di altre collane. Invece di scrivere «vedi n. x della collana Y»,
Lee amava usare frasi del tipo «Come brillantemente raccontato
in...» oppure «Un'altra epica narrazione in stile Marvel!».
È un uso diventato consuetudine, adottato ormai anche da alcuni
curatori delle versioni italiane delle testate Marvel.
Durante gli anni sessanta Lee fu
sceneggiatore, supervisore e direttore artistico per la maggior parte
delle serie Marvel, moderò le pagine della posta, scrisse un
redazionale mensile intitolato "Stan's Soapbox", e scrisse
innumerevoli articoli promozionali, firmandoli sempre con il suo
caratteristico "Excelsior!" (che è anche il motto
dello Stato di New York).
Proprio nelle pagine di dialogo con i
lettori, che sono un'altra innovazione dal punto di vista della
confidenza concessa ai lettori, con cui Lee dialoga familiarmente,
vengono introdotte alcune simpatiche espressioni, che hanno preso
piede anche in Italia, diventate ormai gergo fumettistico. Per
mantenere il suo pressante carico di lavoro rispettando le scadenze,
usò un sistema adottato in precedenza da vari studi fumettistici, ma
che grazie al successo ottenuto da Lee, oggi è conosciuto come il
Metodo Marvel (Marvel method) o "Stile Marvel" (Marvel
style) di creazione dei fumetti.
In Italia spesso i due termini,
soprattutto il secondo, non vengono neanche tradotti, probabilmente
per meglio esprimere l'"americanità" del concetto.
Normalmente Lee aveva una prima discussione sulla storia con gli
artisti e quindi preparava una sintesi schematica invece di una
sceneggiatura completa. Basandosi sullo schema, il disegnatore
avrebbe dovuto riempire il numero di pagine assegnategli, stabilendo
e disegnando la composizione e successione delle vignette (in inglese
story-telling; non c'è un'espressione italiana corrispondente ma il
significato si può rendere con raccontare una storia con le
immagini).
Dopo che il disegnatore aveva pronte le
tavole, Lee avrebbe scritto i testi delle didascalie e delle
nuvolette, e quindi controllato il lettering e la colorazione. In
effetti il disegnatore era anche co-sceneggiatore (o, per essere più
precisi, contribuiva alla stesura della trama), provvedendo a un
primo abbozzo che Lee elaborava. Lee è detto da molti scrittori e
fumettisti l'uomo che rivoluzionò i fumetti.
Le dispute con Steve
Ditko e Jack Kirby
Per via di questo sistema l'esatta
divisione dei meriti creativi di Lee è ancora discussa, specialmente
nei casi dei fumetti disegnati da Kirby e Ditko. Sebbene Lee si sia
sempre profuso in elogi per questi due artisti, qualche[chi?]
osservatore ha ipotizzato che il loro contributo fosse più grande di
quello che gli era riconosciuto. La disputa con Ditko sull'Uomo Ragno
fu per qualche tempo particolarmente aspra. Pare infatti che
l'abbandono della testata ragnesca da parte del disegnatore
dipendesse da tensioni creative sull'indirizzo delle storie da dare
al "tessiragnatele" (in inglese web-slinger, gergo
fumettistico). In sintesi Lee e Ditko, come sostengono varie fonti,
non erano d'accordo sull'identità segreta di Goblin. Per Ditko non
doveva essere Norman Osborn. Ditko non collaborò più con la Marvel
fino all'inizio degli anni settanta, in coincidenza dell'abbandono di
Lee di cariche creative per ruoli manageriali.
Ci furono dei dissapori anche con
Kirby, ma alla fine ci fu una sorta di riconciliazione; quanto meno
Kirby smise di avere un atteggiamento ostile e parlar male di Lee. I
motivi possono essere due:
perché li legava una collaborazione
più ampia (l'Uomo Ragno è uno dei pochi personaggi a cui Kirby
abbia dato minimi apporti, praticamente è il co-creatore di quasi
tutto l'Universo Marvel);
perché non era tanto un problema
artistico quanto economico; infatti Kirby reclamava i diritti sulle
sue opere che la Marvel non voleva riconoscergli, per cui più che un
problema tra Lee e Kirby era forse un problema tra Kirby e la Marvel.
All'epoca, i disegnatori venivano pagati poco per le loro opere e i
diritti di sfruttamento restavano alla casa editrice; a partire dagli
anni novanta la situazione è nettamente cambiata, con enormi
mutamenti e lo sviluppo significativo di case editrici indipendenti,
e soprattutto il riconoscimento agli autori di diritti sulle opere,
anche da parte delle cosiddette Majors (cioè Marvel e DC Comics).
La vendetta di Kirby
La parodia Funky Flashman. Kirby, più
estroverso e sanguigno dell'intellettuale Ditko (che rilasciava ben
poche dichiarazioni pubbliche), mise in atto una vendetta per il
tramite del medium amato da entrambi i contendenti. Durante il
periodo di collaborazione con la DC Comics creò, come irriverente
parodia di Stan Lee, il personaggio Funky Flashman (funky può
significare sia eccentrico sia maleodorante e anche assurdo; flashman
è un nome di fantasia, traducibile con uomo lampo, che potrebbe
riferirsi alla sbrigatività con cui Lee si prendeva meriti non suoi
secondo il parere di Kirby). Con la sua iperbolica parlantina, il suo
vistoso parrucchino, la sua barba alla moda della Manhattan degli
anni settanta (uno stile che Lee esibiva in quel periodo), questo
"ciarlatano perditempo" appare la prima volta sulle pagine
di Mister Miracle.
Il caso Comics Code
Nel 1971 Lee riformò indirettamente il
Comics Code. Il Dipartimento per la Salute, Educazione e Assistenza
Pubblica chiese a Lee di scrivere una storia sui pericoli che
derivavano dall'uso di droghe: egli scrisse una storia in cui il
migliore amico dell'Uomo Ragno (per inciso: Harry Osborn, figlio di
Norman) diventa dipendente dalle pasticche. La storia doveva essere
pubblicata su Amazing Spider-Man n. 96 (tradotto in Italia per la
prima volta, e poi ristampato più volte, su L'Uomo Ragno -
Editoriale Corno - n. 97), ma l'Autorità per il Comics Code la
rifiutò perché veniva rappresentato al suo interno l'uso di droghe.
In particolare, per la prima volta la
storia conteneva il termine "stoned" ("fatto"),
tipico del gergo dei tossicodipendenti, che non venne accettato
dall'Autorità preposta: il contenuto della storia fu considerato
irrilevante. Con l'appoggio del suo editore, la Marvel pubblicò il
fumetto senza il bollino di approvazione del Comics Code. Il numero
vendette bene e la Marvel guadagnò elogi per aver dimostrato una
coscienza sociale. In conseguenza di ciò, l'Autorità per il Comics
Code consentì l'applicazione del bollino a storie che dipingevano
negativamente l'uso di droghe, oltre ad altre liberalizzazioni,
allentando così la sua influenza sui contenuti delle storie a
fumetti.
Le migliori storie di
Stan Lee
Nel 1999 Lee ha rilasciato
un'intervista alla rivista Wizard in cui elencava le 5 migliori
storie che secondo lui aveva realizzato nella sua carriera:
The Amazing Spider-Man (Vol. 1)
n.32-33 gennaio-febbraio 1966: storia disegnata da Steve Ditko.
Lee apprezza la tensione e il dramma che si viene a creare quando
l'Uomo Ragno è imprigionato in fin di vita sotto le macerie di un
laboratorio.
Daredevil (Vol. 1) n.47 dicembre
1968, titolo Originale: Brother, Take my hand: la storia racconta
dell'incontro di Devil (supereroe non vedente) con un reduce
afro-americano che ha perso la vista nella guerra del Vietnam.
Fantastic Four (Vol. 1) n.51 giugno
1966, Titolo Originale: This Man, This Monster: i disegni sono di
Jack Kirby (matite) - Joe Sinnott (chine). La storia narra di un
supercriminale che prende il posto di Ben Grimm come la Cosa ma alla
fine si redime salvando lo stesso Reed Richards. A Lee piace molto il
personaggio la Cosa e lo considera una delle sue creazioni più
riuscite.
The Silver Surfer (miniserie di 2
numeri) dicembre 1988 - gennaio 1989, titolo originale: Parable:
è una miniserie uscita per l'etichetta Epic Comics (imprint della
Marvel Comics). I fumetti pubblicati all'interno di questa linea
editoriale non avevano il timbro del Comics Code Authority e quindi
vi era più libertà creativa sulle tematiche trattate e su eventuali
situazioni che potevano non essere adatte a un pubblico di tutte le
età. La distribuzione della miniserie non avviene nelle edicole ma
attraverso il circuito librario e dei negozi specializzati. Il
disegnatore è Jean Giraud, conosciuto come Moebius. Lee esplora la
percezione che un essere normale può avere di un supereroe potente
come Silver Surfer. Questi può viaggiare nel cosmo e manipolare
l'energia cosmica, oltre ad essere praticamente immortale. In questa
storia, dopo aver salvato un pianeta viene elevato dai suoi abitanti
al rango di Dio. A livello editoriale (dal punto di vista creativo)
siamo negli anni del Revisionismo del Supereroe, iniziato con il
processo di rinnovamento portato da Alan Moore su Miracleman e poi
con l'opera originale Watchmen (periodo 1982-1993). Lee prende spunto
da queste opere per presentare Silver Surfer in una versione
revisionista.
The Mighty Thor (Vol. 1) n.54 luglio
1968, titolo originale: To Wake The Mangog: di questa storia Lee
apprezza la scena in cui Thor incontra un gruppo di hippies. Il Dio
del Tuono dice loro che non c'è nulla di male a ribellarsi al
sistema ma non si può cambiare niente standone al di fuori e vivendo
senza obiettivi. Invece bisogna rimanere nel sistema e lottare per
cambiarlo dall'interno.
Carriera recente
Stan Lee nel 2010
Negli ultimi anni Lee è diventato per
la Marvel una figura di prestigio e la sua immagine pubblica fa
apparizioni alle convention (riunioni, convegni) di fumetti in giro
per gli Stati Uniti, intervenendo e partecipando a dibattiti. Si è
anche trasferito nel 1981 in California per sviluppare le proprietà
televisive e cinematografiche della Marvel. Non ha abbandonato
completamente la carriera di scrittore sceneggiando fra le altre cose
le strisce per i quotidiani dell'Uomo Ragno, iniziate nel 1977,
insieme con John Romita Sr..
Ha pubblicato il romanzo di
fantascienza The Alien Factor. Nel 1992 promuove la linea Marvel
2099, un futuro "ufficiale" dell'universo Marvel, di cui
scrive anche una delle collane (Ravage 2099). Durante il boom delle
dot-com, Lee prestò il suo nome e la sua immagine a StanLee.Net, una
compagnia multimediale online amministrata da altri. Ciò nel
tentativo di miscelare animazioni internet con le tradizionali
strisce a fumetti, ma sfortunatamente la compagnia acquisì una
brutta reputazione per la cattiva gestione e la dubbia contabilità,
fallendo in breve tempo.
Nel 2000, Stan Lee realizzò il suo
primo lavoro per la DC, lanciando la serie Just Imagine... (in parte
tradotta in italiano dalla Play Press), in cui reinventa numerosi
supereroi DC, compresi Superman, Batman, Wonder Woman, Lanterna Verde
e Flash. Lee ha creato la serie supereroistica osé a cartoni animati
Stripperella per Spike TV, e nel 2004 progetta di collaborare con
Hugh Hefner su una serie simile di supereroi con la partecipazione
delle "conigliette" di Playboy.
Nell'agosto del 2004, Lee annuncia il
lancio di Stan Lee's Sunday Comics ospitato da Komicwerks.com, dove
gli abbonati mensili possono leggere un nuovo fumetto ogni domenica.
In aggiunta, Stan's Soapbox appare qui come rubrica settimanale che
affiancherà le strisce domenicali. Recentemente la VIZ Media ha
annunciato che la loro partner Shueisha pubblicherà il prologo di
Karakuri dôji Ultimo, scritto da Stan Lee e Hiroyuki Takei.
Lee conduce insieme a Daniel Browning
Smith il programma televisivo Stan Lee's Superhumans, che viene
trasmesso in Italia sul canale History Channel su Sky. In questa
serie Lee manda Daniel in giro per il mondo alla ricerca di
superuomini con poteri straordinari, a volte eseguendo su di loro
misurazioni e esperimenti scientifici. La Virgin Comics aveva
annunciato che Lee avrebbe scritto per loro una nuova serie su un
gruppo di supereroi costituito da dieci elementi.
Morte
Il 12 novembre 2018 Lee è morto
all'età di 95 anni al Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles,
California, dopo essere stato trasportato d'urgenza in ambulanza il
giorno stesso a causa di un peggioramento della polmonite che lo
aveva colpito.
Camei
Stan Lee è rinomato per le sue
apparizioni in quasi tutte le produzioni della Marvel, siano esse
film, serie televisive e cartoni animati. Appare anche in film di
altre produzioni.
Nei film Marvel
In Processo all'incredibile Hulk
compare come presidente della giuria (1989).
In X-Men acquista un hot dog su una
spiaggia (2000).
In Spider-Man appare come astante al
World Unity Festival (2002).
In Daredevil lo si vede mentre
attraversa la strada leggendo un quotidiano e rischia di venir
investito, ma si salva grazie a Matt Murdock che lo avvisa (2003).
In Hulk veste i panni di una guardia
giurata che esce da un palazzo assieme all'attore Lou Ferrigno, che
interpretava il gigante verde nella serie TV L'incredibile Hulk
(2003).
In Spider-Man 2 è un passante che
scansa delle macerie, mentre salva una ragazza (2004).
In I Fantastici 4, recita il suo primo
vero ruolo, nella parte di Willy Lumpkin, il postino gentile del
supergruppo (2005).
In X-Men - Conflitto finale innaffia il
giardino (2006).
In Spider-Man 3 è un passante che dà
consigli a Peter Parker (2007).
In I Fantastici 4 e Silver Surfer
interpreta se stesso in un siparietto: quando è il suo momento di
farsi riconoscere tra gli invitati al matrimonio di Mister Fantastic
e della Donna invisibile, l'addetto alla lista degli invitati lo
caccia non credendogli quando si presenta (2007).
In Iron Man il protagonista Tony Stark
lo confonde con il "patron" di Playboy Hugh Hefner. Infatti
Lee veste la tipica vestaglia indossata abitualmente dall'editore
(2008).
In L'incredibile Hulk beve la bevanda
contaminata dal DNA di Bruce Banner che porterà alla individuazione
di quest'ultimo in Brasile (2008).
In Iron Man 2 interpreta Larry King e
appare nella sequenza girata dal punto di vista di Tony Stark, appena
esce dal palcoscenico della Stark Expo (2010).
In Thor interpreta un uomo che cerca di
estrarre il Mjolnir dalla roccia, legandolo al suo pick up (2011).
In Captain America - Il primo
Vendicatore è un anziano ufficiale dell'esercito che assiste in
prima fila alla cerimonia di premiazione per la medaglia al valore
attestata a Capitan America (2011).
In The Avengers appare come un signore
intervistato, che esprime il suo parere sul fatto che non possano
esistere supereroi (2012).
In The Amazing Spider-Man compare come
un signore tranquillamente intento a sfogliare dei tomi nella
biblioteca scolastica della Midtown Science High School, le cui
cuffie per la musica gli impediscono di notare Spider-Man e la
Lucertola combattere selvaggiamente alle sue spalle (2012).
In Iron Man 3 è un giudice ad un
concorso di bellezza (2013).
In Thor: The Dark World è uno degli
anziani dell'ospedale psichiatrico (chiede al dottor Erik Selvig di
restituirgli la sua scarpa) (2013).
In Captain America: The Winter Soldier
è una guardia dello Smithsonian (2014).
In The Amazing Spider-Man 2 - Il potere
di Electro interpreta un uomo seduto nella platea che riconosce Peter
Parker alla cerimonia di consegna dei diplomi (2014).
In Guardiani della Galassia interpreta
un cittadino dongiovanni di Xandar (2014).
In Avengers: Age of Ultron interpreta
un veterano della Seconda guerra mondiale che partecipa alla festa
degli Avengers. Si ubriaca bevendo un liquore invecchiato mille anni
offertogli da Thor (2015).
In Ant-Man interpreta un barista alla
fine del film (2015).
In Deadpool interpreta un presentatore
in uno strip club che introduce le spogliarelliste mentre Wade Wilson
sta cercando la bella Vanessa che lavora nel club (2016).
In Captain America: Civil War
interpreta un autista della FedEx (2016).
In X-Men - Apocalisse interpreta un
uomo che insieme alla moglie guarda i missili nucleari lanciati in
aria da Apocalisse (2016).
In Doctor Strange interpreta un
passeggero di un autobus (2016).
In Guardiani della Galassia Vol. 2
interpreta un astronauta su un asteroide intento a parlare con Uatu
l’osservatore (2017).
In Spider-Man: Homecoming interpreta un
simpatico vecchietto che si affaccia ad una finestra disturbato dalle
azioni del giovane Spider-Man (2017).
In Thor: Ragnarok interpreta un
barbiere che taglia i capelli ad un riluttante Thor (2017).
In Black Panther interpreta un
giocatore del casinò (2018).
In Avengers: Infinity War interpreta
l'autista dell'autobus dal quale Spider-Man scappa per andare a
combattere (2018).
In Deadpool 2 compare in un cartellone
pubblicitario sopra un palazzo della città (2018).
In Ant-Man and the Wasp compare nei
panni di un signore, che assiste allo scontro tra Ant-Man e Wasp
contro gli uomini del criminale Sonny Burch (2018).
In Venom appare nella scena finale
parlando con Eddie Brock (2018).
In Spider-Man - Un nuovo universo
appare nella sequenza in cui Miles compra una tuta da Spider-Man: il
venditore è proprio Lee e il negozio si chiama L'emporio di Stan
(2018).
In Captain Marvel appare come
passeggero del treno su cui si affrontano Carol Danvers e uno skrull
(2019); inoltre il tradizionale logo dei Marvel Studios è stato
modificato per contenere immagini e filmati dei suoi vari cameo come
omaggio dopo la morte.
In Avengers: Endgame appare durante una
scena ambientata nel 1970, dove guida un'auto ascoltando musica rock
a tutto volume (2019).
Lee ha dichiarato: «Amo recitare in
questi cameo. Infatti sono molto arrabbiato per il fatto che non ci
siano state particine per me in Batman Begins o Superman Returns».
Nel 2016 definì il cameo in Deadpool come il suo preferito, ma poi
cambiò idea a favore di quello in Avengers: Age of Ultron.
Nelle serie TV Marvel
In Agents of S.H.I.E.L.D. compare
nell'episodio Il treno.
In Agent Carter compare nell'episodio
Il pulsante Blitzkrieg leggendo il giornale a fianco ad Howard Stark.
In Agents of S.H.I.E.L.D.: Slingshot
compare nel primo episodio in un ritratto in una scatola.
Pur non apparendo di persona, nelle
serie Netflix compare in foto o cartelloni come il personaggio Irving
Forbush[18], capitano del New York City Police Department e
successivamente volto della Forbush and Associates:
Nel tredicesimo episodio della prima
stagione di Daredevil e nel settimo della prima stagione di Jessica
Jones compare in un ritratto appeso alla parete del commissariato di
polizia;
Nel dodicesimo episodio della prima
stagione di Luke Cage compare in un manifesto della polizia che
invita a denunciare i crimini;
Nel tredicesimo episodio della prima
stagione di Iron Fist in un manifesto che invita al reclutamento
nella polizia;
Nel terzo episodio della prima stagione
di The Defenders in un cartellone come volto della polizia;
Nel tredicesimo episodio della prima
stagione di The Punisher è sempre in un cartellone, ma come volto
dei Marines;
Nel nono episodio della seconda
stagione di Jessica Jones compare in un cartellone pubblicitario nel
retro di un autobus come volto della Forbush and Associates;
Nel dodicesimo episodio della seconda
stagione di Luke Cage compare in un manifesto pubblicitario in un
muro come avvocato e volto della Forbush and Associates.
In The Gifted compare nel primo
episodio della prima stagione mentre esce da un bar.
In Runaways compare nell'episodio 1x06
nei panni di un autista di limousine.
In Cloak & Dagger compare
nell'episodio 1x09 in un quadro con la sua immagine ripetuta varie
volte in diversi colori, come il quadro di Andy Warhol su Marilyn
Monroe.
Altri cameo
Lee è anche apparso in un cameo nel
film di Kevin Smith (che è anche uno sceneggiatore di fumetti)
Generazione X (1995), registrato un'intervista sempre con Smith
(2002) sui Mutanti, i Mostri e le "Meraviglie" (Marvels,
gioco di parole intraducibile tra il nome della casa editrice e il
significato della parola) di Stan Lee ed è apparso nel ruolo di sé
stesso nell'episodio Papà incacchiato de I Simpson e nell'episodio
Sposato con il Blob della venticinquesima stagione dove interpreta il
celebrante del matrimonio tra l'Uomo Fumetti e la mangaka Kumiko
Nakamura. Ha inoltre doppiato nel 2003 Frank Elson nell'episodio
"Mind Games: Part 1" della serie a cartoni animati
dell'Uomo Ragno prodotta da MTV. Nell'ultima puntata della serie
animata di Spider-Man del 1994, il supereroe viaggiando tra i mondi
paralleli incontra proprio Stan Lee.
Inoltre nella serie The Spectacular
Spider-Man doppia un lavoratore portuale con il nome di Stan
nell'episodio Illusioni. Lee compare anche nella serie animata
Ultimate Spider-Man, dove interpreta Stan, bidello strampalato della
scuola e fan di Spider-Man. Appare anche in un episodio della serie
televisiva Heroes (Inatteso, 1x16), dove recita la parte del
conducente di autobus su cui sale Hiro Nakamura.
Nel sedicesimo episodio della terza
stagione (L'acquisizione dell'Excelsior) di The Big Bang Theory
appare nella parte di sé stesso: viene avvicinato da Sheldon Cooper
che si introduce in casa sua senza invito, fraintendendo una battuta
a causa della sua incapacità di comprendere il sarcasmo.
Il personaggio Stan nell'anime
giapponese Heroman, di cui Stan Lee è creatore, è basato sul suo
aspetto.
Compare nel film Disney Principe
azzurro cercasi, nel ruolo di uno degli invitati al matrimonio della
principessa Mia (2004). Appare nel quinto episodio della prima
stagione della serie TV Nikita, Il custode, dove viene intervistato
da una giornalista della televisione come testimone oculare di un
salvataggio (2010). Nella serie TV Eureka (Le lenti preveggenti,
4x13) è uno scienziato della Global Dynamics che presenta un suo
progetto per poter accedere ai viaggi su Titano (2011).
Nella serie TV Chuck (Chuck Versus The
Santa Suit, 5x07), interpreta sé stesso, che però, nella finzione
della serie, è in realtà un alto funzionario della CIA sotto
copertura (2011). Nella webserie The Guild interpreta sé stesso
nell'undicesimo episodio della quinta stagione (2011).
Nel videogioco Lego Marvel Super Heroes
Stan Lee interpreta sé stesso, o meglio la sua minifigure che,
costantemente in pericolo o bisognosa di aiuto, darà ai giocatori un
mattoncino d'oro ogni volta che essi lo aiuteranno in qualche modo.
Sempre nel gioco, è possibile sbloccare il personaggio Stan Lee
aiutandolo un certo numero di volte; come personaggio Lee avrà i
poteri della maggior parte dei supereroi, come quelli di Spider-Man e
Hulk. Appare anche nel 2014 nel videogioco The Amazing Spider-Man 2
come civile e proprietario di una fumetteria salvato da Spider-Man
durante una delle missioni principali del gioco.
Nel film d'animazione Big Hero 6, dopo
i titoli di coda, appare in versione animata come padre di Fred,
essendone il doppiatore nella versione originale.
Nella serie TV animata Hulk e gli
agenti S.M.A.S.H. interpreta il ruolo di Stan, sindaco della città
di Vista Verde.
Compare inoltre nello speciale
cross-over del 2014, Missione Marvel della serie Phineas e Ferb di
Walt Disney Pictures, come venditore di hot-dog.
Nel teaser trailer del film Deadpool 2
appare nei panni di se stesso dicendo all'omonimo eroe «Ehi tu, bel
costume!» e venendo zittito, dallo stesso Deadpool, con un «Stai
zitto, Stan Lee!».
Compare anche nel primo episodio della
seconda stagione della web-serie Videogame High School, dove
interpreta il giudice al processo contro The Law.
Nel 2016 è comparso nel film di Kevin
Smith Yoga Hosers - Guerriere per sbaglio, in cui ha interpretato un
centralinista della polizia.
Compare come cameo nel film
d'animazione Teen Titans Go! Il film della Warner Bros e DC Comics e
in Ralph spacca Internet.