La questione dei "piani di emergenza" di Batman contro la Justice League è una delle trame più complesse e affascinanti della storia dei fumetti DC, in particolare quella raccontata nella saga Tower of Babel (1997). Questa vicenda esplora un tema centrale nel rapporto tra Batman e gli altri membri della Justice League: la fiducia. La storia non riguarda semplicemente la scoperta di questi piani segreti, ma il modo in cui essi vengono utilizzati contro la Lega stessa, in un contesto che mette in discussione il concetto di lealtà all'interno del gruppo.
In Tower of Babel , Batman, sempre previdente e preparato, aveva creato dei piani per neutralizzare ogni membro della Justice League nel caso in cui uno di loro fosse diventato una minaccia. Batman, consapevole della sua natura solitaria e dei suoi metodi non convenzionali, aveva sempre pensato che fosse meglio essere preparato, piuttosto che lasciare che una situazione sfuggisse di mano. Ma il problema non è tanto il fatto che Batman avesse creato tali piani – molti eroi, come Superman, potrebbero aver fatto lo stesso – ma il fatto che Batman lo aveva fatto senza informare mai gli altri membri della Lega. La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che questi piani segreti vengono rubati da Ra's Al Ghul e usati contro la Justice League, mettendo in evidenza quanto i segreti di Batman potrebbero essere pericolosi.
Ra's Al Ghul, sfruttando questi piani, riesce a mettere in difficoltà la League, facendo sì che la mancanza di fiducia tra i membri emerga in modo clamoroso. La scoperta dei piani segreti crea una frattura all'interno del gruppo. Per la Justice League, che si basa sulla cooperazione e sulla fiducia reciproca, sapere che Batman aveva progettato di distruggerli se le circostanze lo avevano richiesto, è visto come un tradimento. Una cosa è avere piani di contingenza, è un'altra pianificare deliberatamente di abbattere i tuoi alleati. E questo è ciò che, a livello emotivo e psicologico, fa scattare il conflitto.
Ogni membro della Lega reagisce in modo diverso alla scoperta dei piani di Batman. Wonder Woman, in particolare, offre una delle spiegazioni più razionali: mentre la pianificazione contro un alleato in caso di minaccia è comprensibile, pianificare di distruggere un compagno in maniera definitiva è inaccettabile. Questa è la linea sottile che separa la preparazione dall'abuso di potere. È una riflessione sulle priorità e sullo spirito di squadra. Un alleato è qualcuno di cui ci si deve fidare, ma Batman ha dimostrato di non essere affidabile, di non essere capace di condividere la sua visione del mondo con i suoi compagni di squadra. La sua segretezza ha distrutto quel legame di fiducia.
Anche Superman, pur essendo in generale uno dei più tolleranti nei confronti di Batman, si trova di fronte a una situazione difficile. Batman, pur essendo il più preparato intellettualmente della Justice League, non ha mai cercato di stabilire una trasparenza totale con gli altri. Superman, che ha un profondo rispetto per Batman, si rende conto che non può più ignorare questa condotta, e alla fine rivelerà i piani di Batman alla Justice League in un altro contesto, nel Justice League (2016) #14.
Il comportamento di Batman solleva interrogativi sul suo approccio nei confronti della Justice League e sul suo rapporto con i suoi compagni di squadra. Da un lato, Batman è il genio che si preoccupa per la sicurezza della Terra e di ogni possibile minaccia. Dall'altro, la sua convinzione che nessuno possa fidarsi completamente di nessuno, e la sua costante segretezza, lo pongono in una posizione di isolamento. Batman è, in effetti, una figura molto complessa. Se da un lato è il protettore della città di Gotham e l'eroe che ha sempre lavorato da solo, dall'altro, quando è parte della Justice League, la sua mentalità da "lone wolf" mina i valori fondamentali di collaborazione e fiducia che la League incarna.
La sua tendenza a prepararsi a distruggere i suoi alleati è una forma di arroganza: Batman pensa di essere sempre il più prudente e il più preparato, ma non sempre considera le implicazioni morali di queste azioni. Questo lo rende una figura problematica, capace di realizzare grandi imprese, ma anche di cadere in un comportamento dannoso e distruttivo, non solo nei confronti dei suoi nemici, ma anche dei suoi amici.
La saga Tower of Babel è una delle storie più significative per il personaggio di Batman, poiché mette in luce sia i suoi punti di forza che le sue debolizze. La sua necessità di essere sempre sotto controllo e la sua incapacità di fidarsi degli altri lo portano a un punto di rottura con la Justice League, ma anche una riflessione sul valore della cooperazione.
Nel contesto più ampio dei fumetti, la vicenda di Batman e i suoi piani segreti riflettono una delle tematiche più ricorrenti nelle storie di supereroi: fino a che punto è giusto fidarsi degli altri? E qual è il confine tra la protezione della propria squadra e l'abuso di potere? La lezione di Torre di Babele è che la fiducia è essenziale, e che il potere, anche nelle mani del più preparato, non dovrebbe mai essere usato per sopraffare i propri alleati.
La questione dei piani di emergenza di Batman non riguarda solo la necessità di avere contingenze in caso di emergenza, ma pone una domanda fondamentale sulla sua natura come eroe e sul suo rapporto con la fiducia. La sua arroganza e il suo bisogno di controllo lo rendono tanto ammirato quanto temuto, ma alla fine è proprio questa sua incapacità di fidarsi completamente degli altri che lo rendono tanto vulnerabile quanto potente.